Edipo, Gesù e la morte del padre

Aperto da Jacopus, 19 Gennaio 2025, 09:55:35 AM

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niko

Citazione di: green demetr il 01 Marzo 2025, 18:39:40 PMQuesta volta la tua esposizione è stata meno lucida di altre volte.
Spero di aver capito.

Tu affermi che il peccato del Cristo sia quello di non essersi liberato come l'Edipo del padre.
In realtà l'Edipo non si è liberato del padre, per poterlo fare si deve accecare.
In Sofocle egli pecca di Ubris, di arroganza, in Freud pecca di carenza di personalità. Sono due edipi differenti, quello di Sofocle infinitamente più complesso.
In comune c'è però il peccato sessuale.
Il Cristo invece non pecca.

Il tuo discorso dunque si discosta abbastanza dalla discussione.
Ma è interessante comunque.
Tu dici che il Dio cristiano elimina il tempo.
Ma non mi pare che sia molto vero, già solo pensando alla dimensione di una salvezza da ottenere in vita. Senza tempo non ci sarebbe il tempo di ottenere questa salvezza.

Il tuo è un discorso che ragiona con lo gnosticismo, ma lo gnosticismo è una religione con scarse fonti, assai approssimativa.
E' lo gnosticismo che affermando che il mondo è una creazione di un Dio maligno, afferma automaticamente che senza questo mondo, saremmo in una condizione di increazione e dunque di atemporalità.
Il tempo infatti comincia col mondo.
E' vero che il cristianesimo fa un errore logico ponendo il Dio fuori dal tempo.
In realtà Dio è sì fuori dal tempo ma anche dentro.
Risulta evidente nella figura del cristo, che è figlio ma è consustanziale con lo spirito e Dio.
Cristo non è Dio, Cristo è contenuto nello Spirito, che è contunuto nel Dio.
In questo senso Cristo è uno e trino.
Me lo ha detto Tommaso.
Putroppo il credente contemporaneo si confonde con l'ignoranza dilagante delle masse.
L'individuo prima di appartenere a se stesso, appartiene alle masse.
E' questo l'errore della modernità, che non solo si rifiuta di accettarlo, ma addirittura ovviamente nelle figure degli illuminati oscuri (che sono gnostici non a caso) che usa questa ignoranza.
Non sanno gli illuminati che non hanno capito niente della vita.
E che finiranno nell'inferno.
Attento Nico ad avvicinarti al Nemico, a satana, il diavolo o come vogliamo chiamarlo.



Se Dio crea il mondo dal nulla, (ex nihilo) ne consegue che in principio, ci sono solo Dio e il nulla.

Se Dio e' il sommo bene, e il nulla e' nulla, la cosa si puo' semplificare, dicendo che, in principio, (qualunque cosa di atemporale o temporale sia "il principio") c'e' solo il sommo bene, in quanto, ovviamente, c'e' solo Dio.

Sommo bene = Dio .

Quanto al termine "nulla", si toglie dall'equazione, e quindi risulta: nulla

Secondo logica, lo stato fisico, o se vogliamo cosmico, iniziale, del mondo, o al limite del proggetto, divino, del mondo, costituito dal:

[Sommo bene + nulla]

Insomma lo stadio fatidico di Dio che galleggia nel nulla e "contempla", nella sua mente divina, la mera possibilita' della creazione...

Non e' ulteriormente migliorabile. 

Se lo fosse: 

o il sommo bene non e' il sommo bene (possibile; ma contraddittorio con le premesse).

O il nulla non e' nulla (palesemente assurdo)

Se agisse in modo puramente logico, come un calcolatore o un computer, Dio dovrebbe decidere di non creare.

Dato lo stato nullo interamente occupato dal sommo bene, l'unico possibile oggetto di creazione e' il male. E questo, proprio perche' nella dottrina ufficiale delle tre principali religioni monoteistiche, quantomeno ad oggi, si vuole ribadore l'autonomia esistenziale, e quindi differenziale, della divina creazione, prendendo congedo da tutte le visioni emanazionistiche o panteistiche.

Ma, secondo me, e credo anche secondo logica, la perfezione e' compiutezza e autocontenimento, e la perfezione deve poter essere predicabile di Dio in ogni "fase" o momento dello sviluppo cosmico e della sua stessa esistenza o sussistenza altrimenti, Dio non sarebbe perfetto (cioe' che, meramente a un certo punto di un ipotetico processo, divenisse, perfetto, non sarebbe, perfetto).

Insomma se Dio e' perfetto, anche lo stadio iniziale del mondo, e' gia' perfetto, e quindi, ne dovrebbe seguire che dio, se e' buono e proprio perche' e' buono, non crea. Semmai pondera, di creare, ma abborrisce e rifiuta la sua stessa intenzione o idea, in merito.

La prima forzatura assurda che tutte le religioni monoteiste o creazioniste, cristianesimo compreso, ci danno da intendere, e' che la perfezione non sia autocontenimento e compiutezza, ma sovrabbondanza di amore. Tutto il resto, della loro assurdita', quantomeno dottrinaria e quantomeno attuale, da questa forzatura iniziale, segue, 

Solo se perfezione e' sovrabbondanza di amore, solo se accettiamo tale, secondo me bizzarra, premessa, lo stadio iniziale del "pricipio" qualsiasi cosa il principio sia, che come abbiamo visto vale:

[Dio + nulla]

E quindi: [solo Dio]

E' ulteriormente migliorabile. E quindi una creazione che non sia creazione del male, insomma una creazione fatta dal padre buono come atto buono, e' possibile.

Ma chi ragiona in modo rigoroso, dal valore di dio, deduce il valore dell'increato, non della creazione. Da cui il mio interesse, per i pensatori gnostici e manichei.

Dio e' Laio, perche' eternamente nella condizione di non dover creare. 

E questo rende la creazione, e con essa l'umanita', un Edipo, cioe' un errore, per superbia, di Dio. Far derivare il male, da un errore, per superbia, dell'uomo, e' gia' di per se', una, foglia di fico. Posta sugli errori del Padre. Eventualmente scontati dal Figlio, nel suo essere (anche) Padre.

Prima o poi, Edipo disconisce e ammazza Laio. Il teicidio e' patricidio. Ed e' l'atto umano per eccellenza.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

green demetr

Citazione di: Koba il 02 Marzo 2025, 11:58:04 AMMa che cosa sono l'opera conoscitiva, l'opera artistica, l'opera religiosa, se non redenzione (sempre parziale) di un mondo gelido e sporco, completamente privo di senso?
Si è quella parzialità che mi preoccupa, perchè nella melanchonia, non quella prescrittiva della "psicoscienzia", io sento quel gelo non tanto nel mondo, infatti come abbiamo già detto il mondo non ci appartiene in alcun modo, ma nell'agire verso questa cosa (redenzione? redenzione da che?).
Questa cosa per me è il senso del mondo, e cioè la stessa via de-siderante, che apre la visione del mondo, la prima acqua, all'essere vista, dall'altra dimensione, la seconda acqua.
Venga il regno dei Cieli, dicevi nei post dei mesi autunnali.
Ma come può avvenire se il gelo ci blocca quello sguardo, che richiede un agire.
Agire contemplativo, per mezzo dell'arte, non con l'arte.
Col pensiero e non col ricordo delle narrazioni.
A me è quello che è collassato. Il ricordo delle narrazioni non mi dice niente.
Sono molto preoccupato.
Melancholia

green demetr

Citazione di: niko il 02 Marzo 2025, 12:09:52 PMPrima o poi, Edipo disconisce e ammazza Laio. Il teicidio e' patricidio. Ed e' l'atto umano per eccellenza.
Questo perchè la religione insiste ad essere letteraria e non trascendente.

Infatti Dio non è un ente, quale pazia fa dire questa cosa alle persone?
Quandomai qualcuno ha parlato con Dio?
Quandomai Dio ha dettato delle leggi?

L'incapacità astrattiva delle persone ha conseguenze gravi.
Perchè la religione invece che elevarle le rassicura.

Dio è ovviamente un nome, un nome qualsiasi, infatti nell'ebraismo per ricordarlo si dice che il tetragramma non vada pronunciato, che indica una trascendenza, una questione della conoscenza, una coscienza che si ferma prima di poterla toccare.
Il Dio invisibile, non c'è. L'invisibilità è la condizione dell'uomo, è l'uomo che è cieco.
Per questo l'Edipo si acceca.
Si è illuso di poter guardare.

Quando noi parliamo di Dio parliamo di una trascendenza, questa trascendenza si è intesa nelle grandi religioni monoteiste (cristianesimo ed ebraismo, non certo nell'islam dove dio è sostituito da maometto) come spirito.
Non l'uomo parla ma lo spirito.
E' lo spirito che fa intendere cosa è bene e cosa è male.
Ciò che sta in alto è bene, ciò che sta in basso è fondamentalmente niente.
Niente non nel senso ontologico, ma come qualcosa che non ci appartiene.
Il mondo terreno per l'appunto.

Il ricercatore spirituale, cerca non Dio, come ancora stancamente i preti si affrettano a correggere, ma lo spirito.
La voce di Dio.
Il LOGOS, precisano i greci.

Il Logos appartiene agli uomini o è invece la dimensione in cui meglio si confronta e si riconosce l'uomo?

Il logos è spirito. E lo spirito è il logos.

C'è sola nella tradizione ebraica (e in nicce) la domanda ma cosa muove questo spirito? questo vento?

La grande tradizione dei saggi ebraici dice il de-siderio (e nicce ovvio), ciò che spira, spira dall'alto.
Dal cielo.
Putroppo gli ebrei si fermano lì.
Non si accorgono che c'è un problema LA GERARCHIA.
E' per questo che NICCE fa paura, perchè lui la conosce, e la combatte.

Non esiste alcun Dio, alcun Demone, esiste la psiche umana.
Mai nessuno ha provato anche solo a esplorarla.
Nicce è andato ben oltre Freud, e ben oltre me.

Questa presunzione nell'ontologia. E nel rovescio di questa presunzione (il nulla).
E' la stessa medaglia della malattia che attanagli l'uomo da secoli.

Anni dopo Freud per altre vie, scopre l'inconscio.
Grande è stato lo spavento.
E io non sono più io?

Ma la gente continua a cullarsi nel suo assoggettamento, al dio, che sia quello buono ebraico e cristiano, o quello militare mussulmano o quello apocalittico della gnosi, non cambia niente, rimaniamo assoggettati.

Per questo mi sono rivolto alla filosofia.

Ma se niko un male, un demone socratico, ci impedisse di agire?

Rimaniamo nel mondo dei sogni, e torniamo polvere vivendo da polvere.
Sono affranto.
Melancholia

Duc in altum!

Citazione di: green demetr il 01 Marzo 2025, 18:17:02 PMQuesto papa è corrotto fino al midollo da satana, il suo obiettivo detto apertamente fra l'altro: è quello di far salire i musulmani al potere.


Chi prega per questo papa è destinato a perire nell'inferno più nero.

Questo perchè i fedeli non distinguono cristo dalla ferragni.

Questo papa non ha carisma, non ha fede, non ha niente.

Questa è la mia opinione certo.
Opinione fin quando non influisce sulle scelte e sulle azioni che ci determinano... allora diviene fede...
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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