funzione dei cimiteri - nel "nostro" tempo

Aperto da jsebastianB, 22 Gennaio 2017, 22:40:28 PM

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jsebastianB

Il forumista Acquario ha proposto un tema tratto da Walter J. Mendizza ( L' era sulla Tcnosofia ) - 
Dello stesso autore mi ha  invece incuriosito il tema dei cimiteri, il loro scopo e funzione ( soprattutto nel "nostro" tempo ).

  http://www.riflessioni.it/tecnosophia/cimiteri.htm

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E' un argomento che molti preferiscono "evitare" - come se a loro, quel fatal trapasso, ne siano completamente immuni - poveri stolti..
Il supponente uomo.. nei suoi banali discorsi usa per lo piu' i verbi al "futuro" :
- andremo, faremo, acquisteremo, vedremo...eccc.. - e poi basta un Sussulto della Natura per non essere piu' parte del mondo ! - Come dire un qualsiasi imprevisto.. fa evaporare tutti i progetti, tutte le aspettative, tutte le (pseudo)certezze.. eccc.. ecccc..

Al di la' di questo - sorge quindi il problema della sepoltura, dell' inumazione e dunque del luogo ove la "tenda" terrena trovera' la definitiva, certa e "permanenente" dimora ove subira' l' inevitabile processo della dissoluzione / putrefazione per ritornare da dove si era venuti:  Natura ( polvere ).    
E qui sorge la riflessione di W. Mendizza, ovvero sull' attuale "funzione" dei cimiteri.
 
Nelle grandi metropoli "quei luoghi" creano enormi problemi alle varie amministrazioni e che aumenteranno paurosamente con il trascorrere del tempo / da qui ( secondo il suo pensiero ) una necessaria ( se non inevitabile ) radicale trasformazione di "quei" luoghi - e di conseguenza le inumazioni delle salme.
La cremazione e conseguente dispersione delle ceneri nella natura potrebbe risolverebbe questo - impellente ( volente o nolente ) prossimo - problema ?? 

Quali difficolta' con i credenti e la gerarchia dell' ekklesia ?

Sariputra

Caro jsebastianB
Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole  creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Citazione di: Sariputra il 22 Gennaio 2017, 23:02:43 PM
Caro jsebastianB
Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole  creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."
Farsi bruciare in effetti è uno spreco di energia. Ma vagliando varie ipotesi per il mio testamento biologico ho trovato conferma al sospetto che si possano seppellire solo le ceneri e non il corpo (e anche questo dipende da vari regolamenti). Purtroppo non è come seppellire un cane (in teoria nemmeno quello permesso in giardino) a seppellire un uomo in giardino si rischia grosso per chi lo fa, e mettere a rischio le persone che lo fanno per seguire le "ultime volontà" non è molto simpatico.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Sariputra

Citazione di: InVerno il 23 Gennaio 2017, 12:17:46 PM
Citazione di: Sariputra il 22 Gennaio 2017, 23:02:43 PMCaro jsebastianB Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."
Farsi bruciare in effetti è uno spreco di energia. Ma vagliando varie ipotesi per il mio testamento biologico ho trovato conferma al sospetto che si possano seppellire solo le ceneri e non il corpo (e anche questo dipende da vari regolamenti). Purtroppo non è come seppellire un cane (in teoria nemmeno quello permesso in giardino) a seppellire un uomo in giardino si rischia grosso per chi lo fa, e mettere a rischio le persone che lo fanno per seguire le "ultime volontà" non è molto simpatico.

E' orribile pensare di essere sepolti in un camposanto! I dintorni di villa Sariputra, per esempio, sono pieni di luoghi incantevoli dove essere divorati e dovrei potrei , scavandomi già la fossa per tempo, essere adagiato, simile ad una pietanza posta al centro della tavola imbandita. Ho adocchiato un posticino, un mio rifugio, da dove si può osservare il mondo senza essere visti da nessuno. Un luogo quieto, il cui silenzio è rotto solo da qualche cinquettio o dal rumore di qualche ghianda rosicchiata che cade...Ho stretto una certa amicizia con le piccole creature che ci vivono, infatti quando me ne sto seduto in quei pressi, non mi disturbano, anzi...salgono e scendono in continuazione dalle mie gambe...Ecco, vorrei ricambiarle della loro gentilezza e offrirmi per sfamarle, magari durante un lungo e freddo inverno, di quelli che ricoprono di neve la campagna della Villa...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

InVerno

Citazione di: Sariputra il 23 Gennaio 2017, 12:31:00 PM
Citazione di: InVerno il 23 Gennaio 2017, 12:17:46 PM
Citazione di: Sariputra il 22 Gennaio 2017, 23:02:43 PMCaro jsebastianB Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."
Farsi bruciare in effetti è uno spreco di energia. Ma vagliando varie ipotesi per il mio testamento biologico ho trovato conferma al sospetto che si possano seppellire solo le ceneri e non il corpo (e anche questo dipende da vari regolamenti). Purtroppo non è come seppellire un cane (in teoria nemmeno quello permesso in giardino) a seppellire un uomo in giardino si rischia grosso per chi lo fa, e mettere a rischio le persone che lo fanno per seguire le "ultime volontà" non è molto simpatico.

E' orribile pensare di essere sepolti in un camposanto! I dintorni di villa Sariputra, per esempio, sono pieni di luoghi incantevoli dove essere divorati e dovrei potrei , scavandomi già la fossa per tempo, essere adagiato, simile ad una pietanza posta al centro della tavola imbandita. Ho adocchiato un posticino, un mio rifugio, da dove si può osservare il mondo senza essere visti da nessuno. Un luogo quieto, il cui silenzio è rotto solo da qualche cinquettio o dal rumore di qualche ghianda rosicchiata che cade...Ho stretto una certa amicizia con le piccole creature che ci vivono, infatti quando me ne sto seduto in quei pressi, non mi disturbano, anzi...salgono e scendono in continuazione dalle mie gambe...Ecco, vorrei ricambiarle della loro gentilezza e offrirmi per sfamarle, magari durante un lungo e freddo inverno, di quelli che ricoprono di neve la campagna della Villa...
L'ho fatto anche io a "Villa InVerno", e avevo anche ipoteticamente deciso l'essenza dell'albero che volevo crescesse dai miei resti.. tutto poetico e bello ma tremendamente illegale. Si spera che vivrò ancora abbastanza a lungo perchè venga data questa possibilità, altrimenti non ci resta che sotterrarci vivi (per evitare di coinvolgere altri) e mascherare bene il tutto cosicchè nessuno ci trovi e ci porti nel cemento. Onestamente non credo di avere le palle per farlo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

doxa

A Roma, nel cimitero di "Prima Porta", oltre la cremazione c'è la possibilità di dileguare le ceneri per via fognaria.  E' inutile illudersi con vari espedienti per non accettare l'oblio: "Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris"

jsebastianB

#6
Citazione di: Sariputra il 22 Gennaio 2017, 23:02:43 PM
Caro jsebastianB
Perché farsi bruciare e togliere così nutrimento a tutte quelle piccole  creature sotterranee che ci aspettano , affilando le loro minuscole posate , con tanto da bavaglini al collo ? Basta non mettere i corpi nelle bare , ma deporli nella nuda terra vestiti di un semplice telo, recante impressa, al massimo, una frase, un detto dell'ex-vivente, tipo: "Scrivevo di vacuità in un forum i filosofia..."

Caro Sariputra.. non posso che condividere quanto postato.
E' curioso che i monoteisti gli ebrei non prescrivano  la "zincatura" della bara / quella che ostacola la dissoluzione, l' involuzione e disfacimento  di quello che era !
Nell' islam.. addirittura non è prevista la "bara" - ma quetsa regola non è generalizzata.

Sei mai stato in Marocco e/o Giordania ? Hai mai visto un cimitero di quei Paesi ? - sono di un' estrema semplicita'.
Andando nel sud-Marocco ( verso Erfoud )  la guida ( uno studente coranico - che parlava un eccellente italiano)  ogni tanto fermava il piccolo pulman  per farci vedere i cimiteri. Ebbene.. si vedeva solo una marea di  "pietre " senza alcuna iscrizione, tanto meno foto, fiori di plastica, lumini.. eccc... -
La motivazione ( almeno.. ti riporto quanto udito ) ? il devoto che va in quel determinato luogo prega non solo per i suoi - ma per tutti - proprio perchè vige l' anonimato.
Un po' diverso invece in Turchia - ( almeno quanto visto a Istanbul che è pur sempre una metropoli.. ) - A Efeso, Konya, Antalia, Izmit.. ecc. ecccc... cimiteri sobri, semplici.. ove le tombe non portano alcuna raffigurazione di "cristi, madonne e/o angeli piangenti" nè cappellete " private " ( l' assurdita' di quel perdurante "Possesso" ) - niente di tutto questo - e le sepolture seguono la prassi comune di questa religione.

Ma a parte questo.. l' importante è il ritorno alla "Natura", essendo stata generosa con i suoi frutti.. perchè non restituire ad Essa quanto a suo tempo ricevuto ?

Ma quello che è incomprensibile.. è che dopo determinati anni ( fissato dalla legge - almeno a Torino è di 40 anni ! - per l' inumazione nel terreno 10 anni ) si deve "aprire" il contenitore ( l' estumazione ) e in base dello "stato" della macerazione, putrefazione il " tutto " verra' raccolto e aggiunto all' Ossario Generale. Ma vedi l' assurdita' ! Che senso ha tutto questo ??
E POI il costo del loculo ! ( sempre a Torino ) " inizia da 3/4000 Euro e oltre ( in base al "piano" della colmbaia (!) - Quanto alla cappelletta di famiglia ( ormai introvabile ) costa quanto un' appartamento..    

Mi diverto in ufficio a parlare di questi argomenti.. e godo nel vedere i colleghi che si toccano il "loro" talismano - scudo efficace che li  preservera' ancora "a lungo" ..
- "che da ridere"  - -   ;D  ;D  ;D

InVerno

Io sono rimasto sorpreso dalle pire a Varanasi, pensavo di trovare una gran puzza e condizioni igieniche pietose, in realtà non è così grave come immaginavo. Diversa è la questione degli Aghori, che meriterebbero lunghe discussioni. L'idea di farsi bruciare è sicuramente uno "spreco", tuttavia ha una tradizione lunga e affascinante anche nel solo mondo ellenico. A questo proposito si possono trovare 2 diverse impostazioni, una materialista, igienista, energista.. e una "tradizionalista" nel senso che trae giovamento dal ripercorrere tradizioni antiche (nel nostro modernismo a volte ci dimentichiamo del fascino di ciò).. Essendo la morte una questione estremamente personale, non mi sentirei di fare distinzioni troppo nette e classificatorie.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

jsebastianB

Citazione di: InVerno il 24 Gennaio 2017, 20:13:22 PM
Io sono rimasto sorpreso dalle pire a Varanasi, pensavo di trovare una gran puzza e condizioni igieniche pietose, in realtà non è così grave come immaginavo. Diversa è la questione degli Aghori, che meriterebbero lunghe discussioni. L'idea di farsi bruciare è sicuramente uno "spreco", tuttavia ha una tradizione lunga e affascinante anche nel solo mondo ellenico. A questo proposito si possono trovare 2 diverse impostazioni, una materialista, igienista, energista.. e una "tradizionalista" nel senso che trae giovamento dal ripercorrere tradizioni antiche (nel nostro modernismo a volte ci dimentichiamo del fascino di ciò).. Essendo la morte una questione estremamente personale, non mi sentirei di fare distinzioni troppo nette e classificatorie.


 Quindi è un fatto culturale.
Se dunque prima della cristianizzazione della societa' - nella Roma pagana era prassi comune la cremazione .. con l' avvento della (vera ?!?) religione ci si è adaguato alle nuove disposizioni. 

Fino a qualche tempo la santa ekklesia proibiva, nel modo piu' assoluto, la cremazione del corpo.. come se il dioTrinitario ( con la sua proverbiale Onnipotenza ) avesse avuto qualche difficolta' nel compiere quel miracolo universale. 
( che poi - almeno cosi' vuol giustificarsi la santa ekklesia - questo era per via dell' irrompente Illuminismo - quel "diabolico" movimento che ha svegliato le sonnolenti menti degli incolti, dei semplici - la proibizione divenne totale ). il credente - terrorrizzato - temeva quanto mai l' Inferno eterno ( dalla chiesa - sic !). 
Nel mio H. Bayer ( storia del dogma - Fisherverlag - a pag. 78 - riporta una precisa disposizione del sant'Uffizio ( l' ex Santissima Inquisizione ) che condanna (!) nel modo piu' categorico la pratica della cremazione ( anno 1885/1886 )  -      

E poi ricorderai sicuramente come l' 11 e 12 articolo del credo degli apostoli prospetta al credente: La Resurrezione della sua " Carne " e la vita eterna !

Cosi' come il credo niceno-costantinopolitano ( ultimo articolo )  assicura al devoto questa assoluta certezza:  Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo - che verra' !

E comunque al di la' del nuovo atteggiamento ecclesiastico  di apertura (sic!) a partire dagli anni '60 /65 - la cremazione ai credenti è permessa ( rispetto all' intransigenza del 1885 - un passo epocale.. ) - tuttavia la santa ekklesia deve comunque mettere il suo naso.. - 
Infatti proibisce la dispersione della ceneri e/o la conservazione in anelli e/o oggetti simili - ( prospettata da W. Mendiza )  - MA confortante è che ADESSO la gente si comporta come meglio crede.

Ci vuole ancora un po' di  tempo per una -  totale  -  S-cristianizzazione...     
                                  ------------------------------
Un link sulla  "rivoluzionaria apertura"  per  una nuova era.... 

  http://www.ilgiornale.it/news/chiesa-benedice-cremazione-dice-no-alle-ceneri-casa.html

Jean

Certo, è solo questione di tempo, per tutte le cose.

Quale l'arco di tempo da considerare? Breve, medio o lungo... (o l'ente tempo...)?

Nel lungo sole e terra arriveranno alla fine per come li conosciamo (naturalmente attraverso vari passaggi).

Nel medio, diciamo centinaia di migliaia d'anni, come per le antiche civiltà anche la nostra finirà seppellita da metri di polvere, con buone probabilità radioattiva.

Resta il breve periodo (poche migliaia d'anni, dai sumeri ad oggi) di cui si puo' parlare disponendo (ma non sempre accade, anzi) del materiale storico (fonti) per farlo. 
Serve una gran preparazione al riguardo, non per niente la conoscenza umana è andata via via dividendosi  e ancor più frastagliandosi, vi son specializzazioni all'interno delle specializzazioni... a ricordare una figura frattale.
Così si è portati a scegliere se addentrarsi sempre più nel particolare che sembra divenir via via più definito, o mantener una visione d'insieme, cercando di integrare secondo le nostre capacità le singole prospettive.

 
Proprio ieri ho saputo della morte di un caro amico di cui non avevo notizie da anni. 
La troppa distanza ha attenuato l'impatto della notizia, unita al fatto che lo sapevo seriamente ammalato.

Non ho chiesto alla moglie del dopo, come e dove sia stata disposta la salma, non ho avuto questa curiosità e non mi sembrava il caso, suppongo avranno scelto per tempo e penso riguardi solo loro.
 

Forse ho respirato qualche molecola d'ossigeno che apparteneva a quel corpo, quando mi son sentito in pace e tranquillo durante una passeggiata in collina.
Perché era una gran bella persona, sempre disponibile e sorridente nonostante il progredire della malattia.
 

Coincidenza, per raggiungere il luogo ove trascorro una parte della mia vita percorro una stradina fiancheggiata da alti cipressi che delimitano un piccolo cimitero, a pochi metri dalla casa.

Qualcuno mi ha detto che non avrebbe mai dimorato nei pressi di un cimitero... io non saprei trovare luogo migliore, il silenzio del posto, i cipressi di Van Gogh... e quando incontro le persone che lo frequentano (da vivi...) un senso di rispetto, reale o di circostanza che sia... comunque raro ai nostri giorni.

Nell'arco temporale della mia vita ho visitato chiese, conventi, cimiteri ed altri luoghi legati al culto. 
A dir la verità da giovane anarchico (né Dio, né stato, né servi né padroni...) avrei voluto dar fuoco... ma son avvenuti tanti cambiamenti nella mia vita che mi han fatto riconsiderare molte mie (presunte) convinzioni.

Non saprei immaginare il nostro paese senza, in prima istanza, tale patrimonio architettonico... girare per Lucca senza incontrare le sue 100 chiese..? o le 148 ancor presenti (40 scomparse) di Venezia, le 230 (solo nel centro storico) di Roma... e tutti i piccoli paesini che si distinguono solo per quel campanile e la chiesa, che poi la miseria, sovente, è uguale e accomuna tutto e tutti.

Sicuramente ci son orchi in tutte le favole, molti, troppi anche all'interno della Chiesa, ma non può esser che da una parte stia tutto il male... le cose son mescolate e chi faccia d'ogni erba un fascio non si lamenti d'aver prodotto un deserto privando il terreno d'ogni vegetale.

In seconda istanza riguardo il patrimonio artistico pittorico...

In terza... musicale, quello che tanto piace a Sebastian, sì d'averne associato Bach al suo nike...

In quarta... la letteratura... l'immensa letteratura prodotta dalla grande Europa, Russia compresa.

In quinta...  la psicologia, non so dire per Freud, ma Jung ne verrebbe fortemente ridimensionato.

In sesta... filosofico... (sarebbe da domandare, nella specifica sezione, cosa sarebbe la filosofia mancando tal riferimento...).

Le correlazioni, interconnessioni, mescolanze, simbiosi ecc. ecc. mostrano, per chi le voglia vedere, che non si sta parlando di un organo singolo che si possa espungere da un corpo pretendendo di mantenerlo in vita. 
Se si vuole che continui, trovando ancor per il futuro una delle tracce della nostra identità di popolo, occorre rispettarlo, salvaguardarlo.

Chi aneli che ogni traccia legata alla nostra tradizione religiosa venga cancellata così d'esser libero di ricostruir dalla tabula rasa, soppesi quel che perderà per sempre... e dia un'indicazione di cosa verrà a rimpiazzarla...
 

Forse il mio amico è stato sepolto e se mi capiterà non mancherò di portare un fiore, si è sempre usato così.
 

Ma disperso nell'aria, nell'acqua oppur confinato nella terra non cambia la sostanza, la vita che ci abbandona non ritorna... se non come pensiero e sensazione nei luoghi della memoria, i cimiteri... o nella nostra stessa coscienza, che è il frutto del cimitero di tutte le genti e di quanto han fatto in terra.

Strano che chi vorrebbe liberarsi della forma esteriore dei cimiteri non riconosca d'esserlo dentro di sé... cosa cambierebbe?

Ma come la coscienza è intrisa di morte è di converso intrisa di vita e permette all'uomo di manifestare nelle sue varie espressioni una qualità peculiare, la creatività.

Chi reputi migliore la situazione di chi non è per nulla nato (un totale controsenso, ma se piace ragionar in codesto modo...) spieghi perché gli piaccia la musica, la pittura... la lettura, il vedere ancor bimbi giocare... passeggiare, mangiare... riposare dopo una giornata di duro lavoro...

 
Sapete che differenza c'è tra esser morti e vivi?

Se non la sapete siete già morti.

In quel caso, il cimitero o qualunque altra cosa di questo mondo non vi riguarda più.


Ma, disprezzata o glorificata, chi scrive qui ha ancor il dono d'aver vita.
 


https://youtu.be/YD6fvzGIBfQ

InVerno

Citazione di: jsebastianB il 25 Gennaio 2017, 00:01:32 AM
Citazione di: InVerno il 24 Gennaio 2017, 20:13:22 PM
Io sono rimasto sorpreso dalle pire a Varanasi, pensavo di trovare una gran puzza e condizioni igieniche pietose, in realtà non è così grave come immaginavo. Diversa è la questione degli Aghori, che meriterebbero lunghe discussioni. L'idea di farsi bruciare è sicuramente uno "spreco", tuttavia ha una tradizione lunga e affascinante anche nel solo mondo ellenico. A questo proposito si possono trovare 2 diverse impostazioni, una materialista, igienista, energista.. e una "tradizionalista" nel senso che trae giovamento dal ripercorrere tradizioni antiche (nel nostro modernismo a volte ci dimentichiamo del fascino di ciò).. Essendo la morte una questione estremamente personale, non mi sentirei di fare distinzioni troppo nette e classificatorie.


Quindi è un fatto culturale.
Se dunque prima della cristianizzazione della societa' - nella Roma pagana era prassi comune la cremazione .. con l' avvento della (vera ?!?) religione ci si è adaguato alle nuove disposizioni.

Fino a qualche tempo la santa ekklesia proibiva, nel modo piu' assoluto, la cremazione del corpo.. come se il dioTrinitario ( con la sua proverbiale Onnipotenza ) avesse avuto qualche difficolta' nel compiere quel miracolo universale.
( che poi - almeno cosi' vuol giustificarsi la santa ekklesia - questo era per via dell' irrompente Illuminismo - quel "diabolico" movimento che ha svegliato le sonnolenti menti degli incolti, dei semplici - la proibizione divenne totale ). il credente - terrorrizzato - temeva quanto mai l' Inferno eterno ( dalla chiesa - sic !).
Nel mio H. Bayer ( storia del dogma - Fisherverlag - a pag. 78 - riporta una precisa disposizione del sant'Uffizio ( l' ex Santissima Inquisizione ) che condanna (!) nel modo piu' categorico la pratica della cremazione ( anno 1885/1886 )  -      

E poi ricorderai sicuramente come l' 11 e 12 articolo del credo degli apostoli prospetta al credente: La Resurrezione della sua " Carne " e la vita eterna !

Cosi' come il credo niceno-costantinopolitano ( ultimo articolo )  assicura al devoto questa assoluta certezza:  Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo - che verra' !

E comunque al di la' del nuovo atteggiamento ecclesiastico  di apertura (sic!) a partire dagli anni '60 /65 - la cremazione ai credenti è permessa ( rispetto all' intransigenza del 1885 - un passo epocale.. ) - tuttavia la santa ekklesia deve comunque mettere il suo naso.. -
Infatti proibisce la dispersione della ceneri e/o la conservazione in anelli e/o oggetti simili - ( prospettata da W. Mendiza )  - MA confortante è che ADESSO la gente si comporta come meglio crede.

Ci vuole ancora un po' di  tempo per una -  totale  -  S-cristianizzazione...    
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Un link sulla  "rivoluzionaria apertura"  per  una nuova era....

 http://www.ilgiornale.it/news/chiesa-benedice-cremazione-dice-no-alle-ceneri-casa.html
E' interessante notare come nelle culture mesopotamiche antiche la conservazione del cranio fosse un usanza estremamente comune. E' evidente che queste persone consultavano i crani dei parenti prima di prendere decisioni importanti, avevano capito che nel o dal cranio veniva "prodotta" l'anima e lo conservavano per conservare l'anima stessa. La distinzione tra sogno e realtà era sicuramente estremamente più flebile e la presenza (non inumata, ma "a portata di mano") di un pezzo di parente è probabile aiutasse a far scaturire sogni "negromantici" (ancora oggi in alcune società tribali si può essere "processati" per cose fatte nei sogni) . Questo è deducibile dal fatto che le prime società sedentarie usavano seppellire i parenti sotto il giaciglio dove avrebbero dormito la notte, e che le tombe risultano scavate e riscavate più volte, come se appunto ci fossero delle consultazioni e poi delle successive riseppelliture. Allo stesso modo, i primi culti delle divinità antropomorfe, avevano una forte connotazione funeraria. Ci sono una moltitudine di templi costruiti da società pre-statuali dove l'inumazione all'interno del tempio dell'intero corpo (ma non della cranio, che appunto rimaneva un monile pret-a-porter) veniva effettuato in strutture "cardine" del tempio. Molto sembra suggerire che l'idea iniziale di una divinità "somigliante" all'uomo fosse appunto legata strettamente al concetto di "anima" umana. Nei templi dove fa da padrone l'animalesco, per esempio, è raro trovare scheletri umani.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

jsebastianB

#11
Citazione di: Jean il 25 Gennaio 2017, 17:31:12 PM
Certo, è solo questione di tempo, per tutte le cose.
Come intendere Il tempo ?
Non posso che ricorrere al mio preferito.. Qoelet.
Una delle sue  piu' sublimi liriche riguardava proprio il "tempo" - e che egli stesso non era in grado di quantificare quell' estremo esistere dell' umano.
Egli dunque riporta - come una litania - il susseguirsi ( seppur inconoscibile ) delle varie fasi che con certezza: cambieranno, modificheranno lo " stato" precedente;   Da qui quel mirabile alternarsi:
- c'è un Tempo per piangere - e uno per ridere
- c'è un Tempo per amare - e uno per odiare.. ecccc.. eccc...
dando avvio all' inizio di un Altro Tempo e cosi,' processo dopo processo, ciclo dopo ciclo.. il Tempo trascorre.

Cosi' come anche nell' Odissea riporta una simile espressione:  C'è tempo per ogni cosa ! ( XIX - 592/593 )
a significare come gia' nelle epoche ormai passate si "rifletteva" sugli affanni dell' esistenza.. uguali per tutti / in ogni Luogo e Tempo.
A Gerapoli di Frigia ( Turchia ) in una grotta sgorgava acque calda ricca di bicarbonato ( il sedicente Plutonium ) e alle pareti queste iscrizioni:
- vi sono vari Tempi della vita; a che vanamente, Uomo, sie ansioso ?

E comunque il mio "ci vuole ancora tempo" è proprio perchè nessuno è grado di conoscerlo.
Quanto "tempo" la nuova religione ha scalzato il paganesimo e tutto ad esso connesso ? Quanto tempo il subentrante cristianesimo è riuscito ad imporsi e soprattutto condizionare la societa' 200/300/400 anni ? -
Giusto quindi: è SOLO questione di tempo / ovvero tutto cio' che nasce - fatalmente terminera' ( .. un tempo x nascere e un tempo x "morire") -
La religione egizia quanto "tempo" è durata ? 2000/3000 anni ? e poi ? e che sono mai ?
ennesima conferma che : tutto cambia, tutto si rinnova, tutto si trasforma proprio perchè niente.. alcunchè  è Permanente, duraturo, fisso, eterno !  
                           ---------------------------------------------  
Tu scrivi: Nell'arco temporale della mia vita.. - -  son avvenuti tanti cambiamenti nella mia vita che mi han fatto riconsiderare molte mie (presunte) convinzioni.

Consolati - questo vale per tutti !
                          -------------------------------------

Tu scrivi:  Sicuramente ci son orchi in tutte le favole, molti, troppi anche all'interno della Chiesa,  

sicuramente avrai avuto ( per tua fortuna ) positive esperienze. Io non osso dire altrettanto. Le cicatrici interiori sono sempre presenti !!
                    ---------------------------------
Tu scrivi:  quello che tanto piace a Sebastian, sì d'averne associato Bach al suo nike...

Bravo - è proprio cosi'. J. Sebastian Bach è  la gioia ( seppur effimera ).
                            -------------------------------------
Tu scivi: Chi aneli che ogni traccia legata alla nostra tradizione religiosa venga cancellata così d'esser libero di ricostruir dalla tabula rasa, soppesi quel che perderà per sempre... e dia un'indicazione di cosa verrà a rimpiazzarla...

Sono i cicli della storia !
E non posso che ricorrere all' inarrivabile Qoelet con quel suo Mirabile passo ( 1.3 ):
- Una generazione va - una generazione viene - MA la terra è sempre la stessa !
Un significato che va "oltre" la forma letterale !  
                                 -------------------------------
Tu scrivi: Chi reputi migliore la situazione di chi non è per nulla nato (un totale controsenso, ma se piace ragionar in codesto modo...)

Talmente miseranda è l' esistenza su questo fottuto mondo che il sublime Predicatore non solo considerava Felici quelli ormai trapassati - MA - esaltava come Ben PIU' Felici i NON nati - proprio perchè non sperimenteranno  (l' anticipol) dell' inferno.
                            ------------------------------------------
Tu scrivi: spieghi perché gli piaccia la musica, la pittura... la lettura... eccc...

Sono le ben poche "gioie" che proprio il Predicatore ( per 9 volte ) consigliava di godere ( come mangiare e bere, stare in allegria e trascorre giorni felici con la donna amata), perchè - ahime' - passeranno in un baleno e di nuovo ci si sprofondera'  nella dura realta' esistenziale..
                             ---------------------------------
Tu scrivi:  Sapete che differenza c'è tra esser morti e vivi ?.....
          il cimitero o qualunque altra cosa di questo mondo non vi riguarda più.

Lo spiega in modo egregio sempre "lui" / l' impareggiabile Qoelet - Egli riporta  ( 9.5/6 )  quanto hai postato !
Per il Predicatore infatti i vivi sanno che "dovranno" morire - quelli gia' trapassati non hanno piu' alcuna facolta' "Cognitiva" / incapaci di pensare.
L' autore del Libro NON conosceva ancora che esistesse un' altra (eventuale) vita (!) - nel suo tempo l ellenismo non aveva "corrotto" l' ebraismo.
E comunque per significare il pensiero di Qoelet - merita ricordare J.B. Singer, il quale proprio riferendosi a Qoelet - e questi suoi passi - scrisse: La' c'è qualcosa.

- In una strada passarono nelle diverse ore della giornata, tre carri funebri. Il primo era seguito da una moltitudine / nel secondo una minuscola presenza / nel terzo nessuno.
Il rabbino cosi' commento? : In sostanza non fa alcuna differenza = perchè comunque i morti Non sanno piu' nulla quanto succede , non hanno piu' salario... eccc... !
Come dire una volta dall' altra parte - tutto è finito, possono esaltarlo, denigrarlo e/o anche divinizzarlo MA "lui" non potra' mai saperlo !!
Da qui la sconfortante considerazione di Singer: come poteva Qoelet aver scritto nulla sulla mortalita' dell' anima ?  Che i Sadducei, Dio ne guardi, che avessero ragione ??

Sublime il pensiero dell' Ecclesiaste !!

Jean

Caro J.S.B.Q. (indovina cosa sta per Q...),


... c'è  anche un tempo per accettare di vivere nel tempo in cui si vive, nel luogo ove si vive, con le persone con cui si condivide (poco o tanto) la propria vita, con le attività esteriori (es. lavoro) ed interiori (es. pensieri), aprendo il bagaglio del passato senza necessariamente rabbrividire alla propria collezione di cicatrici (chi non ne ha... le mie son peggio delle tue perché me le son prodotte da solo...).

Un tempo in cui non ci si appoggia ad altri, siano persone o parole viventi o passate, per trovar il senso della propria collocazione, perché proviene dal non cercar più una collocazione, accettando quella in cui ci si trova.

Un tempo in cui il rancore, la rabbia per quanto ha fatto l'uomo all'uomo e quanto (si presume) abbia o non abbia fatto Dio all'uomo è secondario rispetto a quello che estraiamo da noi, per noi e gli altri.

Non è il tempo del qui ed ora, per viver il quale serve una verginità che corrisponde solo ai bambini, è un tempo attuale, adulto e maturo... si è visto, compreso come stanno le cose e la rivoluzione, lo scardinamento, sappiamo che porteranno altre rivoluzioni e scardinamenti.

In questo tempo, nel luogo ove vivo, ci son architetture di chiese, conventi e cimiteri, per restare nel tema, come sempre sarebbe auspicabile fare, salvo qualche digressione del tutto lecita.

Non serve Q. per figurarsi l'ovvia fine di tutte le cose... ma questo, lungi dal levar valor all'attuale, a me, a molti, rende ancor più splendente il tempo in atto.

Questo mio tempo, che per discreta parte vivo assieme ad altri, lo vedo come una pagina sulla quale vado, istante dopo istante, leggendo la narrazione della mia vita.

C'è chi si chiede se vi sia un ente che l'abbia scritta o lo faccia man mano, chi non si fa domande, almeno quando si ritrovi inebriato dalla gioia musicale, come nel tuo caso.  
  
La pagina comprende tutto il quadro che percepiscono i sensi... ci son quindi chiese, campanili e cimiteri... perché desiderare una pagina diversa dove queste edificazioni non siano più?

Leggiamola meglio la pagina... i particolari aumentano, si espandono sempre di più... ecco, è diventata il mondo e la narrazione non è solo la mia ma quella dell'intera umanità... dove la mia pagina s'è persa, indistinguibile dall'innumerevoli altre.

È questa la morte? 

Pur se qualcuno per volere o per caso ancor può legger la mia pagina?

E dov'è finito il corpo, compreso il tuo, che tanto t'ossessiona e non manchi di ricordarlo corruttibile ed infine putrido e marcescente cibo per vermi... se stai leggendo del suo destino nella tua pagina vuol dir che non sei morto... com'è che torni sempre a quella riga dove muore e marcisce? 
Cosa ti ci riporta?

Tu vorresti viver per sempre? Vorresti morir ora?

O come (quasi) tutti noi accetti che si compia il nostro tempo?

Nel qual caso, dov'è la differenza tra tutti noi?

Dove posiamo lo sguardo per legger la nostra pagina è l'unica differenza, ma non c'è nulla più importante di quello che possono leggere i nostri compagni di viaggio nelle loro.

Pensi di esser alla fine del libro, l'hai solo aperto...

 

Buona lettura.

Duc in altum!

**  scritto da Jean:
Citazionequesta la morte? 

Pur se qualcuno per volere o per caso ancor può legger la mia pagina?

E dov'è finito il corpo, compreso il tuo, che tanto t'ossessiona e non manchi di ricordarlo corruttibile ed infine putrido e marcescente cibo per vermi... se stai leggendo del suo destino nella tua pagina vuol dir che non sei morto... com'è che torni sempre a quella riga dove muore e marcisce? 
Cosa ti ci riporta?

Tu vorresti viver per sempre? Vorresti morir ora?

O come (quasi) tutti noi accetti che si compia il nostro tempo?

Nel qual caso, dov'è la differenza tra tutti noi?

Dove posiamo lo sguardo per legger la nostra pagina è l'unica differenza, ma non c'è nulla più importante di quello che possono leggere i nostri compagni di viaggio nelle loro.

Pensi di esser alla fine del libro, l'hai solo aperto...

 

Buona lettura.


A un funerale  (1990)

Quanti sguardi,

quanti pensieri,

quanta gente con un dolore nel cuore.

Tanti visi,

tanti rancori,

tante preghiere non recitate dal cuore.

Vecchi amici,

vecchi amanti,

vecchi destini che emozionano il cuore.

Nuovi occhi,

nuovi imprevisti,

nuove chimere parleranno al cuore.

Perché ti tormenti,

perché ti sorridi,

perché la morte è la rivelazione del cuore?

Quanti tanti vecchi e nuovi perché incontrerò il giorno del mio funerale.

:)  8)  :)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

jsebastianB

Citazione di: Jean il 26 Gennaio 2017, 21:08:09 PM
c'è  anche un tempo per accettare di vivere nel tempo in cui si vive, nel luogo ove si vive, con le persone con cui si condivide (poco o tanto) la propria vita, con le attività esteriori (es. lavoro) ed interiori (es. pensieri), aprendo il bagaglio del passato senza necessariamente rabbrividire alla propria collezione di cicatrici (chi non ne ha... le mie son peggio delle tue perché me le son prodotte da solo...).



Evidente questa è la "tua" visione e solo tua.. e che suppongo l' accettazione/adeguamento esistenziale.. di un credente( e che ovviamente rispetto ) - - Ma non siamo ( per fortuna ) tutti uguali.
Come gia' postato le tue esperienze non sono le mie.. volente o nolente ognuno si porta il suo vissuto.. eccc.. eccc..
                                   ----------------------------------
Tu scrivi: Non serve Q. per figurarsi l'ovvia fine di tutte le cose... ma questo, lungi dal levar valor all'attuale, a me, a molti, rende ancor più splendente il tempo in atto.

E qui ( a parer mio ) non hai compreso "la valenza" di "Q" / Ovvio che per tutti è il ritorno da dove si era venuti.. e questo gia' millenni PRIMA ancora  che lo rimarcasse "Q" !   L' umanita' antecedente non ha di sicuro atteso  "Q"  per rendersi conto dell' ineluttabile ultima dimora.. talmente è banale.
MA il suo messaggio è ben piu' "profondo" che non la palese verita', perchè mirava non tanto al fatal trapasso - quanto al "senso" da dare a questa "magnifica" esistenza !  E questo dimostrerebbe ( mi potro' sbagliare.. ) che tu quei Libri ( pur sempre "sacri" ) forse li hai letti con superficialita'. . comunque è ben diverso da quanto hai postato.

Rispetto ai vari autori / tutti impegnati ad esaltare, magnificare, adulare, osannare il dio delle Tribu' -  "Q" ( pur attingendo dalla Sapienza altrui - es. il famosissimo canto egizio dell' Arpista ) si presenta come il " bastian contrario " che senza alcun condizionamento, denuncia quanto fasulla, assurda e senza senso fosse questa miserevole esistenza degli individui.
Molti "specialisti" erano alquanto turbati e si interrogavano perchè mai un autore cosi' disfattista, poco ecclesiastico, un pericoloso seminatore di dubbi.. piu' che un rassicuratore di pace - fosse stato inserito nel canone ?!?  
Perchè dunque questo scomodo "disturbatore" , dai modi irriverenti verso quei favolosi teoremi "ispirati" ma da Lui svalutati/screditati tanto da farli apparire, di fronte alla cruda realta', come vera "aria fritta", potesse far parte dei Libri sacri ?!?
Si "diceva" che questo "Q" ( il cui autore è comunque del tutto anonimo ! ) risalisse nientemeno che a Salomone, e data la sua riconosciuta autorevolezza / seppur a malincuore / fu aggiunto al Tanakh.
Ma quello che piu' irritava i "sapienti specialisti" è quell' incontestabile verita' espressa da "Q" riguardante il destino di dissoluzione "comune" SIA dell' animale CHE dell' uomo ( il prezioso gioiello creato a immagine e somiglianza del divin vasaio.. ) - Per il supponente Bipede pensante - eguagliare l' animale con l' umano -  era un ignobile oltraggio verso colui che siede sul trono  posto sulle nubi..
E comunque per rendere piu' accettabile ( piu' digeribile) quel "rospo", altri autori ( ovviamente anonimi ) hanno provveduto ad implementare il finale del mirabile "Q" ! Da qui l' accento sul tambureggiante: Timor di dio / elemento unificante dei tutti  Libri Sapienziali - atto a significare la relazione interpersonale tra il dioYahwè ( dell' Alleanza ) e il suo devoto !  

Per molti "Q" è stato un ribelle solitario, un intellettuale critico che non si è lasciato Incantare dalla vecchia dottrina ma, al contrario, va alla ricerca di una risposta sul significato di questa miserevole esistenza.
Per altri vien considerato come espressione della forma piu' razionalista del suo tempo (!) - in quanto evidenzia come l' esperienza, la realta' vissuta screditi quei "paroloni" e/o quei (vuoti) concetti astratti degli Imbonitori di turno ( gli stregoni del sacro ) -
In verita' essi sono i piu' scaltri (!) -  vere volpi intellettuali nell' aver compreso il pressante bisogno del "semplice, dell' incolto, dello sprovveduto..   rintronandolo con quelle loro  fantasiose "trovate" -
Tra i vari commentatori di "Q" spicca l' eminentissima figura del biblista G. Ravasi - il reverendissimo cardinale della santa ekklesia ( attuale responsabile del dicastero cultura della stessa ) - nonchè autore del corposo Qoelet ( edit. Paoline ) - con quel curioso sopra titolo: c'è un TEMPO per amare e uno per odiare -
e sottotitolo: il Libro piu'"scandaloso" dell'A. T. - -
E dunque ben diverso dal tuo "sbrigativo" commento.
                                          ----------------------------------------
Che poi tu manifesti "gioia" del (tuo) tempo in atto, condiviso con altri cosi' come godi della tua serenita'.. eccc.. ne sono lieto / buon per te.      
                                        -----------------------------
Tu scrivi: E dov'è finito il corpo, compreso il tuo, che tanto t'ossessiona e non manchi di ricordarlo corruttibile ed infine putrido e marcescente cibo per vermi...

Mi ossessiona ? Caro mio.. sai almeno del perchè sono cosi' del tutto "Indifferente" ??
Per quasi otto mesi ho lavorato nella ditta di mio zio ( pompe funebri !). Aiutavo nella vestizione delle salme.. alla preparazione, negli appartamenti, e/o nell' obitorio delle Molinette - l' esposizione delle salme cosi' come pure ho assistito alla traslazione di resti putridi e/o all' apertura di bare ( per l' accertamento della disidratazione / ovvero se ancora sussisteva  la "percolazione dei liquidi" ! ) e che in caso positivo si provvedeva alla traslazione in un' altra cassa ( non piu' zincata !).
Ecco perchè del dissolvimento, disfacimento, putrefazione.. e tutto quanto connesso -assolutamente - NON mi turba nè tanto meno mi Ossessiona !!    
                               -------------------------------
Tu scrivi : Tu vorresti viver per sempre? Vorresti morir ora? O come (quasi) tutti noi accetti che si compia il nostro tempo?  Nel qual caso, dov'è la differenza tra tutti noi?

Vivo sereno - consapevole - che in un "qualsiasi" istante dovra' avvenire "quel" momento !
O forse tu intendi se penso al suicidio ?  
E comunque - sono ben preparato.. semmai la mia carcassa fosse affetta da quel male - non ci penso due volte.. all' eutanasia - Zurigo (!) è dall' altra parte di Ginevra..( ove mi reco una volta al mese).. e comunque - POI - dissolto nella Natura !! alleluja, alleluja -

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