Da che cosa deriva il male presente in noi nelle sue varie forme?

Aperto da Socrate78, 28 Novembre 2018, 20:28:41 PM

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Ipazia

Citazione di: sgiombo il 01 Dicembre 2018, 08:34:50 AM

Ho sempre pensato che nel vate della mia generazione (ma posso dire: nostra?) vi fosse (fra l' altro) qualcosa di leopardiano: una poesia che é anche filosofia.

Per la generazione temo di no. Sono nata quando i cristiani avevano appena iniziato la loro marcia sul corpo della verità eliminando tutte le verità concorrenti. Cominciando da me. Condivido con te la saggezza di una vecchiaia d'altri tempi. Di una saggezza e vecchiaia che Leopardi, sommo cantore del male di vivere, ha avuto da sempre. Guccini la declina da anarchico, da cultore dell'ideale. A noi materialisti lascia le ghiande, tenendosi per lui le ali. Forse non ha tutti i torti: dobbiamo dare ali alla materia se vogliamo che voli più in alto dei poeti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

#16
Citazione di: Ipazia il 01 Dicembre 2018, 10:00:44 AM
Citazione di: sgiombo il 01 Dicembre 2018, 08:34:50 AM

Ho sempre pensato che nel vate della mia generazione (ma posso dire: nostra?) vi fosse (fra l' altro) qualcosa di leopardiano: una poesia che é anche filosofia.

Per la generazione temo di no. Sono nata quando i cristiani avevano appena iniziato la loro marcia sul corpo della verità eliminando tutte le verità concorrenti. Cominciando da me. Condivido con te la saggezza di una vecchiaia d'altri tempi. Di una saggezza e vecchiaia che Leopardi, sommo cantore del male di vivere, ha avuto da sempre. Guccini la declina da anarchico, da cultore dell'ideale. A noi materialisti lascia le ghiande, tenendosi per lui le ali. Forse non ha tutti i torti: dobbiamo dare ali alla materia se vogliamo che voli più in alto dei poeti.

Va bene identificarsi col personaggio storico, ma non credo che tu possa avere 1600 - 1700 anni (altrimenti ti chiederei come hai fatto -letteralmente, non solo metaforicamente- a gabbare la morte per così tanti secoli; e visto che sei una che si gode la vita, non un' asceta "alla fu Umberto Veronesi", almeno quanto al predicare, dato che noi medici e i preti siamo famosi per fare il contrario di quello a cui esortiamo agli altri, che raccomandava di astenersi dal fumo -e fin qui concordo- dai buoni cibi, dal sesso e da ogni immaginabile piacere della vita per campare 150 anni ...di insopportabile noia, cercherei di imitarti).

Personalmente non sono materialista, anche se ho la presunzione di credere che il mio personale "dualismo (materiale e mentale) dei fenomeni - monismo (neutro) del noumeno" rappresenti uno sviluppo coerente e conseguente del naturalismo proprio dei materialismi antico e illuministico (la modestia non é mai stata una mia encomiabile virtù).
Francesco lo sento a me vicinissimo anche per il suo carattere "nostalgico", per il suo ripensare continuamente i ricordi del passato (metà delle sua canzoni sono considerazioni su esperienze di vita pregresse).
Mi scuso con te e con gli altri amici del forum (soprattutto moderatori e gestori, che già altre volte hanno bonariamente chiuso un occhio sulle mie trasgressioni delle regole dello stesso), ma (comunque chi non vuol perdere tempo ignori tranquillamente, non legga proprio quanto segue) temo mi resterà sempre il rimpianto di non averlo potuto conoscere di persona (...ma mai dire mai!).
Una ventina di anni fa, dovendo seguire un corso di aggiornamento, ho parcheggiato la moto nelle vicinanze del policlinico Santorsola - Malpighi di Bologna, ed essendo imbranatissimo (non però nella guida spericolata), onde non rischiare di non ritrovarla, ho guardato bene il nome della via.
Accidenti! Era "Via Paolo Fabbri (caduto della Resistenza)".
Al primo coffe break mi fiondo al civico 43 e sul campanello leggo proprio il nome "Guccini".
Suono ma non risponde nessuno. Chiedo al vicino barbiere che mi conferma che é proprio casa sua e mi dice che é solitamente ben disposto a parlare con ammiratori a vario titolo ma ormai da qualche anno abita quasi sempre al famoso paese di montagna di Pavana.

Tre anni fa ho cercato di organizzare un viaggio a Pavana con un carissimo amico residente a Bologna che dice di averlo conosciuto personalmente (sua cognata sarebbe stata testimone di nozze del nostro), ma non siamo riusciti a "combinare".
Due anni fa ho rotto gli indugi e mi ci sono recato da solo.
Ho trovato due donne un po' anziane "tipo badanti", o meglio collaboratrici domestiche, che mi hanno detto che era uscito in macchina con la moglie ma probabilmente sarebbe tornato per pranzo. Così l' ho aspettato su una delle due panchine che sono ai lati della porta di casa, facendo amicizia con uno dei due gatti che frequentavano il cortile e pensando a tante cose. Anche se all' ora di pranzo non era tornato, con un certo rammarico delle due vecchie (che ho rassicurato: quello che non tornasse era un rischio che avevo messo in conto in quanto mi avevano avvertito della possibilità) ho passato due o tre ore molto piacevoli in quell' ambiente sereno e carico di suggestioni.
Spero solo che abbia gradito la coppa piacentina, un altro salume delle stesse parti, ove abito ora (poco noto ma buonissimo), e un salame poco stagionato (era l' unico che ho trovato che per la sua non eccessiva lunghezza entrava nel bauletto della moto) che avevo consegnato volentieri alle due donne...

Ipazia

Biricchino. Se il compagno indomabile o d'acciaio avesse saputo che te la fai con gli anarchici la scomunica non te la cavava nessuno.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

enrico 200

da diversissimi molti fattori i varietatissime forme, condizionamenti
 da quale origine iniziale si dovrebbe risalire all'inizio della creazione di questa giostra chiamata fisicità, siam saliti come spiriti su questa giostra rivestendoci degli indumenti della materia della stessa
;D

simo

Mi è capitato di chiedermi la stessa cosa qualche tempo fa quindi vorrei risponderti.
In breve:
Ok il bene e il male non esistono, la realtà non la possiamo percepire qualitativamente... però quantitativamente ci è possibile.
Il male che c'è dentro di noi non dovrebbe essere visto come qualità ma come oggettivo malessere (Il malessere lo intendo come assenza di piacere il quale è percepito come sensazione ovvero quantitativamente. Una sensazione esiste o non esiste).
Il nostro senso del piacere (o del malessere) potrebbe dare l'idea di essere una percezione soggettiva ma questo è perchè esso può essere alterato da comportamenti contro la nostra natura che ci portano a 'sporcarlo' e quindi a fraintendere il vero piacere con l'appagamento (se tratti male i tuoi attrezzi questi si rompono).
Tra i due la differenza è che il piacere è il vero piacere, quello per cui ci danniamo, mente l'appagamento è solo apparente e porta il malessere il quale causa i pensieri negativi eccetera, ovvero tutto quello che poi viene valutato come male (o bene in base alla sporcizia descritta sopra).
So che non ti sto proponendo una vera soluzione al problema, cioè capire come comportarsi secondo natura, io la cerco sfruttando il fatto che il piacere è una verità che possiamo percepire oggettivamente.

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