Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità?

Aperto da Freedom, 01 Aprile 2016, 16:11:34 PM

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anthonyi

Vorrei rispondere a InVerno n. 57, io non ho filmati ma ho l'esperienza della mia vita perché, purtroppo, sono una persona soggetta ad infestazione malefica. Oggi ho trovato una sorta di serenità interiore ma in passato ho vissuto veramente brutti periodi. Sono una persona molto razionale, per cui lo shock di sentire tutte le sensazioni interiori che ho sentito è stato molto forte al punto da mettere in crisi la mia fede per la razionalità. Anche io ho vissuto e vivo situazioni di reazioni improvvise, e da me non volute in particolare durante la recita del S. Rosario.

giona2068

Nei momenti delle manifestazioni malefiche bisogna ricordare che davanti al Signore che dimora in noi, ogni ginocchia si piega in cielo (santi), in terra (umani viventi) e sotto la terra(demoni). Credere questo aiuta a superare il momento difficile, specialmente se accompagnato dal digiuno dal cibo e dalle cose che ci piacciono le quali sono la causa di ogni ns problema spirituale.

anthonyi

Rispondo a Giona2068. La mia esperienza mi permette di dirti che a volte il linguaggio della Chiesa opera delle semplificazioni. Il Maligno a volte china il capo di fronte al Signore, altre volte non lo fa, magari lo guarda in atto di sfida. Quello che è certo è che il male viene indebolito dagli atti sacrali, in particolare dalla preghiera. Tale indebolimento è però un processo lento, io sono stato esorcizzato nel 2007, tre preghiere di liberazione ed un esorcismo, ma da allora è solo iniziato un itinerario di graduale distruzione di quello che era infettato, e costruzione di una personalità libera dal male, un itinerario che non ha fine come possiamo desumere anche dalla parabola del grano e della gramigna.

giona2068

Per Anthony.

Bisogna vedere com'è la situazione e cioè se trattasi di impossessione o di d'incarnazione o addirittura di impossessione e incarnazione insieme. L'impossessione consiste nel maligno che s'impossessa senza la volontà della persona, es. tramite un malificio. L'incarnazione consiste nel peccato che entra nella persona la quale acconsente a peccare consapevolmente o inconsapevolmente, in ogni caso c'è  la volontà della persona. Esempio: droga, fumo, alcool, violenza, sesso x il sesso, superbia, orgoglio ecc. L'impossessione è facile da risolvere, mentre l'incarnazione richiede un impegno serio.  Il maligno non abbassa mai la testa se non è costretto a farlo, occorre che l'esorcista abbia la potenza per schiacciarlo e quando viene scacciato, se nella persona non entra la fede vera, ritorna. Anzi è scritto che dove ce n'era uno ne ritornano sette. Occorre quindi diventare esorcisti di se stessi e la cosa è possibile perché in ogni battezzato c'è lo Spirito del Signore Gesù che è potenza illimitata, se lo crediamo.

anthonyi

Per Giona 2068
Mi hai tolto le parole di bocca: "bisogna diventare esorcisti di se stessi". Per la mia esperienza il ruolo del prete esorcista è stata fondamentale all'inizio, ma poi, come mi è stato consigliato dallo stesso, ho dovuto fare da solo soprattutto con la preghiera.
Io comunque cerco di stare lontano nei ragionamenti da categorie istituzionali perché cerco di interpretare la verità sulla base della mia esperienza. Tu parli di incarnazione e possessione, io posso dirti che il confine tra i due concetti, sulla base della mia esperienza, è labile. La nostra volontà è fragile e può venir captata dalle forze del male. Come dice Gesù: "Chi opera il male diventa schiavo del male" a sottolineare la fragilità della nostra volontà. Si tratta di un concetto che in parte contrasta con il principio di libero arbitrio che in effetti io reputo una sistematizzazione troppo semplificata del problema della scelta individuale.
Quello però che ho notato è che con gli anni, sempre grazie alla preghiera, la mia forza interiore è progressivamente aumentata, sia in confronto alle pressioni interne del male, sia in confronto a fonti di tensione che la realtà esterna mi trasmette. 

giona2068

La nostra volontà diventa debole quando il peccato s'incarna nella persona. Ti faccio un esempio: Io una volta fumavo e non potevo stare senza sigarette, ma prima di cominciare a fumare non c'era niente che poteva costringermi a farlo. Quando ho deciso di provare ho fumato la prima sigaretta, che fra l'altro  non mi era piaciuto, e successivamente un'altra e poi un'altra fino a quando lo spirito del fumo è entrato in me arrivando al punto da obbligarmi a fumare anche quando  avrei preferito smettere. (L'aspetto fisiologico della nicotina incide al 10% max). Questo vale anche l'alcool, la droga, il cibo, il sesso, la pigrizia, l'orgoglio, la superbia, la violenza, il dominio e per quant'altro crea nella persona quella falsa sensazione di piacere. In altri termini voglio dire che fino a quando rimaniamo puri da questo mondo abbiamo ogni potere sul nostro volere. L'importante ora  è scoprire quale desiderio carnale ha preso il sopravvento sulla nostra volontà incarnandosi in noi. Se non lo scopriamo non potremo combattere l'incarnazione e oltretutto nella nostra preghiera non possiamo chiederne la liberazione. La speranza c'è se crediamo che il Signore Gesù è la potenza divina di fronte alla quale si piega ogni ginocchia ed è  nascosta in noi per ridarci il potere sul nostro volere.

HollyFabius

Citazione di: Freedom il 01 Aprile 2016, 16:11:34 PM
Ripropongo questo thread fiducioso che possa essere oggetto di ulteriori sviluppi.
L'incipit iniziale era questo:
La tesi di questo thread è che i credenti e i non credenti sono sullo stesso piano per quello che riguarda la probabilità che essi abbiano ragione.
Più che tesi a me sembra di tutta evidenza, tuttavia, ci sono molte persone che contraddicono questa affermazione. Queste ultime sostengono, pur non avendone l'assoluta certezza, che Dio non si percepisce dunque non c'è. E questa posizione è maggiormente veritiera di coloro i quali sostengono che (Dio c'è/Dio non c'è) stanno alla pari.

Qual è la vostra opinione?


E' il mio primo post e non ho letto tutto lo svolgimento del thread nel vecchio forum, spero quindi di non dire cose già osservate da altri.
Io credo sia fuorviante parlare di probabilità in merito alla fede. La probabilità è un concetto preciso che ha senso in un ambito di misurazione scientifica. Qui mancano i presupposti di una qualunque forma di misurazione.
Parlare di piani razionali, di ragione, di probabilità implica il considerare la posizione del credere o meno al pari di una teoria, in questo caso occorre ricordare che una teoria scientifica non si può dimostrare ma soltanto falsificare (Popper).

acquario69

Citazione di: HollyFabius il 23 Aprile 2016, 16:49:26 PM
Citazione di: Freedom il 01 Aprile 2016, 16:11:34 PM
Ripropongo questo thread fiducioso che possa essere oggetto di ulteriori sviluppi.
L'incipit iniziale era questo:
La tesi di questo thread è che i credenti e i non credenti sono sullo stesso piano per quello che riguarda la probabilità che essi abbiano ragione.
Più che tesi a me sembra di tutta evidenza, tuttavia, ci sono molte persone che contraddicono questa affermazione. Queste ultime sostengono, pur non avendone l'assoluta certezza, che Dio non si percepisce dunque non c'è. E questa posizione è maggiormente veritiera di coloro i quali sostengono che (Dio c'è/Dio non c'è) stanno alla pari.

Qual è la vostra opinione?


E' il mio primo post e non ho letto tutto lo svolgimento del thread nel vecchio forum, spero quindi di non dire cose già osservate da altri.
Io credo sia fuorviante parlare di probabilità in merito alla fede. La probabilità è un concetto preciso che ha senso in un ambito di misurazione scientifica. Qui mancano i presupposti di una qualunque forma di misurazione.
Parlare di piani razionali, di ragione, di probabilità implica il considerare la posizione del credere o meno al pari di una teoria, in questo caso occorre ricordare che una teoria scientifica non si può dimostrare ma soltanto falsificare (Popper).
condivido.
Anche questo puo essere un esempio dove la "quantita" si e' sostituita alla "qualita" Che nel caso sarebbe il suo presupposto fondamentale

giona2068



Ripropongo questo thread fiducioso che possa essere oggetto di ulteriori sviluppi.
L'incipit iniziale era questo:
La tesi di questo thread è che i credenti e i non credenti sono sullo stesso piano per quello che riguarda la probabilità che essi abbiano ragione.
Più che tesi a me sembra di tutta evidenza, tuttavia, ci sono molte persone che contraddicono questa affermazione. Queste ultime sostengono, pur non avendone l'assoluta certezza, che Dio non si percepisce dunque non c'è. E questa posizione è maggiormente veritiera di coloro i quali sostengono che (Dio c'è/Dio non c'è) stanno alla pari.

Qual è la vostra opinione?




E' il mio primo post e non ho letto tutto lo svolgimento del thread nel vecchio forum, spero quindi di non dire cose già osservate da altri.
Io credo sia fuorviante parlare di probabilità in merito alla fede. La probabilità è un concetto preciso che ha senso in un ambito di misurazione scientifica. Qui mancano i presupposti di una qualunque forma di misurazione.
Parlare di piani razionali, di ragione, di probabilità implica il considerare la posizione del credere o meno al pari di una teoria, in questo caso occorre ricordare che una teoria scientifica non si può dimostrare ma soltanto falsificare (Popper).


condivido.
Anche questo puo essere un esempio dove la "quantita" si e' sostituita alla "qualita" Che nel caso sarebbe il suo presupposto fondamentale

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Restando su piano probabilistico,  vediamo, dopo non so quanti secoli, cosa è successo nel mondo. I credenti veri sono i santi, se andiamo a contarli in questo tempo, sono molto ma molto ma molto meno dei non santi! Ergo la legge delle pari probabilità non ha trovato applicazione e ancora di più non ha trovato applicazione in un universo dei grandi numeri.
E' vero che l'uomo quando viene al mondo, diventando adulto, ha due vie: Credere o non credere, ma la maggior parte di loro alla fine non crede. Questo però non vuol dire che il Signore Dio non esiste, vuol dire solo che il mondo è seduttivo. Noi umani viviamo il visibile e l'invisibile e finiamo per scegliere il visibile perché satana riesce ad ingannare quelli che si lasciano sedurre dal visibile. A riguardo del percepire, tutti nasciamo con la capacità di percepirLo, ma questa facoltà sparisce nel momento che scopriamo il primo "mi piace".  Chi non Lo percepisce ha manomesso il dispositivo per percepirLo. Beati coloro che lo percepiscono perché vivranno da vivi per l'eternità. 


Mariano

Citazione di: giona2068 il 23 Aprile 2016, 19:05:30 PM
Ripropongo questo thread fiducioso che possa essere oggetto di ulteriori sviluppi.
L'incipit iniziale era questo:
La tesi di questo thread è che i credenti e i non credenti sono sullo stesso piano per quello che riguarda la probabilità che essi abbiano ragione.
Più che tesi a me sembra di tutta evidenza, tuttavia, ci sono molte persone che contraddicono questa affermazione. Queste ultime sostengono, pur non avendone l'assoluta certezza, che Dio non si percepisce dunque non c'è. E questa posizione è maggiormente veritiera di coloro i quali sostengono che (Dio c'è/Dio non c'è) stanno alla pari.

Qual è la vostra opinione?

E' il mio primo post e non ho letto tutto lo svolgimento del thread nel vecchio forum, spero quindi di non dire cose già osservate da altri.
Io credo sia fuorviante parlare di probabilità in merito alla fede. La probabilità è un concetto preciso che ha senso in un ambito di misurazione scientifica. Qui mancano i presupposti di una qualunque forma di misurazione.
Parlare di piani razionali, di ragione, di probabilità implica il considerare la posizione del credere o meno al pari di una teoria, in questo caso occorre ricordare che una teoria scientifica non si può dimostrare ma soltanto falsificare (Popper).

condivido.
Anche questo puo essere un esempio dove la "quantita" si e' sostituita alla "qualita" Che nel caso sarebbe il suo presupposto fondamentale

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Restando su piano probabilistico,  vediamo, dopo non so quanti secoli, cosa è successo nel mondo. I credenti veri sono i santi, se andiamo a contarli in questo tempo, sono molto ma molto ma molto meno dei non santi! Ergo la legge delle pari probabilità non ha trovato applicazione e ancora di più non ha trovato applicazione in un universo dei grandi numeri.
E' vero che l'uomo quando viene al mondo, diventando adulto, ha due vie: Credere o non credere, ma la maggior parte di loro alla fine non crede. Questo però non vuol dire che il Signore Dio non esiste, vuol dire solo che il mondo è seduttivo. Noi umani viviamo il visibile e l'invisibile e finiamo per scegliere il visibile perché satana riesce ad ingannare quelli che si lasciano sedurre dal visibile. A riguardo del percepire, tutti nasciamo con la capacità di percepirLo, ma questa facoltà sparisce nel momento che scopriamo il primo "mi piace".  Chi non Lo percepisce ha manomesso il dispositivo per percepirLo. Beati coloro che lo percepiscono perché vivranno da vivi per l'eternità.
Come è vero che per dialogare (e tendere ad una conclusione) è necessario approfondire il significato che i dialoganti danno alle parole ed il senso della frase.
Io, e mi pare anche altri, ho letto la domanda di Freedom con un significato matematico e da un punto di vista laico: non potendo l'uomo razionalmente provare l'esistenza di ciò in cui crede o non crede, la probabilità che sia vera l'una o l'altra ipotesi è la stessa.
Altri hanno letto la domanda come probabilità che esista Dio (ed ovviamente il discorso si è allargato a macchia d'olio).
Ritengo che HollyFabius ha giustamente detto che in tal caso non è possibile parlare di probabilità.
In ultimo giona2068 è tornato sul secondo modo di lettura, e la mia opinione è che in tal caso non si potrà mai giungere  ad una condivisione razionale.

Marco Dolivo

Scusate, ho letto qualche risposta ma non tutte e quindi, forse, sarò ripetitivo.
A prescindere dal fatto che la consapevolezza spirituale, chi non la ha è ben lontano dal valutare qualcosa di invisibile e apparentemente insensato com la figura di DIO, vorrei sottolineare il fatto che ultimamente qualcosa è cambiato. Visto che chi ha la capacità di sentire Dio non ha bisogno delle mie parole cercherò di parlare a chi non sente in se questa abilità.
Dicevo, ultimamente la scienza e per la precisione la fisica quantistica ha fatto delle scoperte rivoluzionarie. Ovviamente se qualcosa esiste per d'avvero, una traccia di se deve pur lasciarla, o quantomeno una parvenza di plausibilità.
La fisica quantistica, rivoluzionando le leggi di base che riguardano la fisica classica, ci dice in contrasto con essa, che la materia non è isolabile. Che le particelle che compongono il nostro corpo sono tutte collegate tra loro tramite il vuoto quantistico e quindi ogni particella essendo circondata dal vuoto è in relazione tramite il vuoto stesso con tutte le altre particelle. La fisica quantistica, ci dice inoltre che il vuoto ha la capacità di mettere in fase o per meglio dire, ha la capacità far risuonare alcune molecole tra loro, ovvero di far si che più molecole inizino ad oscillare con la stessa frequenza. Quindi il vuoto è un veicolo tramite il quale si possono inviare comandi a determinate molecole. Cosi facendo, queste molecole tra loro risonanti creano un dominio di coerenza. Ciò, vuol dire che un gruppo definito di particelle si muovono o vibrano tra loro allo stesso ritmo e in quel momento vibrando alla stessa frequenza, sono coerenti tra loro.
Faccio un esempio grossolano e sicuramente sbagliato nel suo principio, ma che da l'idea di quello che voglio dire. Immaginate di avere una piastra piana attaccata ad uno strumento che gli trasmette vibrazione. Questo strumento che trasmette vibrazione è a sua volta collegato ad un computer che ha la capacità di selezionare una singola frequenza per volta. Adesso immaginate di mettere su questo piano del sale grosso, che essendo leggero si adatta bene allo scopo. Ad una certa frequenza selezionata con il computer, anche il piatto metallico vibra a quella frequenza. Si potrà notare che i chicchi di sale appoggiati casualmente sulla superfice si predisporranno assumendo una specifica forma fisica.
Cambiando frequenza anche la predisposizione quindi il disegno formato dai chicchi di sale cambia, dando forma ad un nuovo e diverso disegno. Questo esperimento è reale e potrete trovare qualche video in rete. Anche se come premesso, il principio scientifico di questo esperimento non calza alla perfezione con il vuoto quantistico, perché il sale si predispone in base ai punti di vibrazione del piano, questo serve a farci immaginare visivamente come una frequenza possa servire a creare agglomerati di particelle.
Ovviamente quello che succede nel nostro organismo è molto molto più complesso perché ad una certo comando, devono unirsi determinate particelle in una specifica sequenza non casuale ad un determinato punto del corpo per dare luogo ad una specifica reazione. In pratica, ballando allo stesso ritmo, le particelle come anche gli atomi che le compongono, si uniscono a svolgere un determinato compito che può servire per esempio a farci grattarci il naso come diceva Emilio del Giudice, oppure possono portare il cervello ad elaborare o a memorizzare una specifica informazione.
La fisica quantistica, ci da l'assoluta certezza che può esistere qualcosa che non si può ne misurare e ne pesare, questo è il vuoto quantistico.
Ma il vuoto quantico è solo uno strumento per portare alle particelle un comando. Questo vuol dire, e qui troviamo il nocciolo del discorso, che dietro il vuoto quantico c'è qualcuno che comanda. Che c'è un coordinatore, un direttore d'orchestra che fa in modo che il suono di ogni singolo elemento dell'orchestra risuonando con gli altri orchestrali dia luogo ad un suono disciplinato che trasforma il rumore in un tipo di musica piuttosto che in un'altra. Dove questo tipo di musica è funzionale ad una azione.
Parlando di domini di coerenza, si ha la certezza che esistono degli agglomerati di particelle risuonanti che a loro volta possono risuonare con altri domini di coerenza in una gerarchia verticale. Per esempio il polmone è un dominio di coerenza all'interno di un corpo con cui deve essere coerente. Se vediamo il polmone non troviamo una molecola che inspira e una che espira e una che sta senza fare nulla. Tutte seguono uno schema che gli permette di essere considerato un singolo organo. Quindi troviamo un dominio che forma il polmone che è all'interno di un individuo che è a sua volta un dominio coerente. 
Ma chi comanda questo dominio coerente? La Spiritualità da una sua risposta, ma badate bene, anche la psicologia da una sua risposta e se credete che parlino di due cose diverse vi sbagliate. Ora sarebbe troppo lungo approfondire il discorso quindi sorvoliamo.
La nostra coscienza, che è la parte di noi che trae esperienza dalla vita, è influenzata da una coscienza collettiva. Cosa vuol dire. Ognuno di noi nasce in un determinato ambiente, e le persone o coscienze che compongono questo ambiente crea uno specifico dominio risonante e da questo il soggetto ne può essere influenzato. Un individuo che nasce nella periferia di Roma per esempio, potrà avere un  imprinting diverso da chi nasce in un quartiere bene. Ma comunque è sempre Romano che è differente da un Milanese e quindi Roma diventa un dominio superiore che ingloba entrambi. Ma poi, tutti e due, Milanese e Romano sono Italiani che sono diversi dai Tedeschi e quindi L'Italia diventa anch'essa un ambiente risuonante più alto. Poi l'Italiano e il Tedesco sono europei che sono simili dagli Asiatici. Ma poi tutti e due sono terrestri che sicuramente saranno diversi dagli Extra terrestri.
A questo punto e concludo, si può presupporre che anche se non ne siamo coscienti, nella stessa maniera di come una singola cellula non è in grado di definire un corpo umano, che ci possano essere dei domini di coerenza più alti a governare i domini sottostanti. A questo punto DIO diventa plausibile.

HollyFabius

Citazione di: Marco Dolivo il 28 Aprile 2016, 14:26:52 PM
Scusate, ho letto qualche risposta ma non tutte e quindi, forse, sarò ripetitivo.
A prescindere dal fatto che la consapevolezza spirituale, chi non la ha è ben lontano dal valutare qualcosa di invisibile e apparentemente insensato com la figura di DIO, vorrei sottolineare il fatto che ultimamente qualcosa è cambiato. Visto che chi ha la capacità di sentire Dio non ha bisogno delle mie parole cercherò di parlare a chi non sente in se questa abilità.
Dicevo, ultimamente la scienza e per la precisione la fisica quantistica ha fatto delle scoperte rivoluzionarie. Ovviamente se qualcosa esiste per d'avvero, una traccia di se deve pur lasciarla, o quantomeno una parvenza di plausibilità.
La fisica quantistica, rivoluzionando le leggi di base che riguardano la fisica classica, ci dice in contrasto con essa, che la materia non è isolabile. Che le particelle che compongono il nostro corpo sono tutte collegate tra loro tramite il vuoto quantistico e quindi ogni particella essendo circondata dal vuoto è in relazione tramite il vuoto stesso con tutte le altre particelle. La fisica quantistica, ci dice inoltre che il vuoto ha la capacità di mettere in fase o per meglio dire, ha la capacità far risuonare alcune molecole tra loro, ovvero di far si che più molecole inizino ad oscillare con la stessa frequenza. Quindi il vuoto è un veicolo tramite il quale si possono inviare comandi a determinate molecole. Cosi facendo, queste molecole tra loro risonanti creano un dominio di coerenza. Ciò, vuol dire che un gruppo definito di particelle si muovono o vibrano tra loro allo stesso ritmo e in quel momento vibrando alla stessa frequenza, sono coerenti tra loro.
Faccio un esempio grossolano e sicuramente sbagliato nel suo principio, ma che da l'idea di quello che voglio dire. Immaginate di avere una piastra piana attaccata ad uno strumento che gli trasmette vibrazione. Questo strumento che trasmette vibrazione è a sua volta collegato ad un computer che ha la capacità di selezionare una singola frequenza per volta. Adesso immaginate di mettere su questo piano del sale grosso, che essendo leggero si adatta bene allo scopo. Ad una certa frequenza selezionata con il computer, anche il piatto metallico vibra a quella frequenza. Si potrà notare che i chicchi di sale appoggiati casualmente sulla superfice si predisporranno assumendo una specifica forma fisica.
Cambiando frequenza anche la predisposizione quindi il disegno formato dai chicchi di sale cambia, dando forma ad un nuovo e diverso disegno. Questo esperimento è reale e potrete trovare qualche video in rete. Anche se come premesso, il principio scientifico di questo esperimento non calza alla perfezione con il vuoto quantistico, perché il sale si predispone in base ai punti di vibrazione del piano, questo serve a farci immaginare visivamente come una frequenza possa servire a creare agglomerati di particelle.
Ovviamente quello che succede nel nostro organismo è molto molto più complesso perché ad una certo comando, devono unirsi determinate particelle in una specifica sequenza non casuale ad un determinato punto del corpo per dare luogo ad una specifica reazione. In pratica, ballando allo stesso ritmo, le particelle come anche gli atomi che le compongono, si uniscono a svolgere un determinato compito che può servire per esempio a farci grattarci il naso come diceva Emilio del Giudice, oppure possono portare il cervello ad elaborare o a memorizzare una specifica informazione.
La fisica quantistica, ci da l'assoluta certezza che può esistere qualcosa che non si può ne misurare e ne pesare, questo è il vuoto quantistico.
Ma il vuoto quantico è solo uno strumento per portare alle particelle un comando. Questo vuol dire, e qui troviamo il nocciolo del discorso, che dietro il vuoto quantico c'è qualcuno che comanda. Che c'è un coordinatore, un direttore d'orchestra che fa in modo che il suono di ogni singolo elemento dell'orchestra risuonando con gli altri orchestrali dia luogo ad un suono disciplinato che trasforma il rumore in un tipo di musica piuttosto che in un'altra. Dove questo tipo di musica è funzionale ad una azione.
Parlando di domini di coerenza, si ha la certezza che esistono degli agglomerati di particelle risuonanti che a loro volta possono risuonare con altri domini di coerenza in una gerarchia verticale. Per esempio il polmone è un dominio di coerenza all'interno di un corpo con cui deve essere coerente. Se vediamo il polmone non troviamo una molecola che inspira e una che espira e una che sta senza fare nulla. Tutte seguono uno schema che gli permette di essere considerato un singolo organo. Quindi troviamo un dominio che forma il polmone che è all'interno di un individuo che è a sua volta un dominio coerente.  
Ma chi comanda questo dominio coerente? La Spiritualità da una sua risposta, ma badate bene, anche la psicologia da una sua risposta e se credete che parlino di due cose diverse vi sbagliate. Ora sarebbe troppo lungo approfondire il discorso quindi sorvoliamo.
La nostra coscienza, che è la parte di noi che trae esperienza dalla vita, è influenzata da una coscienza collettiva. Cosa vuol dire. Ognuno di noi nasce in un determinato ambiente, e le persone o coscienze che compongono questo ambiente crea uno specifico dominio risonante e da questo il soggetto ne può essere influenzato. Un individuo che nasce nella periferia di Roma per esempio, potrà avere un  imprinting diverso da chi nasce in un quartiere bene. Ma comunque è sempre Romano che è differente da un Milanese e quindi Roma diventa un dominio superiore che ingloba entrambi. Ma poi, tutti e due, Milanese e Romano sono Italiani che sono diversi dai Tedeschi e quindi L'Italia diventa anch'essa un ambiente risuonante più alto. Poi l'Italiano e il Tedesco sono europei che sono simili dagli Asiatici. Ma poi tutti e due sono terrestri che sicuramente saranno diversi dagli Extra terrestri.
A questo punto e concludo, si può presupporre che anche se non ne siamo coscienti, nella stessa maniera di come una singola cellula non è in grado di definire un corpo umano, che ci possano essere dei domini di coerenza più alti a governare i domini sottostanti. A questo punto DIO diventa plausibile.

Scusa la franchezza ma a me questo pare un discorso poco chiaro e con alcuni salti logici mancanti.
La fisica quantistica non ha rivoluzionato le leggi di base della fisica classica, ha semplicemente messo a disposizione un metodo matematico statistico più preciso dei modelli precedenti per predire il comportamento delle particelle, non dice che la materia non è isolabile ma dice che non è possibile determinare contemporaneamente posizione e quantità di moto.
Ti chiedi chi comanda il dominio coerente dando per scontato che il dominio coerente debba venire comandato, cosa tutt'altro che scontata: la risposta in questo caso è già nella domanda.
La sensazione è che il senso del tuo discorso sia equipollente al secondo principio della termodinamica.
L'idea che esistano gerarchie nella realtà non implica che vi sia una divinità razionale (come punta più alta della gerarchia).
Se la questione logica fosse così semplice non esisterebbe una tradizione filosofica millenaria (l'ontologia) che discute di questi argomenti.
Certo questa è anch'essa una affermazione non dimostrata ma insomma io preferisco non presupporre un passato collettivo di incapacità di afferrare principi decisivi ma semplicissimi.


Marco Dolivo

"La fisica quantistica non ha rivoluzionato le leggi di base della fisica classica, ha semplicemente messo a disposizione un metodo matematico statistico più preciso dei modelli precedenti per predire il comportamento delle particelle, non dice che la materia non è isolabile ma dice che non è possibile determinare contemporaneamente posizione e quantità di moto."
Non sono un fisico, ma o hai ragione tu o hanno ragione i fisici.
https://www.youtube.com/watch?v=FP0-iLfFFN0

HollyFabius

Citazione di: Marco Dolivo il 28 Aprile 2016, 17:37:34 PM
"La fisica quantistica non ha rivoluzionato le leggi di base della fisica classica, ha semplicemente messo a disposizione un metodo matematico statistico più preciso dei modelli precedenti per predire il comportamento delle particelle, non dice che la materia non è isolabile ma dice che non è possibile determinare contemporaneamente posizione e quantità di moto."
Non sono un fisico, ma o hai ragione tu o hanno ragione i fisici.
https://www.youtube.com/watch?v=FP0-iLfFFN0

Guarda che puoi arrivare ad essere un fisico delle particelle senza avere la benché minima cultura filosofica. L'essere fisico non è garanzia di comprensione dell'ontologia sottostante la disciplina.


Mario Barbella

Citazione di: Freedom il 01 Aprile 2016, 16:11:34 PM
Ripropongo questo thread fiducioso che possa essere oggetto di ulteriori sviluppi.
L'incipit iniziale era questo:
La tesi di questo thread è che i credenti e i non credenti sono sullo stesso piano per quello che riguarda la probabilità che essi abbiano ragione.
Più che tesi a me sembra di tutta evidenza, tuttavia, ci sono molte persone che contraddicono questa affermazione. Queste ultime sostengono, pur non avendone l'assoluta certezza, che Dio non si percepisce dunque non c'è. E questa posizione è maggiormente veritiera di coloro i quali sostengono che (Dio c'è/Dio non c'è) stanno alla pari.

Qual è la vostra opinione?

Lo sviluppo è questo:
http://www.riflessioni.it/forum/spiritualita/14736-credere-o-non-credere-sono-due-ipotesi-con-uguale-probabilita-ma-di-segno-contrario.html

La direzione verso la quale mi piacerebbe approfondire è quella indicata dall'amico Giuseppe dove "il credere" è qualcosa di più di una idea, qualcosa di più di un convincimento....
Scrive Giuseppe:
Che dire?
Da quando mi sono registrato sto dicendo che per credere occorre avere lo Spirito, che la fede non è un sapere ma un sentire, che chi non crede non crede perché non può credere, che al credere non si arriva attraverso i libri, che la dimora della fede non è il cervello ma il cuore, che la fede alla quale si arriva con il ragionamento è fede mentale cioè non stabile ecc...., ma ancora argomentiamo su l'esistenza del Signore Dio facendo ricorso al metodo scientifico, razionale ecc.
A riguardo delle probabilità di concludere che il Signore Dio esista o no, che in ogni caso non ha nessuna relazione con Fede vera o con la non fede trattandosi solo di elucubrazione mentale, non è un fatto probatorio di tipo incondizionato, ma è una conclusione che dipende dallo stato psicospirituale della persona.
Il credere/la fede è come l'appetito chi è vivo lo sente chi non è vivo non può sentirlo.
Chi non può sentire si diletta a produrre tesi che non stanno ne in cielo ne in terra.
La fede è come l'amore, anzi è l'amore, che non si spiega, ma si sente.
Ciao a tutti - Giuseppe

Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

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