Il futuro che ci attende dietro l'angolo ?

Aperto da acquario69, 18 Gennaio 2017, 12:39:49 PM

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acquario69

Leggendo quest'artico qui sotto ( l'era della tecnosofia !!! che bello! )

http://www.riflessioni.it/tecnosophia/era-della-tecnosofia.htm

mi sono venute in mente alcune cose...
Secondo l'autore mi sembra di capire che la prospettiva di un mondo iper tecnologico sia pure la cosa più auspicabile ...secondo me invece e' l'inferno nel senso più autentico del termine.
Pensate che bello..saranno le macchine che prenderanno letteralmente e completamente il posto degli (pseudo) umani e che in effetti già ora si stanno profilando e che cominciamo già a vivere da ora gli scenari cosi descritti nell'articolo.

Mi ritorna in mente la scena del film di matrix dove si vedono migliaia di embrioni nutriti e assistiti da una mega macchina tecnologica

https://www.youtube.com/watch?v=IojqOMWTgv8

ma anche come preludio a tutto questo gli inquietanti quadri di Hieronymus bosch,che ne annunciava già l'inferno in terra

http://www.anticorpi.info/2016/10/la-profezia-di-bosch-il-giardino-delle.html

maral

Il problema è che la macchina che può sempre più poter fare per l'uomo quello che l'uomo desidera, rende sempre più inutile e quindi obsoleto l'uomo stesso. L'algoritmo su cui la macchina si basa si evolve e si riproduce ben più rapidamente ed efficacemente dell'uomo (il film "Lei" ne dà un ottima rappresentazione, l'uomo resta fermo, la macchina evolve e dunque l'uomo non ha più senso. Non lo cancellerà la macchina comunque, perché non è la macchina a poter progettare la fine dell'uomo, ma l'uomo stesso che non troverà più alcun senso a esistere, nemmeno per accudire o progettare e costruire nuove ideare macchine, poiché anche questo le macchine sapranno farlo meglio. L'uomo si sta sempre più scoprendo come una macchina difettosa.

paul11

#2
Citazione di: maral il 18 Gennaio 2017, 23:15:20 PM
......L'uomo si sta sempre più scoprendo come una macchina difettosa.
A mio modesto parere hai centrato almeno una chiave di lettura, la manifestazione del  proprio inganno.
Più l'uomo conosce e costruisce tecnologie e più è inadeguato con i suoi ritmi e tempi biologici all'idea di una perfezione che cerca ,ma non gli è chiara, spostando continuamente in là, oltre, i limiti della tecnica che via via ,paradossalamente gli segnalano l'incolmabile e continuo e maggiore divario fra ciò che è il suo prodotto culturale rispetto a quello che l'uomo è.
Ha costruito, l'ambiente artificiale, una cultura in cui lui stesso si sente inadeguato.
L'uomo ha autoprodotto una coscienza infelice cercando una insondabile felicità nella tecnica.
Il problema diventa che cosa l'uomo è,perchè non sa accettarsi,come si pensa oggi,cosa riflette di sè....mi fermerei quì almeno per ora.

acquario69

Citazione di: maral il 18 Gennaio 2017, 23:15:20 PM
Il problema è che la macchina che può sempre più poter fare per l'uomo quello che l'uomo desidera, rende sempre più inutile e quindi obsoleto l'uomo stesso. L'algoritmo su cui la macchina si basa si evolve e si riproduce ben più rapidamente ed efficacemente dell'uomo (il film "Lei" ne dà un ottima rappresentazione, l'uomo resta fermo, la macchina evolve e dunque l'uomo non ha più senso. Non lo cancellerà la macchina comunque, perché non è la macchina a poter progettare la fine dell'uomo, ma l'uomo stesso che non troverà più alcun senso a esistere, nemmeno per accudire o progettare e costruire nuove ideare macchine, poiché anche questo le macchine sapranno farlo meglio. L'uomo si sta sempre più scoprendo come una macchina difettosa.

Non so (ma penso di si) se qualche autore di fantascienza abbia ipotizzato un mondo dove l'uomo sia scomparso definitivamente e al suo posto ci siano rimaste solo macchine che avrebbe "lui" stesso inizialmente inventate.
lo scenario non mi sembra poi cosi fantascientifico ma più reale di quanto si possa ora immaginare

cvc

Più che Matrix a me viene in mente 'Tempi moderni ' di Charlie Chaplin, un mondo di omini che di arrabattano goffamente per stare dietro ai ritmi imposti dalle macchine. Quando mi sento ottimista penso ad un futuro umanesimo, ad un uomo che torni a mettere se stesso, la propria umanità al centro del suo mondo e che riesca a mediare questa riscoperta con l benefici - ci sono anche quelli - del progresso. Certo sarà un lavoro più che duro e che dovrà fare i conti con la componente demografica che diviene sempre più invasiva, col pericolo di arrivare sempre più all'equazione persona=numero=cibo tecnologico.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

InVerno

Mi chiedo da un punto di vista filosofico quale potrebbe essere la reazione delle filosofie antropocentriche (sia l'umanesimo, o una qualsiasi religione dei "fatti a immagine e somiglianza") alla creazione di una macchina intelligente e ad quel punto, superiore in tutto all'uomo. Basterebbe l'idea di esserne noi i creatori, per metterci in pace la coscienza? Se non potessimo annientarle e fossero indipendenti, il "creatore" sarebbe ininfluente come lo scimpanzè è ininfluente per l'uomo. E' un problema che in maniera ancora più ipotetica è stato posto riguardo a degli alieni "superiori" a noi. Ma se gli alieni stessero per nascere qui, in casa nostra, invece che venire da un pianeta lontano? E se fossero cosi superiori in tutto a noi, che cosa ne faremmo del nostro orgoglio, delle nostre statue, dei nostri raccontini trionfanti? Sarebbero considerati una specie diversa ed indipendente? E come cambierebbe la nostra concezione iper-trionfante riguardo alle "grandi gesta umane"? Una botta di umiltà ci farebbe cosi male da renderci volontariamente succubi? E che diritto potremmo reclamare alla vita, quando l'abbiamo tolto senza remore a qualsiasi altra razza "inferiore" che si è presentata sul nostro cammino?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia