Italia post cristiana

Aperto da doxa, 19 Luglio 2023, 22:21:49 PM

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doxa

Dal quotidiano "Il Giornale" del 19 – 7 - 2023

Roberto Vivaldelli: "L'Italia è post-cristiana", lo studio shock sulla religione




"Non basta la presenza del Vaticano e il fatto che il nostro Paese sia universalmente considerato la culla del Cristianesimo. L'Italia è ormai post-cristiana.

I dati parlano chiaro: secondo una nuova maxi-indagine demoscopica che il mensile "il Timone" ha realizzato in collaborazione con Euromedia Research della dottoressa Alessandra Ghisleri, oltre un terzo della popolazione italiana – ben il 37% - si dichiara "non credente", mentre quelli che si dichiarano "credenti" e cattolici e frequentano la chiesa per andare a messa sono appena il 13,8% della popolazione totale.

Trattasi, secondo quanto riporta lo studio, di un'esigua minoranza, composta da pochi giovani e da fedeli in età avanzata. Tra quelli che si dichiarano "credenti" e affermano di andare a messa almeno una volta al mese, si confessa, almeno una volta l'anno, solo il 33% dei fedeli, mentre il 32% non conosce il significato dell'eucarestia. Piuttosto grave, dato che parliamo del sacramento istituito da Gesù durante l'Ultima Cena.

Pochi i credenti che conoscono "L'Ultima Cena".

Gli altri dati contenuti nello studio pubblicato dalla rivista "Il Timone" sono altrettanto sconfortanti per il futuro della Chiesa. Meno di 6 praticanti su 10, infatti, sanno cosa sia la confessione, mentre il 66% sempre dei praticanti sbaglia o ignora la definizione di "risurrezione della carne"; e non finisce qui, perché il 20% pensa che il peccato sia un "semplice torto fatto agli altri".

Sui temi etici, inoltre, dall'aborto alle nozze gay, i praticanti hanno una visione di fatto "secolarizzata" mentre emerge, sempre tra i credenti, una netta opposizione all'utero in affitto e alla legalizzazione delle droghe. La preghiera rimane una pratica molto comune: un fedele su cinque dice di pregare ogni giorno - e il 96% lo fa almeno ogni tanto - mentre 7 persone su 10 di quelle che vanno a Messa credono all'esistenza del Diavolo.

Numeri simili a quelli riportati nell'indagine sociologica pubblicata, nel 2021, dalla Conferenza episcopale italiana a 25 anni da "La religiosità in Italia" del 1995, che anche in quel caso acclarava un calo della frequenza settimanale alla Messa, dal 31,1% al 22%: la religiosità continua a perdere dunque l'elemento di partecipazione alla Messa domenicale (-9% dal 1995 al 2020, pre-pandemia) e diventa "più riflessiva, meditata e per questo più problematica". Anche in quell'indagine, infatti, la preghiera continua a mantenere un aspetto rilevante.

Le sfide per il futuro

Come affrontare quest'Italia post-cristiana? "Il Timone" ha intervistato vari personaggi di spicco, da Kiko Argüello (Iniziatore del Cammino Neocatecumenale) a Davide Prosperi (Presidente della Fraternità di Comunione e liberazione), passando per don Giulio Maspero (Prelatura dell'Opus Dei).

Come scriveva lo storico britannico Christopher Dawson in tempi non sospetti, a proposito del processo di secolarizzazione - era il 1956 - è "compito dell'educazione cristiana recuperare i contatti perduti e ristabilire il contatto tra religione e società moderna tra il mondo della realtà spirituale e il mondo dell'esperienza sociale. Naturalmente questo non è ciò che di solito si intende per educazione, che di solito è confinata negli stretti limiti delle scuole e degli esami. Ma l'istruzione non può fare molto se non ha alle spalle una cultura, e la cultura cattolica è essenzialmente umanista in quanto non c'è nulla di umano che non rientri nella sua sfera e che in qualche modo non le appartenga".

Papa Francesco ha ricordato, anche di recente, che secolarizzazione "da tempo ha ormai trasformato lo stile di vita delle donne e degli uomini di oggi, lasciando Dio quasi sullo sfondo", tanto che "la sua Parola non pare più una bussola di orientamento per la vita, per le scelte fondamentali, per le relazioni umane e sociali". Riuscirà dunque la Chiesa a recuperare il suo ruolo oppure tutto è perduto?"

Jacopus

Buongiorno Doxa. La domanda finale la riformulerei nei seguenti termini: "Riuscirà l'Italia a trovare dei valori collettivi condivisi oppure tutto è perduto"?. Che la Chiesa torni agli antichi fasti è una speranza anacronistica ed anche, secondo me, deleteria. Significherebbe tradire lo stesso pensiero occidentale che è una freccia verso il futuro e non un "eterno ritorno".
Attualmente i valori condivisi si riducono ad uno: "ricchezza materiale". Una ricchezza materiale che spesso si ottiene attraverso la lotta di tutti contro tutti o fra bande contrapposte. Tutto ciò reso esplicito dalla famosa massima Tatcheriana: "non esistono società ma solo individui".
Questa ideologia non regge eticamente, ma ora e sempre più non reggerà neppure materialmente, visto che riesce a dare i suoi frutti (quando riesce) scaricando le sue tossine sull'ambiente. Ambiente che ora non riesce più ad assorbire quelle tossine e le rispedisce al mittente, con gli interessi.
Un nuovo assetto di valori dovrebbe essere fondato su un radicale ripensamento dei nostri modelli di sviluppo e di redistribuzione della ricchezza, accanto a fortissimi investimenti globali sulla istruzione. Un nuovo assetto di valori che la Chiesa stessa ripudia, essendo essa stessa parte integrante dei flussi finanziari e capitalistici.
In sostanza ciò che ci dovrebbe preoccupare non è il destino della Chiesa ma quello dell'Umanità, spinta velocemente verso un Medioevo cyber-punk, sempre più verosimile.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Duc in altum!

Per @doxa
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Di primo acchito ti risponderei: "...ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?...", per rendere nulle o inefficaci tutte le indagini sociali, filosofiche o giornalistiche (difatti, con questo interrogativo, Dio non ci chiede se troverà la Chiesa, la religione, l'amore o l'essere umano di cui è l'inventore e il creatore, ma soltanto se ci sarà la fede in Lui, quindi in Cristo, ergo nella potenza divina del Paraclito), ma opto per andare nel merito di questa oggettiva realtà.

La cristianità è morta col CVI ed è stata seppellita dal CVII.
Ciò significa che non c'è più il vincolo (spesso coercitivo) sociale, etico, familiare o politico di essere cristiano (di credere in Gesù).
Segno evidente di questo avvenimento è la legalizzazione pubblica (lo Stato dice che lo possiamo fare liberamente, senza essere inquisiti) di ciò che la Chiesa indica col nome di "peccato".

C'è da dire pure, però, con le parole di san Giovanni Paolo II, che: "...il CVII ha preparato la Chiesa al passaggio dal secondo al terzo millennio dopo la nascita di Cristo..." (discorso del 1-12-1992 ai presidenti delle conferenze episcopali europee).

Ma passaggio di che, visto che la cristianità è la "chiesa" ad essa associata è morta (anche se nelle associazioni e nella parrocchie ancora preferiscono pregare sulla bara) e le statistiche e le analisi risaltano un'Italia e un pianeta Terra già post-cristiana?
Il passaggio del cristianesimo, ossia: dell'Assemblea Ecclesiale che ha fede nel Dio che s'incarna, ci ama al punto da morirne e poi risorge.

Questo passaggio, proclamato da Wojtyla, è definito da Papa Francesco: "...cambiamento d'epoca e non epoca di cambiamenti...", ed è il risultato di una profetica osservazione dell'allora Cardinal J. Ratzinger (siamo nel 1969), che pochi conoscono e quasi nessuno - di quel 13,8% - ha mai letto, ma che è Storia da noi oggi vissuta.

I dati emersi dal Cammino Sinodale (2021-2025) già sono Storia, così come i Ministeri Istituiti per le donne e la perpetua denuncia - da parte dei tanti don Milani d'oggi - all'ossessione dell'efficienza pastorale (il "si è sempre fatto così", per capirci).

Non so come sarà effettivamente l'Italia post-cristiana, ma ho fede (unica cosa chiestaci da Dio) nella Chiesa Cattolica Romana (che non ha nulla da recuperare, se non il coraggio di avere coraggio) così come Papa Benedetto XVI me l'ha rivelata:

Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. In contrasto con un periodo precedente, verrà vista molto di più come una società volontaria, in cui si entra solo per libera decisione. In quanto piccola società, avanzerà richieste molto superiori su iniziativa dei suoi membri individuali.

Scoprirà senza dubbio nuove forme di ministero e ordinerà al sacerdozio cristiani che svolgono qualche professione. In molte congregazioni più piccole o in gruppi sociali autosufficienti, l'assistenza pastorale verrà normalmente fornita in questo modo. Accanto a questo, il ministero sacerdotale a tempo pieno sarà indispensabile come in precedenza. Ma nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l'energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell'assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell'esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica.

Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con la sinistra e ora con la destra. Essa farà questo con fatica. Il processo infatti della cristallizzazione e della chiarificazione la renderà povera, la farà diventare una Chiesa dei piccoli, il processo sarà lungo e faticoso, perché dovranno essere eliminate la ristrettezza di vedute settaria e la caparbietà pomposa. Si potrebbe predire che tutto questo richiederà tempo.

Il processo sarà lungo e faticoso, come lo è stata la strada dal falso progressismo alla vigilia della Rivoluzione Francese – quando un vescovo poteva essere ritenuto furbo se si prendeva gioco dei dogmi e insinuava addirittura che l'esistenza di Dio non fosse affatto certa – al rinnovamento del XIX secolo. Ma dopo la prova di queste divisioni uscirà da una Chiesa interiorizzata e semplificata una grande forza. Gli uomini che vivranno in un mondo totalmente programmato vivranno una solitudine indicibile. Se avranno perduto completamente il senso di Dio, sentiranno tutto l'orrore della loro povertà. Ed essi scopriranno allora la piccola comunità dei credenti come qualcosa di totalmente nuovo: lo scopriranno come una speranza per se stessi, la risposta che avevano sempre cercato in segreto.

A me sembra certo che si stanno preparando per la Chiesa tempi molto difficili. La sua vera crisi è appena incominciata. Si deve fare i conti con grandi sommovimenti. Ma io sono anche certissimo di ciò che rimarrà alla fine: non la Chiesa del culto politico, che è già morto, ma la Chiesa della fede. Certo essa non sarà più la forza sociale dominante nella misura in cui lo era fino a poco tempo fa. Ma la Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà come la casa dell'uomo, dove trovare vita e speranza oltre la morte".

La Chiesa cattolica sopravvivrà nonostante uomini e donne, non necessariamente a causa loro, e comunque abbiamo ancora la nostra parte da fare. Dobbiamo pregare e coltivare la generosità, la negazione di sé, la fedeltà, la devozione sacramentale e una vita centrata in Cristo.

Cardinal Joseph Ratzinger (1969)
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"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Ipazia

Illuminante la riflessione di Ratzinger del 69, in epoca ancora politicamente bipolare. L'esito è una setta minoritaria di adepti, come tante altre che fioriscono nella babele spirituale della modernità matura, per non dire decrepita. Ennesimo ricettacolo di ricerca di salvezza e conforto nella nullificazione progressiva della società, che svolgerà onorevolmente la sua funzione. Personalmente preferisco Epicuro, ma è solo questione di gusti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Il cattolicesimo ha cominciato a perdere pezzi, irrecuperabilmente attraverso una lunga agonia, ben prima del concilio vaticano tanto odiato dai conservatori, ma da quando la Bibbia è stata stampata in volgare e le persone normali hanno potuto accedervi senza l'ausilio del prete; nonostante anche successivamente la Chiesa abbia mantenuto potere politico, e abbia dilungato e frenato questo esito irrimediabile, la relazione tra il mythos e le persone ha cominciato prima ad infrangersi e poi a frantumarsi. E' la Bibbia a produrre atei, questa la tragica verità che i cattolici mai riusciranno ad accettare, e perciò il problema non verrà mai risolto ma potrà solo "peggiorare".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 21 Luglio 2023, 08:03:28 AMIl cattolicesimo ha cominciato a perdere pezzi, irrecuperabilmente attraverso una lunga agonia, ben prima del concilio vaticano tanto odiato dai conservatori, ma da quando la Bibbia è stata stampata in volgare e le persone normali hanno potuto accedervi senza l'ausilio del prete; nonostante anche successivamente la Chiesa abbia mantenuto potere politico, e abbia dilungato e frenato questo esito irrimediabile, la relazione tra il mythos e le persone ha cominciato prima ad infrangersi e poi a frantumarsi. E' la Bibbia a produrre atei, questa la tragica verità che i cattolici mai riusciranno ad accettare, e perciò il problema non verrà mai risolto ma potrà solo "peggiorare".
Se il cattolicesimo finisce, inverno, il problema dell'accettazione non esiste. Piuttosto domandiamoci in tal caso che cosa lo sostituirà come senso di fondo nella società, anche perché le opzioni alternative presenti (ideologia comunista, ideologia fascista e jihad islamica) non mi sembrano molto allettanti. 

Jacopus

In realtà c'è già una ideologia dominante ed i suoi sottostanti "idola" e si chiama mercato. Peccato che questo "mercato",
ormai senza più alcun sistema di "pesi e contrappesi", parafrasando Montesquieu, sta semplicemente distruggendo il senso stesso di società (vedi la mia precedente citazione riferita alla Tatcher). Pertanto c'è un senso comune di riferimento, ma è un senso comune che implementa l'individualismo e depotenzia ogni principio di solidarietà e di condivisione. Zio Paperone è il Dio vincente di questa epoca. Ma come Re Mida resterà avviluppato dal suo stesso potere.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

"Stranamente" anthonyi non ha citato l'unica ideologia virulentemente dominante nel mondo, ovvero l'ideologia capitalistica e le sue opere. Errore che Bergoglio, per quanto semiappecorato, non fa. Bene ha fatto Jacopus a sottolinearlo.

Per inciso: il fascismo non si sa più che cosa sia e il suo erede più accreditato, aldilà delle note di folclore simbolico, è l'impero americano/Nato. Un fascismo sovranazionale cui si inchinano anche i sovranisti quaquaraqua tipo Meloni. Il comunismo è araba fenice. La jihad islamica ha una sua area ideologica e geopolitica, ma non così estesa, agguerrita e minacciosa come il neo nazifascismo Nato, fomentatore ininterrotto di guerre e sanguinosi colpi di stato fin dal 1945.



pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Come non si sa cosa sia il fascismo oggi? 
E quello di Putin cos'é se non un'ideologia nazionalsocialista! Poi ci sono i particolari, i simboli che sono differenti ma non é quello che conta. 
Comunque certo che non cito i sistemi liberali, perché quelli non hanno ideologie, non hanno ragioni sociali di fondo, e soprattutto non hanno ragione di distruggere le altre strutture ideologiche( il libero mercato, bene o male, può adattarsi a tutte, forse con l'eccezione del socialismo, ma anche qui, abbiamo l'eccezione dell'eccezione, della Cina). 
Se le strutture ideologiche decadono, come secondo voi sta facendo il cattolicesimo, lo fanno motu proprio, certamente per effetto della profonda rivoluzione nei sistemi di comunicazione che continua a produrre nuovi miti e quindi, immancabilmente, demolisce quelli preesistenti. 

bobmax

La religione cristiana ha avuto il grande merito, così come tutte le altre religioni, di dare una risposta alla angoscia esistenziale.

Questa risposta non è però gratuita, e neppure può esserlo.
Vi è infatti un prezzo: credere.

Credere a ciò che la stessa religione proclama essere la Verità.

Credi!
E ti sarà tolto il fardello dell'esistenza.

Quindi uno scambio: tu rinunci a dubitare e ti sarà data tranquillità.

Ma si può davvero smettere di dubitare?
Per non dubitare, la certezza non deve necessariamente nascere da dentro di noi, senza alcun baratto, vantaggio, condizionamento?

Una certezza che metta tutto in discussione e non si fondi su nient'altro che noi stessi.

Un requisito che è diventato sempre più pressante, man mano che l'uomo si è inoltrato nel mondo, tramite la scienza e la tecnologia.
Mostrando sempre più come nel mondo materiale non vi sia posto per alcuna trascendenza.

Dio non c'è!

Questa è la constatazione, sovente nascosta ma sempre meno eludibile, ormai diffusa nell'uomo moderno.

Per cui non vi è più posto per il dogma religioso. E quindi per nessuna chiesa.

Tuttavia, proprio adesso che ogni rimedio spirituale risulta ormai obsoleto, da quella stessa spiritualità, che ha dato origine alle religioni, può venire l'indicazione della strada da imboccare.

È l'autentica, unica spiritualità di ogni tempo.
Ostracizzata, combattuta dalla stessa Chiesa, di cui è sempre stata il vero "valore".
La Chiesa dovrebbe ammettere il proprio mortale errore e arrendersi ad essa.

Così facendo si estinguerebbe come chiesa, ma risorgerebbe in quanto Mistica.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

anthonyi

Citazione di: bobmax il 21 Luglio 2023, 17:11:03 PMLa religione cristiana ha avuto il grande merito, così come tutte le altre religioni, di dare una risposta alla angoscia esistenziale.

Questa risposta non è però gratuita, e neppure può esserlo.
Vi è infatti un prezzo: credere.



Credere è un bisogno umano, si può credere in una religione, in un'ideologia politica, nella nostra "razionalità" che ci dice che Dio non esiste, nel divulgatore di turno. Naturalmente si sceglie ciò in cui si crede, ma il credere non è un prezzo da pagare perchè quando lo si fa è appagante e volontario.

Ipazia

L'ideologia si nasconde negando di esserlo. Vale per le religioni e vale per il liberal-liberismo e la sua mitologia millenaristica della fine della storia. Le ideologie che negano di esserlo sono le più difficili da eradicare perchè il loro autoreferenzialismo è universalistico, cattolico, integralista, talebano. Alla fine, come affermato da Jacopus, essendo inattaccabili da fuori, finiranno col distruggersi divorando se stesse. E tutto il divorabile che sta loro intorno. Mostri sociali policefali che solo gli antichi eroi mitologici potrebbero decapitare, per cui la vedo dura, essendo gli eroi tutti transitati nell'Olimpo; da dove si guardano bene dal tornare in questo nido di serpi umane.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

fin quando si parlerà di religioni non si sta ancora parlando di Dio in quanto Dio non è racchiudibile in una religione. E non si parla nemmeno di esperienza spirituale parlando di religione.
La capacità di armonizzare Dio uomo mondo ha significato nei tempi costruire la struttura che venne chiamata "società" .è importante parlarne ai giorni nostri? io dico di sì. Allora io mi chiedo ;  ci sono di punti cardini su cui basare l'esperienza spirituale? dei punti in comunione che oraganizzano l'esperienza spiritule così da poterli elencare e riscoprire ? dico di coltivare una vita spirituale ma esattamente che cosa vivo? è questo che dobbiamo chiederci noi credenti non se la gente va in chiesa o no. Secondo me
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Socrate78

Secondo me il problema dei credenti adulti (la stragrande maggioranza) è che non hanno praticamente mai letto la Bibbia, quindi alla fine di che cosa parliamo? Se si è adulti è un vero e proprio dovere intellettuale informarsi bene su ciò in cui si vuole credere, altrimenti non si è effettuata di fatto nessuna scelta e la fede diventa una superstizione idiota. E' idiozia infatti per un adulto credere in qualcosa senza informarsi, può andar bene in un bambino, ma in un uomo no. Io ad esempio ho scelto di credere leggendo la Bibbia ed informandomi e decidendo autonomamente anche quali passi della Bibbia siano veramente ispirati (secondo me) da dio e quali invece riflettono almeno in parte la cultura umana del tempo, ma sinceramente sono pochissimi i credenti che hanno fatto questa scelta consapevole.
 

baylham

Quando dalla Costituzione italiana sarà tolto ogni privilegio alla Chiesa cattolica, quando sarà eliminato l'8 per mille alle confessioni religiose, le organizzazioni sociali più inutili e dannose, quando sarà eliminata l'ora di religione cattolica dalla scuole pubbliche, quando saranno tolti i crocefissi dagli edifici pubblici, allora il cattolicesimo in Italia sarà finito. 
Dubito che potrò assistere a questi buoni eventi.

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