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Immortalità

Aperto da daniele75, 10 Aprile 2020, 07:25:36 AM

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bobmax

#75
&Daniele75

Sì, parlare della non dualità è molto difficile, direi pure impossibile. Perché le parole sono frutto della dualità.

Di modo che le parole, che pur dobbiamo usare, devono per così dire andare oltre se stesse. Essere perciò "cifre", rimandi a ciò che è inesprimibile.

Dalla mia esperienza, la non dualità non può essere compresa, perché non vi è nulla da "prendere".
È viceversa l'Uno a prenderci, totalmente.
L'Uno, che è la stessa Verità, è perciò, nel nostro mondo duale, puro Nulla.

La passione per l'Uno conduce nella notte oscura.
È inutile prendercela con gli altri, perché gli altri sono lo specchio che invita a conoscere noi stessi.
E questa conoscenza, per quel che mi riguarda, implica dolore.

La via che porta alla Verità passa attraverso l'inferno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve . Leggo un poco distrattamente il duello verbale tra daniele75 (lo spiritualista) ed Ipazia (la razionalista).
Secondo me si tratta di uno sterile dibattito di genere arredatorio in cui daniele75, restando all'interno della propria credenza, afferma e rimesta fino alla nausea concetti estranei alla ragione mentre Ipazia, seduta con le gambe penzoloni su di un ripiano del proprio scaffale libresco, cerca invano di cogliervi (dagli argomenti di daniele75) ciò che non ci può essere.-----------------------------------------------------------------------------------------


Io li chiuderei entrambi in un armadio sinchè non riescono a mettersi d'accordo. Saluti ed auguri.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Davide

Forse per raggiungere la verità ci vogliono entrambi gli approcci ma con consapevolezza.


Ipazia

Citazione di: viator il 16 Aprile 2020, 15:05:03 PM
mentre Ipazia, seduta con le gambe penzoloni su di un ripiano del proprio scaffale libresco, cerca invano di cogliervi (dagli argomenti di daniele75) ciò che non ci può essere.

Ipazia sta seduta sul ripiano della vita e cerca di cogliere intorno a lei quello che può. Quando realizza che non c'è nulla da cogliere che non abbia già colto e assaggiato, si alza e se ne va.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele75

Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2020, 18:06:33 PM
Citazione di: viator il 16 Aprile 2020, 15:05:03 PM
mentre Ipazia, seduta con le gambe penzoloni su di un ripiano del proprio scaffale libresco, cerca invano di cogliervi (dagli argomenti di daniele75) ciò che non ci può essere.

Ipazia sta seduta sul ripiano della vita e cerca di cogliere intorno a lei quello che può. Quando realizza che non c'è nulla da cogliere che non abbia già colto e assaggiato, si alza e se ne va.


Le coscienze individuali sono come onde, una crede di essere piccola, l altra grande, una si sta per infrangere dugli scogli e pensa che morirà. In realtà le onde sono oceano, sono solo illusioni quello che loro pensano, tutto è coscienza universale, mai nata, mai morta, immortale. Hai modificato il messaggio, c'era il tasto donate, ero intenzionato a fare una donazione

daniele75

Teoria rivisitata:



Tutti alla nascita sono pura consapevolezza, viviamo nello stupore, nell'assenza di dualità. Questo dura circa due anni, prima che il bambino si distacchi illusoriamente dal tutto tramite i sensi, le esperienze e gli insegnamenti. In età adulta l'uomo ha un ricco vocabolario duale, e spinto dalle pulsioni e dagli istinti, dimenticando la sua vera natura, la pura consapevolezza. I termini duali, la cultura e gli insegnamenti ricevuti formano un io, un ego, uno stato consapevole illusorio diretto dai cinque sensi che ci fa sperimentare una pseudo realtà. Una realtà farlocca, una realtà imposta, un sogno vigile che ci spinge a sopravvivere e a procreare. Diventiamo un programma, un software, diretto dalla cultura e dagli insegnamenti ricevuti. Dipendiamo dalla nostra concezione erronea duale della realtà. La paura fondamentale che dirige la nostra esistenza è la paura della morte. La morte unica cosa certa per l'ego ed il corpo, ci perseguita tutta la vita. Il comprendere l'illusione della realtà sconfigge la paura della morte, perche in realtà, siamo solo pura consapevolezza, un se eterno che abita in ogni corpo e ovvunque. Alla futura nascita questo sé si ripresenterà, esso è immortale, è della stessa sostanza di Dio, è Dio.
Non c'è separazione tra osservatore e osservato, tutto è uno, un immenso campo energetico in movimento senza scopo. La vita non ha scopo alcuno, è pura consapevolezza di esistere, il vivere, è esperienza. L'identificazione con l'ego è utile per sopravvivere e per procreare, e di natura animale, alberga nell'inconscio e ci condiziona tutta la vita. La caduta dell'ego è possibile esaminando la realtà ultima, la non dualita, siamo pura consapevolezza, il sé, l'energia dell'universo. La paura della morte è la paura che ha l'ego di scomparire. Esso è illusione è scomparirà nella morte, insieme alla memoria e all'io vissuto, quello secondario, l'io degli insegnamenti, dei termini duali, della cultura. Il corpo segue una metamorfosi naturale di cambiamento continuo, sino alla completa dissoluzione. Ma  la consapevolezza primaria che è energia ritorna alla matrice, e alberghera dentro e fuori di ogni futura vita. Vivere nel mondo duale è come stare in una gabbia. I temini opposti creano delle barriere, generando una complessa gabbia virtuale dove nasce la convinzione di realtà, non vediamo più oltre, il cielo viene offuscato dalla fitta rete di pensieri duali. Giusto/sbagliato, vero/falso, dolce/salato, bello/brutto, ogni termine con il suo opposto crea una realtà illusoria. Non esiste nessun confine, tutto è indivisibile, tutto è consapevolezza, noi siamo quella, non il corpo. Il corpo ci serve per fare esperienza.

Davide

Secondo me conosci il prof Malanga, giusto?

daniele75


Davide

Una persona geniale anche se molto criticata.

daniele75

Be per certe cose è interessante, per altre no. Per me per esempio non piace quando parla di alieni, o le ipnosi che fa. Ma del resto conosce bene la non dualita.

Davide

Be è partito proprio dalle ipnosi per arrivare a formulare le sue teorie

daniele75

Citazione di: Davide il 17 Aprile 2020, 08:25:51 AM
Be è partito proprio dalle ipnosi per arrivare a formulare le sue teorie


Penso che esistano altre forme di vita, ma non sono qui tra noi. Malanga mi è utile quando parla di non dualità.

giopap

#87
Citazione di: daniele75 il 17 Aprile 2020, 07:23:15 AM
Teoria rivisitata:



Tutti alla nascita sono pura consapevolezza, viviamo nello stupore, nell'assenza di dualità. Questo dura circa due anni, prima che il bambino si distacchi illusoriamente dal tutto tramite i sensi, le esperienze e gli insegnamenti. In età adulta l'uomo ha un ricco vocabolario duale, e spinto dalle pulsioni e dagli istinti, dimenticando la sua vera natura, la pura consapevolezza. I termini duali, la cultura e gli insegnamenti ricevuti formano un io, un ego, uno stato consapevole illusorio diretto dai cinque sensi che ci fa sperimentare una pseudo realtà. Una realtà farlocca, una realtà imposta, un sogno vigile che ci spinge a sopravvivere e a procreare. Diventiamo un programma, un software, diretto dalla cultura e dagli insegnamenti ricevuti. Dipendiamo dalla nostra concezione erronea duale della realtà. La paura fondamentale che dirige la nostra esistenza è la paura della morte. La morte unica cosa certa per l'ego ed il corpo, ci perseguita tutta la vita. Il comprendere l'illusione della realtà sconfigge la paura della morte, perche in realtà, siamo solo pura consapevolezza, un se eterno che abita in ogni corpo e ovvunque. Alla futura nascita questo sé si ripresenterà, esso è immortale, è della stessa sostanza di Dio, è Dio.
Non c'è separazione tra osservatore e osservato, tutto è uno, un immenso campo energetico in movimento senza scopo. La vita non ha scopo alcuno, è pura consapevolezza di esistere, il vivere, è esperienza. L'identificazione con l'ego è utile per sopravvivere e per procreare, e di natura animale, alberga nell'inconscio e ci condiziona tutta la vita. La caduta dell'ego è possibile esaminando la realtà ultima, la non dualita, siamo pura consapevolezza, il sé, l'energia dell'universo. La paura della morte è la paura che ha l'ego di scomparire. Esso è illusione è scomparirà nella morte, insieme alla memoria e all'io vissuto, quello secondario, l'io degli insegnamenti, dei termini duali, della cultura. Il corpo segue una metamorfosi naturale di cambiamento continuo, sino alla completa dissoluzione. Ma  la consapevolezza primaria che è energia ritorna alla matrice, e alberghera dentro e fuori di ogni futura vita. Vivere nel mondo duale è come stare in una gabbia. I temini opposti creano delle barriere, generando una complessa gabbia virtuale dove nasce la convinzione di realtà, non vediamo più oltre, il cielo viene offuscato dalla fitta rete di pensieri duali. Giusto/sbagliato, vero/falso, dolce/salato, bello/brutto, ogni termine con il suo opposto crea una realtà illusoria. Non esiste nessun confine, tutto è indivisibile, tutto è consapevolezza, noi siamo quella, non il corpo. Il corpo ci serve per fare esperienza.




Dissento profondissimamente da quasi tutto (in particolare dall' illusione parareligiosa di evitare la morte propria personale con la pretesa di identificare se stessi con il tutto ovviamente incessante.
Ma su questo ho già argomentato a sufficienza e finirei per diventare noiosamente ripetitiva.


Pongo solo un problema circa questa teoria.


Se l' "inganno duale" e "circa l' esistenza personale individuale" di ciascuno é perpetrato nei confronti dei bimbi di circa due anni dagli adulti che lo circondano, lo amano, si curano di lui (almeno di solito, salvo purtroppo casi fortunatamente rari probabilmente più o meno patologici), come mai tutte queste falsità circa apparenze farlocche potrebbero essere state inventate la prima volta dal primo malevolo o comunque stolto genitore che avrebbe cominciato a propinarle a noi, suoi  poveri discendenti ingannati?
Da dove sarebbero sorti gli inganni nella mente di questo "ingannatore primordiale" di tutti i suoi discendenti, se nessun ingannatore poteva ingannarlo quando aveva due anni e avrebbe pertanto dovuto, in assenza di "traviatori della sua veritiera ingenuità primigenia," continuare ad essere per tutta la sua vita "pura consapevolezza" e a "vivere nello stupore, nell'assenza di dualità"?

Mi sembra un po' come la storia biblica del "serpente" che avrebbe arrecato il male all' uomo (per il tramite della donna) nell' impossibilità che quest' ultimo, essendo creatura del Dio infinitamente buono" se lo trovasse in se stesso.
Già, ma allora il male al serpente chi l' aveva arrecato? Il dio di cui sopra, di conseguenza per niente affatto "infinitamente buono", a meno che il serpente stesso non l' avesse avuto in sé da sempre, nel qual caso sarebbe stato lui stesso un dio (malvagio), e quell' altro di cui sopra infinitamente buono non sarebbe stato affatto "onnipotente".

Davide

A quanto ho capito io credo che quello che dice Daniele si possa tradurre in "tutto è relativo". Come ad esempio buono e cattivo. Il serpente è cattivo dal punto di vista dell'uomo. Sarebbe come dire che il leone è cattivo perché si mangia la gazzella...sono concetti che esistono come relazione tra due cose, relative appunto. La dualità non esiste come concetto assoluto ma solo come una cosa si pone rispetto ad un'altra. Io ho capito questo

daniele75

Citazione di: Davide il 17 Aprile 2020, 09:16:21 AM
A quanto ho capito io credo che quello che dice Daniele si possa tradurre in "tutto è relativo". Come ad esempio buono e cattivo. Il serpente è cattivo dal punto di vista dell'uomo. Sarebbe come dire che il leone è cattivo perché si mangia la gazzella...sono concetti che esistono come relazione tra due cose, relative appunto. La dualità non esiste come concetto assoluto ma solo come una cosa si pone rispetto ad un'altra. Io ho capito questo


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