Il "disegno intelligente" nell'evoluzione

Aperto da myfriend, 15 Novembre 2019, 11:29:22 AM

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InVerno

#45
Citazione di: myfriend il 17 Novembre 2019, 20:55:41 PMJung era uno scienzato.
E lo era anche Einstein.
E quando dici che una vasta minoranza di scienziati crede nell'ipotesi del disegno intelligente stai affermando concetti che appartengono alla scienza del XVIII secolo.
Ora siamo nel XXI.

Dice Einstein:
[...]
Che io sappia i firmatari di uno dei documenti "cardine" della teoria del disegno intelligente ("A scientific dissent from Darwinism") conta circa 700 scienziati..un numero che pare grande in termini assoluti ma  è circa 0.01% sul numero totale di scienziati . E' talmente basso che l'NCSE ne ha inventato una parodia, ha contato quanti sono gli scienziati che si chiamano Steve\Stephen\Stephanie che supportano il darwinismo, ed essi sono circa l'1%, dieci volte tanti.
Quanto interressa a me ? Poco o niente, buone discussioni possono nascere anche al di fuori di ciò che è dimostrabile empiricamente o creduto dalla comunità scientifica, ma è particolarmente ironico che continui a rifilare patenti di scientificità citando annotazioni e pezzi di diario di vari scienziati. Una delle differenze tra la scienza antica e la scienza moderna è che ciò che gli scienziati dicono in interviste,diari,annotazioni e altri pezzi di carta non pubblicati è da intendersi come elucubrazione personale, e niente ha a che fare con la scienza. Non mi interessa niente se un premio nobel ha detto che il cancro si cura con il succo di limone (è successo) mi interessa se ha pubblicato uno studio che lo dimostri e che sia stato verificato da una rivista del settore seria (generalmente non quelle a fruizione gratuita). Il tuo appello all'autorità dei nobel non ha niente a che fare con come si svolge il metodo scientifico moderno, un nobel è un essere umano prono a dire sciocchezze tanto quanto gli altri esseri umani. Il soprannaturale è ipso facto pseudoscientifico in quanto si interessa di un campo non misurabile.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

#46
Citazione di: bobmax il 17 Novembre 2019, 15:53:38 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Novembre 2019, 19:28:06 PM
Sul l.a. la dimostrazione di bobmax é altrettanto metafisicamente papabile, ma nella realtà fisica esiste uno spazio per l'invenzione personale che trascende il contesto modificandolo. Se neghiamo questa possibilità annichilisce anche la risposta etica cara a bobmax. Se non è così, sono trepidamente in attesa della dimostrazione.

In effetti, se neghiamo questa possibilità, la non libertà sarebbe assoluta e nessuna etica potrebbe avere  ancora senso.

Sembrerebbe un ragionamento ineccepibile...

Tuttavia, prima di accettarlo come ovvio... dovremmo prima indagare sul significato dei concetti che reggono questo stesso ragionamento.
E i concetti principali che lo reggono sono:

1) L'etica
2) L'assoluta non libertà

Ed è proprio la contraddizione che emerge tra "etica" e "non libertà" ciò che ci fa concludere che senza libertà non vi può essere etica.

Ma di quale etica stiamo parlando però?

Di un'etica che richiede l'esistenza della libertà.

E' infatti proprio questa etica ad essere impossibile se la libertà non esiste.

Quest'etica, in qualsiasi forma si realizzi, richiede infatti di scegliere ciò che essa considera essere "bene" e di rifiutare ciò che essa valuta essere "male".
E per scegliere occorre essere liberi.

A questo punto dovremmo chiederci: Può esistere un'etica che non richieda di scegliere? Può esistere un'etica della non libertà?

Sembrerebbe di no...

Tuttavia, tutti questi dettami, queste regole, questi comandamenti che caratterizzano ogni etica della libertà, non fanno che dare per scontato un mondo dove il "male" è inevitabile.
E dove l'amore, se non proprio vana illusione, è pensato al più come una speranza.

L'etica della non libertà, viceversa, non avrebbe alcun comandamento, alcuna regola (come potrebbe?)
Sarebbe infatti tutta racchiusa in un aut-aut radicale: E' l'Amore il Fondamento?

Rispondere di Sì, sarebbe allora l'unica nostra espressione di libertà.
Una libertà che può nascere solo dalle profondità di noi stessi, per subito estinguersi.

La soluzione esistenzialista è impostata sul soggetto che alfine, consapevole delle sue irresolubili contraddizioni, si annichilisce nel momento stesso in cui si manifesta. Temo però che l'universo antropologico abbia bisogno di qualcosa di più persistente di un lampo di verità, seppur testimoniato in nome di un concetto nobile come l'Amore ?

Qualcuno meno nobile potrebbe metterci l'Utile, o più velleitario la Consapevolezza. Tutte cose importanti, come l'Amore, ma che astratte dal supporto esistenziale reale dell'umano rischiano di cozzare l'un con l'altra in una inconcludente disputa sul sesso degli angeli.

Con l'Amore dichiaro tutta la mia comunanza di pathos, compassione depurata dalla degenerazione pietistica, baypassata per tal motivo dall'empatia, che però non rende fino in fondo l'essere e non solo il mettersi nei panni dell'altro. La dichiaro perchè l'amore è alla base della riproduzione della vita, che nel mio sistema di pensiero costituisce l'archè incontrovertibile dell'orizzonte etico. Quindi, come vedi, di punti di contatto ne abbiamo.

Laddove invece essi mancano è nel pensare di risolvere idealisticamente questioni che sono radicate nella carne umana e che lì devono agire se vogliono convincere di sè anche il pensiero, la coscienza, avendo alfine un riscontro etico. Che non può limitarsi ad una fulminea testimonianza, ma chiede persistenza, condivisione, progetto, disegno. In cui anche l'utilità e la consapevolezza fanno la loro parte, ma non come disjecta membra di un disegno astratto, ma come coerenti ingredienti di un progetto che tocca l'umano fin nelle sue viscere.

Non vorrei con ciò, al di là dei loro meriti, enfatizzare la qualità dei "disegni intelligenti" profani che nel cercare soluzioni diverse da quelle di Dio ci hanno regalato la bomba atomica, il dissesto ambientale e i privilegiati che comandano le macchine che comandano la finanza che comanda gli umani. E neppure quelli di segno diverso, ormai ridotti a frazioni insignificanti di credibilità mischiando cristianesimo e comunismo, mentre nella parte maggioritaria non si distinguano in nulla e per nulla dall'unico disegno intelligente che mostri il suo pervasivo radicamento, il liberal-liberismo capitalistico col suo mondo alternativo a quello progettato dal dio giudaico-cristiano del referente pregiudiziale einsteniano.

Per quanto sia malvagio il disegno vincente, buona pratica autocritica anche per i puri spiriti diviene capire i motivi di quel radicamento e tornare pazientemente a seminare il terreno umano che è, non quello che si desidererebbe e non si trova, ottenendo alfine, se il progetto alternativo a quello di Dio (e della sua inumana metamorfosi capitalistica) nel microuniverso antropologico funziona, i germogli desiderati.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

@Inverno

Come ho già detto in un precedente post, nella Scienza non conta nulla quello che pensa il 99% delle persone. Conta solo ciò che si può dimostrare con esperimenti in laboratorio.
Ora....una semplice domanda: avrebbero credibilità dieci scienziati che dichiarano falsa la Teoria sul carbonchio di Pasteur? Ovviamente no. Perchè Pasteur ha dimostrato con un esperimento (quello sulle pecore) che il carbonchio era dovuto all'azione del Bacillus anthracis e non all'inalazione dei miasmi ambientali come pensava gran parte della comunità scientifica di allora.
Quindi, oggi, nessuno scienziato si sognerebbe di dire che Pasteur aveva torto e nessuno scienziato metterebbe a repentaglio la sua reputazione per fare una affermazione che risulterebbe assolutamente ridicola.
Come mai, allora, oggi degli scienziati mettono in dubbio la teoria neo-darwiniana che afferma che "l'evoluzione è il risultato della selezione naturale di mutazioni casuali"...ed è quindi guidata dal cieco caso e produce risultati casuali?
Vogliono forse coprirsi di ridicolo?
La risposta ovviamente è NO. Nessuno scienziato vuole coprirsi di ridicolo.
Gli scienziati seri mettono in dubbio la teoria neo-darwiniana semplicemente perchè MAI NESSUNO ha dimostrato con esperimenti la validità della teoria stessa. E, non essendo MAI stata dimostrata, è da considerarsi una bufala...o, per meglio dire, "un dogma di fede".  ;D

A dire il vero...in laboratorio è stato dimostrato proprio il CONTRARIO di ciò che afferma la teoria neo-darwiniana.
Cioè, in laboratorio, è stato dimostrato che l'evoluzione è il risultato di mutazioni indotte intelligentemente dall'organismo come risposta alle mutate condizioni ambientali. E quindi che l'evoluzione NON E' guidata dal cieco caso.

Nel 1988, il genetista John Cairns ha pubblicato quello che, da allora, è divenuto un articolo rivoluzionario: "The Origin Of Mutants" (Nature 335:142, 1988). Cairns ha osservato sperimentalmente che le mutazioni genetiche non erano unicamente il risultato di eventi chimici casuali come, invece, afferma il "dogma del caso". Cairns ha dimostrato che l'organismo genera mutazioni random (casuali) all'interno di un processo intelligente che ha il fine di trovare la mutazione che meglio risponde alla nuova situazione ambientale.
Alcune di queste mutazioni producono dei "rami morti", cioè dei "mutanti" destinati a perire ed estinguersi perchè la loro mutazione non è adeguata. Questo finchè tra le varie mutazioni random prodotte non ne compare una in grado di rispondere adeguatamente alla nuova situazione ambientale.
Queste mutazioni sono "risposte adattative intelligenti" prodotte dall'organismo al mutare delle condizioni ambientali. Cairns coniò quindi il termine di "mutazione orientata".

Ovviamente i risultati di Cairns sono stati veementemente contestati dai devoti della "religione del caso"....inutilmente, perchè non si può contestare ciò che viene verificato in esperimenti di laboratorio.

Non solo. Harris et altri hanno presentato un meccanismo molecolare che rende ragione delle osservazioni di Cairns in un articolo intitolato "Recombination in Adaptive Mutation" (Science 264:258, 1994). Quest'ultima pubblicazione ha rivelato che organismi primitivi come i batteri contengono "geni per l'ingegneria genetica", i cosiddetti "geni architetti".
A questa classe di geni di recente individuazione l'organismo può accedere attivamente e intelligentemente allo scopo di mutare selettivamente i geni esistenti. Attraverso efficaci mutazioni "adattative" di geni selezionati (mutazioni basate sulla tecnica delle mutazioni random o "casuali"), gli organismi sono in grado di creare nuove proteine, la cui struttura o funzione alterata può consentire una migliore opportunità di sopravvivenza rispetto agli stress ambientali.
Una volta individuata la mutazione corretta, i geni architetti sostituiscono i geni difettosi con i nuovi geni.
 
Sulla base di questa nuova prospettiva, David Thaler ha pubblicato un importante articolo revisionista dal titolo "The Evolution of Genetic Intelligence" (Science 264:224, 1994). Secondo la sua visione innovativa, Thaler riconosce che l'espressione biologica è attivamente definita dalla percezione che l'individuo ha dell'ambiente in cui vive e della propria esperienza di vita. Egli sottolinea l'importanza della percezione, non solo per la sua capacità di regolare l'espressione dell'organismo commutando dinamicamente i programmi genetici, ma anche per la sua capacità di indurre la "riscrittura" di programmi genetici esistenti in vista di un migliore adattamento alla nuova situazione ambientale.

Altra tua affermazione: Il soprannaturale è ipso facto pseudoscientifico in quanto si interessa di un campo non misurabile.

Mah! Si ipotizzano un sacco di cose anche se non sono nè osservabili nè misurabili. E si ipotizzano a partire da "effetti" osservabili e misurabili.

Tra queste ipotesi vi è la materia scura, ad esempio, che non è osservabile nè misurabile.
Oppure le particelle virtuali che entrano ed escono dall'esistenza a partire dal vuoto quantistico, che non sono osservabili nè misurabili.
Allo stesso modo ipotizziamo la Coscienza cosmica alla base della materia perchè ne osserviamo gli "effetti" misurabili.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

Citazione di: anthonyi il 18 Novembre 2019, 08:19:20 AM
Citazione di: myfriend il 17 Novembre 2019, 20:43:07 PM

La chiave di volta non è l'etica.
La chiave di volta è la crescita della consapevolezza. E l'etica verrà da sè.
Una persona consapevole sa già cosa deve fare. Non ha bisogno nè di etiche, nè di papi, nè di chiese, nè di guru che gli dicano cosa fare.

Se questo fosse vero, non esisterebbe il dolo nei reati penali. Il dolo implica che l'individuo sia consapevole di quello che fa. eppure lo fa, pur essendo eticamente discutibile e legalmente vietato.
Un saluto
Il codice penale è un codice che una società si dà per garantire la convivenza e un ordinato sviluppo della società stessa.
E va bene così.
Nessuno mette in discussione l'esigenza di avere un codice penale.
Ma qui il discorso è un altro; riguarda la personale "visione del mondo" - e quindi il grado di consapevolezza ad essa associato - da cui derivano le nostre scelte ed azioni.

Ora...è del tutto evidente che se la mia visione del mondo deve derivare dall'adesione ad un'etica (qualunque essa sia) imposta da qualcuno, non ci sarà mai una crescita della mia consapevolezza.
Che è proprio il risultato ottenuto dalle religioni istituzionalizzate e che le religioni istituzionalizzate vogliono ottenere.
Le religioni istituzionalizzate mirano a creare dei "sudditi" (chiamati "fedeli" o "credenti") i quali non si devono porre domande....devono solo sottomettersi alla visione etica imposta. Cioè devono diventare delle pecore....(da cui il "buon pastore"  ;D ).
Io capisco che molti ambiscano a diventare pecore....e capisco che altri ambiscono a diventare "pastori" (cioè dettare le regole che gli altri devono seguire).
Ma in tutto questo non c'è crescita personale. Si mantengono le persone in uno stato di "gregge" privo di ogni consapevolezza. Che è proprio l'obiettivo di coloro che vorrebbero imporre un'etica (qualunque essa sia).

Io propendo, invece, per un altro approccio.
Dice M. Scott Peck:
Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#49
@Jacopus

Per chi compie il male c'è il codice penale. Su questo non c'è alcun dubbio. E non c'è molto altro da aggiungere.
Il mio discorso, però, non riguarda le persone che compiono il male. Riguarda le persone che si pongono delle domande e vogliono crescere. Riguarda le persone che si interrogano sul senso della vita e cercano la verità.

Ora...è del tutto evidente che se la mia visione del mondo deve derivare dall'adesione ad un'etica (qualunque essa sia) imposta da qualcuno, non ci sarà mai nessuna ricerca e non ci sarà mai una crescita della mia consapevolezza.
Che è proprio il risultato ottenuto dalle religioni istituzionalizzate e che le religioni istituzionalizzate vogliono ottenere.
Le religioni istituzionalizzate mirano a creare dei "sudditi" (chiamati "fedeli" o "credenti") i quali non si devono porre domande....devono solo sottomettersi alla visione etica imposta. Cioè devono diventare delle pecore....(da cui il "buon pastore"   ).
Io capisco che molti ambiscano a diventare pecore....e capisco che altri ambiscono a diventare "pastori" (cioè dettare le regole che gli altri devono seguire).
Ma in tutto questo non c'è crescita personale. Si mantengono le persone in uno stato di "gregge" privo di ogni consapevolezza. Che è proprio l'obiettivo di coloro che vorrebbero imporre un'etica (qualunque essa sia).

Io propendo, invece, per un altro approccio che mette in gioco la nostra curiosità, la nostra voglia di indagare, la nostra voglia di crescere....dove il soggetto sei tu...e nessun altro può fare questo lavoro per te. L'approccio è quello di Jung e che viene ripreso da M. Scott Peck.
Dice M. Scott Peck:
Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#50
Citazione di: viator il 17 Novembre 2019, 21:42:10 PM
Qual'è il senso del termine "senso" ? Semplicemente la ricerca - effettuabile solo dall'uomo - di ciò che risulti umanamente comprensibile.
Ci sono un sacco di cose prive di senso che ci circondano. Inutile soffermarsi sui limiti che ci impediscono di trovar senso su di queste.

Al di fuori della nostra ottica noi dobbiamo invece trovare LA FUNZIONE (e non il senso) della vita e di tutto il resto che non possiamo capire o che non ci piace.

La funzione della vita animata od inanimata (quindi del mondo biologico, noi inclusi) è quella di contribuire a generare (quando nacque) ed a mantenere (ora e sempre) un sempre maggiore grado di diversificazione e complicazione dei contenuti del mondo.
Cioè di generare e mantenere un certo qual grado di disordine (in natura disordine, caos, diversificazione, complessità, apparente casualità sono TUTTI fattori VITALISTICI) che si opponga - generando un complessivo equilibrio dinamico - all'ordine che si stabilirebbe se l'uniformità (cioè la fine dell'entropia e la morte termica dell'universo) riuscisse ad imporsi.
Sono d'accordo sulla "funzione" che hai descritto.
Non sono d'accordo, invece, quando affermi noi dobbiamo invece trovare LA FUNZIONE (e non il senso) della vita.
Esiste un "ordine invisibile delle cose" - che descrive il senso. E poi esiste una "funzione" che deriva proprio dal senso. Cioè la funzione e tale perchè risponde al senso ed è indirizzata a realizzare quel senso.

A me, personalmente, non basta sapere solo "come" funzionano le cose. Mi interessa anche capire "perchè" funzionano così.
Diceva Einstein:
La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poiché deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo.

Il lavoro di ricerca sul "senso" è l'unico lavoro che ci permette di crescere e maturare.
Più indaghiamo su noi stessi e sull'universo e più aumenta la nostra consapevolezza.

Dice M. Scott Peck:
Vivere in sintonia col "reale" non è un obiettivo che riguarda esclusivamente la salute mentale. E' anche l'obiettivo del viaggio spirituale. Che cos'è dopotutto il viaggio spirituale se non la ricerca del "reale"? Se non la ricerca dell' "ordine invisibile delle cose" che fa maturare in noi la consapevolezza e ci consente di essere e di agire in piena sintonia col "reale"? In piena sintonia con "ciò che effettivamente è"? Questa è la ricerca del vero dio.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

viator

Salve myfriend. Dal mio punto di vista invece non ci siamo proprio. Lo scoprire la funzione manifesta l'inutilità della ricerca di un senso "umano".

Poichè la funzione è "sovrumana" (estranea alla sensibilità umana e precedente ogni e qualsiasi manifestazione umana).

Per quelli come te (cioè quasi tutti) sembra che alla base del mondo ci sia l'uomo, non che alla base di tutto ciò che è umano ci sia il mondo. Si chiama visione solipsistica. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

myfriend

Citazione di: viator il 18 Novembre 2019, 12:53:38 PM
Salve myfriend. Dal mio punto di vista invece non ci siamo proprio. Lo scoprire la funzione manifesta l'inutilità della ricerca di un senso "umano".

Poichè la funzione è "sovrumana" (estranea alla sensibilità umana e precedente ogni e qualsiasi manifestazione umana).

Per quelli come te (cioè quasi tutti) sembra che alla base del mondo ci sia l'uomo, non che alla base di tutto ciò che è umano ci sia il mondo. Si chiama visione solipsistica. Saluti.
Il senso non è "umano".
Il senso prescinde dall'homo.
Tuttavia noi lo possiamo comprendere - esattamente come comprendiamo la "funzione" e le leggi fisico-matematiche della natura - perchè abbiamo l'intelligenza...e l'intelligenza ce l'abbiamo anche per questo. ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

anthonyi

Citazione di: myfriend il 18 Novembre 2019, 13:05:25 PM
Citazione di: viator il 18 Novembre 2019, 12:53:38 PM
Salve myfriend. Dal mio punto di vista invece non ci siamo proprio. Lo scoprire la funzione manifesta l'inutilità della ricerca di un senso "umano".

Poichè la funzione è "sovrumana" (estranea alla sensibilità umana e precedente ogni e qualsiasi manifestazione umana).

Per quelli come te (cioè quasi tutti) sembra che alla base del mondo ci sia l'uomo, non che alla base di tutto ciò che è umano ci sia il mondo. Si chiama visione solipsistica. Saluti.
Il senso non è "umano".
Il senso prescinde dall'homo.
Tuttavia noi lo possiamo comprendere - esattamente come comprendiamo la "funzione" e le leggi fisico-matematiche della natura - perchè abbiamo l'intelligenza...e l'intelligenza ce l'abbiamo anche per questo. ;D
E' una scoperta interessante, myfriend. Ora visto che io conosco solo un "senso umano", cioè la propensione umana a dotare di senso le cose , potresti spiegarmi cosa intendi con senso non umano, chi lo attribuisce ? e se non è attribuito da nessuno in che cosa consiste ?

myfriend

Citazione di: anthonyi il 18 Novembre 2019, 13:44:55 PM
Citazione di: myfriend il 18 Novembre 2019, 13:05:25 PM
Citazione di: viator il 18 Novembre 2019, 12:53:38 PM
Salve myfriend. Dal mio punto di vista invece non ci siamo proprio. Lo scoprire la funzione manifesta l'inutilità della ricerca di un senso "umano".

Poichè la funzione è "sovrumana" (estranea alla sensibilità umana e precedente ogni e qualsiasi manifestazione umana).

Per quelli come te (cioè quasi tutti) sembra che alla base del mondo ci sia l'uomo, non che alla base di tutto ciò che è umano ci sia il mondo. Si chiama visione solipsistica. Saluti.
Il senso non è "umano".
Il senso prescinde dall'homo.
Tuttavia noi lo possiamo comprendere - esattamente come comprendiamo la "funzione" e le leggi fisico-matematiche della natura - perchè abbiamo l'intelligenza...e l'intelligenza ce l'abbiamo anche per questo. ;D
E' una scoperta interessante, myfriend. Ora visto che io conosco solo un "senso umano", cioè la propensione umana a dotare di senso le cose , potresti spiegarmi cosa intendi con senso non umano, chi lo attribuisce ? e se non è attribuito da nessuno in che cosa consiste ?
Con "senso non umano" intendevo dire che il senso non pone al centro l'homo.
Cioè, non penso affatto che il senso dell'universo abbia al centro l'homo.

Comunque colgo lo stesso la tua obiezione che mi sembra interessante. Tu, in sostanza, dici: siccome il "senso" è un concetto che esprime la propensione umana a dotare di senso le cose, trovare un "senso" alle cose è solo una costruzione del pensiero umano. Di fatto, la realtà potrebbe non avere alcun senso.
Benissimo.
Ma, se invece di attaccarti alle parole, avessi letto le risposte che ho dato a Viator, avresti colto il fatto che per senso io intendo "l'ordine invisibile delle cose".

Diceva Einstein, il quale faceva le sue affermazioni a partire dal suo lavoro scientifico e non come risultato di pure elucubrazioni filosofiche che sono aria fritta:
La mia religione consiste in una umile ammirazione dello spirito superiore e infinito, il quale si rivela nei dettagli minuti che riusciamo a percepire con le nostre menti fragili e deboli (cioè l'ordine invisibile delle cose). Ecco la mia idea di Dio, la convinzione profondamente emotiva della presenza di una razionalità suprema che si rivela nell'universo incomprensibile.
In considerazione di tale armonia nel cosmo
(cioè l'ordine invisibile delle cose), che io, con la mia mente umana limitata, sono in grado di riconoscere, ci sono ancora persone che dicono che Dio non esiste. Ma ciò che veramente mi fa più arrabbiare è che mi citano a sostegno di tali opinioni.

Allora....esiste o non esiste un "ordine invisibile delle cose"?
Mah...che dire?
Nel post iniziale del 3d ho detto:

La Realtà (quella che noi chiamiamo "realtà visibile e materiale") prende forma sempre attraverso un processo evolutivo che si sviluppa nel tempo, a partire da un "nucleo" (seme) iniziale per arrivare alla piena manifestazione.
- c'è il seme dal quale nasce la pianta e poi arriva il fiore
- c'è l'organismo unicellulare dal quale nascono i pesci, poi i rettili, poi i mammiferi e infine l'homo
- c'è il nucleo di "singolarità iniziale" dal quale, attraverso il big bang, si sono svilluppate galassie poi i soli e poi i pianeti
- c'è la cellula fecondata, dal quale nasce il bambino che poi diventa homo adulto

Questo è un "modello di trasformazione" che ricompare sempre e ovunque nella Realtà.
E proprio per questo esiste un "ordine invisibile" alla base della realtà.
Se non ci fosse un "ordine invisibile delle cose" non sarebbe neanche possibile che realtà assai diverse tra loro (come la nascita dell'universo, la nascita della vita organica, la nascita di una pianta e la nascita di un individuo) seguano tutte uno stesso schema.
Questa è la prova provata dell'esistenza di un "ordine invisibile delle cose".
Se la realtà fosse una manifestazione del "caso" o del "caos" non potremmo mai trovare lo stesso identico schema di comportamento in contesti così diversi tra loro. Perchè, appunto, il caso o il caos prevedono implicitamente la NON ripetizione di uno stesso schema.

Dopodichè...tu puoi anche pensare che non esista un "ordine invisibile delle cose".
A me non cambia proprio nulla.  ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

Povero Einstein. Si è affannato per tutta la vita contro la quantistica che ora sta spopolando e si affanna pure lei a cercare quell'ordine invisibile delle cose che le sfugge più di un lottatore di sumo bene oliato. Appena lo afferri da una parte ti sfugge dall'altra. E' già tanto se riusciamo a mettere ordine nella nostra piccola realtà domestica: scientifica, filosofica e pratica. Anche l'ordine, come il senso, è una costruzione totalmente umana. Una manipolazione antropologica del mondo. Einstein cresciuto nell'Ordnung kantiana non riusciva a rappresentarsi il mondo diversamente. Noi sì. Aggiornati myfriend.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

Citazione di: Ipazia il 18 Novembre 2019, 15:20:13 PM
Povero Einstein. Si è affannato per tutta la vita contro la quantistica che ora sta spopolando e si affanna pure lei a cercare quell'ordine invisibile delle cose che le sfugge più di un lottatore di sumo bene oliato. Appena lo afferri da una parte ti sfugge dall'altra. E' già tanto se riusciamo a mettere ordine nella nostra piccola realtà domestica: scientifica, filosofica e pratica. Anche l'ordine, come il senso, è una costruzione totalmente umana. Una manipolazione antropologica del mondo. Einstein cresciuto nell'Ordnung kantiana non riusciva a rappresentarsi il mondo diversamente. Noi sì. Aggiornati myfriend.
Mi spiace....ma tra te ed Einstein scelgo Einstein.
Perdonami....non c'è nulla di personale.  ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

InVerno

Citazione di: myfriend il 18 Novembre 2019, 11:12:36 AM
@Inverno
Cioè, in laboratorio, è stato dimostrato che l'evoluzione è il risultato di mutazioni indotte intelligentemente dall'organismo come risposta alle mutate condizioni ambientali. E quindi che l'evoluzione NON E' guidata dal cieco caso.
L'evoluzione non è guidata, l'effetto di "guida" (o il senso) è dato dalla selezione... vabbè, ipotizzando che i tuoi assunti sulle caratteristiche teleologiche dell'evoluzione siano corretti, c'è un balzo logico considerevole fino al concepire una "coscienza universale", infatti suppongo che nessuna delle fonti da te citate ne faccia esplicita menzione. Mutui tale concetto da Jung..che non ha niente a che fare con tutto ciò. Lo sapeva anche Voltaire, l'ipotesi di un progetto non dice nulla sul progettista, ma tu ti prendi la libertà di definirlo attraverso queste due caratteristiche aggettive. Dove è la fondazione scientifica di tale scelta semantica? Ciò che accade sulla Terra è un eccezione piuttosto rara nel cosmo, una rara parentesi di stupidità, dove il resto del cosmo "intelligente" è totalmente inadatto alla vita e persino alla materia. Anche ipotizzando un evoluzione teleologica, non hai alcun dato per distinguere la tesi di una "coscienza universale" dall'opera di qualche alieno panspermizzatore, perciò, perchè non gli alieni? Gli appelli all'ignoranza finiscono così, li si può riempire con quello che si vuole.. per questo li si tratta come fallacie logiche.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Citazione di: Ipazia
La soluzione esistenzialista è impostata sul soggetto che alfine, consapevole delle sue irresolubili contraddizioni, si annichilisce nel momento stesso in cui si manifesta. Temo però che l'universo antropologico abbia bisogno di qualcosa di più persistente di un lampo di verità, seppur testimoniato in nome di un concetto nobile come l'Amore ?

Qui siamo nel cuore della questione, Ipazia.

Perché l'Amore non c'è.

Possiamo solo illuderci di provare "vero" amore, ma questo nostro sentimento, se lo valutiamo spassionatamente, non è mai "autentico" amore. Vi è sempre un qualcos'altro che rende sospetto questo nostro sentire. Che ne impedisce la purezza.

Possiamo avvertire la possibilità del Vero amore solo quando ne siamo totalmente sopraffatti. Ma allora non rimane poi alcuna prova di ciò che stava realmente avvenendo. Perché non siamo noi ad amare.

Non possedendolo, non potendo porlo a davanti a noi a guisa di un "qualcosa", possiamo ben dire che l'Amore non c'è.
E ciò che non c'è... è Nulla.

Di modo che l'etica della non libertà non consiste in una "fulminea testimonianza".
Perché non vi è nulla da testimoniare.

E' invece la scelta per l'eternità.

Citazione di: Ipazia
Con l'Amore dichiaro tutta la mia comunanza di pathos, compassione depurata dalla degenerazione pietistica, baypassata per tal motivo dall'empatia, che però non rende fino in fondo l'essere e non solo il mettersi nei panni dell'altro. La dichiaro perchè l'amore è alla base della riproduzione della vita, che nel mio sistema di pensiero costituisce l'archè incontrovertibile dell'orizzonte etico. Quindi, come vedi, di punti di contatto ne abbiamo.

Laddove invece essi mancano è nel pensare di risolvere idealisticamente questioni che sono radicate nella carne umana e che lì devono agire se vogliono convincere di sè anche il pensiero, la coscienza, avendo alfine un riscontro etico. Che non può limitarsi ad una fulminea testimonianza, ma chiede persistenza, condivisione, progetto, disegno. In cui anche l'utilità e la consapevolezza fanno la loro parte, ma non come disjecta membra di un disegno astratto, ma come coerenti ingredienti di un progetto che tocca l'umano fin nelle sue viscere.

L'etica della non libertà non risolve alcuna questione, ma cambia radicalmente l'orizzonte nel quale ogni questione si pone.

Tutto resta come prima, le responsabilità, i problemi, le ingiustizie.
Ma tutto questo bailamme, che è la vita, è ora avvolto dalla compassione, che appare e scompare, ma non muore più.

Affermare che l'Amore è il Fondamento significa accettare il mondo come espressione dell'Amore.

Il che è assurdo.

La scelta etica è infatti proprio questo scegliere, nonostante ogni evidenza contraria, l'assurdo.

Ed è questo ciò che lo stesso Nietzsche son convinto avvertisse come passo da compiere. Non per niente il suo pensiero deve molto alla mistica.
Solo che grande doveva essere la sua sofferenza per lo strazio che tale scelta comporta.

Difatti, richiede l'annullamento dell'io.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

Citazione di: InVerno il 18 Novembre 2019, 16:21:51 PM
Citazione di: myfriend il 18 Novembre 2019, 11:12:36 AM
@Inverno
Cioè, in laboratorio, è stato dimostrato che l'evoluzione è il risultato di mutazioni indotte intelligentemente dall'organismo come risposta alle mutate condizioni ambientali. E quindi che l'evoluzione NON E' guidata dal cieco caso.
Dove è la fondazione scientifica di tale scelta semantica? Ciò che accade sulla Terra è un eccezione piuttosto rara nel cosmo, una rara parentesi di stupidità, dove il resto del cosmo "intelligente" è totalmente inadatto alla vita e persino alla materia. Anche ipotizzando un evoluzione teleologica, non hai alcun dato per distinguere la tesi di una "coscienza universale" dall'opera di qualche alieno panspermizzatore, perciò, perchè non gli alieni?

Il progresso nella nostra comprensione dell'universo attraverso la fisica, negli ultimi  anni, ci ha suggerito, e permesso, di esplorare livelli sempre più profondi delle leggi naturali, dal macroscopico al microscopico, dal livello molecolare, atomico, nucleare fino al livello subnucleare dell'universo e stiamo iniziando ad esplorare i cosiddetti livelli della scala elettro-debole, della scala della grande unificazione e della super unificazione, e stiamo ipotizzando con ragionevole fondatezza che il nucleo fondamentale dell'universo è questo singolo campo universale di intelligenza che racchiude, unificandole, la gravità con l'elettromagnetismo, la luce con la radioattività, ed il tutto con le forze nucleari  forti e deboli.

Cosi stiamo comprendendo che tutte le forze della natura ivi incluse le cosiddette particelle della natura, quark, protoni, neutroni, sono in realtà onde diverse dello stesso oceano di esistenza, chiamato campo unificato o campo della superstringa e quindi da un punto di vista posto a tale dimensione le diversità sono soltanto i molteplici aspetti dell'uno.

Dal punto di vista matematico c'è molta complessità, ma stiamo comunque andando nella direzione della visione di Einstein, il quale ha dedicato metà della propria vita alla ricerca del campo unificato. Ora, nel contesto della superstringa, ciò è stato realizzato.

La teoria del campo unificato basata sulla superstringa identifica un singolo campo universale di intelligenza, un oceano di esistenza, posto alla base del tutto, fattor comune di mente e materia.

Tutte le cosiddette particelle dell'universo e le diverse forze, quindi tutto ciò che conosciamo dell'universo, è semplicemente un'onda di questo oceano di esistenza. Questo è il campo unificato e tale campo è immateriale e quindi, in ultima analisi, è un campo di coscienza.

Tutte le nostre coscienze separate esistono in virtù del fatto che la mia coscienza e la tua coscienza alla fine sono la stessa cosa. Ogni cosa nell'universo, e quindi pianeti, alberi, animali, persone, non è altro che una porzione del tutto. Siamo tutti onde di  vibrazione di questo campo unificato fondamentale della superstringa. Noi determiniamo la nostra coscienza attraverso il filtro del nostro sistema nervoso, ma la coscienza in sé stessa, la nostra soggettività, il "Sé", quello è universale.

Sto affermando che continuando a scavare nella realtà fisica, dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, stiamo arrivando al campo unificato dove non troviamo materia ma pura intelligenza, e capisco che può suonare strano, dato che ciò non fa parte dei nostri abituali condizionamenti.

Chiunque sia cresciuto in un mondo scientifico è infatti abituato all'idea che noi viviamo in un universo materiale, un universo inerte, fatto di materia prevalentemente morta. Se pensiamo al pianeta che ci ospita ci rendiamo conto che la vita, quale noi la intendiamo, è presente in una relativamente sottile pellicola superficiale, mentre la gran parte di ciò che si suppone sia presente all'interno della massa terrestre è materia apparentemente inerte e ciò che è al di fuori di essa, nello spazio infinito, si ritiene che sia vuoto. Per questo motivo è intuitivamente difficile comprendere che non viviamo in un universo morto, ed accettare l'idea che l'universo nella sua interezza è un organismo cosciente.

Nella meccanica quantistica, perfino a livello molecolare, per non parlare dei livelli atomico, nucleare e subnucleare, l'idea di particella è sostituita dall'idea di funzione d'onda. Ma cosa è una funzione d'onda? Tecnicamente è un vettore in uno spazio lineare, ma cosa è un vettore in uno spazio lineare? Di cosa è fatto? Qual è la sostanza che costituisce il campo unificato? Una funzione d'onda, ovvero un vettore nello spazio lineare, è composta dalla stessa sostanza di cui sono fatti i pensieri, perché è da questi che trae origine e forza. Il che ci porta a capire che noi viviamo veramente in un universo di pensieri, un universo concettuale.

La meccanica quantistica non è altro che un dispiegamento di potenzialità; il fatto è che più si va in profondità nella struttura della legge naturale, meno l'universo è materiale, e diviene meno inerte, meno morto, più vivo e cosciente. E quanto più ci si avvicina alle fondamenta dell'universo, quindi al campo unificato o campo della superstringa, tanto più ci si rende conto che quello è semplicemente un campo di pura essenza, pura intelligenza. Intelligenza, perché questa è la sorgente di tutte le leggi di natura. Tutte le forze e le particelle fondamentali, tutte le leggi che governano la vita ad ogni livello dell'universo, hanno la propria sorgente unificata nel campo unificato. Ciò rende il campo unificato il campo di intelligenza più concentrato in natura. Intelligenza non materiale, dinamica e autocosciente, queste sono le proprietà del campo unificato che è alla base di tutta la materia.

Esistono diversi livelli di realtà, perché l'universo è strutturato in una gerarchia di livelli; il livello atomico ha la sua verità, il mondo nucleare ha una sua verità, completamente diversa ma coesistente. Entrambe sono valide e coerenti con sé stesse, quindi esiste il livello del macrocosmo dove c'è la verità della diversità, in cui l'osservatore e l'oggetto dell'osservazione sono due entità separate, e c'è il livello più profondo del microcosmo dove c'è la verità più profonda dell'unità, dove non c'è separazione tra l'osservatore e l'oggetto dell'osservazione. Quindi possiamo parlare di verità relative ad ogni livello, ogni livello è valido ma in questa era scientifica il livello più profondo è quello dell'unità.

Nel momento in cui Tu riesci a concepire Te e me come uno, non perdi la coscienza del fatto che siamo anche separati. Acquisisci l'informazione che la diversità è data da livelli diversi. A livello fisico, Tu ed io siamo separati, Tu hai un aspetto diverso dal mio, ma ad un livello più profondo noi abbiamo un'origine comune, ed è il campo unificato, scientificamente provato per essere l'origine di Te, di me, degli atomi che ci compongono e delle stelle che li hanno prodotti dal bing bang in poi, la sorgente della forza di gravità, dell'elettromagnetismo, la sorgente dei quark e dei leptoni. Tutto nell'universo ha un'origine comune, quindi se guardiamo al livello più profondo possibile in ultima analisi scopriamo un universo unificato, di cui Tu sei un'onda, io sono un'onda, siamo soltanto frequenze vibrazionali diverse, le frequenze naturali di riverberazione di questo campo unificato.

L'intero universo è una sinfonia. Le varie armoniche, le fondamentali, le armonie di un oceano universale di coscienza in movimento.

E tutto questo avviene alla scala di Plank, quella piccola scala, dieci milioni di milioni di volte più piccola del nucleo atomico, dove tutte le forze si uniscono, dove tutte le particelle si uniscono, dove Tu ed io siamo una sola realtà, dove la distanza e la causalità non esistono più. È una totalità unificata e indivisibile, l'unità della coscienza, il campo unificato delle leggi naturali.

Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.