il perdono: quanto costa?

Aperto da Mario Barbella, 23 Aprile 2016, 22:38:29 PM

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Aspirante Filosofo58

#30
Citazione di: Duc in altum! il 26 Marzo 2023, 00:32:55 AMCriticare no (non siamo chiamati a giudicare), ma se chi si dichiara cristiano non riesce a perdonare, genera un po' di ambiguità, quindi sì che va sostenuto/assistito con la prime 3 opere di misericordia spirituale.

Tuttavia, spesso, ci si dimentica che il perdono cristiano non è fondato sul merito o la bravura di colui che perdona, ma che si riesce a perdonare solo perché Dio ci ha perdonati attraverso Gesù nello Spirito santo: "cancella i nostri peccati, come anche noi li abbiamo già cancellati ai nostri peccatori" (per intenderci!).
Quindi,  quando non si riesce a perdonare è Dio che non vuole il perdono? Mi pare strano, altrimenti, che quando qualcosa va bene sia merito di Dio, ma non altrettanto colpa Sua quando qualcosa va male!
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Freedom

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 26 Marzo 2023, 07:12:59 AMPerò, io ho specificato che B non vuole nemmeno il dialogo. Capisco che dopo questo uno possa decidere di NON perdonare, ma rifiutare il dialogo, significa chiudersi in sé (per paura o per cos'altro)' Qui non si tratta, dunque, dell'impossibilità di perdonare, bensì del rifiuto del dialogo.
Il perdono è il momento conclusivo di un cammino. Il dialogo è un passaggio intermedio che presuppone già un tratto di strada percorso quantomeno interiormente. Se dunque si rifiuta il dialogo credo significhi, almeno per il momento, una chiusura totale anche solo al prendere in esame la possibilità del perdono.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

bhè il perdono lo dice la parola stessa per-dono non per-giustizia (ovvero per grazia, gratuità senza ma e senza se) non è qualcosa che si fa se..  la differenza in chi ci riesce o non ci riesce non è in chi crede o non crede ma a chi supera se stesso per valori più alti e tra chi , invece, riporta tutto a sè.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Il perdono nasce dalla compassione.
E la compassione è amore.

L'amore ha a che fare con la conoscenza, ma va oltre lo stesso conoscere intellettuale. È, diciamo così, una conoscenza metafisica.
Nel senso che prescinde dalla logica, è alogico.

Il "Perdona loro che non sanno quello che fanno" è compassione per questo mondo ingiusto e crudele. Che non è come dovrebbe essere.
È compassione per il non essere.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Ipazia il 27 Marzo 2023, 00:30:56 AMDonare senza contropartita ?
Sì, perché donare per avere qualcosa in cambio, non è donare; è altro (interesse?).  

Io credo che il perdono la regola per chi considera l'altro più importante di ciò che ha fatto o detto. Viceversa, chi si fossilizza su fatti o azioni dell'altro che, a suo dire, sono fuori luogo, hanno offeso, ecc... ecc... trascurando l'importanza dell'altra persona, probabilmente non è in pace nemmeno con se stesso; ha delle lotte interiori irrisolte, per cui chiude la porta ad ogni forma di dialogo. Per lui è più importante l'offesa ricevuta, l'onore scalfito. Di fronte a tale "onta" il fratello o l'amico scompare. Purtroppo. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Non mi risulta che Giuda sia stato perdonato. Anche nell'empireo il pentimento non è opzionale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Ipazia: che Giuda non sia stato perdonato, deriva dal fatto che la religione degli ebrei e sequitur sia una religione ambivalente e contraddittoria. Essendo un prodotto dell'uomo, non potrebbe essere altrimenti. In realtà la domanda sulla possibilità del perdono dovrebbe presupporne una antecedente: "come si determina la responsabilità dell'azione che può essere o non essere perdonata?" Una volta risposto a questa domanda sarebbe essenziale a mio giudizio, organizzare una teoria del perdono che non sia un inevitabile dispositivo religioso. Per essere coerenti con Kant, il pensiero critico che abbatte i vecchi idoli deve anche essere in grado di trovare una "wohnungplatz" per il nuovo mondo,nel quale l'uomo non è più in uno stato di minorità imputabile a sè stesso.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

bobmax

#39
Anche se mi pento, per tutto quello che so di aver commesso e anche per quello che non so o non ricordo;
anche se tutti mi perdonano;
anche se il buon senso mi dice di lasciar stare il passato e di andare avanti...
io non posso perdonarmi di nessun peccato!

Questa impossibilità è imposta dallo stesso Dio che è in me.

È l'amore in Dio.
È l'inferno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

Io sono credente,ritengo che l',ultima parola stia al Signore.
Questo vale anche nel caso in cui noi  perdoniamo qualcuno per qualcosa,dato che noi siamo umani e possiamo sbagliare anche nel perdonare come possiamo sbagliare nel non perdonare.Chi è in Grazia di Dio non ha di questi problemi dato che raramente sbaglia in ciò che riguarda l'amore e il perdono.Se sbaglia,Dio lo...corrigerà,per dirla alla papa Giovanni Paolo II.

Aspirante Filosofo58

In rete ho trovato questo, che forse può stimolare il dibattito: 

Perdono e Compassione.

Il perdono non richiede che accettiamo comportamenti che ci hanno ferito.
Significa che riconosciamo l'umanità degli altri e ci liberiamo dalla rabbia e dal desiderio di vendetta.

La pratica del perdono richiede molta gentilezza e compassione verso noi stessi e gli altri.
Non si tratta di perdonare solo una volta, ma di fare una scelta quotidiana di lasciare andare il dolore e di avvicinarci agli altri con un cuore aperto.

Il perdono può essere un processo lungo e difficile, ma può portare a una maggiore pace interiore e a relazioni più sane e significative.

Il perdono non è una debolezza, ma un atto di coraggio e di forza interiore.
Ci permette di liberarci dal passato e di costruire un futuro migliore per noi stessi e gli altri.

Il perdono non significa giustificare il comportamento degli altri, ma piuttosto liberarsi dalla rabbia e dal risentimento che ci impediscono di vivere appieno la nostra vita.

La compassione non è una debolezza, ma una forza.
Ci permette di connetterci con gli altri a un livello profondo e di trovare soluzioni creative ai problemi che ci affliggono.

Il perdono è un atto di coraggio che ci permette di superare il nostro egoismo e di concentrarci sulla ricerca del bene comune.


di Marshall Rosenberg
(psicologo statunitense)
da: "La forza del perdono"
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

ricercatore

Spesso gli insegnamenti di Gesù non sono davvero comandamenti ma constatazioni.

Perdonare - quando si riesce a farlo - ti libera dai lacci della rabbia e del risentimento.
E' un gesto che in realtà fa stare bene chi perdona, non chi viene perdonato.

Penso che perdonare sia molto difficile, indipendentemente dal fatto di essere o meno cristiani.
Anzi, forse per i cristiani potrebbe essere ancor più complicato perché sanno di dover ubbidire ad un precetto religioso (per non sentirsi trasgressori di un principio cristiano), il che li può portare a fingere con sé stessi di aver perdonato quando invece ancora non lo si è fatto.

La verità è che siamo esseri umani, non Dio.
E perdonare sembra più un gesto divino che umano, soprattutto quando il torto subito è grave.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: ricercatore il 27 Marzo 2023, 11:12:23 AMSpesso gli insegnamenti di Gesù non sono davvero comandamenti ma constatazioni.

Perdonare - quando si riesce a farlo - ti libera dai lacci della rabbia e del risentimento.
E' un gesto che in realtà fa stare bene chi perdona, non chi viene perdonato.

Penso che perdonare sia molto difficile, indipendentemente dal fatto di essere o meno cristiani.
Anzi, forse per i cristiani potrebbe essere ancor più complicato perché sanno di dover ubbidire ad un precetto religioso (per non sentirsi trasgressori di un principio cristiano), il che li può portare a fingere con sé stessi di aver perdonato quando invece ancora non lo si è fatto.

La verità è che siamo esseri umani, non Dio.
E perdonare sembra più un gesto divino che umano, soprattutto quando il torto subito è grave.
Secondo me, proprio perché nessun essere umano, occorre il dialogo tra chi pensa o crede di aver subito un torto e chi dovrebbe esserne la causa. Invece non è raro che chi crede o pensa di aver subito un torto, se lo leghi al dito, negando ogni forma di dialogo. Ciò mi pare un atteggiamento sbagliato e brutto.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 27 Marzo 2023, 10:34:30 AMIl perdono non significa giustificare il comportamento degli altri, ma piuttosto liberarsi dalla rabbia e dal risentimento che ci impediscono di vivere appieno la nostra vita.

Risultato che si ottiene col distacco, col passare oltre (...ma guarda e passa...)

CitazioneLa compassione non è una debolezza, ma una forza.
Ci permette di connetterci con gli altri a un livello profondo e di trovare soluzioni creative ai problemi che ci affliggono

La compassione non implica empatia. Si compatisce chi sta "sotto", l'ignorante (...perchè non sanno quello che fanno ...)

Le contraddizioni etiche su perdono e compassione Jacupus le ha evidenziate. Così come la necessità di un'etica, immanente e condivisa, meno contraddittoria, in cui poter "dimorare" meglio. Espungere, assimilandolo, del tutto il "male" non è possibile. Per questo sono stati inventati, e distaccati, inferno e paradiso.

Non è possibile nemmeno in una società integralmente laica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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