Giovanni "Vide e credette!"; ma "vide che cosa", tale da farlo "credere"?

Aperto da Eutidemo, 11 Aprile 2023, 13:07:31 PM

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Socrate78

Ritornando al titolo del topic, "Giovanni Vide e credette" sulla Resurrezione di Cristo, in realtà voglio qui spiegarvi che cosa mi induce a credere che davvero Gesù si sia manifestato ai discepoli e quindi la credenza sulla resurrezione sia fondata.
Non è soltanto una questione di fede mia personale (in un'ultima analisi anche di quello, certo), ma anche di analisi su come la credenza nella Resurrezione possa essersi manifestata nell'ebraismo del I secolo Dopo Cristo. Iniziamo dicendo che, per un ebreo di allora (e come anche per i discepoli) la credenza nella resurrezione fosse contemplata solo nell'ambito di una resurrezione collettiva dei giusti alla fine dei tempi, quando il Messia aveva instaurato un regno sulla Terra di pace e di giustizia. Di conseguenza, nell'ebraismo del tempo, non era contemplata l'idea che il Messia dovesse morire e poi risorgere INDIVIDUALMENTE (senza aver instaurato prima il regno messianico), ma era ammessa solo una resurrezione collettiva dei giusti alla fine dei tempi. Nel momento in cui Gesù muore giustiziato e condannato dal Sinedrio, egli NON poteva assolutamente essere considerato il Messia, poiché il Sinedrio per un ebreo rappresentava il giudizio di Dio e se il Sinedrio aveva dichiarato Cristo un blasfemo, un bestemmiatore, egli era riprovato da Dio, tanto più che poi la morte in croce o tramite impiccagione era ritenuta una maledizione di Dio, infatti nel Deuteronomio è scritto che è maledetto colui che viene condannato ed è appeso ad un albero. I discepoli, infatti, dopo la condanna del Sinedrio, si disperdono, Cefa (Pietro), il principale apostolo, rinnega Cristo tre volte e a vegliare sul Calvario il presunto Messia ci sono solo Giovanni e due donne. La fede della comunità primitiva sembra crollare miseramente. Ora, se queste sono le premesse, come potevano i discepoli inventarsi la resurrezione? Il dato del sepolcro vuoto è accettato anche da storici e teologi scettici, infatti se il sepolcro fosse stato occupato dal cadavere di Cristo le autorità ebraiche avrebbero subito smentito la comunità cristiana non appena avesse iniziato a predicare la resurrezione di Gesù dai morti, bastava mostrare il sepolcro in cui era il cadavere! Invece ci sono testimonianze che affermano come proprio gli ebrei accusassero i primi cristiani di aver trafugato il corpo e questo implica, indirettamente, l'ammissione che la tomba fosse appunto vuota. Ora, se i primi cristiani avessero ordito un inganno e trafugato davvero il corpo, non è forse plausibile che avessero anche creato un falso alibi per non essere accusati del furto? E poi, dove avrebbero messo il cadavere? Se volevano fare una simile manomissione, avrebbero scelto un posto clandestino con una nuova tomba e questo posto sarebbe stato meta di visite segrete, di pellegrinaggi segreti, ma prima o poi è altamente probabile che sarebbe stato scoperto, anche dagli archeologi, invece non c'è traccia.  Inoltre, il Nuovo Testamento afferma che la resurrezione venne creduta anche da discepoli che prima erano assolutamente scettici, come Giacomo (fratello o cugino di Gesù): evidentemente accadde qualcosa che fece convincere anche Giacomo. Per non contare anche il fatto che nel periodo contemporaneo a Gesù sorgevano anche altri leader ebrei che potevano essere considerati come probabili e sedicenti Messia, ma poi fecero una brutta fine anche loro e nessuno dei loro seguaci si sognò mai di dire che era risorto, che era apparso loro dopo la morte.
Inoltre, la prima comunità cristiana iniziò a osservare come giorno sacro la DOMENICA, in cui veniva celebrata l'Eucarestia: se il giorno sacro era il sabato, perché introdurre la domenica andando contro la legge mosaica? Se proprio volevano commemorare il Cristo avrebbero semmai introdotto il giovedì, perché allora avvenne l'ultima cena, se hanno invece stabilito il giorno sacro nella domenica ciò suggerisce che è perché di domenica si verificarono quelle apparizioni del Cristo con la scoperta del sepolcro vuoto da cui è nata la fede nella resurrezione.
Infine, vi sono testimonianze molto anteriori ai Vangeli canonici che indicano come la predicazione della Resurrezione fosse presente nelle prime comunità cristiane molto presto, nei primi anni dopo la presunta morte di Cristo (30 D.C.): infatti Paolo di Tarso nel 35 D. C. visitò Gerusalemme incontrando Pietro e Giacomo e poi scriverà, nella prima lettera ai Tessalonicesi del 50 D. C.: "Fratelli, io vi ho trasmesso quello che io stesso ho ricevuto, che Cristo, potente in azioni ed opere, morì sotto Ponzio Pilato per i nostri peccati secondo le Scritture, il terzo giorno resuscitò dai morti, apparve a Cefa (Pietro) e ai Dodici, poi apparve a 500 persone in una volta sola. Infine apparve anche a me, come ad un aborto". La lettera è una testimonianza evidente che la predicazione sul fatto della Resurrezione era di molto antecedente alla stesura effettiva dei Vangeli (Marco è datata al 70 D.C.) e circolò molto presto in Gerusalemme, che fu visitata da Paolo di Tarso nel 35 D. C. per due volte prima di iniziare a scrivere le lettere in cui riporta i contenuti del messaggio cristiano delle origini.

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