Cristianesimo, religione atea

Aperto da Vittorio Sechi, 31 Ottobre 2016, 22:02:31 PM

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Vittorio Sechi

il cristianesimo ha sostituito la figura di Dio con quella di Cristo. È, dunque, una religione senza un Dio... Atea.

Duc in altum!

**  scritto da Vittorio Sechi:
Citazioneil cristianesimo ha sostituito la figura di Dio con quella di Cristo. È, dunque, una religione senza un Dio... Atea.
O forse è davvero Dio che è sceso tra gli uomini come il Cristo, per far sì, che gli uomini apprendessero a salire dov'è Lui.  :D
E' solo questione di fede!!  ;)
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

jsebastianB

Citazione
Citazione di: Vittorio Sechi date=14
il cristianesimo ha sostituito la figura di Dio con quella di Cristo. È, dunque, una religione senza un Dio... Atea.

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Forse - piu' preciso è stato H. Blomm - quando ha scritto che il cristianesimo.. non tanto ha " sostituito " il dioYahwè ( quello adorato dal Gesu' della storia ) ma lo ha ( con prepotenza )  " Esiliato ".
Infatti esiliare lascierebbe intendere:  allontanare.. a vantaggio del "nuovo", del (nuovo) sostituto.

Invece "quella"  divinita'  ( tenuta nella massima considerazione da parte del Gesu' terreno ) avrebbe ceduto il posto a quel  Messia/Cristo Pneumatico - divinizzato dal duo Saulo + Giovanni.
Il dioYahwè  avrebbe dunque ceduto  lo scettro, il trono  al ( nuovo ) dioIncarnato.
Nel suo "cristianesimo _ storia ed essenza / Rizzoli - il teologo dissidente H.Kueng  paragona questo sovvertimento ( da parte dei "nuovi"  esegeti della costituenda religione.. ) come quello  che si è verificato nel paganesimo:  Zeus usurpa il trono del padre Chronos....   

Ma ecco che succede l' imprevedibile !
( Sempre secondo il correligionario del Gesu' terreno - Bloom )  in Arabia, oltre ad una sparuta presenza di incorruttibili monoteisti ( gli israeliti ) avevano trovato rifugio degli scampati giudei-cristiani.
Questi infatti erano stati ferocemente perseguitati  dai nuovi zeloti della croce - i cristiani-giudei ( ovvero la componente vincente della primitiva comunita' gesuana/cristiana ).
Si era creato il paradosso dei paradossi.. chi  aveva "continuato"  l' originale  messaggio gesuano, fu accusato di "eresia" da parte del  Nuovo popolo eletto ( i celeberrimi Figli della luce e/o Figli del giorno - secondo l' etichetta ideata dal sommo di Tarso ) con la conseguente quanto feroce persecuzione nei confronti di questi empi che non accettavano la Nuova verita' del sommo apostolo..
Da qui la loro fuga - prima a Pella e poi in Arabia.. eccc.. eccc... eccc....       

Ora - dopo quasi 600 anni - un umile camelliere "sarebbe" stato illuminato.. presentandosi come il Nuovo portatore della parola divina.  E' il  "Sigillo"  dei profeti, l' Ultimo Inviato ( rasul ), proprio  colui che RI-abilitera' ( dall' esilio ) il dioMONO-teista -

Per Bloom, l' esiliato dioYahwè  RI-entra..  con tutta la sua maestosa gloria - sulla scena della storia dell' uomo.. anche se ora viene identificato in  arabo / Al Lah.
E proprio i musulmani accusano, senza mezzi termini, il cristianesimo di presentare una religione contaminata e dunque di aver "corrotto "  la purezza del principio fondante del mono-teismo, con quella triade divina - marcatamente paganeggiante   ! 

E sara' proprio con questi ( tosti.. )  devoti che il cristianesimo dovra' " misurarsi ".


- H. Bloom - Yahwè e Gesu' frattura tra ebraismo _ cristianesimo / Rizzoli
- H. Kueng - Cristianesimo _ essenza e storia / Rizzoli

Vittorio Sechi

Oddio! No, proprio non mi va d'imbrodarmi il cervello con i pensieri altrui... Meglio che il pensiero nasca dal proprio cervello, non attingendo da quello di chi mi ha preceduto, soprattutto quando questo non è essenziale.

È possibile che la fede possa convincere che il Dio veterotestamentario sia lo stesso dei vangeli, ma ciò non toglie che l'avvento di Cristo ha trasformato, sublimandolo, il Numinoso, tipico di ogni divinità, e ben presente nel Dio dell'At, in un anodino Padre provvidente.
Leggere l'Antico Testamento e il Nuovo è come leggere due 'libri' abbastanza antitetici, in relazione a Dio.
Basti solo pensare al Libro di Giobbe, per avere un'idea della differenza del Dio del Male rispetto all'anodino Dio del bene del Nt.

Duc in altum!

**  scritto da Vittorio Sechi:
CitazioneÈ possibile che la fede possa convincere che il Dio veterotestamentario sia lo stesso dei vangeli, ma ciò non toglie che l'avvento di Cristo ha trasformato, sublimandolo, il Numinoso, tipico di ogni divinità, e ben presente nel Dio dell'At, in un anodino Padre provvidente.
Provvidente, ma che non esenta la Sua collera, manifesta nel fatto che non tutti si salvano, oggi, domani, così come allora; quindi un'eventuale differenza la può vedere solo chi, per fede, desidera osservarla. Per un cattolico Dio era e Dio è. Non c'è nessun cambio, ma solo una trasformazione ulteriore del suo amore per le sue creature, non più esclusivo per un nucleo racchiuso di circoncisi, ma volutamente concesso a tutti coloro che credono in Gesù, ossia, il nuovo popolo eletto.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Vittorio Sechi

Il Dio dell'At si presenta ed è descritto avente caratteristiche peculiari che nella rielaborazione dei testi successivi all'avvento di Gesù si sono o persi o sono stati sfumati o sottaciuti. 
YHWH è un Dio geloso e vendicativo, che non si fa scrupolo di cagionare il male in maniera del tutto arbitraria. In ciò è molto più simile al Dio dell'Islam che a quello cristiano. 
È caratteristica del Numinoso rapprendere in sé il terrifico che si sprigiona attraverso le manifestazioni della natura e il carattere della vicinanza e della protezione nei confronti di chi Egli, sempre arbitrariamente, ha eletto come popolo Nel cui cuore ha deciso di instaurare il proprio culto.
Il Dio di Gesù perde proprio queste caratteristiche di unitarietà, perdendo così anche la propria sacralità.

Duc in altum!

**  scritto da Vittorio Sechi:
CitazioneYHWH è un Dio geloso e vendicativo, che non si fa scrupolo di cagionare il male in maniera del tutto arbitraria. In ciò è molto più simile al Dio dell'Islam che a quello cristiano. 
Sono d'accordo, infatti il Dio cristiano si chiama anche Santissima Trinità, che, grazie a Dio, non ha nulla a che vedere con l'odierna divinità islamica ed ebraica.


CitazioneÈ caratteristica del Numinoso rapprendere in sé il terrifico che si sprigiona attraverso le manifestazioni della natura e il carattere della vicinanza e della protezione nei confronti di chi Egli, sempre arbitrariamente, ha eletto come popolo Nel cui cuore ha deciso di instaurare il proprio culto.
Infatti, arbitrariamente ha deciso (è pur sempre Dio e rispetto a noi può fare tutto quel che gli pare e piace!) quando e come inviare il Messia, e sempre arbitrariamente protegge (al tempo perfetto) chi ha deciso di seguire la Sua nuova alleanza. rendendogli culto attraverso Gesù e la sua Chiesa. Per gli altri c'è solo pianto e stridor di denti, dunque così come fu per i pagani, è e sarà èer gli anti-cristo. La caratteristica del Numinoso quindi segue vigente, ma il discorso è sempre in virtù della fede, così com'era nella notte dei tempi.

Il Dio dell'AT prepara la rivelazione del Gesù (sempre lo stesso Dio) nel NT. Capisco la difficoltà di comprensorio per chi non crede, ma ciò che illumina, tutta la Bibbia, è la luce della fede. Senza diventa un buon Libro di metafore, aforismi e meditazioni.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

jsebastianB

Citazione di: Vittorio Sechi il 31 Ottobre 2016, 23:33:11 PM
 
Basti solo pensare al Libro di Giobbe, per avere un'idea della differenza del Dio del Male rispetto all'anodino Dio del bene del Nt.

Non è proprio cosi'.
A parte che l' entita' divina ( almeno cosi per gli specialisti del sacro - cosi' come per le Scritture ) NESSUNO ha mai visto "dio" ( per i monoteisti:  Yhawè ).
Per gli autori dei testi semmai la sua presenza si sarebbe manifestata tramite diversi eventi naturali :
- vedi le nubi, il fuoco divorante, il tuono... eccc.. ecccc.. 

Inoltre il personaggio ( seppur virtuale ) Giobbe Mai si azzarda a considerare il suo Dio come malvagio. Al contrario - proprio per via di quella mitica scommessa tra il satan e il dioYahwè - si voleva mettere alla prova la granitica fede del giusto Giobbe nei confronti del dioYahwè. E cio' quando il giusto era ricolmo di gioie terrene ( numerosa figliolanza, possedimenti di terre e animali, abbondanti raccolti, varieta' di armenti, servi.. eccc.. eccc.. ).

Ma il "senso" del Libro riguarda  caso mai l' eterna domanda dell' uomo - ovvero perchè mai il  giusto debba soffrire - rispetto al comportamento dell' empio. 
Tutto questo era dovuto al discredito della dottrina tradizionale ( quella famosa delle due vie -  vedi Deuteronomio cap. 30 ) - e che viene rappresentata dalla presenza di quei tre compari.. ecc... eccc... 

E proprio Giobbe osa chiedere al dioYahwè perchè egli debba soffre cosi' atrocemente - proprio lui che ha sempre osservato e praticato la sua volonta'. 
Quindi NON  Dio del Male - ma PERCHE'   c'è il Male ! 

Cosi' come i vari eventi catastrofici che si sono verificati nel corso del tempo - per i gestori del sacro sarebbero da interpretare  come i castighi (!)  divini per l' infedelta' del Patto. E comunque.. sarebbero solo una "conseguenza"  del tradimento dei credenti  nei confronti del dioYahwè.. eccc... 

Quindi sbagliato quel tuo:  per avere un'idea della differenza del Dio del Male.

jsebastianB

Citazione di: Duc in altum! il 01 Novembre 2016, 16:38:19 PM

Sono d'accordo, infatti il Dio cristiano si chiama anche Santissima Trinità, che, grazie a Dio, non ha nulla a che vedere con l'odierna divinità islamica ed ebraica.


Mai sei sicuro di quanto hai scritto ? e tu sei un "credente ??

- Quale "dio" pregava il Gesu' storico ??
- Che senso dare a quanto scritto dagli autore dei testi:  sia fatta la " tua" volonta' NON la mia ?? di Chi ??

- Il tuo Tarso che osanna il (suo) "dio", colui che - tramite la sua immane potenza - avrebbe fatto risorgere il   (tuo) Messia/Cristo Pneumatico - Chi era se non il dioYahwè ??  

- Quando reciti il Credo : credo in un solo Dio/Padre Onnipotente ...e ccc. -  e poi: della "stessa sostanza" del Padre ( ovvero "consustanziale" al dioYhawè ).. cosa vuol significare ??

E come hai postato :  Esso NON ha nulla a che fare con l' odierna divinita' ebraica ??
Ma cos'è questa (tua)  verita':  l' hai appresa  dal (  Nuovo )  catechismo di santa Romana chiesa ??

Freedom

Citazione di: Vittorio Sechi il 31 Ottobre 2016, 22:02:31 PM
il cristianesimo ha sostituito la figura di Dio con quella di Cristo. È, dunque, una religione senza un Dio... Atea.
Questa affermazione è sciocca ed il suo intento provocatorio è irrilevante. Cristo è figlio di Dio dunque Dio Egli stesso. Quindi la religione cristiana non è senza Dio.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

giona2068

Citazione di: Freedom il 01 Novembre 2016, 18:29:31 PM
Citazione di: Vittorio Sechi il 31 Ottobre 2016, 22:02:31 PM
il cristianesimo ha sostituito la figura di Dio con quella di Cristo. È, dunque, una religione senza un Dio... Atea.
Questa affermazione è sciocca ed il suo intento provocatorio è irrilevante. Cristo è figlio di Dio dunque Dio Egli stesso. Quindi la religione cristiana non è senza Dio.

Caro Freedom, non ho risposto a questa provocazione per non lasciar spazio alle sciocchezze di chi è in questo Forum solo per predicare la sua scelta di anticristo o/e per disturbare il dialogo, ma condivido in pieno la tua affermazione. Con l'occasione tengo a farti notare che ultimamente  pullulano gli anticristo, ho però l'impressione che sia sempre la stessa persona non nomi diversi. A te il compito di indagare.
Ciao - Giuseppe

Duc in altum!

**  scritto da jsebastianB:
CitazioneMai sei sicuro di quanto hai scritto ? e tu sei un "credente ??
Certamente.
Il dio islamico, il dio ebraico (del talmud) non sono il vero Dio. Gesù Cristo ha detto: "Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me"; "Chi non ha il Figlio non ha neanche il Padre. Chi ha il Figlio possiede anche il Padre". Non solo non sono il vero Dio ma è IMPOSSIBILE che lo siano. Chi non riconosce la divinità di Gesù Cristo non può adorare l'unico vero Dio che e' Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo è indifferentismo religioso che porta all'ateismo pratico e al relativismo morale. (cit. l'ultimo esorcista)

YHWH senza Gesù , oggi (da qui il mio odierno), dal 33 d.C., per un cattolico, è idolatria, per non parlare della dottrina di Maometto, che ripeto, se divenisse religione libera di essere praticata da chi desidera, e non religione di Stato, cesserebbe di esistere in meno di un secolo, così come è accaduto a Manitù, Zeus e Osiride.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

jsebastianB

Citazione di: Duc in altum! il 01 Novembre 2016, 21:10:50 PM
Citazione
Certamente.
Il dio islamico, il dio ebraico (del talmud) non sono il vero Dio. 

YHWH senza Gesù , oggi (da qui il mio odierno), dal 33 d.C., per un cattolico, è idolatria, per non parlare della dottrina di Maometto, che ripeto, se divenisse religione libera di essere praticata da chi desidera, e non religione di Stato, cesserebbe di esistere in meno di un secolo, così come è accaduto a Manitù, Zeus e Osiride.


Sara' una tua opinione.
E comunque il dioYhawè  ( senza il Messia/Cristo Pneumatico ) è quello dello Shema Israel - recitato quotidianamente del Gesu' storico - come riportato anche nei testi ( sacri ) del cristianesimo - ovvero che SOLO a "lui"   è riservato il culto / solo davanti a Lui ( il credente )  deve prostrarsi ( Lc cap. 4 )... almeno cosi' è riportato nel testo.  
Secondo la tua affermazione.. quindi quei passi sono delle emerite " cavolate " ?    
o forse.. hai ragione tu, è vera idolatria !!  

Seppur ebreo H. Blom ( gia' da me citato in altri post  )  quasi con sarcasmo.. constatava  come,  i vari  mono-teisti,  riprenderebbero volentieri  a "scannarsi"  a vicenda (  come nei bei secoli passati ). 
Se l' ebraismo è troppo minoritario - la vera sfida semmai  è con l' "altro"  mono-teismo.... 
    
                                           ----------------------------------------------

Tu scrivi :    la dottrina di Maometto, che ripeto, se divenisse religione libera di essere praticata da chi desidera, e non religione di Stato, cesserebbe di esistere in meno di un secolo, così come è accaduto a Manitù, Zeus e Osiride.

E pensa un po'  ora che il cristianesimo Non è piu' religione di Stato perchè mai è in atto la "Scristianizzazione "  della nostra societa' ?  
E non solo.. quanto alla dottrina dell' ex cammelliere - purtuttavia ( e questo potrebbe essere inquietante per te ) - dovresti sapere come questi sono in continuo aumento.  Ricorda comunque la massima: 
- la donna musulmana  E' sempre incinta !  
Ora in Europa sono 40/50 milioni .. e crescono, crescono, crescono - Aspetta che siano 100 è piu' milioni / ci sara' da ridere...  ( che abbia ragione H. Blom ? ) -

Vittorio Sechi

Che dire? Mi darete atto che non sia agevole intraprendere una discussione in presenza di una reazione sì tanto scomposta e, lasciatemelo dire, alquanto sconsiderata e frettolosa. Che il Cristianesimo sia una religione senza Dio non è certo un'affermazione di cui io possa attribuirmi la primo genitura, sebbene anch'io la condivida. Tale concezione della religione Cristiana è stata formulata a più riprese da fior di pensatori, che eviterò di citare perché mi sono riproposto di evitare il sunto del sunto, spesso anche mal compreso, del pensiero altrui, volendo, invece, sviluppare il confronto interamente facendo appello ai pensieri e alla visione che ciascuno di noi ha elaborato nel corso della propria vita e in base alle proprie esperienze personali.
Sgombro subito il campo da un sospetto che aleggia: non sono altri che Vittorio Sechi, nome e cognome, evito il codice fiscale. Nel passato ho frequentato abbastanza assiduamente il vecchio forum con un altro nick, che in sostanza era la contrazione del mio nome e cognome. Credo che il buon Freedom forse ricorderà lunghe discussioni su due fronti contrapposti, se non erro.
Detto questo, entriamo nel merito. Il 'concetto' di divinità, quindi di Dio, è strettamente connesso a quello di sacro. Senza il sacro la fede in un Dio non sta in piedi, mancandogli proprio l'elemento fondamentale, poiché la divinità si 'muove', 'agisce' ed è concepibile solo in quest'ambito. Mentre, invece, il sacro può sussistere anche se non si ha una concezione ben definita di divinità (induismo, per esempio).
Se non ricordo male, Eliade Mircea, non saprei dire quanto sensatamente, ha sostenuto che il sacro attiene alla struttura della coscienza e non è neppure minimamente un'elaborazione della cultura dell'uomo. Questa, esposta al divenire, quindi elaborazione storica, ne può modificare le caratteristiche e gli ingredienti, ma non è in condizione di espungerla totalmente dalla coscienza dell'uomo. Io sosterrei una tesi assai diversa, ma, ai fini di questa discussione, il mio pensiero su questo tema poco rileva.
Quindi, prima di lanciarsi lancia in resta a marchiare di stupidità ciò che ad una lettura superficiale può apparire una provocazione, credo che per poter parlare convenientemente di divinità sia necessario domandarsi innanzitutto cosa sia il sacro. Etimologicamente assume una doppia valenza, è un termine polisemantico o ambiguo: se da un lato il suo significato arcaico è assimilabile al concetto di adesione o di attaccamento alla divinità, dall'altro è riconducibile alla nozione di separazione. Ed è proprio questa la concezione assai più densa di significatività, altrimenti non si spiegherebbe l'intera tradizione sacerdotale. Il significato letterale è un po' la misura di quello fattuale, nel senso che nell'etimo è ricompreso anche ciò che di fatto il sacro è sempre stato per la cultura millenaria dell'uomo, almeno fino all'avvento del cristianesimo.
Ma cosa è questo sacro?
Nient'altro che l'area, non fisica e circoscritta, entro la quale si esplica l'azione della divinità. L'antropologia culturale ci informa che il sacro è strettamente connesso con la violenza. Esiste un legame strettissimo fra violenza, arbitrio e sacralità. Tutte le culture ci parlano di questa violenza che scaturisce e discende dall'azione del Theos. L'area del sacro, benché non sia un'area fisica, è interdetta (il recinto del sacro – recingere, separare) a quanti non abbiano il carisma conferito dal Dio a ristrettissime cerchie di eletti, i cosiddetti sacerdoti, veri e propri mediatori fra cielo e terra, gli unici della comunità a cui era conferito il dono di entrare in contatto con il numinoso e accedere all'area consacrata (il sancta sanctorum, per intenderci). Da ciò, da questa nozione, ben collocata nella struttura della coscienza e non un dato culturale, discende il rito della consacrazione, anche quello del capro espiatorio, che serviva solo a catalizzare la violenza del Dio su un animale affrancandone la comunità.
Quindi, la divinità appare da sempre strettamente connessa al sacro e alla violenza che entro quest'ambito si manifesta e all'arbitrarietà.
Ora, per reperire le ragioni del thread che ho proposto, è appena sufficiente rileggere con senso critico sia l'AT che il NT. Non vi risulterà eccessivamente difficile convenire sul fatto che il cristianesimo è fondamentalmente atea, o, per dirla con Galimberti, una religione dal cielo vuoto.

Ciao Vittorio

paul11

Citazione di: Vittorio Sechi il 02 Novembre 2016, 00:05:54 AMChe dire? Mi darete atto che non sia agevole intraprendere una discussione in presenza di una reazione sì tanto scomposta e, lasciatemelo dire, alquanto sconsiderata e frettolosa. Che il Cristianesimo sia una religione senza Dio non è certo un'affermazione di cui io possa attribuirmi la primo genitura, sebbene anch'io la condivida. Tale concezione della religione Cristiana è stata formulata a più riprese da fior di pensatori, che eviterò di citare perché mi sono riproposto di evitare il sunto del sunto, spesso anche mal compreso, del pensiero altrui, volendo, invece, sviluppare il confronto interamente facendo appello ai pensieri e alla visione che ciascuno di noi ha elaborato nel corso della propria vita e in base alle proprie esperienze personali. Sgombro subito il campo da un sospetto che aleggia: non sono altri che Vittorio Sechi, nome e cognome, evito il codice fiscale. Nel passato ho frequentato abbastanza assiduamente il vecchio forum con un altro nick, che in sostanza era la contrazione del mio nome e cognome. Credo che il buon Freedom forse ricorderà lunghe discussioni su due fronti contrapposti, se non erro. Detto questo, entriamo nel merito. Il 'concetto' di divinità, quindi di Dio, è strettamente connesso a quello di sacro. Senza il sacro la fede in un Dio non sta in piedi, mancandogli proprio l'elemento fondamentale, poiché la divinità si 'muove', 'agisce' ed è concepibile solo in quest'ambito. Mentre, invece, il sacro può sussistere anche se non si ha una concezione ben definita di divinità (induismo, per esempio). Se non ricordo male, Eliade Mircea, non saprei dire quanto sensatamente, ha sostenuto che il sacro attiene alla struttura della coscienza e non è neppure minimamente un'elaborazione della cultura dell'uomo. Questa, esposta al divenire, quindi elaborazione storica, ne può modificare le caratteristiche e gli ingredienti, ma non è in condizione di espungerla totalmente dalla coscienza dell'uomo. Io sosterrei una tesi assai diversa, ma, ai fini di questa discussione, il mio pensiero su questo tema poco rileva. Quindi, prima di lanciarsi lancia in resta a marchiare di stupidità ciò che ad una lettura superficiale può apparire una provocazione, credo che per poter parlare convenientemente di divinità sia necessario domandarsi innanzitutto cosa sia il sacro. Etimologicamente assume una doppia valenza, è un termine polisemantico o ambiguo: se da un lato il suo significato arcaico è assimilabile al concetto di adesione o di attaccamento alla divinità, dall'altro è riconducibile alla nozione di separazione. Ed è proprio questa la concezione assai più densa di significatività, altrimenti non si spiegherebbe l'intera tradizione sacerdotale. Il significato letterale è un po' la misura di quello fattuale, nel senso che nell'etimo è ricompreso anche ciò che di fatto il sacro è sempre stato per la cultura millenaria dell'uomo, almeno fino all'avvento del cristianesimo. Ma cosa è questo sacro? Nient'altro che l'area, non fisica e circoscritta, entro la quale si esplica l'azione della divinità. L'antropologia culturale ci informa che il sacro è strettamente connesso con la violenza. Esiste un legame strettissimo fra violenza, arbitrio e sacralità. Tutte le culture ci parlano di questa violenza che scaturisce e discende dall'azione del Theos. L'area del sacro, benché non sia un'area fisica, è interdetta (il recinto del sacro – recingere, separare) a quanti non abbiano il carisma conferito dal Dio a ristrettissime cerchie di eletti, i cosiddetti sacerdoti, veri e propri mediatori fra cielo e terra, gli unici della comunità a cui era conferito il dono di entrare in contatto con il numinoso e accedere all'area consacrata (il sancta sanctorum, per intenderci). Da ciò, da questa nozione, ben collocata nella struttura della coscienza e non un dato culturale, discende il rito della consacrazione, anche quello del capro espiatorio, che serviva solo a catalizzare la violenza del Dio su un animale affrancandone la comunità. Quindi, la divinità appare da sempre strettamente connessa al sacro e alla violenza che entro quest'ambito si manifesta e all'arbitrarietà. Ora, per reperire le ragioni del thread che ho proposto, è appena sufficiente rileggere con senso critico sia l'AT che il NT. Non vi risulterà eccessivamente difficile convenire sul fatto che il cristianesimo è fondamentalmente atea, o, per dirla con Galimberti, una religione dal cielo vuoto. Ciao Vittorio

Cerco di seguire il filo del tuo discorso.

E chi sarebbero i pensatori che affermano che il cristianesimo sarebbe senza Dio? E' metaforico oppure logica l'affermazione?
E' come dire che la filosofia è senza cultura e la scienza è senza il fenomeno.
Semmai le critiche al cristianesimo sono venute per il  principio trinitario , ritenuta un politeismo, quindi l'opposto di un senza Dio.
Ma questi straordinari affermatori del cristianesimo senza Dio, sicuramente eruditi e saggi, dovrebbero spiegare come mai sopravvive la forma sacra da millenni mentre il laicismo sociale è già decadente dopo pochi secoli in cui i valori si sono costituiti nel diritto e nelle legislazioni. Perchè è proprio quì che fa la differenza quel sacro .

Il sacro non è solo dato dai soggetti ontologici, ma dal sistema di relazione Dio- uomo-natura.
Se non fosse così tutte le religioni e spiritualità sarebbero identiche. C'è un origine, c'è una lotta, cè un dominio divino e un dominio della natura e l'uomo è calato nel rapporto fra queste e altre relazioni, laddove il sacro è il saper stare gli oggetti ontologici ognuno nel proprio posto affinchè il sistema di relazione sia armonio e perfetto .
La preghiera, il sacrifico è ridiimere un peccato che ha spostato quella perfezione del sacro per cui il dominio divino che sovrasta quello della natura ordina a quest'ultimo di asservire l'uomo piegandolo alle forze della natura.
La carestia, gli sconvolgimenti i naturali, la stessa malattia e morte  sono quindi interpretati dall'uomo come segni divini che si manifestano nella natura. Quindi gli atti di invocazione del popolo intero in comunità o del secolo e la richiesta di ritornare alkl'origne dell'equilibrio di quel sacro.

Chi ha detto che l'induismo non ha sua sacralità? I sacerdoti induisti da millenni sono tenuti a passarsi a memoria interi testi di origine vedica. alcuni testi, come il Mahbharata sono stati ricostruiti da studiosi ascoltando le preghiere recitate oralmente nello scorso secolo.
Il testo sacro è centrale nella trasmissione generazionale umana del concetto di sacro. Tant'è che per l'ebreo, ma anche per il musulmano come per l'induista, è peccato mortale alterarlo.
La trimurti sta al concetto trinitario cristiano

Attenzione, il sacro come concetto originario implica il momento in cui non c'è un sopra e sotto, un supero infero.
Persino chi  avesse approfondito la struttura formale dei miti antichi dovrebbe saperlo, perchè corrisponde a Saturno, padre di Zeus. all'imperatore mitico Rosso nella cultura cinese. Saturno dorme, prima della nascita del tempo prima dello scontro fra titani e dei, e corrisponde, desunto dai concetti astronomici riportati degli ariani nei veda, che il pianeta  Terra è perfettamente equilibrio nel suo asse terrestre, vale a dire che non c'erano le stagioni, quindi quì siamo nel rapporto originario del sacro, l'armonia fra il divino-uomo-natura.

E daccapo attenzione, le caste sacerdotali in termini gerarco funzionali non fanno parte dell'ebraismo e nemmeno dell'islamismo, dove è proibita alcuna intermediazione fra uomo e divino. Il rabbino non è facente parte di un clero, è un semplice erudito negli studi dei testi sacri e un saggio riconosciuto dalla comunità di apparteneza, quindi è semplicemente  il loro punto di riferimento.
La stessa cosa vale per l'islam.

Il rito, la ritualità è la reiterazione gestuale e della parola dentro un culto .Il segno si fa simbolo si traspone nelle culture, ma il signifcato è sempre originario. E' quando perde di significazione che quel segno perde il sacro. .
Il Santo Natale o la Pasqua è la reiterazione di un culto ogni anno che ricorda e ripassa l'origine. Se invece i natale è solo mangiare e  doni consumistici si perde di significazione, allora il segno perde il significato originario per assumerne un altro.

I mio nome è "Nessuno"

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