Italia post cristiana

Aperto da doxa, 19 Luglio 2023, 22:21:49 PM

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anthonyi

Citazione di: flying dutchman il 26 Luglio 2023, 15:11:39 PMse lo stato è democratico e la maggioranza è a favore della Juventus, allora la Juventus deve essere privilegiata rispetto alle altre squadre di calcio. perché la maggioranza dovrebbe adattarsi ai voleri degli altri tifosi?
Non mischiamo il sacro col profano, la funzione della religione é uno dei fondamenti della società umana, é un po' come le strutture portanti degli edifici, se le indebolisci c'é il rischio che crolli tutto. Se poi ti trovi ad indebolire per il volere solo di una minoranza allora a maggior ragione possiamo evitare di tenere in considerazione dette pretese.
Le società stabili sono sovente caratterizzate da un'unica religione presente e dominante, perché immancabilmente i principi religiosi condizioneranno la costruzione del diritto e la presenza di più religioni in competizione crea conflitti istituzionali. I principi liberali chiaramente impongono il rispetto di tutte le religioni, ma questo rispetto é comunque subalterno rispetto all'esigenza di stabilità dello stato di diritto, questo é il mio parere. 

baylham

Citazione di: flying dutchman il 26 Luglio 2023, 15:11:39 PMse lo stato è democratico e la maggioranza è a favore della Juventus, allora la Juventus deve essere privilegiata rispetto alle altre squadre di calcio. perché la maggioranza dovrebbe adattarsi ai voleri degli altri tifosi?

Appunto,  le regole del gioco sono uguali per tutte le squadre: la Juventus non può fare le regole del gioco a proprio vantaggio, prima, durante o dopo la partita o il campionato.

baylham

Citazione di: anthonyi il 26 Luglio 2023, 15:40:57 PMNon mischiamo il sacro col profano, la funzione della religione é uno dei fondamenti della società umana, é un po' come le strutture portanti degli edifici, se le indebolisci c'é il rischio che crolli tutto. Se poi ti trovi ad indebolire per il volere solo di una minoranza allora a maggior ragione possiamo evitare di tenere in considerazione dette pretese.
Le società stabili sono sovente caratterizzate da un'unica religione presente e dominante, perché immancabilmente i principi religiosi condizioneranno la costruzione del diritto e la presenza di più religioni in competizione crea conflitti istituzionali. I principi liberali chiaramente impongono il rispetto di tutte le religioni, ma questo rispetto é comunque subalterno rispetto all'esigenza di stabilità dello stato di diritto, questo é il mio parere.

Uno stato democratico impone il rispetto dei propri principi, i principi su cui si basa la democrazia. Sono le religioni che devono adattarsi ai principi di uno stato democratico, non viceversa. Poichè la maggioranza delle religioni sono antidemocratiche, le religioni non sono affatto un sostegno stabile alla democrazia, ma al contrario tendono a minarla.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 26 Luglio 2023, 11:42:38 AMMi piace questo postcristianesimo, silenzioso ed indifferente, cioè razionale, perché se uno non crede, giustamente, di una croce appesa nei luoghi pubblici se ne frega.
Invece é quando c'é qualcuno che afferma di non credere, ed é disturbato da quella croce, che mi domando quale forza irrazionale produca questo disturbo.
Riguardo poi alla violenza dei fondamentalisti purtroppo é nella natura umana attaccarsi a una costruzione ideologica e reagire se la si vede messa in discussione.
Beati voi atei filosofi che sapete andare avanti serenamente senza un fondamento di senso.
Ma voi siete pochi, la gran parte degli individui, invece, di quel fondamento di senso ne ha avuto bisogno per gestire il suo quotidiano. E quel fondamento di senso lo hanno offerto le religioni, in gran parte teistiche perché l'uomo, generalmente ha bisogno di Dio, né ha bisogno come fondamento di senso.
E se qualcuno lo convince che Dio é morto allora va a cercarsi qualche altro fondamento di senso e purtroppo lo trova in ideologie atee e totalitarie come il nazismo e il comunismo, che producono tragedie umane al cui confronto le guerre di religione sono bazzecole.
Forse pensi che sia una foglia di fico dietro ai quali molti si nascondono, ma certe richieste sono motivate principalmente dal rispetto della costituzione e da principi di laicità, non per astio verso questa o quell'altra tradizione. Si, il vuoto lasciato dalla cristianità è molto pericoloso, quello di Nietzsche era un allarme non un esultanza, così come fu molto pericoloso se non fatale per Roma svuotarsi del proprio politeismo, ma la storia è andata avanti in quello che tu oggi vedi come un progresso, non necessariamente questi svuotamenti portano a cose insalubri e sopratutto non sono mai totali, c'è sempre un eredità che viene conservata, così come verrà conservato qualcosa dell'eredità cristiana, i ricatti Dostojevskiani sono il raschiare del fondo del barile, la religione si fa con la speranza non con le minacce... o forse è questione di abitudine?

Perchè se analizziamo i veri motivi per cui siamo arrivati ad avere un Italia, e anche un Europa, quasi totalmente cristiana, troviamo diverse strategie di coercizione e subdole manipolazioni (anche violenza, ma non ai primi posti), che via via abbiamo considerato sempre più intollerabili, aggiornando la pedagogia che doveva tramutare quegli atei di nascita in cristiani.
Uno dei motivi, per esempio, per cui la cristianità ha raggiunto così velocemente numeri "astronomici" è dovuto al fatto che per molto tempo bastava convertire il pater familias per convertire l'intera baracca familiare, oggi sarebbe intollerabile l'idea che un uomo possa avere un tale livello di controllo su decine di persone, per di più su questioni di questo genere. Il crocifisso sui muri è un altro di questi strumenti, blanda vestigia praticamente inutile, ma che rimanda comunque ad un modo di trasmettere le idee che viene dai più considerato non tollerabile, oggi ci si domanda se è giusto battezzare una persona che neanche sa pronunciare le vocali etcetc. La chiesa paga salato il conto di aver usato questi sotterfugi per secoli, anzichè confrontarsi con la vita spirituale delle persone e crescere dinamicamente con loro, chissà, magari "ricevendo dal cielo" un "Terzo testamento" (i mormoni pare ne abbiano trovato uno?)  o quant'altro fanno le religioni per rimanere vive e non morire diacronicamente. La pazienza c'è stata, devi ammetterlo, due mila anni ad aspettare il compimento di una promessa che doveva avverarsi dall'oggi al domani, ce l'abbiamo messa tutta, ora se Dio c'è, batta un colpo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: baylham il 26 Luglio 2023, 17:49:25 PMUno stato democratico impone il rispetto dei propri principi, i principi su cui si basa la democrazia. Sono le religioni che devono adattarsi ai principi di uno stato democratico, non viceversa. Poichè la maggioranza delle religioni sono antidemocratiche, le religioni non sono affatto un sostegno stabile alla democrazia, ma al contrario tendono a minarla.
Questo ragionamento è pura metafisica, ed è anche un pò pericoloso. Lo stato, entità artificiale costituita storicamente da uomini non ha propri principi, ma ha i principi che, consensualmente, gli danno coloro che lo costituiscono. I principi di costoro sono, nel momento storico, principi politici, religiosi, filosofici. I principi religiosi, però, sono solitamente quelli piu forti nella generalità degli individui, questo è quello che ci insegna la storia, e soprattutto sono quelli meno malleabili, per cui se vi è conflittualità su questi sono dolori, e lo stato è più fragile, questo lo capi bene gandhi quando fece nascere l'india induista separata da pakistan e bangladesh musulmani.
La democrazia è un metodo euristico, un modo per costruire lo stato che non contiene principi a priori, questi principi li prende dai cittadini che sono gia parte di una realtà sociale nella quale la religione ha il suo ruolo, lo stato liberale, democratico, si adatta a questa realtà sociale preesistente proprio perchè è liberale.
Se invece volesse imporre alla società propri principi sarebbe uno stato totalitario come quello nazista e quello comunista.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 26 Luglio 2023, 17:55:48 PM.

Perchè se analizziamo i veri motivi per cui siamo arrivati ad avere un Italia, e anche un Europa, quasi totalmente cristiana, troviamo diverse strategie di coercizione e subdole manipolazioni (anche violenza, ma non ai primi posti), che via via abbiamo considerato sempre più intollerabili, aggiornando la pedagogia che doveva tramutare quegli atei di nascita in cristiani.
Uno dei motivi, per esempio, per cui la cristianità ha raggiunto così velocemente numeri "astronomici" è dovuto al fatto che per molto tempo bastava convertire il pater familias per convertire l'intera baracca familiare, oggi sarebbe intollerabile l'idea che un uomo possa avere un tale livello di controllo su decine di persone, per di più su questioni di questo genere. Il crocifisso sui muri è un altro di questi strumenti, blanda vestigia praticamente inutile, ma che rimanda comunque ad un modo di trasmettere le idee che viene dai più considerato non tollerabile, oggi ci si domanda se è giusto battezzare una persona che neanche sa pronunciare le vocali etcetc. La chiesa paga salato il conto di aver usato questi sotterfugi per secoli, anzichè confrontarsi con la vita spirituale delle persone e crescere dinamicamente con loro, chissà, magari "ricevendo dal cielo" un "Terzo testamento" (i mormoni pare ne abbiano trovato uno?)  o quant'altro fanno le religioni per rimanere vive e non morire diacronicamente. La pazienza c'è stata, devi ammetterlo, due mila anni ad aspettare il compimento di una promessa che doveva avverarsi dall'oggi al domani, ce l'abbiamo messa tutta, ora se Dio c'è, batta un colpo.
questa tua storia degli "atei di nascita" è veramente singolare. Tutti nascono senza sapere nulla del mondo e della realtà. Poi c'è qualcuno che si occupa di insegnarglielo, e nel fare questo determina certamente una coercitività, senza della quale ne io ne te potremmo comunicare come stiamo facendo, ne renderci conto di tutte le cose che diciamo. La coercitività fa parte della storia, costantino faceva accordi politici con i principi teutonici per avere la "conversione" del loro popolo, e con questo?
Prima di parlare di vita spirituale, e per confrontarci da buoni materialisti, dobbiamo considerare che la religione è un fenomeno sociale, il piu importante dei fenomeni sociali, il solo a costruire strutture culturali che durano millenni. Questo vuol dire che ha dovuto superare molteplici problemi di sopravvivenza, in tempi certamente piu duri di quelli che conosciamo oggi.
Voi critici della chiesa spulciate sempre nelle contraddizioni che appaiono nella sacra scrittura, e non vi rendete conto che proprio queste contraddizioni, che sono il segno dei limiti umani di coloro che hanno partecipato a quest'impresa, rendono inspiegabili in senso materiale i risultati che questi umani limitati hanno prodotto, cioè noi uomini d'oggi, civilizzati, pacifici, piu o meno razionali, sicuri del nostro umanesimo al punto da mettere in discussione Dio per principi di laicità.
Per me questo è la prova piu grande del fatto che in questa storia abbia agito una mano sovrumana, e quindi che questa mano sovrumana esista.

Jacopus

#66
CitazioneQuesto ragionamento è pura metafisica, ed è anche un pò pericoloso. Lo stato, entità artificiale costituita storicamente da uomini non ha propri principi, ma ha i principi che, consensualmente, gli danno coloro che lo costituiscono. I principi di costoro sono, nel momento storico, principi politici, religiosi, filosofici. I principi religiosi, però, sono solitamente quelli piu forti nella generalità degli individui, questo è quello che ci insegna la storia, e soprattutto sono quelli meno malleabili, per cui se vi è conflittualità su questi sono dolori, e lo stato è più fragile, questo lo capi bene gandhi quando fece nascere l'india induista separata da pakistan e bangladesh musulmani.
La democrazia è un metodo euristico, un modo per costruire lo stato che non contiene principi a priori, questi principi li prende dai cittadini che sono gia parte di una realtà sociale nella quale la religione ha il suo ruolo, lo stato liberale, democratico, si adatta a questa realtà sociale preesistente proprio perchè è liberale.
Se invece volesse imporre alla società propri principi sarebbe uno stato totalitario come quello nazista e quello comunista.
Uno dei problemi più rilevanti dell'Italia è quello della sua arretratezza culturale. Qui come in altri campi. Lo stato di diritto, che è intimamente connesso con lo stato liberale, prevede il monopolio del diritto nella sua forma scritta, che permette la sua certezza e la sua universalità. Un ulteriore principio dello stato liberale è la sua laicità. Per questo motivo non vedrai mai in in aula francese un crocifisso e al suo posto la bandiera francese con sotto il famoso motto rivoluzionario. In Italia, per motivi storici complessi, paradossalmente il "senso dello stato" si è patologicamente mescolato con le istituzioni religiose ed in primo luogo con quelle cattoliche, al punto che, quando queste vanno in crisi, la crisi si estende anche alla stessa organizzazione pubblica, che non ha una solida cultura pubblica e istituzionale, al punto che essa, appunto, deve essere legittimata all'esterno o non è legittimata affatto. Una situazione aggravata, negli ultimi, 30 anni, dalla crisi globale della struttura "stato", contro la quale sono entrati in competizione diversi tipi di superstati, alcuni di tipo tradizionale, come le comunità di stati ed altri di nuovo tipo, senza un fondamento territoriale, le corporation. In questa situazione le religioni, nel contesto occidentale, sono un puntello fragilissimo, se vogliamo considerarlo funzionalmente, ma è anche quello meno pericoloso e meno costoso. Una ristrutturazione più valida passerebbe, come minimo, attraverso scelte politiche profondamente socialdemocratiche, come ad esempio, la ripubblicizzazione di asset strategici come le comunicazioni o le linee aeree o attraverso linee di spesa pubblica decenti nel campo dell'istruzione e dei livelli minimi di assistenza. Scelte politiche viste dal FMI come fumo agli occhi e impraticabili in un paese ricattato da un alto debito pubblico, non più in mano ai piccoli risparmiatori italiani, come accadeva fini agli anni 90 dello scorso secolo.

Sul discorso successivo della coercitività inevitabile nelle società, hai ragione. Dove c'e Società c'è per forza coercizione e necessità di apprendere il senso del limite e del divieto, ma non tutti i metodi coercitivi sono uguali. L'esempio di Inverno è interessante: chi oggi obbligherebbe i propri figli a seguire la religione dei padri? Una situazione del genere ci farebbe subito pensare a remote regioni della Libia o dell'Iran. Ma l'apprendimento coercitivo sviluppa ulteriori scenari. Se da una parte può garantire una certa omogeneità culturale, dall'altro chiude il pensiero. Mi colpì molto una mia esperienza giovanile in Germania, dove ero per una borsa di studio. Mentre in Italia le lezioni universitarie erano organizzare in modo gerarchico con una voce che trasmette il sapere che viene recepito dagli studenti, in Germania il sapere era circolare. Gli stessi insegnanti invitavano gli studenti ad intervenire criticamente su quanto era stato affermato. Intervenire criticamente, inoltre è un ottimo strumento per capire, per appassionarsi ed anche per "metacomprendere" come la cultura sia un processo dinamico e non statico ed autoritario. Un processo del genere esprime delle differenze culturali profonde e che permettono anche di capire come la posizione dell'Italia rispetto ai valori occidentali, sia una posizione culturalmente periferica, proprio a causa del grande contrasto alla libertà di pensiero, esercitato dalla Chiesa controriformistica, proprio nell'epoca in cui altrove si ponevano le basi per il pensiero occidentale moderno.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Secondo me anche tu, jacopus, come inverno, ragioni con una visione ideale dello stato e non reale. Puoi avere tutte le opinioni che vuoi sullo status culturale dell'Italia, ma questo status é costitutivo dello stato e il fatto che in esso la religione cattolica sia di fondamento non può essere considerato patologico. Imporre una determinata interpretazione della laicità, differente dal suo spirito, alla popolazione italiana, non ha nulla di liberale. 

baylham

Citazione di: anthonyi il 26 Luglio 2023, 18:39:45 PMQuesto ragionamento è pura metafisica, ed è anche un pò pericoloso. Lo stato, entità artificiale costituita storicamente da uomini non ha propri principi, ma ha i principi che, consensualmente, gli danno coloro che lo costituiscono. I principi di costoro sono, nel momento storico, principi politici, religiosi, filosofici. I principi religiosi, però, sono solitamente quelli piu forti nella generalità degli individui, questo è quello che ci insegna la storia, e soprattutto sono quelli meno malleabili, per cui se vi è conflittualità su questi sono dolori, e lo stato è più fragile, questo lo capi bene gandhi quando fece nascere l'india induista separata da pakistan e bangladesh musulmani.
La democrazia è un metodo euristico, un modo per costruire lo stato che non contiene principi a priori, questi principi li prende dai cittadini che sono gia parte di una realtà sociale nella quale la religione ha il suo ruolo, lo stato liberale, democratico, si adatta a questa realtà sociale preesistente proprio perchè è liberale.
Se invece volesse imporre alla società propri principi sarebbe uno stato totalitario come quello nazista e quello comunista.
Confermo che in uno stato democratico i principi della democrazia prevalgono su quelli religiosi. Una democrazia non può rinunciare ad esempio al principio della libertà di pensiero, che implica quindi la libertà religiosa, come non può rinunciare all'uguaglianza politica dei cittadini. Perciò lo stato democratico non può fare propri i principi di una religione, non può fondarsi sui principi di una religione, altrimenti non è democratico, ma teocratico. Che poi una religione all'interno di uno stato sia prevalente e quindi abbia maggiore influenza politica è ovvio, per il motivo che non esiste separazione tra politica e religione. Ma in uno stato democratico non spetta allo stato di educare i cittadini ad una religione o una politica. L'educazione civica si limita appunto ad educare i cittadini ai principi della democrazia.
Ribadisco che le principali religioni sono state e sono profondamente antidemocratiche e illiberali. Quando si ritiene che i principi religiosi siano prevalenti rispetto ai principi politici democratici è evidente che la democrazia non può reggere, come la breve e fragile storia della democrazia dimostra, purtroppo.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 26 Luglio 2023, 19:21:08 PMquesta tua storia degli "atei di nascita" è veramente singolare. Tutti nascono senza sapere nulla del mondo e della realtà. Poi c'è qualcuno che si occupa di insegnarglielo, e nel fare questo determina certamente una coercitività, senza della quale ne io ne te potremmo comunicare come stiamo facendo, ne renderci conto di tutte le cose che diciamo. La coercitività fa parte della storia, costantino faceva accordi politici con i principi teutonici per avere la "conversione" del loro popolo, e con questo?
Prima di parlare di vita spirituale, e per confrontarci da buoni materialisti, dobbiamo considerare che la religione è un fenomeno sociale, il piu importante dei fenomeni sociali, il solo a costruire strutture culturali che durano millenni. Questo vuol dire che ha dovuto superare molteplici problemi di sopravvivenza, in tempi certamente piu duri di quelli che conosciamo oggi.
Voi critici della chiesa spulciate sempre nelle contraddizioni che appaiono nella sacra scrittura, e non vi rendete conto che proprio queste contraddizioni, che sono il segno dei limiti umani di coloro che hanno partecipato a quest'impresa, rendono inspiegabili in senso materiale i risultati che questi umani limitati hanno prodotto, cioè noi uomini d'oggi, civilizzati, pacifici, piu o meno razionali, sicuri del nostro umanesimo al punto da mettere in discussione Dio per principi di laicità.
Per me questo è la prova piu grande del fatto che in questa storia abbia agito una mano sovrumana, e quindi che questa mano sovrumana esista.

Infatti, ci sono altre coercizioni, e se le togli avrai lo stesso risultato.. Per esempio se smettessi di insegnare la lingua italiana nelle scuole presto vedresti ritornare i dialetti, non necessariamente quelli che stanno morendo, ma probabilmente anche di nuovi.. anche i francesi che spingono tanto sulla monoliticità del francese, fino a inizio dell'800 avevano difficoltà a capirsi tra Marsiglia e Tolone, le lingue nazionali sono costrutti coerciti. Ma le lingue non informano sul cosa o come pensare (ciao relativisti) provvedono i mezzi, non i fini del pensiero, e perciò le lasciamo coercite anche in uno stato liberale. Le religioni sono una cosa diversa, e la mia impressione dallo studio della storia delle religioni e dell'antropologia, è che i monoteismi sono una eccezione coercita, non la spontanea espressione di una società, se togli la coercizione ritorni allo stato "di natura" di una società, ovvero un politeismo amorfo e "di mercato" nel senso che centinaia di diversi culti coesistono in competizione e collaborazione, muoiono nascono evolvono, producono e consumano. La coercizione può essere fatta dallo stato, dal clero, o dallo stato clericale.. ma una volta che la rimuovi ritorni al politeismo amorfo (con amorfo intendo che il pantheon non è chiuso da un clero, ma sempre aperto) guarda nel protestantesimo le migliaia di denoniminazioni di derivazione, ma anche l'Italia dei santi e santini lo è mai realmente stata monoteista, sarebbe servita ancora più coercizione per poterlo avere. Si, è stato un grave prezzo quello da pagare, detronizzare Dio e metter un uomo al suo posto, ma l'errore è stato fatto, c'è la crisi della modernità di mezzo prima di ripeterlo, il che non significa sia impossibile che accada di nuovo, ma a mio avviso molto più probabile che  si ritorni ad una cultura spontanea a politeistica, sempre che continueremo a vivere in uno stato liberale.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 27 Luglio 2023, 07:21:26 AMma a mio avviso molto più probabile che  si ritorni ad una cultura spontanea a politeistica, sempre che continueremo a vivere in uno stato liberale.
Era meglio il politeismo! cosi dicono alcuni critici del cristianesimo, naturalmente senza nessun desiderio devozionale, ne effettiva conoscenza di cosa fosse effettivamente il politeismo, è solo un modo per poter accusare il cristianesimo di aver ucciso il politeismo.
Ragionando invece in chiave materialistica, cosi ci capiamo, è molto meglio il dio unico, è piu economico, piu Dei hai, maggiori sono le strutture rituali e sacerdotali che devono mantenere i fedeli.
Sai, questo è stato uno dei punti del conflitto tra religione cristiana e società romana, le vecchie caste sacerdotali si accorgevano che la cristianità offriva il servizio religioso in maniera assai piu economica e allora cercava di reagire per mantenere le sue rendite.
Sull'altra questione per la quale il politeismo sarebbe funzionale a un assetto piu democratico, sicuramente questo non è stato vero per roma antica che da politeista aveva l'imperatore, e da monoteista ha continuato ad avere l'imperatore.
La vera differenza tra politeismo e monoteismo è che nel monoteismo il monarca non puo affibbiarsi il titolo di divino, cosa che invece hanno fatto la gran parte dei monarchi antichi in contesti politeistici.
In un contesto monoteista il monarca perde di autorevolezza, quando poi entriamo nello specifico del cristianesimo ci sono le condizioni per la separazione tra potere politico e potere religioso, per la frase detta da gesù, e quindi per uno stato che comincia a creare i presupposti per quella laicità che, infatti, si è sviluppata, sia come pensiero, sia come istituzione, sostanzialmente solo in contesti culturali dominati dalla religione cristiana.

flying dutchman

Citazione di: anthonyi il 26 Luglio 2023, 15:40:57 PMNon mischiamo il sacro col profano, la funzione della religione é uno dei fondamenti della società umana, é un po' come le strutture portanti degli edifici, se le indebolisci c'é il rischio che crolli tutto. Se poi ti trovi ad indebolire per il volere solo di una minoranza allora a maggior ragione possiamo evitare di tenere in considerazione dette pretese.
Le società stabili sono sovente caratterizzate da un'unica religione presente e dominante, perché immancabilmente i principi religiosi condizioneranno la costruzione del diritto e la presenza di più religioni in competizione crea conflitti istituzionali. I principi liberali chiaramente impongono il rispetto di tutte le religioni, ma questo rispetto é comunque subalterno rispetto all'esigenza di stabilità dello stato di diritto, questo é il mio parere.
direi di no. Germania e USA sono esempi che vanno in contrario con la tua affermazione che le società stabili sono caratterizzate da una religione dominante.
di più, il primo emendamento della costituzione degli USA è estremamente chiaro sulla facoltà della maggioranza di favorire una particolare religione o confessione: "Congress chall make no law respecting the establishment of a religion or prohibiting the free exercise thereof"
tu stai confondendo il potere legislativo di una maggioranza parlamentare con l'esercizio delle libertà individuali. 
qualsiasi atto parlamentare rivolto a favorire la pratica di una religione o confessione religiosa rispetto alle altre limita il diritto individuale alla pratica della propria religione o confessione religiosa.
questo è, a mio parere, lo stato di diritto. quello che auspichi tu è lo stato confessionale.


Jacopus

#72
Uno stato di diritto non confessionale avrebbe, ad esempio, abolito da tempo la norma che prevede la nomina dell'insegnante di religione nelle "scuole pubbliche" a cura del vescovo di pertinenza della scuola. In sostanza noi paghiamo diverse migliaia di persone nominate da un vescovo, al di fuori di ogni regolare concorso, per insegnare una materia "religione", che dovrebbe ambire a far comprendere la religiosità in tutte le sue forme storiche e questa possibilità è invece compromessa da questa intromissione inaccettabile della Chiesa in una struttura pubblica. A mio parere, ogni struttura pubblica dovrebbe avere come simboli di riconoscimento la bandiera italiana e il ritratto del presidente della Repubblica, essendo la sfera religiosa una sfera privata.
Purtroppo, la nostra collocazione culturale è ancora nel guado, fra una reale organizzazione pubblica e civile laica e una organizzazione di tipo islamico. Un guado estremamente pericoloso, poichè a differenza delle democrazie occidentali mature, non abbiamo acquisito gli strumenti tipici di quelle democrazie. Così abbandonare quel retaggio teocratico che inquina le strutture pubbliche potrebbe avere, paradossalmente, delle conseguenze negative, perchè non vi sono strumenti alternativi. Ad esempio nel mondo occidentale, vi è un flusso continuo di denaro da parte delle fondazioni verso le organizzazioni non governative per offrire servizi alle persone povere, agli immigrati, ai malati, ai detenuti. Spesso in Italia questi servizi, che sarebbero appannaggio del welfare, sono invece attribuiti alla Chiesa, in funzione di "carità" e non in funzione di "diritti". Destrutturare questo tipo di rapporto significa spesso interrompere i servizi caritatevoli, senza che al loro posto, siano creati servizi pubblici o servizi regolati dalle fondazioni private.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 27 Luglio 2023, 09:28:31 AMEra meglio il politeismo! cosi dicono alcuni critici del cristianesimo, naturalmente senza nessun desiderio devozionale, ne effettiva conoscenza di cosa fosse effettivamente il politeismo, è solo un modo per poter accusare il cristianesimo di aver ucciso il politeismo.
Ragionando invece in chiave materialistica, cosi ci capiamo, è molto meglio il dio unico, è piu economico, piu Dei hai, maggiori sono le strutture rituali e sacerdotali che devono mantenere i fedeli.
Sai, questo è stato uno dei punti del conflitto tra religione cristiana e società romana, le vecchie caste sacerdotali si accorgevano che la cristianità offriva il servizio religioso in maniera assai piu economica e allora cercava di reagire per mantenere le sue rendite.
Sull'altra questione per la quale il politeismo sarebbe funzionale a un assetto piu democratico, sicuramente questo non è stato vero per roma antica che da politeista aveva l'imperatore, e da monoteista ha continuato ad avere l'imperatore.
La vera differenza tra politeismo e monoteismo è che nel monoteismo il monarca non puo affibbiarsi il titolo di divino, cosa che invece hanno fatto la gran parte dei monarchi antichi in contesti politeistici.
In un contesto monoteista il monarca perde di autorevolezza, quando poi entriamo nello specifico del cristianesimo ci sono le condizioni per la separazione tra potere politico e potere religioso, per la frase detta da gesù, e quindi per uno stato che comincia a creare i presupposti per quella laicità che, infatti, si è sviluppata, sia come pensiero, sia come istituzione, sostanzialmente solo in contesti culturali dominati dalla religione cristiana.
Non mi sono mai addentrato a sostenere cosa sia meglio o peggio, mi limito a osservare cosa accade, che poi politeismo è solo una questione di prospettiva, si vede solo dall'esterno ma mai dall'interno, un pò come il cosidetto "induismo" che esiste solo nella testa dei colonizzatori che volevano per forza trovare una quadra a qualcosa che non l'ha mai avuta se non per vaghissimi termini, le persone che vivono esperiscono tradizioni a loro modo uniche da tutte le altre. Un marziano che ci vedesse dallo spazio non vedrebbe alcun monoteismo, l'umanità come specie è politeista. Termino sul ragionamento materialistico che mi sembra  talmente curioso e bizzarro da dovervi rispondere: non necessariamente funzionava e deve funzionare così, tantissimi templi accettavano sacrifici di qualsiasi credo, bastava avere il capretto per il resto potevi credere anche nei polpi magici, il politeismo non è esclusivo ma inclusivo, è la minaccia della dannazione eterna che esclude. Tanto che anche oggi, anzichè fare moschee nuove, perchè non invitare i mussulmani nelle chiese cattoliche? Tanto parebbe che il Dio è lo stesso, sono vuote, ed è sempre meglio di usarle come frigoriferi per i turisti come ha proposto l'elegantissimo ministro tedesco, e come dici tu, si risparmia. Magari trovate insieme una soluzione all'ateismo, anche se le loro sono piuttosto estreme, magari sono quelle giuste!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

#74
Perfino l'islamismo, che ha fatto di tutto per evitare il politeismo mascherato del cristianesimo fino a proibire le immagini umane, alla fine si è ridotto a faide sanguinose tra diverse sette islamiche ciascuna coi suoi subprofeti di riferimento. Forse solo l'ebraismo ha mantenuto una struttura teologica monoteistica reale. Ma è una religione che non ha velleità universalistiche ed è tutta concentrata su una singola etnia  il che rende più efficace il controllo della forza centrifuga politeistica.

Più monoteistica dello YHWH ebraico c'è solo la religione della borghesia,  il Capitale, la cui cui Chiesa è l'intera societa liberal-liberista, incarnata nella forma dello stato democratico borghese fondato sul Capitale. Di cui i partiti e tutto il bailamme "democratico" sono mere emanazioni che possono cambiare senza che cambi il risultato sociale finale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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