Dubbi sempre più insistenti (Cristianesimo in particolar modo ma non solo)

Aperto da Apeiron, 11 Novembre 2016, 22:57:36 PM

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Angelo Cannata

Citazione di: Sariputra il 29 Novembre 2016, 15:34:16 PM
...l'essere umano costituisce un'anomalia in natura...
...
Ritengo che, come si rigetta il dogmatismo religioso, va rigettato anche il dogmatismo scientifico
Sono perfettamente d'accordo con te sul rigettare ogni dogmatismo. Quando do importanza alla visione, diciamo, "omogeneizzante" della scienza, non è perché io la ritenga vera in assoluto, ma soltanto perché si fa rispettare, e per me il massimo di rispettabilità consiste nella massima disponibilità a farsi criticare; io vedo che la scienza mi invita in continuazione a criticarla, a provare a contrapporre prospettive diverse, fare ricerche per vedere se le cose stiano diversamente da come finora ci sembrano; tutto questo mi fa vedere la scienza come un interlocutore con cui cercare di mantenere un dialogo privilegiato.

Detto questo, mi sembra di vedere una contraddizione in ciò che hai scritto: dopo aver detto che vuoi rigettare ogni dogma, mi sembra che però ne introduci di soppiatto uno che da sempre è stato accarezzato dalle visioni tradizionali: considerare noi stessi speciali; è facile trovare argomenti, come quelli che tu hai indicato, per mostrare le specialità degli esseri umani, ma è altrettanto facile demolirli uno per uno: il metodo che hai usato tu può essere applicato a qualsiasi animale, dimostrando che esso è assolutamente eccezionale in natura, ancora più eccezionale dell'uomo. Consideriamo, tanto per fare un esempio, un ragno: chi altri in natura sa costruire una rete che per tutti è una trappola, mentre lui vi cammina tranquillamente? L'uomo sa fare una rete come la sua? No. Allora l'animale più speciale di tutti è il ragno. O forse no. Consideriamo una lucertola. L'uomo sa fare le cose che fa una lucertola? No, e neanche gli altri animali. Allora l'essere più speciale del mondo è la lucertola.

Come vedi, questo è un metodo poco onesto nel fare confronti, che da quando il mondo esiste l'uomo ha sempre cercato di utilizzare per affermare un suo potere, cercando di impostare il discorso sulle qualità in cui lui si sente più forte. Così, se io sono un tipo muscoloso, da culturismo, cercherò di portare sempre il discorso sull'importanza della forza fisica, e così far vedere che io sono superiore a tutti, in tutto, perché la cosa più eccezionale che esiste al mondo è la forza fisica. Una volta smascherato questo metodo, non è difficile smontare qualsiasi millantata nostra superiorità.

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 29 Novembre 2016, 20:16:47 PM
"Nessuna scoperta scientifica ha messo in dubbio l'esistenza di Dio.
La scienza è fonte di valori che sono in comunione, non in antitesi con l'insegnamento delle Sacre Scritture, con i valori quindi della Verità Rivelata.
Né la Scienza né la Logica permettono di concludere che Dio non esiste.
Nessun ateo può quindi illudersi di essere più logico e scientifico di colui che crede. Chi sceglie l'Ateismo fa quindi un atto di Fede: nel nulla.
Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla. "

ANTONIO ZICHICHI

Nessuna scoperta scientifica ha messo in dubbio l'esistenza in una teiera gravitante intorno Marte, pertanto, se per Dio si intende tutto e nulla allo stesso tempo (Tutto) , avere una qualsiasi posizione logica a riguardo è completamente ininfluente e irrilevante, semplicemente impodendaribile
"Se voi affermate che Dio è buono, grande, benedetto, saggio, o gli date altri attributi analoghi, essi sono sempre inclusi nelle parole "Egli è" (San Bernardo)

Se lo si intende invece nelle sue vesti di demiurgo (o una delle tante interpretazioni "finite") una posizione logica è possibile. Però a quel punto, chi si prende la briga di portare Dio tra i "finiti" entra a contatto con la logica, dandogli attributi, volontà, disegni, figli amanti concubine ed eserciti celesti.. A quel punto chi ha portato Dio in questo campo letterale, si prende anche la briga di portare le prove, logiche ed empiriche. E se si rifiuta io mi chiedo, ma perchè allora ha parlato?
Non voglio avere nulla a che fare con un amore che sia per Dio o in Dio, Questo è un amore che il puro amore non può tollerare, perchè il puro amore è Dio stesso (Santa Caterina)

P.s. Noto con piacere che vengo etichettato d'ufficio "ateo", credo anche di capirele "allegorie" di "Maradona" e di "schierarsi al referendum" a che tipo di spiritualità si addicono? Metti l'etichetta, lui è nella squadra avversaria, io son Maradona, e mi schiero al referendum..gol! eh si è meglio stare lontani dalla logica, sopratutto applicata alla psiche, demonio quella!

Sariputra

Citazione di: Angelo Cannata il 30 Novembre 2016, 00:08:51 AM
Citazione di: Sariputra il 29 Novembre 2016, 15:34:16 PM...l'essere umano costituisce un'anomalia in natura... ... Ritengo che, come si rigetta il dogmatismo religioso, va rigettato anche il dogmatismo scientifico
Sono perfettamente d'accordo con te sul rigettare ogni dogmatismo. Quando do importanza alla visione, diciamo, "omogeneizzante" della scienza, non è perché io la ritenga vera in assoluto, ma soltanto perché si fa rispettare, e per me il massimo di rispettabilità consiste nella massima disponibilità a farsi criticare; io vedo che la scienza mi invita in continuazione a criticarla, a provare a contrapporre prospettive diverse, fare ricerche per vedere se le cose stiano diversamente da come finora ci sembrano; tutto questo mi fa vedere la scienza come un interlocutore con cui cercare di mantenere un dialogo privilegiato. Detto questo, mi sembra di vedere una contraddizione in ciò che hai scritto: dopo aver detto che vuoi rigettare ogni dogma, mi sembra che però ne introduci di soppiatto uno che da sempre è stato accarezzato dalle visioni tradizionali: considerare noi stessi speciali; è facile trovare argomenti, come quelli che tu hai indicato, per mostrare le specialità degli esseri umani, ma è altrettanto facile demolirli uno per uno: il metodo che hai usato tu può essere applicato a qualsiasi animale, dimostrando che esso è assolutamente eccezionale in natura, ancora più eccezionale dell'uomo. Consideriamo, tanto per fare un esempio, un ragno: chi altri in natura sa costruire una rete che per tutti è una trappola, mentre lui vi cammina tranquillamente? L'uomo sa fare una rete come la sua? No. Allora l'animale più speciale di tutti è il ragno. O forse no. Consideriamo una lucertola. L'uomo sa fare le cose che fa una lucertola? No, e neanche gli altri animali. Allora l'essere più speciale del mondo è la lucertola. Come vedi, questo è un metodo poco onesto nel fare confronti, che da quando il mondo esiste l'uomo ha sempre cercato di utilizzare per affermare un suo potere, cercando di impostare il discorso sulle qualità in cui lui si sente più forte. Così, se io sono un tipo muscoloso, da culturismo, cercherò di portare sempre il discorso sull'importanza della forza fisica, e così far vedere che io sono superiore a tutti, in tutto, perché la cosa più eccezionale che esiste al mondo è la forza fisica. Una volta smascherato questo metodo, non è difficile smontare qualsiasi millantata nostra superiorità.

Dove hai letto che io avrei scritto che l'uomo è superiore? Ho scritto che è un'anomalia, non che è superiore e ne ho motivato le ragioni. Tu vedi il potere da ogni parte e in ogni interlocutore, anche quando questi non ha la minima intenzione di stabilire un'autorità o di reiterare autorità che definisci "tradizionali". Sei sicuro di non avere qualche problema con il concetto di "autorità"? Qualcosa di personale ?
Certo che ogni essere e specie è unico ed eccezionale, ma nessuna specie è simile all'uomo e questo ne evidenzia l'anomalia per il carattere cosciente del proprio destino che possiede l'uomo e per la forma del proprio linguaggio, strutturato ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente conosciuta sul pianeta Terra. Questo non la fa superiore o inferiore, solo diverso. Aggiungo anche che questo comporta un'extra di responsabilità per l'essere umano e non un pretesto, come ha sempre fatto, partendo dalla concezione di superiorità sull'animale stabilita dalla filosofia occidentale, per la crudeltà e lo sfruttamento verso gli altri esseri senzienti.
Io non ho stabilito alcun dogma di soppiatto, anzi rifiuto qualsiasi tipo di visione dogmatica, sia essa religiosa o scientifica, e non mi interessa minimamente quale sia più aperta o meno alla critica, in quanto , non riconoscendo alcuna autorità o dogma assoluto, mi sento assolutamento libero di criticarle entrambe ( o di apprezzarle quando il caso...).  :)

P.S. Non riesco a capire dove il mio post abbia fatto confronti in modo "poco onesto"...rileggitelo bene!
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Angelo Cannata

#198
Ho più di un problema con il concetto di potere e mi sforzo di viverlo come questione personale: non mi sembra che la questione "potere" sia qualcosa di pacifico, di tranquillo oggi nel mondo, né mi sembra che lo sia mai stata in natura.

Il seguito che hai detto riguardo all'uomo mi sembra che confermi il mio sospetto di veder introdotto un dogma di soppiatto: in pratica dici che sì, ogni essere è eccezionale, ma l'uomo è più eccezionale degli altri, visto che solo all'uomo riservi la considerazione di "anomalia". Parli di "linguaggio strutturato ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente"; e mi chiedi dove avresti scritto che l'uomo è superiore? Mi sembra che l'hai ulteriormente confermato proprio nella frase che ho citato. Trovo che continui ad applicare il meccanismo che ho inteso smascherare: l'uomo si ritiene superiore quanto al linguaggio e allora centra il discorso su quell'argomento, come l'esempio che avevo fatto con i muscoli. A parte il fatto che ogni animale potrebbe spostare l'attenzione su ciò che conviene a lui, come l'uomo tenta di fare col linguaggio, vogliamo provare a vedere se l'uomo è davvero "ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente"? È dimostrato che un cavallo o un asino o molti altri animali sono molto più in grado dell'uomo di saper leggere movimenti minimi del corpo; per esempio, nel caso di cavalli che sapevano contare, si è dimostrato che il padrone, inconsapevolmente, comunicava al cavallo il momento in cui doveva smettere di battere lo zoccolo; il cavallo si accorgeva del segnale, ma il padrone non si accorgeva di comunicare involontariamente questo segnale. È anche risaputo che un cavallo è in grado di capire se la persona che gli sta in groppa è tranquilla oppure nervosa, meglio di quanto se ne accorga la persona stessa. Vogliamo poi ricordare come ormai in diversi ospedali, specialmente per i bambini, si portano dei cani, vista la comprovata capacità di questi animali di trasmettere serenità e amicizia, e quindi aiutare il malato nella sua condizione di sofferenza? Vogliamo pensare un attimo a quante informazioni gli animali riescono a comunicarsi attraverso gli odori, un mondo su cui noi umani, al loro confronto, siamo nella più totale ignoranza? Queste sono solo una minima parte delle capacità comunicative degli animali, e si può dire che quasi ogni giorno si fanno sempre nuove scoperte proprio riguardo a ciò. Vogliamo ancora sostenere che il linguaggio umano è "ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente", magari perché un elefante non sa scrivere la Divina Commedia? Chi ha detto che il terreno di confronto debbano essere le capacità specifiche dell'uomo? A questo mi riferivo quando dicevo "metodo poco onesto", cioè al proporre come terreno di confronto quello che fa apparire noi umani superiori. In questo senso un cane potrebbe dire a noi umani: "Invece di confrontarci sulla capacità di fare riflessioni filosofiche sulla coscienza, confrontiamoci un attimo sulla capacità di comunicare attraverso i gesti del corpo; oppure attraverso gli odori; pensi ancora di essere all'altezza di sostenere il confronto?".

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
CitazioneP.s. Noto con piacere che vengo etichettato d'ufficio "ateo", credo anche di capirele "allegorie" di "Maradona" e di "schierarsi al referendum" a che tipo di spiritualità si addicono? Metti l'etichetta, lui è nella squadra avversaria, io son Maradona, e mi schiero al referendum..gol! eh si è meglio stare lontani dalla logica, sopratutto applicata alla psiche, demonio quella!
Mi dispiace ma io non ti ho etichettato "a-teo", ho solo riportato l'affermazione di Zichichi per completo, anche se poi è inevitabile che chi decide di esistere ed essere senza Dio, non è con Dio.

Maradona era una sfumatura ricreativa (poiché sono d'accordo con P. Francesco quando sostiene che il contrario di un cattolico non è un a-teo, ma una persona triste, un cristiano infelice), mentre per il referendum colgo l'occasione (ogni circostanza è un'opportunità  :D ) da te presentatami per ribadire come non s'addice ad essa la spiritualità? Ogni scelta, pure quella politica, è un derivato del ciò che si crede sia l'origine del Tutto.

Infine, la logica applicata alla psiche non è un demonio, altrimenti Dio non avrebbe posto l'Intelletto e la Scienza tra i 7 doni dello Spirito Santo, quindi esistenti non per merito umano. Il problema è che l'amore non è possibile concepirlo per logica umana, e se Dio è amore, il demonio è incapricciarsi che si voglia conoscere e sperimentare Dio soltanto con la logica applicata alla psiche.  :-[
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

**  scritto da baylham:
CitazioneSe bene o male sono invece oggettivi a che serve un percorso spirituale? Per quale ragione chi conosce il bene dovrebbe scegliere il male?
Come a che serve, a discernere la cosa buona e giusta da quella inappropriata e fallace.

Per lo stesso motivo di chi conosce le conseguenze del fumo e continua a fumare ogni giorno: nessuno si salva da solo!!
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Duc in Altum. Te lo ripeto, non sono io che voglio conoscere Dio con la logica ma chi lo porta nel campo della logica, tutti bravi a giocare a palla avvelenata con l'onere della prova, ma non sono io che asserisce che lo spirito santo è composto di 7 doni, sei tu che prendi un concetto trascendente e lo porti nel campo della logica (addirittura numerica), e visto che lo fai tu, l'onere della prova è tuo. Perchè sette? Perchè non cento? La risposta NON spetta a me, ne mi spetta provare che non è vero, ma a te che l'hai detto e l'hai intrappolato in questa forma finita. Davvero tu credi di poter inventare infinite teiere e poi rifilare l'onere della disprova agli altri? Il fatto di non essere provabile, di per se non costituisce motivo di esistenza, e lo sai benissimo anche tu, altrimenti non capiresti come mettere un piede davanti l'altro. Invero puoi anche farlo, salvo che allora sette varrebbe quanto 8, quanto 9, quanto 10 ..Tutte sarebbero vere e false allo stesso tempo, e tutte le qualità si annullerebbero a vicenda portando al nulla. Ancora sicuro che chi ha fede nel nulla sarebbe l'ateo, o è invece chi ha fede negli attributi nel divino, e per questo non ne ha nel divino stesso? E' ridicola l'arroganza di chi sbuffa e si fortifica nel "ah la fede non è questione di capire, non è logica.." e poi asserisce "ma io ho capito che lo spirito santo ha 7 doni, è logico!"

Sariputra

Citazione di: Angelo Cannata il 30 Novembre 2016, 01:44:25 AMHo più di un problema con il concetto di potere e mi sforzo di viverlo come questione personale: non mi sembra che la questione "potere" sia qualcosa di pacifico, di tranquillo oggi nel mondo, né mi sembra che lo sia mai stata in natura. Il seguito che hai detto riguardo all'uomo mi sembra che confermi il mio sospetto di veder introdotto un dogma di soppiatto: in pratica dici che sì, ogni essere è eccezionale, ma l'uomo è più eccezionale degli altri, visto che solo all'uomo riservi la considerazione di "anomalia". Parli di "linguaggio strutturato ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente"; e mi chiedi dove avresti scritto che l'uomo è superiore? Mi sembra che l'hai ulteriormente confermato proprio nella frase che ho citato. Trovo che continui ad applicare il meccanismo che ho inteso smascherare: l'uomo si ritiene superiore quanto al linguaggio e allora centra il discorso su quell'argomento, come l'esempio che avevo fatto con i muscoli. A parte il fatto che ogni animale potrebbe spostare l'attenzione su ciò che conviene a lui, come l'uomo tenta di fare col linguaggio, vogliamo provare a vedere se l'uomo è davvero "ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente"? È dimostrato che un cavallo o un asino o molti altri animali sono molto più in grado dell'uomo di saper leggere movimenti minimi del corpo; per esempio, nel caso di cavalli che sapevano contare, si è dimostrato che il padrone, inconsapevolmente, comunicava al cavallo il momento in cui doveva smettere di battere lo zoccolo; il cavallo si accorgeva del segnale, ma il padrone non si accorgeva di comunicare involontariamente questo segnale. È anche risaputo che un cavallo è in grado di capire se la persona che gli sta in groppa è tranquilla oppure nervosa, meglio di quanto se ne accorga la persona stessa. Vogliamo poi ricordare come ormai in diversi ospedali, specialmente per i bambini, si portano dei cani, vista la comprovata capacità di questi animali di trasmettere serenità e amicizia, e quindi aiutare il malato nella sua condizione di sofferenza? Vogliamo pensare un attimo a quante informazioni gli animali riescono a comunicarsi attraverso gli odori, un mondo su cui noi umani, al loro confronto, siamo nella più totale ignoranza? Queste sono solo una minima parte delle capacità comunicative degli animali, e si può dire che quasi ogni giorno si fanno sempre nuove scoperte proprio riguardo a ciò. Vogliamo ancora sostenere che il linguaggio umano è "ben oltre le possibilità di alcun'altra specie vivente", magari perché un elefante non sa scrivere la Divina Commedia? Chi ha detto che il terreno di confronto debbano essere le capacità specifiche dell'uomo? A questo mi riferivo quando dicevo "metodo poco onesto", cioè al proporre come terreno di confronto quello che fa apparire noi umani superiori. In questo senso un cane potrebbe dire a noi umani: "Invece di confrontarci sulla capacità di fare riflessioni filosofiche sulla coscienza, confrontiamoci un attimo sulla capacità di comunicare attraverso i gesti del corpo; oppure attraverso gli odori; pensi ancora di essere all'altezza di sostenere il confronto?".

Credo sia piuttosto difficile intendersi se tu presumi quello che l'altro intende, facendolo sempre rientrare nel tuo schema di ragionamento. Ho scritto due volte che NON ritengo l'essere umano superiore o inferiore agli altri esseri senzienti ( e scrivo "senzienti" proprio per evidenziare il comune destino di dolore e sofferenza che ci accomuna...) e tu continui ad insistere che "di soppiatto" affermo il solito dogma della superiorità umana.  ??? Spero che non siamo qui solo "per suonarcele e cantarcele" come si suol dire... :)
Avendo molta prossimità con molte specie di animali in "fattoria Villa Sariputra" ( spero tu non ritenga il termine "animali" offensivo e indicante il mio occulto senso di superiorità su di essi...) conosco le differenti caratteristiche, potenzialità e, aggiungo, bellezza di ogni forma di vita. Proprio l'altro giorno, con mia figlia, abbiamo seppellito un coniglio morto di malattia ( dopo adeguato " funerale" s'intende...  ), ma se fossi costretto a scegliere tra la vita di mia figlia e quella di un altro essere che vive con noi, cosa sceglierei? Perché trovo molto interessante discutere di filosofia o di poesia , ma la realtà si presenta quasi sempre in maniera poco "filosofica" e impone scelte in cui la componente esistenziale della comune sofferenza è imprescindibile e invalicabile. E' la nostra condizione Reale e ti assicuro che anche un animale saprebbe come agire... ;D 
Nel mio post ho solo parlato di anomalia dell'essere umano in quanto detentore del Logos e della sua funzione strutturante la mente che lo DIFFERENZIA ( il termine differenza non introduce alcuna valutazione di superiore o inferiore...così come le differenze tra due esseri umani non indicano la superiorità di uno sull'altro) da altre specie che, ovviamente, dispongono di altre peculiarità. Peculiarità che le rendono più adatte a sopravvivere in natura ( quindi al di fuori di una società e di una cultura) rispetto all'uomo. Non essendo un antropologo non mi avventuro in paragoni, non avendone la competenza. La differenza ( e questo è il senso del mio discorso) ritengo debba imporre cautela nell'affermare qualsiasi valutazione dogmatica sulla natura umana ( anche qui , medesima cautela di valutazione si porrebbe se entrassimo in contatto con altre forme di vita capaci di esprimere una cultura e una tecnica...), ma più in generale sulla vita nel suo complesso ( includendo quindi tutte le forme di vita animale e vegetale che condividono lo stesso destino di nascita-morte...). 
Quindi per riassumere: rifiuto del dogma della superiorità dell'uomo sulle altre forme di vita; rifiuto del dogma che definisce l'uomo una forma di vita esattamente come le altre; rifiuto del dogma che ogni forma di vita sia esattamente come le altre; rifiuto del dogma che definisce la natura solamente materiale dell'uomo; rifiuto del dogma che definisce la natura solamente trascendentale dell'uomo...rifiuto del dogma che sia necessaro qualchessia tipo di dogma...
Non essendo un coniglio, un ragno o un cavallo non posso avere conoscenza alcuna del grado di consapevolezza del proprio dolore che hanno ( e della bellezza o miseria del loro vivere da conigli, ragni o cavalli)...quindi mi astengo da ogni giudizio. L'unica cosa seria che posso e cerco di fare è rispettarli nella loro natura...
Sulla questione del potere e dell'autorità ho scritto quelle domande dirette perché mi sembra che , in ogni tuo post, rifiuti qualsiasi posizione di riflessione perché questa " vuole stabilire un'autorità" e una coercizione su di te, un potere sulla tua volontà di assoluta e totale libertà. Ma si può esistere in una società umana o in una famiglia umana senza subire o imporre alcuna forma di autorità? Come potrei scrivere queste frasi, come potrei scrivere in generale, se i miei genitori non mi avessero costretto con autorità ( e contro la mia volontà di starmene a casa a giocare) ad andare a scuola? Come potrei attraversare una strada se non mi avesssero costretto con autorità a fermarmi e guardare se passano automobili? E via, via con infiniti esempi concreti...La stessa forma di autorità la esercito su mia figlia, spesso per proteggerla dai pericoli del "mondo"... l'autorità viene esercitata nelle società di alcune specie animali o di insetti...io non la vedo come un'imposizione sofferente, anzi può essere base per una crescita personale, anche nella propria libertà di valutare l'autorità stessa e di giudicarla. L'idea che rifiutare l'autorità ci consegni ad uno stato "originale" di libertà è mera utopia. In natura non esiste quell'idealizzazione umana di "stato di libertà dall'autorità"...Altra cosa ovviamente è l'autorità coercitiva imposta , non per fini educativi ( con tutti i limiti che sono insiti in questa attività umana...), ma per stabilire un potere di supremazia , intellettuale o economico. ma ritengo che quel tipo di autorità fallisce miseramente se si scontra contro la nostra mente educata alla libertà ( di qui l'estrema importanza dell'autorità esercitata a fini di educazione al senso critico). Anche una leonessa educa , con la forza e l'esempio, i propri cuccioli alla caccia.. ;)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Angelo Cannata

Citazione di: Duc in altum! il 30 Novembre 2016, 07:16:34 AM
sono d'accordo con P. Francesco quando sostiene che il contrario di un cattolico non è un a-teo, ma una persona triste, un cristiano infelice
È un'affermazione pesante, sia perché è offensiva nei confronti di chi appartiene a religioni diverse da quella cattolica o è ateo, sia perché la attribuisci a papa Francesco.
Le affermazioni, specialmente quelle pesanti, vanno documentate, dimostrate; oppure bisogna ammettere che si tratta solo di opinioni personali.
In base a quali elementi ti senti di affermare che chi non è cattolico è triste e infelice? E dove risulta che ciò sia stato affermato da papa Francesco?

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
CitazioneDuc in Altum. Te lo ripeto, non sono io che voglio conoscere Dio con la logica ma chi lo porta nel campo della logica, tutti bravi a giocare a palla avvelenata con l'onere della prova, ma non sono io che asserisce che lo spirito santo è composto di 7 doni, sei tu che prendi un concetto trascendente e lo porti nel campo della logica (addirittura numerica), e visto che lo fai tu, l'onere della prova è tuo.

Benissimo, sono d'accordo, ma se così ragioni, tocca anche a te l'onere della prova che il Big bang sia avvenuto per coincidenza e che esiste, almeno, un solo essere umano che non freghi il prossimo in fila alla COOP.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

**  scritto da Angelo Cannata:
CitazioneIn base a quali elementi ti senti di affermare che chi non è cattolico è triste e infelice? E dove risulta che ciò sia stato affermato da papa Francesco?


https://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160523_inno-alla-gioia.html

http://www.interris.it/2016/05/23/94547/cronache/papa/bergoglio-a-santa-marta-non-esiste-un-cristiano-senza-gioia.html

In base all'elemento che se Dio è amore senza Dio non c'è amore, e se non c'è amore: Alpitour?  ...no!  ...ayayayayayaiiiiiiiiiii  :D  :D

CitazioneÈ un'affermazione pesante, sia perché è offensiva nei confronti di chi appartiene a religioni diverse da quella cattolica o è ateo, sia perché la attribuisci a papa Francesco.
«Dobbiamo essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla popolarità». (Papa Benedetto XVI messaggio per la 45 esima giornata delle comunicazioni sociali)

Parlare con parresìa e ascoltare con umiltà. (P. Francesco)


 La verità è necessaria per guarire le ferite. - (P. Francesco)

 "Se avessi continuato a ricevere soltanto consensi, avrei dovuto chiedermi se stessi veramente annunciando il Vangelo." - (Benedetto XVI)..
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

InVerno

Citazione di: Duc in altum! il 30 Novembre 2016, 10:15:56 AM
**  scritto da InVerno:
CitazioneDuc in Altum. Te lo ripeto, non sono io che voglio conoscere Dio con la logica ma chi lo porta nel campo della logica, tutti bravi a giocare a palla avvelenata con l'onere della prova, ma non sono io che asserisce che lo spirito santo è composto di 7 doni, sei tu che prendi un concetto trascendente e lo porti nel campo della logica (addirittura numerica), e visto che lo fai tu, l'onere della prova è tuo.

Benissimo, sono d'accordo, ma se così ragioni, tocca anche a te l'onere della prova che il Big bang sia avvenuto per coincidenza e che esiste, almeno, un solo essere umano che non freghi il prossimo in fila alla COOP.

A me spetta solo l'onere di farti capire che non esiste il dualismo "coincidenza\intelligenza" dei tuoi aut-aut, non è che se qualcosa accade senza intelligenza
in automatico accada per coincidenza. Un computer "conosce la matematica" ? No, non la conosce, non ha intelletto, non ha una forma mentis, nulla.
Eppure opera in maniere che sono tangibili dalla tua intelligenza, e lo fa anche milioni di volte meglio di te che ti credi "intelligente".
Sei forse pronto a sottoscrivere che un computer opera per coincidenze? E' una teoria che devo dire sarebbe a dir poco eccitante esplorare.

Angelo Cannata

Citazione di: Duc in altum! il 30 Novembre 2016, 10:53:54 AM
**  scritto da Angelo Cannata:
CitazioneIn base a quali elementi ti senti di affermare che chi non è cattolico è triste e infelice? E dove risulta che ciò sia stato affermato da papa Francesco?


https://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20160523_inno-alla-gioia.html

http://www.interris.it/2016/05/23/94547/cronache/papa/bergoglio-a-santa-marta-non-esiste-un-cristiano-senza-gioia.html

In base all'elemento che se Dio è amore senza Dio non c'è amore, e se non c'è amore: Alpitour?  ...no!  ...ayayayayayaiiiiiiiiiii  :D  :D

CitazioneÈ un'affermazione pesante, sia perché è offensiva nei confronti di chi appartiene a religioni diverse da quella cattolica o è ateo, sia perché la attribuisci a papa Francesco.
«Dobbiamo essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla popolarità». (Papa Benedetto XVI messaggio per la 45 esima giornata delle comunicazioni sociali)

Parlare con parresìa e ascoltare con umiltà. (P. Francesco)


La verità è necessaria per guarire le ferite. - (P. Francesco)

"Se avessi continuato a ricevere soltanto consensi, avrei dovuto chiedermi se stessi veramente annunciando il Vangelo." - (Benedetto XVI)..
Mi sembra che la mia domanda sia rimasta senza risposta: i link forniti non contengono alcuna affermazione di papa Francesco che sostenga che chi non è cattolico è una persona triste.

Quanto agli elementi per sostenere l'affermazione in sé, idem.

Duc in altum!

**  scritto da InVerno:
CitazioneA me spetta solo l'onere di farti capire che non esiste il dualismo "coincidenza\intelligenza" dei tuoi aut-aut, non è che se qualcosa accade senza intelligenza
in automatico accada per coincidenza.
Sì, ma nel frattempo che incontri la prova certa che non sia per coincidenza ci credi, decidi e ti realizzi in funzione di essa, quindi questo è quanto basta alla fede.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Duc in altum!

#209
**  scritto da Angelo Cannata:
CitazioneMi sembra che la mia domanda sia rimasta senza risposta: i link forniti non contengono alcuna affermazione di papa Francesco che sostenga che chi non è cattolico è una persona triste.

Quanto agli elementi per sostenere l'affermazione in sé, idem.
Se per te queste parole:  Di più: «Non esiste un cristiano senza gioia». Qualcuno potrebbe obbiettare: «Ma, Padre, io ne ho visti tanti!», intendendo dire con ciò che «non sono cristiani: dicono di esserlo, ma non lo sono, gli manca qualcosa». Ecco perché secondo il Papa «la carta di identità del cristiano è la gioia, la gioia del Vangelo, la gioia di essere stati eletti da Gesù, salvati da Gesù, rigenerati da Gesù; la gioia di quella speranza che Gesù ci aspetta». E anche «nelle croci e nelle sofferenze di questa vita», ha aggiunto, il cristiano vive quella gioia, esprimendola in un altro modo, ovvero con la «pace» che viene dalla «sicurezza che Gesù ci accompagna, è con noi». Il cristiano, infatti, vede «crescere questa gioia con la fiducia in Dio». Egli sa bene che «Dio lo ricorda, che Dio lo ama, che Dio lo accompagna, che Dio lo aspetta. E questa è la gioia». - oppure queste altre: Quando nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità, nelle nostre istituzioni troviamo gente che si dice cristiana e vuole essere cristiana ma è triste, qualcosa succede lì che non va. E dobbiamo aiutarli a trovare Gesù, a togliere quella tristezza, perché possa gioire del Vangelo, possa avere questa gioia che è propria del Vangelo". -  non ti soddisfano, mi dispiace, ma il messaggio è senza sotterfugi: la tristezza è sinonimo di senza Gesù, quindi se essere un credente cristiano (autentico) è essere nella Gioia, il contrario è essere tristi, infelici, malinconici, depressi.

Come mai? Quali sono gli elementi di questa tristezza? (e qui ribadisco il mio concetto) Senza Dio/Gesù è impossibile amarsi e amare.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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