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greggi e pastori

Aperto da viator, 09 Gennaio 2018, 13:10:56 PM

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viator

Salve. Non sono un credente e quindi in pratica (al di là dell'infanzia) non ho mai frequentato la dottrina (cattolica).

Vorrei chiedere a chi di voi la conosca meglio di me : ma perché si parla dei preti come "pastori" e dei fedeli come delle "pecorelle" ??

Capisco l'allegoria per la quale il pastore è colui che sa dove condurre le pecorelle ma mi sembra che essa possa anche influenzare sarcasticamente che deve decidere se entrare o meno nel gregge oppure restarci se già ne fa parte.

Infatti i pastori non accudiscono affatto il gregge per altruistica missione che lo conduca alla verità, ma assai più prosaicamente ed egoisticamente per privarlo del vello, succhiarne il latte ed infine nutrirsi dei suoi membri.

Non farebbe bene la Chiesa ad usare metafore diverse da questa ??? Grazie delle vostre opinioni e cordiali saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

In effetti hai ragione, il pastore si nutre delle sue pecorelle... Non ci avevo mai pensato.
Chiaramente nella tradizione giudaico-cristiana è stata enfatizzata la capacità del pastore di condurre il gregge verso i buoni pascoli, insomma la sua capacità di guidare, di orientare etc.
Capacità che inizialmente spettavano al Signore.
I religiosi poi via via si sono identificati con Lui...
Questo discutibile protagonismo lo si può notare anche nell'evoluzione della liturgia. Tutti a rivolgere lo sguardo verso un sacerdote che è al centro della scena quando invece tutti, compreso lui, dovrebbero guardare in direzione del crocifisso (il vero protagonista).

Angelo Cannata

L'analogia del pastore non è una creazione della Chiesa, ma se ne è servito Gesù stesso per spiegare sé stesso e il suo messaggio.
Chiunque si rende conto che qualsiasi analogia, metafora, non può mai funzionare al cento per cento, per il semplice fatto che mette a confronto figure diverse.
Gesù si servì di molti tipi di analogia che rispecchiano ciò che si trovava frequentemente sotto i suoi occhi. Nulla di più normale quindi per lui che servirsi di queste immagini.
Nel servirsi di queste metafore, Gesù spesso si adegua al modo di percepire le cose in voga al suo tempo; in questo senso si adegua anche a percezioni che oggi considereremmo chiaramente da condannare; per esempio, Gesù non espresse mai compassione per i pesci che vengono pescati e mangiati. Egli, riguardo alle metafore che usava, ne sfruttava ovviamente gli aspetti che gli servivano per il discorso che intendeva fare. Questo è ciò che chiunque fa normalmente quando si serve di metafore e analogie.

Riguardo alla Messa, tutti sappiamo che l'ha inventata Gesù, nel momento in cui fece l'ultima cena e disse "Fate questo in memoria di me". Subito dopo di lui i primi Cristiani presero l'abitudine di riunirsi per spezzare il pane e la parola. In questo senso, la Messa instaurata da Gesù ebbe la forma esteriore di un gruppo di persone attorno al cibo da mangiare, sdraiate oppure sedute, col tavolo in mezzo. Non ha alcun senso quindi reclamare come più autentica o più sensata la disposizione in cui il celebrante volta le spalle all'assemblea. Purtroppo i tradizionalisti presentano le cose come se la Messa e tutta la fede cristiana fossero cose nate nel medioevo, piuttosto che create da Gesù.

Kobayashi

Angelo: "Non ha alcun senso quindi reclamare come più autentica o più sensata la disposizione in cui il celebrante volta le spalle all'assemblea. Purtroppo i tradizionalisti presentano le cose come se la Messa e tutta la fede cristiana fossero cose nate nel medioevo, piuttosto che create da Gesù".

Qualsiasi cambiamento che permetta di non presentare la Messa come uno spettacolo diretto da un sacerdote va nella direzione di una maggiore autenticità.
Sai benissimo meglio di me che la maggior parte delle persone partecipa alla liturgia con l'aspettativa di essere trascinata emotivamente dal carisma del prete. Proprio come si trattasse di un evento di intrattenimento.

Angelo Cannata

L'autenticità non consiste nelle teologie, che sono tutte dipendenti dal loro contesto storico. Secondo il tuo criterio, si potrebbe allora stabilire che, per evitare che la Messa sia uno spettacolo, vada celebrata con tutti i fedeli che rivolgono la faccia ciascuno verso il muro più vicino. Tu mi dirai che devono rivolgersi verso il crocifisso. Ma questa, come ho detto sopra, non sarebbe altro che una teologia dipendente da un'epoca storica. Ogni epoca storica ha la sua teologia e difatti esistono diverse tradizioni nel modo di celebrare la Messa, legate a diverse teologie.
A questo punto si tratterebbe anzitutto di capire bene cos'è la Messa, cosa che neanche tanti vescovi e papi hanno ben chiara. Da lì poi vengono fuori tutti i criteri da seguire sui modi e le disposizioni con cui celebrarla.

Freedom

La valenza più significativa del pastore, a mio modesto avviso, è quella di salvare le pecore dal lupo. Inoltre il principale utilizzo della pecora è per la produzione di latte e derivati e per la lana. Solo secondariamente (forse ancor più secondariamente in quei tempi) ci si nutre della sua carne. Destino riservato al suo cucciolo (agnello) nel quale si identifica Gesù.

Spero di aver risposto al quesito e di non fare la figura del pignolo che ha discusso di lana caprina ;D
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

viator

Salve. Per Freedom: Formidabile. Il pastore sarebbe quindi un animalista disinteressato ma anche del tutto parziale, preoccupato non di salvare la propria egoistica proprietà che gli procura da vivere ma unicamente di risparmiare i morsi dei lupi alle pecore infliggendo però i morsi (!!) della fame ai lupi !!!
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Angelo Cannata

Non c'è bisogno che facciate alcuno sforzo di immaginazione col rischio di fraintendere i significati espressi dal testo: basta fare una semplicissima ricerca testuale e viene fuori che nei Vangeli questa parola al singolare si trova solo dieci volte e tutte le volte il Vangelo stesso spiega in che senso debba essere intesa, quali significati intende che siano colti.

viator

Salve. Per Angelo: Ti ringrazio della precisazione ma da parte mia sono interessato all'utilizzazione corrente di tali termini da parte della Chiesa "mater et magistra", e non dalla loro origine o presenza storica nei testi dottrinari.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: viator il 09 Gennaio 2018, 22:12:49 PM
Salve. Per Freedom: Formidabile. Il pastore sarebbe quindi un animalista disinteressato ma anche del tutto parziale, preoccupato non di salvare la propria egoistica proprietà che gli procura da vivere ma unicamente di risparmiare i morsi dei lupi alle pecore infliggendo però i morsi (!!) della fame ai lupi !!!
Il lupo simboleggia Satana e dunque non c'è grande preoccupazione da parte di Gesù per lui. Per quanto riguarda la sua preoccupazione (del pastore) di salvare le pecore, sarebbe corretta la tua interpretazione (un atto egoistico necessitato dal suo istinto di sopravvivenza) se Gesù (il pastore) non immolasse sé stesso per la salvezza delle sue pecore.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Angelo Cannata

Citazione di: viator il 10 Gennaio 2018, 13:09:15 PM
Salve. Per Angelo: Ti ringrazio della precisazione ma da parte mia sono interessato all'utilizzazione corrente di tali termini da parte della Chiesa "mater et magistra", e non dalla loro origine o presenza storica nei testi dottrinari.
La Chiesa prende i significati dal Vangelo, non mi sembra che ne abbia mai aggiunto altri, quindi che differenza fa?

baylham

Citazione di: Angelo Cannata il 11 Gennaio 2018, 09:31:57 AM
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2018, 13:09:15 PMSalve. Per Angelo: Ti ringrazio della precisazione ma da parte mia sono interessato all'utilizzazione corrente di tali termini da parte della Chiesa "mater et magistra", e non dalla loro origine o presenza storica nei testi dottrinari.
La Chiesa prende i significati dal Vangelo, non mi sembra che ne abbia mai aggiunto altri, quindi che differenza fa?

Nel Vangelo ci sono significati da prendere? Quale Vangelo? Quale Chiesa?

Angelo Cannata


baylham

Il Vangelo (quale Vangelo, quale edizione, quale lingua) è un testo, il testo non spiega, non dà significati. 

La spiegazione o il significato è proprio dell'autore o del lettore e quindi interpreti del testo, interpretazioni che sono diverse.

La Chiesa cattolica interpreta gli stessi testi in modo difforme da quella luterana o calvinista, limitandomi ai cristiani.

Le obiezione di viator sono perfettamente centrate, colgono secondo me un significato ancor più profondo di quello immaginato dall'estensore del testo utilizzando la stessa metafora, allegoria.

Angelo Cannata

Quando si dice "Vangelo" si indicano normalmente i 4 Vangeli ritenuti dalla Chiesa come ispirati. Quando si vuole estendere il senso anche agli apocrifi si specifica che ci si vuole riferire anche ad essi. Se ciò non viene specificato, è normalmente sottinteso che ci si intende riferire ai 4 vangeli.

Per quanto riguarda edizione e lingua, se si desidera essere esatti ci si riferisce ai testi più antichi che oggi abbiamo disponibili in greco.

Che il testo non spieghi e non dia significati non è vero: basta guardare il link che avevo indicato e si vede che il testo orienta benissimo riguardo a quali significati di "pastore" esso intende evidenziare.

Viator nel suo messaggio iniziale si è riferito alla Chiesa Cattolica, quindi non c'è motivo di allargare il campo di attenzione, anche se ovviamente non è affatto vietato.

Quindi rimane la domanda che avevo posto:

Citazione di: Angelo Cannata il 11 Gennaio 2018, 09:31:57 AMLa Chiesa prende i significati dal Vangelo, non mi sembra che ne abbia mai aggiunto altri, quindi che differenza fa?