Gesù lava i piedi ai discepoli

Aperto da Kephas, 15 Aprile 2025, 09:11:34 AM

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Kephas


Una riflessione per la Pasqua.

Nella settimana santa antecedente la Pasqua, è narrato nell'Evangelo di Giovanni, un episodio avvenuto durante la cena pasquale:
Dopo aver terminato di mangiare il tradizionale agnello : "Gesù si alzò da tavola, depose le vesti e preso un asciugamano se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli ed a asciugarli con l'asciugatoio di cui era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: <<Signore, Tu lavi i piedi a me?>>. Rispose Gesù: <<Quello che Io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo>>. Gli disse Simon Pietro: << Non mi laverai mai i piedi!>>. Gli rispose Gesù: <<Se non ti laverò, non avrai parte co Me>>. (Giovanni 13:4/8).

Questo atto oltre a simboleggiare la massima umiltà del Figliuolo dell'uomo, come è da intendersi con questo lavaggio dei piedi ai Suoi discepoli? Perché dice a Simon Pietro che senza questo lavaggio non avrà parte con Lui? Quale profondo significato spirituale hanno i piedi?

Quale è la vostra idea su questo episodio?

Naturalmente secondo me i piedi, cosi come le mani, gli occhi, il sangue, l'acqua ecc. (es. mano destra e occhio destro (Matteo 5: 29-30)) sono rispondenze spirituali.
L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

Freedom

#1
Sinceramente mi sono sempre limitato all'interpretazione della lavanda dei piedi come ad un atto di grande umiltà.

Volendo tuttavia approfondire il tema mi viene in mente che i piedi sono la nostra possibilità di movimento. Di andare insomma da qualche parte. Se dunque non cerchiamo di andare per la giusta via (che è l'amore per Dio e per le persone) non stiamo andando nella giusta direzione. E questa azione, nonostante l'applicazione di tutta la nostra volontà (che è tuttavia giusto impiegare), è resa possibile solo dall'intervento divino simboleggiato dalla lavanda dei piedi. In quanto da soli non è nelle nostre possibilità.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

iano

Citazione di: Kephas il 15 Aprile 2025, 09:11:34 AM<< Non mi laverai mai i piedi!>>. Gli rispose Gesù: <<Se non ti laverò, non avrai parte co Me>>. (Giovanni 13:4/8).
Io interpreto così: Non avranno parte com me coloro che pensano che vi possano essere uomini dispensati dall'esercizio di umiltà.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Jacopus

Penso che sia un grande insegnamento. Un insegnamento universale di umiltà e di cura. Qui non c'è un Dio adirato o un Dio capriccioso, qui c'è un Dio umano. La grandezza della cristianità è tutta qui, un Dio che si è fatto uomo. Un messaggio che se ascoltato davvero cambierebbe il mondo molto più di qualsiasi rivoluzione politica. Ma tant'è, il messaggio è stato storpiato al punto di pensare che quell'Uomo serve per attribuire etichette di bontà e malvagità, a secondo dei tempi e delle necessità.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Duc in altum!

Citazione di: Kephas il 15 Aprile 2025, 09:11:34 AMQuale profondo significato spirituale hanno i piedi?
I piedi nella Bibbia ricorrono 349 volte al plurale e 71 volte al singolare.
Il significato è vario, in questo caso: Gesù/Dio mostra come servire/amare il prossimo.

E' da ricordare che San Giovanni Evangelista, sostituisce l'istituzione del sacramento dell'Eucaristia (nel suo Vangelo) con questa pratica... quindi servire umilmente l'altro - cosciente o naif - vale quanto il morire e lo "spezzarsi" di Gesù per tutti, nella "santa comunione".
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

baylham

Non condivido che il lavaggio dei piedi sia espressione di umiltà, ma di umiliazione umana.
Tranne il caso della relazione sessuale amorosa, di minorità o di disabilità trovo osceno il lavaggio di uno/a da parte di un altro/a, una relazione di dominio/sottomissione indegna per chi lo fa e chi lo riceve.

Jacopus

Una domanda. È più indegno l'atto di Gesù o chi va in una SPA e si fa lavare i piedi e ogni altra cosa a suon di soldi, ricavati dalle differenze di classe e dal potere? Sono entrambi indegni gli atti? Una seconda osservazione. A Gesù nessuno impone di lavare i piedi dei discepoli. Terza osservazione: si tratta di una metafora secondo la quale si può trarre l'attualissima considerazione che chi ha il potere lo deve usare per servire e non per usarlo a suo favore.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sapa

Il lavaggio dei piedi in una società nella quale questi arti erano il principale mezzo di locomozione, con calzature  non proprio ermetiche, su strade e mulattiere polverose o infangate, è un atto di grande umiliazione e sottomissione. Normalmente, nell'antichità, una pratica a cui si dedicavano servi ed ancelle. I piedi rappresentano una delle parti più sporche del corpo degli umani di quel tempo e il lavaggio degli stessi  non doveva essere del tutto piacevole.  Il senso del gesto è sicuramente un atto di considerazione e rispetto. Nel testo evangelico Gesù ci dice che dobbiamo essere disposti a servire il nostro prossimo, secondo me.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 16 Aprile 2025, 16:57:26 PMUna domanda. È più indegno l'atto di Gesù o chi va in una SPA e si fa lavare i piedi e ogni altra cosa a suon di soldi, ricavati dalle differenze di classe e dal potere? Sono entrambi indegni gli atti? Una seconda osservazione. A Gesù nessuno impone di lavare i piedi dei discepoli. Terza osservazione: si tratta di una metafora secondo la quale si può trarre l'attualissima considerazione che chi ha il potere lo deve usare per servire e non per usarlo a suo favore.

Cambiando il contesto (Spa) cambia anche il valore dell'azione. Io penso che ci sono buone possibilità che il Gesù storico fosse una persona che ha colpito i coevi per la sua umiltà. Ma il Gesù evangelico appena finito di lavare i piedi comincia a raccontarsi come principe dell'universo alfa e omega dell'esistenza umana unica via per la salvezza eterna, decisamente non un esempio di umiltà per come lo intendo io..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

I piedi me li lavo da solo, non voglio che il prossimo mi lavi i piedi e non voglio lavare i piedi del prossimo, eccetto i casi sopraindicati nel mio intervento.
I rapporti di signoria/servilismo, la loro rappresentazione rituale anche a parti invertite, sono per me indegni dell'umanità.

Jacopus

@InVerno. Condivido. Ma mi piace immaginare un Gesù spogliato dalla fede. Un uomo senza superpoteri. In questo modo il Vangelo sarebbe ancora più memorabile.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

@baylham. Il lavaggio dei piedi è una metafora. Forse hai anche le tue ragioni. Si potevano usare altre metafore meno umilianti, ma se tutti fossero in grado di umiliarsi così, salterebbe la dialettica hegeliana servo/padrone, senza dover far ricorso alla metafisica dello Stato. Ovviamente basta un "Free rider" e si torna daccapo al rapporto servo/padrone.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

baylham

Nei Vangeli è evidente che Gesù è il capo, il pastore; gli apostoli, i discepoli sono subordinati, cani o pecore. Gesù non è uguale agli altri uomini, ma superiore, il messia.
Perciò il lavaggio dei piedi non è un gesto rivoluzionario, di rottura dei rapporti servo/padrone, ma l'eccezione, l'inversione delle parti, che conferma la regola, un falso servilismo come giustamente osserva InVerno.
Se questa azione fosse umile e dignitosa, allora Gesù, il papa, i vescovi, i sacerdoti passerebbero le loro giornate a lavare i piedi del prossimo.

Jacopus

Effettivamente conosco sacerdoti che lavano piedi tutto il giorno. Credo che siano una minoranza ma ci sono. Ovvio che si tratta di un messaggio pubblicitario quello di Gesù, ma insomma lo reputo comunque degno di riflessioni. Non tanto per il suo significato teologico o religioso, quanto per il suo significato nella storia delle idee umane. Non lo butterei nella spazzatura con tanta sicumera.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Mi correggo, di Gesù evangelici ce ne sono diversi e non tutti sono esaltati come quello di Giovanni, certo è comunque una persona che circola la Galilea dicendo di essere un re. Si presenta come una figura apicale e che è in una posizione di assoluta superiorità rispetto a tutti gli altri intorno a lui, il lavare i piedi è in questo un atto rivoluzionario solo se si accettano le premesse della sua supernaturalità. Se un uomo normale circolasse per le strada sostenendo di essere Dio, cosa fa coi piedi degli altri non mi convincerebbe della sua "umiltà". Penso che un lettore moderno sopravvaluti l'idea del lavare i piedi, scommetto che le lavande dei piedi quotidiane erano ben comuni ma operate dalle donne, e anche i rituali che richiedono l'abluzione e uso di acqua erano molto comuni, Gesù in fondo era discepolo di un battista, il dilavamento ha una potenza rituale, il prezzo che si paga è sentire odore di calzino sporco ogni tanto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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