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Conosci te stesso!

Aperto da Aspirante Filosofo58, 29 Luglio 2024, 10:08:17 AM

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Aspirante Filosofo58

Conosci te stesso! Quanti di voi hanno fatto propria questa frase scritta nel tempio di Apollo a Delfi? Forse perché sono in pensione, oppure perché ho preso talmente tante batoste delle quali non posso fingere l'esistenza... di fatto io da tempo mi interrogo e cerco, attraverso gli strumenti più disparati che ho a disposizione, di capire: da dove vengo, perché sono qui ora, cosa voglia da me (come corpo e mente) la mia parte più importante, ossia l'anima, ecc... 

Tra gli strumenti ci metto anche l'astrologia, la numerologia, ecc... considerato che la matematica NON è un'opinione e che entrambe le discipline si basano su calcoli matematici, interpretabili, esattamente come la matematica statistica, voglio vederci chiaro. Voglio capire come si possa arrivare a stabilire questo o quel carattere di una persona, usando la matematica. In altre parole, non voglio fare come la volpe che, non arrivando a raggiungere l'uva, affermava che essa fosse acerba! Io voglio arrivare a raggiungere l'uva, assaggiarla e rendermi conto se sia buona o meno. 

Tra l'altro ho letto da qualche parte che già i pitagorici avevano scoperto che la Terra non fosse affatto piatta, ma se ne guardarono bene dal divulgare questa scoperta, in un mondo in cui si credeva all'Universo geocentrico e alla Terra piatta, per non essere accoppati! Oggi, stando in riva al mare, qualunque essere umano, riuscirebbe a vedere la curvatura dell'orizzonte, e a capire che la Terra non può essere piatta. 

Quindi, considerato che, nel peggiore dei casi, io potrei essere preso per pazzo, di cosa dovrei preoccuparmi? Delle tante volpi che preferiscono rinunciare ad assaggiare l'uva, magari deliziosa, per non trovare il modo di raggiungerla? Eppoi, come soleva rispondere agli insulti, un mio compagno di classe delle superiori (1973-1978): ogni mercante vende la propria mercanzia. In altre parole, chi insulta o deride il prossimo, non dice niente del prossimo cui si riferisce, ma molto di sé stesso.

Qualche anno fa mi capitò di essere a Milano, dove ero arrivato con la Metropolitana, dopo aver lasciato l'auto in officina per il tagliando (mi avrebbero avvisato quando andare a riprenderla): ero seduto su una panchina e vedevo le persone correre... per andare al lavoro, a scuola, o altro... era quasi divertente vedere ciò. Un po' meno divertente fu, nel 2019, quando fui portato al Pronto soccorso, a causa di una caduta che mi mandò fuori posto la spalla sinistra, veder correre medici e infermieri, senza che alcuno mi degnasse di uno sguardo. Semplicemente ero come un pacco, in attesa (durata, tra tutto 7 ore) che qualcuno venisse a ritirarmi e a portarmi in questo o quell'ambulatorio, per questo o quel controllo.  

Quando ci si trova in determinate situazioni, si capiscono tante cose. Voi cosa fate per conoscere voi stessi?  ;)
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#1
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Luglio 2024, 10:08:17 AMVoi cosa fate per conoscere voi stessi?  ;)
Osservo i miei ''manufatti'' per cercare di risalire indirettamente al suo artefice, con particolare preferenza per quelli mentali, come la filosofia e la matematica, facendole rientrare a pieno titolo fra le mie opinioni.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Conoscere gli altri è un buon modo per conoscere sè stessi, sia gli "altri quotidiani" che gli "altri storici", compreso che l'altro è semplicemente umanità vissuta in altre condizioni o in altri tempi, mi piace fare nuove conoscenze sia di persona che indirettamente, scopro parti di me che magari non si sono sviluppate o sono rimaste sopite. C'è chi si interessa di filosofi chi di serial killer chi del cugino, ma il risultato è pressoché lo stesso, parte di loro è anche dentro noi. Non penso si possa conoscere sé stessi fissando il proprio ombelico, anzi si rischia di prendere cantonate solipsistiche.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Conoscere se stessi, ben lungi da una narcisistica contemplazione, significa diventare coscienti delle proprie capacità e incapacità, inclinazioni e avversioni. Esercizio propedeutico ad una vita sana e felice. O quantomeno per "diventare quello che si è", come direbbe Nietzsche.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

pandizucchero

Più mi conosco più mi piaccio, anzi,mi adoro in un certo senso.
Mi piace tutto di me, soprattutto quello che non piace agli altri perchè,come dice mia zia:"l'è tüta invidia".

Alberto Knox

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Luglio 2024, 10:08:17 AMVoi cosa fate per conoscere voi stessi?
vado a passeggio con il mio cagnolino , preferibilmente dove c'è almeno un pò di verde.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

bobmax

Con "conoscere" qualcosa, si intende di solito il poter attribuire della caratteristiche a questo qualcosa.
Sono infatti i suoi attributi che lo fanno essere e quindi conoscere.
La conoscenza è perciò un possesso. Più si possiedono nozioni sulle caratteristiche di qualcosa e più si conosce quel qualcosa.

Tuttavia la conoscenza può essere pure di ben diversa natura.
Laddove cioè non mi accontento delle caratteristiche, degli attributi, ma voglio proprio sapere cos'è quel qualcosa!, la sua essenza.

Questo desiderio nasce da una mia insoddisfazione, perché il qualcosa è in definitiva sempre sfuggente. Rimanda ogni volta ad altro, non è mai proprio se stesso.

Il mistero che avvolge il qualcosa, si ripresenta inevitabilmente quando il qualcosa che cerco è me stesso.
Chi sono io?

Anche in questo caso vedo tanti attributi che descrivono ciò che appaio a me stesso. Ma io non sono mai quegli stessi attributi. Che possono esserci ora e domani non più, o esserci allora ma non adesso. Mentre io sono sempre io.
Di modo che la conoscenza di me stesso si traduce nella conoscenza di ciò che non sono.
Io non sono quello!

E poiché niente è mai me stesso, io propriamente non ci sono.

"Conosci te stesso. E conoscerai te stesso e Dio"
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pio

Come si fa a conoscere qualcosa di così cangiante e mutevole come "se stesso"? Quale è il vero me stesso? Quello del bambino timido, dell'adolescente complessato o del padre di famiglia? Se ripenso alla mia vita vedo tanti '"me stesso" attaccati uno all'altro come anelli di una catena, ma come gli anelli pure distinti e diversi. Nel mondo attuale si fa un gran parlare del "conoscere se stessi". Il web è pieno di siti che ti forniscono le istruzioni per conoscerti, così anche le librerie, ecc. La cosa mi fa un po' sorridere, ma capisco che , in un mondo sempre più disorientato, si può realizzare un gran business vendendo il riorientamento alla gente. O:-)
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

iano

#8
Citazione di: Pio il 30 Luglio 2024, 08:26:08 AMCome si fa a conoscere qualcosa di così cangiante e mutevole come "se stesso"? Quale è il vero me stesso? Quello del bambino timido, dell'adolescente complessato o del padre di famiglia? Se ripenso alla mia vita vedo tanti '"me stesso" attaccati uno all'altro come anelli di una catena, ma come gli anelli pure distinti e diversi. Nel mondo attuale si fa un gran parlare del "conoscere se stessi". Il web è pieno di siti che ti forniscono le istruzioni per conoscerti, così anche le librerie, ecc. La cosa mi fa un po' sorridere, ma capisco che , in un mondo sempre più disorientato, si può realizzare un gran business vendendo il riorientamento alla gente. O:-)
Penso che nessuno metterebbe a premessa di una teoria della conoscenza che l'osservatore possa osservarsi.
Ma già il solo ammettere che l'osservatore si limiti ad osservare altro da se è problematico, perchè se pure possa essere cangiante ciò che osserva, egli però non dovrebbe cambiare, sennò  non sapremmo con certezza a chi riferire  l'osservazione.
Molti di noi aspirano all'eternità, ma in effetti non possiamo neanche dimostrare di durare il tempo di un secondo.
Quindi direi che se nel tentativo di osservarci, se il risultato è che ci facciamo una bella risata, credo che il più sia fatto. :))
Piuttosto prenderei in seria considerazione la possibilità che potendosi sdoppiare perciò l'osservatore possa osservarsi.
Proviamo allora per un attimo a immaginarci questo sdoppiamento, senza escludere triplicazioni e così via.
Cosa vedete?


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

pandizucchero

Citazione di: Alberto Knox il 29 Luglio 2024, 19:25:29 PMvado a passeggio con il mio cagnolino , preferibilmente dove c'è almeno un pò di verde.
Lo faceva anche Hitler quando doveva prendere una decisione importante 
Altrimenti passeggiava con Eva Braun.
Senza offesa, è per dire che il passeggiare col cane fa bene alla salute e alla mente .

iano

#10
Citazione di: iano il 30 Luglio 2024, 08:46:42 AMCosa vedete?

Io vedo una moltitudine di ''noi'' che vale un osservatore che non è  limitato nello spazio e nel tempo.
Parliamo della conoscenza come fosse un fatto individuale, però essa non è mai un fatto individuale, mentre può diventare patrimonio del singolo il risultato del processo collettivo di conoscenza, per cui nella misura in cui il singolo non ha coscienza del processo di conoscenza, avendone egli ereditato solo i risultati, potrebbe intendere che essa sia un suo fatto personale, che possa perciò ridursi ad un osservatore ed un osservato.

Ciò che ci sembra di osservare al momento, compresi noi stessi, ha in effetti dietro di una lunga storia di cui noi siamo solo l'epigono, e alla quale poi, pur nel nostro piccolo, aggiungiamo il nostro contributo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

pandizucchero

Iano, permettimi una aggiunta scherzosa alla tua firma:

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''
Io: e perchè noi ai suoi?


iano

Citazione di: pandizucchero il 30 Luglio 2024, 10:18:59 AMIo: e perchè noi ai suoi?
Se neanche li conosciamo, scambiando  i nostri per i suoi?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

pandizucchero

Per l'appunto,smettiamo di giocare.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Ipazia il 29 Luglio 2024, 18:18:59 PMConoscere se stessi, ben lungi da una narcisistica contemplazione, significa diventare coscienti delle proprie capacità e incapacità, inclinazioni e avversioni. Esercizio propedeutico ad una vita sana e felice. O quantomeno per "diventare quello che si è", come direbbe Nietzsche.
Concordo, anche perché sono ben pochi gli esseri umani a diventare, o forse sarebbe meglio "scoprire" realmente chi sono. La maggioranza (o forse la quasi totalità?) degli esseri umani vive una vita sempre di corsa, si affanna: i ragazzi studiano per arrivare ad una laurea (ai miei tempi era il diploma) che poi servirà a occupare una posizione lavorativa migliore, a crearsi una posizione nella società, barattando la propria individualità per una personalità utile per sentirsi realizzati. Poi ci si sposa, si procrea, ecc... i figli, la carriera, ecc.. ecc... tutto ciò porta fuori strada rispetto alla ricerca del proprio sé. Invece, quando l'Esistenza ti pone diversi "divieti di accesso" lungo il percorso della vita, devi necessariamente cercare strade alternative. Ecco, forse è proprio a causa di questa segnaletica (impossibilità di camminare correttamente da sempre, non avere figli, essere assunti come dipendenti appartenenti alle categorie protette dà il diritto ai datori di lavoro di impiegarti in ogni attività possibile ed immaginabile, purché non in contrasto con la tua patologia, ecc... ecc..) o forse grazie ad essa, che io ho iniziato ad interrogarmi su me stesso, a cercare di capire qualcosa di me, di questa mia vita, di cosa ci sia stato prima della nascita o cosa ci potrà semmai essere dopo la morte, ecc... ecc... Le conclusioni cui sono giunto sono come la punta di un iceberg (ben poco rispetto al resto dell'iceberg). 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

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