I miracoli e la loro problematicità.

Aperto da Socrate78, 05 Settembre 2022, 20:37:12 PM

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Socrate78

Tra gli aspetti della religione che mi hanno da sempre affascinato ci sono i miracoli o presunti tali, cioè quegli eventi che dal punto di vista puramente scientifico risultano inspiegabili o difficilmente spiegabili e che sembrano un'infrazione alle leggi di natura. Nella religione cattolica i miracoli vengono attribuiti ai Santi oppure ad altre entità come la Madonna, tuttavia anche nei miracoli che più sembrano inspiegabili rimane comunque (almeno per me) una domanda a cui è praticamente impossibile rispondere: "Perché Dio opererebbe (attraverso entità come Santi o simili) i miracoli soltanto ad alcune persone, mentre ciò non accade alla massa?". Il criterio di giustizia e di amore incondizionato (che viene attribuito alla divinità) infatti prevede che se bisogna fare qualcosa di positivo essa va fatta a tutti, altrimenti si agirebbe in maniera ingiusta, perché si userebbero due pesi e due misure e si susciterebbe anzi un senso di delusione verso chi non ha ricevuto il prodigio . Dio sarebbe quindi come un medico che decidesse di guarire soltanto alcuni pazienti, lasciando morire la maggior parte di loro! Eppure leggendo alcune storie di miracoli esse sembrerebbero anche vere, reali, ma rimarrebbe un mistero la disparità di trattamento che l'entità superiore opererebbe tra le persone.
Per chi crede o è in ricerca nella fede, vi siete mai posti il problema di come tentare di risolvere il fatto che solo alcuni ricevono i miracoli ed altri invece (pur pregando con grandissima fede) no?

viator

Salve Socrate 78. Come al solito, faccio finta che tu veramente non capisca - da solo - il perchè di certe cose.

Quindi ingenuamente ti spiego che i miracoli non sono opera di Dio e che essi non premiano affatto i bisogni o le preghiere dei miracolati.

Che un miracolo sia tale, infatti, non viene preannunciato, stabilito e certificato da Dio, il quale mi risulta sia sempre stato perfettamente zitto in proposito. Certo, ci sono stati diversi che hanno effermato di essere stati testimoni. Ma purtroppo non basta. Oggi - ad esempio - abbiamo in circolazione alcuni decine di milioni di persone pronte a giurare sull'esistenza degli alieni e sul piattume del nostro pianeta.

Il miracolo è evento che viene certificato da degli uomini (il clero), i quali non possono nè sono interessati ad analizzare le fede, la pietà, il bisogno o la sincerità o la scientificità trovate alla base del fatto miracoloso.

Per la Chiesa, il miracolo è semplicemente un fatto prodigioso, razionalmente inspiegabile, avente conseguenze positive per chi lo subisce.
Se le caratteristiche sopra citate si verificano e vanno a riguardare un credente, particolarmente un cattolico............ecco che la Commissione incaricata di analizzare il caso lo chiuderà affermando che :


- il fatto che la cosa sia inspiegabile è prova certa della sua origine divina;

- il fatto che la cosa sia stata prodigiosa (si sia manifestata comunque in modo inatteso ed imprevedibile) è prova certa del suo appartenere ad una sfera spirituale e trascendente le capacità di conoscenza umana;

il fatto che la cosa sia consistita in una positività, in una utilità, in una liberazione dalla sofferenza etc........è prova certa della misericordia e della impescrutabile onnipotenza divina (certo, se uno si spacca una gamba
od una testa, quello non verrà mai considerato un miracolo!).

Quindi le Commissioni che giudicano dei miracoli forniranno la patente di miracolo solamente a quei fatti che permettano a Dio di fare bella figura e di allargare le schiere dei suoi tifosi.

Tu invece, sembra stia ancora navigando tra le nebbie del :

- Come mai i miracoli avvengono quasi solo nelle regioni del mondo "colonizzate" dalla Chiesa ?.

- Come mai il guarire dal cancro può avvenire per miracolo, mentre l'ammalarsi di cancro non viene mai considerato un miracolo?.

- Come mai può succedere che, durante un pellegrinaggio compiuto da persone devotissime e bisognosissime di speranza di e conforto..........l'autobus possa finire fuori strada provocando decine di vittime ?.

Ti saluto, rimanendo nella golosa attesa di molte centinaia di tuoi prossimi e profondissimi quesiti che ti permettano di capire quale è il rapporto tra la realtà del mondo e le speranze di chi crede in Dio : La differenza è semplicemente quella che corre - appunto - tra la realtà ed i desideri. Saluti
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: Socrate78 il 05 Settembre 2022, 20:37:12 PMTra gli aspetti della religione che mi hanno da sempre affascinato ci sono i miracoli o presunti tali, cioè quegli eventi che dal punto di vista puramente scientifico risultano inspiegabili o difficilmente spiegabili e che sembrano un'infrazione alle leggi di natura. Nella religione cattolica i miracoli vengono attribuiti ai Santi oppure ad altre entità come la Madonna, tuttavia anche nei miracoli che più sembrano inspiegabili rimane comunque (almeno per me) una domanda a cui è praticamente impossibile rispondere: "Perché Dio opererebbe (attraverso entità come Santi o simili) i miracoli soltanto ad alcune persone, mentre ciò non accade alla massa?". Il criterio di giustizia e di amore incondizionato (che viene attribuito alla divinità) infatti prevede che se bisogna fare qualcosa di positivo essa va fatta a tutti, altrimenti si agirebbe in maniera ingiusta, perché si userebbero due pesi e due misure e si susciterebbe anzi un senso di delusione verso chi non ha ricevuto il prodigio . Dio sarebbe quindi come un medico che decidesse di guarire soltanto alcuni pazienti, lasciando morire la maggior parte di loro! Eppure leggendo alcune storie di miracoli esse sembrerebbero anche vere, reali, ma rimarrebbe un mistero la disparità di trattamento che l'entità superiore opererebbe tra le persone.
Per chi crede o è in ricerca nella fede, vi siete mai posti il problema di come tentare di risolvere il fatto che solo alcuni ricevono i miracoli ed altri invece (pur pregando con grandissima fede) no?
Sai socrate, dio é imprevedibile. A Roma la Vergine della Rivelazione decise di apparire prima ai figli, e poi direttamente ad un tramviere romano che aveva lasciato la religione cattolica e che aveva comprato un coltello con il quale progettava di accoltellare il papa. Nel corso di una delle visioni sembra si realizzo qualcosa di simile alla "danza del sole" di Fatima, ma non tutti i presenti, circa un migliaio di persone, lo hanno visto. Ci sono alcuni che, pur se lontani da quel posto hanno dichiarato di aver visto lo stesso fenomeno, è sembra che anche il papa di quei tempi abbia fatto sapere di averlo visto (ma forse si trattava di una dichiarazione per lui necessaria, l'idea che la madre di Cristo faccia un prodigio a Roma e che il vicario di Cristo non abbia il privilegio di assistere a detto prodigio farebbe riflettere). 

iano

#3
Il requisito primo di ogni eventuale spiegazione scientifica è la ripetizione diffusa dell'evento, che manca appunto negli eventi miracolosi.
A mio sentire non c'è spiegazione scientifica di cui vengo a conoscenza che in prima istanza non mi lasci incredulo al pari di un miracolo.
Ma una spiegazione scientifica, diversamente da un miracolo, ha tutto il tempo di banalizzarsi nella mia considerazione fino a giungere eventualmente al suo grado massimo  nell'ovvietà, a causa del suo ripetersi.
Le apparizioni e visioni non sono monopolio della fede, ma hanno diversi gradi di probante scientificità che si fondano a partire dal poterle osservare ripetutamente  fino al poterle provocare a piacere.
Ma se per diletto ci sforziamo di fare il percorso inverso a quello della banalizzazione possiamo tornare alla meraviglia, al miracolo di una realtà fatta di visioni e di colori, ad una estatica contemplazione  causa di un piacere tale da demotivizzarci dal cercare una spiegazione, e questo mi sembra infatti l'atteggiamento di chi crede nei miracoli.
Però, se pure veramente ci crede, non può poi non notare ciò che Socrate acutamente osserva, che ci sia qualcosa che non quadri.
Al punto cui è arrivata oggi la scienza direi però che alla meraviglia si sia sostituita più propriamente l'incredulità che generano negli stessi scienziati le spiegazioni che loro stessi danno.
Se nei credenti è ancora intatta la libertà di credere , per quanto con conseguenze paradossali, sembra che invece gli scienziati provino imbarazzo sentendosi costretti a credere a ciò a cui il loro metodo sembra condurre.
Paradossalmente si afferma che la scienza sia vera fino prova contraria, ma se ciò fosse vero allora nulla sarebbe più vero dei miracoli.


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Duc in altum!

Citazione di: Socrate78 il 05 Settembre 2022, 20:37:12 PMNella religione cattolica i miracoli vengono attribuiti ai Santi oppure ad altre entità come la Madonna, tuttavia anche nei miracoli che più sembrano inspiegabili rimane comunque (almeno per me) una domanda a cui è praticamente impossibile rispondere: "Perché Dio opererebbe (attraverso entità come Santi o simili) i miracoli soltanto ad alcune persone, mentre ciò non accade alla massa?".
Il miracolo non è altro che l'effetto causato dalla fede (sincera, autentica) di chicchessia.
Il miracolo è una smisurata fiducia (affidamento completo) in Dio, innanzi alla quale neanche Dio può opporsi (ciò che accadde all'emorroissa 2000 anni fa, è prova e richiamo esemplare per chi crede).

Quindi:
1) se il miracolo non diviene realtà alla massa è perché la loro fede non è al top: Gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe »  [Lc 17,6].

2) ma siamo certi che per ogni miracolo pubblico, non avvengano milioni di miracoli privati ogni giorno in ogni angolo del pianeta? 
"Si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte"! (Truman Capote)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

iano

#5
Una fede sincera è essenziale all'azione cosciente in quanto il dubbio è suo nemico.
Non importa neanche sapere quali motivi inducono alla fede, basti sapere che ve ne sono altrettanti per ritrattarla.
Cruciale diventa allora il tempo che intercorre fra la nascita della fede e la sua ritrattazione, perchè è in quel tempo che la fede agisce.
Che si tratti di sradicare un gelso per trapiantarlo in mare o altro, qualcosa avviene, e di questo qualcosa rimane memoria tanto più quanto si è condivisa quella fede.
Sarà tanto più beneficiario eventuale di quella azione chi vi ha preso parte condividendo quella fede.
La fede è la fondamentale espressione del libero arbitrio attraverso cui si esplica la coscienza.
Immagino che la chiesa sia sempre cauta nel giudicare i miracoli, trattenendosi dal marchiarli come bufale, cosa sempre facile a farsi, considerando le eventuali conseguenze della fede nei miracoli, considerando più importanti le sue eventuali conseguenze che non la sua verità.
Se in conseguenza di quella fede si sarà fatto del bene , cosa importa in fondo la sua verità?
Lo stesso si può dire delle teorie scientifiche: se con la legge di gravità di Newton, basata sulla fede di uno spazio e tempo assoluti, siamo andati sulla luna, cosa importa se poi abbiamo ritrattato la loro esistenza?
Rimane che siamo andati sulla luna.
Ciò che importa è che senza fede in essi sulla luna non ci saremmo andati, e duemila anni fà immagino che i più fossero disposti a credere al miracolo del gelso sradicato più che a quello dell'allunaggio.
Gli uomini possono modificare le loro fedi, come detto in incipit, ma non possono smettere di credere.
La capacità di credere sta a loro fondamento, perchè l'unico modo di rapportarsi con una realtà ignota è quella di raccontarsi una storia inventata per vedere quale effetto essa fà sulla realtà, e l'effetto resterà agli atti se molti condividono quella storia, e quegli atti, anche quando non più supportati da fede, agiranno al pari di una fede.
Ma perchè tutto funzioni occorre che l'uomo creda che la storia da lui inventata, inventata non sia, e che la sua fede in essa sia dunque sincera, e l'unico modo per farlo è attribuire la storia a qualcosa di non umano.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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