Cos'è l'amore ma soprattutto, da dove viene?

Aperto da Freedom, 29 Dicembre 2018, 12:23:12 PM

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Freedom

Parto da questo link molto interessante e che ci aiuta a non dare per scontato nulla. Perché nel trattare un tema come questo avverto il pericolo di scivolare nella banalità del luogo comune.

https://it.wikipedia.org/wiki/Amore

Mi permetto quindi di suggerire, tra le tante, una prospettiva che mi ha colto di sorpresa: si può assolutizzare l'amore senza credere in Dio?
Dal punto di vista cristiano non è possibile, anzi, addirittura Amore e Dio coincidono.  Come affermato da Giovanni "Dio è amore" e ribadito da Agostino che ci aggiunge anche in dono la libertà: "ama e fa ciò che vuoi". 

Se dunque un ateo o un agnostico elevano l'amore a principio e valore cardine dell'esistenza cosa è per loro l'amore e, soprattutto, da dove viene?
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Socrate78

#1
L'amore di Dio non ha molto a che vedere con il nostro concetto di amore, cioè inteso come gentilezza, comprensione, mancanza di severità, questa rappresentazione porta alla rappresentazione di Dio come una specie di Babbo Natale bonaccione, scusami tanto, ma è così. Anche secondo il Cristianesimo Dio per redimere il mondo avrebbe fatto soffrire tantissimo il suo stesso Figlio mentre poteva salvare il mondo in mille altri modi, quindi come vedi non mi sembra effettivamente di vedere tutta questa "amorevolezza", o no? Gesù stesso ha usato, com'è testimoniato dalla Bibbia, parole dure come quando disse: "Non sono venuto a portare la pace nel mondo, ma piuttosto la SPADA. Da ora in poi si solleveranno genero contro genero e suocera contro nuora...."; se poi si va indietro, nell'antico Testamento, allora ancora di più si può vedere come Dio non sia affatto "buono" almeno nel senso comune del termine.......
Credo quindi che non si possa conoscere la vera essenza di Dio elevando l'amore umano come principio di comprensione, perché la bontà di un'entità superiore potrebbe essere molto diversa da come noi la intendiamo.

anthonyi

Ciao Freedom, ciao  socrate, entrambe trattate l'amore in una chiave spirituale, d'altronde questa è la sezione spirituale. Ma siamo proprio sicuri che questa domanda non possa essere propriamente trattata in chiave filosofica o addirittura scientifica. Gli esseri viventi sperimentano l'amore in termini di una pulsione verso l'altro, e l'origine di questa pulsione ha anche argomentazioni biologiche consistenti.
Se ci si riferisce all'amore in senso Cristiano allora d'accordo, è un amore spirituale, ma anche in tal caso possiamo vedere aspetti storico-culturali. A me risulta che nell'antico ebraico il concetto di amore non c'era, è Paolo ad introdurlo prendendolo dal pensiero filosofico greco.
Un saluto.

Freedom

Citazione di: Freedom il 29 Dicembre 2018, 12:23:12 PMSe dunque un ateo o un agnostico elevano l'amore a principio e valore cardine dell'esistenza cosa è per loro l'amore e, soprattutto, da dove viene?
Avete detto cose interessanti ma, prima che il thread viri verso lidi sconosciuti e non voluti ribadisco il quesito che ho posto e che mi interessa.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Jacopus

Fomentato da Freedom, esprimo il mio parere laico sull'argomento. La massima di Agostino, che in generale apprezzo, non mi è mai piaciuta. Probabilmente anche Hitler amava (il popolo tedesco...l'esercito tedesco, la superiorità ariana...) ed effettivamente finchè ha potuto ha fatto ciò che voleva.
A mio giudizio sarebbe più accettabile dire "Ama e fai ciò che il prossimo ti chiede di fare". Ma se il tuo prossimo è la Wehrmacht che ti chiede di invadere l'Unione Sovietica?
Allora correggiamo: "Ama senza mai usare la violenza". Ma la violenza è solo quella esercitata o anche quella passiva, di chi assiste alle tragedie altrui (Shadenfreude...direbbero i tedeschi, in questo molto meno ipocriti di noi latini)? La "zona grigia" di cui parla Primo Levi, era violenta? Non si opponeva al tiranno e non si opponeva alla ingiustizia del tiranno ma non si sporcava neppure le mani. Come tutti noi, del resto. Siamo una grande "zona grigia", che spera di lavarsi la coscienza con qualche riga scritta su internet.
Allora correggiamo ancora: "Ama e combatti affinchè tutti si amino". Ma allora la violenza è lecito usarla, al fine di instaurare l'amore? Come si combatte per amore, senza essere violenti? E chi decide come dobbiamo amarci? Basta scambiarsi il segno della pace in Chiesa, oppure è necessario essere volontari della Caritas, oppure donare i propri beni e diventare un monaco come San Francesco?
L'amore, dal mio punto di vista laicissimo, è compreso allora in un ambito etico, di ricerca di giustizia ed equità, l'amore come agapè, ovviamente, lasciando il philos e l'eros ad altre discussioni.
Ovviamente, sempre dal mio laicissimo punto di vista, l'amore per Dio non è altro che una forma molto insidiosa di alienazione e negazione dell'amore. Solo Cristo ha corretto, idealisticamente, quella alienazione, almeno in parte.
Sicuramente l'amore ha molto da dire, affinchè si possa vivere in armonia, ma bisogna farsi delle domande sopra di esso, senza lasciarsi vincolare da dogmi e rassicuranti consolazioni.
Credo che ciò sia necessario anche da una prospettiva spirituale, oltre che terrena (le due cose non sono neppure così diverse, se la spiritualità non viene monopolizzata da una casta che se ne serve per motivi di potere).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

#5
Salve Freedom. All'interno della sezione spiritualistica io no ho nulla da dire a proposito dell'amor di Dio, dell'amor da Dio, della radice spirituale dell'amore, delle sue conseguenze spirituali.
Neppure mi interessa conoscere cosa altri ne pensino da tale punto di vista.

Questo perchè secondo me l'amore umano è una pulsione psichica generata dall'istinto di sopravvivenza (quindi di radice genetico-biologica) che si manifesta attraverso l'impulso ad includere qualcuno o qualcosa oppure - contemporaneamente ed indistinguibilmente - a venire inclusi da qualcuno o qualcosa.

Ciò a me rende conto appunto di tutte le manifestazioni e conseguenze dell'amore umano, sia pratiche che ideali : riprodursi, desiderare sessualmente per potersi riprodurre, cercare compagnia, voler comunicare, aiutare gli altri per sentirsi utili (dare cioè un senso al proprio esistere), cercare di capire ((includere in sè la conoscenza), produrre arte (mettere in comunione con il mondo la propria interiorità) e via con altre decine e decine di comportamenti tutti tendenti all'AMARE od al voler ESSERE AMATI (cioè appunto, voler INCLUDERE o desiderare di venir INCLUSI).

Quindi la relazione appropriata tra uomo ed amore (quest'ultima è una parola quasi sempre VERGOGNOSAMENTE mistificata dalla nostra ipocrisia - basti pensare ad espressioni come "fare l'amore" per intendere l'atto della copula sessuale), la relazione - dicevo - consiste nel considerare l'amore stesso come strumento che ci permetta anzitutto di nascere, poi di vivere compiutamente, quindi e SOPRATTUTTO di non morire.

Infatti il concetto di inclusione (=star dentro od avere in sè = essere compresi o comprendere = essere capiti o capire) rappresenta l'unica possibilità per noi di sognare l'immortalità (scopo tendenziale dell'istinto di sopravvivenza) attraverso il venir appunto inclusi in ciò che ci sopravviverà (il mondo intero a livello intellettuale, la nostra discendenza a livello biologico) oppure attraverso il suo reciproco ed equivalente, cioè l'includere in noi il mondo (attraverso l'appropriazione o la conoscenza) o la persona che ci permetta di riprodurci.

Esiste poi l'amor di Dio. Io considero la parola "Dio" un perfetto sinonimo di "Mondo".
Cioè Dio, secondo me, è solamente (e scusate se è poco!) il completo insieme di tutto ciò che è. Fine, sempre secondo me, del discorso teologico e fideistico.

Quindi a livello totalizzante dal mio punto di vista, l'"amor di Dio" di chiama "amore cosmico".
In che consiste l'amore cosmico ? come si manifesta ?

Si manifesta semplicemente e secondo me "logicamente" attraverso le stesse tendenze che hanno prodotto l'amore umano.

Il mondo fisico tende all'autoconservazione, alla propria persistenza (tendenza alla sopravvivenza). Ciò è affermato dal primo principio della termodinamica.
Tale tendenza viene mantenuta attraverso l'entropia. (per la trattazione del'entropia, vedere fuori dal Forum).
La materia continuamente tende ad includere l'energia con la quale viene a contatto, Ama egoisticamente l'energia, la quale evidentemente la muove e la scalda, quindi la fa "vivere".
La materia continuamente tende a cedere energia verso ciò che ne possiede di meno ed eventualmente a trasformarsi in essa. Ama altruisticamente l'energia, aiutandola a diffondersi ovunque e creandone di nuova, quindi fa "vivere" l'energia stessa.

Ecco descritto dal mio punto di vista il "sempre, comunque, ovunque" dell'amore.
Leggete pure il mio motto personale qui sopra sinistra, sotto il mio "avatar".

Chi vorrà intendere (pochissimi) avrà inteso. Saluti ed amorosi auguri.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Freedom

Citazione di: viator il 29 Dicembre 2018, 15:39:49 PM
Questo perchè secondo me l'amore umano è una pulsione psichica generata dall'istinto di sopravvivenza (quindi di radice genetico-biologica) che si manifesta attraverso l'impulso ad includere qualcuno o qualcosa oppure - contemporaneamente ed indistinguibilmente - a venire inclusi da qualcuno o qualcosa.
Una cosa è certa: ci capiamo! :)


Che l'amore umano abbia un'origine genetica mi trova d'accordo. Per esempio l'amore genitoriale, il tipo di amore forse più pronunciato che esista, per quanto poco poetico sia, trova la sua origine in una reazione chimica interna all'organismo. Come poi, d'altra parte, tutte le emozioni, i sentimenti e, addirittura, i pensieri e le idee. Una verità, a mio avviso incontrovertibile, che già gli antichi alchimisti avevano afferrato. E che questi stati dell'uomo potessero essere modificati per via alchemica e addirittura si potesse giungere all'immortalità è precisamente ciò che essi tentavano di fare. Oggi, per via chimica, le sostanze stupefacenti sono un'ennesima dimostrazione di quanto un catalizzatore o un enzima e dunque una reazione molecolare possa essere responsabile di un sorriso o di qualcosa di molto di più. Gli alchimisti lo sapevano benissimo e, non a caso, citavano le "acque corrosive" che altro non erano che gli antichi stupefacenti. La parola "corrosive" ne sottolineava la pericolosità. Ma chi voleva assumersene il rischio poteva godere di una......come dire........scorciatoia per il raggiungimento del successo finale.


Scusa la digressione ma avevo bisogno di evidenziare come qualsiasi aspetto emotivo e/o psichico e, per chi ci crede, spirituale, abbia sempre un corrispettivo materiale, chimico per essere preciso.


Tornando dunque all'amore il fatto che abbia una sua manifestazione o anche una sua origine nel corpo umano (sempre per rimanere attinenti alla dimensione umana) non risponde in profondità, almeno dal mio punto di vista, alla domanda che ho posto. E' come dire che un dipinto di Kandisky è frutto della sua mano che, guidata dal cervello, attinge i colori dalla tavolozza tralasciando lo stato d'animo e la dimensione dell'artista che dalla sua sensibilità trae l'ispirazione. Esempio che non vuole assolutamente essere una diminutio del pensiero materialista ma un semplice evidenziare il mio modo di pensare.


Quindi la tua risposta, sempre dalla mia prospettiva, non mi appare esaustiva e dunque non soddisfacente.


Mi pare inoltre riduttivo definire l'amore come "inclusione" poiché anche se certamente vero, è solo uno dei tanti aspetti di esso.  Penso a una delle più grandi esclusioni della vita cioè quando i figli vengono "spinti" fuori di casa. Mi viene in mente, nel suo spietato atto d'amore, l'uccellino che butta fuori dal nido il pulcino (si chiamano così per estensione dalle galline 8) ) per costringerlo al suo primo volo. E' bene ricordare che qualcuno non ce la fa e......muore! 


E, per concludere, anche collegarlo all'istinto di sopravvivenza mi sembra parziale, decisamente parziale. Penso ai tantissimi casi nei quali il sacrificio d'amore si incarna nel donare la propria vita. Non penso a Gesù Cristo ma al "solito" genitore che non esiterebbe a scambiare la propria vita con quella di un figlio.


Ti chiedo scusa se mi sono dilungato ma, alla mia età e al giorno d'oggi, trovo sempre più raro trovare stimoli che mi scuotano......quindi grazie in anticipo! ;D


Ti chiedo anche scusa se questo thread si trova nella sezione Spiritualità ma, al di là del diritto d'asilo al quale potrei appellarmi  :-* come vedi, sto argomentando usando il semplice buon senso e la logica.


Ti lascio tuttavia libero :o (qualora ce ne fosse bisogno ma non credo perché qua dentro ognuno fa, giustamente, quello che gli pare, ;)) di non replicare qualora trovassi la discussione oziosa, poco interessante o non rispondente alle tue prospettive e/o inclinazioni. Ho già apprezzato molto la tua partecipazione.


Adesso ho davvero finito!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

Citazione di: Freedom il 29 Dicembre 2018, 14:47:27 PM
Citazione di: Freedom il 29 Dicembre 2018, 12:23:12 PMSe dunque un ateo o un agnostico elevano l'amore a principio e valore cardine dell'esistenza cosa è per loro l'amore e, soprattutto, da dove viene?
Avete detto cose interessanti ma, prima che il thread viri verso lidi sconosciuti e non voluti ribadisco il quesito che ho posto e che mi interessa.

Viene dalla natura: dalla pulsione sessuale e, soprattutto, dalla procreazione, dal rapporto madre-cucciolo reso "sacro" dal sacri-ficio doloroso del parto. Seguono le cure parentali e la solidarietà cooperativa (amicizia) su cui si regge il successo evolutivo della nostra specie. Senza scomodare i numi, di amore ce n'è che basta e avanza anche per gli atei.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

Hitler credeva di amare il popolo tedesco, ma in realtà non lo amava affatto, visto che gli ha tolto la libertà! Il popolo tedesco era soltanto per la sua psiche un mero mezzo per dispiegare la sua spietata volontà di potenza e di sopraffazione e in fondo di morte, visto che ha scatenato una guerra.

Ipazia

L'amore ateo: nel link un assist con l'onnipresente F.Nietzsche:

«Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male.»

Ma pure al di qua, direi.

La più bella citazione riportata resta per me quella della Francesca dantesca:

Amor, ch'a nullo amato amar perdona

Direi più forza, che potenza. Fusione, più che inclusione. Qualcosa del tipo delle due semi mele platoniche che si ricongiungono.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

enrico 200

l'amore mi viene da dire ora che è molto semplicemente lo stare bene e di conseguenza viene dall'armonia dentro di se
;D

Kephas

"Cos'è l'amore ma soprattutto, da dove viene"

Secondo me viene dal terzo "Uomo" della Trinità dell'uomo, che è:  Corpo, Anima e Spirito (Scintilla spirituale), Scintilla che a differenza del mondo animale e vegetale è immessa  nel cuore dell'Anima dell'uomo, da Dio per Sua Somiglianza.
Il nostro corpo è il rivestimento dell'Anima, cosi come l'Anima è il rivestimento, o portatrice della Scintilla spirituale di Dio.
E' questa Scintilla che ci permette una Coscienza e una conoscenza del Bene o del Male, lasciando però libertà di scegliere questo o quello.
L'amore è come il mare in tempesta, che tutto travolge nei primi momenti, poi l'arcobaleno che tutto colora, i sogni ed i momenti, poi tutto con il tempo si placa, rimane l'onda tranquilla che torna e ritorna a lambire le sponde.

everlost

CitazioneSe dunque un ateo o un agnostico elevano l'amore a principio e valore cardine dell'esistenza cosa è per loro l'amore e, soprattutto, da dove viene?
Non lo so. Non riesco a immaginare un ateo che elevi l'amore a valore cardine dell'esistenza, dato che l'amore è tutto tranne che razionalità (e mi risulta che gli atei siano molto razionali). Mentre un agnostico, forse, potrebbe; comunque mi sembrerebbe meno improbabile. 
Ma soprattutto non lo so dire perché esistono tante forme d'amore, dall'eros più puro all'agape, all'amicizia, all'attaccamento parentale, che districarsi nella jungla dei sentimenti diventa davvero difficile. E poi ogni persona può avere il suo modo di amare, anzi, più d'uno nel corso della vita.
Per chi non crede in Dio o non è certo della sua esistenza, probabilmente il solo amore che possa diventare fondamento dell'esperienza terrena è quello buddista; forse anche quello ideale ebraico. Volere il bene del prossimo senza aspettarsi nulla in cambio, distaccarsi da sé e dalla cura affannosa del proprio tornaconto...insomma, praticare un altruismo sincero e disinteressato.
Per me l'amore è soprattutto empatia, compassione, immedesimazione nelle esigenze di chi mi sta accanto, anche in senso metaforico, anche se si trova molto lontano. Ed è rivolto in varia misura a tutti gli esseri, compresi i non umani, perché anch'essi fanno parte del mondo e partecipano all'avventura della vita.
Nulla in comune con l'amore spirituale che conduce a Dio o all'annientamento estatico nella divinità. Qualcosa di più modesto e concreto.

enrico 200

;D

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 29 Dicembre 2018, 17:48:58 PM
Citazione di: Freedom il 29 Dicembre 2018, 14:47:27 PM
Citazione di: Freedom il 29 Dicembre 2018, 12:23:12 PMSe dunque un ateo o un agnostico elevano l'amore a principio e valore cardine dell'esistenza cosa è per loro l'amore e, soprattutto, da dove viene?
Avete detto cose interessanti ma, prima che il thread viri verso lidi sconosciuti e non voluti ribadisco il quesito che ho posto e che mi interessa.

Viene dalla natura: dalla pulsione sessuale e, soprattutto, dalla procreazione, dal rapporto madre-cucciolo reso "sacro" dal sacri-ficio doloroso del parto. Seguono le cure parentali e la solidarietà cooperativa (amicizia) su cui si regge il successo evolutivo della nostra specie. Senza scomodare i numi, di amore ce n'è che basta e avanza anche per gli atei.

Ciao Ipazia, quello che tu descrivi è un amore biologico, sulla cui esistenza direi siamo tutti d'accordo, il problema si pone nel momento in cui l'amore diventa universale e si allarga anche nei confronti del nemico, cioè di colui che minaccia la sopravvivenza tua e dei tuoi.
C'era chi faceva notare che a volte, per difendere l'amore, bisogna usare la violenza, cioè bisogna rinunciare ad un pezzo di amore, per cui l'amore non può realizzare concretamente (almeno su questa terra) il suo ideale, ciononostante lo sostiene.
Un saluto

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