La fede in Dio è slegata dalla bontà?

Aperto da Socrate78, 26 Maggio 2018, 19:38:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

paul11

#60
Citazione di: green demetr il 07 Giugno 2018, 23:32:59 PM

Dire "io ho una mente", è lo stesso errore antinomico di dire "io ho un anima".
Questo è il Kant preferito dei dibattiti comunqe sia, ma con un amico Kantiano invece abbiamo isolato il problema metafisico, e per come la vedo io, è quello che interessa anche Kant.
(ma lasciamo perdere, discorso lungo e impervio, su cui stiamo ancora lavorando)

Va bene, allora ammetti che siamo nella teologia naturale.

Che un pensiero nasca in un determinato ceto e fase storica non dice nulla di quel pensiero.
Sennò cosa dovremmo dire che il cristianesimo è nato dalla comunità degli straccioni esseni, e liquidarlo così?

Il pensiero protestante è chiaramente contro la teologia naturale.
Quindi a questo punto è inutile approfondire con te.

Ma come spiegare in una visione di domini naturali e di scale gerarchiche (non ti preoccupare ricordo i tuoi temi), il tema della salvezza?
Da come ne parli, sembra quasi una questione di mera sopravvivenza.
Cosa vuoi farne di quel concetto? Ancora non ho capito. (intanto abbiamo ridotto l'orizzonte di pensiero, che è buona cosa per un dialogo).


Vedo che con Kobayashi state parlando della bontà, tu dici bontà, perchè riguarda l'altro.
Ma serve veramente la bontà con l'altro, o non basta come oggi, una serie di prescrizioni, su cosa fare e no?

Secondo me, bontà e salvezza (e quindi certo, anche il senso del messianico) sono legati indissolubilmente.
Il punto è che però al di là della fede, non so di cosa consista, il pensiero gnostico-cristiano.
Certo il Cristianesimo è Gesù, la morte sua in croce libera l'umanità dal vecchio patto.
Ma Gesù è ebreo e JSBACH, ci ha fatto notare come TUTTO il vangelo è un capia incolla della BIBBIA.....QUINDI, pensare che ci siamo liberati dal pensiero ebraico è veramente stupido NON TROVI? (basti pensare a come ancora oggi, come il NAZISMO è considerato il male ASSOLUTO...)

Una Teodicea che non capisce il suo DIO, che TEODICEA è?
Personalmente distinguo lo spirito,anima e mente: ognuno è ontologicamente diverso dall'altro.
La psuchè non è il nous, l'anima è il principio vitale è il soffio, lo spirito è da dove veniamo e dove andremo, la mente è l'intelletto.

Dal mio punto di vista personale qualcuno/ qualcosa è logicamente(e senza bisogno di alcuna religione, ma solo di mente) ha creato, architettato, generato, emanato l'universo.Sarà pura luce, quindi energia, non lo so.E' impossibile che l'universo si origini dal nulla.
Ora che poi ,essendo credente quel qualcosa qualcuno lo associ al termine Dio, vuol dire ,rispetto ad un non credente, associarlo a significazioni anche esistenziali, della vita.Quindi credendo nello spirito e nell'anima, ritengo che la vita sia esperienza in questo mondo che ritornerà allo spirito.

Sulla bontà mi accorgo che nel mio primo post potrei essere  interpretato ambiguamente.
La bontà associata a noi è fondamentale, associata a Dio la ritengo una banalità eufemistica.
Certo quindi che è fondamentale essere buoni nella fede in Dio.
La teodicea ritiene Dio indifferente ai dolore e alla sofferenza nel mondo.I campi di sterminio, un bimbo che muore di cancro, pongono problemi " Dio dove sei?".Poi ognuno cerca significati anche a questa problematica.

Discussioni simili (5)