L'archetipo del Diluvio universale (la Bibbia non è storia, ma mito)

Aperto da Carlo Pierini, 14 Agosto 2017, 03:20:26 AM

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Carlo Pierini


"Nella leggenda indù, si dice che Vishnu, sotto forma di pesce, rivelasse al Manu Vaivaswata detto anche Satya-vrata, che era imminente un gran diluvio e che egli doveva costruire un'arca. Avendola costruita, il Manu vi entrò portando seco i semi di ogni vita. Al tempo stabilito, questo Pesce-Avatara ordinò di legare l'arca al suo corno e la rimorchiò sana e salva attraverso le acque fino alla montagna del Nord; poi dette istruzione al manu di legare l'arca ad un albero mentre il diluvio durava e di discendere con le aque man mano che si abbassavano. In alcuni antichi templi indiani si trova rappresentato Vishnu che sostiene la terra di sotto alle acque mentre un arcobaleno splende sulla decrescente inondazione". [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 47]
 
"Apollodoro, parlando di Deucalione, dice che egli si affidò, insieme con le sue mogli, la sua famiglia e i suoi animali, ad una grande arca, la quale galleggiò sulle acque che coprivano la terra e che, approdando al monte Parnaso, egli costruì un altare. Alcune narrazioni nominano soltanto Pirra come sua compagna nell'arca.. Ovidio dice che egli mandò fuori una colomba, la quale ritornò a lui portando un ramo d'olivo".  [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 48]
 
"Oltre l'Atlantico si trovano leggende del diluvio simili alle nostre. Nel Messico sono generalmente Cox-Cox e sua moglie che si salvano insieme ai loro animali in una navicella di legno di cipresso. In un'altra tribù messicana, il nome dato all'eroe della storia è Tezpi. Quando le acque cominciarono ad abbassarsi egli mandò fuori un avvoltoio ed altri uccelli, ma è un colibrì che alla fine ritorna con una foglia nel becco: finalmente essi sbarcano sul monte Colhuacan. Le tradizioni tolteche dell'inondazione danno alle acque del diluvio un'altezza di 50 cubiti, cifra che coincide, appunto, con quella della Genesi.
Il Populvuh del Guatemala descrive una grande inondazione avvenuta per volere del dio Hurakan: il fuoco e l'acqua cntribuirono alla rovina universale che precedette la quarta creazione".   [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 49]
 
"Fra alcuni indiani dell'America, la tradizione narra che il padre della loro tribù, avvisato d'un imminente diluvio, costruì una zattera su cui prese posto con la sua famiglia e tutti gli animali e galleggiò così finché "apparve una nuova terra". [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 50]
 
"Anche nella Cina esisteva una leggenda di una grande isola che era stata sommersa dal mare; e si diceva che il suo pio re con la famiglia e i suoi seguaci fosse fuggito in Cina e nel Giappone.
Nelle Edda dell'antica scandinavia si racconta di un diluvio: "la terra sprofondò nell'oceano" e solo un uomo, Hyrm, con la sua famiglia si salvò su di una nave. (...)
Nelle Isole Britanniche, i poemi bardici raccontano che "il lago di Llion straripò e sommerse la faccia di tutti i paesi, cosicché l'intiero genere umano fu annegato, eccetto Dway-van e Dway-vach che fuggirono su una nave ignuda (cioè senza vele) e da cui le Isole furono ripopolate. Si diceva che la loro nave chiamata Nwidd Nav Neivion, portasse un maschio e una femmina di tutte le specie".  [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 50]
 
"Resta da trattare il simbolo dell'arca in un altro suo aspetto, nel quale essa era considerata come il luogo di sepoltura dell'Iniziato durante i suoi giorni di "morte". A prima vista sembra che questo aspetto dell'arca differisca alquanto dall'altro, ma con un momento di riflessione si vede che anche in questo caso l'arca porta e conserva il seme della vita, poiché la tomba dell'iniziato era anche il suo luogo di ri-nascita al terzo giorno. Scrive Bryant (Analysis, vol. II, pg. 211): "La persona conservata è menzionata sempre come conservata in un'arca ed è descritta in uno stato di tenebre rappresentato allegoricamente come uno stato di morte. (...)
Si supponeva, infatti, che l'arca in cui era stato collocato Osiride morto, fosse stata trasportata dalle onde a Biblo, nella Siria, dove aveva luogo, come in Egitto, una commemorazione annuale della sua morte; ed in questa cerimonia si mostrava, quale emblema della morte, un Api sacro coperto di nero. "Ad un tratto le tenebre venivano dissipate dal bagliore di torce tenute in alto da sacerdoti in candide vesti di lino e iniziava una festa di quattro giorni. (...) Dopodiché si immaginava che Osiride fosse ritrovato e ritornato in vita e che Iside (la Natura) se ne rallegrasse. La processione usciva allora alla luce del giorno, e all'oscorità e alla tristezza delle caverne sotterranee si sostituiva l'influenza vivificante del sole di primavera".  [W. WILLIAMSON: La legge suprema. Studio sulle origini delle religioni e sulla loro unità fondamentale - pg. 52]

giogio

Questa catastrofica distruzione di uomini e animali avvenuta nel 2370 A.C. era il peggiore di tutta la storia umana, fu mandato da Dio perché la terra era piena di violenza (Genesi 6:13). Noè e la sua famiglia, otto persone in tutto, insieme agli animali scelti, sopravvissero in un'immensa arca. Ne parla Genesi 7:11. Questo ha provocato enormi cambiamenti nella superficie della terra. Sotto l'enorme peso dell'acqua sorsero nuove montagne, vecchi monti diventarono più alti, i mari diventarono più profondi così che ora circa il 70 per cento della superficie terrestre è coperto d'acqua. 
Un cataclisma come il Diluvio, che sommerse e distrusse l'intero mondo di quel tempo, non poteva essere dimenticato dai superstiti. Essi ne avrebbero parlato ai figli e ai figli dei figli. Sem, figlio di Noè, per esempio visse ancora 500 anni dopo il Diluvio e poté parlarne a molte generazioni e la storia del Diluvio si tramandava di padre in figlio.
La Scrittura di Genesi 7:11 riporta anche la data precisa. Il secondo mese del calendario antico andava da metà ottobre a metà novembre, come li chiamiamo oggi. Perciò il 17° giorno corrisponde approssimativamente al 1° novembre. Forse non è una coincidenza che in molti paesi le feste dei morti si celebrino in questo periodo dell'anno.
Interessante quello che dice Gesù in Matteo 24:37:" Ma come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo."  
Se poi questo collegate alla scrittura di 2 Timoteo 3:1-5 dove si parla di corruzione estrema degli ultimi tempi, non fa venire in mente le somiglianze che ci sono fra quel tempo e il nostro?
Potrebbe essere difficile da accettare però ricordate che Dio mantiene sempre la parola. La mantenne ai giorni di Noè e la manterrà nei nostri giorni.

anthonyi

Credo che la domanda del 3d sarebbe più completa se si ponesse nei termini:
Quanta storia c'è nel mito del "diluvio universale"?
Le tradizioni culturali dei popoli antichi sono infatti sempre mito perché vengono gestite in quella forma che miscela componenti razionali con componenti magiche.
Questo però non basta a dire che dietro il mito non ci sia storia, anche perché il mito deve essere spiegato nelle sue origini.
Il fatto che miti "diluviani siano presenti sia in area indoeuropea, sia in estremo oriente, sia nelle americhe non dovrebbe meravigliare, la storia umana è stata caratterizzata da tante invasioni d'acqua, non necessariamente la stessa. E' chiaro che poi le culture, che sono sempre egocentriche, vivono la loro tragedia come una tragedia universale.

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