Gettarsi da un muretto.

Aperto da SaraM, 14 Gennaio 2017, 21:09:54 PM

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Fharenight

Donxiquote, nella tua presunzione non ti accorgi che anche tu giudichi. Per me Dio era ed è  (indipendentemente dal credere o no, ma cosí come può esserw concepito o fatto comprendere dalla religione cristiana)  è puro Spirito, cioè Pensiero ed Energia, quindi forza creatrice. La parola "Dio" non indica in realtà nessuno. Non indica  cioè nessun Ente Supremo oggettivizzato, dotato di autocoscienza e volontà (Persona), invisibile, immateriale, lontano e irraggiungibile e che detta legge attraverdo gli "eletti"; ma questo concetto  è stato attribuito  in seguito dalle religioni. In realtà inizialmente l'uomo credeva all'esistenza di diverse forze della natura ma  che concepiva come soprannaturali, individuate nelle tante divinità che ha sempre antropomorfizzato.  In seguito viene inventato il monoteismo che probabilmente è stato l'equivoco, il  fraintendimento di un pensiero piú raffinato che voleva in realtà indicare l'Infinito e insieme il finito come parte o momento dell"infinito stesso.
Quindi, come ho scritto nel precedente post, la natura stessa (che comprende l'uomo) è in continua evoluzione verso il bene, cioè verso l'armonia di tutto ciò che esiste.

doxa

Duc ha scritto:
CitazioneIl tema è sempre lo stesso, giacché incontrovertibile: chi non crede in Dio, per esistere deve avere speranza in qualcosa, foss'anche che non esiste nessuna speranza, foss'anche che il già vale più del non ancora.



Duc, sono d'accordo con te che chi non crede nel biblico Dio creatore crede in altro. Credo nella creazione dal punto di vista della scienza. La tua illusione non è confrontabile con il logos. 

jsebastianB

Citazione di: Fharenight il 15 Gennaio 2017, 17:51:21 PMMa molte  altre volte non c'è una causa addebitabile ai genitori. Allora sarà comunque la conseguenza del peccato originale? Mah... mah...
 

Dovresti leggere i passi di Giovanni ( cap. 5 - cap. 9 ). 
Infatti è curioso che lo stesso Gesu' storico mai azzardo' - come causa - il famosissimo peccato originale fosse la possibile ( o inevitabile ?) conseguenza di un nato deforme e/o affetto da una gravissima malattia genetica oppure di altre inenarrabili  sventure ( come invece pontificavano e pontificano gli stregoni tribali..). 
La sua risposta non lascia alcun dubbio di sorta: 
Nè lui ha peccato nè i suoi genitori  - MA è cosi' perchè le opere di Yahwè si manifestano in lui ( quindi in quel poveretto..  //  come i nati deformi del Cottolengo ( allelujia ! ) -    

                                --------------------------------
Tu scrivi :  In tutta la storia (dolorosa) dell'umanità non ravviso nulla di meravigliosamente divino.

Infatti.. questa è una delle diverse dolorose questioni che sono riportate proprio nel Tanakh - Talmente disgustati da questo fottuto mondo ( creato dall' osannato dioTribale) alcuni non solo hanno maledetto il giorno della loro nascita - ma - soprattutto hanno stra-maledetto il giorno/notte del loro concepimento. 
Ma il fatto curioso è che quel "dioOnniveggente Yahwè" sapeva GIA' tutto di tutti - poichè  era scritto nel suo mitico Libro della vita... eecc.. ) - 

Forse il personaggio biblico piu' meritevole di considerazione è stato quel mitico Onan ( Gen 38.9 ) colui che - con il suo mirabile gesto - non ha aggiunto ulteriori anelli a questa fottuta catena della sofferenza. 
L' autore del capitolo.. riporta che il (terribile) dioYahwè lo fulmino' con la morte ! 
In verita' gli ha fatto il piu' grande favore - quello stesso che proprio il paziente e sofferente Giobbe invocava al dioYahwè  ( il vero mandante delle sue atroci sofferenze )  di esaudirlo nel farlo morire il piu' breve tempo possibile - cosi' egli avrebbe finalmente  raggiunto la pace suprema - il  sacro Nulla ! 

E come non ricordare il mitico Qoelet che esaltava come il piu' felice in assoluto il NON nato - come il piu' invidiabile e fortunato individuo che mai  sperimentera' questo dannato mondo creato ( almeno cosi' per gli stregoni ) appositamente per l' uomo ( sic! ) -

eccc.. ecccc...

donquixote

Citazione di: altamarea il 15 Gennaio 2017, 19:20:03 PM
Donquixote, penso che la tua affermazione riguardante cosa s'intende con Dio deve essere rivolta esclusivamente ai cristiani o a chi crede in un Dio creatore. Chi non crede nell'esistenza di Dio non ha in merito le idee confuse. Cosa deve capire un ateo ?

Il non credente è libero di "giudicare", di emettere il proprio giudizio, o no ? Senza superbia, senza presunzione. Questi due sostantivi  sono adatti ai ferventi seguaci che hanno solo certezze e mai dubbi. E qui nel forum ne abbiamo esempi.


Da quanto scrivi mi sembra di capire che credi in Dio. Va bene ! L'ateo non te ne fa una colpa, ma non "rimproverare" i "reprobi".  

Non direi che la mia affermazione debba essere rivolta solo ai cristiani o genericamente ai credenti, ma a chiunque voglia parlarne con un minimo di cognizione. Se Dio fosse un vecchio signore barbuto, in carne ed ossa, seduto su di una nuvoletta ad osservare il mondo, allora bisognerebbe parlarne partendo da questo presupposto, e sia chi crede in un Dio siffatto che chi non ci crede potrebbe parlarne, basta essere d'accordo su cosa si intende per "Dio". Quindi anche gli atei, per parlare di Dio ed esprimere opinioni ed eventualmente giudizi, devono sapere di cosa si sta parlando. Per affermare con certezza che qualcosa "non esiste" bisognerà pur sapere cos'è quel "qualcosa", no? E un giudizio su Dio espresso dagli atei è contraddittorio: come si fa ad esprimere giudizi su qualcosa che non esiste? Se invece sapessero veramente di cosa si sta parlando prima di tutto non si direbbero atei, poi esprimerebbero il concetto di Dio in modo magari diverso dai credenti, ma non potrebbero comunque esprimere giudizi su di esso perchè la cosa sarebbe perlomeno insensata. Hai mai sentito uno scienziato esprimere giudizi morali sulla forza di gravità? Che senso avrebbe farlo? Esprimere giudizi morali su Dio, da un punto di vista "laico", sarebbe come farlo sulla forza di gravità. Gli unici che non parlano di Dio sono gli agnostici poichè a loro non interessa l'argomento, come a chi non interessa la forza di gravità non ne parla, ma ciò non toglie che questa esista comunque e consenta loro di vivere.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

donquixote

Citazione di: Fharenight il 15 Gennaio 2017, 21:35:20 PM
Donxiquote, nella tua presunzione non ti accorgi che anche tu giudichi. Per me Dio era ed è  (indipendentemente dal credere o no, ma cosí come può esserw concepito o fatto comprendere dalla religione cristiana)  è puro Spirito, cioè Pensiero ed Energia, quindi forza creatrice. La parola "Dio" non indica in realtà nessuno. Non indica  cioè nessun Ente Supremo oggettivizzato, dotato di autocoscienza e volontà (Persona), invisibile, immateriale, lontano e irraggiungibile e che detta legge attraverdo gli "eletti"; ma questo concetto  è stato attribuito  in seguito dalle religioni. In realtà inizialmente l'uomo credeva all'esistenza di diverse forze della natura ma  che concepiva come soprannaturali, individuate nelle tante divinità che ha sempre antropomorfizzato.  In seguito viene inventato il monoteismo che probabilmente è stato l'equivoco, il  fraintendimento di un pensiero piú raffinato che voleva in realtà indicare l'Infinito e insieme il finito come parte o momento dell"infinito stesso.
Quindi, come ho scritto nel precedente post, la natura stessa (che comprende l'uomo) è in continua evoluzione verso il bene, cioè verso l'armonia di tutto ciò che esiste.

Quale giudizio avrei dato? Ho solo detto un'ovvietà: bisogna prima capire il concetto di Dio e poi, quando si è capito, si vedrà che non ha senso giudicare. Dov'è il "giudizio" in questa affermazione? In ogni caso se Dio è quel che descrivi (e sostanzialmente lo è) come si giustifica la domanda che ti facevi nel messaggio precedente e che invece presuppone autocoscienza e volontà cosciente? Se è spirito e "forza creatrice" è semplicemente quello che è, che giudizio si potrà mai dare a questa forza? È buona? È cattiva? È solo quello che è. Si può solo prenderne atto e comportarsi di conseguenza. Nell'ultima tua frase invece esprimi un'opinione su cui si può concordare o meno (io ad esempio penso esattamente l'opposto mentre come te la pensa anche Vito Mancuso) ma questa rimane comunque un'opinione non suffragata da alcuna dimostrazione razionale od empirica (anche se esistono dimostrazioni razionali ed empiriche del contrario).
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

jsebastianB

#20
Citazione di: donquixote il 15 Gennaio 2017, 18:47:34 PM

Finchè non si capirà correttamente  cosa si intende con Dio - -  

Nessuno ha mai " visto "  "dio"  sia esso Giove, Marduk, Yahwè...

Come per l' uomo delle caverne che percepiva ( date le sue rozze conoscenze ) diversi esseri misteriosi che si manifestavano con quei terrificanti eventi naturali.. che lo terrorizzavano.. eccc.. - cosi' è stato ( esattamente )  per il dioYahwè - colui si manifestava ai  devoti con quelle stesse modalita' dei (sedicenti) "dei" del tempo antico.

Famose e continuamente ripetute nei diversi Libri quelle "favolose" sue apparizioni tramite:
la nube - il fuoco divorante - fulmini e tourbillon - e i famosissimi squilli del.. trombettiere che annuciava la sua venuta quaggiu' per conferire ( in quale lingua ? - non è dato sapere ! ) con i suoi fedeli servi.
Che cosa ha  dunque di cosi' "speciale" il dioMonoteista ( e quello Incarnato ) rispetto a Marduk  o Zeus ??  Quale dunque la profonda diversita' di manifestazione rispetto ai (ridicolizzati) "dei"  pagani ? Nulla !

E come non ricordare i grandi personaggi biblici che sfottevano i credenti pagani riguardo i loro "dei" - poichè non erano in grado di camminare, oppure non alzare nemmeno un dito e/o di pronunciare nessun verso gutturale ? Erano cosi' Impotenti che le loro staute/effigi dovevano essere trasportate in processione per le vie  della contrada. ( Libri di Geremia e Baruc.. ) -

E allora che dire delle diverse Madonne ( in particolare quelle con il cuore trafitto da molte spade.. ), delle stautue del cristoRedentore, dei diversi santi catto-cristiani, dello sfavillante ostensorio, dei cadaveri mummificati e/o delle loro ossa putrefatte.. che i devoti venerano con tanto ardore  tanto che quegli "oggetti Inanimati " sono  anch'essi  portati in processioni nelle vie... proprio perchè del tutto incapaci di camminare e/o muovere un solo dito ??
Quale l' abissale diversita'  che fa ritenere  la divinita' giudaico-cristiana Veritiera rispetto ai ( cialtroni) deiPagani ??  

E infine.. perchè mai la domanda CHI è "dio" ? farebbe supporre che "egli"  sia un "essere" Personale - Invece perchè non "che cosa" è Dio ?
Chi mai potrebbe risolvere questo enigma ?  proprio perchè  Nessuno ( nessuno!) lo ha mai visto !!

Duc in altum!

**  scritto da altamarea:
CitazioneDuc, sono d'accordo con te che chi non crede nel biblico Dio creatore crede in altro. Credo nella creazione dal punto di vista della scienza. La tua illusione non è confrontabile con il logos. 
Perché la fantasticheria della scienza, senza la fede di credere che sia andata davvero così, è confrontabile con il logos? La stessa accezione del logos diviene dalla fiducia che ognuno ripone nella probabile creazione: ratio, discorso, verbo, ragione, parola, pensiero, scegliere, raccontare, calcolo, e chi più ne ha più ne metta. Quindi come possiamo definire un giudizio ragionevole se ogni inizio (La Genesi) ci è concesso visualizzarlo solo per fede?


P. S. = Anche se potrà sembrarti strano io gioisco nel constatare questo tuo passo avanti nel sostenere, finalmente, che l'individuo ha fede, obbligatoriamente e inevitabilmente, in "qualcosa" per definire e rapportarsi alla propria creazione ed esistenza.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

davintro

A me pare che la religiosità in un Dio trascendente il mondo e al contempo benigno non potrebbe essere criticata nel senso di far notare il male e la sofferenza nel mondo, in quanto l'atteggiamento coerente di chi crede in una trascendenza dovrebbe essere quello, non di svalutare, ma comunque subordinare e relativizzare i concetti umani di "bene", "male", "giusto" "ingiusto" rispetto alla volontà di Dio. Voglio dire, nel momento in cui si giudica "ingiusto" un Dio alla luce di ciò che in questo mondo l'uomo reputa "male" e "ingiustizia" si finisce di fatto con l'assolutizzare l'uomo, il mondo, il suo metro di misura etico e relativizzando il valore di Dio, alla cui bontà si è disposti a credere solo nella misura in cui rende felice l'uomo IN QUESTO MONDO, considerando Dio non il bene assoluto, ma un servo, uno strumento del mondo, che così diviene il valore primario. Si aspetta, per credere nella bontà divina, che renda felice questo mondo, e se questo mondo non è felice allora Dio non esiste o se esiste è un Dio malvagio e sadico. Un discorso chiaramente antropocentrico e cosmocentrico. Ora, come è evidente, tale atteggiamento mentale per quanto di per sé legittimo (non intendo entrare nel merito ora) è l'antitesi della vera religiosità, che invece dovrebbe credere nella bontà di Dio, incondizionatamente, indipendentemente dall'alternarsi delle fortune e delle sfortune che accadono in questo mondo, non per fideismo, cecità, ignoranza, ma in coerenza con l'idea di un Dio trascendente il mondo. La vera religiosità è di chi dice di fronte al male del mondo, non che questo escluda la bontà divina, ma piuttosto rimanda la fine del male ad una dimensione trascendente, escatologica, perché la vera giustizia non è  (e non potrebbe essere) di questo mondo. Questo è un discorso teocentrico, cioè autenticamente religioso. Dunque la critica alla fede nella bontà divina a partire dalla presenza del male nel mondo è solo una critica estrinseca e dunque non realmente efficace e rilevante, in quanto poggia su premesse radicalmente diverse, capovolte, (antropocentriche) rispetto a quelle da cui parte il discorso autenticamente religioso (teocentriche). Una vera critica dovrebbe invece cogliere le autocontraddizioni del discorso che si vuole criticare, e per farlo dovrebbe per forza partire dalle stesse premesse

donquixote

Citazione di: jsebastianB il 15 Gennaio 2017, 22:59:10 PM
Citazione di: donquixote il 15 Gennaio 2017, 18:47:34 PMFinchè non si capirà correttamente cosa si intende con Dio - -
Nessuno ha mai " visto " "dio" sia esso Giove, Marduk, Yahwè... Come per l' uomo delle caverne che percepiva ( date le sue rozze conoscenze ) diversi esseri misteriosi che si manifestavano con quei terrificanti eventi naturali.. che lo terrorizzavano.. eccc.. - cosi' è stato ( esattamente ) per il dioYahwè - colui si manifestava ai devoti con quelle stesse modalita' dei (sedicenti) "dei" del tempo antico. Famose e continuamente ripetute nei diversi Libri quelle "favolose" sue apparizioni tramite: la nube - il fuoco divorante - fulmini e tourbillon - e i famosissimi squilli del.. trombettiere che annuciava la sua venuta quaggiu' per conferire ( in quale lingua ? - non è dato sapere ! ) con i suoi fedeli servi. Che cosa ha dunque di cosi' "speciale" il dioMonoteista ( e quello Incarnato ) rispetto a Marduk o Zeus ?? Quale dunque la profonda diversita' di manifestazione rispetto ai (ridicolizzati) "dei" pagani ? Nulla ! E come non ricordare i grandi personaggi biblici che sfottevano i credenti pagani riguardo i loro "dei" - poichè non erano in grado di camminare, oppure non alzare nemmeno un dito e/o di pronunciare nessun verso gutturale ? Erano cosi' Impotenti che le loro staute/effigi dovevano essere trasportate in processione per le vie della contrada. ( Libri di Geremia e Baruc.. ) - E allora che dire delle diverse Madonne ( in particolare quelle con il cuore trafitto da molte spade.. ), delle stautue del cristoRedentore, dei diversi santi catto-cristiani, dello sfavillante ostensorio, dei cadaveri mummificati e/o delle loro ossa putrefatte.. che i devoti venerano con tanto ardore tanto che quegli "oggetti Inanimati " sono anch'essi portati in processioni nelle vie... proprio perchè del tutto incapaci di camminare e/o muovere un solo dito ?? Quale l' abissale diversita' che fa ritenere la divinita' giudaico-cristiana Veritiera rispetto ai ( cialtroni) deiPagani ?? E infine.. perchè mai la domanda CHI è "dio" ? farebbe supporre che "egli" sia un "essere" Personale - Invece perchè non "che cosa" è Dio ? Chi mai potrebbe risolvere questo enigma ? proprio perchè Nessuno ( nessuno!) lo ha mai visto !!

Chi ha mai visto un pensiero? Chi ha mai visto l'amore? Chi ha mai visto la libertà? Chi ha mai visto la filosofia? Allora tutte le tonnellate di libri e i miliardi di parole che discorrono di pensiero, amore, libertà e filosofia dicono solo sciocchezze buone per i gonzi. Che dire di tutti quei "poeti" che parlavano d'amore senza sapere quel che dicevano perchè nessuno l'ha mai visto? Che dire di tutti coloro che sono inutilmente morti per la "libertà" che non si sa che forma abbia né cosa sia? Che dire di tutte le discussioni di "filosofia", che non si sa né chi sia e nemmeno se esista, visto che nessuno l'ha mai guardata negli occhi? Non c'è che dire, sei la Vanna Marchi del ragionamento e dell'argomentazione, ma visto che nessuno ha mai visto nemmeno il ragionamento o l'argomentazione allora queste sono sciocchezze e siccome nemmeno queste si possono vedere io qui sopra vedo solo macchioline nere su uno schermo grigio chiaro.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

donquixote

Citazione di: davintro il 15 Gennaio 2017, 23:27:36 PMA me pare che la religiosità in un Dio trascendente il mondo e al contempo benigno non potrebbe essere criticata nel senso di far notare il male e la sofferenza nel mondo, in quanto l'atteggiamento coerente di chi crede in una trascendenza dovrebbe essere quello, non di svalutare, ma comunque subordinare e relativizzare i concetti umani di "bene", "male", "giusto" "ingiusto" rispetto alla volontà di Dio. Voglio dire, nel momento in cui si giudica "ingiusto" un Dio alla luce di ciò che in questo mondo l'uomo reputa "male" e "ingiustizia" si finisce di fatto con l'assolutizzare l'uomo, il mondo, il suo metro di misura etico e relativizzando il valore di Dio, alla cui bontà si è disposti a credere solo nella misura in cui rende felice l'uomo IN QUESTO MONDO, considerando Dio non il bene assoluto, ma un servo, uno strumento del mondo, che così diviene il valore primario. Si aspetta, per credere nella bontà divina, che renda felice questo mondo, e se questo mondo non è felice allora Dio non esiste o se esiste è un Dio malvagio e sadico. Un discorso chiaramente antropocentrico e cosmocentrico. Ora, come è evidente, tale atteggiamento mentale per quanto di per sé legittimo (non intendo entrare nel merito ora) è l'antitesi della vera religiosità, che invece dovrebbe credere nella bontà di Dio, incondizionatamente, indipendentemente dall'alternarsi delle fortune e delle sfortune che accadono in questo mondo, non per fideismo, cecità, ignoranza, ma in coerenza con l'idea di un Dio trascendente il mondo. La vera religiosità è di chi dice di fronte al male del mondo, non che questo escluda la bontà divina, ma piuttosto rimanda la fine del male ad una dimensione trascendente, escatologica, perché la vera giustizia non è (e non potrebbe essere) di questo mondo. Questo è un discorso teocentrico, cioè autenticamente religioso. Dunque la critica alla fede nella bontà divina a partire dalla presenza del male nel mondo è solo una critica estrinseca e dunque non realmente efficace e rilevante, in quanto poggia su premesse radicalmente diverse, capovolte, (antropocentriche) rispetto a quelle da cui parte il discorso autenticamente religioso (teocentriche). Una vera critica dovrebbe invece cogliere le autocontraddizioni del discorso che si vuole criticare, e per farlo dovrebbe per forza partire dalle stesse premesse


Discorso del tutto condivisibile; se ne deduce che l'antropocentrismo è il difetto principale (ed esiziale) di questo mondo, che viene giudicato secondo la morale umana che viene assolutizzata (come fece Kant e poi anche Dostoevskij), confusa con la "volontà di Dio" (che è tutt'altro) e posta come parametro per giudicare i fenomeni che non sono direttamente riconducibili all'azione umana (vedi ad esempio il famoso pistolotto di Voltaire dopo il terremoto di Lisbona). Se non si riuscirà a comprendere che la morale umana è una caratteristica esclusivamente umana e non appartiene al resto del cosmo e dei suoi abitanti e questa inoltre è diversa a seconda dei popoli, dei tempi e delle situazioni si continuerà a fare il medesimo errore e ognuno giudicherà "bene" o "male" qualunque fenomeno sia conforme o in contrasto con la propria morale attribuendo a questa un valore assoluto con la conseguenza di incolpare Dio, che è appunto "assoluto", per ciò che la sua morale del tutto relativa ritiene negativo. Il racconto del peccato originale stigmatizza la nascita di questo antropocentrismo, che anche gli antichi greci con il mito di Prometeo avevano evidenziato.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

baylham

Citazione di: donquixote il 16 Gennaio 2017, 10:24:41 AMDiscorso del tutto condivisibile; se ne deduce che l'antropocentrismo è il difetto principale (ed esiziale) di questo mondo, che viene giudicato secondo la morale umana che viene assolutizzata (come fece Kant e poi anche Dostoevskij), confusa con la "volontà di Dio" (che è tutt'altro) e posta come parametro per giudicare i fenomeni che non sono direttamente riconducibili all'azione umana (vedi ad esempio il famoso pistolotto di Voltaire dopo il terremoto di Lisbona). Se non si riuscirà a comprendere che la morale umana è una caratteristica esclusivamente umana e non appartiene al resto del cosmo e dei suoi abitanti e questa inoltre è diversa a seconda dei popoli, dei tempi e delle situazioni si continuerà a fare il medesimo errore e ognuno giudicherà "bene" o "male" qualunque fenomeno sia conforme o in contrasto con la propria morale attribuendo a questa un valore assoluto con la conseguenza di incolpare Dio, che è appunto "assoluto", per ciò che la sua morale del tutto relativa ritiene negativo. Il racconto del peccato originale stigmatizza la nascita di questo antropocentrismo, che anche gli antichi greci con il mito di Prometeo avevano evidenziato. 


C'è qualcuno che non giudica, ragiona secondo una morale o una ragione umana? Se è un difetto o errore non ha rimedi possibili, certamente non è una colpa.

jsebastianB

Citazione di: donquixote il 15 Gennaio 2017, 23:35:33 PM

Chi ha mai visto un pensiero? Chi ha mai visto l'amore? Chi ha mai visto la libertà? Chi ha mai visto la filosofia?
Allora tutte le tonnellate di libri e i miliardi di parole che discorrono di pensiero, amore, libertà e filosofia dicono solo sciocchezze buone per i gonzi.

Bingo !
Infatti è "tutta"  aria fritta / cosi' come ( ovviamente ) l' argomento "dio" -
Ma con l' aggravante che nel suo nome - i "suoi" stregoni, i suoi devoti - hanno compiuto i piu' efferati crimini.. coprendo la terra di sangue !! -  alleluja,  alleluja

donquixote

Citazione di: jsebastianB il 16 Gennaio 2017, 12:21:14 PM
Citazione di: donquixote il 15 Gennaio 2017, 23:35:33 PM

Chi ha mai visto un pensiero? Chi ha mai visto l'amore? Chi ha mai visto la libertà? Chi ha mai visto la filosofia?
Allora tutte le tonnellate di libri e i miliardi di parole che discorrono di pensiero, amore, libertà e filosofia dicono solo sciocchezze buone per i gonzi.

Bingo !
Infatti è "tutta"  aria fritta / cosi' come ( ovviamente ) l' argomento "dio" -
Ma con l' aggravante che nel suo nome - i "suoi" stregoni, i suoi devoti - hanno compiuto i piu' efferati crimini.. coprendo la terra di sangue !! -  alleluja,  alleluja

Quali crimini? Se tutto è aria fritta anche la morale lo è (dato che nessuno l'ha mai vista) e dunque non esiste niente che possa essere giudicato un crimine, dato che anche la giustizia è aria fritta. Quindi perchè parli di crimini che esistono solo nella tua mente piena di "aria fritta"?
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

donquixote

Citazione di: baylham il 16 Gennaio 2017, 10:53:21 AMC'è qualcuno che non giudica, ragiona secondo una morale o una ragione umana? Se è un difetto o errore non ha rimedi possibili, certamente non è una colpa.

La colpa sta nell'assolutizzazione del giudizio, nella sua universalizzazione. Ovvio che ogni popolo giudica i comportamenti dei suoi simili secondo la propria morale, ma deve considerare che tali giudizi sono validi solo all'interno di uno schema morale condiviso, e non sono applicabili ad esempio a popoli che hanno schemi morali diversi. Se si pretendesse poi di giudicare addirittura il comportamento di un vulcano, o di una placca tettonica, o di un uragano secondo gli schemi morali umani si verrebbe giudicati pazzi, ma invece sembra normale giudicare secondo la morale umana la "volontà di Dio" che è ben al di sopra e ben oltre il comportamento degli enti citati.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Fharenight

#29
Donxiquote,  non mi sono spiegata bene perché dal cellulare non è facile scrivere tanto. Volevo dire che Dio è considerato dalle religioni monoteiste e particolarmente dal cristianesimo sí  come Pensiero puro ed Energia, quindi forza createice e onnipotente, ma anche dotato di autocoscienza e volontà, dunque Persona che crea ma si pone anche in  relazione e in dialogo con l'uomo. Non solo, egli detta legge e  punisce chi le trasgredisce, ma è capace pure di amare, essere misericordioso e perdonare. Egli fornisce l'uomo di intelligenza e libero arbitrio, ma gli chiede anche impegno, obbedienza, assoluta fedeltà, sacrificio. Non è poco!  A seconda  poi della sua volontà e grazie alla sua  infinita sapienza può compiere miracoli, invertire o distruggere ciò che ha creato. La causa prima delle sofferenze umane ha dunque origine dal peccato originale.  A parte il fatto che bisognerebbe ben capire o interpretare cosa sia in realtà questo "peccato originale" e come si sia potuto realizzare... ecc. Ecco che sono piú che giustificati non solo i dubbi ma anche i giudizi su Dio stesso.
Giudicare è legittimo per chiunque e verso chiunque, d'altronde senza un giudizio non si può compiere una giustificata scelta; non si può scegliere se essere fedeli in Cristo o meno, se essere credenti o atei.
   Semmai  occorre molta prudenza nel condannare.
Quindi il tuo Dio paragonato al pensiero, alla filosofia, all'amore non sussiste, è un Dio che è nella tua mente, ma non è il Dio delle religioni, tantomeno della religione cristiana.

Inoltre in realtà vi è una morale universale e condivisa, la Dichiarazione dei Diritti Umani ne è una prova.