il limite di IO minore di X

Aperto da Alberto Knox, 18 Agosto 2023, 23:26:47 PM

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Alberto Knox

Citazione di: Freedom il 21 Agosto 2023, 11:56:04 AMNon so come definire questo qualcosa, a me sembrerebbe corretto chiamarlo io. Non è così?
ciò che si vede è una tendenza a considerare l'altro a partire dalle nostre categorie, trascurando il fatto che così si potrà conoscerlo solo come oggetto della nostra conoscenza e non come soggetto di autoconoscenza, cioè come egli conosce se stesso. La conseguenza della pretesa di totale intelligibilità dell'essere è quindi che tutto è oggetto, e tutto può essere trattato come tale. Ma noi non siamo oggetti evidentemente. Quindi arrogarsi il diritto di specificare cosa sia l'io e l essere come nulla la vedo una semplice posizione filosofica e mi viene anche da dire "parla per te". 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

bobmax

Citazione di: Freedom il 21 Agosto 2023, 11:56:04 AMIo avverto qualcosa, dentro di me, che è uguale a quando ero bambino. Un modo di osservare, un dialogo interiore, un non so che che è sempre uguale a se stesso. Non ha a che fare con le miei idee, coi miei sentimenti, con le mie emozioni, con la mia storia.

Non so come definire questo qualcosa, a me sembrerebbe corretto chiamarlo io. Non è così?

Penso si possa chiamare ancora "io", sebbene il termine io rimandi inevitabilmente all'altro: io e l'altro.

Cioè vi è implicita la distinzione, da una parte il soggetto e dall'altra l'oggetto.
E l'oggetto non è il soggetto, non può proprio esserlo.

La divisione è necessaria per l'esistenza, che è relazione. Ma la divisione non è forse l'origine di ogni male?
E il male non è proprio ciò che, rifiutandolo, ti conduce al Bene, all'Uno?

Allora diciamo pure "io", ma un io... che sfuma in Dio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Citazione di: Alberto Knox il 21 Agosto 2023, 14:37:36 PMQuindi arrogarsi il diritto di specificare cosa sia l'io e l essere come nulla la vedo una semplice posizione filosofica e mi viene anche da dire "parla per te".

Si può forse parlare per qualcun altro?

O proprio non si ha diritto di parlare?

E vi è forse una posizione che non sia in definitiva filosofica?
Che altro mai sarebbe?

Questi sono i tempi...

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Alberto Knox

Citazione di: bobmax il 21 Agosto 2023, 18:56:24 PME vi è forse una posizione che non sia in definitiva filosofica?
Che altro mai sarebbe?
È vero che il pensare filosofico è diretto all'essere, a ciò che è ,ma l'essere o realtà trascende il pensare. Può espandersi, saltare, sorprendere se stesso. La libertà è l'aspetto divino dell'essere. L'essere ci parla: questa è un'esperienza religiosa fondamentale consacrata da più di una tradizione. E sentire l "essere" è più che pensarlo.  In questa prospettiva, dunque, non solo il pensiero non può dirci se abbraccia completamente la totalità dell'essere, ma si rende ben conto che l'Essere non si identifica con il pensiero e che la consapevolezza è superiore all'intelligibilità; In breve: l'ontologia non coincide con l'epistemologia. 
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.