Dio : affermazioni, descrizioni, definizione

Aperto da viator, 01 Maggio 2019, 18:01:36 PM

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Ipazia

Al momento aria fritta é la Coscienza universale. E anche la coscienza personale é cosa rara. Tra la natura e la formalizzazione matematica dei suo fenomeni c'è un artificio umano e nulla più. Prima vengono le dita e poi il numero 10. E dopo ancora il mago che dà significati esoterici al numero 10 o  alla legge di Coulomb, a seconda delle sue conoscenze matematiche e della sua supponenza.  Conoscenze matematiche che c'azzeccano ZERO con la sua conoscenza della realtà e servono solo a fare cortine fumogene da discoteca o da tempio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: donquixote il 14 Novembre 2019, 09:12:35 AM
Citazione di: Ipazia il 14 Novembre 2019, 08:30:40 AMMa tutte queste alte riflessioni e metafore di uomini di scienza, perfino in odore di ateismo, non aggiungono uno iota alla verità ontologica di Dio. Il quale rimane ipotesi indimostrata.

Qualunque cosa rimarrà "ipotesi indimostrata" se l'interlocutore porrà da sé le condizioni per ritenere "dimostrata" qualunque ipotesi: ognuno potrà porre condizioni diverse (o meglio cristallizzare i propri diversi pregiudizi) e nulla sarà mai dimostrabile. Si diceva giustamente un tempo: per chi conosce Dio nessuna dimostrazione è necessaria, per chi non lo conosce nessuna dimostrazione è sufficiente.
Si rimane dunque al principium auctoritatis che un tempo era detenuto dall'autorità ecclesiastica e ora da quella scientifica, con la differenza che se un tempo le "dimostrazioni" proposte dalla Chiesa potevano essere contestate da chiunque avesse il talento intellettuale per farlo ora per contestare le "dimostrazioni" proposte dall'autorità scientifica sono necessari mezzi tecnologici che nessuno si può permettere dato che i costi sono proibitivi.

Nessun  principium auctoritatis ma semplicissime dimostrazioni empiriche. Un tempo si pensava che i fulmini fossero l'arma prediletta di Zeus e poiché il monte Olimpo era spesso coperto da una coltre di nubi tuonanti si pensava che Zeus abitasse lí. Bastó andare sul monte Olimpo, per scoprire che non c'era nessuno Zeus e bisognó trovare una diversa origine dei fulmini. Poi i teisti spostarono i numi in cielo, finché non arrivó Gagarin. Adesso li hanno posti in qualche dimensione matematica superiore alla quarta protetto da cabale matematiche cannibalizzando pure la fisica. Piú che questione di soldi mi pare una questione di buonsenso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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bobmax

Citazione di: myfriend il 14 Novembre 2019, 11:30:19 AM
@Ipazia

"Poichè il disegno intelligente è più intelligente di un'evoluzione casuale, pensare il disegno intelligente è più intelligente che pensare un'evoluzione casuale"

Non è così.
E' più corretto affermare:
"Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente. A meno che tu mi dimostri come si possa generare l'intelligenza casualmente. Cioè come può generarsi "casualmente" un comportamento o legge fisica che segue complicate equazioni differenziali e integrali. Solo chi non conosce la complessità e la sofisticatezza della matematica può affermare che un legge fisica che segue un complicato sistema di equazioni differenziali si è creata per caso".

L'intelligenza razionale c'è, e la matematica è forse ciò che la esprime al meglio.

Tuttavia, a mio avviso, questo fatto di per se stesso non è sufficiente a spiegare alcunché della nostra realtà.
Che potrebbe essere frutto di un disegno intelligente, oppure questa intelligenza potrebbe essere sempre esistita. Ma che importa?

In entrambi i casi infatti, la domanda di senso resta senza alcuna risposta.

Occorrerebbe invece chiederci il motivo per cui questa intelligenza c'è. A prescindere da una sua eventuale origine.

Questa domanda è squisitamente etica!

E la risposta non può che giungere da noi stessi.

Dove l'aut-aut è radicale: o il Bene è, oppure niente ha valore.

E se decidiamo che il "senso" è il Bene, allora lo scopo dell'intelligenza non può essere che quello di inoltrarci nel mondo, alla ricerca di noi stessi, alla ricerca di Dio.

La ricerca può avviarsi anche nello sforzo di giungere ai limiti di questa stessa intelligenza, vivendone lo smacco.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

donquixote

Citazione di: Ipazia il 14 Novembre 2019, 17:46:02 PMNessun principium auctoritatis ma semplicissime dimostrazioni empiriche. Un tempo si pensava che i fulmini fossero l'arma prediletta di Zeus e poiché il monte Olimpo era spesso coperto da una coltre di nubi tuonanti si pensava che Zeus abitasse lí. Bastó andare sul monte Olimpo, per scoprire che non c'era nessuno Zeus e bisognó trovare una diversa origine dei fulmini. Poi i teisti spostarono i numi in cielo, finché non arrivó Gagarin. Adesso li hanno posti in qualche dimensione matematica superiore alla quarta protetto da cabale matematiche cannibalizzando pure la fisica. Piú che questione di soldi mi pare una questione di buonsenso.

Se bastano semplicissime dimostrazioni empiriche come quelle che hai citato e banale buonsenso allora ognuno può empiricamente vedere da sé che il sole sorge e tramonta ogni giorno, quindi "si muove", mentre la terra è ferma. Appare quindi evidente il potere del principium auctoritatis della scienza che, traendoci evidentemente in inganno come faceva un tempo la Chiesa, ci ha insegnato a pensare l'opposto di ciò che anche un bambino può (senza strumenti o ragionamenti particolari) empiricamente verificare con semplicità.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Ipazia

Citazione di: bobmax il 14 Novembre 2019, 17:48:37 PM
...A meno che tu mi dimostri come si possa generare l'intelligenza casualmente. Cioè come può generarsi "casualmente" un comportamento o legge fisica che segue complicate equazioni differenziali e integrali.

Giá qui c'è confusione: un madornale non sequitur tra le due situazioni da trattarsi separatamente.

1) Semmai più complicato é scoprire come si è generata la vita. Ma una volta generata é la complessità stessa dei processi vitali e dei loro mezzi di conservazione che ha selezionato le forme più idonee e l'arma letale risolutiva é stata proprio l'intelligenza: del lupo, dell'elefante e infine dell'homo sapiens.

2) La matematica é nient'altro che una tecnica antropologica per fruire del mondo e renderlo rappresentabile. Tale ė fin dalla conta con le dita. Quando Einstein scoprì l'andamento relativistico di alcuni fenomeni naturali dovette rinunciare ai dogmi platonici della matematica euclidea e aprirsi alle eresie non euclidee dal formulario più complesso e meno elegante ("elegance is for taylors"), ma lo spazio curvo non gli offriva alternative.

Citazione
Solo chi non conosce la complessità e la sofisticatezza della matematica può affermare che un legge fisica che segue un complicato sistema di equazioni differenziali si è creata per caso.

Invece é una conferma in più del caso:  un disegno intelligente, a meno di non voler rompere i maroni, avrebbe reso tutto molto più semplice e platonico. Perfette orbite circolari, tempi assoluti, atomi come sistemini solari e la Terra al centro dell'universo per poterlo avere a portata di mano. Insomma, un bell'universo da scolastica medioevale in linea col testo unico che va per la maggiore ;D
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

#50
Salve myfriend. Lasciamo pure perdere le mie qualifiche. Non son filosofo, non son matematico. Sai che il mio titolo di studio ufficiale si ferma alla terza media inferiore ? (ai tempi della scuola media "non ancora unificata", quella in cui era presente ancora il latino).

Ma lo sai che gli ignorantoni come me un vantaggio almeno possono coltivarlo? Si chiama verginità intellettuale e permette di usare liberamente la propria testa senza dipendere da totem, tabù, feticci culturali confezionati da altri che poi ci si sente costretti pure a citare.. Ciò anche a costo di dire castronerie. Ma io lascio tranquillamente che chi mi legge giudichi ciò che scrivo.

Tu parli di caso e gli contrapponi l'intelligenza (faresti meglio a chiamarla intenzione).
Ma il caso non esiste. Persino in matematica esistono inumeri "PSEUDOcasuali". Ciò perchè noi chiamiamo casuali quegli eventi (cioè quelle sequenze causa-effetto) delle quali non abbiamo compiuta conoscenza. Ciò come logica conseguenza di una visione deterministica del mondo. Che mi sembra non sia la tua.

Il problema che affligge una grandissima parte delle possibili speculazioni sui massimi sistemi è tanto ovvio quanto culturalmente trascurato : si chiama involontario capovolgimento dei rapporti di causa-effetto, e la tua trattazione della questione ne è un esempio.

Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.

Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.

Secondo me il Mondo creò l'uomo il quale, una volta acquisita la coscienza, prese a porsi delle domande alle quali poteva rispondere solo una intelligenza superiore alla propria. Ecco confezionato il concetto di Dio. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

myfriend

#51
Citazione di: bobmax il 14 Novembre 2019, 17:48:37 PM
Citazione di: myfriend il 14 Novembre 2019, 11:30:19 AM
@Ipazia

"Poichè il disegno intelligente è più intelligente di un'evoluzione casuale, pensare il disegno intelligente è più intelligente che pensare un'evoluzione casuale"

Non è così.
E' più corretto affermare:
"Poichè esiste intelligenza in Natura - leggi matematiche che governano la fisica dell'Universo, le "informazioni biologiche" contenute nel DNA, l'intelligenza umana - questa non può essere altro che il risultato di un disegno intelligente. Poichè l'intelligenza può derivare solo da una "mente" intelligente. A meno che tu mi dimostri come si possa generare l'intelligenza casualmente. Cioè come può generarsi "casualmente" un comportamento o legge fisica che segue complicate equazioni differenziali e integrali. Solo chi non conosce la complessità e la sofisticatezza della matematica può affermare che un legge fisica che segue un complicato sistema di equazioni differenziali si è creata per caso".

L'intelligenza razionale c'è, e la matematica è forse ciò che la esprime al meglio.

Tuttavia, a mio avviso, questo fatto di per se stesso non è sufficiente a spiegare alcunché della nostra realtà.
Che potrebbe essere frutto di un disegno intelligente, oppure questa intelligenza potrebbe essere sempre esistita. Ma che importa?

In entrambi i casi infatti, la domanda di senso resta senza alcuna risposta.

Occorrerebbe invece chiederci il motivo per cui questa intelligenza c'è. A prescindere da una sua eventuale origine.

Questa domanda è squisitamente etica!

E la risposta non può che giungere da noi stessi.

Dove l'aut-aut è radicale: o il Bene è, oppure niente ha valore.

E se decidiamo che il "senso" è il Bene, allora lo scopo dell'intelligenza non può essere che quello di inoltrarci nel mondo, alla ricerca di noi stessi, alla ricerca di Dio.

La ricerca può avviarsi anche nello sforzo di giungere ai limiti di questa stessa intelligenza, vivendone lo smacco.
Una cosa per volta.  ;D


Prima occorre affermare che la realtà materiale è la manifestazione della Coscienza intelligente che è alla base della materia.
In secondo luogo occorre affermare che la Coscienza manifesta, nelle varie forme di materia, le sue "qualità" o "caratteristiche" che, al livello della Coscienza immateriale, esistono già tutte allo stato potenziale e latente.
In terzo luogo affermiamo che la realtà fisica inanimata manifesta determinate qualità della Coscienza tra le quali ci sono la forza e la potenza di un buco nero o di un sole, il calore e la luce del sole, la solidità di un sasso o l'adattabilità dell'acqua...ma, in generale, la realtà inanimata manifesta un certo tipo di intelligenza della Coscienza cosmica che possiamo riscontrare nelle leggi matematiche che governano la fisica dell'universo inanimato.
E poi c'è la vita. La vita manifesta altre qualità della Coscienza cosmica: la bellezza in un fiore, la forza, la potenza, la violenza, l'aggressività in un lupo o in un leone. La paura, l'agilità in una gazzella.
Queste sono tutte caratteristiche della Coscienza cosmica che si manifestano nelle forme di vita prive di autocoscienza.
Nella vita in generale, ovviamente, si manifesta anche un'altra forma di intelligenza della Coscienza cosmica che potremmo chiamare "equilibrio": le api collaborano con i fiori, gli erbivori mangiano l'erba, i carnivori mangiano gli erbivori...tutto manifesta l'intelligenza dell'equilibrio che permette alla vita non-autocosciente di svilupparsi e di perpetuarsi attraverso la legge dell'equilibrio.

E, infine, c'è l'homo.
L'homo è il risultato di un processo evolutivo (come tutto del resto). Nell'homo è presente sia la parte non-autocosciente - il lupo e la gazzella che sono dentro di noi...codificati negli strati inferiori del nostro cervello...la nostra parte istintiva e animale - che la parte autocosciente.
L'homo manifesta quindi delle qualità specifiche della Coscienza cosmica: intelligenza, autoconsapevolezza, libero arbitrio, compassione....che non esistono nelle specie precedenti della scala evolutiva (cioè non sono manifestate nelle specie precedenti).
Ma manifesta anche le qualità della Coscienza cosmica che si sono manifestate nei mammiferi-rettili-pesci che ci hanno preceduto nella scala evolutiva (procreazione/sessualità, aggressività, violenza, egoismo, paura, gioia, dolore, senso di appartenenza al branco, sottomissione al capo, protezione dei cuccioli, attacco e fuga). Tutte queste cose sono "codificate" nel nostro cervello.


Il problema dell'homo - il dualismo dell'homo - è che in esso sono presenti sia le qualità della Coscienza cosmica presenti nei mammiferi, rettili e pesci che ci hanno preceduto nella scala evolutiva (e cioè procreazione, aggressività, violenza, egoismo, paura, gioia, dolore, senso di appartenenza al branco, sottomissione al capo, protezione dei cuccioli, senso del territorio, attacco e fuga etc ....la nostra "natura inferiore"...o la parte istintiva-animale) - che le qualità specifiche della Coscienza cosmica che esistono solo nell'homo (intelligenza, autoconsapevolezza, libero arbitrio, compassione...la nostra "natura superiore").


Ora...mentre è del tutto normale che il lupo faccia il lupo (nessuno direbbe che il lupo compie il "male" quando uccide e divora un agnello)...noi viviamo il dualismo tra la nostra "natura inferiore" e la nostra "natura superiore".
Cioè, nel nostro cervello, noi abbiamo una "natura inferiore" (la parte di noi che deriva dai pesci, rettili, primi mammiferi) e una "natura superiore" (la parte di noi tipica dell'homo).
La nostra "natura inferiore" è codificata negli strati più interni del nostro cervello (cervello rettiliano e cervello limbico).
La nostra "natura superiore" è codificata nello strato più esterno del nostro cervello (la neocorteccia).


L'homo, quindi, vive il conflitto di questo dualismo.


Possiamo dire, per semplificare, che le azioni e i comportamenti intenzionali (escludendo le azioni puramente istintive) che partono dalla nostra natura inferiore sono il "male".
Le azioni e i comportamenti intenzionali che partono dalla nostra natura superiore sono il "bene".
O, in altre parole, quando mettiamo la natura superiore al servizio della natura inferiore compiamo il male.
Quando mettiamo la natura inferiore al servizio della natura superiore compiamo il bene.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

myfriend

#52
@viator
Quelli come te pensano che una intelligenza a loro estranea abbia generato una intelligenza (quella umana) che non è in grado di conoscere sè stessa (il problema dell'io, dell'identità, della coscienza continua a sfuggirci) ma sarebbe in grado di riconoscere una intelligenza-madre a noi esterna che avrebbe generato la nostra interna.
Secondo te Dio (o un'intelligenza superiore) creò il mondo e quindi poi l'uomo.

Non è così...non ho mai detto questo.
Non sono un "creazionista". Non credo in un Dio "creatore".
Potresti almeno prenderti la briga di leggere quello che ho scritto nei post precedenti in questo 3d.
Almeno evitiamo che tu mi attribuisca dei concetti che io non ho mai detto.....ed evitiamo di discutere del nulla.
Non è obbligatorio discutere con me eh....non l'ha ordinato il medico.
Ma almeno...se vuoi discutere con me, verifica prima il mio pensiero. Lo puoi trovare in questo 3d...sono pochi post. Non è uno sforzo sovraumano. Ce la puoi fare.  ;D
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

viator

#53
Salve myfriend. Ti ho riletto e riassumo :

  • già inizialmente dicevo di non capire i rispettivi ruoli-significati di un Dio e di una Coscienza cosmica. Tu li dai come coincidenti ma non viene chiarito il significato di coscienza, cioè di un aspetto-ente che io trovo tipicamente umano e limitato ai contenuti umani dell'esistenza.
  • secondo te - mi sembra - la Coscienza cosmica si incarnerebbe nell'Intelligenza cosmica, nel senso che tu troveresti che i contenuti, le manifestazioni del cosmo sarebbero organizzati in maniera che noi possiamo trovare "intelligente", e ciò quindi dovrebbe confermare che l'intelligenza "suprema" sta nel cosmo prima ancora che in noi.

Se questa è la tua visione, osservo :

  • il fatto che noi troviamo "intelligente" ed "ordinato" il cosmo deriva dal fatto che noi possediamo una certa attitudine (che chiamiamo intelligenza UMANA) che ci consente di valutare - dal nostro soggettivo punto di vista - cosa appaia ordinato e bello (e quindi fatto da qualcuno che apprezza come noi ordine e bellezza) e cosa invece risulti incomprensibile, caotico, misterioso, inutile, pericoloso, doloroso etc. etc etc. (tutti aspetti che secondo i nostri parametri sono estranei alla (nostra) intelligenza).
          In sintesi, noi troviamo intelligente solo ciò che è all'altezza della nostra intelligenza.

  • la tua convinzione di trovarti dinnanzi ad un cosmo-natura frutto di una intelligenza estranea e superiore alla nostra è secondo me espressione di una visione creazionistica piuttosto classica per la quale, ragionando sul fatto che il mondo sembra fatto per accoglierci, si pensa ad un "padrone di casa" che l'abbia allestito avendo presenti necessità e desideri dell'ospite umano cui il mondo veniva destinato.
  • a questo punto subentra l'effetto di inversione causa-effetto di cui parlavo nella mia precedente risposta. Non è che il mondo sia stato fatto per noi, dicono i materialisti-evoluzionisti.......... è che il mondo ci ha fatti a sè compatibili attraverso la diversificazione illimitata ed incomprensibile dei suoi contenuti, uno dei cui risultati PSEUDOcasuali siamo noi. Tale seconda ipotesi presenta però il problema di essere terribilmente complessa nei suoi particolari, perciò da respingere da parte di chi ami la semplicità rassicurante del creazionismo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: donquixote il 14 Novembre 2019, 18:18:47 PM
Se bastano semplicissime dimostrazioni empiriche come quelle che hai citato e banale buonsenso allora ognuno può empiricamente vedere da sé che il sole sorge e tramonta ogni giorno, quindi "si muove", mentre la terra è ferma. Appare quindi evidente il potere del principium auctoritatis della scienza che, traendoci evidentemente in inganno come faceva un tempo la Chiesa, ci ha insegnato a pensare l'opposto di ciò che anche un bambino può (senza strumenti o ragionamenti particolari) empiricamente verificare con semplicità.

Osservare il moto apparente del sole non è dimostrazione di nulla. Dimostrazione empirica è salire sull'Olimpo per vedere se dietro le nubi ci sono gli dei o no. Relativamente semplice mi pare. Anche se per l'epoca non doveva esserlo così tanto. Dove ci sia principium auctoritatis in questa verifica, e in tutte le verifiche sperimentali della scienza, questo sì è un pre-giudizio infondato.

Citazione di: Galileo Galilei - lettera a Cristina di Lorena, Granduchessa di Toscana - 1615Ma che quell'istesso Dio che ci ha dotati di sensi, di discorso e d'intelletto, abbia voluto, posponendo l'uso di questi, darci con altro mezo le notizie che per quelli possiamo conseguire, sì che anco in quelle conclusioni naturali, che o dalle sensate esperienze o dalle necessarie dimostrazioni ci vengono esposte innanzi a gli occhi e all'intelletto, doviamo negare il senso e la ragione, non credo che sia necessario il crederlo,...

Nello strumentario proposto da Galileo e da me evidenziato in corsivo non c'è alcun autoritarismo dogmatico, ma l'autorevolezza - con gli opportuni accorgimenti per superare un livello ingenuo di approccio al mondo - di quello che diventerà il metodo scientifico. Da chiunque falsificabile, antidogmatico par excellence.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

#55
@Viator

La Coscienza cosmica è Dio.
E' un ente di pura Coscienza immateriale, autoconsapevole, intelligente, a-spaziale e a-temporale ed eterna.
Dalla Coscienza cosmica prende forma - istante per istante - la materia in tutte le sue forme....cioè l'Universo nella sua interezza.
Cioè la materia (galassie, pianeti, soli, buchi neri, piante, sassi, animali, homo sapiens) è la manifestazione - istante per istante - della Coscienza cosmica.

Questo è lo schema. Il Campo unificato - che è alla base della materia - è la Coscienza cosmica. E si trova al livello della scala di Planck....cioè a 10^-33 cm.
Col "creazionismo" non c'entra nulla.
E' un concetto che col "creazionsimo" non c'entra nulla.
Noi SIAMO la Coscienza cosmica...come lo è un sasso, una pianta, un cane, una galassia, un atomo, un elettrone.
Più di così non so come dirtelo.
La Coscienza cosmica non è altro da noi...poichè noi SIAMO la Coscienza cosmica...TUTTO è Coscienza cosmica (TUTTO è manifestazione - istante per istante - della Coscienza cosmica)...anche la sedia, e gli atomi, sui quali sei seduto.

Per dirtelo con un esempio...prendi la tua sedia (o un cane o il tuo corpo), la rompi e osservi le molecole. Prendi le molecole le rompi e osservi gli atomi. Prendi gli atomi li rompi e troverai elettroni, protoni e neutroni. Prendi elettroni, protoni e neutroni li apri e alla base trovi la Coscienza cosmica...da cui TUTTO prende forma e si manifesta in varie forme nei vari livelli di realtà - istante per istante.

Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

Citazione di: myfriend il 14 Novembre 2019, 12:04:24 PM
Citazione di: InVerno il 14 Novembre 2019, 11:37:22 AM
Mi pare, ma non vorrei sbagliare, che quello che si definisce in questo topic, più che essere il famoso orologiaio è il cosidetto Dio dei vuoti https://it.wikipedia.org/wiki/Dio_dei_vuoti. Storicamente non è stata una grande tattica quella di accostare Dio alla propria ignoranza, una volta dipanata l'ignoranza si è dovuto spostare Dio ancora più in la, ormai risiede in una quarta dimensione subatomica quantistica volatile.. strano che la gente non ci crede più!
In effetti la cosiddetta "realtà" scaturisce dal "vuoto quantistico".
Quel "vuoto quantistico" è la Coscienza universale dalla quale prende forma - istante per istante - la materia.

Il "vuoto quantistico" è in effetti l'unico luogo rimasto libero in cui il Dio-dei-vuoti, detto anche Coscienza universale, può soggiornare. Lo vedo già in gioioso accoppiamento con l'altra super ricercata denominata "Materia oscura". E da lì prolificheranno alla grande in un eterno ritorno della fantasia new age.
The End.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

@Ipazia
Non mi sembra che Einstein, Planck, e tutti gli altri appartengano alla New Age.
Ma questo lo sa chiunque abbia studiato un po' di fisica.
Chi non conosce la fisica mette insieme concetti che non c'entrano nulla....esattamente come hai fatto tu.
Questa non è filosofia. Questa è fisica.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

bobmax

#58
@Myfriend

La tua analisi è frutto dell'interpretazione razionale della realtà. E può essere un buon punto di partenza.

Ma solo per metterla in discussione.

Il pensiero razionale necessariamente distingue per poter svilupparsi.
E così ritiene vi siano una natura inferiore e una superiore, un'autocoscienza e un libero arbitrio (tra l'altro appannaggio esclusivo dell'uomo) e così via...
Tante distinzioni, con le quali il pensiero costruisce un modello del mondo.

Ma tutte queste differenze, pur necessarie, perché il pensiero o è determinato o non è, devono poi essere messe in discussione. Nessuna differenza regge alla critica di chi cerca la Verità.

Ad un'analisi più approfondita possiamo infatti notare come, ad esempio, non vi sia mai una differenza "sostanziale" tra l'uomo e un qualsiasi altro animale, se non quantitativa, mai qualitativa. Non abbiamo mai davvero un'esclusiva.

Inoltre, possiamo riscontrare come postulati che abbiamo dati per certi non abbiano alcun fondamento.
D'altronde nessun sistema può dimostrare le proprie premesse.

E il libero arbitrio è una di queste.
Un postulato senza fondamento, che se indagato sia dal punto di vista fisico, sia logico, sia soprattutto sotto la luce etica... non regge. Si rivela essere un'illusione.

D'altronde ogni differenza, ogni contraddizione deve necessariamente svanire nell'Uno.
E così infatti avviene nella ricerca della Verità.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

@bobmax

Ad un'analisi più approfondita possiamo infatti notare come, ad esempio, non vi sia mai una differenza "sostanziale" tra l'uomo e un qualsiasi altro animale, se non quantitativa, mai qualitativa. Non abbiamo mai davvero un'esclusiva.

Io sono un uomo di scienza, non mi occupo di filosofia.
Prima di fare una affermazione studio. Non parlo tanto per parlare.
E allora vediamo cosa dice la scienza a proposito di quanto tu hai detto...che francamente non so da dove tu lo abbia dedotto.

Ian Tattersall (Regno Unito, 1945) è un antropologo inglese naturalizzato statunitense, dal 1971 al 2010 curatore della divisione di Antropologia dell'American Museum of Natural History di New York, e autore di molti libri e articoli.
Tattersall è cresciuto in Africa orientale. Ha studiato presso l'Università di Cambridge Archeologia e Antropologia, e poi presso l'Università di Yale geologia e paleontologia dei vertebrati. Nel 1971 ha conseguito il dottorato a Yale. Ha lavorato come docente presso la New School for Social Research e presso la City University di New York, proseguendo la carriera nell'insegnamento come professore alla Columbia University e alla City University di New York. Fondatore della Hall of Human Biology and Evolution dell'American Museum, i suoi studi sul campo si sono svolti in Madagascar, Comore, Mauritius, Borneo, Nigeria, Niger, Sudan, Yemen, Vietnam, Suriname, Guyana francese, Réunion e Stati Uniti.

Il suo recente Becoming Human ha vinto il prestigioso premio W. W. Howells dell'American Anthropologican Association.

Il suo lavoro di ricerca principale è, da un lato sui primati del Madagascar, dall'altro, sulla documentazione fossile umana.

Ecco cosa dice Ian Tattersall...ecco cosa dice la Scienza:

Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini nel grande albero della vita.
Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l'informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
L'emergere della consapevolezza dei moderni esseri umani ci pone di fronte ad un profondo mistero, forse il più grande affrontato dalla scienza . E' chiaro infatti che il nostro modo di far funzionare la mente non rappresenta semplicemente il prodotto di un miglioramento incrementale di altre forme cognitive esistenti.
La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po' più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.

La cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.

Per comprendere le caratteristiche di questo nuovo fenomeno è importante ricordarsi che l'Homo sapiens con capacità cognitive moderne non è semplicemente un'estrapolazione di tendenze precedenti. I ritrovamenti archeologici mostrano piuttosto chiaramente che noi non facciamo le stesse cose che facevano i nostri predecessori, solo un po' meglio: ricreando mentalmente il mondo noi di fatto facciamo, nella nostra testa, qualcosa di completamente nuovo e diverso.

Questa innovazione è emersa non come adattamento, ma come exattamento, cioè un adattamento nato per assolvere a una certa funzione e che poi finisce per assolvere anche o soprattutto un'altra funzione indipendente da quella originaria.
Queste nuove potenzialità, che hanno fornito il sostrato biologico per la cognizione simbolica, sono rimaste «in sonno» fino a quando, sotto l'impulso probabilmente di uno stimolo culturale, non si sono concretizzate. La mia idea è che questo stimolo è stato l'invenzione del linguaggio, cioè l'attività simbolica per eccellenza.

Qui dunque vediamo la vera grandezza, la vera dignità, dell'uomo.
Considerando queste sue eccezionali facoltà non si può negare che perfino color che reclamano per lui un posto indipendente, quale un ordine, una classe o un sottoregno, abbiano qualche ragione.
L'uomo è veramente un essere a sé stante.


Questa è la verità scientifica.
Tutto il resto sono chiacchiere da bar.
E io faccio scienza. Non chiacchiere da bar.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

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