Credere e' un bisogno dell'essere umano.

Aperto da Mariano, 12 Maggio 2016, 15:35:27 PM

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Mariano

Mi riallaccio nuovamente al topic di Freedom sulla probabilità del credere e del non credere per porre un'altra domanda che ho inserito come affermazione nel titolo proposto: 
Credere e' un bisogno dell'essere umano?
Da quanto ha asserito lo psicologo Maslow, il bisogno di trascendenza dalla propria individualità per riconoscersi come parte di un universo superiore di origine divino, fa parte dei bisogni fondamentali dell'uomo così come il respirare ed il nutrirsi.
Ritengo che quanto affermato da Maslow da un punto di vista psicologico trovi conferma dalle statistiche riportate da Paolo Bancale nella sua rubrica d'autore di questo sito dalle quali appare che solo il 14% circa della popolazione mondiale sia ateo.

HollyFabius

Citazione di: Mariano il 12 Maggio 2016, 15:35:27 PM
Mi riallaccio nuovamente al topic di Freedom sulla probabilità del credere e del non credere per porre un'altra domanda che ho inserito come affermazione nel titolo proposto:
Credere e' un bisogno dell'essere umano?
Da quanto ha asserito lo psicologo Maslow, il bisogno di trascendenza dalla propria individualità per riconoscersi come parte di un universo superiore di origine divino, fa parte dei bisogni fondamentali dell'uomo così come il respirare ed il nutrirsi.
Ritengo che quanto affermato da Maslow da un punto di vista psicologico trovi conferma dalle statistiche riportate da Paolo Bancale nella sua rubrica d'autore di questo sito dalle quali appare che solo il 14% circa della popolazione mondiale sia ateo.

Respirare e mangiare sono bisogni fondamentali (primari), e infatti tutti mangiano e respirano; se credere fosse un bisogno fondamentale il 100% delle persone crederebbe, non 86%.


Freedom

Citazione di: HollyFabius il 12 Maggio 2016, 15:51:58 PM
Respirare e mangiare sono bisogni fondamentali (primari), e infatti tutti mangiano e respirano; se credere fosse un bisogno fondamentale il 100% delle persone crederebbe, non 86%.
Non penso si possa percentualizzare tale bisogno.
Ma tutti credono. In qualcosa, magari non di trascendente bensì di immanente. Tutti credono e adorano qualcuno o qualcosa.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Elyah

Credere è un aspetto dell'essere umano, che lo caratterizza; senza la FEDE, non ci sarebbero state le scoperte scientifiche.

Ogni scoperta scientifica è stata dimostrata... POI!!! ma prima della scoperta vi è un atto di FEDE, in cui il ricercatore si adopera a dimostrare una determinata tesi. Ma tutto il tempo che intercorre dall'INTUIZIONE alla DIMOSTRAZIONE, il ricercatore vive in una dimensione di "incertezza", perchè sotto mano non ha nulla di concreto... fino a quando la sua tesi non è dimostrata.

Se non ci fosse stata la FEDE, nessuno ricercatore avrebbe scoperto nulla, perchè avrebbe desistito immediatamente.


Ciao

Duc in altum!

#4
**  scritto da Mariano:
CitazioneDa quanto ha asserito lo psicologo Maslow, il bisogno di trascendenza dalla propria individualità per riconoscersi come parte di un universo superiore di origine divino, fa parte dei bisogni fondamentali dell'uomo così come il respirare ed il nutrirsi.

Non ricordo in quale discussione precedente (forse proprio in quella sull'uguale probabilità) avevo accennato, anche senza essere psicologo (cosa che dimostra che fede e scienza servono, quando si desidera, avendo letto un libro o 1000 libri, la stessa verità), che è obbligatorio per ogni essere umano respirare, mangiare e credere (quindi scommettere la propria esistenza) in qualcosa per fede, ossia credere nell'impossibile irrazionalmente.
Situazione oggettiva che dovrebbe far riflettere sul fatto che se le prime due necessità possono essere anche considerate, e accettate, quali conseguenze dell'evoluzione "casuale o fortuita", riesce difficile reputarla anche l'origine per quel che riguarda la dimensione della "fede".



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**  scritto da HollyFabius:

CitazioneRespirare e mangiare sono bisogni fondamentali (primari), e infatti tutti mangiano e respirano; se credere fosse un bisogno fondamentale il 100% delle persone crederebbe, non 86%.

E' questo l'inganno, credersi meritevoli di poter esistere senza credere, semplicemente attraverso la facoltà di poterlo dire.
Anche quel 14% della popolazione mondiale, di oggi e di domani, non potrà (può) evitare di credere, fosse anche nel Nulla.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

giona2068

Senza scomodare Maslow, la scienza e/o la sociologia, il bisogno di credere altro non è che  la presenza nell'uomo dello Spirito Santo/Vita che desidera essere in comunione totale con il cuore dello Spirito dal quale procede. I desideri dell'anima, anch'essa di natura divina, vengono suscitati dallo Spirito che dimora in essa e questi desideri sono confacenti alla sua natura divina. Situazioni di questo genere riguardano solo le persone che hanno conservato lo Spirito Santo che le rende vive. Chi ha perso completamente lo Spirito Santo non sente questo desiderio perché è morto e il morto sente solo i desideri della morte: Rifiuto di credere nel Signore Dio, desideri di questi mondo, quelli carnali in particolari, superbia, orgoglio, odio, denaro, potere ecc.. La morte è satana e questi desideri e modi di pensare sono i suoi, anche se la persona crede che siano suoi. Infatti chi li soddisfa non vive in pace. Non dimentichiamo che chiunque rifiuta il Signore Dio e il credere in Lui non è arrivato a questo passando per una terra di nessuno, cioè  essere senza il Signore Dio e senza lo spirito del peccato/satana,  perché ha perso lo Spirito Santo proprio in contemporanea con il peccare. Per questo è scritto: Chi non è con me è contro di me. 
Chi è con Lui crede e ne sente il desiderio perché lo Spirito gli fan sentire questo e guida i suoi passi per amare, costruire la pace, rispettare tutti ecc..., il altre parole gli conferisce un buon comportamento che lo rende quantomeno umano.
Stando le cose in questo modo, è totalmente inutile tentare di convincere un ateo a credere. Sarebbe come convincere satana che dopo mille anni nello stagno di zolfo/inferno (Ap. 12)  non ha cambiato idea perché ha ripreso a sedurre gli uomini.

HollyFabius

#6
Citazione di: Freedom il 13 Maggio 2016, 09:04:22 AM
Non penso si possa percentualizzare tale bisogno.
Ma tutti credono. In qualcosa, magari non di trascendente bensì di immanente. Tutti credono e adorano qualcuno o qualcosa.

Citazione di: Elyah il 13 Maggio 2016, 09:49:36 AM
Credere è un aspetto dell'essere umano, che lo caratterizza; senza la FEDE, non ci sarebbero state le scoperte scientifiche.

Ogni scoperta scientifica è stata dimostrata... POI!!! ma prima della scoperta vi è un atto di FEDE, in cui il ricercatore si adopera a dimostrare una determinata tesi. Ma tutto il tempo che intercorre dall'INTUIZIONE alla DIMOSTRAZIONE, il ricercatore vive in una dimensione di "incertezza", perchè sotto mano non ha nulla di concreto... fino a quando la sua tesi non è dimostrata.

Se non ci fosse stata la FEDE, nessuno ricercatore avrebbe scoperto nulla, perchè avrebbe desistito immediatamente.

Citazione di: Duc in altum! il 13 Maggio 2016, 10:13:59 AM
E' questo l'inganno, credersi meritevoli di poter esistere senza credere, semplicemente attraverso la facoltà di poterlo dire.
Anche quel 14% della popolazione mondiale, di oggi e di domani, non potrà (può) evitare di credere, fosse anche nel Nulla.


In realtà l'inganno è dato dal significato che si vuole dare al termine fede.
Il termine fede deriva dal latino fĭdes, overro "fiducia, lealtà" oppure foedus ossia "patto, concordia".
Viene però spesso usato con il significato di credenza piena e fiduciosa in entità superiori.

Il primo significato è sicuramente presente in tutti, io non potrei neppure sedermi se non avessi fiducia che la sedia stia dov'è mentre mi siedo, non potrei digitare sulla tastiere se non fossi consapevole e avessi fiducia che il tasto che premo produca la lettera che voglio produrre.
Senza questa fede non potrei compiere niente, rimmarrei paralizzato dal compiere qualunque azione non potendone conoscere le conseguenze.
Non potrei camminare senza la fiducia che le mie gambe mi tengano in piedi, non potrei mangiare senza la fiducia che il cibo sia poi digerito e commestibile.

Altro cosa è avere fiducia, per esempio, in una entità superiore, per esempio Dio, razionale e buona. Si può vivere senza questo tipo di fiducia.
La confusione del linguaggio è causa di molti fraintendimenti, quando mancano le parole per separare i significati si può, ad una analisi superficiale, arrivare a conclusioni errate.
Siamo proprio in questo caso.

Chiedere se sia un bisogno primario dell'uomo credere senza specificare se si intende il credere nella accezione debole di generica fiducia o nella accezione forte di fiducia nel trascendente può avere quindi due interpretazioni.
Le due cose non possono convivere, o si chiede la cosa nella accezione debole o si chiede la cosa nella accezione forte.

La accezione debole a me non interessa e ritengo la risposta banale, ho interpretato la domanda nella sua accezione forte di fede nel superiore, nell'entità superiore, ecc. e a questa ho risposto.
La questione di rendere il nulla oggetto e di concludere che come minimo si crede in questo è un errore, anch'esso derivato dalla necessità umana di rappresentare nel logos ogni aspetto del discorso.
Ma il nulla non ha una costruzione positiva, oggettuale bensì una costruzione negativa, di mancanza di ogni cosa, non può essere usata senza entrare in contraddizione affermando la sua esistenza.
Il nulla non è, e sostenere che il nulla è, equivale a realizzare il giochetto della divisione per zero che permette di rendere uguale qualunque equazione matematica.

giona2068

Fede e fiducia non sono sinonimi da usarsi alternativamente, almeno nell'accezione comune. Fede vuol dire speranza nel Signore Dio e fiducia vuol dire certezza o quasi  nelle cose del mondo. Esempio: La sedia o le gambe che ci sostengono.
Quello che non capisco è perché chi non ha fede vuol spigare a chi ne ha cosa essa sia. Fino a quando l'uomo vive senza fede non sa cosa essa sia e non conosce gli effetti vitali di essa su di lui. Oltretutto non sa cosa vuol dire vita e vivere e quando, chi non ha fede,  afferma che l'uomo può vivere senza fede, lo afferma con convinzione perché non sa che sta vivendo da morto e che quella che chiama vita, altro non è che il "vegetare. Non solo non sa cosa  voglia dire vita, ma non sa neanche cosa voglia dire morte. Manca cioè di esperito. Esempio: Quando parla Vladimiro, alias Luxuria, che penso ormai tutti conosciamo per averlo visto(a) in TV, sembra che parli la sapienza in persona, ma la sua ratio è 100% la ratio di questo mondo! Se le/gli chiedessimo se crede o non, potrebbe rispondere anche sì, ma sarebbe una risposta di circostanza per da valore alle sue affermazioni.
Questa è la conseguenza del vivere senza fede che porta alla conclusione che si può vivere senza di essa. La stessa mancanza di fede non consente che la persona si accorga  di essere senza vita perché satana semina morte e fonda il suo potere su questa inconsapevolezza . Se si sapesse distinguere la vita dalla morte, la conclusione sarebbe che senza fede si vive da morti, cioè si vegeta solo, anche se si fa sesso, si mangia, si cammina ecc....

Sariputra

Citazione di: giona2068 il 13 Maggio 2016, 13:43:25 PMFede e fiducia non sono sinonimi da usarsi alternativamente, almeno nell'accezione comune. Fede vuol dire speranza nel Signore Dio e fiducia vuol dire certezza o quasi nelle cose del mondo. Esempio: La sedia o le gambe che ci sostengono. Quello che non capisco è perché chi non ha fede vuol spigare a chi ne ha cosa essa sia. Fino a quando l'uomo vive senza fede non sa cosa essa sia e non conosce gli effetti vitali di essa su di lui. Oltretutto non sa cosa vuol dire vita e vivere e quando, chi non ha fede, afferma che l'uomo può vivere senza fede, lo afferma con convinzione perché non sa che sta vivendo da morto e che quella che chiama vita, altro non è che il "vegetare. Non solo non sa cosa voglia dire vita, ma non sa neanche cosa voglia dire morte. Manca cioè di esperito. Esempio: Quando parla Vladimiro, alias Luxuria, che penso ormai tutti conosciamo per averlo visto(a) in TV, sembra che parli la sapienza in persona, ma la sua ratio è 100% la ratio di questo mondo! Se le/gli chiedessimo se crede o non, potrebbe rispondere anche sì, ma sarebbe una risposta di circostanza per da valore alle sue affermazioni. Questa è la conseguenza del vivere senza fede che porta alla conclusione che si può vivere senza di essa. La stessa mancanza di fede non consente che la persona si accorga di essere senza vita perché satana semina morte e fonda il suo potere su questa inconsapevolezza . Se si sapesse distinguere la vita dalla morte, la conclusione sarebbe che senza fede si vive da morti, cioè si vegeta solo, anche se si fa sesso, si mangia, si cammina ecc....

Beh, caro giona...se l'inferno fosse il fare sesso,mangiare e camminare non sarebbe così terribile... :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

HollyFabius

Citazione di: giona2068 il 13 Maggio 2016, 13:43:25 PM
Fede e fiducia non sono sinonimi da usarsi alternativamente, almeno nell'accezione comune.
Fede vuol dire speranza nel Signore Dio e fiducia vuol dire certezza o quasi  nelle cose del mondo. Esempio: La sedia o le gambe che ci sostengono.
Quello che non capisco è perché chi non ha fede vuol spigare a chi ne ha cosa essa sia.
Fino a quando l'uomo vive senza fede non sa cosa essa sia e non conosce gli effetti vitali di essa su di lui. Oltretutto non sa cosa vuol dire vita e vivere e quando, chi non ha fede,  afferma che l'uomo può vivere senza fede, lo afferma con convinzione perché non sa che sta vivendo da morto e che quella che chiama vita, altro non è che il "vegetare. Non solo non sa cosa  voglia dire vita, ma non sa neanche cosa voglia dire morte. Manca cioè di esperito. Esempio: Quando parla Vladimiro, alias Luxuria, che penso ormai tutti conosciamo per averlo visto(a) in TV, sembra che parli la sapienza in persona, ma la sua ratio è 100% la ratio di questo mondo! Se le/gli chiedessimo se crede o non, potrebbe rispondere anche sì, ma sarebbe una risposta di circostanza per da valore alle sue affermazioni.
Questa è la conseguenza del vivere senza fede che porta alla conclusione che si può vivere senza di essa. La stessa mancanza di fede non consente che la persona si accorga  di essere senza vita perché satana semina morte e fonda il suo potere su questa inconsapevolezza . Se si sapesse distinguere la vita dalla morte, la conclusione sarebbe che senza fede si vive da morti, cioè si vegeta solo, anche se si fa sesso, si mangia, si cammina ecc....

Vediamo di mantenere il dialogo su livelli di tolleranza e intelligenza accettabili.

Ho riportato il significato etimologico, la radice della parola fede per il semplice motivo che la accezione comune è ambigua e spesso si intende parlare di fede ma si fanno affermazioni sulla fiducia.

Ti faccio notare che è una cosa molto fastidiosa leggere un post di risposta ad un tuo post e che quindi ti riguarda senza che l'interlocutore abbia il coraggio di rivolgersi direttamente a te e che anzi cerchi generici appoggi, rivolgendosi a tutta la platea di lettori.

E' sintomo sia di debolezza che di maleducazione. Di debolezza perché è evidente che ti aspetti un appoggio altrui non avendo evidentemente un appoggio dentro di te.
Di maleducazione perché è equivalente a parlare male di una persone in una platea con la persona presente e in ascolto.

Passando ad un piano razionale e non di pancia, ti spiego perché sei in errore nell'unica frase di un qualche interesse che ho letto nel tuo post.
Te lo spiego analizzando la frase, semanticamente identica ad una tua:
"Quello che non capisco è perché chi non ha A vuol spiegare a chi ne ha cosa essa sia"
Proviamo a mettere al posto della A una malattia grave, mortale se trascurata.

Per esempio:
"Quello che non capisco è perché chi non ha 'il tumore al seno' vuol spiegare a chi ne ha cosa essa sia"
La risposta è lì, comprensibile ad ogni livello, la medicina studia il tumore al seno e il medico che conosce bene la cura aiuta chi ha il tumore salvandogli la vita.
Ecco un caso di chi NON HA qualcosa che CONOSCE la cosa CHE NON HA meglio di chi quella cosa ha.

Preciso (perché dato il livello dei discorsi potresti non capire) che io non sto affermando che esiste un medico che può guarirti di una qualche malattia, ho solo cercato di farti capire che il possesso di qualcosa non ci pone in una posizione di privilegiata, di superiorità, rispetto alla conoscenza della cosa posseduta. Questo è vero per qualunque cosa, compresa la fede.

Ti prego inoltre, vivamente, di evitare, in risposta ai miei post, di darmi del morto o del vegetale.
E' la prima e ultima volta che lo dico, dopodiché mi limiterò a segnalare al moderatore ogni tuo post insultante.

Immagina, se hai la capacità di farlo, che io possieda una qualità aggiuntiva alle tue che mi permetta di ragionare sulla fede e sulla vita meglio e più di te.
Non che questo sia vero, ma il solo immaginarlo ti può fornire quel grado di umiltà che è sempre bene avere in un luogo pubblico.
Se questa immagine ferisce o sconcerta bisogna farsene una ragione, esistono persone più intelligenti e più ignoranti di noi per ogni argomento si tratti.
Io sono pieno di queste immagini, che riempiono di dubbi la mia vita intellettuale perché quella reale, ti posso assicurare, è piena sia di soddisfazioni che di qualità positive ben lontane dalla tue immagini sataniche.

Spero per te che in un'altra vita ti possa venire il piccolo dubbio che forse tra me e te chi è più vicino ad un vegetale è chi di quella qualità aggiuntiva non ha sentore.

Mi scuso con le persone intelligenti del forum per questo mio sfogo.
Inutile aggiungere che non c'è bisogno che tu risponda.

Freedom

#10
Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2016, 11:53:29 AM
Citazione di: Freedom il 13 Maggio 2016, 09:04:22 AM
Non penso si possa percentualizzare tale bisogno.
Ma tutti credono. In qualcosa, magari non di trascendente bensì di immanente. Tutti credono e adorano qualcuno o qualcosa.
Chiedere se sia un bisogno primario dell'uomo credere senza specificare se si intende il credere nella accezione debole di generica fiducia o nella accezione forte di fiducia nel trascendente può avere quindi due interpretazioni.
Le due cose non possono convivere, o si chiede la cosa nella accezione debole o si chiede la cosa nella accezione forte.

La accezione debole a me non interessa e ritengo la risposta banale, ho interpretato la domanda nella sua accezione forte di fede nel superiore, nell'entità superiore, ecc. e a questa ho risposto.
C'è anche una terza accezione che è il credere a qualcosa/qualcuno che ti possa, in qualche modo, dare un senso alla tua vita.
In definitiva il credere, per esempio, che domani sorgerà il sole, non l'ho preso in considerazione e ritengo che nessuno l'abbia contemplato nei suoi ragionamenti.
Quello che ho cercato, forse troppo sinteticamente, di esprimere è che o si crede in una entità superiore o si crede in qualcosa/qualcuno che dia un senso alla nostra vita.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Mariano

Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2016, 11:53:29 AMChiedere se sia un bisogno primario dell'uomo credere senza specificare se si intende il credere nella accezione debole di generica fiducia o nella accezione forte di fiducia nel trascendente può avere quindi due interpretazioni.
Le due cose non possono convivere, o si chiede la cosa nella accezione debole o si chiede la cosa nella accezione forte.
La accezione debole a me non interessa e ritengo la risposta banale, ho interpretato la domanda nella sua accezione forte di fede nel superiore, nell'entità superiore, ecc. e a questa ho risposto.
Concordo ed approfitto per rispondere anche al tuo primo commento al quale non avevo dato riscontro e aggiungo:
riconosco di aver provocatoriamente assimilato il "credere" al respirare ed al nutrirsi, ma faccio presente che tra i bisogni fondamentali (per cercare di comprenderci non ho detto primari) oltre ai bisogni essenziali alla sopravvivenza esistono bisogni più immateriali come la sicurezza, l'affetto, ...la spiritualità.

doxa

 
Il nick Mariano domanda se "Credere è un bisogno dell'essere umano". Si ! Ma non dell'intera umanità, se la tua domanda è riferita alla credenza in una divinità.  


Credere nel trascendente è un bisogno consolatorio, specie nei momenti del bisogno.  La moltitudine delle persone aspira a credere che la vita abbia un senso che trascende l'immanenza. Ma credere in una religione non significa che essa sia vera.

E' anche necessario distinguere tra religiosità popolare con le sue tradizionali manifestazioni e la spiritualità.


La fede mette in "contatto" il credente con Dio, ma quale Dio ? Il teologo Vito Mancuso nel suo saggio titolato "Dio e il suo destino", dice che bisogna sbarazzarsi del Dio della tradizione, che non è il vero Dio e non è adeguato alla mentalità contemporanea. 

Mancuso rifiuta la modalità tradizionale di pensare Dio e delinea l'idea di divinità formata dall'incontro di cinque entità teologiche tra loro incompatibili: il Dio ebraico, il Dio del Gesù storico, il Padre, lo Spirito Santo terza Persona della Trinità, e la stessa Trinità che ha suscitato sempre interrogativi e perplessità. Questo Dio deve essere licenziato per le promesse inevase, per le incongruenze dimostrate, come quella di tenere insieme la bontà-giustizia con la onnipotenza, che ha causato l'ateismo proprio nell'Europa cristiana.
 
Questo teologo fa delle distinzioni:
col termine Dio intende una "forza" indirizzata al bene, che si dipana nella creazione;

il Deus della Chiesa è il modo tradizionale di pensare Dio, prodotto dal potere religioso come onnipotente che giudica e punisce,  così immaginato per impedire che la spiritualità e la religione si estinguano e il mondo sia privato del sostegno divino;

Deum è ciò che si definisce "fato", un qualcosa di impersonale che fa che le cose si realizzino in autonomia;

Trinitas è il modo più corretto di pensare come Dio si relaziona col mondo.

Mancuso afferma di avvertire il bisogno di un'immagine del divino nuova e più liberante, di non credere nel Dio onnipotente della Bibbia e della dogmatica cattolica e di aderire allo stile di vita indicato da Gesù, all'insegna dell'amore e della giustizia.
Questo Dio deve essere un principio trascendente da cui tutto proviene e in cui tutto ritorna più ricco, deve essere giusto e amico della vita.

Mancuso è convinto che la spiritualità sia l'unico balsamo in grado di guarire la ferita che è la vita, che cura generando la luce del bene, che permette di abbandonare ogni forma egoistica e di aderire in modo generoso alla vita.

Resta il problema, secondo questo autore,  di come configurarsi questo Dio, puro spirito.

L'etologo britannico Richard Dawkins, professore di Public Understanding of Science presso l'Università di Oxford, nel suo libro "L'illusione di Dio" sostiene che la fede  in un creatore sovrannaturale è una credenza falsa e persistente. 
 
L'individuo non ha bisogno di Dio, è autore di sé stesso e della propria vita.

Sariputra

Citazione di: altamarea il 13 Maggio 2016, 15:45:16 PMIl nick Mariano domanda se "Credere è un bisogno dell'essere umano". Si ! Ma non dell'intera umanità, se la tua domanda è riferita alla credenza in una divinità. Credere nel trascendente è un bisogno consolatorio, specie nei momenti del bisogno. La moltitudine delle persone aspira a credere che la vita abbia un senso che trascende l'immanenza. Ma credere in una religione non significa che essa sia vera. E' anche necessario distinguere tra religiosità popolare con le sue tradizionali manifestazioni e la spiritualità. La fede mette in "contatto" il credente con Dio, ma quale Dio ? Il teologo Vito Mancuso nel suo saggio titolato "Dio e il suo destino", dice che bisogna sbarazzarsi del Dio della tradizione, che non è il vero Dio e non è adeguato alla mentalità contemporanea. Mancuso rifiuta la modalità tradizionale di pensare Dio e delinea l'idea di divinità formata dall'incontro di cinque entità teologiche tra loro incompatibili: il Dio ebraico, il Dio del Gesù storico, il Padre, lo Spirito Santo terza Persona della Trinità, e la stessa Trinità che ha suscitato sempre interrogativi e perplessità. Questo Dio deve essere licenziato per le promesse inevase, per le incongruenze dimostrate, come quella di tenere insieme la bontà-giustizia con la onnipotenza, che ha causato l'ateismo proprio nell'Europa cristiana. Questo teologo fa delle distinzioni: col termine Dio intende una "forza" indirizzata al bene, che si dipana nella creazione; il Deus della Chiesa è il modo tradizionale di pensare Dio, prodotto dal potere religioso come onnipotente che giudica e punisce, così immaginato per impedire che la spiritualità e la religione si estinguano e il mondo sia privato del sostegno divino; Deum è ciò che si definisce "fato", un qualcosa di impersonale che fa che le cose si realizzino in autonomia; Trinitas è il modo più corretto di pensare come Dio si relaziona col mondo. Mancuso afferma di avvertire il bisogno di un'immagine del divino nuova e più liberante, di non credere nel Dio onnipotente della Bibbia e della dogmatica cattolica e di aderire allo stile di vita indicato da Gesù, all'insegna dell'amore e della giustizia. Questo Dio deve essere un principio trascendente da cui tutto proviene e in cui tutto ritorna più ricco, deve essere giusto e amico della vita. Mancuso è convinto che la spiritualità sia l'unico balsamo in grado di guarire la ferita che è la vita, che cura generando la luce del bene, che permette di abbandonare ogni forma egoistica e di aderire in modo generoso alla vita. Resta il problema, secondo questo autore, di come configurarsi questo Dio, puro spirito. L'etologo britannico Richard Dawkins, professore di Public Understanding of Science presso l'Università di Oxford, nel suo libro "L'illusione di Dio" sostiene che la fede in un creatore sovrannaturale è una credenza falsa e persistente. L'individuo non ha bisogno di Dio, è autore di sé stesso e della propria vita.

Apprezzo Vito Mancuso, teologo "fuori le mura", ma l'idea di un Dio che non è onnipotente è molto difficile da sostenere filosoficamente e spiritualmente. Se non sei onnipotente vuol dire che hai dei limiti nella tua volontà e nel tuo operare  , ergo non sei Dio, al massimo un semi-dio, una creatura che , per quanto soprannaturale e infinitamente buona, è perfettamente inutile pregare in quanto impossibilitata a risolvere il problema che incontri avendo dei "limiti" alla Sua azione. Ridurre l'idea di Dio alla sfera dell'"infinita bontà e giustizia" non è un gran servizio a Dio stesso, mi sembra.
Non appare un raffinato escamotage per superare le contraddizioni insite nel concetto di Dio come rivelato dalle tre religioni abramitiche? Alla domanda:"Perchè Dio non soccorre l'innocente?" non si sfugge rispondendo:"EH...ma sai...Dio è infinitamente buono , ma NON PUO' soccorrere l'innocente perchè Non è onnipotente". E cosa ce ne facciamo di un Dio simile?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

giona2068

Alla cortese attenzione di HollyFabius

Mi dispiace che tu abbia intesso che fossero riferite a te le affermazioni contenute nel mio precedente post, quando in verità erano solo la mia partecipazione al dialogo senza intenzione e risultanza di rivolgermi a qualcuno. Infatti tu stesso mi segnali di non essermi rivolto a te personalmente, ma visto che ci siamo approfitto per precisare che  la fede non può essere  diagnosticata scientificamente come il tumore perché appartiene al sentire nell'invisibile. E' un po' come spiegare il gusto del miele a chi conosce solo l'acqua zuccherata. Resta il fatto che nessuno, tu compreso, può essere obbligato a credere, ma chi crede perché ha esperito testimonia la propria conoscenza perché ne ha il dovere/gioia di farlo.
Se ci sono cose che non piacciono, non vuol dire che non siano vere.     



Quanto all'affermazione di Sariputra, vorrei fargli notare di non aver detto che fare sesso, mangiare e camminare sono l'inferno, ma di aver detto che si può essere morti pur facendo queste cose.

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