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Dio amato ed amante

Aperto da viator, 31 Maggio 2020, 12:58:50 PM

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viator

Salve. Prendo spunto dal mio personale concetto di amore (pulsione -universale- che fa tendere inesorabilmente ed indistinguibilmente ad includere (cioè ad amare, incorporare in sè, a comprendere ed a capire) ed a venir inclusi (cioè ad essere amati, quindi assorbiti ed incorporati da-, a venir conpresi e capiti).

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Sulla base di tale significato, trasferito a livello divino, mi chiedevo : ma Dio, data per supposta la Sua esistenza, quale di questi due atteggiamenti mostra di preferire all'interno del suo rapporto con la cratura umana ? Ovviamente se Dio è amore (come altrettanto ovviamente sostenuto dal Credente) Egli dovrebbe consistere, sentire ed agire secondo il significato umano e personalistico di tale parola.

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E quindi Dio - secondo voi - preferisce l'"amarci" o preferisce il "sentirsi amato" da noi ? Oppure si mostra "equamente" neutrale nel confronti delle due complementari polarità dell'amore così come da me sopra definite ?.

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Naturalmente - al di là della mia definizione di amore umandivino - ne esisteranno pur altre e diverse, sulla cui base il quesito che ho appena posto potrebbe mostrarsi scorretto od assurdo. 
Perciò mi piacerebbe anche il poter leggere di altri diverse ipotesi circa senso ed effetto di tale abusatissimo (ma alle masse perfettamente ignoto) concetto. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Sì, sovente l'amore è inteso come un includere, così come un venir inclusi.

Tuttavia in questo modo si rischia di perdere ciò che invece, secondo me, è essenziale riguardo all'amore.

Perché l'inclusione implica che vi sia qualcuno che sta fuori da portare dentro. Così come nell'essere accolti in colui da cui si sta fuori.
Vi sono perciò due attori distinti, chi include e chi viene incluso.

Mentre con l'amore gli attori in realtà svaniscono.

Cioè magari può pure avviarsi come un'azione attiva o passiva di inclusione, ma poi nel suo realizzarsi questa stessa azione perde i soggetti del suo agire.

Al punto che non è più possibile stabilire chi include chi.

D'altronde, essendo la creatura Dio stesso, l'amore altro non è che l'Uno che attraverso il molteplice prende coscienza di sé.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

#2
Viator ha scritto
CitazioneDio, data per supposta la Sua esistenza, quale di questi due atteggiamenti mostra di preferire all'interno del suo rapporto con la cratura umana ? Ovviamente se Dio è amore (come altrettanto ovviamente sostenuto dal Credente) Egli dovrebbe consistere, sentire ed agire secondo il significato umano e personalistico di tale parola.

Una frase attribuita all'antico poeta greco Pindaro afferma che non è possibile per la mente umana scandagliare i propositi degli dei. Ci ama ? Vuol essere amato ? Chissà ! La dottrina cattolica insegna che Dio è amore e vuol essere amato da chi crede in lui. E' un amore duale, un dare e avere. E' sempre stato così, fin dall'antichità, nella mitologia.

CitazioneEgli dovrebbe consistere, sentire ed agire secondo il significato umano e personalistico di tale parola.

Nel nostro tempo va di moda dire che "Dio è amore". Tale "slogan" è basato sulla "Prima lettera dell'evangelista Giovanni". I versetti 7 – 12 del capitolo 4 sono una guida all'amore cristiano. Il verbo "amare" e i suoi derivati risuonano tredici volte in poche righe.

"L' amore è da Dio", perciò per per definizione "Dio è amore". L' azione essenziale di Dio è l' amore. E il suo amore precede ogni altro amore, è lui che ama per primo e questo suo amore è visibile, sperimentabile, palpabile (1Giovanni 1,1-2),

Questo amore viene rivelato nel Figlio di Dio. Ciò non significa che in Dio non vi fosse amore prima della venuta del Cristo in mezzo a noi. Dio è sempre amore, ma nell'incarnazione di Gesù Dio rivela in modo diretto ed esplicito ciò che sempre egli è, era e sarà.

L' amore di Dio incarnato in Gesù deve incarnarsi anche nei cristiani. L' apostolo Giovanni non si accontenta di chiudere il cerchio dell' amore in Dio ("Se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amare Dio") ma lo apre verso l'umanità, in accordo con le parole  di Gesù  durante l'ultima cena:  "Questo è il mio comandamento: amatevi l' un l' altro come io vi ho amati" (Giovanni 15,12).

viator

Salve bobmax. Io esordivo parlando di pulsione UNIVERSALE, perciò includente (fai caso appunto a tale verbo !) ANCHE se non SOPRATTUTTO ma certamente ANZITUTTO il mondo fisico, poi quello spirituale e poi infine, ma in modo marginale, il mondo umano.

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Tu replichi tuffandoti direttamente nella dimensione umana (che io rispetto ma alla quale sono concettualmente indifferente nel trattare una caratteristica (l'amor divino) che in sè è spiritualmente trascendente l'ambito degli umani sentimenti.

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Quindi il "chi include chi" dal mio punto di vista deve diventare il "cosa include cosa" od al limite il "chi include cosa". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Viator
Non vedo quale nesso vi sia tra il tuo post di apertura e questa tua ultima replica.

All'umano ti sei riferito tu in apertura, per poi dopo rifiutarlo.

Mentre ciò che ho scritto, almeno nelle mie intenzioni, voleva essere universale e non certo limitato all'umano.

Se però questa critica è motivata dal non gradimento di un mio intervento in un argomento da te aperto, ne prendo atto e non succederà più.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve bobmax. Scherziamo ? Ogni intervento per me è il benvenuto, visto anche che io mi considero tra le persone meno CARATTERIALMENTE suscettibili del mondo. La eventuale suscettibilità intellettuale è tutt'altra cosa, e la considero anch'essa benvenuta poichè fonte appunto di confronto.

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Ho apprezzato comunque la tua attenzione nel chiedere un mio parere circa il tuo essere intervenuto. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.