Dannazione, giudizio divino o libero rifiuto?

Aperto da sterpiu, 24 Febbraio 2020, 10:54:44 AM

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sterpiu

La Dottrina della Chiesa Cattolica, ha sempre parlato di giudizio Divino sia particolare quando moriamo, sia universale alla fine dei tempi, dove i giusti saranno portati in paradiso e i dannati sprofondati all'inferno per l'eternita'.

Tuttavia negli ultimi tempi pare che la visione si sia ammorbidita, perche' un Dio giudice e' visto come troppo severo e mal si concilia con un Dio d'amore, dunque si parla di rifiuto da parte dell'uomo, che si " auto " dannerebbe rifiutando la grazia e la misericordia divina.

Insomma l'uomo morendo trovandosi al cospetto di Dio, se ha vissuto male lo troverebbe " insopportabile " e totalmente contrario al suo egoismo e malvagità, preferendo l' auto dannazione e la lontananza da questo Dio d'amore.

Voi cosa ne pensate? Gesu' tuttavia parla di giudizio in modo esplicito e non di scelta.

Infatti : Gesù chiama gli abissi eterni: "Luogo di tormento". (Lc 16, 28). Ma in particolare Afferma: Quando il Figlio dell'uomo verrà", dice Gesù, "tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra" Matteo 25:31-33


Quindi [il Re] dirà a quelli alla sua sinistra: 'Via da me, voi che siete stati maledetti! Andate nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli.

Grazie un abbraccio a tutti.

Jacopus

Da entrambe le concezioni derivano conseguenze etiche rilevanti.
1. Se, in articolo mortis, dovessi accettare Dio e i dogmi della religione, sarei accettato in paradiso, nonostante i gravi peccati di cui mi fossi eventualmente macchiato? Una lavanderia molto a buon mercato.
2. Se invece, la distinzione fra capri e agnelli, avvenisse "Deus ex machina" (è proprio il caso di dirlo), allora si negherebbe tutto il peso della storia umana dei singoli soggetti, che è un po' la motivazione della nuova visione "fideistica". Alla luce di 3000 anni di riflessioni sul bene e il male, qualche conseguenza teologica deve pur esserci.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 24 Febbraio 2020, 11:15:15 AM
Da entrambe le concezioni derivano conseguenze etiche rilevanti.
1. Se, in articolo mortis, dovessi accettare Dio e i dogmi della religione, sarei accettato in paradiso, nonostante i gravi peccati di cui mi fossi eventualmente macchiato? Una lavanderia molto a buon mercato.
In realtà, Jacopus, la lavanderia non è per nulla a buon mercato, Gesù ci dice che chi opera il male diventa schiavo del male, cioè la natura malefica entra in lui e si rafforza nel suo spirito. Se operi il male ti convinci della "giustizia" di quel modo di agire, e non sei più capace di compiere scelte d'amore. L'anima di colui che ha commesso cose molto gravi può andare in paradiso solo prendendo piena coscienza della gravità di queste cose, mettendo in discussione totalmente se stesso, se non se la sente di fare questa cosa, perché in fondo il male non gli fa così tanto orrore, allora andrà laddove ci sono quelli come lui, e non c'è differenza tra diavoli ed anime dannate, perché li tutti sono allo stesso tempo vittime e carnefici l'uno dell'altro.

InVerno

Un conto è immaginare che il tuo peggior nemico è andato all'inferno, fa piacere a tutti, un conto è dirlo ad un bambino che sembra già altamente turbato dalla prospettiva della tua dottrina. https://www.youtube.com/watch?v=cwREgr43_x0
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Gesù parlava attraverso parabole. Se fosse stato esplicito probabilmente lo avrebbero ucciso prima.

Così come il regno dei cieli è presente qui e ora, allo stesso modo l'inferno è un luogo attuale.
Entrambi, il paradiso e l'inferno, sono luoghi dell'anima.
Vi si può accedere in qualsiasi momento.

È senz'altro l'uomo che si autocondanna all'inferno.
Deve necessariamente condannarsi perché così è giusto.

È l'esito inevitabile della ricerca della Verità: l'inferno.

D'altronde l'uomo è al sicuro in soli due luoghi, uno è il paradiso, l'altro l'inferno: soltanto lì Dio è certo.

Finché c'è un io l'uomo non può che andare all'inferno.

L'io può però dissolversi, tramite la Grazia che annulla l'illusione.
Con la fine dell'illusione è la Beatitudine.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve Jacopus ed anthonyi. Ma se Dio esiste e possiede gli attributi suoi propri che i fedeli gli riconoscono.......figuratevi dove si metterebbe i nostri commenti etico-probabilistici |.

Se invece non esiste........beh, i commenti etico-probabilistici si metterebbero da soli in quel tal posto !. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Salve Viator. Allora conseguentemente al tuo discorso è la stessa cosa credere nel Dio ebraico-cristiano e in una divinità a cui si offrono giovani vergini da sgozzare e poi mangiare ritualisticamente.
Per non parlare di tutti quei filosofi mezzo scimuniti che si sono arrovellati per secoli a cercare elementi di razionalità nella fede.
Saluti.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: bobmax il 24 Febbraio 2020, 15:15:03 PM
Gesù parlava attraverso parabole. Se fosse stato esplicito probabilmente lo avrebbero ucciso prima.

I romani  mettevano a morte chi cospirava (o era sospettato di cospirare) contro l'impero, non chi aveva idee colorite sull'aldilà o sull'aldiqua, altrimenti avrebbero dovuto sterminare il mediterraneo.
Sebbene sia chiaro che Gesù si differenziasse parecchio dagli esseni nel suo modo di interpretare una risposta all'apocalisse, ben poco anacoretico e riservato, è chiaro che i culti apocalittici che predicavano l'arrivo del figlio dell'uomo (probabilmente riferendosi ad Enoch) erano particolarmente diffusi tra gli ebrei del tempo, e non erano perseguiti in alcun modo, gli esseni stessi erano migliaia, e secondo le cronache si convertirono in grande numero al cristianesimo nel primo secolo, a dimostrazione di quanto le due cosmologie fossero affini. Dopo la scoperta della libreria di Nag Hammadi, abbiamo definitivamente chiarito che l'apocalitticismo era una teologia molto comune a quei tempi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Citazione di: InVerno il 24 Febbraio 2020, 17:04:06 PM
Citazione di: bobmax il 24 Febbraio 2020, 15:15:03 PM
Gesù parlava attraverso parabole. Se fosse stato esplicito probabilmente lo avrebbero ucciso prima.

I romani  mettevano a morte chi cospirava (o era sospettato di cospirare) contro l'impero, non chi aveva idee colorite sull'aldilà o sull'aldiqua, altrimenti avrebbero dovuto sterminare il mediterraneo.
Sebbene sia chiaro che Gesù si differenziasse parecchio dagli esseni nel suo modo di interpretare una risposta all'apocalisse, ben poco anacoretico e riservato, è chiaro che i culti apocalittici che predicavano l'arrivo del figlio dell'uomo (probabilmente riferendosi ad Enoch) erano particolarmente diffusi tra gli ebrei del tempo, e non erano perseguiti in alcun modo, gli esseni stessi erano migliaia, e secondo le cronache si convertirono in grande numero al cristianesimo nel primo secolo, a dimostrazione di quanto le due cosmologie fossero affini. Dopo la scoperta della libreria di Nag Hammadi, abbiamo definitivamente chiarito che l'apocalitticismo era una teologia molto comune a quei tempi.

Non i romani, che furono meri esecutori, ma gli ebrei, che furono invece i mandanti.
Lo avrebbero messo a morte prima, anche senza passare dai romani,
non appena Gesù avesse manifestato il proprio convincimento.

La sua idea prescinde dalla visione apocalittica. Perché questa visione esprime soltanto il pathos giudeo che brama Dio, ma nulla aggiunge di concreto alla verità di Gesù.

Difatti, ciò di cui Gesù era convinto, è di una tale estrema semplicità che sfugge ai più.

Una volta colta l'idea, ogni cosa torna: tutto è Uno.

Gesù aveva compreso di essere Dio!
E Dio ama se stesso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 24 Febbraio 2020, 11:55:17 AM
Un conto è immaginare che il tuo peggior nemico è andato all'inferno, fa piacere a tutti, un conto è dirlo ad un bambino che sembra già altamente turbato dalla prospettiva della tua dottrina. https://www.youtube.com/watch?v=cwREgr43_x0
Inverno, forse farà piacere a te sapere che qualcuno andrà all'inferno, a me sicuramente no, anche se ho la certezza interiore che i tanti che ci finiscono lo fanno per propria volontà. Riguardo ai contenuti in questione rappresentati ai bambini hai ragione, pensa che in alcuni testi di origine medioevale viene asserito che i contenuti della demonologia dovrebbero essere comunque vietati ai minori di 40 anni.
Un saluto

InVerno

#10
Citazione di: bobmax il 24 Febbraio 2020, 18:02:07 PM
Non i romani, che furono meri esecutori, ma gli ebrei, che furono invece i mandanti.
Lo avrebbero messo a morte prima, anche senza passare dai romani,
non appena Gesù avesse manifestato il proprio convincimento.

La sua idea prescinde dalla visione apocalittica. Perché questa visione esprime soltanto il pathos giudeo che brama Dio, ma nulla aggiunge di concreto alla verità di Gesù.

Difatti, ciò di cui Gesù era convinto, è di una tale estrema semplicità che sfugge ai più.

Una volta colta l'idea, ogni cosa torna: tutto è Uno.

Gesù aveva compreso di essere Dio!
E Dio ama se stesso.
Gesù afferma chiaramente di essere Dio solamente nel vangelo di Giovanni, che è un testo a dir poco atipico e il più tardo. Nei sinottici Gesù afferma di essere il Messiah, ossia il pretedente al trono di Israele della stirpe di Davide, e questa è una cosa che sicuramente poteva portare a persecuzione da parte dei romani, ma mai di essere Dio, neanche Paolo ne parla. In ogni caso i romani non avrebbero messo in croce uno perchè diceva di essere Dio, al massimo gli avrebbero chiesto "quale?". Al contrario di quanto affermi l'apocalitticismo è l'esatto contrario del monismo, contempla infatti un mondo dualistico governato dalle forze del male che deve essere annichilito dall'apocalisse, che poi questa abbia valenza politica o spirituale dipenda dai punti di vista, i romani chiaramente la videro come una minaccia alla loro egemonia terrena.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Citazione di: InVerno il 24 Febbraio 2020, 19:25:28 PM
Citazione di: bobmax il 24 Febbraio 2020, 18:02:07 PM
Non i romani, che furono meri esecutori, ma gli ebrei, che furono invece i mandanti.
Lo avrebbero messo a morte prima, anche senza passare dai romani,
non appena Gesù avesse manifestato il proprio convincimento.

La sua idea prescinde dalla visione apocalittica. Perché questa visione esprime soltanto il pathos giudeo che brama Dio, ma nulla aggiunge di concreto alla verità di Gesù.

Difatti, ciò di cui Gesù era convinto, è di una tale estrema semplicità che sfugge ai più.

Una volta colta l'idea, ogni cosa torna: tutto è Uno.

Gesù aveva compreso di essere Dio!
E Dio ama se stesso.
Gesù afferma chiaramente di essere Dio solamente nel vangelo di Giovanni, che è un testo a dir poco atipico e il più tardo. Nei sinottici Gesù afferma di essere il Messiah, ossia il pretedente al trono di Israele della stirpe di Davide, e questa è una cosa che sicuramente poteva portare a persecuzione da parte dei romani, ma mai di essere Dio, neanche Paolo ne parla. In ogni caso i romani non avrebbero messo in croce uno perchè diceva di essere Dio, al massimo gli avrebbero chiesto "quale?". Al contrario di quanto affermi l'apocalitticismo è l'esatto contrario del monismo, contempla infatti un mondo dualistico governato dalle forze del male che deve essere annichilito dall'apocalisse, che poi questa abbia valenza politica o spirituale dipenda dai punti di vista, i romani chiaramente la videro come una minaccia alla loro egemonia terrena.


Ripeto, gli ebrei lo avrebbero messo a morte prima, non i romani.
Mi sembrava di essere stato chiaro.
Che c'entrano i romani?

L'apocalisse non è l'esatto contrario del monismo. Manifesta invece l'impossibilità di vivere l'Uno finché c'è un io.

Difatti la brama di purezza si traduce in cupio dissolvi anche nel nichilista con purificazione del mondo attraverso il suo annichilimento.

L'apocalisse è la caduta di chi aspira all'Uno!

Che il messaggio di Gesù sia l'Uno non mi pare vi possano essere dubbi.
Un messaggio che se esplicitato lo avrebbe condannato a morte da parte degli stessi ebrei.




Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Puoi ripetere anche che lo "avrebbero" messo a morte i portoghesi, ma sempre i romani lo hanno messo a morte, e per un motivo legale. Ripetere le cose non le rende vere. Mi pare che vuoi costruirti una tua versione parallela dei vangeli dove i romani "cosa c'entrano?" e l'apocalisse è un evento psichico, uno stranissimo evento psichico che sarebbe avvenuto per tutti allo stesso momento e nell'arco di una generazione (matteo 24:34, Marco 9:11,13:30, Luca 9:27,21:32) anche se l'ora e il giorno non erano chiari (della caduta dalle proprie aspirazioni? c'è un ora e un giorno?).
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Se per te non sono stati gli ebrei ad essere la "vera" causa della morte di Gesù, ma i romani, ne prendo atto.

Per me non è affatto così.

Comunque non era questo l'argomento in discussione, bensì la dannazione eterna.

Come in altre occasioni si parla del dito e non della luna.
Dal mio punto di vista, non trovo alcun interesse a discutere del dito.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

InVerno

Citazione di: bobmax il 24 Febbraio 2020, 21:39:40 PM
Se per te non sono stati gli ebrei ad essere la "vera" causa della morte di Gesù, ma i romani, ne prendo atto.

Per me non è affatto così.

Comunque non era questo l'argomento in discussione, bensì la dannazione eterna.

Come in altre occasioni si parla del dito e non della luna.
Dal mio punto di vista, non trovo alcun interesse a discutere del dito.
Non è per niente il dito, chiarire che per Gesù l'apocalisse non è un evento indivuale, ma collettivo che investirà l'intera umanità, di fatto invalida  tutto il resto della tua analisi che si poggia sull'idea che inferno e paradiso siano stati d'animo o oggetti del percorso spirituale individuale. Io poi sono intervenuto perchè hai messo in bocca a Gesù queste cose, che ci siano mistici, poeti e teologi o la chiesa stessa che danno interpretazioni sincretiste ed arzigogolate non è una novità e non è di mio interesse, io mi interesso di ciò che più probabilmente potesse essere il pensiero di questo filosofo ebreo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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