Il senso di existere

Aperto da Alberto Knox, 14 Maggio 2022, 15:48:21 PM

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niko

Citazione di: Ipazia il 19 Maggio 2022, 21:16:20 PM@niko

Cambia la prospettiva, ma non la sostanza del ragionamento e neppure l'assetto valoriale che se ne può trarre.

Se concordiamo che lo sfondo ineluttabile siano le leggi naturali e il ciclo di vita e morte dei viventi, interpretare il surplus di coscienza come occasione, avventura, scommessa o sacrificio è solo una questione di prospettiva.

Da ottimista della disperazione (carpe diem) prediligo avventura e scommessa, ma conosco bene il pegno sacrificale di esperire tutto ciò e so già che alla fine non sarò io a vincere la partita a scacchi con la sorte, ma la legge naturale che sottoscrivo ogni mattina al mio risveglio.




Beh ,se tu ricorre alla metafora del:

"Giocare a scacchi con la sorte"

Il tuo pensiero mi sembra un po' un pensiero del "sapere dell'ineluttabile" e del pathos che ne deriva... un pensiero in cui si sa della caducita' (e anche della decadenza ) e dunque, saggiamente, si coglie l'attimo.

Io invece, vedendo nella morte piu' che altro un salto nell'ignoto, e constatando che nel corso del divenire tutti andiamo verso la morte e tutti questo salto nell'ignoto prima o poi lo dovremo fare, sono piu' per un pensiero in cui ineluttabile e ignoto coincidano. 

Nella misura in cui l'ineluttabile prescrive,appunto, al vivo di affrontare l'ignoto, e nullifica specificamente degli esseri interamente o quasi  identificati con la loro coscienza, ovvero i viventi umani per come attualmente essi sono.

Io, se gioco con essa a qualcosa, gioco a poker con la morte, cioe' a un gioco in cui non ho tutte le informazioni, e' possibile dissimulare e la fortuna conta.

So dell'ignoto come limite dell'esperienza umana, ma non so cosa ci sia oltre quel limite. Ogni conoscenza che non possa essere rammemorata o temporalmente contemplata, ha qualcosa in comune con la morte, ovvero e' e' irreversibile.  


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 19 Maggio 2022, 21:16:20 PMNon esiste una coscienza "a priori" se non per pulsioni istintuali, non tutte nobilmente empatiche. La gran parte dei contenuti di coscienza è di tipo formativo/culturale e varia a seconda dei valori e convinzioni dominanti nel momento di formazione della coscienza di un individuo umano.
la coscienza è sempre coscienza di qualcosa ma il materiale della nostra conoscenza proviene dai sensi, ma esso si adegua alle propietà della ragione , per esempio chiedersi la causa che provocaa un avvenimento. La coscienza umana non è una tabula rasa che si limita a ricevere passivamente le impressioni sensoriali esterne , bensì un istanza formativa; la coscienza stessa influisce sulla nostra percezione del mondo. Non solo, non è soltanto la coscienza ad adeguarsi alle cose, ma anche queste ultime si adeguano alla coscienza.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#47
Siamo sempre alla ricerca di un centro di gravità permanente, o sul quale comunque scommettiamo che non venga scalzato via; ma come centro la coscienza mi sembra una partita persa già in partenza, perchè  surrogato di una nostra già scalzata centralità, che nel tempo come una pallina in un flipper è rimbalzata fra fegato, cuore e cervello e non sà più dove andare a parare. :D
Il carpe diem potrebbe sembrare una resa, ma ha una sua dignità, se si và un pò oltre l'orizzonte limitato di Cecco Angiolieri, di cui, se rimane una poesia, è già qualcosa.
Le costruite apparenze si possono disassemblare e ricomporre, e questo è il gioco della coscienza, fra i tanti non il più banale, perchè è il centro di un cerchio di raggio infinito, che siccome non sta da nessuna parte, ovunque può stare.
E' veramente un gran casino la vita, sembra suggerirci la coscienza, e chissà se ne vale la pena tutto sommato; ma poi arrivano quei momenti di serenità in cui ti senti tutt'uno col creato, in cui il mondo non sembra più dipendere da te, come quando il cerchio coincide col suo centro, quando il cuore, lanciato oltre l'ostacolo, sta ancora al suo posto.
Sembra esserci ancora un paradiso in terra, sembra dirci  la coscienza giocando a nascondino.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve Alberto. Citandoti : " la coscienza è sempre coscienza di qualcosa ma il materiale della nostra conoscenza proviene dai sensi, ma esso si adegua alle propietà della ragione , per esempio chiedersi la causa che provocaa un avvenimento".

Ma tu stai proprio interpretando il mondo alla rovescia ! E' la ragione la quale è costretta ad adeguarsi ai messaggi che la coscienza trasmette !!

Alla ragione non frega nulla delle cause del messaggio sensoriale che sta esaminando, per la semplice ragione (appunto) che il conoscere le cause dell'avvicinarsi del treno che tra poco ci travolgerà.......non sarà di alcuna utilità nel modificarne l'effetto !.

La ragione vorrebbe conoscere l'effetto di quanto sta per accadere, onde riuscire a prendere i provvedimenti del caso per evitarlo, cioè lo scansare il treno il più in fretta possibile !.

La ragione si metterà a meditare sulle cause delle cose solo quando sarà in condizioni autocontemplative dei contenuti della propria memoria, ovvero quando starà riflettendo su ciò che la memoria sa, conosce, contiene, indipendentemente dalle stimolazioni sensoriali momentanee. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alberto Knox

#49
Cerco un centro di gravità permanente. Il titolo della canzone del grande Battiato . Immagino che tutti voi sappiate che non è un affermazione di Battiato. Lui partecipava ai gruppi di Gurdjeff, e quindi questa espressione lui la riprende da Gurdjeff, che era il suo maestro, che Battiato non ha potuto conoscere perchè Gurdeff morì nel 1949. Era un grande maestro Spirituale di orgine Armena e Greca e parlava molte lingue girava per il mondo ma sopratutto egli captava, già allora , l'inquietudine del tempo moderno rispetto la propia religione. che la religione istituita diventava sempre più incapace di accogliere le libertà degli esseri umani e di metterle in armonia. Allora ecco la ricecerca, cerco un centro di gravità permanente. La frase inizia con cerco, la ricerca e poi un centro di gravità permanente. Che cos'è questo centro di gravità permanente, in cosa consiste, quando possiamo dire che un essere umano giunga a tale centro, come lo possiamo conoscere? cercare nasconde una sottile dialettica, si cerca qualcosa che non ho, se no, non la cercherei, ma al contempo se avverto il bisogno di cercarla e perchè so che c'è , sento che c'è. Come se ho sete e non ho l'acqua ma il mio corpo lo sa che c'è ...l acqua. Questo per dire come molti ricercatori Spirituali come ad esempio  Pascal dove lui a un certo fa dire a Dio verso la persona "tu non mi cercheresti se non mi avessi già trovato" e la si trova nel libro "i pensieri di Pascal" naturalmente. Frase che Pascal riprende da Sant'agostino nel primo libro delle confessioni (con libri si intende capitoli, ai tempi si chiamavano libri) dove dice "il nostro cuore e inquieto fino a quando non riposerà in te" e quindi la ricerca. E va bene, pensate alla nostra terra, la nostra terra ha un centro di gravità, ma questo centro non lo rende immobile ma la fa a suo mado camminare , facendola ruotare attorno alla nostra stella, ma appunto gira seguendo un orbita che permane, e sono quasi 5 miliardi di anni che gira nell orbita solare. Per una serie di motivi le forze sono in armonia fra di loro e fanno si che l'attrazione non sia tale da attrarre la terra fino a schiantarsi contro il sole e al contempo fa si che non  sfugga nell immensità cosmica ma fa in modo appunto che vi sia questo gioco di forze per cui esiste la gravità permanente, che permane. Questo è quello che secondo me dovrebbe avvenire a ciascuno di noi rispetto alla fede. che può essere teologica, può essere filosofica , può essere... bho altro. Una fede è al servizio vero , della vita vera delle persone quando sente il movimento e al contempo la non disperisione. Perchè se hai la dispersione non hai un centro di gravità , hai il naufragio, e ci si perde. E le persone non hanno criteri, e un giorno sono una cosa e un giorno sono un altra.  E al contempo però se non c'è la possibilità di muoversi, se questo centro di gravità non è tale da costituire movimento è staticità. Hai ripetività ma nel senso più brutto del termine, quella ripetività che vuol dire chiusura, incapacità di vedere la novità, arterio sclerosi della mente la chiamo. Quindi noi abbiamo bisogno di questa dialettica, di qualcosa che sia un punto fermo ma al contempo non è immobile. Bisogna avere dei punti fermi, uno o due o tre, ma che genirino movimento, della mente e del cuore , perchè tutto si muove. E questo vale anche nel campo etico, nel campo etico ci sono dei principi fermi, ma questi principi fermi devono essere tali da consentire movimento della mente. Non mentire, questo significa che devo sempre dire la verità? a volte sì e a volte no. E riporto l'esempio di quel maestro delle elementari che davanti a tutta la classe chiede ad un alunno "è vero che tuo papà torna a casa spesso ubricao, è un ubriacone?" Era vero , ma il bambino dice di no. Signor maestro mio papà non è un ubriacone. Quel bambino , dicendo questa bugia, ha servito la verità molto di più che se avesse detto davanti alla classe che era vero e quindi svergognando il padre e l'onore della famiglia . è un esempio che ci fa capire come il comandamento "non dire falsa testimonianza" vada calibrato, ogni volta capendo in profondità che cosa significa dire la verità . Quel bambino ha detto la verità , negando l'esattezza ha detto la verità. Perchè la verità è qualcosa di più dell esattezza.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: viator il 20 Maggio 2022, 12:17:23 PMMa tu stai proprio interpretando il mondo alla rovescia !
esattamente Viator, rivoluzione copernicana l hanno chiamata
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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