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La fede in Dio

Aperto da Eutidemo, 01 Dicembre 2024, 18:40:58 PM

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anthonyi

Citazione di: Visechi il 07 Gennaio 2025, 15:22:18 PMIn genesi non c'é traccia di creazione spirituale, per cui per la bibbia Dio é creatore solo delle cose visibili.
In poche parole, per turare una falla si è disposti ad aprire una breccia, negando, di fatto, le parole della professione di fede cattolica e con essa anche il simbolo niceno-costantinopolitano... un capolavoro.

Non scrivevo che in Genesi sia rilevabile l'atto creativo delle cose invisibili, pur essendo ben presente... basterebbe leggere con senso critico ed attenzione; sostenevo, invece, che in Genesi son presenti – secondo me ben visibili - le tracce del Male di origine e le impronte digitali di chi questo Male ne è creatore (ora l'uomo del settecento mi farà notare che Dio in quanto tale non può avere impronte digitali... faccio ammenda).

Iniziamo dall'incomincio... dal primo, magnifico Libro della Bibbia: Genesi. Falsamente attribuito a Mosè, su questo aspetto, già nel '600 SPINOZA ebbe modo di smascherare la mistificazione, e recante al suo interno ben due narrazioni della Creazione ad opera del Dio (Yahweh, El, Eloah, Elohim, Elohay, Shaddai, Tzeva'ot),  successivamente definito degli eserciti e descritto come geloso, rancoroso, bilioso, vendicativo, crudele, spietato, giusto etc...

Sebbene Genesi utilizzi un linguaggio simbolico nell'ambito di una narrazione mitica, ciò che afferma come nucleo teologico è assolutamente inequivocabile.  Circostanza fondamentale da tenere sempre presente.
Le rappresentazioni teologiche, come la professione di fede del credo, sono una cosa, la rivelazione biblica di Dio é un' altra.
Rivelazione che, é importante chiarire, non ha alcuna necessità di essere coerente in senso universale. La rivelazione di Dio é infatti opportuna, legata alle esigenze del tempo, al bisogno che ha l'uomo di una certa immagine divina. Dio non cambia nel tempo, ma si rivela in maniera differente nel tempo perché ha a che fare con un essere umano che evolve nel tempo. 
Oltretutto se tutta la rappresentazione del messaggio divino fosse perfettamente razionale non ci sarebbe bisogno di chiedere agli uomini di "aver fede".
Il linguaggio ordinato, razionale, é fatto per parlare ai filosofi, ma Dio preferisce parlare alle masse, ai popoli, alla gente comune. 

taurus

Citazione di: anthonyi il 05 Gennaio 2025, 08:17:54 AMama il prossimo tuo come te stesso" e "fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te stesso" non fanno parte di un'etica
della reciprocità.


Evidentemente ne sai più dei commentatori (di certo Non socialisti, comunisti, agnostici, atei..) della tua bibbia catto-cristiana !

Sia nella versione Pasquero-Castoldi (ediz.Paoline) e/o della CEI (ediz. EDB) - riporta all' inizio del celeberrimo passo di Matteo (o chi per lui) proprio la dicitura:
- Regola d' oro !

Per l' edizione della CEI _ pagina 2100 / per l' edizione Pasquero/Castoldi (introduzione a Matteo _ pag. 1051); possiedo anche la bibbia luterana _ ove al Mt. capitolo 7 riporta..
- Die sogennante goldene Regel (la cosiddetta Regola d' Oro). 
Come ben si sa la bibbia dei riformati fu redatta da "panzer" Luther ! Che si sia sbagliato anche lui ? 

Ovviamente interessanti sono anche le note esplicative delle rispettive edizioni.. che ribadiscono più che mai come "Anche i pronunciamenti" del (futuro) consustanziale-trinitario debbano ritenersi come Regola d' Oro !

Questo per smentire alla grande la tua pseudo-verità _ 
Pertanto ritengo molto più affidabili i menzionati testi _ quelli che annunciano la "bella novella"..ecc..ecc..eecc....  

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Visechi

Bene, un colpo di spugna sulla professione di fede dei cattolici. Ma non solo: Dio parla alle masse, alle persone semplici, ma almeno fino al 1965 (Dignitatis humanae) la Bibbia, strumento attraverso il quale Dio parla alle masse, alle persone semplici, poteva essere appresa solo per intercessione di un ministro di Dio.[/font][/size][/color]
Comunque rileviamo che così l'uomo settecentesco ha pure (is)cancellato il ministero di Sanctae Romanae Ecclesiae. Altro che breccia.

Non curiamoci di ciò e proseguiamo nel nostro excursus alla ricerca delle tracce del Male.

È d'estrema importanza, direi vitale, comprendere a fondo la genesi del male. Un cristiano, o chiunque faccia riferimento alle Sacre Scritture, non può trascurare l'evidenza che il male è parto divino, così come la tentazione del male cui l'uomo sottostà.  L'uomo, creatura di Dio, era insidiato fin dall'origine dalla tentazione che tendeva a disporlo verso qualcosa che già permeava il Creato. La tentazione non è conseguenza della caduta. Anche in questo caso il Libro della Genesi è sufficiente per fugare questo dubbio o smentire questa certezza. Non è, infatti, vero che siano la caduta e la conseguente perdita della Grazia di Dio ad aver determinato il soggiacere dell'uomo alla tentazione, egli fu tentato già prima della sua caduta; fu tentato dal serpente quando ancora dei frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male non s'era cibato, autentico atto prometeico. Ripercorrendo a ritroso il filo d'Arianna che Genesi tende fino alla scoperta del Male, rileviamo che il linguaggio simbolico utilizzato intende indicare nella natura umana, così creata e plasmata dal Creatore, la genetica propensione a farsi allettare dalle tentazioni, che altro non sono che i frutti che Dio stesso pone ai piedi della creatura. La Creazione è un atto imperfetto, che reca in sé i germi della corruzione. Se la creazione e la sua creatura più bella e fulgida non recassero in sé o i segni della dissoluzione e della corruzione, la tentazione non avrebbe insidiato e, in una certa misura, plasmato l'intero cosmo. Il peccato e il Male, che già adombravano la Luce divina, sarebbero rimasti relegati nel cantuccio a loro destinato, avrebbero, cioè, riguardato forse solo gli angeli ribelli (attribuendo senso a quest'ulteriore narrazione mitica); l'uomo non avrebbe ceduto alla tentazione.


taurus

#153
Citazione di: anthonyi il 05 Gennaio 2025, 08:17:54 AMLa reciprocità  é  "la legge del taglione", occhio per occhio, dente per dente.


E' così che "interpreti" le (tue) sacre scritture ? Complimenti !

Ti sei mai interessato all' esegesi biblica del tuo monoteismo ?

Quando frequentavo il seminario (quando ero ancora rimbambito dal clero-stregone salesiano) quel poco che ho appreso mi è bastato per considerare come "Tutta questa retorica".. è un gran minestrone da affibbiare ai credenti (che.. ripetendomi, rappresentano la comunità e in quanto tale il "corpo" del (nuovo) divin-salvatore + trinitario. 

Questi infatti ben pochi leggono.. i sacri libri _ quelli che dovrebbe fungere come sorgente della loro fede ! Infatti a loro basta e Avanza il catechismo romano _ così per la santa gerarchia romana !   

E comunque per ritornare alla tua "perla esegetica" della legge del taglione che,  secondo te, corrisponderebbe all' etica della reciprocità _ evidentemente NON hai compreso proprio quel termine !

La legge del taglione infatti corrisponde a:

- Tale e Quale _  di certo NON ha nulla a che fare con l' ETICA !

Lo stesso libro sacro del primo (rozzo) monoteismo esortava il credente nell' iddioTribale a farsi giustia da solo !

Come per esempio nella Torah il detto:

- occhio x occhio.. ecc..ecc.. (nefesh tachat nafesh, ayin tachat ayin - shen tachat shen..ecc..ecc..) vien riportato in Esodo (cap. 21) - Levitico (cap.24) e ciò per giustificare:

Ad un torto subito DEVE (!) corrispondere un male di pari grado _ così per gli ispirati (?) autori biblici !

Come ben si sa quel comportamento vendicativo era presente in tutte le società antiche _ e pertanto anche il popolo Primogenito fece propria la citata legge "giustizialista" del taglione !

E comunque questa legge divina NON è MAI stata mai messa in discussione dal rabbinismo. Sarà solo con l' avvento di Maimonide che detta legge verrà riformulata con un risarcimento.. NON più di sangue!

Da qui la sua redazione dell' Haqdamah Mishna ove elenca 5 casi di risarcimento..(sarà, se ti interessa, per la prossima volta)..eccc..eccc...
 
Riguardo alla legge del taglione ti posto una "chicca" _ che probabilmente non conosci..

Trattasi dell' ultima religione (sedicente) ri-velata, ovvero l' ultimo monoteismo di Muhammad. Ebbene proprio detta arcaica legge del taglione è sacra e  perennemente "valida" _ in quanto il corano.. sarebbe (?) dettato da Gabriele al profeta Muhammad. 

Nelle II sura coranica cosi' riporta:

178 / O voi credenti _ In materia d' omicidio v'è prescritta la Legge del Taglione !  Libero per libero, schiavo per schiavo, donna per donna..ecc.ecc...ecc...

179 / La legge del taglione è per voi Garanzia di Vita ! O voi sani di intelletto, a che forse acquistate il timor dell' iddio Al lah.

Finito ? Macchè !
Altra sura _ altra verità divina (?)

sura XVII, 33 / Non uccidete alcun uomo senza motivo _ perchè l' iddioAllah l' ha proibito. Noi diamo (?) al suo curatore potestà di Vendicarlo..ecc..ecc..ecc.. !

Seguono i "commenti" che evito di postare perchè molto lunghi (Corano _ traduzione A. Busani)

E comunque molto più tardi (!) comparvero gli "Hadit" di Muhammad (i famosi 40/42) _ ad opera dell' imam Al Nawawi.. come quello riguardante la regola d' oro (già postata).

Questi raccontano le storie circa la vita e/o i detti che avrebbe espresso il "sigillo" dei profeti del monoteismo.
Per questo il suo "sublime" comportamento è ritenuto (per i suoi.. ovviamente) come il Più Perfetto _ colui che ha meglio osservato e praticato, in assoluto, la volontà divina !

Quindi ?  SOLO l' ultimo monoteismo fa propria la legge (divina ?) del taglione _ ma certo NON può essere considerata ETICA della reciprocità !!!
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taurus

Citazione di: Visechi il 07 Gennaio 2025, 22:25:50 PMÈ d'estrema importanza, direi vitale, comprendere a fondo la genesi del male. Un cristiano, o chiunque faccia riferimento alle Sacre Scritture, non può trascurare l'evidenza che il male è parto divino, così come la tentazione del male cui l'uomo sottostà.

E' proprio così.

  Il racconto biblico è implacabile - poichè riporta l' insita Negativa essenza della "meraviglia delle meraviglie del divin-Vasaio:
- la creazione del fantoccio di fango _ a cui soffiò il suo divin alito..

Meravigliatosi lui stesso della sua opera straordinaria.. avrebbe espresso quel fatidico: Molto Buona.. rispetto alle sue precedenti stupefacenti creazioni, e da lui definite "semplicemente" come Buona ! 

Questa meraviglia delle meraviglie, purtroppo, nel suo intimo era votato alla violenza, al crimine, al Male..  Inoltre oltre alla sua proverbiale cattiveria l' umanoide  segna in modo indelebile il rapporto col fratello (cap. 4).

E proprio la Genesi ribadisce un' incontestabile verità antropologica:

- SOLO il fantoccio di fango ha portato la cattiveria e/o il crimine nella storia.

Dopo il favoleggiante Diluvio _ lo stesso divin-Vasaio amaramente ammise come l' istinto della sua meravigliosa creatura è "incline" al Male GIA' dalla sua adolescenza (Genesi capitolo  8 ) - -

Come dire la sua fantastica creazione è taroccata _ seppur il clero-stregone insiste nel ribadire il contrario...

Lo stesso S.Freud (d' origine ebaica) riportava un' inoppugnabile constatazione:

- all'origine della vita NON c'è la capacità integrativa dell'amore, MA la violenza espulsiva del Male, dell'odio, del rancore, della vendetta..ecc..eccc... !

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Duc in altum!

Citazione di: Visechi il 07 Gennaio 2025, 14:31:46 PMNel corso dei  tuoi incontri in parrocchia, nel mentre conculchi la coscienza altrui o dai l'assenso perché un terzo conculchi la tua, lascia spazio al piccolo dubbio che forse, impegnato come sei a trasferire al prossimo la parola dell'ipostasi umana o anche solo di ascoltarla, non sei stato in grado di capire fino in fondo le parole scritte da Inverno... forse.
Forse non sono in grado di capirle fino in fondo, ma per il mio fine cadono a fagiolo!
Comunque, grazie per il consiglio @Visechi...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

anthonyi

Citazione di: taurus il 07 Gennaio 2025, 22:20:14 PMEvidentemente ne sai più dei commentatori (di certo Non socialisti, comunisti, agnostici, atei..) della tua bibbia catto-cristiana !

Sia nella versione Pasquero-Castoldi (ediz.Paoline) e/o della CEI (ediz. EDB) - riporta all' inizio del celeberrimo passo di Matteo (o chi per lui) proprio la dicitura:
- Regola d' oro !

Per l' edizione della CEI _ pagina 2100 / per l' edizione Pasquero/Castoldi (introduzione a Matteo _ pag. 1051); possiedo anche la bibbia luterana _ ove al Mt. capitolo 7 riporta..
- Die sogennante goldene Regel (la cosiddetta Regola d' Oro).
Come ben si sa la bibbia dei riformati fu redatta da "panzer" Luther ! Che si sia sbagliato anche lui ? 

Ovviamente interessanti sono anche le note esplicative delle rispettive edizioni.. che ribadiscono più che mai come "Anche i pronunciamenti" del (futuro) consustanziale-trinitario debbano ritenersi come Regola d' Oro !

Questo per smentire alla grande la tua pseudo-verità _
Pertanto ritengo molto più affidabili i menzionati testi _ quelli che annunciano la "bella novella"..ecc..ecc..eecc.... 

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Io la "regola d'oro" non so cosa sia, mi limito a analizzare la parola "reciprocità" nel suo significato corrente. Se poi qualche pensatore illustre la usa in maniera impropria non mi interessa più di tanto. 

Jacopus

È antropologicamente interessante l'interpretazione della regola d'oro da parte di Anthony, così come è interessante la sua affermazione che se ci sono altre interpretazioni a lui non interessa. In sostanza la reciprocità funziona solo negativamente. La legge del taglione è reciprocità ma l'augurio che sia fatto agli altri ciò che sia fatto a me no. Questa reciprocità evidentemente è posta in un luogo di santità irraggiungibile dal comune mortale. Ma in realtà questa asimmetria nasconde, ancora una volta, come l'ideologia capitalista abbia intossicato i rapporti umani.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 08 Gennaio 2025, 08:12:51 AMÈ antropologicamente interessante l'interpretazione della regola d'oro da parte di Anthony, così come è interessante la sua affermazione che se ci sono altre interpretazioni a lui non interessa. In sostanza la reciprocità funziona solo negativamente. La legge del taglione è reciprocità ma l'augurio che sia fatto agli altri ciò che sia fatto a me no. Questa reciprocità evidentemente è posta in un luogo di santità irraggiungibile dal comune mortale. Ma in realtà questa asimmetria nasconde, ancora una volta, come l'ideologia capitalista abbia intossicato i rapporti umani.
Jacopus tu vaneggi. Io non ho interpretato nessuna regola d'oro, perché non la conosco né mi interessa più di tanto conoscerla. 
Il concetto di "reciprocità" é una parola della lingua italiana e, nel caso di relazioni tra individui, indica una relazione simmetrica nella quale ciascun individuo si comporta con l'altro in funzione del comportamento dell'altro. 
In teoria dei giochi il comportamento reciprocante  é studiato perché molto interessante nello studio dei meccanismi comportamentali.
Comportamenti come "non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso" o "ama il prossimo tuo come te stesso" non sono comportamenti reciprocan ti perché non sono relazionati all'altrui comportamento.
Il problema é che voi "teologi" o "filosofi" dovreste imparare un po' di più ad usare il vocabolario. 

Jacopus

Non è una questione di vaneggiamenti ma di significato da dare al termine "reciprocità". Il collegamento che fai tu è un collegamento concreto: azione-reazione, oppure merce-denaro. È il classico mondo di singoli individui che non si rapportano altrimenti che rispetto alla loro forza e alla loro potenza. La reciprocità della regola aurea è invece un messaggio etico, lo stesso che dentro ogni bambino fa dire "non è giusto", perché il trattamento imposto è diverso. Nel primo caso ogni individuo è solo e sottoposto esclusivamente agli ingranaggi del diritto positivo. Nel secondo caso si impone all'attenzione qualcosa in più (ma anche in meno, ad essere pignoli), ovvero il "dilige et quod vis fac", elaborato attraverso alcuni principi, che prima di essere religiosi sono neuro-affettivi. 
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

#160
Effettivamente questa regola aurea viene definita come "etica della reciprocità".
Ma la reciprocità in teoria dei giochi é cosa fortemente studiata, e riguarda comportamenti che nulla hanno a che fare con quelli definiti dalla "regola d'oro" che sono comportamenti unilaterali.
I comportamenti reciproca ti sono chiaramente molto analizzati in economia, e li si fa un uso corretto del concetto.
Mi sembra invece che l'uso che ne ha fatto il pensiero etico teologico sia abbastanza improprio quanto meno perché induce confusioni come quella nella quale stiamo rincorrendo noi adesso.

InVerno

Citazione di: Visechi il 07 Gennaio 2025, 22:25:50 PMBene, un colpo di spugna sulla professione di fede dei cattolici. Ma non solo: Dio parla alle masse, alle persone semplici, ma almeno fino al 1965 (Dignitatis humanae) la Bibbia, strumento attraverso il quale Dio parla alle masse, alle persone semplici, poteva essere appresa solo per intercessione di un ministro di Dio.[/font][/size][/color]
Comunque rileviamo che così l'uomo settecentesco ha pure (is)cancellato il ministero di Sanctae Romanae Ecclesiae. Altro che breccia.

Non curiamoci di ciò e proseguiamo nel nostro excursus alla ricerca delle tracce del Male.

È d'estrema importanza, direi vitale, comprendere a fondo la genesi del male. Un cristiano, o chiunque faccia riferimento alle Sacre Scritture, non può trascurare l'evidenza che il male è parto divino, così come la tentazione del male cui l'uomo sottostà.  L'uomo, creatura di Dio, era insidiato fin dall'origine dalla tentazione che tendeva a disporlo verso qualcosa che già permeava il Creato. La tentazione non è conseguenza della caduta. Anche in questo caso il Libro della Genesi è sufficiente per fugare questo dubbio o smentire questa certezza. Non è, infatti, vero che siano la caduta e la conseguente perdita della Grazia di Dio ad aver determinato il soggiacere dell'uomo alla tentazione, egli fu tentato già prima della sua caduta; fu tentato dal serpente quando ancora dei frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male non s'era cibato, autentico atto prometeico. Ripercorrendo a ritroso il filo d'Arianna che Genesi tende fino alla scoperta del Male, rileviamo che il linguaggio simbolico utilizzato intende indicare nella natura umana, così creata e plasmata dal Creatore, la genetica propensione a farsi allettare dalle tentazioni, che altro non sono che i frutti che Dio stesso pone ai piedi della creatura. La Creazione è un atto imperfetto, che reca in sé i germi della corruzione. Se la creazione e la sua creatura più bella e fulgida non recassero in sé o i segni della dissoluzione e della corruzione, la tentazione non avrebbe insidiato e, in una certa misura, plasmato l'intero cosmo. Il peccato e il Male, che già adombravano la Luce divina, sarebbero rimasti relegati nel cantuccio a loro destinato, avrebbero, cioè, riguardato forse solo gli angeli ribelli (attribuendo senso a quest'ulteriore narrazione mitica); l'uomo non avrebbe ceduto alla tentazione.


A me sembra, sottolineato, perché se l'ho letto non ricordo dove e la passo come farina del mio sacco, che la Bibbia non offra un unica risposta all'origine del male, e costringerla a farlo sia quasi rovinare il suo contenuto prezioso. Mi sembra invece che testimoni lo sviluppo filosofico di un popolo di fronte a questa domanda imposta dalle condizioni iniziali monoteistiche, come una traccia sulla sabbia, fino a giungere alla possibilità, tragica, di un mondo governato da un demiurgo malvagio che va estirpato attraverso la venuta di un nuovo regno, che in Gesù non è mai esplicita come negli gnostici, ma è praticamente una condizione logica dell'aspirazione verso una apocalisse redentrice. Intestardirsi sull'ordine degli eventi di Genesi come se quella risposta fosse poi necessariamente coerente con il resto, cede all'idea teologica di un unico autore divino infinitamente coerente. Tolta la premessa teologica, spesso involontariamente accettata anche degli atei "in cerca di contraddizioni" , è chiaro che è un testo storico a più mani, che evolve le proprie risposte nel tempo e testimonia il dolore inconciliabile del pensarsi popolo eletto...ma apparentemente eletto ad essere conquistato e malmenato da tutti, infatti gli ebrei hanno evoluto anche questo concetto. Genesi è un mito a molti sensi, basta poco per ribaltarlo. L'esempio più blasfemo e provocatorio di queste possibilità, una setta di cristiani convinta che il serpente...era in realtà Gesù.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

taurus

Citazione di: anthonyi il 08 Gennaio 2025, 08:41:36 AMIl problema é che voi "teologi" o "filosofi" dovreste imparare un po' di più ad usare il vocabolario. 


Così riporta il VOCABOLARIO Treccani il temine... regola d' oro !

https://www.treccani.it/enciclopedia/regola-aurea_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)/



La bibbia risponde alle tue domande

https://www.gotquestions.org/Italiano/regola-d-oro.html


https://www.gotquestions.org/Italiano/

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taurus

Citazione di: InVerno il 08 Gennaio 2025, 10:03:26 AM Intestardirsi sull'ordine degli eventi di Genesi come se quella risposta fosse poi necessariamente coerente con il resto, cede all'idea teologica di un unico autore divino infinitamente coerente......... 


Bisognerebbe domandarlo al grande dottrinario tarsiota, colui che proprio sul misfatto del (Primo) Adam si inventò la storiella del "Secondo" Adam _ base del suo primo pilastro fondante !

Mi riferisco alla al motivazione.. del Perchè sia stata assolutamente necessaria quella mitica venuta ?

Secondo mister Sautlo Egli sarebbe disceso dal cielo.. alla mitica Pienezza del tempo (?) e sarebbe stato partorito da una donna (del tutto sconosciuta _ Galati cap. 4 !) e ciò per espletare il disegno del divinAbbà. E perchè mai ?

Udite, udite _ così per il grande dottrinario:

- tramite il quanto mai necessario sacrificio del "SECONDO" Adam.. avrebbe permesso, ai Nuovi figli della luce (i convertiti alla costituenda religione), la matematica certezza della  redenzione e la tanto sognata/agognata salvezza !

Questo è il pilastro fondante (!) del cristianesimo _  e proprio il santo clero ci ha inculcato quanto la storiella della Genesi fosse l' inizio di tutta la storia per la "nostra" (sic) salvezza.. in quanto conseguenza proprio di quell'  infausta causa.. ed imputabile al primo fantoccio di fango vivente.

Quindi quanto mai è necessario Intestardirsi su questo inamovibile e perenne favoleggiante mito.
Ovvio tutto questo è valido per il SOLO cristianesimo..

Infatti gli altri 2 monoteismi hanno, su questa nefasta storiella, una posizione del tutto differente rispetto alla religione della croce ! 

Quale dunque dei 3 monoteismi.. ha spacciato, per secoli e secoli, questa nociva "bufaletta" quasi come fosse una verità celeste ?

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Visechi

Citazione di: InVerno il 08 Gennaio 2025, 10:03:26 AMA me sembra, sottolineato, perché se l'ho letto non ricordo dove e la passo come farina del mio sacco, che la Bibbia non offra un unica risposta all'origine del male, e costringerla a farlo sia quasi rovinare il suo contenuto prezioso. Mi sembra invece che testimoni lo sviluppo filosofico di un popolo di fronte a questa domanda imposta dalle condizioni iniziali monoteistiche, come una traccia sulla sabbia, fino a giungere alla possibilità, tragica, di un mondo governato da un demiurgo malvagio che va estirpato attraverso la venuta di un nuovo regno, che in Gesù non è mai esplicita come negli gnostici, ma è praticamente una condizione logica dell'aspirazione verso una apocalisse redentrice. Intestardirsi sull'ordine degli eventi di Genesi come se quella risposta fosse poi necessariamente coerente con il resto, cede all'idea teologica di un unico autore divino infinitamente coerente. Tolta la premessa teologica, spesso involontariamente accettata anche degli atei "in cerca di contraddizioni" , è chiaro che è un testo storico a più mani, che evolve le proprie risposte nel tempo e testimonia il dolore inconciliabile del pensarsi popolo eletto...ma apparentemente eletto ad essere conquistato e malmenato da tutti, infatti gli ebrei hanno evoluto anche questo concetto. Genesi è un mito a molti sensi, basta poco per ribaltarlo. L'esempio più blasfemo e provocatorio di queste possibilità, una setta di cristiani convinta che il serpente...era in realtà Gesù.
Ricorda sempre che, seppur scritto da mano umana (tante mani), la tradizione vuole che quei testi siano ispirati direttamente da Dio. Per cui non è ammissibile che chi si fa promotore, difensore e portatore del messaggio ivi contenuto, possa al tempo stesso insinuare il sospetto che siano testi in qualche modo e misura superati.

Se Genesi reca indelebilmente incise le tracce della scaturigine del Male, Giobbe, altro libro meraviglioso e più recente rispetto al Pentateuco, accusa direttamente ed esplicitamente Dio per il male cagionato con arbitrio assoluto. Basta leggerlo.

Se il Male è Dio stesso, come affermato in Genesi, in Esodo, in Giobbe, ci si deve domandare il perché il Creatore abbia voluto esporre la sua eccelsa opera all'ingiuriosa violenza di questa sua ineffabile ipostasi.

Il Male non è una creazione umana, o un qualcosa che si determini per effetto dell'agire dell'uomo, il quale lo rende solo manifesto, ma è presente sulla terra per precisa volontà del Creatore stesso.

Vi è tutta una lunghissima e straordinaria speculazione filosofica che indaga sulle ragioni di questa volontà che ha generato oltre al bene anche il male. Impresa davvero votata al fallimento. È certamente assai più semplice sospendere, anche solo per un attimo, ogni velleitaria ricerca del senso e del significato di questa ineffabile volontà suprema, per  ammettere con arrendevolezza che il male e il bene si sono generati per effetto di un misterioso ed inesplorabile complesso di eventi che ha determinato la comparsa dell'uomo sulla terra. Ma il richiamo del male è ben presente nel profondo di ciascuno di noi; la sua voce è ben viva, udibile e ravvisabile nel concreto in tantissime manifestazioni della cultura e della storia dell'uomo. Nonostante la vanità d'ogni nostro interrogare, val sempre la pena formulare il quesito del perché Dio si determinò a favore di una Creazione non perfetta. Su quest'argomento mancano elementi precisi che possano dipanare e dissolvere i dubbi. La Bibbia non risponde, non fornisce le delucidazioni che l'uomo ha il diritto di richiedere. È così inevitabile procedere per congetture e inferire che Egli riversasse in essa la propria agonia ante origine (dissidio interiore – agon intradivino di cui parla tanta teologia, soprattutto riformata). L'atto creativo sarebbe il risultato della sua precisa volontà di riprodurre il dramma che dall'eternità dilania il Creatore: "Il dramma è Dio", così canta nella sua ultima opera spirituale Padre Turoldo. Componimento che è un interrogarsi circa il dramma della Sua infinita solitudine e che ripercorre e recupera l'atavica traccia del dolore primigenio. Esiste una scintilla di vita; quando scoccò ad essa si congiunse anche la scintilla omologa e contraria, quella del dolore, della morte e del disfacimento. Noi siamo creati ad immagine e somiglianza non della luce divina, ma del suo tormento, della sua agonia, della sua pre-originaria lacerazione. Siamo perennemente sottoposti alle divergenti forze che la Natura esercita sul nostro intimo profondo; oscilliamo fra ansia e quiete, fra gioia e dolore, fra luce e tenebre. È la nostra anima ctonia che riluce di quest'essenza ineffabile, impregnata di senso e non sense. Questo riflettersi dal profondo di ciascuno di noi è reminiscenza della pre-storica lacerazione, del pre-storico dramma intra-divino. E la Creazione stessa si trascina appresso quest'ineluttabile ed irredimibile agon(ia), ad essa pre-esistente. Se noi siamo creati ad immagine divina, la pre-storia di Dio deve essere caratterizzata da questo conflitto interiore – supporrei che sia anche perdurante... pre-esistente e coestensivo -. Noi, frutto della Sua (volontà?) creatrice, non possiamo esimerci, perché mai esentati fin dall'Origine, dall'avvertire e percepire come un'eco agghiacciante questo baluginare dell'ineffabile luce e dell'enigmatica e terrifica Ombra del Numinoso, perché entrambe, in un groviglio inestricabile, si espandono nella Creazione (il Libro di Giobbe ci istruisce sapientemente su questo stato di cose). È l'arbitrio assoluto di Dio ad irrorare della sua ineffabile essenza la Creazione tutta, la quale non è esentata da tutto ciò. Tale condizione è rilevabile nel fatto che la Creazione si appalesa in un ansito di vita: nel suo espandersi e contrarsi, è evocazione, annuncio e presagio di Morte, così come quest'ultima, nel perenne gioco dell'esistenza, è, a sua volta, incipit e genesi della Vita. Così pure il Male rispetto al Bene: ciascuno è testimonianza dell'alterità che lo compone, divenendone annuncio, e ciascuno dei due opposti poli è premessa e conseguenza, incipit ed epilogo del proprio omologo contrario. Dio trasmise alla Creazione quest'agon(ia) ante Origine, cioè quel che caratterizzava la Sua pre-storia. Ve la infuse ab Origine, ed in ciò non è rilevabile alcun "peccato d'Origine" (con buona pace per i cristiani e gli ebrei) ascrivibile alla creatura, e non emergono neppure le ragioni della maledizione e degli strali divini nei confronti della Creatura e della terra che la ospita narrata nel Libro della Genesi. Il 'peccato d'Origine' è infuso nella Creazione proprio per effetto ed in conseguenza della Creazione stessa. In ciò, nel rilevare l'originaria presenza del Male nella Creazione, mi conformo all'amara constatazione di Nietzsche: <<a quel tempo, ebbene, com'è logico, resi l'onore a Dio e feci di lui il padre del male>> (Genealogia della morale).
Il Male, in una concezione teologica che tenda a preservarne il mistero, è percepito come parte essenziale del disegno divino. La crudeltà della Natura, o della Creazione nell'ambito di una proiezione creazionistica, è priva di colpa. La Natura e la Creazione sono innocenti. Il Male nel suo accadere assume le connotazioni negative che noi gli attribuiamo solo quando interseca la nostra esistenza, la nostra vita, ammorbandola e piegandola fra spasmi e gemiti. Il Male è dunque colpevole solo quando entra in relazione con l'uomo. La caduta di un fulmine in un territorio disabitato non è causa di dolore, di sofferenza; diversamente se dovesse colpire e uccidere un bambino, noi ravviseremmo in questo accadere, in questa manifestazione della Natura, gli estremi per dolerci, per individuare una colpa, ancorché astratta e da collocare entro una dimensione non definibile.  Il Male è dunque 'relatio'! E se il Male è relatio, è anche corretto porsi il perché del suo manifestarsi in forme così crudeli e dolorose. Una concezione atea imputerebbe questo accadere alla consequenzialità del verificarsi d'eventi casuali, senza rinvenire colpe da parte di alcuno. Viceversa, quando il Male si abbatte con forza e durezza con inondazioni, terremoti, fulmini, un credente, cioè una persona che poggi la propria fede sull'azione di un Dio Creatore, non può che rivolgere a Lui, e solo a Lui, le proprie domande e suppliche; può così piegarsi di fronte alla percezione di un ineffabile disegno superiore (Giobbe docet), oppure rifiutare di far parte di un disegno che preveda lo scatenarsi della furia di Dio a suo danno o a danno dell'umanità cui appartiene, e restituire al Creatore il biglietto d'ingresso, come racconta Dostoevskij. Per quel che mi riguarda, credo che non sia possibile accettare che il disegno di Dio, per quanto misterioso, possa implicare il patire e il dolore dell'innocente. Quando il Male si accanisce nei confronti dell'innocenza, assume le coloriture fosche di una forza inutile, gratuita, totalmente ed insensatamente crudele, che non è possibile accettare in forza di un misterioso progetto divino, che, pertanto, è da rifiutare. 
Con il Male si rifiuta Dio stesso, si diventa atei.

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