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Diavolo

Aperto da Mariano, 15 Settembre 2016, 14:36:46 PM

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Freedom

Citazione di: giona2068 il 05 Ottobre 2016, 15:21:09 PM
Un Santo uomo era in missione in India, ad un certo punto assiste ad una mucca che va in un negozio di frutta è verdura e fa fuori tutto. Questo sacerdote chiede al gestore: Perché non dici niente? Perché la mucca mi insegna tanto. Ancora il sacerdote: Cosa ti insegna? Questi risponde: Umiltà, mitezza e purezza. Bene risponde il sacerdote: IO ti benedico nel nome del padre del figlio e dello Spirito Santo.
Ha fatto bene o ha fatto male questo sacerdote? Ha fatto benissimo perché è scritto: Beati i miti perché erediteranno la terra, senza precisare a quale religione o istituzione devono appartenere.
Sì e i figli del negoziante cosa mangeranno quella sera che la mucca ha divorato il negozio? Bell'egoismo quel negoziante! Per crescere spiritualmente lui permette alla sua famiglia di andare in malora.
Citazione di: giona2068 il 05 Ottobre 2016, 15:21:09 PMNoi invece pensiamo di essere salvi perché non ci accorgiamo quanto impuri, superbi ed orgogliosi siamo.
Se questo indù si salverà, chi sarà il Suo salvatore, se non il Signore Gesù?
Non so cosa pensino gli altri. Io non penso di salvarmi credendo di essere puro e umile. Deciderà chi di dovere. Io cerco di fare del mio meglio e basta.

Ma quello che so è che nel Vangelo Cristo dice: "riconosceranno che siete miei discepoli da come vi amerete gli uni con gli altri." Ecco dunque chi è cristiano. Indipendentemente dalla religione di appartenenza.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

#76
Citazione di: Freedom il 05 Ottobre 2016, 20:38:49 PM
Citazione di: giona2068 il 05 Ottobre 2016, 15:21:09 PM
Un Santo uomo era in missione in India, ad un certo punto assiste ad una mucca che va in un negozio di frutta è verdura e fa fuori tutto. Questo sacerdote chiede al gestore: Perché non dici niente? Perché la mucca mi insegna tanto. Ancora il sacerdote: Cosa ti insegna? Questi risponde: Umiltà, mitezza e purezza. Bene risponde il sacerdote: IO ti benedico nel nome del padre del figlio e dello Spirito Santo.
Ha fatto bene o ha fatto male questo sacerdote? Ha fatto benissimo perché è scritto: Beati i miti perché erediteranno la terra, senza precisare a quale religione o istituzione devono appartenere.
Sì e i figli del negoziante cosa mangeranno quella sera che la mucca ha divorato il negozio? Bell'egoismo quel negoziante! Per crescere spiritualmente lui permette alla sua famiglia di andare in malora.
Citazione di: giona2068 il 05 Ottobre 2016, 15:21:09 PMNoi invece pensiamo di essere salvi perché non ci accorgiamo quanto impuri, superbi ed orgogliosi siamo.
Se questo indù si salverà, chi sarà il Suo salvatore, se non il Signore Gesù?
Non so cosa pensino gli altri. Io non penso di salvarmi credendo di essere puro e umile. Deciderà chi di dovere. Io cerco di fare del mio meglio e basta.

Ma quello che so è che nel Vangelo Cristo dice: "riconosceranno che siete miei discepoli da come vi amerete gli uni con gli altri." Ecco dunque chi è cristiano. Indipendentemente dalla religione di appartenenza.

Beh, che i figli del commerciante moriranno di fame non è dimostrato.
E' vero che è scritto come sono i cristiani, cioè l'amore è il segno della cristianità, ma per amare gli altri occorre essere umili e puri. Un impuro o un superbo non ama neanche se stesso.  Per questo è scritto che i miti/umili erediteranno la terra.

donquixote

Citazione di: Duc in altum! il 05 Ottobre 2016, 19:43:45 PMBeh, non è la mia fede, ma la fede della nostra Chiesa, e noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore. Quindi, per adesso, visto che sono 1983 anni che Dio non ha inviato ancora un nuovo profeta, un altro suo figlio unigenito in carne umana, un'altra buona novella o un'altra nuova alleanza, la mia affermazione non contraddice l'onnipotenza di poter cambiare la storia e le sue dinamiche, ma accetta e serve il suo volere di Onnipotente, manifestatosi, contundentemente per tutti, con l'invio del Messia: Gesù di Nazareth.
Che Dio non abbia inviato un nuovo profeta è una mera opinione, poichè come Cristo non fu riconosciuto tale a suo tempo così può essere accaduto che in questi 1983 anni un altro profeta sia stato inviato e non riconosciuto. Ma il fatto di scrivere "non esisterà mai un altro figlio prediletto di Dio" significa di fatto non riconoscere a Dio stesso, l'onnipotente, la possibilità di inviare un altro figlio prediletto, e inoltre la famosa "parusia" indica proprio la "seconda venuta" del Cristo sulla terra (che per ovvie ragioni non potrà certo incarnarsi nel corpo di quello precedente).
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Duc in altum!

**  scritto da  donquixote:
CitazioneChe Dio non abbia inviato un nuovo profeta è una mera opinione, poichè come Cristo non fu riconosciuto tale a suo tempo così può essere accaduto che in questi 1983 anni un altro profeta sia stato inviato e non riconosciuto.
Ma Cristo, per la stragrande maggioranza della popolazione mondiale, ancora non è riconosciuto tale (profeta, messia, figlio di Dio), quindi Dio, anche potendo, non penso abbia avuto la necessità d'inviare un eventuale ulteriore sosia di Gesù, dopo il meraviglioso putiferio prodotto da Gesù. Basta e sovrabbonda il Figlio dell'uomo, a Dio, per generare turbamento nella coscienza libera e volontaria degli esseri umani, elargire la sua misericordia e dimostrare il suo progetto paradossale alla sola mente umana.
Certo si ha anche la possibilità di credere in questa probabilità, ossia, che Dio abbia inviato un nuovo messaggio di salvezza per l'uomo, dopo la risurrezione e salita al cielo di Gesù, ma, purtroppo, per adesso, a noi tutto ciò non è ancora noto (forse tra 100 anni ci sarà il vangelo di Nietzsche o di Martin Lutero o di Berlusconi, o scopriremo che Maradona era davvero la mano da Dio e che Michael Jackson l'arcangelo Michele), quindi bisogna fare quadrato, prendere posizione con gli elementi che abbiamo, e dunque non siamo più nel campo di una mera opinione, ma nell'ambito della fede con la quale rispondiamo alla quotidiana domanda fattaci da Gesù 2000anni or sono: Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: [...]«Voi chi dite che io sia?». (Mt 16, 13a. 15b) --- per me è il Verbo fatto carne, per un ebreo un bestemmiatore giustamente crocifisso, per un musulmano un profeta antecedente Maometto, per un ateo una bella leggenda, per un miscredente una bufala geniale, per un filosofo l'oppio dei popoli, per @donquixote ...?!?!
Come vedi il mondo gira, e l'unica cosa che resta sempre fissa è quella Croce.
Nessuno ha la possibilità di sfuggire al doversi obbligatoriamente confrontare, personalmente, con questo sublime Mistero: «Tu chi dici che io sia?».


CitazioneMa il fatto di scrivere "non esisterà mai un altro figlio prediletto di Dio" significa di fatto non riconoscere a Dio stesso, l'onnipotente, la possibilità di inviare un altro figlio prediletto, e inoltre la famosa "parusia" indica proprio la "seconda venuta" del Cristo sulla terra (che per ovvie ragioni non potrà certo incarnarsi nel corpo di quello precedente).

Hai ragione, mi sono lasciato trascinare dalla mia consapevolezza. Forse, eventualmente, se Dio volesse, potrebbe anche cambiare la sua volontà ed inventarsi qualcosa d'inaspettato, prima del ritorno di Gesù, quindi annullo il mio: "non esisterà mai", e lo tramuto in: "non esisterà mai un altro Figlio prediletto di Dio, a meno che Dio stesso non volesse, grazie alla sua onnipotenza, cambiare la storia"!

P.S. = Gesù non deve più reincarnarsi, Gesù ha già un corpo, che è il corpo con il quale è risuscitato, attraverso il quale è apparso a Maria detta Maddalena e agli apostoli, e per mezzo del quale apparirà nuovamente nella Parusia. Quindi non è che Dio invierà un nuovo profeta/messia/figliounigenito, è semplicemente che ritorna lo stesso Gesù il Cristo da Nazareth. Rincasa un giovane vecchio amico.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

giona2068

Citazione di: donquixote il 05 Ottobre 2016, 22:10:20 PM
Citazione di: Duc in altum! il 05 Ottobre 2016, 19:43:45 PMBeh, non è la mia fede, ma la fede della nostra Chiesa, e noi ci gloriamo di professarla in Cristo Gesù nostro Signore. Quindi, per adesso, visto che sono 1983 anni che Dio non ha inviato ancora un nuovo profeta, un altro suo figlio unigenito in carne umana, un'altra buona novella o un'altra nuova alleanza, la mia affermazione non contraddice l'onnipotenza di poter cambiare la storia e le sue dinamiche, ma accetta e serve il suo volere di Onnipotente, manifestatosi, contundentemente per tutti, con l'invio del Messia: Gesù di Nazareth.
Che Dio non abbia inviato un nuovo profeta è una mera opinione, poichè come Cristo non fu riconosciuto tale a suo tempo così può essere accaduto che in questi 1983 anni un altro profeta sia stato inviato e non riconosciuto. Ma il fatto di scrivere "non esisterà mai un altro figlio prediletto di Dio" significa di fatto non riconoscere a Dio stesso, l'onnipotente, la possibilità di inviare un altro figlio prediletto, e inoltre la famosa "parusia" indica proprio la "seconda venuta" del Cristo sulla terra (che per ovvie ragioni non potrà certo incarnarsi nel corpo di quello precedente).

E' venuto, non è venuto, sta tornando, tornerà, sarà un sosia ecc....
Che sia venuto è una verità perché il Suo Santo Vangelo corrisponde  a verità comprovata dal fatto che chiunque lo vive, lo vive e non lo conosce solo, vive in Pace.
Quello che non bisogna dimenticare è che ha detto, e San Paolo lo ha ripetuto, che tornerà per giudicare i vivi e i morti.
Noi siamo pronti? Anziché perderci in chiacchierate che non ci servono, sarebbe opportuno esaminare la nostra condizione spirituale per scoprire se siamo parte di quel popolo che lo adora solo con la bocca e vanamente oppure se stiamo rispettando la Sua legge o Lo stiamo cercando per essere salvati.
Purtroppo il diavolo convince l'uomo di essere  posto quando non lo è.
In particolare convince quelli che conoscono le scritture che sono a posto perché sanno tante cose.
In verità è scritto che ad ognuno sarà chiesto secondo quello che ha ricevuto.
Per questo ho proposto un topic dal titolo "Io chi sono?", ma nessuno mi ha dato retta.
Personalmente mi considero l'ultimo degli ultimi perché pur conoscendo qualcosettà ancora sento le catene del mondo ma vorrei trovare qualcuno che voglia impegnarsi per essere trovati pronti in quel giorno che arriverà all'improvviso.
Buona giornata.

Freedom

Citazione di: giona2068 il 06 Ottobre 2016, 09:48:45 AM
Personalmente mi considero l'ultimo degli ultimi
Non credo.
Guardati dentro e scoprirai che non ti senti l'ultimo degli ultimi.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 06 Ottobre 2016, 14:15:16 PM
Citazione di: giona2068 il 06 Ottobre 2016, 09:48:45 AM
Personalmente mi considero l'ultimo degli ultimi
Non credo.
Guardati dentro e scoprirai che non ti senti l'ultimo degli ultimi.

Caro Freedom, ti ringrazio quando mi aiuti a cercare la mia verità, ma sarebbe meglio non tagliare la frase:  Personalmente mi considero l'ultimo degli ultimi perché pur conoscendo qualcosettà ancora sento le catene del mondo ma vorrei trovare qualcuno che voglia impegnarsi per essere trovati pronti in quel giorno che arriverà all'improvviso.

Un cammino spirituale quando suscita esaltazione porta fuori strada.
Il cammino secondo verità, cioè che ci conduce a conoscere noi stessi, ci fa camminare sulla via dell'umiliazione e  con l'altra mano ci fa intravedere la speranza.
Cerco di appartenere a quest'ultimo cammino.

Freedom

Citazione di: giona2068 il 06 Ottobre 2016, 14:28:00 PM
Caro Freedom, ti ringrazio quando mi aiuti a cercare la mia verità, ma sarebbe meglio non tagliare la frase:  Personalmente mi considero l'ultimo degli ultimi perché pur conoscendo qualcosettà ancora sento le catene del mondo ma vorrei trovare qualcuno che voglia impegnarsi per essere trovati pronti in quel giorno che arriverà all'improvviso.

La frase completa non muta la mia impressione che, non avendo grandi verità in tasca, può benissimo essere errata.

Pur tuttavia, in te come del resto in me stesso, rilevo la seguente difficoltà: vorremmo seguire San Paolo, la cui somma spiritualità è universalmente riconosciuta, è proclamarci, come lui afferma: "ultimi degli ultimi". Perché avvertiamo, in qualche modo, che sentirsi gli ultimi degli ultimi è segno di santità cioè di perfezione.

Ma la verità è che noi non ci sentiamo gli ultimi degli ultimi. Ci sentiamo forse peggiori, inferiori di quelle diverse centinaia di migliaia di mostri che calpestano il pianeta Terra? Ci sentiamo forse peggiori, inferiori di quelle diverse centinaia di migliaia di assassini, ladri, stupratori, corrotti e corruttori, o soltanto cattive persone che, pur rispettando la legge, tradiscono la loro umanità seguendo la perversione del male?

No caro giona2068, noi ci sentiamo migliori di quelle persone. Io per primo ma tu per secondo!  ;D  8)

Ergo, il significato di quelle parole di San paolo ci sfugge. Se diamo per scontato che siano vere ed io lo dò, allora vuol dire che c'è qualcosa di spiritualmente profondo che non capiamo. Come, del resto, nella gran parte della Bibbia......

Per cui consentimi di concludere affermando che l'umiltà è certamente grande virtù ma quella di cui siamo capaci noi è, in definitiva, una semplicissima aderenza alla realtà. Cioè se noi siamo sinceri, veramente sinceri con noi stessi e con gli altri allora l'umiltà è una semplice conseguenza. Praticamente automatica. Perché accettiamo la nostra irrilevanza.......

Ciao!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Freedom

Per quanto riguarda il tema del Diavolo il solo porsi il problema è già depistante. Francamente non è importante sapere o non sapere se c'è o non c'è o se si scrive in maiuscolo o minuscolo. Io, spero che giona2068 sappia perdonarmi, lo scrivo in maiuscolo perché così prescrive la lingua italiana ed io sono un grande amante della lingua stessa. Ho ereditato da mia mamma l'amore per la nostra lingua e, per qualunque diatriba, vado a regolamento. Cioè consulto il Dizionario della lingua italiana.

Per quanto concerne il Diavolo, dicevo, non è rilevante sapere se c'è lui dietro al male o se c'è qualunque altra cosa. Quello che importa è che il male va riconosciuto e affrontato. E che, per me che sono cristiano, non lo si può vincere senza l'aiuto di Cristo. Poi, voglio dire, cosa cambia se un coltello lanciato verso di noi arriva per forza di gravità o per effetto di uno spirito maligno?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 07 Ottobre 2016, 15:38:03 PM
Per quanto riguarda il tema del Diavolo il solo porsi il problema è già depistante. Francamente non è importante sapere o non sapere se c'è o non c'è o se si scrive in maiuscolo o minuscolo. Io, spero che giona2068 sappia perdonarmi, lo scrivo in maiuscolo perché così prescrive la lingua italiana ed io sono un grande amante della lingua stessa. Ho ereditato da mia mamma l'amore per la nostra lingua e, per qualunque diatriba, vado a regolamento. Cioè consulto il Dizionario della lingua italiana.

Per quanto concerne il Diavolo, dicevo, non è rilevante sapere se c'è lui dietro al male o se c'è qualunque altra cosa. Quello che importa è che il male va riconosciuto e affrontato. E che, per me che sono cristiano, non lo si può vincere senza l'aiuto di Cristo. Poi, voglio dire, cosa cambia se un coltello lanciato verso di noi arriva per forza di gravità o per effetto di uno spirito maligno?

La differenza fra un coltello scagliato da qualcuno e quello che arriva per inerzia è di fondamentale importanza perché quello che arriva per inerzia arriva una tantum e lo evito spostandomi, mentre se voglio evitare quello scagliato devo fermare chi lo ha scagliato altrimenti la cosa si ripete.
Se combatto il male come effetto - l'opera - e non la sua causa non ne verrò a capo.
Il nostro nemico è il maligno, se non lo sconfiggiamo con l'aiuto di ns Signore non saremo mai liberi perché anche se il Signore ci liberasse ritornerebbero in sette.
In ogni caso essere cristiani e non credere al maligno implica non credere neanche al nel Signore Gesù oppure crederci come idea. Lui ci ha dimostrato che esiste e lo ha vinto.
Che satana esiste non è un credere come opzione, ma sentirlo - se non si è santi - quando si manifesta in noi, come desideri mondani, violenza, superbia orgoglio ecc.
Chi non è santo è peccatore e il peccatore è colui nel quale dimora il peccato che se non è satana è la sua esca alla quale ha abboccato.
Ti faccio un esempio: Siamo in questo forum per fare un passetto avanti, chi è colui che ci impedisce di essere come ci piacerebbe? Non è lo stesso spirito che ha fatto dire a S. Paolo: Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che non voglio?
Se nel nostro cammino saltiamo questo  passaggio assomigliamo a colui che vuol fare un viaggio disconoscendo la distanza.
Quanto all'essere ultimo degli ultimi non è una condizione assoluta bensì relativa, perché non conta solo come sono, ma conto come sono tenuto conto della luce ricevuta.
A chi più è stato dato più sarà chiesto.
A riguardo dell'uso della maiuscola nei riguardi di satana e/o del diavolo, per i cultori della lingua, la grammatica parla di  nomi di persone, ma costoro sono l'antipersone.
Per cui pur volendo appigliarsi alla grammatica non meritano la maiuscola.
Personalmente li scrivo in maiuscola per umiliarli, lasciando  chi non vuole umiliarli scriverli come sente.

anthonyi

Rispondo a Duc in altum! 61

Naturalmente la mia è un'interpretazione e una sensazione, così come la tua. L'interpretazione dei Vangeli può essere fatta in due modi: storico o simbolico.  La tue è un'interpretazione storica che tiene conto del ruolo di Pilato, e in tale chiave non ha neanche senso la domanda, eppure questa domanda Pilato la fa. In una chiave simbolica (chiaramente la mia è una delle possibili) ogni parola del Vangelo nasce dall'ispirazione Divina ed è strumento di trasmissione della sua rivelazione, per me la domanda di Pilato simboleggia l'eterna ricerca di Verità dell'umanità tutta rappresentata in quel momento da Pilato e la non risposta di Gesù è la risposta di Dio il quale pur essendo onnisciente evita, almeno a quanto risulta dalla storia della rivelazione, di dare risposte forti

giona2068

Citazione di: anthonyi il 07 Ottobre 2016, 17:50:23 PM
Rispondo a Duc in altum! 61

Naturalmente la mia è un'interpretazione e una sensazione, così come la tua. L'interpretazione dei Vangeli può essere fatta in due modi: storico o simbolico.  La tue è un'interpretazione storica che tiene conto del ruolo di Pilato, e in tale chiave non ha neanche senso la domanda, eppure questa domanda Pilato la fa. In una chiave simbolica (chiaramente la mia è una delle possibili) ogni parola del Vangelo nasce dall'ispirazione Divina ed è strumento di trasmissione della sua rivelazione, per me la domanda di Pilato simboleggia l'eterna ricerca di Verità dell'umanità tutta rappresentata in quel momento da Pilato e la non risposta di Gesù è la risposta di Dio il quale pur essendo onnisciente evita, almeno a quanto risulta dalla storia della rivelazione, di dare risposte forti

L'interpretazione dei Vangeli va fatta tenendo conto del perché ci sono stati dati.
Ci sono stati dati per la nostra salvezza ed è per questo che occorre comprendere cosa vuole dirci.
La prima cosa che vuole dirci è quanto ci serve per vedere dove sbagliamo consapevolmente o inconsapevolmente.
Il messaggio non è mai staccato dalla speranza di essere perdonato, altrimenti faremmo la fine di Giuda che ha visto la colpa ma non ha intravisto la possibilità di essere perdonato.
Io sono la via, la verità e la vita.

E la via perché Suo tramite possiamo sperare di salvarci.
E' la verità perché ci fa vedere come sono veramente le cose.
E' la vita perché chi crede che, Lui è via e  verità, Lo lascia entrare nel cuore ed riceve la grazia della vita.
In altre parole leggendo il Santo Vangelo conta solo quello che sta dicendo personalmente a chi sta leggendo.
LO stesso Versetto ad un'altra persona magari dice una cosa del tutto diversa. 
La parola del Signore Dio parla ai nostri cuori nel modo giusto e nel momento giusto.
Se vogliamo fare i biblisti o vogliamo esaminare quanto il Signore ha fatto, siamo fuori strada perché la scrittura serve per esaminare ciò che abbiamo fatto noi.
Questo, secondo la mia esperienza, piace a pochissimi, quasi a nessuno, perché l'orgoglio e la superbia fanno buona guardia davanti ai cuori delle persone che lo vogliono.

Freedom

Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
La differenza fra un coltello scagliato da qualcuno e quello che arriva per inerzia è di fondamentale importanza perché quello che arriva per inerzia arriva una tantum e lo evito spostandomi, mentre se voglio evitare quello scagliato devo fermare chi lo ha scagliato altrimenti la cosa si ripete.
E chi l'ha detto che il coltello che ti arriva scagliato dalla forza di gravità è una tantum? A me l'idea di affrontare direttamente Satana mi spaventa e mi pare anche un atto di superbia. Io affronto il male e, naturalmente, ne ricerco le cause. Anche se la causa è Satana quest'ultimo, secondo la religione cristiana e anche a mio modo di vedere, non va affrontato a viso aperto perché il rischio di soccombere è troppo elevato. Questo concetto è presente in tantissimi scritti cristiani e, tanto per citare il primo che mi viene in mente, nella biografia di Antonio l'eremita, il Signore permette a Satana in persona di tentarlo perché Antonio è talmente buono e puro da poter accettare la sfida. E questa prova, bada, è rarissimamente concessa ai discepoli di Cristo. Solo i più grandi santi di ogni tempo hanno tentato l'impresa.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMChe satana esiste non è un credere come opzione, ma sentirlo - se non si è santi - quando si manifesta in noi, come desideri mondani, violenza, superbia orgoglio ecc.
Chi non è santo è peccatore e il peccatore è colui nel quale dimora il peccato che se non è satana è la sua esca alla quale ha abboccato.
Io credo che Satana esista ma evito di pensare a lui. Non mi dirai mica che hai la mappa e la gerarchia di tutti i servitori di Satana e di lui medesimo e hai dunque l'antidoto? Non ti cambia niente sapere che dietro al male c'è Satana. Ho già il mio daffare a combattere i pensieri e tutto il resto. Come ognuno di noi tiro avanti il carrettino cercando di fare del mio meglio. E cerco aiuto nel Signore. A me basta così.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
Ti faccio un esempio: Siamo in questo forum per fare un passetto avanti, chi è colui che ci impedisce di essere come ci piacerebbe? Non è lo stesso spirito che ha fatto dire a S. Paolo: Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che non voglio?
Se nel nostro cammino saltiamo questo  passaggio assomigliamo a colui che vuol fare un viaggio disconoscendo la distanza.
Appunto, chi riesce a fare il bene che vuole fare e a non fare il male che non vuole fare? Nessuno! Questa è la condizione umana e tentare di sfuggirle è velleitario. Speriamo di fare poco male e tanto bene!
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
Quanto all'essere ultimo degli ultimi non è una condizione assoluta bensì relativa, perché non conta solo come sono, ma conto come sono tenuto conto della luce ricevuta.
A chi più è stato dato più sarà chiesto.
E' una risposta che, a suo tempo, mi sono dato anch'io. Ma poi ho realizzato che è un terreno scivoloso che ti porta a pensare di aver ricevuto molto e altri pensieri che, a mio modesto avviso, non aiutano.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMA riguardo dell'uso della maiuscola nei riguardi di satana e/o del diavolo, per i cultori della lingua, la grammatica parla di  nomi di persone, ma costoro sono l'antipersone.
Per cui pur volendo appigliarsi alla grammatica non meritano la maiuscola.
Personalmente li scrivo in maiuscola per umiliarli, lasciando  chi non vuole umiliarli scriverli come sente.
Non voglio farne una questione di puntiglio ma nella lingua italiana Satana, Lucifero, Belzebù e compagnia bella si scrivono con la maiuscola:
http://it.thefreedictionary.com/Satana
https://it.wikipedia.org/wiki/Satana
Se a te piace umiliarlo con la minuscola sei libero di farlo e di invitare gli altri a farlo ma la lingua italiana lo definisce come "nome maschile" e dunque ha la maiuscola.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 07 Ottobre 2016, 21:51:00 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
La differenza fra un coltello scagliato da qualcuno e quello che arriva per inerzia è di fondamentale importanza perché quello che arriva per inerzia arriva una tantum e lo evito spostandomi, mentre se voglio evitare quello scagliato devo fermare chi lo ha scagliato altrimenti la cosa si ripete.
E chi l'ha detto che il coltello che ti arriva scagliato dalla forza di gravità è una tantum? A me l'idea di affrontare direttamente Satana mi spaventa e mi pare anche un atto di superbia. Io affronto il male e, naturalmente, ne ricerco le cause. Anche se la causa è Satana quest'ultimo, secondo la religione cristiana e anche a mio modo di vedere, non va affrontato a viso aperto perché il rischio di soccombere è troppo elevato. Questo concetto è presente in tantissimi scritti cristiani e, tanto per citare il primo che mi viene in mente, nella biografia di Antonio l'eremita, il Signore permette a Satana in persona di tentarlo perché Antonio è talmente buono e puro da poter accettare la sfida. E questa prova, bada, è rarissimamente concessa ai discepoli di Cristo. Solo i più grandi santi di ogni tempo hanno tentato l'impresa.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMChe satana esiste non è un credere come opzione, ma sentirlo - se non si è santi - quando si manifesta in noi, come desideri mondani, violenza, superbia orgoglio ecc.
Chi non è santo è peccatore e il peccatore è colui nel quale dimora il peccato che se non è satana è la sua esca alla quale ha abboccato.
Io credo che Satana esista ma evito di pensare a lui. Non mi dirai mica che hai la mappa e la gerarchia di tutti i servitori di Satana e di lui medesimo e hai dunque l'antidoto? Non ti cambia niente sapere che dietro al male c'è Satana. Ho già il mio daffare a combattere i pensieri e tutto il resto. Come ognuno di noi tiro avanti il carrettino cercando di fare del mio meglio. E cerco aiuto nel Signore. A me basta così.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
Ti faccio un esempio: Siamo in questo forum per fare un passetto avanti, chi è colui che ci impedisce di essere come ci piacerebbe? Non è lo stesso spirito che ha fatto dire a S. Paolo: Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che non voglio?
Se nel nostro cammino saltiamo questo  passaggio assomigliamo a colui che vuol fare un viaggio disconoscendo la distanza.
Appunto, chi riesce a fare il bene che vuole fare e a non fare il male che non vuole fare? Nessuno! Questa è la condizione umana e tentare di sfuggirle è velleitario. Speriamo di fare poco male e tanto bene!
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
Quanto all'essere ultimo degli ultimi non è una condizione assoluta bensì relativa, perché non conta solo come sono, ma conto come sono tenuto conto della luce ricevuta.
A chi più è stato dato più sarà chiesto.
E' una risposta che, a suo tempo, mi sono dato anch'io. Ma poi ho realizzato che è un terreno scivoloso che ti porta a pensare di aver ricevuto molto e altri pensieri che, a mio modesto avviso, non aiutano.
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMA riguardo dell'uso della maiuscola nei riguardi di satana e/o del diavolo, per i cultori della lingua, la grammatica parla di  nomi di persone, ma costoro sono l'antipersone.
Per cui pur volendo appigliarsi alla grammatica non meritano la maiuscola.
Personalmente li scrivo in maiuscola per umiliarli, lasciando  chi non vuole umiliarli scriverli come sente.
Non voglio farne una questione di puntiglio ma nella lingua italiana Satana, Lucifero, Belzebù e compagnia bella si scrivono con la maiuscola:
http://it.thefreedictionary.com/Satana
https://it.wikipedia.org/wiki/Satana
Se a te piace umiliarlo con la minuscola sei libero di farlo e di invitare gli altri a farlo ma la lingua italiana lo definisce come "nome maschile" e dunque ha la maiuscola.

Amen

giona2068

#89
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 21:59:14 PM
Citazione di: Freedom il 07 Ottobre 2016, 21:51:00 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM
La differenza fra un coltello scagliato da qualcuno e quello che arriva per inerzia è di fondamentale importanza perché quello che arriva per inerzia arriva una tantum e lo evito spostandomi, mentre se voglio evitare quello scagliato devo fermare chi lo ha scagliato altrimenti la cosa si ripete.
E chi l'ha detto che il coltello che ti arriva scagliato dalla forza di gravità è una tantum? A me l'idea di affrontare direttamente Satana mi spaventa e mi pare anche un atto di superbia. Io affronto il male e, naturalmente, ne ricerco le cause. Anche se la causa è Satana quest'ultimo, secondo la religione cristiana e anche a mio modo di vedere, non va affrontato a viso aperto perché il rischio di soccombere è troppo elevato. Questo concetto è presente in tantissimi scritti cristiani e, tanto per citare il primo che mi viene in mente, nella biografia di Antonio l'eremita, il Signore permette a Satana in persona di tentarlo perché Antonio è talmente buono e puro da poter accettare la sfida. E questa prova, bada, è rarissimamente concessa ai discepoli di Cristo. Solo i più grandi santi di ogni tempo hanno tentato l'impresa.

Siamo proprio fuori strada. L'uomo che ha lo Spirito Santo/Signore Gesù è infinitamente più forte di satana. satana non può neanche avvicinarsi all'uomo puro perché non abbocca alle sue esche, come non accettò il Signore Gesù nel deserto  Se l'uomo non è puro è già sotto il suo dominio e non può decidere di affrontarlo. Se in qualche caso quest'uomo riesce a rendersi conto della sua condizione è certo che non può farcela da solo,  ma se siamo cristiani veramente questo non può essere. Il cristiano, se veramente lo è, è di per se un esorcista e non necessita di nessuna autorizzazione della chiesa. Chi crede in me fa ciò che faccio io, dice il Signore.
Il problema è che non si è cristiani, ma il Signore Gesù è venuto al mondo ed ha accettato la croce per liberarci da questa schiavitù e noi vogliamo credere che non sia possibile essere liberati?
Il problema è anche un altro, satana crea lo scoraggiamento e la rassegnazione per farci rimanere nella sua catena.
Non so cosa voglia dire affrontarlo a viso aperto, ma una cosa è certa: Il Signore Gesù che lo ha sconfitto è Lo stesso che vive in noi, se vive in noi, e non avrà timore di affrontarlo, anzi è satana che non ha il coraggio di affrontare l'uomo di fede.


Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMChe satana esiste non è un credere come opzione, ma sentirlo - se non si è santi - quando si manifesta in noi, come desideri mondani, violenza, superbia orgoglio ecc.
Chi non è santo è peccatore e il peccatore è colui nel quale dimora il peccato che se non è satana è la sua esca alla quale ha abboccato.
Io credo che Satana esista ma evito di pensare a lui. Non mi dirai mica che hai la mappa e la gerarchia di tutti i servitori di Satana e di lui medesimo e hai dunque l'antidoto? Non ti cambia niente sapere che dietro al male c'è Satana. Ho già il mio daffare a combattere i pensieri e tutto il resto. Come ognuno di noi tiro avanti il carrettino cercando di fare del mio meglio. E cerco aiuto nel Signore. A me basta così.

Anche a satana basta così perché, con questa logica, ci renderebbe innocui. Se è scritto: Al combattente darò la corona della vittoria, cioè la vita, come possiamo risolvere il problema ignorando il nemico che la fonte dei nostri pensieri distruttivi?
I servitori di satana sono tutte le persone non sante e l'antidoto è la nostra fede nel Signore Gesù, l'Onnipotente
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Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM

Ti faccio un esempio: Siamo in questo forum per fare un passetto avanti, chi è colui che ci impedisce di essere come ci piacerebbe? Non è lo stesso spirito che ha fatto dire a S. Paolo: Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che non voglio?
Se nel nostro cammino saltiamo questo  passaggio assomigliamo a colui che vuol fare un viaggio disconoscendo la distanza.
Appunto, chi riesce a fare il bene che vuole fare e a non fare il male che non vuole fare? Nessuno! Questa è la condizione umana e tentare di sfuggirle è velleitario. Speriamo di fare poco male e tanto bene!
Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PM

Quanto all'essere ultimo degli ultimi non è una condizione assoluta bensì relativa, perché non conta solo come sono, ma conto come sono tenuto conto della luce ricevuta.
A chi più è stato dato più sarà chiesto.
E' una risposta che, a suo tempo, mi sono dato anch'io. Ma poi ho realizzato che è un terreno scivoloso che ti porta a pensare di aver ricevuto molto e altri pensieri che, a mio modesto avviso, non aiutano.

Citazione di: giona2068 il 07 Ottobre 2016, 17:15:21 PMA riguardo dell'uso della maiuscola nei riguardi di satana e/o del diavolo, per i cultori della lingua, la grammatica parla di  nomi di persone, ma costoro sono l'antipersone.
Per cui pur volendo appigliarsi alla grammatica non meritano la maiuscola.
Personalmente li scrivo in maiuscola per umiliarli, lasciando  chi non vuole umiliarli scriverli come sente.
Non voglio farne una questione di puntiglio ma nella lingua italiana Satana, Lucifero, Belzebù e compagnia bella si scrivono con la maiuscola:
http://it.thefreedictionary.com/Satana
https://it.wikipedia.org/wiki/Satana
Se a te piace umiliarlo con la minuscola sei libero di farlo e di invitare gli altri a farlo ma la lingua italiana lo definisce come "nome maschile" e dunque ha la maiuscola.

Vedi tu, insistere non è il mio modo di procedere.


Amen

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