Eliminare Dio dalla nostra vita, è realmente "evolutivo"?

Aperto da Yeliyel79, 24 Settembre 2019, 13:09:22 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

baylham

Citazione di: donquixote il 25 Settembre 2019, 16:57:48 PM
Citazione di: baylham il 25 Settembre 2019, 14:50:19 PMLa spiegazione logica dell'inesistenza degli assoluti è semplice se si accetta la premessa che esistano le cose, gli enti. Se Dio esiste significa che è semplicemente una cosa fra le altre, con la stessa importanza ai fini di questo ragionamento di un granellino di sabbia. Granellino di sabbia di cui io, tu paul11 e molti altri non dubitiamo dell'esistenza, come non dubitiamo del carattere "a" posto alla fine della parola esistenza. "l'Universo è opera di "dio"" è un sistema formato da almeno tre cose: l'universo, l'opera e Dio. Inoltre ci sono il testo, le parole, i caratteri. Manca l'assoluto, che è il sistema, che infatti non ha esistenza proprio perché ci sono le cose, le parti, almeno tre. Quindi o mi tengo l'assoluto, che non ha esistenza, da cui il mio ateismo, ma di cui non so che farmene o mi tengo le cose, a cui invece sono molto affezionato. Ovviamente tutto ciò vale logicamente se si accetta la premessa. A ciascuno la sua premessa. Molte discussioni fa argomentavo che l'ateismo era la fede più irrazionale, sostenere l'inesistenza di qualcosa era una missione impossibile; oggi sono convinto del contrario, che l'ateismo sia una fede molto razionale.  

A livello di mera spiegazione logica mi pare ci sia innanzitutto e a mo' di premessa una lacuna gigantesca: infatti parlando rigorosamente non può esservi nulla che non esista. Se qualcosa non esistesse non si potrebbe nemmeno parlarne poichè per poter affermare o meno la sua esistenza bisognerebbe perlomeno sapere che cosa è, e se si puo dire "che cosa è" di un qualcosa, una cosa qualsiasi, significa che questa esiste ed ha delle caratteristiche che un gruppo di persone che ne vuole discutere deve a priori condividere. Dunque la proposizione "questa cosa non esiste" detta così non ha senso, e lo può avere solo se preventivamente si condivide il livello di esistenza in cui quella cosa andrebbe collocata. Infatti la frase "questa cosa non esiste" è perlomeno incompleta, e bisognerebbe precisarla meglio. Se io affermo che i cavalli volanti non esistono devo aggiungere "a livello fisico-terrestre" perchè Pegaso esiste eccome a livello di mitologia, di letteratura, di immaginazione, di simbologia, insomma a  livelli diversi rispetto a quello materiale dominato dalle leggi fisiche terrestri. Una volta chiarita questa questione si potrà allora discutere a quale livello Dio esiste partendo dalla descrizione del termine che nei secoli ne sono state date e capire se effettivamente è "una cosa fra le altre", un "granellino di sabbia" oppure no.

Il nulla non esiste come non esiste "la parola che non ho detto": esiste l'immaginazione del nulla, come l'immaginazione della parola non detta. Posso anche immaginare innumerevoli assoluti, esseri, dei. 

Effettivamente esistono forme di esistenza diverse, anche livelli di esistenza diversi. Certamente l'esistenza di Dio è diversa dall'esistenza di un granellino di sabbia. Ma se esiste un granellino di sabbia, cosa di cui non dubito come non dubito della mia esistenza,  ed esiste Dio, qualunque cosa significhi esistere, allora il granellino di sabbia e Dio sono parte di un sistema che li comprende. In questo sistema (sistema che non ha esistenza altrimenti ci sarebbero non due ma tre esistenze, il sistema, Dio e il granellino di sabbia, in questo modo rispondo anche a viator) Dio e il granellino di sabbia sono allo stesso livello, quello dell'esistenza.
In breve le parti, gli elementi di un sistema non sono degli assoluti: il sistema può essere l'assoluto, ma il sistema assoluto non ha esistenza, esistenza che è una proprietà delle parti. Poiché io esisto l'Assoluto, Dio, l'Essere, l'Uno non esistono.

Ipazia

Citazione di: paul11 il 26 Settembre 2019, 00:30:07 AM
La fede ha necessità di agganciarsi a qualcosa, è spinta a coniugarsi con qualcosa per costruire una "credenza", una parziale verità. Tutti noi ,atei agnostici,credenti, crediamo in qualcosa e lo sosteniamo anche"appassionatamente",da qui le convinzioni. L'uomo non può riuscire a vivere senza credenze, è nel suo "essere" e stare nel mondo.

Concordo pienamente. Fin dai primi vagiti noi abbiamo bisogno di credere: nell'onnipotenza dei genitori, nel nostro esistere in vita, che per un bambino appare eterna. Almeno finche non incontra quell'esperienza radicale che è la morte di qualcuno con cui ha qualche legame. Lo stupore di tale incontro supera persino il dolore della perdita di un legame affettivo. Da quel momento il bambino sa che esiste la morte e che la sua vita non è eterna. Lo sa, non lo crede soltanto. E lo crede perchè lo sa. La morte insegna la incolmabile differenza semantica ed esistenziale tra credere e sapere.

Se l'uomo fosse semplicemente un animale razionale la cosa finirebbe qui. Ma l'uomo è animale metafisico, per cui toccato il fondo dell'abisso mortale trova un diavoletto metafisico che gli dice: se risali dall'altra parte troverai la vita eterna. Memore della lezione di Maia sono sempre risalita dalla parte dove chiara è la distinzione tra credere e sapere, laddove se qualcosa si guasta c'è sempre qualcuno che la sa riparare senza scomodare cause sovrannaturali e improbabili rimedi della stessa natura. Progressivamente ho spostato la fede da quello in cui credo a quello che so, sapendo che quello che so ha dovuto superare percorsi selettivi severi da cui quello in cui posso solo credere si è sempre sottratto. In ciò sta l'evoluzione di cui al titolo della discussione. Nella selezione severa che separa ciò che si sa da quello in cui si può soltanto credere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: Yeliyel79 il 25 Settembre 2019, 23:25:20 PM
Perché non essere solo "vuoto e nulla" non pensante che non si interroga su sé stesso?

Io non so voi ma ogni volta che penso a queste cose provo una grande meraviglia per l'esistenza e l'universo ma anche una tremenda, terribile sensazione di inquietudine.

Il Nulla è la onnipresente, l'ineliminabile possibilità del nostro esserci mondano.

Traspare dietro ogni cosa, ogni fatto, ogni sentimento, ogni affetto.

E non tanto perché dal Nulla tutto proviene e in qualsiasi istante tutto può ritornare.

Piuttosto perché il Nulla è la presenza costante, seppur volutamente ignorata, in ogni momento di vita.

Insostenibile presenza, sguardo della Medusa che impietrisce, che non vogliamo mai incontrare, tranne quando la vertigine ci coglie di fronte all'horror vacui.

Eppure proprio l'horror vacui, ne sono ormai convinto, è la strada obbligata verso Dio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

paul11

#33
Ciao Ipazia,
non penso alla contrapposizione fra Dio e scienza, tanto meno scienza moderna.
La mia tesi è che l'uomo ,storicamente, tende ad estremizzare fino alla "nausea" una modalità culturale, per cui arriva poi una risposta culturale di tutt'altri paradigmi.
Manca sempre il senso della misura, si tende ad esasperare. Lo hanno compiuto con la meta-fisica, con Dio, e nella modernità con la morte di Dio, l'esaltazione della fisicalità e di teorie naturaliste.

Ma è sempre l'uomo come soggetto storico che decide quale strada percorrere, in base alle interpretazioni dei paradigmi culturali del tempo.
Perchè l'uomo è "schizofrenico" per sua natura, essendo fisicamente ancorato tra le regole naturali e la razionalità/irrazionalità fra linguaggio/mente .
Tutto il resto ne deriva, comprese le antitesi culturali, il gotha dei sacerdoti e della comunità scientifica, il potere.

L'uomo non è un animale razionale, perché la ragione deve vincere la morte che è regola naturale,questo è un grande problema. La ragione non vuole piegarsi all'ordine naturale e allora la ragione diventa fonte di trasformazione della natura, la manipola, la altera cercando di piegare al proprio volere i domini, i quali imperterriti seguono gli ordini universali quelli che gli antichi definivano "del cielo e della terra" che non era altro che il cosmo universale e della natura soggetti entrambi al movimento circolare. L'occidentale moderno culturalmente ha spezzato questo paradigma illudendosi di crescere sempre di più di evolversi sempre di più di progredire in quel concetto moderno di infinito quando invece c'è "un eterno ritorno".
L'uomo vuole l'infinito e l'illimitato perché teme il finito, teme il destino assegnato dall'universo,da quando si è illuso di "domare" la natura per vincere la sua stessa natura cadaverica.
La post modernità ha partorito un uomo desideroso di morte ubbriacandosi dei piaceri effimeri della vita, per stordire la sua anima.
L'uomo non trova rimedio al dolore e alla sofferenza che nessuna materia può consolare, e allora ha paura anche di soffrire e del dolore, è diventato intollerante persino alle manifestazioni naturali e dell'anima(psuche che poi divenne psiche).

Sariputra

Citazione di: paul11 il 25 Settembre 2019, 17:47:13 PMIl cuore è fondamentale, ma non fondativo e lo sanno da sempre le scuole filosofiche indiane di tutte le forme spirituali . Il cuore è una premessa, ma tutti seguono le passioni, anche Hitler e i serial killer. Perchè il cuore è "ambiguo", se non è accompagnato dalla ragione, saremmo in balia delle passioni,fino alle perversioni alla cecità stessa del cuore. Cuore e ragione devono accompagnarsi dentro il senso della misura.

Sono d'accordo. Qualche domanda bisogna pur porsela prima di "sposarsi"... :) 
un saluto
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

green demetr

Ciao Yeliyel79,

Naturalmente essendo tu astrologo parli di archè.

Ma tu stesso però neghi alla scienza la possibilità di verità.

Salvo poi con una contorsione a 360 gradi, riproporla come modello di riferimento.

Questa cosa delle neo-religioni non la capirò mai!

Inoltre come tu sai la massoneria posticipa la data dell'acquario.

Anche se io pure credo siamo già dentro quell'eone. O comunque quell'eone che sta arrivando sta già distruggendo quello in cui eravamo.

D'altronde basta vedere i razionalisti per capire i danni che il nuovo eone farà.

Io non sono così tanto contento come te!!  ;D

Se parliamo di Eone stiamo già parlando di gnosticismo, io sono un novizio autodidatta, sto già diradando l'aria intorno a me, questo signore dell'oscurità tu lo pensi come forza quantistica?

Il quantismo non è una forza, l'energia oscura è solo un modello.

Cosa sia quel modello e cosa sia quell'energia fa parte del famoso 80% ancora da indagare della scienza.

Forse ha ragione la massoneria a spostare la data, mi pare di ricordare siamo nei pressi del 2100 inoltrato, dubito lo vedremo mai.

Più interessante è invece ragionare sull'esistenzialismo.

La mia paura è che il neo-pagano sia semplicemente un cattolico deluso, ma di fondo rimanga un cattolico.

Spero su questa cosa di capire meglio più avanti.


Forte Ettore Rossi, la tua visione sensibile del mondo.

Riguarda gli altri amici del forum, per oggi un semplice saluto, troppo carne al fuoco avete messo!  ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Ciao Paul,

prima mi cassi la psicanalisi, adesso pure il buon Heidegger? (pure massacrato sragionevolmente da bobmax)

L'esserci non è il problema è proprio la soluzione!!!

Il punto è che "esserci"  è la traduzione forzata in italiano del tedesco che era esistente.

Ossia è proprio perchè esisto che sento in me il concetto di un altrove.

Che sarebbe poi l'idea di Anselmo d'Aosta!

Ossia se io ho in me il concetto di un essere che mi trascende, allora certamente in quanto io ESISTO, quell'Essere esiste.

Stessa cosa Tommaso, se esiste un esistente dunque per conseguenza esiste un ESSERE.

La petitio principi dei formalisti, tipo Armstrong, è del tutto idiota!

Dio non è dimostrabile deduttivamente ma inferenzialmente, ma sta gente invece di usare aristotele dovrebbe iniziare a usare Peirce, e la sua teoria inferenziale, cosa che tra l'altro usavo il pessimo Platone....

A me che Dio esiste mi pare di una evidenza solare.

E' il discorso che lo accompagna, ossia il discorso dei sacerdoti che mi fa ridere tanto!

Forse perchè come dici tu manca di misura, io direi semplicemente di eleganza.

Come diceva il somma maestro (nietzche) in fin dei conti la religione (il discorso della religione) è un modo rozzo per dirci di non  pensare!

ciao caro!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#37
Citazione di: paul11 il 27 Settembre 2019, 00:43:27 AM
Ciao Ipazia,
non penso alla contrapposizione fra Dio e scienza, tanto meno scienza moderna.
La mia tesi è che l'uomo ,storicamente, tende ad estremizzare fino alla "nausea" una modalità culturale, per cui arriva poi una risposta culturale di tutt'altri paradigmi.
Manca sempre il senso della misura, si tende ad esasperare. Lo hanno compiuto con la meta-fisica, con Dio, e nella modernità con la morte di Dio, l'esaltazione della fisicalità e di teorie naturaliste.

Ma è sempre l'uomo come soggetto storico che decide quale strada percorrere, in base alle interpretazioni dei paradigmi culturali del tempo.
Perchè l'uomo è "schizofrenico" per sua natura, essendo fisicamente ancorato tra le regole naturali e la razionalità/irrazionalità fra linguaggio/mente .
Tutto il resto ne deriva, comprese le antitesi culturali, il gotha dei sacerdoti e della comunità scientifica, il potere.

L'uomo non è un animale razionale, perché la ragione deve vincere la morte che è regola naturale,questo è un grande problema. La ragione non vuole piegarsi all'ordine naturale e allora la ragione diventa fonte di trasformazione della natura, la manipola, la altera cercando di piegare al proprio volere i domini, i quali imperterriti seguono gli ordini universali quelli che gli antichi definivano "del cielo e della terra" che non era altro che il cosmo universale e della natura soggetti entrambi al movimento circolare. L'occidentale moderno culturalmente ha spezzato questo paradigma illudendosi di crescere sempre di più di evolversi sempre di più di progredire in quel concetto moderno di infinito quando invece c'è "un eterno ritorno".
L'uomo vuole l'infinito e l'illimitato perché teme il finito, teme il destino assegnato dall'universo,da quando si è illuso di "domare" la natura per vincere la sua stessa natura cadaverica.
La post modernità ha partorito un uomo desideroso di morte ubbriacandosi dei piaceri effimeri della vita, per stordire la sua anima.
L'uomo non trova rimedio al dolore e alla sofferenza che nessuna materia può consolare, e allora ha paura anche di soffrire e del dolore, è diventato intollerante persino alle manifestazioni naturali e dell'anima(psuche che poi divenne psiche).

La contrapposizione evolutiva non è tra Dio e scienza ma tra una concezione del vivere teo-logica ed una antropo-logica. La quale ultima ha una sola via percorribile (con soddisfazione di green): quella di Zaratustra che si fa carico di seppellire il vecchio dio (Dio per i cristiani), non per mettersi ad adorare, come fa l'ultimo uomo, il giocoliere rivale che l'ha spodestato facendolo precipitare dalla fune tesa al settimo cielo dove gli acrobati divini eternano il circo teologico, ma per trovare alfine il senso del proprio destino, umano, semplicemente umano.

Nel far ciò bisogna resistere anche alla tentazione, forte in tempi di squallore da vitelli d'oro che si comprano al Mercato fattosi Tempio, di trovare illusori risarcimenti in ordini metafisici del cielo e della terra che hanno soltanto dalla loro parte la dignità della storia, ma non della verità, che va cercata nel qui ed ora umano, liberandolo dai feticci antichi e moderni.

In tal senso mi pare più attrezzata la cultura orientale, sensibile da sempre alla Maia e ai suoi veli, disvelati i quali si potrebbe trovare un salvifico nulla (non un Nulla metafisico), una chiara luce del vuoto, da riempire di senso con l'operari umano. Alfine consapevole della hybris demenziale dell'in(de)finito a cui  - schiavo - continua a pagare il filo nelle sembianze dei vitelli d'oro del suo tempo.

Evoluzione come trasvalutazione, superamento dell'ultimo uomo e del suo insuperabile feticismo.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

paul11

#38
Citazione di: green demetr il 27 Settembre 2019, 09:11:34 AM
Ciao Paul,

prima mi cassi la psicanalisi, adesso pure il buon Heidegger? (pure massacrato sragionevolmente da bobmax)

L'esserci non è il problema è proprio la soluzione!!!

Il punto è che "esserci"  è la traduzione forzata in italiano del tedesco che era esistente.

Ossia è proprio perchè esisto che sento in me il concetto di un altrove.

Che sarebbe poi l'idea di Anselmo d'Aosta!

Ossia se io ho in me il concetto di un essere che mi trascende, allora certamente in quanto io ESISTO, quell'Essere esiste.

Stessa cosa Tommaso, se esiste un esistente dunque per conseguenza esiste un ESSERE.

La petitio principi dei formalisti, tipo Armstrong, è del tutto idiota!

Dio non è dimostrabile deduttivamente ma inferenzialmente, ma sta gente invece di usare aristotele dovrebbe iniziare a usare Peirce, e la sua teoria inferenziale, cosa che tra l'altro usavo il pessimo Platone....

A me che Dio esiste mi pare di una evidenza solare.

E' il discorso che lo accompagna, ossia il discorso dei sacerdoti che mi fa ridere tanto!

Forse perchè come dici tu manca di misura, io direi semplicemente di eleganza.

Come diceva il somma maestro (nietzche) in fin dei conti la religione (il discorso della religione) è un modo rozzo per dirci di non  pensare!

ciao caro!
Ciao Green,
non stronco la psicanalisi ed Heidegger, visto che mi interessa Tutto e li ho studiati.
La psicanalisi è un metodo pseudo scientifico che infatti la medicina ufficiale ha di fatto reso obsoleto con il farmaco.Si haun problema psichico? La pillola ha un principio attivo che apre e chiude determinate "porte" nelle cellule dei neuroni, come un antidolorifico.
Semplicemente perché ,proprio perché l'"intimità" umana per me è importantissima, è illeggibile da qualunche altro umano, e ogni umano è un caso a sé non industrializzabile da un metodo psicanalitico e da una formulazione di una pillola che sono "industrializzazione", "piallamento" dell'uomo. Un prete nell'esercizio della confessione è "uno psicanalista", tanto per fare un esempio, un parente, un amico con sensibilità e intelligenza, sono "psicanalisti".
L'indagine dell'anima(psiche) presupporrebbe una verità superiore alla natura umana per poterla governare.Non dico sia impossibile, ma assai ardua e non per via scientifica sperimentale.
Che cos'è la profondità dell'intimo umano? E' qualcosa da addomesticare per una cultura, da rendere mansueto affinché sappia accettare il "suo posto "nella cultura umana? Essere ipocrita,
fare il cinico, sapersene "fregare" degli altri ed essere egoisti?
Ritengo che ognuno di noi sia uno schizofrenico "governato" dal proprio io cosciente che lo fa camminare su un filo che sta fra la follia e l'omologazione culturale. Finchè cammina sul filo..... è normalità.

Heidegger e il dasein(esistenza, anche se è semplicistico...) l'ho letto ,ma non ancora così approfonditamente come vorrei. Ci sono diversi Heidegger di un prima e di un poi. Non riesce a svolgere il dasein dentro l'orizzonte del destino, proprio perché l'essere e aletheia, il nascondimento. Come posso cogliere le forme ,le essenze dell'esistenza se l'essere è nascosto?
Se non definisce l'essere, l'esistenza rischia di diventare "passaggio di tempo dentro un tempo", privo di significazione e senso con un "vuoto".

Deduzione è logica se si segue una forma di concatenazione con delle premesse argomentative che arrivano ad una conclusione e dentro vi sono delle inferenze, come ad esempio : " SE (premessa)- una serie di argomentazioni (medi)- ALLORA (conclusione). Sono utilizzati anche nei linguaggi informatici.

Le caste sacerdotali, le caste scientifiche, le caste dei potenti,  ci fan vivere penando dentro le ruolificazioni sociali. E'chiaro che hanno determinato e determinano la cultura, proprio per questo c'è bisogno ,direi necessità di riflettere per cercare di chiarire,di capire.
Bisogna badare prima di tutto agli argomenti che sostengono, perché è qui che devono esporsi. e vi sono i limiti.

ciao

paul11

#39
Citazione di: Ipazia il 27 Settembre 2019, 09:58:58 AM
Citazione di: paul11 il 27 Settembre 2019, 00:43:27 AM
Ciao Ipazia,
non penso alla contrapposizione fra Dio e scienza, tanto meno scienza moderna.
La mia tesi è che l'uomo ,storicamente, tende ad estremizzare fino alla "nausea" una modalità culturale, per cui arriva poi una risposta culturale di tutt'altri paradigmi.
Manca sempre il senso della misura, si tende ad esasperare. Lo hanno compiuto con la meta-fisica, con Dio, e nella modernità con la morte di Dio, l'esaltazione della fisicalità e di teorie naturaliste.

Ma è sempre l'uomo come soggetto storico che decide quale strada percorrere, in base alle interpretazioni dei paradigmi culturali del tempo.
Perchè l'uomo è "schizofrenico" per sua natura, essendo fisicamente ancorato tra le regole naturali e la razionalità/irrazionalità fra linguaggio/mente .
Tutto il resto ne deriva, comprese le antitesi culturali, il gotha dei sacerdoti e della comunità scientifica, il potere.

L'uomo non è un animale razionale, perché la ragione deve vincere la morte che è regola naturale,questo è un grande problema. La ragione non vuole piegarsi all'ordine naturale e allora la ragione diventa fonte di trasformazione della natura, la manipola, la altera cercando di piegare al proprio volere i domini, i quali imperterriti seguono gli ordini universali quelli che gli antichi definivano "del cielo e della terra" che non era altro che il cosmo universale e della natura soggetti entrambi al movimento circolare. L'occidentale moderno culturalmente ha spezzato questo paradigma illudendosi di crescere sempre di più di evolversi sempre di più di progredire in quel concetto moderno di infinito quando invece c'è "un eterno ritorno".
L'uomo vuole l'infinito e l'illimitato perché teme il finito, teme il destino assegnato dall'universo,da quando si è illuso di "domare" la natura per vincere la sua stessa natura cadaverica.
La post modernità ha partorito un uomo desideroso di morte ubbriacandosi dei piaceri effimeri della vita, per stordire la sua anima.
L'uomo non trova rimedio al dolore e alla sofferenza che nessuna materia può consolare, e allora ha paura anche di soffrire e del dolore, è diventato intollerante persino alle manifestazioni naturali e dell'anima(psuche che poi divenne psiche).

La contrapposizione evolutiva non è tra Dio e scienza ma tra una concezione del vivere teo-logica ed una antropo-logica. La quale ultima ha una sola via percorribile (con soddisfazione di green): quella di Zaratustra che si fa carico di seppellire il vecchio dio (Dio per i cristiani), non per mettersi ad adorare, come fa l'ultimo uomo, il giocoliere rivale che l'ha spodestato facendolo precipitare dalla fune tesa al settimo cielo dove gli acrobati divini eternano il circo teologico, ma per trovare alfine il senso del proprio destino, umano, semplicemente umano.

Nel far ciò bisogna resistere anche alla tentazione, forte in tempi di squallore da vitelli d'oro che si comprano al Mercato fattosi Tempio, di trovare illusori risarcimenti in ordini metafisici del cielo e della terra che hanno soltanto dalla loro parte la dignità della storia, ma non della verità, che va cercata nel qui ed ora umano, liberandolo dai feticci antichi e moderni.

In tal senso mi pare più attrezzata la cultura orientale, sensibile da sempre alla Maia e ai suoi veli, disvelati i quali si potrebbe trovare un salvifico nulla (non un Nulla metafisico), una chiara luce del vuoto, da riempire di senso con l'operari umano. Alfine consapevole della hybris demenziale dell'in(de)finito a cui  - schiavo - continua a pagare il filo nelle sembianze dei vitelli d'oro del suo tempo.

Evoluzione come trasvalutazione, superamento dell'ultimo uomo e del suo insuperabile feticismo.
.
Personalmente direi un'interpretazione umana delle relazioni fra noi e il mondo; dove una certa teologia(non tutta e non tutta la metafisca) ha interpretato l'esistenza come un "fio" da pagare, dividendo così nettamente il dolore sulla terra per accedere alla gioia nei cieli. Nemmeno io sono d'accordo da credente su questa tesi , perché non è colpa dell'uomo essere nato, "gettato nel mondo", come se fosse una colpa gioire in terra e  dover vivere invece "miseri melanconici": è gettare una esistenza.
E' una lettura interpretativa dei domini che non ha misura, né armonia.


Hai una grande fiducia nell'uomo, che personalmente ho avuto fra l'adolescenza fino quarant'anni di età circa.
Da anarchico utopista credevo fattibile un "paradiso terrestre".Ero estremamente fiducioso che in date condizioni l'uomo potesse dare il meglio di sé.Perchè una società "seria" che vorrebbe costituita da umanità felice, dovrebbe mettere in condizione le persone di migliorarsi.
Non mi ha deluso il ruolo mistificatorio di chi determina le culture, i potenti teologici, scientifici, delle finanze, ecc,. perchè governano non per il popolo felice, ma per il proprio narcisimo, megalomania, mi hanno deluse le comune persone del popolo... e lì sono entrato in crisi e ho riflettuto a lungo. Non ho perso la fiducia che forse era troppa, era utopia, ma mi sono accorto che l'ignorante non sa stare al suo posto deve mostrarsi ipocritamente saggio , che il povero è invidioso del ricco, che chi non ha potere lo cerca , che chi è nascosto vuole esibirsi. Daccapo: manca la misura. E questo è dentro la natura umana che tende ad un egocentrismo, anche quando le regole non sono naturali (perché la nostra opulenza non ci fa morire di fame o sete e un riparo qualcuno lo dà).L'uomo si evolverà davvero ,quando saprà governare la sua intimità, La nostra cultura vuol domare i domini immodificabili:cosmo, natura. Ma l'uomo invece se vuole davvero superare la cultura della morte, dello sfruttamento, delle guerre, del rendere misero ciò che intimamente è umanità,deve lavorare prima su se stesso, deve sapersi governare e capire i limiti con i nostri simili ,
l"altrui", i limiti con la natura, i limiti universali. Vogliamo essere ricchi dentro o fuori? Oggi si ostentano potere e denaro, con ipocriti sorrisi da pubblicità: e "beviamo".Il potere vuole un misero umano per domarlo dentro le sue regole del gioco artefatte,Bisogna avere la forza di viverci dentro e nello stesso tempo di non esservi omologati, se vogliamo cambiarlo .A quel punto non importa chi sei, cosa pensi, non sono le diversità a scoraggiarci, perché stiamo facendo un identico percorso da "compagni di viaggio".

Freedom

Citazione di: Yeliyel79 il 25 Settembre 2019, 23:25:20 PMho capito che definire cosa non è Dio conduce solo ad una risposta finale, Dio è il Nulla. E questo è terribile più dell'idea che Dio sia un uomo barbuto.
Perchè? Il nulla è assolutamente meraviglioso e, aritmeticamente, uguale o superiore al tutto. 

+ infinito (con dentro anche l'indefinito positivo) - infinito (con dentro anche l'indefinito negativo) = nulla

Ergo il nulla contiene il tutto compreso lo 0.

Ma poi perchè tutte queste elucubrazioni? Non mi pare servano ad avvicinarsi al mistero di Dio o perlomeno sono nettamente inferiori al vantaggio conseguente all'agire. L'azione avvicina a Dio, il pensiero aiuta solo se è preparatorio dell'agire. Secondo me naturalmente. E considerando che, a volte, il pensiero preparatorio può durare un tempo molto grande.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Yeliyel79

Citazione di: viator il 24 Settembre 2019, 17:40:07 PM

poi : "............ e credo che fino al mio exitus mi domanderò che senso ha la vita e l'esistenza in genere, e in cuor mio so che morirò con questa domanda inevasa".
Il senso della vita (biologica, inclusa ovviamente quella umana) è semplicissimo e consiste nella riproduzione, la quale è la necessità per antonomasia (ciò che ogni vivente può individualmente trascurare ma che qualcuno inesorabilmente farà), la quale se la può ridere sia dei bisogni (ciò che ciascun vivente è costretto comunque a fare) che delle facoltà (tutto ciò che ad un umano può venire in mente di provare a fare).
Al di fuori della vita, il senso dell' "esistenza dell'esistente" consiste semplicemente nella sua persistenza, cioè di quell'andamento delle cose rivelato da un certo Lavoisier (nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma) facente sì che l'esistente non possa mai annichilirsi per la semplice e quasi ridicola ragione che risulta mancare un posto dove metterlo una volta che si decidesse di disfarsene. Lo mettiamo nel ripostiglio del nulla ? Ma il nulla non esiste !




Sulla logica della vita in senso biologico ho qualche perplessità, Viator.
Per il semplice fatto che dovremmo ammettere una "crudeltà" insita nella natura: dunque chi è sterile conduce una vita senza senso?
Chi non si riproduce di fatto conduce una vita senza senso, dal punto di vista biologico?
Se la risposta è si, la natura è implicitamente crudele non permettendo a tutti di poter procreare, escludo ovviamente chi decide per una ragione di non fare figli.

Al di fuori della vita biologica, dici, la vita ha semplicemente il senso della sua persistenza: qui evochi il concetto di sopravvivenza, la vita materiale intende persistere aggrappandosi a sé stessa e attivando tutti quei meccanismi utili alla sopravvivenza. Qui mi trovi d'accordo. Forse non c'è una distinzione tra senso biologico e senso esistenziale, la stessa procreazione potrebbe essere vista come un tentativo della materia cosciente di "replicarsi" al fine di dare una continuazione a sé stessa.

Grazie per le tue e vostre riflessioni.
-----------------
sapiens dominabitur astris

Yeliyel79

#42
Citazione di: green demetr il 27 Settembre 2019, 09:03:29 AM
Ciao Yeliyel79,

Naturalmente essendo tu astrologo parli di archè.

Ma tu stesso però neghi alla scienza la possibilità di verità.

Salvo poi con una contorsione a 360 gradi, riproporla come modello di riferimento.

Questa cosa delle neo-religioni non la capirò mai!

Inoltre come tu sai la massoneria posticipa la data dell'acquario.

Anche se io pure credo siamo già dentro quell'eone. O comunque quell'eone che sta arrivando sta già distruggendo quello in cui eravamo.

D'altronde basta vedere i razionalisti per capire i danni che il nuovo eone farà.

Io non sono così tanto contento come te!!  ;D

Se parliamo di Eone stiamo già parlando di gnosticismo, io sono un novizio autodidatta, sto già diradando l'aria intorno a me, questo signore dell'oscurità tu lo pensi come forza quantistica?

Il quantismo non è una forza, l'energia oscura è solo un modello.

Cosa sia quel modello e cosa sia quell'energia fa parte del famoso 80% ancora da indagare della scienza.

Forse ha ragione la massoneria a spostare la data, mi pare di ricordare siamo nei pressi del 2100 inoltrato, dubito lo vedremo mai.

Più interessante è invece ragionare sull'esistenzialismo.

La mia paura è che il neo-pagano sia semplicemente un cattolico deluso, ma di fondo rimanga un cattolico.

Spero su questa cosa di capire meglio più avanti.


Forte Ettore Rossi, la tua visione sensibile del mondo.

Riguarda gli altri amici del forum, per oggi un semplice saluto, troppo carne al fuoco avete messo!  ;)


Sull'Eone dell'Aquario hai ragione ci sono molte date .... alcune date sono legate a osservazioni di fenomeni rivelatori, tipo molti ritengono che l'avvento della psicologia del profondo, Jung in particolare, e della così detta new age, abbia dato il via all'Era dell'Aquario, ma oggettivamente non ci siamo affatto perché siamo ancora molto legati all'Era dei Pesci.

L'Eone dell'Aquario sarà governato da Urano-Saturno, si ritiene che il centro di questo eone sarà in una "scienza" dell'uomo che unisce la ragione razionale con una ragione che spazia oltre il tangibile, una nuova forma di scienza o di pensiero scientifico che in un certo senso trasformerà alcune idee fantascientifiche in idee possibili. Questo lo sta già facendo la fisica quantistica se ci pensi. Non so cosa porterà l'era dell'aquario, alcuni ritengono che corrisponderà ad un probabile contatto dell'umanità con "vita intelligente" di altre galassie, o di altri pianeti. Anche questo se ci pensi è in sintonia con il graduale e continuo sdoganamento di certe idee bollate fino a poco tempo fa come bufale o cose impossibili, e oggi sempre più studiate e osservate, nonché annunciate dalla scienza.

Sono molto d'accordo sul concetto del neo-pagano, un cattolico deluso. Spesso è proprio cosi. La delusione potrebbe derivare, pensando alle riflessioni della Von Franz, al fatto che il cattolicesimo ha intenzionalmente eliminato dal proprio scibile la componente femminile di Dio. Se notiamo i fenomeni religiosi e spirituali, nel cattolicesimo sono quasi tutti centrati su questo essere femminile che è sempre più "poco umana" e "molto divina", questa creatura femminile venerata e idolatrata ovunque, apparizioni mariane e rarissime apparizioni cristiche, una forte vocazione viscerale verso il femminile, e giustamente molti pagani ritengono che la Dea Madre sia attualmente sotto le sembianze della Vergine dei Cattolici in attesa di riemergere nel suo antico splendore.

Per quanto riguarda la data astronomica dell'Era dell'Aquario, ci sono divergenze sul momento esatto perché l'astrologia non contempla le costellazioni astronomiche, i segni zodiacali non hanno nulla a che fare con le costellazioni astronomiche, i segni zodiacali in astrologia sono 12 simboli inseriti lungo l'eclittica terrestre, ogni segno occupa uno spazio di 30 gradi, quindi i segni zodiacali sono "stazioni" in cui il sole visto dalla terra effettua il suo moto apparente, che l'astrologia ha appunto suddiviso in 12 parti. L'astrologia è infatti un metodo di lettura del cielo astrologico, non astronomico, ovvero intende interpretare simbolicamente il moto del sole (apparente), è definita Scienza del Grano... o astrologia delle Stagioni terrestri.

mentre le costellazioni astronomiche sono più di 12... molto complesse, i punti di inizio e fine di queste costellazioni sono fittizie ... è molto difficile stabilire con esattezza l'inizio di qualcosa osservando le costellazioni astronomiche. Secondo l'astronomo Meeus, stando ai suoi calcoli, l'era dei pesci è iniziata 68 a.c. dunque quella dell'acquario corrisponderà alla primavera del 2082.

Astronomicamente l'era dell'aquario inizia quando il punto dell'equinozio primaverile si sposterà dalla costellazione dei pesci (costellazione astronomica attenzione) a quella dell'aquario.
Per questo l'inizio di una era non può che essere valutata da una serie di eventi che ne rappresentano l'essenza su scala collettiva.
E ancora un evento chiaro non c'è stato... per me dovrebbe pure coincidere con una profonda rivoluzione interna alla chiesa cattolica...
-----------------
sapiens dominabitur astris

Discussioni simili (5)