Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità?

Aperto da Freedom, 01 Aprile 2016, 16:11:34 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Sariputra

L'essere umano ha un disperato bisogno di credere. Tale è l'incertezza, la vulnerabilità, la pochezza, la contraddizione del vivere che  (tutti) ci rifugiamo in un credo. Questa necessità , a volte, supera di gran lunga la ragionevolezza di quello in cui riponiamo il nostro bisogno. In Esodo il popolo ebraico sente la lunga assenza dell'uomo in cui ha riposto la sua fede, Mosè. Il profeta da molti giorni è impegnato nella stesura della Legge, perduto sulla cima del Sinai. Allora si recano alla tenda di Aronne e gli chiedono di potersi creare un'immagine di Dio "da poter pregare". Aronne fa portare  l'oro disponibile, lo fondono e costruiscono un'immagine di Dio a forma di vitello. Aronne costruisce un altare dinanzi al vitello e poi...iniziano i sacrifici, le preghiere, il banchetto propiziatorio.
In questa immagine si condensa, folgorante, il dramma del credere umano. Dio è lontano, silenzioso, invisibile, sulla vetta dei monti. Parla a qualcuno ma...non parla a me , non parla a te. Io però ho Paura, vivo nel deserto, la mia casa è una tenda, la mia vita è scossa come il telo di una tenda. Allora , per placare questa Paura, non posso che costruirmi un Dio rassicurante, la mia ricchezza (interiore ed esteriore) è impegnata nell'opera. Per un popolo antico, rassicurante è un vitello, un bovino che è simbolo di prosperità, di mitezza, di benessere. La nascita degli dei, a forma di bisogno umano, lungi dal negare o affermare l'esistenza di ciò che è Vero e Santo, sono specchio dell'umana paura. Dal nostro inappagabile bisogno d'amore nasce l'immagine di un Dio che è Tutto amore, come dalla fame di un popolo sperduto nel deserto nasce un Dio di generosa fecondità e appagamento. Ma chi è veramente Colui che se ne sta nascosto sul Sinai ?
Affermare che Dio esiste o non esiste, non sposta la nostra posizione al centro del deserto e il nostro bisogno di costruirci un vitello d'oro personale. Ecco perchè l'affermazione "Dio esiste" o quella "Dio non esiste" non avendo che immagini e simboli da noi costruiti si risolve miseramente in quella "Il vitello d'oro esiste o non esiste?"
Questa impasse l'abbiamo già vissuta nello svolgimento del tema sul vecchio forum. Per questo nel mio post precedente , generosamente bollato come "previsione metereologica", ho cercato di spostare l'attenzione dal quesito all'operato. Intendiamo restare nel deserto, rassicurati o divertiti (credenti o non credenti), in contemplazione della nostra creatura d'oro? O intendiamo salire quel Sinai, caricandoci sulle spalle la nostra pesante tenda, per vedere se la vetta è veramente abitata dal Mistero?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

giona2068

Per Mariano ed altri.
Chi ha fede da per scontato che il Signore Dio perché LO sente dentro se stesso. Esempio: Chi ha fede sente di amare/rispettare chiunque perché sente che in ogni persona c'è lo stesso Spirito che c'è in se stesso. Molte volte questo avviene anche in qualcuno  che dice di non aver fede. Tante altre volte invece  non avviene in chi dice di aver fede. In quest'ultimo caso trattasi di fede mentale, mentre nel caso di chi ama e dice di non aver fede trattasi di fede non cosciente. Come vedi quando il Signore Dio non è uscito dal cuore dell'uomo si manifesta a prescindere da quello che la bocca proferisce. 
E' vero ciò che dice InVerno, cioè che è impossibile far cambiare idea alle persone servendosi delle parole,  perché il cambiamento avviene solo motu proprio, ma è sempre opportuno parlare per testimoniare ciò che il Signore Dio ha fatto con noi. Il motu proprio è la conclusione di un viaggio dentro di noi per scoprire la nostra verità. Un discorso potrebbe essere una tappa di questo viaggio, ma non dimentichiamo che è scritto: Nessuno può venire a me senza la volontà del padre mio. Quando c'è la Sua volontà per andare a Lui, noi abbiamo il compito di facilitare questo viaggio.
Vorrei poi dire a InVerno che innanzitutto è opportuno scrivere satana in minuscolo perché la maiuscola serve per esaltare, mentre questo maledetto va umiliato. In ogni caso satana è anch'esso una creatura del Signore Dio, ma non è stato creato per fare l'ingannatore che porta il popolo fuori strada, bensì per essere un animale come tutti gli altri.  Lui ha scelto di essere il male.
La cultura e la scienza non sono sataniche, anzi la scienza è una parte della sapienza divina, ma bisogna vedere che  fine persegue chi le usa. Se usate a fin di male di sicuro chi lo fa è guidato da satana se non è satana incarnato nell'uomo!
Per quanto attiene ai religiosi le cose non cambiano a riguardo della fede come sopra descritta. Dalle loro opere possiamo sapere da che parte sono. Atternzione perché vale anche per noi, dalle nostre opere possiamo scoprire, se lo vogliamo, chi siamo. Per fare un esempio: Caifa e tutto il sinedrio, con la collaborazione degli scribi e farise, pur conoscendo la legge hanno voluto che il Signore Gesù fosse crocifisso. Lasciamo stare la Sua natura divina, ma umanamente costoro non sapevano che uccidere è vietato dal comandamento? LO sapevano tanto bene da chiedere a Ponzio Pilato di ucciderLo lui perché la loro legge non glielo permetteva. Alla fine l'hanno fatto uccidere ma è come l'avessero ucciso loro. Vedi anche Saul diventato poi S. Paolo.
In questo caso chi 'era dietro costoro, se non satana?
In conclusione quando nel cuore dell'uomo c'è ancora  il Signore Dio lo si vede dalle opere e questa è la vera fede e non frutto di un ragionamento né di una cultura teologica.
Buona notte - giuseppe


giona2068

Caro Sariputra, mi dispiace contraddirti ma non ne posso fare a meno.
Che il bisogno di credere sia insito nella natura umana è cosa largamente sperimentata ed appartiene alla nostra stessa natura, ma non giustifica ASSOLUTAMENTE  la creazione del vitello o idoli di questo tempo.
Il Signore Dio non solo non è lontano o sulla cima del monte, è nei nostri cuori anche se Lo abbiamo soffocato con la nostra poca fede.
Non adduciamo scuse per giustificare il ricorso agli idoli che satana, visto il nostro naturale  bisogno di credere, ci propone.

Sariputra

Citazione di: giona2068 il 10 Aprile 2016, 00:05:29 AMCaro Sariputra, mi dispiace contraddirti ma non ne posso fare a meno. Che il bisogno di credere sia insito nella natura umana è cosa largamente sperimentata ed appartiene alla nostra stessa natura, ma non giustifica ASSOLUTAMENTE la creazione del vitello o idoli di questo tempo. Il Signore Dio non solo non è lontano o sulla cima del monte, è nei nostri cuori anche se Lo abbiamo soffocato con la nostra poca fede. Non adduciamo scuse per giustificare il ricorso agli idoli che satana, visto il nostro naturale bisogno di credere, ci propone.

Se provo fame e ho necessità di saziarla, la ricerca del cibo non è una giustificazione ma una necessità. Se provo paura e non riesco a conviverci , la costruzione di un vitello dorato non è una giustificazione ma una necessità. Da quale abisso proviene questa paura? Indagarla significa trovare risposte a quello che tu chiami Satana, questo sì comoda giustificazione per illuderci che il male sia esterno a noi e non invece una nostra creatura, creata dalla nostra illusione di essere sostanzialmente "buoni". Spesso, quando diciamo che Dio ci è vicino, è nel nostro cuore, siamo simili a bimbi rincuorati dall'idea che dormiamo nel lettone con la mamma. Allora ogni paura si dileguava e, abbracciati stretti al suo corpo caldo, solo sogni di giochi visitavano le nostre notti...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Jacopus

Citazione di: Duc in altum! il 08 Aprile 2016, 09:46:15 AM
**  scritto da Jacopus:

Citazionecredere o non credere sono due ipotesi con uguale dignità? A questa domanda non si può che rispondere: sì.
Anche in questo caso rispondere sì non è oggettivo, ma ragione di Fede.

Infatti, bisogna crederci, senza averne prove, che ogni dimensione di Fede (credere, non credere, non pervenuto, astensione, menefreghismo) possa donare uguale dignità.
Io, ad esempio, al contrario, non solo rispondo no alla domanda, ma rilancio sostenendo che non c'è niente di mera provenienza terrestre, che possa donare dignità all'esistenza umana, senza l'intervento del trascendente.

Non penso si possano attribuire uguale dignità a Madre Teresa di Calcutta od a un terrorista; a Gino Strada o a un cattolico farisaico; ecc. ecc.


Pace&Bene

Buonasera Duc. Fra i tanti interventi, penso che questo riassuma esattamente il motivo per cui rifiuto ogni tipo di religione. Se la dignità umana proviene dal trascendente è facile giungere anche alla conclusione che quella dignità possiamo calpestarla in nome del trascendente, cosa che è accaduta ripetutamente nella storia dell'uomo. Una cosa molto simile è avvenuta nel mondo del socialismo reale, allorquando la fede nel comunismo aveva le sue chiese, i suoi sacerdoti e la sua Santa Inquizione, i suoi martiri e i suoi dannati che potevano essere appunto calpestati in nome del Comunismo.
Al contrario di te e in accordo con la Costituzione tedesca penso che la dignità umana sia intangibile anche se si tratta di quella di un terrorista o di un cattolico farisaico. Chi sono io per degradare a essere non dignitoso un terrorista o un cattolico farisaico? Che ne so della sua vita, del perché è diventato terrorista o farisaico? La sua dignità umana resta intangibile. Questo non significa che "allora siamo tutti uguali". Ognuno già su questa terra deve sentirsi responsabile di quello che fa e renderne conto alla giustizia umana ma resta un appartenente dell'umanità e se è diventato terrorista ci potrà essere una storia interessante su quella sua scelta che ci chiama in causa tutti.
Dalla mia posizione di non credente non mi permetto di giudicare i credenti come dei poveri scimuniti a cui ha dato di volta il cervello  e non mi sento di dire che la posizione del credente non è dignitosa (come tu invece fai intendere per i soggetti non credenti). D'altronde non tutti i credenti, fortunatamente, la pensano come te. Direi che l'argomento avviato da Freedom in effetti tocca un atteggiamento che riguarda entrambi i membri dei due schieramenti. Vi è una fazione "hard" da entrambe le parti, incapace di pensare all'outgroup come ad un gruppo con pari valore e una fazione "soft", in grado di convivere tranquillamente con chi la pensa in un altro modo e a cui riconosce appunto "pari dignità".
A me pare che in società multietniche e complesse come le nostre converrebbe promuovere una visione "accettante" delle visioni altrui. 
Mentre scrivo mi viene in mente che in altri post del vecchio forum avevo  anche argomentato sulla natura psicopatologica delle religioni monoteistiche e questo potrebbe essere considerato in contraddizione con quanto sto dicendo. Eppure quella psicopatologia fa parte dell'umanità, ammesso che sia così, e va compresa, interpretata, discussa, con ragionamenti umani, non con ragionamenti trascendenti. Come dire, la dignità umana va tutelata nell'ambito della vita terrena, di quello che siamo noi ora, esseri biologici e culturali allo stesso tempo. Se vogliamo ascrivere a qualcosa di esterno al nostro vivere, le regole per giudicare gli altri e per pesarli, allora si giunge inevitabilmente nel territorio dell'autoritarismo e dell'ipse dixit e si chiude ogni possibilità di discussione fra chi la pensa in modo diverso.
Al territorio della religione sembra in qualche modo connaturato questo confine, che diventa poi anche un confine mentale, un modo per categorizzare le persone e le vicende umane. Non a caso religo e relegare hanno la stessa origine etimologica.
E alla fine di questi miei pensieri notturni, mi rendo conto di come sia difficile coniugare il rispetto per le idee altrui e la inevitabile necessità di affermare le proprie.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Duc in altum!

**  scritto da Jacopus:

Buongiorno Jacopus
CitazioneChi sono io per degradare a essere non dignitoso un terrorista o un cattolico farisaico?
Ma nessuno dovrebbe degradare un'altra persona, men che meno un cattolico, io solo ti ho fatto un esempio che siamo noi stessi a renderci indegni dell'umanità riposta in noi, è uno stesso, attraverso delle azioni scelte e volute, a degradarsi.

Non dimenticare che io sono cattolico, quindi io credo in: "non giudicare per non essere giudicato, ma allo stesso tempo non dare le perle ai porci".




CitazioneChe ne so della sua vita, del perché è diventato terrorista o farisaico?
E' proprio questo che propone il messaggio evangelico: non ci sono scusanti (men che meno oggi, nel 2016) per commettere violenza o ipocrisia su altri. Uno ha la libertà di poterlo fare, ma nello stesso momento si auto-disonora.
Il fine non giustifica i mezzi, altrimenti W Fidel e Alessandro VI, ma senza Dio tutto è lecito ...altro che costituzione tedesca!


CitazioneLa sua dignità umana resta intangibile

E chi glie la tocca, ripeto siamo noi stessi a decidere di divenire ignobili.
Così come sempre noi stessi decidiamo di rialzarci da quella condizione biasimevole. Non tutti i detenuti ritornano in carcere, c'è anche chi cambia completamente la propria condotta o scelta di vita.


Un esempio su tutti, per chiarirci, anche Papa Francesco ha detto chi sono io per giudicare (quindi degradare) un omosex, ma nel frattempo, proprio l'altro ieri ha ribadito che non esistono, per la Chiesa, gli stessi diritti per i matrimoni etero od omosex.
Il fatto di rispettare la dignità altrui: il non giudicare, il non fare violenza su altri, il non offendere gli altri, va di pari passo con il legittimare la propria Fede, ecco perché insisto, e basta guardarsi intorno, che non ci sono eccezioni su questo fenomeno, la differenza sta soltanto nel fatto che qualcuno uccide o inganna il suo prossimo per giustificare le sue ragioni di Fede, mentre altri si fanno uccidere pur di non ledere la libertà di decisione degli altri: vedi Gesù.



Buona domenica.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

giona2068

Dice Sariputra:

Se provo fame e ho necessità di saziarla, la ricerca del cibo non è una giustificazione ma una necessità. Se provo paura e non riesco a conviverci , la costruzione di un vitello dorato non è una giustificazione ma una necessità. Da quale abisso proviene questa paura? Indagarla significa trovare risposte a quello che tu chiami Satana, questo sì comoda giustificazione per illuderci che il male sia esterno a noi e non invece una nostra creatura, creata dalla nostra illusione di essere sostanzialmente "buoni". Spesso, quando diciamo che Dio ci è vicino, è nel nostro cuore, siamo simili a bimbi rincuorati dall'idea che dormiamo nel lettone con la mamma. Allora ogni paura si dileguava e, abbracciati stretti al suo corpo caldo, solo sogni di giochi visitavano le nostre notti...



D'accordo, se ho fame la ricerca del cibo è una necessità, ma al topo capita che nel  cercare il cibo senza sapere che cibo sia finisce per mangiare un cibo avvelenato.
Se la costruzione di un vitello doro o dorato che sia, per poi chiamarlo "dio", è cosa giusta per te, vuol dire che tu sei più sapiente di Mosè che quando lo vide s'infuriò!
Non dimentichiamo che il popolo che costruì il vitello d'oro è lo stesso che ha camminato sull'asciutto in mezzo al mare e quello che ha mangiato la manna piovuta dal cielo!
In ogni caso noi non siamo meglio di loro, se loro hanno costruito un vitello d'oro noi ne abbiamo costruito una mandria!
La paura  nasce dalla mancanza di fede e dal momento che non esiste una terra di nessuno, chi non ha fede nel Signore Dio Onnipotente è sotto il dominio di satana (se non sei un suo adoratore, come io credo, ti conviene scriverlo con la minuscola). Il serpente non ha potere sull'uomo fino a quando questi non cede alla sua tentazione, quindi nessuna giustificazione, cioè nessun pensare che sia colpa solo di satana.
Che tu ci creda o no, il Signore Dio è lo spazio e noi viviamo nel in questo spazio, cioè nel Suo cuore, e un raggio del di Lui Spirito vive nel nostro anche se Lo abbiamo soffocato e con questo Gli portiamo solo sofferenza.
Chi perde completamente questo raggio di vita cade nella disperazione o si attacca anima e corpo alle cose del mondo, vive da morto. Il morto non può credere neanche se lo vuole perché è morto.
Buona giornata - giuseppe

Sariputra

Citazione di: giona2068 il 10 Aprile 2016, 09:40:09 AMDice Sariputra: Se provo fame e ho necessità di saziarla, la ricerca del cibo non è una giustificazione ma una necessità. Se provo paura e non riesco a conviverci , la costruzione di un vitello dorato non è una giustificazione ma una necessità. Da quale abisso proviene questa paura? Indagarla significa trovare risposte a quello che tu chiami Satana, questo sì comoda giustificazione per illuderci che il male sia esterno a noi e non invece una nostra creatura, creata dalla nostra illusione di essere sostanzialmente "buoni". Spesso, quando diciamo che Dio ci è vicino, è nel nostro cuore, siamo simili a bimbi rincuorati dall'idea che dormiamo nel lettone con la mamma. Allora ogni paura si dileguava e, abbracciati stretti al suo corpo caldo, solo sogni di giochi visitavano le nostre notti... D'accordo, se ho fame la ricerca del cibo è una necessità, ma al topo capita che nel cercare il cibo senza sapere che cibo sia finisce per mangiare un cibo avvelenato. Se la costruzione di un vitello doro o dorato che sia, per poi chiamarlo "dio", è cosa giusta per te, vuol dire che tu sei più sapiente di Mosè che quando lo vide s'infuriò! Non dimentichiamo che il popolo che costruì il vitello d'oro è lo stesso che ha camminato sull'asciutto in mezzo al mare e quello che ha mangiato la manna piovuta dal cielo! In ogni caso noi non siamo meglio di loro, se loro hanno costruito un vitello d'oro noi ne abbiamo costruito una mandria! La paura nasce dalla mancanza di fede e dal momento che non esiste una terra di nessuno, chi non ha fede nel Signore Dio Onnipotente è sotto il dominio di satana (se non sei un suo adoratore, come io credo, ti conviene scriverlo con la minuscola). Il serpente non ha potere sull'uomo fino a quando questi non cede alla sua tentazione, quindi nessuna giustificazione, cioè nessun pensare che sia colpa solo di satana. Che tu ci creda o no, il Signore Dio è lo spazio e noi viviamo nel in questo spazio, cioè nel Suo cuore, e un raggio del di Lui Spirito vive nel nostro anche se Lo abbiamo soffocato e con questo Gli portiamo solo sofferenza. Chi perde completamente questo raggio di vita cade nella disperazione o si attacca anima e corpo alle cose del mondo, vive da morto. Il morto non può credere neanche se lo vuole perché è morto. Buona giornata - giuseppe


Se hai letto attentamente i miei post precedenti, io non invito nessuno ad abbandonare la propria fede. Infatti scrivo che bisogna caricarsi sulle proprie spalle il peso della tenda ( la propria vita) e salire il monte Sinai fino alla vetta per accertarsi se è veramente abitato dal Mistero. E' l'atteggiamento del ricercatore. Colui che cerca non deve partire con in testa , già ben costruita, l'idea e l'immagine di quello che può trovare. Altrimenti, giunto sulla cima, non potrà far altro che costruirsi un nuovo vitello da adorare. Questo mio modo di intendere la spiritualità capisco possa entrare in conflitto con il tuo che, mi par di capire, poggia invece sull'idea che non dobbiamo cercare nulla, che la "Verità" è già stata rivelata, è scritta in un libro, viene predicata e meditata da moltissimi anni, si deve solo accettare o rifiutare.
E' come trovarsi all'interno di un recinto ben delimitato ( dogmi, insegnamenti, vite vissute da altri, ecc.)  e convincersi che è perfettamente inutile uscire dallo spazio di questo recinto e la ricerca s'intende come un liberare il cuore per far posto al contenuto del recinto, affinchè il creatore/abitatore del recinto si riveli a noi. Io, timidamente, ho obiettato che ho l'impressione sia la Paura il creatore/abitatore del recinto e che dobbiamo investigare su questo. In questa affermazione non c'è alcun rifiuto dell'idea del Sacro e del Vero anzi, c'è lo sforzo di capire se può esserci uno spazio in noi per qualcosa di "Veramente" Sacro e non la presenza di un ulteriore, più raffinato, vitello d'oro. Tieni in conto che tutti noi disponiamo di sensibilità diverse, di storie di vita diverse, di visioni del reale diverse.
p.s.  Non capisco perchè dovrei scrivere Satana in minuscolo. E' un nome proprio e la mia maestra me lo segnerebbe come errore se lo facessi... :)
Buona domenica
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

giona2068

Per SARIPUTRA

Strano, hai spostato il dialogo su altri argomenti che francamente faccio fatica a capire dove vuoi arrivare.
In ogni caso satana, se la cosa non ti offende, è opportuno scriverlo con la minuscola.
Se il tuo maestro ti ha insegnato, come il mio lo ha insegnato a me, che i nomi propri si scrivono con la maiuscola perché individuano una persona che come tale va esaltata, devi sapere che  satana non è una persona, anzi è il contrario dell'uomo e il suo nemico dichiarato.
Io intendo umiliarlo come merita e per questo lo scrivo con la minuscola prescindendo dalla grammatica, ma se a qualcuno fa piacere esaltarlo, consideralo a mo di persona o suo "dio" lo scriva pure con la maiuscola.
Chi considera cosa buona il vitello d'oro e si crede più sapiente di Mosè che s'infurio nel vederlo, non desta meraviglia se poi usa la maiuscola per scrivere satana!
Ciao - Giona

giona2068

Per DUC IN ALTUM E CHIUNQUE NE FOSSE INTERESSATO.


Il versetto che dice di non giudicare attiene al non emettere una sentenza di  condanna o di assoluzione  nei confronti di chicchessia.  Non esiste giudizio se non sfocia in una sentenza. Questo è certo ed accettato come principio. La sentenza in ogni caso riguarderebbe la persona, ma se vedo un'opera sbagliata perché non conforme alla legge divina, ho il dovere, non solo il diritto d'intervenire per ammonire, cosa diversa dal sentenziare, chi ha fatto quell'opera.  Se vedo che uno bestemmia ho il dovere di dirgli smettila! Quello che maggiormente distingue il giudizio dall'ammonimento e quella voce del cuore che ci avvisa del perché lo stiamo facendo. Se nel mio cuore c'è l'amore, che comprende il voler bene, il mio intervento è un sano ammonimento, ma se nel mio cuore c'è il disprezzo anche se faccio notare una cosa sbagliata nel mio intervento passa il giudizio.
Se così non fosse come potrebbe essere messo in pratica quanto dice Geremia: Vi ho chiamati per essere sentinella e come potrebbe essere messo in pratica il versetto del S. Vangelo che dice: Se uno sbaglia ammoniscilo, se non ti ascolta ammoniscilo davanti a due testimoni ecc....
In definitiva se il mio scopo è recuperare non è giudizio, ma lo diventa quando il mio scopo è umiliare, disprezzare ecc...
Essere cristiani non vuol dire rimbambirsi per non vedere e non sentire, essere cristiani vuol dire amare e l'amore è correzione. La correzione non è giudizio.
Quanto all'affermazione del Papa: Chi sono io per giudicare gli omosessuali,   è stata l'uscita più infelice di tutto il suo pontificato. Infatti non deve giudicare gli omosex ma deve aiutarli a rendersi conto che in Levitico 20/13 è scritto che l'omosessualità è un abominio, il comandamento dice di non commettere atti impuri e San Paolo dice che il ns corpo non è l'impudicizia! Com'è possibile che colui che dice di essere il vicario del Signore Gesù sulla terra non  dica queste cose e si gira dall'altra parte a mo di  Pilato!
Questa infelice affermazione ha fatto cadere il velo che frenava il dilagare dell'omosessualità. Infatti nel giro di poco tempo la cattolicissima Irlanda ha indetto il referendum che ha lecitato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. La corte suprema Americana ha sentenziato che i matrimoni omosex sono un diritto, Obama li chiamati conquista dell'umanità, la corte europea ha multato  l'Italia per non aver legiferato su questo tipo di  unioni e per finire abbiamo approvato la legge che non veniva approvata perché si temeva la reazione della chiesa!
Il credente non è indifferente e l'indifferenza è un male peggiore del giudicare.
Ciao - Giuseppe

InVerno

#55
Citazione di: giona2068 il 09 Aprile 2016, 23:53:11 PM

Vorrei poi dire a InVerno che innanzitutto è opportuno scrivere satana in minuscolo perché la maiuscola serve per esaltare, mentre questo maledetto va umiliato. In ogni caso satana è anch'esso una creatura del Signore Dio, ma non è stato creato per fare l'ingannatore che porta il popolo fuori strada, bensì per essere un animale come tutti gli altri.  Lui ha scelto di essere il male.

Le consiglio invece di scrivere Satana in maiuscolo (io uso il maiuscolo per rispettare tutti i credenti, e ci sono  anche i credenti in Satana. E chi le dice che la loro intuizione non sia quella giusta visto che la logica non conta?). Le consiglio di usare la maiuscola perchè se Satana "ha scelto" e questa scelta è al di fuori del disegno di Dio e del suo potere di cambiarla, ci troviamo a tutti gli effetti davanti a una divinità, le cui "scelte" sono al di fuori dell'onnipotenza di Dio (che in questo caso non è più onnipotente, visto che non può influenzare le azioni sataniche). Io vedo una conferma al narcisismo che vi ho addebitato il post precedente. Perchè gli ultimi due papi prima di Francesco (accompagnati dai teologi dell'ultimo secolo), si sono arrovelati per centinaia di pagine per spiegare il male nel mondo, e paradossalmente sono giunti a due conclusioni (parlo dei papi) non dico opposte, ma molto, molto diverse (e nessuno dei due ha ovviamente citato Satana come nrisposta, se ne son ben visti credo). Ora se due papi (peraltro, sopratutto Benedetto, molto eruditi) non sono giunti a risposta.. bastava un colpo di telefono a Giona, gli avrebbe spiegato che Satana è la causa di un cancro alle ossa in un bimbo di due anni. Perchè questo è il punto teologico di impossibile soluzione per le monoteiste, la sintesi di 3 dogmi incompatibili tra loro
1) Dio è infinitamente buono
2) Dio governa il mondo
3) Esiste il male nel mondo, anzi, va per la maggiore.
Tutti e tre insieme non ci stanno, alcuni teologi hanno suggerito che l'unica delle tre realmente sacrificabile è la 2, e quindi immaginano un mondo creato e poi abbandonato a se stesso..Purtroppo questa visione sarebbe traumatica per tutte quelle persone che hanno bisogno di aiuto perchè disperate, e si appoggiano all'idea di una miracolandia le cui chiavi stanno nella preghiera. Forse il cattolicesimo perderebbe il 90% dei credenti (o clienti?), meglio non risolvere la questione e farsi un profilo twitter (l'ultima papa credo l'abbia capito, in un certo senso ha risolto l'arcano meglio dei predecessori).

Ringrazio donchixote per l'interessante risposta, ci sarebbe da spiegare di preciso cosa sia l'intuizione e quanto realmente sia slegata dalle percezioni, al di la delle nomenclatura classica. Trovo tuttavia abbastanza irritante che si giustifichi la presenza di architetti dicendo "ma allora cos'è il movimento?". O che si parli dell'interruttore del Big Bang, quando chi ha "inventato" la teoria del BigBang si è ben visto dal parlare di divinità e interruttori, perchè non sono ipotesi necessarie alla validità della teoria ma superfetazioni che confermano l'idea del "God of the gaps". Senza offesa,ma come disse Medawar, "la fantafilosofia attrae spesso moltissime persone, con gusti letterari ben sviluppati, la cui istruzione è andata molto al di la della loro capacità di pensiero analitico".  Chiudo citando Hitchens, che per anni ha girato le platee del mondo chiedendo se qualcuno sapesse dirgli un solo atto che una persona di fede potesse fare e che un ateo non potesse (un cosiddetto "vantaggio morale") e non ha mai ricevuto risposta. Alla domanda opposta però, se qualcuno potesse nominargli un atto che solo una persona di fede potrebbe fare e un ateo no, la lista è sempre stata molto cospicua. D'altro canto, se l'intuizione è "sacra" e veritiera, che cosa potreste dire di avverso contro un kamikaze islamico? O contro quella donna che annegò i suoi 4 figli nella vasca perchè glielo aveva detto dio? O contro quella badante in mosca che ha sgozzato un bambino perchè glielo ha detto Allah? Nulla, le vostre obiezioni sarebbero di ordine morale e logico, ma non avreste assolutamente nessun argomento contro le loro "intuizioni". Il che purtroppo, lascia questo mondo, in una posizione piuttosto squallida. Io preferisco  vedere queste persone in psichiatria, proprio perchè non do valore alle loro intuizioni.

Buona continuazione di discussione.

giona2068

Per InVerno

Se ti facessi vedere come satana urla e si dispera quando durante l'esorcismo, da me filmato, viene schiacciato dello Spirito del Signore Dio, ti renderesti conto di quello che scrivi, ma non cambieresti comunque!
Rispondo solo per impedirti di ingannare altri, il mio prossimo.

InVerno

Citazione di: giona2068 il 11 Aprile 2016, 14:44:51 PM
Per InVerno

Se ti facessi vedere come satana urla e si dispera quando durante l'esorcismo, da me filmato, viene schiacciato dello Spirito del Signore Dio, ti renderesti conto di quello che scrivi, ma non cambieresti comunque!
Rispondo solo per impedirti di ingannare altri, il mio prossimo.
Non le chiederò di visionare il filmato per il semplice fatto che sono sicuro la privacy di parecchie persone verrebbe messa in pericolo e probabilmente mi sentirei l'obbligo di denunciare il fatto alle autorità competenti. Fortunatamente sono abbastanza certo questo materiale non esista, la invito tuttavia qualora fosse vero, a suggerire alla famiglia dell' "esorcizzato" di accompagnare al più presto questa persona verso cure mediche convenzionali. Le ricordo che l'aggravarsi della situazione clinica di questa persona potrebbe vederla accusata di concorso in circonvenzione di incapace, abuso di credulità popolare, detenzione di materiale illecito, e altre cose che la nostra "satanica" società secolare ha elaborato per difendersi da suddette pratiche che non possono in alcun modo sostituire cure convenzionali. Si preoccupi della salute delle persone, prima che di confermare le proprie convinzioni tramite filmati posticci.

Mario Barbella

Citazione di: Mariano il 03 Aprile 2016, 22:21:20 PM
Ritengo che sostenere che Dio non c'è perché non lo si percepisce denoti un voler dare un significato riduttivo del percepire.
Percepire non è soltanto ricevere una sensazione o una dimostrazione razionale, recepire è anche intuire, sentire; ed è questo l'unico modo per avere Fede aldilà di elucubrazioni mentali come ben dice Giuseppe.
.
Dio è nell'IO sicché sostenere, come si usa dire, "non credente" equivale a dire che non credo,  nientemeno, in ME> medesimo cioè nel mio IO cosciente!  
Bell'affare!!!!!!!!..
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

anthonyi

Le due situazioni non sono simmetriche, non credere è un concetto univoco, credere invece può assumere grandi dimensionalità, credere nell'aldilà, nelle entità spirituali, credere in Dio, credere nell'esistenza del Demonio ... e potrei continuare. Io comunque non parlerei di probabilità, spesso le persone si autoconvincono di qualcosa e iniziano a vedere la realtà in funzione di quello che credono, è il relativismo kantiano. Giorni fa ho visto Boncinelli che, a mio parere semplicisticamente, liquidava la ricerca sulle esperienze NDE con gli stessi argomenti con i quali erano state liquidate quelle esperienze all'inizio della ricerca. Per lui quelle situazioni particolari nelle quali è inspiegabile come il soggetto della NDE abbia acquisito certe informazioni semplicemente non esistono.

Discussioni simili (5)