La buona battaglia.

Aperto da Freedom, 27 Agosto 2022, 15:26:18 PM

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Freedom


Citazione di: Duc in altum! il 02 Settembre 2022, 14:43:24 PMMa anche no!
Il male generale è la somma di svariati 'fare del male personalmente', quindi sopprimere il soggettivo è fondamentale per debellare (definitivamente) quello oggettivo.
Mi riferivo a quel male su cui l'uomo non può  incidere in alcun modo. Mali incurabili, cataclismi, etc.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

#16
Alla coppia istinto-azione si è affiancata evolutivamente la coppia pensiero-azione, la quale ha un senso evolutivo se alternativa alla prima coppia, e un pensiero che sia ossessivo sembra poco alternativo, perché al pari dell'istinto ti pone dentro una gabbia, con l'aggravante di essere una gabbia visibile, ma siccome visibile evitabile o da cui si può evadere.
Un pensiero cattivo e' un pensiero che non fa' il suo dovere di rendere possibile il libero arbitrio.
Non vedo altro modo di distinguere pensieri buoni dai pensieri cattivi, che i pensieri cattivi siano dei non pensieri di fatto apparendo tali solo nella forma.
Ma il pensiero , pur eventualmente ossessivo, di fare sesso o di soddisfare un qualunque istinto, non è un cattivo pensiero, ma solo un pensiero inutile, ridondante.
Non occorre pensare di soddisfare un istinto per poterlo soddisfare, ma in quanto esseri pensanti , anche in forma di pensiero ridondante può manifestarsi l'istinto, che in tal modo però acquisisce connotati culturali che diventano parte integrante dell'istinto.
Così, anche quando si ammette di dover soddisfare un istinto, c'è però modo e modo di farlo.
Una volta che l'evoluzione ci ha dotati di coscienza è nato il problema di doverla gestire in quanto causa del nostro agire.
I pensieri buoni sono quelli il cui conseguente agire non diventi una gabbia comportamentale.
Però la tentazione di ricadere in una rassicurante gabbia nel bene e nel male agisce, come una voglia di regredire.
In tal caso il pensiero viene indirizzato ad un obiettivo da raggiungere ad ogni costo, divenendo schiavo dell'obiettivo.
Ma in tal modo, più che esprime una convinzione, ho provato a illustrare un possibile metodo per distinguere pensieri cattivi da quelli buoni, anche se c'è molto di autobiografico.
L'invito implicito è quello di trovare possibili metodi simili, perché il cattivo pensiero e il pensiero buono possano essere connotati nella loro generalità , e non assumere una fattezza solo nominale, solo perché gli abbiamo dato un nome, diavolo demone o diavoletto, come mi pare richiedesse Niko.
La battaglia se c'è è sempre contro se stessi, fra chi siamo e chi crediamo di essere.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

niko

Citazione di: Freedom il 04 Settembre 2022, 17:41:40 PMNel testo non c'è scritto niente ma l'interpretazione corrente (come espresso, per esempio,  nella Filocalia) attribuisce la suggestione dei cattivi pensieri  opera del demonio. Perlomeno lo stimolo iniziale.

Stimolo a cui si può aderire o negare la propria adesione.

Per quello ho pensato che  anche in assenza di fede in Dio o comunque di forte critica al pensiero paolino, poteva comunque essere possibile una partecipazione alla battaglia contro i cattivi pensieri.

O, almeno  una proficua discussione.


La sola filocalia che personalmente conosco e riconosco è la pretesa, comunque maschile, di giungere a Dio tramite la mediazione della donna amata e non della Chiesa.

Una mistica di unione e non di comunione. La poetica di Guinizzelli. Il mondo salvato dalla bellezza e non dalla croce. Dalla conoscenza e non dalla fede. Dal passato e non dal futuro. Dal nichilismo della volontà e non da quello dell'oggetto. Una situazione umana. Un gioco di sguardi umano. Il punto di inizio della filosofia. 

Che viene rimossa e ritorna.

Il punto non è scendere o no dalla croce.

Non è quella l'ultima tentazione.

Il punto è che il crocifisso ha visto una donna nella folla e con l'ultimo suo sguardo ha salvato solo lei. 

Solo lei e non voi.

Per questo sulla terra per tutti voialtri c'è ancora il male.

All'ultimo secondo, all'ultimo granello della clessidra il diavolo ha vinto.

Il diavolo vince sempre.

Perché lui ha, non un mistero, ma un segreto.

A differenza del suo antagonista principale -Dio- sa accontentarsi di vittorie parziali.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Freedom

Citazione di: Alberto Knox il 02 Settembre 2022, 23:44:29 PMsì ma così facendo si reprime una tentazione che in ultima analisi sono sempre bisogni pulsionali  spesso di natura sessuale . Ora reprimere un desiderio, una pulsione perchè poi porta al peccato contro Dio significa reprimere un bisogno interiore umano. Se abbiamo una certa tendenza nel deisiderare un certo tipo di pratica per soddisfare un certo tipo di bisogno non siamo colpevoli di questo. Le pulsioni non vanno represse mediante lo sforzo della repressione decisionale che degenera molto spesso in nevrosi, ma va analizzata, portata alla luce, capita e concettualizzata.
E' un problema di misura. Il bisogno va soddisfatto in un'ottica di salvaguardia della salute fisica e mentale. E per chi ci crede, spirituale. In un orizzonte naturale, equilibrato. Con sobrietà direbbero gli esicasti.
Se per esempio consideriamo il bisogno di nutrimento dobbiamo mangiare nella misura in cui il corpo lo richiede per il suo sostentamento. Senza esagerazione né per quanto riguarda la quantità né per quanto concerne la qualità. Persino i dietologi suggeriscono di nutrirsi con cibi poco elaborati e alzarsi da tavola con un pelo di fame.  :)
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Citazione di: iano il 05 Settembre 2022, 00:10:09 AMAlla coppia istinto-azione si è affiancata evolutivamente la coppia pensiero-azione, la quale ha un senso evolutivo se alternativa alla prima coppia, e un pensiero che sia ossessivo sembra poco alternativo, perché al pari dell'istinto ti pone dentro una gabbia, con l'aggravante di essere una gabbia visibile, ma siccome visibile evitabile o da cui si può evadere.
Un pensiero cattivo e' un pensiero che non fa' il suo dovere di rendere possibile il libero arbitrio.
Non vedo altro modo di distinguere pensieri buoni dai pensieri cattivi, che i pensieri cattivi siano dei non pensieri di fatto apparendo tali solo nella forma.
Ma il pensiero , pur eventualmente ossessivo, di fare sesso o di soddisfare un qualunque istinto, non è un cattivo pensiero, ma solo un pensiero inutile, ridondante.
Non occorre pensare di soddisfare un istinto per poterlo soddisfare, ma in quanto esseri pensanti , anche in forma di pensiero ridondante può manifestarsi l'istinto, che in tal modo però acquisisce connotati culturali che diventano parte integrante dell'istinto.
Così, anche quando si ammette di dover soddisfare un istinto, c'è però modo e modo di farlo.
Una volta che l'evoluzione ci ha dotati di coscienza è nato il problema di doverla gestire in quanto causa del nostro agire.
I pensieri buoni sono quelli il cui conseguente agire non diventi una gabbia comportamentale.
Però la tentazione di ricadere in una rassicurante gabbia nel bene e nel male agisce, come una voglia di regredire.
In tal caso il pensiero viene indirizzato ad un obiettivo da raggiungere ad ogni costo, divenendo schiavo dell'obiettivo.
Ma in tal modo, più che esprime una convinzione, ho provato a illustrare un possibile metodo per distinguere pensieri cattivi da quelli buoni, anche se c'è molto di autobiografico.
L'invito implicito è quello di trovare possibili metodi simili, perché il cattivo pensiero e il pensiero buono possano essere connotati nella loro generalità , e non assumere una fattezza solo nominale, solo perché gli abbiamo dato un nome, diavolo demone o diavoletto, come mi pare richiedesse Niko.
La battaglia se c'è è sempre contro se stessi, fra chi siamo e chi crediamo di essere.

Le tue parole mi sembrano condivisibili. Mi permetto solo di integrare la tua definizione di pensieri cattivi aggiungendo anche tutti quelli che fanno male agli altri, oltre che a sé stessi.

Anche se, in ultima analisi, fare male agli altri significa anche farlo a sé stessi.

E' per questo che mi sento di condividere anche la tua conclusione e cioè che la battaglia è, in definitiva, contro sé stessi. Anche se penso, come San Paolo, che c'è chi sta dalla parte del nostro cattivo sé stesso, lo fomenta e lo aiuta a precipitare nel baratro  :D
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

#20
Citazione di: Freedom il 06 Settembre 2022, 14:23:12 PMCredo

E' per questo che mi sento di condividere anche la tua conclusione e cioè che la battaglia è, in definitiva, contro sé stessi. Anche se penso, come San Paolo, che c'è chi sta dalla parte del nostro cattivo sé stesso, lo fomenta e lo aiuta a precipitare nel baratro  :D
Credo che il Diavolo, se così vogliamo chiamarlo, stia dentro di noi, e coinciderebbe con noi se non vi fosse un altra parte di noi che, se vuole, ha le potenzialità per contrastarlo.
Se vuole contrastarlo deve decidere come, cioè quale strategia adottare.
L'istinto, se così invece vogliamo chiamarlo, in che modo possiamo contrastarlo, quando decidiamo di contrastarlo?
Per riuscire a contrastarlo dobbiamo avere un minimo di conoscenza su di esso ed è su questa conoscenza che calibreremo la nostra strategia.
Sappiamo che esso scatta a nostra insaputa e ci rendiamo conto dei suoi effetti a cose fatte, e in modo spesso irrimediabile.
Non possiamo distogliere l'attenzione dal diavolo quindi, se così vogliamo chiamarlo, ma pur così la sua azione fulminea può sempre sorprenderci, a meno che non alleniamo la nostra reazione a contrasto ad essere altrettanto fulminea.
E' un allenamento mentale in cui ad esempio ci raffiguriamo mentre uccidiamo quella persona che ci sta particolarmente sugli zebedei, felici del fatto che solo di una simulazione si tratta.
Ci autocondizionamo quindi allenandoci mentalmente a non uccidere quella persona.
Possiamo contrastare l'istinto con le sue stesse armi, quando decidiamo di farlo.
L'istinto è un condizionamento che abbiamo ereditato, ma che ammette l'operazione inversa, se si azzecca la giusta strategia.
Credo che la peggiore strategia si basi  sul credere che il diavolo possa tentarci essendo fuori di noi.
Che noi siamo brave persone, ma non perciò immuni dalla tentazione del diavolo, per contrastare il quale non ci resta che sperare  in un aiuto anch'esso esterno a noi, mettendoci magari nella mani di Dio.
Pur non essendo un credente ci sono tanti motivi per cui mi piacerebbe credere, col timore però che ciò possa indurmi ad abbassare la guardia, rinunciando al mio senso di responsabilità.
Un altro timore è che tendendo a vedere il diavolo fuori di me possa individuarlo in altro da me commettendo male verso quell'altro da me per contrastarlo.
E' un rischio che preferisco non correre, perchè per quanto non credente, so' che un senso di colpa potrebbe rovinarmi l'esistenza, perchè il senso di colpa è quella legge secondo cui ad ogni male che facciamo corrisponde una reazione uguale e contraria,
se non peggio.
Forse non sono un credente perchè credo, per amor di semplicità, che la nostra spiccata coscienza non ci dia uno status speciale, in quanto credo che la coscienza sia solo un diverso modo di fare ciò che gli esseri viventi hanno sempre fatto, creandosi autocondizionamenti virtuosi in senso evoluzionistico.
Usare coscienza non significa contrastare l'istinto in quanto male in sé, ma male nella misura in cui diventa statico, nella misura in cui smette di derivare da un adattamento vitale al mutevole mondo, adattamento che usando coscienza perde la dimensione usuale e corrente dei tempi evolutivi,  che diventano così i tempi dei giorni nostri.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Duc in altum!

Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMCredo che il Diavolo...
Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMCredo che la peggiore strategia si basi  sul...
Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMCredo, per amor di semplicità, che la nostra spiccata coscienza non ci dia uno status speciale...
Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMin quanto Credo che la coscienza sia solo un diverso modo di fare ciò...


...per poi giungere:
Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMPur non essendo un "credente"

Anche se non esistono i non credenti ma, bensì, i diversamente credenti, ho deliberatamente preso questo esempio (ringrazio il gentile signor @iano per l'assist!) per riflettere sulla realtà che a nessuno interessa ciò in cui non crediamo, ma che ci realizziamo/autodeterminiamo (e siamo valutati) solo su quello che crediamo (sul perché crediamo in Tizio e non in Caio o Sempronio).


Adesso vado nel merito:
Citazione di: iano il 07 Settembre 2022, 01:37:26 AMso' che un senso di colpa potrebbe rovinarmi l'esistenza, perché il senso di colpa è quella legge secondo cui ad ogni male che facciamo corrisponde una reazione uguale e contraria,

Certo il senso di colpa generico o relativo può essere fatale, ma per quel che concerne il Vangelo - e la sua buona battaglia in noi -, senza di esso la donna o l'uomo non sperimenterebbero la grazia della vergogna (cit. Papa Francesco: https://www.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180226_la-grazia-della-vergogna.html) che in questo sentimento risiede.

"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

daniele22

Citazione di: Freedom il 27 Agosto 2022, 15:26:18 PM"Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti."
Paolo, in questo passaggio della lettera agli Efesini, ci dà una prospettiva importante del cammino cristiano. Non è certamente l'unica (prospettiva), ci sono tante angolature diverse, ma questa in particolare, mi sembra opportuno ed utile condividerla.
Per comprenderla in profondità, almeno nel mio caso, è necessario farsi aiutare da testi, che per fortuna, abbondano. Uno dei quali è senz'altro La "Filocalia". In questa raccolta di scritti di "lottatori cristiani" si parla diffusamente di questo combattimento.
Per non tirarla in lungo e per non pregiudicare l'altrui cammino di ricerca dirò solo quale mi sembra essere uno dei punti più rilevanti. Forse decisivo; e cioè la battaglia contro i pensieri. La cattiva azione è sempre preceduta da un cattivo pensiero. Ed il cattivo pensiero ha un percorso all'interno del nostro intelletto. Nasce (per stimoli interni od esterni), viene accolto e quindi cresce, si fortifica e quando i tempi sono maturi dà luogo ad un'azione. Per capire quali pensieri sono cattivi e quali no può aiutare seguire gli insegnamenti di un santo cristiano il cui carisma era quello del discernimento: Ignazio di Loyola.
Su questa direttrice mi pare fondamentale seguire un percorso di studio e, soprattutto, di applicazioni pratiche.
Ciao Freedom, confesso che non ho letto i vari interventi. Per come la vedo io la guerra è quella di comprendere le ragioni del diavolo, chiunque esso sia.
La guerra è infine la guerra contro il pensare. Specie quando il pensiero si volge all'altro (individuo). Credere a una cosa circa l'altro è il nostro peccato, se così lo si vuol chiamare. Certo, è un peccato naturale, ma è proprio questo quello di cui ci si deve rendere conto. Ci si deve rendere conto che il nostro pensare è comunque in difetto di qualcosa. Quando critichiamo, quindi, dobbiamo tener presente che una somma di indizi (le malefatte) non costituiscono una prova di malvagità. Non siamo ad un processo. Siamo qui per vivere e per capire che l'amore comprende le manifestazioni dell'amore e quelle dell'odio. Solo noi possiamo decidere di smorzare i toni

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