Ha ancora senso parlare di sacro?

Aperto da ricercatore, 22 Maggio 2022, 11:34:29 AM

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Ipazia

Il divenire è una costante dell'essere di ogni vivente. Farsene una ragione e farsene carico ha un carattere sacrale onnicomprensivo che Nietzsche chiamò amor fati.

Fato in cui ciascuno gioca la sua libertà marginale valorizzando la propria vita nel contesto naturale e sociale che gli è dato e che trasforma.

Disvelando i misteri e superando gli ostacoli con l'arte ermenautica, ermeneusi sempre in movimento, rattoppando la sua nave di Teseo e restando al contempo sempre Teseo. Nell'opera al bianco che è la sua vita. Scolpendola al meglio che gli  è possibile nello spirito del mandala. Sapendo la sua caducità e la sua fine. Che nulla toglie al suo qui ed ora di bellezza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alexander

Buondì a tutti

Più che se ha senso parlare ancora di sacro dovremmo forse chiederci se ha ancora senso qualcosa. Ha senso la storia umana? Ha senso la vita? La storia umana abbiamo stabilito sia priva di senso, va, ma non si sa dova va. E la nostra vita? Dove va? Sì, va nella fossa o nell'urna cineraria, ma poi? Vedo che , non riuscendo a trovare un senso, cerchiamo almeno di "darci un tono", come si dice. Ci autoattribuiamo un valore. Come il merlo sulla magnolia che fischietta e pare dirsi: Come sono bello! Ma la vita è anche nel ragazzo diciottenne che entra in una scuola elementare e massacra 18 bambini. La vita umana non è solo arte. Gli Uffizi anzi sono piccoli in rapporto alla maestosità del Pentagono. La vita è la stessa, unica cosa, che  dopo averti salvato, ti ammazza. Ti mettono una mascherina chirurgica e ti vaccinano per salvarti la vita e poi ti mandano a sparare e ammazzare o farti ammazzare. Se dico: io valgo e mi si chiede perché valgo, inizio subito ad autoproclamare il mio valore. Valgo perché valgo, cioè perché sì. E non perché no? Valgo di più o di meno di Putin o del ragazzo che massacra sussurrando ai bimbi? Valgo uguale? O il mio valore sale e scende come quello del dollaro o del rublo? Se sono così il mio valore è alto, se sono cosà il mio valore è basso. Ma così come? E cosà come? Mi è stato detto dalla mamma che valgo, e io ci ho creduto. Poi me l'ha detto la maestra: ho creduto anche a lei. Ho chiesto alla mia mamma perché valgo e lei mi ha detto: perché sei unico e irripetibile. Poi ho pensato che anche il sasso è unico , non ne ho mai trovato due di uguali, però lo usano per fare la calce.Mi sono detto: può essere un valore essere unico in un posto dove tutto è unico? Sembra essere la stessa cosa di essere uguale in un posto dove tutto è uguale. Sono infatti unico e irripetibile ugualmente a tutto ciò che mi sta attorno. Però, è vero, ti dà un certo tono dirti e sentirti dire che sei unico e irripetibile. Sei giù? Tirati su che sei una gemma preziosa, unico e irripetibile. Prendi questa pillola che ti farà stare meglio, ti aiuterà a vedere la tua bellezza e il tuo valore. Una volta , quando c'era il sacro, ti dicevano che valevi perché eri figlio di DIo, fatto a sua immagine e somiglianza, e poi ti mandavano ad ammazzare o farti ammazzare, esattamente come adesso che non c'è più il sacro. Però almeno una volta potevi dire: Sono fatto a immagine e somiglianza di Dio? Allora sono fatto male! Potevi cioè prendertela con qualcuno. Manco lo vedevi, però , dato che tutti dicevano che c'era, l'invettiva poteva starci. Adesso ce la prendiamo tra di noi, o con la Natura. No!  Con la Natura non si può, bisogna amarla, perché ci sostenta. Prendiamocela tra noi allora, che non siamo natura. O forse sì? Non ci capisco più niente. Date anche a me un fucile mitragliatore d'assalto.

Ipazia

La svalorizzazione della vita umana è  il corrispettivo necessario per valorizzare oltre ogni limite l'inumano, giocando sul prezzo.

Il solito B.B. nella canzone della merce recita: "cosa sia l'uomo non so, conosco solo il suo prezzo"

Basterebbe questo per inventarsi un valore della vita umana, qualunque esso sia, corredandolo di senso e direzione, per non soccombere ai cannibali dell'anima e del corpo che si sono impossessati del mondo e lo dominano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Citazione di: Ipazia il 25 Maggio 2022, 07:19:33 AMIl divenire è una costante dell'essere di ogni vivente. Farsene una ragione e farsene carico ha un carattere sacrale onnicomprensivo che Nietzsche chiamò amor fati.

Fato in cui ciascuno gioca la sua libertà marginale valorizzando la propria vita nel contesto naturale e sociale che gli è dato e che trasforma.

Disvelando i misteri e superando gli ostacoli con l'arte ermenautica, ermeneusi sempre in movimento, rattoppando la sua nave di Teseo e restando al contempo sempre Teseo. Nell'opera al bianco che è la sua vita. Scolpendola al meglio che gli  è possibile nello spirito del mandala. Sapendo la sua caducità e la sua fine. Che nulla toglie al suo qui ed ora di bellezza.


Non vorrei fare un discorso solo tangenzialmente legato al tema della discussione, comunque o intendo il divenire e la relazionalità di ogni cosa in senso forte; il divenire e la relazione non sono solo qualcosa di necessario, ma di esaustivo: ogni cosa è riconducibile alla sua relazione col resto e al suo divenire. Non c'è "altro" da dire sulla cosa, non c'è un'essenza altra della cosa che possa emergere da tutto questo insieme, immaginabile come "flusso" (rispetto al divenire), o come "rete" (rispetto alla relazionalità).

Il tempo, o meglio il divenire, è ai miei occhi sostanzialmente due cose: enantiodromia -danza degli opposti che si sempre si invertono- ed eterno ritorno.

Parlo qui soprattutto di come il tempo possa essere oggetto del desiderio umano; quindi della condizione universale del sofferente, che invoca la cessazione (enantiodromica, appunto) della propria sofferenza nel tempo, e del guadente, che invoca il ritorno o la conservazione (ciclica) del proprio piacere nel tempo. Una constatazione antropologica dunque, non cosmica.

E' l'uomo, che dice: "mai piu' ", soprattutto quando è triste, e che dice: "sempre", soprattutto quando è felice.

L'amor fati in questo senso è saper desiderare entrambi gli aspetti del divenire valutato dalla volontà umana -sovvertitore e ciclico- contemporaneamente, quindi non essere identificati né con il modello umano del sofferente né con quello del gaudente, rispetto alla propria personale relazione col tempo.

Nell'alchimia stessa, abbiamo metafore sia dell'inversione, che della ciclicità nel flusso stesso delle trasformazioni, e quelle sulla ciclicità sono al termine dell'Opera, che non è dunque un vero termine.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alberto Knox

Citazione di: niko il 25 Maggio 2022, 14:22:52 PMIl tempo, o meglio il divenire, è ai miei occhi sostanzialmente due cose: enantiodromia -danza degli opposti che si sempre si invertono- ed eterno ritorno.
Eraclito, danza degli opposti , polemos è il padre di tutte le cose diceva. A suo modo aveva sostenuto che la vita , o meglio, ciò che impasta l'esistenza , è la contraddizione , l antinomia del mondo, "è dalla contraddizione degli opposti che nasce l'armonia più bella" (frammenti)
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 24 Maggio 2022, 22:56:44 PMIl medium è il messaggio dice McLuhan. La vita umana è il medium più potente per quanto ci riguarda. E' essa stessa il messaggio.
Non so se avrei usato questa espressione "medium" per il sentire della vita, non conosco McLuhan, quindi dovrò approfondire e capire perchè ha usato quel termine.

Ad ogni modo dicevo di 4 possibili risposte che sono quattro posizioni a ben vedere. La domanda era; esiste un messaggio? nudi di fronte l'esistenza senza strutture e sovrastrutture sociali , riusciamo a individuare un messaggio che la vita ci consegna? bene, la prima risposta dice sì, c'è un messaggio e il messaggio è stato rivelato, è un messaggio che proviene dall alto e che è stato trasmesso, è codificato, è trascritto in alcuni libri Sacri e vanno letti secondo una certa tradizione. La seconda risposta alla domanda, che ricordo non è una domanda teoretica, no, è una domanda che ha un importanza estrema per la mia vita, per il mio sentire, perchè è sulla base di questo messaggio che io uniformo il mio pensare e poi il mio agire e quindi il mio consistere e il mio essere, ecco la seconda è quella che dice No, ma quale messaggio? non c'è nessun messaggio se non quello di una vita che cerca un messaggio, che cerca cibo, che cerca piacere, che cerca potere e sostanzialmente tale messaggio si riduce a "bellum omnia contra omnes" la guerra di tutti contro tutti. Non è nessun eu anghelion,non c'è nessun buon messaggio. o comunque realista e questo è il messaggio. fight for life nella quale vincono non i più eroici ma i più adatti. La sopravvivenza del più idoneo direbbe Ipazia. Poi c'è una terza modalità di rispondere alla domanda che dice ; sì il messaggio c'è , ma non lo sapremo mai. Questo mi è venuto in mente andando a rileggere un breve racconto di Kafka, non so che rapporto avete voi con Franz Kafka , immagino kafkiano, sono opere che ogni tanto andrebbero lette , e qusto che ho letto si intitola così " Un messaggio dell Imperatore" e parla di questo anonimo Imperatore che chiamò al suo letto di morte il suo più fedele messaggero per dare un messaggio a te, a niko, a ipazia, a Viator, a ricercatore , a Inverno , a tutti noi. Allora sussurra all orecchio del messaggero questo messaggio e poi lo manda a consegnarlo , il messaggero parte ma non riuscirà mai ad arrivare da te , non riuscirà nemmeno ad uscire dal palazzo imperiale , si perderà fra la gente del castello, fra le stanze del palazzo come in un  labirinto e noi, ogni tanto la sera ci mettiamo alla finestra dice kafka, aspettiamo, guardiamo , ma il messaggiero non arriverà mai. Allora la prima posizione si chiama Teismo, la seconda posizione si chiama Ateismo, la terza si chiama Agnosticismo. La quarta posizione è la mia, è di tanti altri naturalmente. Che dice sostanzialmente questo ; sì il messaggio c'è , ma non è senza di te, non è senza la tua interpretazione, senza il tuo impegno, senza la tua creatività. Noi siamo chiamati a crearlo il messaggio, a crederci, a forgiarlo , è il nostro principale lavoro, prima ancora del recarsi a lavoro nelle fabbriche  a  sacrificarci con i turni per la salvaguardia e mantenimento della prole come diceva Ipazia. Come ho detto , togli tutti gli orpelli, tutte le infrastrutture  di chi vuole credere , di chi non vuole credere , ma che importanza ha? come risuoni tu di fronte al mondo? questo sì che è importante! di fronte al mondo, di fronte alla natura , di fronte alla cultura, come risuoni? rispondere a questa domanda è realizzare il messaggio che la vita ci consegna.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Alberto Knox

Citazione di: Ipazia il 24 Maggio 2022, 22:56:44 PMIl medium è il messaggio dice McLuhan. La vita umana è il medium più potente per quanto ci riguarda. E' essa stessa il messaggio. Non penso sia necessario cercare un messaggio dietro il messaggio. Pratica riconosciuta già foriera di disgrazie epocali.
Ora ho capito, interessante , se ho capito bene da una definizione molto ampia di medium al singolare e di i media al pluarale, qualsiasi cosa sia estensione dell uomo è medium, un cacciavite , la ruota sono dei medium fisici , la telecomunicazione la televisione , internet sono medium che sono estensioni della mente dell uomo. Ed è propio qui che McLuhan mette in guardia dagli effetti inconsci e subconsci che il medium da sul fruitore , quindi una serie di rischi , che in prima analisi sono come condiziona la mente e le scelte del friutore. Bisogna quindi capire il messaggio che la forma del medium porta in sè. Tuttavia come la ruota ha influenzato lo stile di vita dell uomo e anche gli utensili da lavoro, così i medium televisi, pubblicitari, internet influenzano e "spingono" a stili di vita nuovi, a mio avviso improntati sul consumismo. Ad ogni modo una mente connessa a internet è una mente estesa, ampliata. Disse queste cose quando ancora nessuno sapeva cosa era internet o anche solo un cellulare, negli anni 60.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

Ipazia

Citazione di: Alberto Knox il 25 Maggio 2022, 22:01:40 PM...Ad ogni modo una mente connessa a internet è una mente estesa, ampliata. Disse queste cose quando ancora nessuno sapeva cosa era internet o anche solo un cellulare, negli anni 60.

Una mente connessa ad internet è ancora più facilmente omologabile e alienabile di quella di un telespettatore. I media citati sono armi di distruzione di massa che stanno alla tv e ai giornali come la bomba atomica sta al moschetto.

Altrettanto dicasi del loro messaggio, la cui interattività offre un'illusione di potere, quando il potere reale è in mano a chi usa professionalmente quel messaggio, perfettamente organico al suo medium come intuì McLuhan.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Alberto Knox

Citazione di: ricercatore il 22 Maggio 2022, 11:34:29 AMIl comandamento "non giudicare se non vuoi essere giudicato" è un dato di fatto, che ogni psicologo "professa" durante il suo lavoro.
nel vangelo sta anche scritto "perchè non giudicate da voi stessi cosa è giusto?" (luca 12:57)
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

PhyroSphera

Citazione di: ricercatore il 22 Maggio 2022, 11:34:29 AMSemplificando molto, oggi vedo ancora nella nostra Società le due fazioni storiche:
- i credenti: coloro che credono in un Dio, seguono un libro "sacro" e cercano di ubbidire ai comandamenti "sacri"
- i non credenti: coloro che non credono in Dio e tendono ad ignorare il contenuto di questi libri "sacri"

Per quella è che la mia visione delle cose finora, alcuni credenti (non tutti chiaramente) sembrano ostinarsi a non voler vedere ed ignorare ciò che la Scienza (antropologia, storia, psicologia, fisica, biologia, ...) ha scoperto e dedotto in questi anni.
Perché secondo loro "Dio" ha parlato ad alcuni uomini del passato e ora ha smesso di manifestarsi a noi oggi?
Perché secondo loro si possono ritenere attendibili certi racconti "esagerati" (i miracoli) scritti nel libro "sacro" mentre non vengono ritenuti attendibili altri racconti "esagerati" tratti da altri libri o da altre cronache del passato?

Dal lato opposto invece, i non credenti (non tutti chiaramente) proprio perché ritengono del tutto fantasioso il contenuto dei libri "sacri" ignorano totalmente ciò che è riportato al suo interno ("sono solo sciocchezze e superstizioni oppure forme di controllo per governare le masse e mantenere l'ordine").
La saggezza presente in questi antichi libri è invece davvero preziosa; certo, il linguaggio è antico, ma lì dentro ci sono importanti verità per una vita "felice" (o perlomeno con meno dolore possibile).




Faccio un esempio, per spiegare meglio il concetto.
Il comandamento "non giudicare se non vuoi essere giudicato" è un dato di fatto, che ogni psicologo "professa" durante il suo lavoro.
Quando si è molto severi verso gli altri, si tende ad esserlo molto anche con se stessi (e viceversa).
Ammorbidendo il giudizio verso chi sbaglia, tenderemo ad ammorbidire il giudizio verso noi stessi quando saremo noi a sbagliare. Questo ci fa stare molto meglio, ci fa vivere più leggeri e più sereni.
Nessun comandamento dunque, ma semplicemente un dato di fatto che può essere utile a tutti gli esseri umani.

Mi chiedo allora: perchè continuare ancora a parlare di "sacro"?
Perché parlare ancora di "comandamenti di Dio" quando abbiamo capito che sono delle deduzioni, delle constatazioni, degli accertamenti?

Nelle mie visioni deliranti di società utopiche, mi immagino delle "parrocchie laiche"; luoghi di incontro dove parlare, discutere, promuovere certi aspetti di vita senza parlare di angeli, demoni, divinità,... etc.
A mio avviso ce ne sarebbe davvero davvero bisogno.

Si deve ancora dire di sacro perché se non altro c'è una sacralità insita nella natura. L'uomo è un animale religioso.

MAURO PASTORE 

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