Il mistero della Resurrezione dei corpi.

Aperto da viator, 16 Giugno 2020, 22:43:05 PM

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viator

Salve. Peccando - come mio solito - di impertinenza, volevo sottoporre a coloro tra gli amici che credono nel venturo Giorno del Giudizio Universale (comportante la Resurrezzione dei corpi fisico-biologici dei Defunti)..........volevo sottoporre un mio dubbio circa le modalità di tale Resurrezzione come da loro (e poi quindi eventualmente anche da me) interpretabile. 
-----In sostanza, la reincarnazione dell'Anima (ovviamente immortale) in qual modo si concretizzerebbe, ovvero si insiederebbe nuovamente in un corpo biologico risuscitato carnalmente ?
-----Mi spiego : l'anima si insiederebbe in un corpo il quale risulterebbe essere stato - dall'intervento divino - "ripristinato" certamente, ma ripristinato appunto con riferimento a quale sua condizione originaria ? In un corpo come questo si trovava (per anatomia e funzionalità) al momento del precedente trapasso ? Oppure in un corpo ripristinato dopo essere stato "mondato" dalle sue imperfezioni terrene precedenti ? (ad esempio, ringiovanito, oppure ricorredato delle parti "andate perse" in caso di morti traumatiche (vedere ad esempio il corpo dei Martiri giunti a morte dopo torture e mutilazioni)).
-----Mi rendo conto che - in proposito - stiamo affrontando un aspetto dei Misteri della Fede, ma vorrei ugualmente rispettosamente cimentarmi nel valutare o veder valutato il quesito da me posto il quale - di questi tempi - farà sorridere molti ma - all'interno della oceanicità della dottrina cristiana - potrebbe benissimo far parte dell'approfondibile teologico.
-----Altra questione poi sarebbe quello della non comprensibile necessità di evocare e ripristinare la carne del fedele defunto oer congiungervi - non si capisce appunto a quale fine - un'anima che non dovrebbe mai - neppure temporaneamente - condividere il destino dei corpi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi


Ciao viator, la domanda non sarebbe diretta a me, visto che io non credo né nel giudizio universale, né nella resurrezione dei morti intesa in quel senso fisico che tu intendi.
Io piuttosto credo in una continuità della vita della nostra anima, continuità nella quale il nostro rapporto con il mondo spirituale determina il nostro stato.
La resurrezione intesa in senso fisico è per me un'allegoria che è stata inventata per rendere più comprensibile a persone limitate nella capacità di immaginare quello che effettivamente succede.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 17 Giugno 2020, 06:25:49 AM

Ciao viator, la domanda non sarebbe diretta a me, visto che io non credo né nel giudizio universale, né nella resurrezione dei morti intesa in quel senso fisico che tu intendi.
Io piuttosto credo in una continuità della vita della nostra anima, continuità nella quale il nostro rapporto con il mondo spirituale determina il nostro stato.
La resurrezione intesa in senso fisico è per me un'allegoria che è stata inventata per rendere più comprensibile a persone limitate nella capacità di immaginare quello che effettivamente succede.
Posizione curiosa, visto che della versione in cui credi tu non mi pare vi sia traccia nel vangelo, mentre di quella che consideri una diceria per menti semplici, è esattamente ciò che è descritto nel vangelo, per bocca di Gesù stesso, in alcuni dei passi "meglio conservati" dalla tradizione. Perciò la domanda sorge spontanea, quanto è lecito scostarsi dalle scritture, e in particolare dalle parole attribuite a Gesù con le proprie interpretazioni?  La risposta a ciò è funzionale anche al quesito di Viator, visto che ho paura che i dettagli che cerca per la maggior parte non sono espressi nel vangelo, Paolo fornisce degli accenni, ma poi è tutto lavoro di teologi a posteriori.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 17 Giugno 2020, 09:13:08 AM
Citazione di: anthonyi il 17 Giugno 2020, 06:25:49 AM

Ciao viator, la domanda non sarebbe diretta a me, visto che io non credo né nel giudizio universale, né nella resurrezione dei morti intesa in quel senso fisico che tu intendi.
Io piuttosto credo in una continuità della vita della nostra anima, continuità nella quale il nostro rapporto con il mondo spirituale determina il nostro stato.
La resurrezione intesa in senso fisico è per me un'allegoria che è stata inventata per rendere più comprensibile a persone limitate nella capacità di immaginare quello che effettivamente succede.
Posizione curiosa, visto che della versione in cui credi tu non mi pare vi sia traccia nel vangelo, mentre di quella che consideri una diceria per menti semplici, è esattamente ciò che è descritto nel vangelo, per bocca di Gesù stesso, in alcuni dei passi "meglio conservati" dalla tradizione. Perciò la domanda sorge spontanea, quanto è lecito scostarsi dalle scritture, e in particolare dalle parole attribuite a Gesù con le proprie interpretazioni?  La risposta a ciò è funzionale anche al quesito di Viator, visto che ho paura che i dettagli che cerca per la maggior parte non sono espressi nel vangelo, Paolo fornisce degli accenni, ma poi è tutto lavoro di teologi a posteriori.

Io non baso il mio credere sulle parole del Vangelo, ma sulla  interpretazione che do di esso, in coerenza con l'esperienza e le conoscenze della mia vita. In tutto il Vangelo Gesù cerca di rendere comprensibili le realtà spirituali, adattandosi ai limiti degli esseri umani che lo circondavano nel comprenderle.
Vi sono comunque passi nei quali la mia interpretazione è esplicitata, come quando Gesù rispondendo alla domanda sulla vedova di 7 fratelli dice che gli uomini saranno come "angeli del cielo", oppure quando rispondendo al ladrone sulla croce gli dice: "Oggi sarai con me in Paradiso". Non a caso i Testimoni di Geova, nella loro versione staccano l'Oggi dal resto della frase, proprio per evitare l'interpretazione di un accesso a una realtà spirituale immediata alla quale loro non credono.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 17 Giugno 2020, 11:53:01 AM
Io non baso il mio credere sulle parole del Vangelo, ma sulla  interpretazione che do di esso, in coerenza con l'esperienza e le conoscenze della mia vita. In tutto il Vangelo Gesù cerca di rendere comprensibili le realtà spirituali, adattandosi ai limiti degli esseri umani che lo circondavano nel comprenderle.
Vi sono comunque passi nei quali la mia interpretazione è esplicitata, come quando Gesù rispondendo alla domanda sulla vedova di 7 fratelli dice che gli uomini saranno come "angeli del cielo", oppure quando rispondendo al ladrone sulla croce gli dice: "Oggi sarai con me in Paradiso". Non a caso i Testimoni di Geova, nella loro versione staccano l'Oggi dal resto della frase, proprio per evitare l'interpretazione di un accesso a una realtà spirituale immediata alla quale loro non credono.
Io più che altro mi chiedo se ritieni che anche la resurrezione di Gesù fosse un allegoria, perchè il testo spende grande enfasi nello spiegare che di tutto si tratta fuorchè di un allegoria, ma una vera e propria resurrezione corporale. Quindi il lettore che vuole darne un interpretazione "spiritualistica" deve considerare che Cristo promette la resurrezione, passa attraverso una resurrezione corporale, ma in qualche modo quella che spetta ai fedeli sarà sarà un moto dell'anima, una metanoia intima. E' un pò come se io ti promettessi di vincere all'enalotto, vincessi  io all'enalotto dimostrando che è possibile, ma poi in qualche modo tu ti convincessi che io stavo parlando di una vincita "metaforica" solo perchè son duemila anni che nessuno vince niente.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 18 Giugno 2020, 10:56:49 AM
Citazione di: anthonyi il 17 Giugno 2020, 11:53:01 AM
Io non baso il mio credere sulle parole del Vangelo, ma sulla  interpretazione che do di esso, in coerenza con l'esperienza e le conoscenze della mia vita. In tutto il Vangelo Gesù cerca di rendere comprensibili le realtà spirituali, adattandosi ai limiti degli esseri umani che lo circondavano nel comprenderle.
Vi sono comunque passi nei quali la mia interpretazione è esplicitata, come quando Gesù rispondendo alla domanda sulla vedova di 7 fratelli dice che gli uomini saranno come "angeli del cielo", oppure quando rispondendo al ladrone sulla croce gli dice: "Oggi sarai con me in Paradiso". Non a caso i Testimoni di Geova, nella loro versione staccano l'Oggi dal resto della frase, proprio per evitare l'interpretazione di un accesso a una realtà spirituale immediata alla quale loro non credono.
Io più che altro mi chiedo se ritieni che anche la resurrezione di Gesù fosse un allegoria, perchè il testo spende grande enfasi nello spiegare che di tutto si tratta fuorchè di un allegoria, ma una vera e propria resurrezione corporale. Quindi il lettore che vuole darne un interpretazione "spiritualistica" deve considerare che Cristo promette la resurrezione, passa attraverso una resurrezione corporale, ma in qualche modo quella che spetta ai fedeli sarà sarà un moto dell'anima, una metanoia intima. E' un pò come se io ti promettessi di vincere all'enalotto, vincessi  io all'enalotto dimostrando che è possibile, ma poi in qualche modo tu ti convincessi che io stavo parlando di una vincita "metaforica" solo perchè son duemila anni che nessuno vince niente.

Ciao Inverno, una metafora cos'è se non una rappresentazione simbolica di una realtà. Ora se noi partiamo dal postulato che la realtà sia quella spirituale, e che questo mondo fisico è, come si dice, di passaggio, la resurrezione di Gesù, potrebbe essere di tipo fisico pur essendo metaforica essa stessa.
D'altronde Gesù. pur risorgendo fisicamente dopo 3 giorni, dice al ladrone: "Oggi sarai con me in paradiso".
Io credo che il problema principale della comprensione dei contenuti religiosi stia proprio nella rappresentazione materialista che è alla base dell'esempio dell'enalotto. La vera vincita all'enalotto spirituale ce l'hai quando comprendi che vincere l'enalotto fisico non serve a nulla, e quindi se vinci o non vinci non ti interessa.

InVerno

Hai ragione la metafora del lotto è infelice e fuorviante, non ha senso, usiamo i testi adatti. La resurrezione dovrebbe in ogni caso accadere dopo l'apocalisse, la venuta del regno, andiamo a vedere Matteo 24:34 , Marco 13:30, Luca 21:32 (passo attestato da tutti i manoscritti greci)
"In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto." - riferendosi ovviamente all'apocalisse, che descrive.
Come fa un evento spirituale, che ognuno di noi può esperire anche oggi, ad accadere in un tempo preciso e non oltre? Possiamo pure immaginare, con grande fantasia, che l'intera descrizione dell'apocalisse sia una metafora (nonostante si riferisca chiaramente a un cataclisma, dicendo che somiglierà al diluvio universale) ma entro e non oltre la sua generazione? Che interpretazione spirituale se ne può dare? Io oggi posso ancora risorgere?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi


In realtà un cataclisma gli Ebrei effettivamente lo ebbero di li a pochi anni, la diaspora, il saccheggio e la distruzione del tempio da parte dei romani. Dell'Apocalisse, come sai, ne parla Giovanni, il quale racconta di aver avuto una visione piena di metafore interessanti la cui interpretazione può essere varia, e va posta in relazione con le culture ad essa contemporanee.
La mia idea è comunque che la ricerca imposta di verità spirituali in ogni passo della Bibbia, la cosiddetta escatologia che tanto ha caratterizzato il lavoro dei teologi, possa essere anche fuorviante.
Il mio parere è che in quel tempo c'erano delle necessità storiche per le quali il messaggio forte di un'apocalisse immediata era necessario. D'altronde conosciamo il materiale umano su cui poteva contare Gesù, se pensi che Giacomo e Giovanni, due dei suoi 3 preferiti, litigavano per chi si sarebbe seduto alla destra del suo trono regale.

niko


Li avremo tutti :-)


Gesù ci spiegherà che l'eternità, o quantomeno il lasso di tempo che noi "abbiamo vissuto", quale frammento consustanziale dell'eternità, è un'infinità discreta innumerevole di attimi, a cui corrisponde un'infinità discreta innumerevole di corpi, e naturalmente se siamo esseri spirituali non siamo mai "stati", temporalmente, in uno solo di essi, ma sempre, atemporalmente, in tutti.


O almeno tutto questo (per quanto sia una pippa mentale) mi sembra molto più sensato di riprendersi un corpo singolo a casaccio, o un corpo spirituale di luce che non siamo mai stati.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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