Il "disegno intelligente" nell'evoluzione

Aperto da myfriend, 15 Novembre 2019, 11:29:22 AM

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myfriend

#30
Citazione di: bobmax il 17 Novembre 2019, 10:17:32 AM
Myfriend,
la Non Dualità non è una tua invenzione. È una constatazione "filosofica" antichissima.
Che tra l'altro io condivido.

Quando scrivi: "Domani potrò decidere D"
Quel "potrò" se indica una possibilità tra alternative  nega ciò che hai scritto prima. Se viceversa non prevede che vi saranno possibili alternative, dov'è la libertà?

La libertà consiste nel lavorare su noi stessi per "maturare" e acquisire maggior consapevolezza di chi siamo realmente e di cos'è realmente l'universo.
Lavorando su noi stessi muturiamo una nuova consapevolezza.
E da una nuova consapevolezza nasceranno scelte diverse rispetto al passato.

Te lo ripeto: libero arbitrio NON significa che io scelgo "libero da ogni condizionamento". Questo non sarà mai possibile.
Perchè noi siamo in un corpo e le nostre scelte sono frutto delle nostre esperienze pregresse e del nostro livello di consapevolezza attuale.
Quindi non potrà MAI essere che noi scegliamo "liberi" da ogni condizionamento.

Quello che, però, possiamo - e dobbiamo - fare è lavorare su noi stessi per crescere in consapevolezza e maturare.
In modo tale da poter agire e scegliere in modo più consapevole e diverso rispetto al passato (quando avevamo una diversa consapevolezza).
Questa è la nostra libertà.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

Citazione di: myfriend il 17 Novembre 2019, 09:42:53 AM
@Ipazia

Perfetta questa antinomia che pone un limite logico (ed etico) al disegno intelligente: volendolo incausato diventa casuale.

La "causa originaria" c'è eccome. L'ho spiegata chiaramente nel post iniziale di questo 3d.
Probabilmente non l'hai letta o non l'hai capita.
Quindi te la ripeto come l'ho ripetuta a Bobmax:

Te l'ho detto. La causa originaria è "manifestare nella materia tutte le caratteristiche o qualità della Coscienza cosmica".
La Coscienza cosmica si manifesta nella materia per dare "forma" a tutte le sue qualità o caratteristiche.
Ti sfugge proprio il concetto...e ti sfugge perchè la tua mente è bloccata nella visione di un Dio che crea la materia come "oggetto" separato da sè.
NON E' così.
La Coscienza cosmica E' la materia. E la materia E' la Coscienza cosmica.
La Coscienza cosmica manifesta le sue qualità o caratteristiche assumendo "forma" nella materia.
Questa è la causa originaria. Questa è la causa all'origine di tutto (cioè dell'universo).
Questa è la causa originaria del "disegno intelligente".

Ma certo che avevo capito dove andavi a parare fin dall'inizio: la vexata quaestio vecchia come il cucco del panteismo fin dai tempi di acqua-aria-terra-fuoco, sublimata nel mondo delle idee a occidente e nel nirvana a oriente e codificata nella postulazione spinoziana del "Deus sive Natura". Trascritta infine in visioni mistiche, al massimo letterarie, da bignami esistenziali come la "Coscienza universale" che, nel suo travisamento del concetto scientifico o filosofico di coscienza, approda al massimo ad un misticismo New Age.

Lo sappiamo tutti che tutto é interallacciato ma anche che non é un frullato riduzionista di attività psichica e quark, con le più stravaganti idee di energia a fare da motore, a produrre sapere.


Citazione
... ma talvolta l'albero é così aleatorio che é difficile non pensare al caso tra chi si salva e chi no sotto una valanga o in infinite altre situazioni dello stesso tipo. Come ho già detto molte delle concatenazione causali sono incontrollate o incontrollabili per cui alla fine decide il caso, in barba anche alla mistica junghiana.


Questa visione nasce dal ritenere la morte una "tragedia".
Se consideri la morte una "trasformazione", la tragedia decade e decade il modo di pensare: "Oddio...è successa una tragedia...io mi sono salvato e il mio vicino no. E' stato un caso".
Nessuno si è salvato e nessuno è "morto" e non è successa nessuna tragedia.
Ciò non significa, ovviamente, che non dobbiamo costruire case antisismiche.
Considerare la morte una "trasformazione" non è un alibi per non agire.
Ma è un modo per vedere la realtà per ciò che essa effettivemente è. E quindi eliminare il caso.
Le cose avvengono perchè noi possiamo fare "esperienza" e crescere...cioè trasformarci.
E la morte è una esperienza. Una esperienza particolare...perchè ci trasforma dallo stato di materia ad uno stato non-materiale.

Un tizio disse che un morto é una tragedia mentre un milione di morti é un dato statistico. A modo suo anche lui pensava di fare scienza. Da questa infausta scienza che tratta quark e vite umane allo stesso modo sono felice di essere immunizzata avendo capito la differenza di piano reale tra vite umane e quark. Cosa che qualunque umano di buonsenso capisce anche intuitivamente. Compreso l'antropologo da te citato che si limita ad enfatizzare la specificità antropologica, ben diversa dai quark che materialmente la compongono, ma non si sogna lontanamente di attribuirla a coscienze universali che lo avrebbero affondato nel ridicolo di fronte ai suoi pari.

Un approccio consapevole alla morte umana può essere soltanto filosofico. La scienza ha ben poco da dire a riguardo; e quel poco marcisce se pretende di imporre un suo punto di vista metafisico minerale sulla questione.

Le cose avvengono perché avvengono. Ed anche così le si possono esperire, sapendo di non sapere. Al contrario, postulare cause finali ed efficienti sul loro verificarsi, non sorrette dalle mutande di ghisa della dimostrazione di "sapere di sapere", sconfina nella  ciarlataneria.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

@Ipazia

Ricorda sempre che non è assolutamente detto che ciò che non capisci non sia vero.
La new age non c'entra nulla.
Sono proprio i concetti base che ti mancano.
E ti mancano proprio perchè non conosci la Scienza.

Diceva Einstein, che non era un esponente della new age:

L'essere umano è una parte di quel tutto che noi chiamiamo "Universo", una parte limitata nello spazio e nel tempo. L'uomo sperimenta sé stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti scissi dal resto — una sorta di illusione ottica della propria coscienza. Lo sforzo per liberarsi di questa illusione è l'unico scopo di un'autentica religione. Non per alimentare l'illusione ma per cercare di superarla: questa è la strada per conseguire quella misura raggiungibile della pace della mente.

Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita.

Più l'uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte, o per una fede cieca, ma attraverso gli sforzi compiuti in direzione di una conoscenza razionale.

La religione del futuro, sarà una religione cosmica. Trascenderà il Dio personale (dio-biblico) e lascerà da parte dogmi e teologia. Abbracciando insieme il naturale e lo spirituale, dovrà essere fondata su un senso religioso che nasce dall'esperienza di tutte le cose, naturali e spirituali come facenti parte di un'unità intelligente.


Come ti ho già detto il tuo pensiero scientifico è fermo al XVIII secolo.
Ora siamo nel XXI.  ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

Non è detto che il passato sappia meno del presente. La riflessione di Einstein non ha nulla di scientifico perché è filosofica e rimanda ben più indietro del XVIII sec., con tutte le approssimazioni del filosofo neofita. Rimanda al V sec. a.c. in Grecia. La dove sono le vere radici della civiltà occidentale e il senso del mondo che ingenuamente Einstein - ma dopo 2000 anni di cristianesimo l'errore prospettico é scusabile - rimanda al futuro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

Citazione di: Ipazia il 17 Novembre 2019, 12:00:50 PM
Non è detto che il passato sappia meno del presente. La riflessione di Einstein non ha nulla di scientifico perché è filosofica e rimanda ben più indietro del XVIII sec., con tutte le approssimazioni del filosofo neofita. Rimanda al V sec. a.c. in Grecia. La dove sono le vere radici della civiltà occidentale e il senso del mondo che ingenuamente Einstein - ma dopo 2000 anni di cristianesimo l'errore prospettico é scusabile - rimanda al futuro.
Bè...non è proprio così.
La novità del pensiero di Einstein, che oltre ad essere un grandissimo scienziato è anche un grande Maestro spirituale, è quello di abbattere i muri che dividono in comportamenti stagni la conoscenza umana.

La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguire finalità teologiche, poiché deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perché la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sé altre scelte quando creò il mondo.

Invece di posizionarlo in una casellina della tua mente, Einstein dovresti studiarlo....e meditarlo.  ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

bobmax

Myfriend,
Quello che, però, possiamo - e dobbiamo - fare è lavorare su noi stessi per crescere in consapevolezza e maturare"

Questo lavorare su di noi significa decidere, scegliere.

Potremmo non farlo?
Potremmo decidere di non crescere e maturare?

La questione è tutta lì.

Visto però che per te non solo lo possiamo ma pure lo dobbiamo...
Non vi è libertà.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Citazione di: myfriend il 15 Novembre 2019, 19:18:37 PMMa, Carl Gustav Jung era uno scienziato del XX secolo.
E tu, essendo rimasta alla scienza del XVIII secolo, ovviamente non lo conosci.  ;D
A parte che  se Jung era uno scienziato io sono un astronauta, evita per piacere questo tono supponente della "scienza la rappresento io". Una vasta minoranza di scienziati crede nell'ipotesi del disegno intelligente, e fanno quasi tutti riferimento ad università e studi pagati da organizzazioni confessionali (spoiler: "disegno intelligente" è solo un modo di rimescolare il creazionismo in salsa scientista). Magari sbagliano tutti, ci mancherebbe, ma perlomeno dovrebbe indurti cautela nel come ti poni.

Sotto, un chiaro esempio di "disegno intelligente"..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Citazione di: Ipazia il 16 Novembre 2019, 19:28:06 PM
Sul l.a. la dimostrazione di bobmax é altrettanto metafisicamente papabile, ma nella realtà fisica esiste uno spazio per l'invenzione personale che trascende il contesto modificandolo. Se neghiamo questa possibilità annichilisce anche la risposta etica cara a bobmax. Se non è così, sono trepidamente in attesa della dimostrazione.
 
In effetti, se neghiamo questa possibilità, la non libertà sarebbe assoluta e nessuna etica potrebbe avere  ancora senso.
 
Sembrerebbe un ragionamento ineccepibile...
 
Tuttavia, prima di accettarlo come ovvio... dovremmo prima indagare sul significato dei concetti che reggono questo stesso ragionamento.
E i concetti principali che lo reggono sono:
 
1) L'etica
2) L'assoluta non libertà
 
Ed è proprio la contraddizione che emerge tra "etica" e "non libertà" ciò che ci fa concludere che senza libertà non vi può essere etica.
 
Ma di quale etica stiamo parlando però?
 
Di un'etica che richiede l'esistenza della libertà.
 
E' infatti proprio questa etica ad essere impossibile se la libertà non esiste.
 
Quest'etica, in qualsiasi forma si realizzi, richiede infatti di scegliere ciò che essa considera essere "bene" e di rifiutare ciò che essa valuta essere "male".
E per scegliere occorre essere liberi.
 
A questo punto dovremmo chiederci: Può esistere un'etica che non richieda di scegliere? Può esistere un'etica della non libertà?
 
Sembrerebbe di no...
 
Tuttavia, tutti questi dettami, queste regole, questi comandamenti che caratterizzano ogni etica della libertà, non fanno che dare per scontato un mondo dove il "male" è inevitabile.
E dove l'amore, se non proprio vana illusione, è pensato al più come una speranza.
 
L'etica della non libertà, viceversa, non avrebbe alcun comandamento, alcuna regola (come potrebbe?)
Sarebbe infatti tutta racchiusa in un aut-aut radicale: E' l'Amore il Fondamento?

Rispondere di Sì, sarebbe allora l'unica nostra espressione di libertà.
Una libertà che può nascere solo dalle profondità di noi stessi, per subito estinguersi.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

#38
Citazione di: bobmax il 17 Novembre 2019, 14:44:28 PM
Myfriend,
" Quello che, però, possiamo - e dobbiamo - fare è lavorare su noi stessi per crescere in consapevolezza e maturare"

Questo lavorare su di noi significa decidere, scegliere.

Potremmo non farlo?
Potremmo decidere di non crescere e maturare?

La questione è tutta lì.

Visto però che per te non solo lo possiamo ma pure lo dobbiamo...
Non vi è libertà.

Sciocchezze.
La maturazione psico-spirituale e la crescita della consapevolezza sono frutto di un apprendimento specifico. Non sono gratis...cioè non avvengono automaticamente con la crescita fisica.

L'apprendimento gioca un ruolo centrale e decisivo per lo sviluppo umano. Questo la nostra civiltà lo ha capito da tempo e infatti la nostra civiltà occidentale è interamente basata sull'apprendimento. Già in tenera età andiamo a scuola e poi, da adulti, andiamo all'università. Gran parte della nostra vita è legata all'apprendimento. E la nostra civiltà ha ben organizzato e strutturato l'apprendimento nelle nostre vite.
La possibilità di apprendere è, ormai, sempre presente e disponibile a chiunque.
Tuttavia, il problema della nostra cultura è che l'apprendimento è tutto e solo orientato all'esterno.
La maturazione e la crescita della consapevolezza, invece, derivano da un apprendimento specifico rivolto all'interno: "Conosci te stesso".
E, su questo punto, la nostra civiltà è carente e totalmente assente.

Tuttavia, ciascuno di noi, se ha sufficiente curiosità può sopperire autonomamente a questa carenza totale di apprendimento interiore nella nostra civiltà.
Su cosa si basa l'apprendimento interiore? Qual è il processo di apprendimento interiore?
Jung lo ha spiegato chiaramente:

Ogni persona è naturalmente portata a scorgere negli altri quegli impulsi, quelle mancanze e quei difetti che in realtà sono suoi (appartengono alla sua Ombra) e che egli nega di possedere. Il riconoscimento dell'Ombra, quindi affrontare il proprio negativo, accettare che il Male può essere presente anche dentro di noi, non proiettarlo solo all'esterno, su altre persone, ma accettare la propria intima natura duale, è il nucleo centrale del processo di apprendimento e del processo di crescita spirituale e di crescita della consapevolezza.

Dato che, però, la nostra Ombra (la nostra natura inferiore) è per la gran parte inconscia, sarà necessario un duro lavoro su se stessi per portare progressivamente alla luce gli aspetti inferiori e nascosti della personalità (rendere conscio l'inconscio). Naturalmente questo processo potrà dare all'inizio esiti negativi o comunque difficili. Spesso può accadere che, durante questa fase di riconoscimento dell'Ombra, l'Io non riconosca questa sua parte oscura.

L'immediata conseguenza è il rifiuto più o meno totale della propria Ombra. In questo caso si verifica una scissione. Incapace di riconoscerla e quindi di integrarla in sé, l'Io allontana la propria Ombra, la condanna a vivere un'esistenza autonoma, senza alcuna relazione con il resto della personalità. Facendo questo, però, l'Io conduce una vita psichica parziale, ridotta solo alla parte in luce della sua psiche. E' proprio questo il processo che porta alla nascita della maggior parte delle tipologie di Doppio.

Pensare di non possedere l'Ombra è semplicemente un'idea infantile e la maggior parte di coloro che la rifiutano sono perfettamente consapevoli di questo. La luce (la nostra natura superiore) che mi permette di conoscere completamente la mia psiche, inevitabilmente mi mette di fronte anche alla mia Ombra. Ciò che mi appare oscuro e minaccioso, in realtà non fa solo parte di me ma mi definisce, mi circoscrive, in qualche maniera mi dà forma, mi identifica e mi caratterizza. Solo l'Ombra occultata e allontanata risulta realmente minacciosa, l'Ombra riconosciuta e accettata, invece, è positiva, stimolante e fonte di nuova energia psichica.

Tu sei, invece, ancora fermo all'etica. Dal concetto di etica nasce - inevitabilmente - quello di religione...di dogmi e di gerarchia religiosa preposta a salvaguardare la purezza di quell'etica.
Dopo migliaia di anni di guerre di religione, di eresie, di roghi, di inquisizioni, di processi a Galilei tu sei ancora qui a proporre un'etica, una religione e - inevitabilmente - una gerarchia preposta a salvaguardare quell'etica.
Mi verrebbe proprio da dire che la Storia non ti ha insegnato nulla. Probabilmente perchè non l'hai mai studiata....o perchè non l'hai capita.

La chiave di volta non è l'etica.
La chiave di volta è la crescita della consapevolezza. E l'etica verrà da sè.
Una persona consapevole sa già cosa deve fare. Non ha bisogno nè di etiche, nè di papi, nè di chiese, nè di guru che gli dicano cosa fare.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

Citazione di: InVerno il 17 Novembre 2019, 15:42:54 PM
Citazione di: myfriend il 15 Novembre 2019, 19:18:37 PMMa, Carl Gustav Jung era uno scienziato del XX secolo.
E tu, essendo rimasta alla scienza del XVIII secolo, ovviamente non lo conosci.  ;D
A parte che  se Jung era uno scienziato io sono un astronauta, evita per piacere questo tono supponente della "scienza la rappresento io". Una vasta minoranza di scienziati crede nell'ipotesi del disegno intelligente, e fanno quasi tutti riferimento ad università e studi pagati da organizzazioni confessionali (spoiler: "disegno intelligente" è solo un modo di rimescolare il creazionismo in salsa scientista). Magari sbagliano tutti, ci mancherebbe, ma perlomeno dovrebbe indurti cautela nel come ti poni.

Jung era uno scienzato.
E lo era anche Einstein.
E quando dici che una vasta minoranza di scienziati crede nell'ipotesi del disegno intelligente stai affermando concetti che appartengono alla scienza del XVIII secolo.
Ora siamo nel XXI.

Dice Einstein:

La mia religione consiste in una umile ammirazione dello spirito superiore e infinito, il quale si rivela nei dettagli minuti che riusciamo a percepire con le nostre menti fragili e deboli. Ecco la mia idea di Dio, la convinzione profondamente emotiva della presenza di una razionalità suprema che si rivela nell'universo incomprensibile.

L'essere umano è una parte di quel tutto che noi chiamiamo "Universo", una parte limitata nello spazio e nel tempo. L'uomo sperimenta sé stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti scissi dal resto — una sorta di illusione ottica della propria coscienza. Lo sforzo per liberarsi di questa illusione è l'unico scopo di un'autentica religione. Non per alimentare l'illusione ma per cercare di superarla: questa è la strada per conseguire quella misura raggiungibile della pace della mente.
 
Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita.
 
Più l'uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte, o per una fede cieca, ma attraverso gli sforzi compiuti in direzione di una conoscenza razionale.
 
La religione del futuro, sarà una religione cosmica. Trascenderà il Dio personale (dio-biblico) e lascerà da parte dogmi e teologia. Abbracciando insieme il naturale e lo spirituale, dovrà essere fondata su un senso religioso che nasce dall'esperienza di tutte le cose, naturali e spirituali come facenti parte di un'unità intelligente.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

bobmax

Osservo, Myfriend, che hai le idee particolarmente confuse.

Confondi infatti il dito (la superstizione) con la luna (la Fede).

E hai persino l'ardire di mettere Dante nella tua firma...

Approcci come il tuo hanno già portato tante devastazioni, hanno infatti tutti la medesima origine: il nichilismo.

Ma è destino che il nichilismo debba essere attraversato... Buon viaggio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

Citazione di: bobmax il 17 Novembre 2019, 21:01:55 PM
Osservo, Myfriend, che hai le idee particolarmente confuse.

Confondi infatti il dito (la superstizione) con la luna (la Fede).

E hai persino l'ardire di mettere Dante nella tua firma...

Approcci come il tuo hanno già portato tante devastazioni, hanno infatti tutti la medesima origine: il nichilismo.

Ma è destino che il nichilismo debba essere attraversato... Buon viaggio.
Accusare di nichilismo un 3d che parla di "disegno intelligente" la dice lunga.... ;D
Diciamo invece come stanno le cose. Abbi il coraggio di riconoscere che un certo spirito "Inquisitorio" (da Sacra inquisizione) non è mai sparito....e che c'è ancora una certa nostalgia per i roghi... ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

viator

Salve myfriend : Citandoti : "Qual è il senso della vita, o della vita organica in generale? Rispondere a questa domanda implica comunque una religione. Mi chiederete, allora, ha senso porla? Io rispondo che l'uomo che considera la propria vita e quella delle creature consimili priva di senso non è semplicemente sventurato, ma quasi inidoneo alla vita".
Qual'è il senso del termine "senso" ? Semplicemente la ricerca - effettuabile solo dall'uomo - di ciò che risulti umanamente comprensibile.
Ci sono un sacco di cose prive di senso che ci circondano. Inutile soffermarsi sui limiti che ci impediscono di trovar senso su di queste.

Al di fuori della nostra ottica noi dobbiamo invece trovare LA FUNZIONE (e non il senso) della vita e di tutto il resto che non possiamo capire o che non ci piace.

La funzione della vita animata od inanimata (quindi del mondo biologico, noi inclusi) è quella di contribuire a generare (quando nacque) ed a mantenere (ora e sempre) un sempre maggiore grado di diversificazione e complicazione dei contenuti del mondo.
Cioè di generare e mantenere un certo qual grado di disordine (in natura disordine, caos, diversificazione, complessità, apparente casualità sono TUTTI fattori VITALISTICI) che si opponga - generando un complessivo equilibrio dinamico - all'ordine che si stabilirebbe se l'uniformità (cioè la fine dell'entropia e la morte termica dell'universo) riuscisse ad imporsi.


Infatti tale immortale equilibrio dinamico non è altro che la VITA (anzi, addirittura l'ESISTENZA del mondo). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

#43
CitazioneTu sei, invece, ancora fermo all'etica. Dal concetto di etica nasce - inevitabilmente - quello di religione...di dogmi e di gerarchia religiosa preposta a salvaguardare la purezza di quell'etica.
Dopo migliaia di anni di guerre di religione, di eresie, di roghi, di inquisizioni, di processi a Galilei tu sei ancora qui a proporre un'etica, una religione e - inevitabilmente - una gerarchia preposta a salvaguardare quell'etica.
Mi verrebbe proprio da dire che la Storia non ti ha insegnato nulla. Probabilmente perchè non l'hai mai studiata....o perchè non l'hai capita. (risposta 38 di Myfriend)
Mi soffermo su questo passo per due motivi. Il primo è il più semplice ed è un ammonimento. L'ultimo periodo è assolutamente fuori luogo perchè non obietta o confuta ma è la solita "reductio ad hominem".
La seconda è più sulla sostanza della tua tesi. Associ, a mio giudizio in modo scorretto, l'etica, tradizionalmente intesa, alle guerre di religione e all'etica religiosa imposta, mentre la tua vera etica, se ho capito bene, è un processo che nasce dalla consapevolezza della propria ombra, cioè del lato malvagio/egoista/ferino di ognuno di noi. Una volta che questa consapevolezza viene alla luce, è possibile migliorarsi e non proiettare più sull'altro le proprie meschinità.
L'etica in realtà ha una storia parallela alle religioni e molto più antica delle guerre di religione. Essa è quella che gli antichi greci chiamavano praxis per distinguerla metodologicamente (anche se c'era necessariamente un collegamento) dalla episteme, o farla rientrare nella physis come sua parte, da contrapporre alla metaphysis.
Una accettazione della propria ombra è sicuramente un atto importante, una presa di coscienza che tra le altre cose, non è unicamente appannaggio delle correnti junghiane della psicologia, ma che si ritrova equamente apprezzata dalla psicoanalisi, dalla teoria sistemico-relazionale e da quella della psicologia cognitiva.
E' possibile quindi che chi abbia preso coscienza della propria ombra sia eticamente/moralmente più evoluto di coloro che continuano a perpetuare il meccanismo del capro espiatorio e della proiezione, ma, sfortunatamente, la storia dell'etica non si conclude nel momento teorico in cui tutti acquisiscono coscienza della propria ombra.
Il male nell'uomo può essere anche un male "freddo", consapevole del suo agire malevolo, senza aver bisogno di scuse e di proiezioni, come ad esempio sembra comunicare Nietzsche (vabbè lasciate perdere polemiche su Nietzsche qui ;D). Il male può nascere dai traumi, che fanno esplodere la violenza come lava e non necessariamente sono fondati sulla proiezione, ma sulla necessità di controllare il trauma originario, rivivendolo da carnefice. Chi adotta la mentalità della proiezione può cognitivamente sapere benissimo che esiste la sua ombra malevole ma preferisce adottare questa strategia per ottenere e gestire strumentalmente il potere. La consapevolezza c'è ma c'è anche la consapevolezza della grande efficacia delle dinamiche proiettive per ottenere il potere. Il male può nascere dalle organizzazioni, che gestiscono quel male e lo amministrano freddamente, come ha esemplarmente descritto Hanna Arendt. Il male può essere semplicemente adottato come processo di apprendimento e non riconosciuto come tale. In tutti questi meccanismi e in altri che non elenco per brevità, è possibile che vi siano aspetti proiettivi, ma è anche possibile che siano assenti, e comunque vanno considerati anche altri aspetti ugualmente importanti.
Insomma pensare alla sconfitta dell'ombra come raggiungimento del "bene etico assoluto" è molto semplicistico e fa rientrare dalla finestra quella visione ecclesiastica e gerarchizzante che si voleva far uscire dalla porta.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: myfriend il 17 Novembre 2019, 20:43:07 PM

La chiave di volta non è l'etica.
La chiave di volta è la crescita della consapevolezza. E l'etica verrà da sè.
Una persona consapevole sa già cosa deve fare. Non ha bisogno nè di etiche, nè di papi, nè di chiese, nè di guru che gli dicano cosa fare.

Se questo fosse vero, non esisterebbe il dolo nei reati penali. Il dolo implica che l'individuo sia consapevole di quello che fa. eppure lo fa, pur essendo eticamente discutibile e legalmente vietato.
Un saluto