DOMANDA DELLO SPIRITO (MA QUANTO DISTA DA ME LA CONOSCENZA ASSOLUTA?)l

Aperto da Mario Barbella, 30 Dicembre 2016, 10:49:46 AM

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Mario Barbella

DOMANDA DELLO SPIRITO
(MA QUANTO DISTA DA ME LA CONOSCENZA ASSOLUTA?)l


Quasi tutte problematiche teologiche che comportano lo studio delle Sacre Scritture, con riguardo allo specifico mondo della cristianità, paiono poggiare su pochissimi semplici passi dei Vangeli canonici. L'evidenziazione del pronome ME (nel sottotitolo di questa riflessione) per puntualizzare che il destinatario di questa riflessione è l'IO cosciente nella sua unicità e universalità, in breve, nella auto-coscienza che si vorrebbe capace di percepire l'onere della responsabilità totale del Mio(=dell'IO) Universo nonostante la chiara e perseverante sensazione di desolante debolezza (in termini di Conoscenza cioè, di capacità di dominio sull'Universo stesso il quale, poi si richiude sullo stesso IO). Si, perché il termine Conoscenza qui trascende il solito comune significato di insieme di informazioni acquisite ed organizzate ad uso dei Miei (o dei miei) archivi mentali e d'altro genere ma assume quello di sentito (leggasi percezione) di  dominio effettivo sul Mio (dell'IO) Universo, sentito al netto dell'altrettanto sentito di flaccidità (o debolezza) che marchiano tale dominio.
Veniamo ora al sottotitolo di questa riflessione "Ma quanto dista da ME la Conoscenza assoluta?" Abbiamo appena sopra accennato al fatto che il concetto  di Conoscenza è, al netto di tutta la discussione filosofica che ne giustificherebbe la conclusione la capacità, cioè, non importa in quale misura, di dominio che l'Osservatore può vantare sul Suo Universo.

L'avvento del Cristianesimo lo datiamo dalla divulgazione dei vangeli che puntano direttamente sul valore fondamentale del sentimento di carità verso il debole. Tale supremo valore ci, anzi, Mi, induce a rispondermi all'auto-domanda di questa riflessione: "Ma quanto dista da Me...", è, allora, sufficiente semplicemente pensare, per esempio, alla parabola de "Il buon samaritano" e chiedermi, se mi sentirei capace di ripetere quell'atto di carità; dovrei però tener conto che oggi dispongo di un auto e che non sarei costretto a girare in strade così pericolose, ma allora, forse, risponderei di si, (ma solo per portare il ferito al primo ospedale pubblico senza spese, o quasi, a mio carico e lì lasciarlo e andarmene). Senza disturbare quel noto personaggio evangelico, potrei sostituire la domanda con l'altra, quella se mi sentirei analogamente disponibile a sostituirmi a Teresa di Calcutta quando si dedicava in toto al soccorso di quei tanti ultra derelitti sparpagliati sui marciapiedi di quella città. Orbene –ma basterebbe molto meno- capisco subito che la "distanza" che mi separa dalla Conoscenza assoluta potrei ben misurarmela da  me.
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

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