COME VA LETTA E CONCEPITA LA PAROLA DI DIO?

Aperto da Mario Barbella, 25 Aprile 2017, 22:11:03 PM

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Mario Barbella

COME VA LETTA E  CONCEPITA LA PAROLA DI DIO?

           Al titolo aggiungeremmo anche: "chi ha scritto la parola di Dio..." dandone particolare rilievo in questa riflessione e facendone, anzi, il tema principale, perché la  Parola "di Dio", ritenuta già da tempo scritta, continua, invece, ad essere tuttora in lenta elaborazione e ancora sotto scrittura da mani umane ancorché sotto ispirazione più o meno divina; sta proprio in questa ispirazione una delle chiavi importanti da sottolineare, per quanto possibile, in questo non semplice argomento.
        Innanzi tutto diciamo che chi deve "leggere, comprendere e concepire la Parola di Dio " è, come per ogni altra cosa dell'universo, l'"Osservatore", anzi, l'Osservatore universale unico ovvero l'IO cosciente. Per capirci: l'Osservatore non è questo o quel tale, così come è inteso dal senso comune, ma, diciamo, una rappresentazione concettuale di una specie di mente o coscienza media di tutte le menti dell'universo; si può anche dire, per esempio, che il legislatore non è chi materialmente scrive le leggi di uno stato, bensì la rappresentazione di un parlamento che le elabora politicamente; mentre un comune "io", qui scritto in minuscolo, è il funzionario incaricato di redigerle sulla gazzetta ufficiale.
        Qui sosterremo che la Parola di Dio è materialmente scritta da mano umana ma, è bene ribadirlo, soprattutto scritta grazie alla fusione o gli scontri complessi di menti, idee, coscienze e di tante manipolazioni umane, il tutto generando un flusso super complesso e assolutamente impersonale di idee e di fatti che scorre come un fiume disordinato o turbolento con tutte le relative influenze, anzi, auto-influenze, che operano nell'ambito del fluido medesimo ed in funzione delle situazioni ambientali, locali e temporali autodeterminantesi in esso. Questo fluido evidenzia, in qualche modo, la natura nella sua estrema complessità. Il dettagliare analiticamente questo flusso è difficile per la presenza dell'Osservatore che ne è immerso in tutto e per tutto essendone auto-integrante. Questo è proprio lo stesso problema che incontrò la fisica quantistica ai primi del '900, con quei suoi aspetti apparsi subito strani o contraddittori e, almeno all'inizio, inspiegabilmente legati all'Osservatore che, secondo la posizione "classica" della fisica di allora, avrebbe dovuto essere semplicemente la persona fisica dello sperimentatore, che, si badi bene, mai sarebbe considerato parte integrante dell'evento scientifico in sé stesso!
        Ma, allora, cosa può fare l'Osservatore per captare ed esporre la parola di Dio barcamenandosi nella turbolenza della storia delle idee, con le connesse esigenze della ragione, per tentare di autodefinire, fidando nell'adattabilità di un linguaggio che fosse accettabilmente concreto, il senso profondo della parola di Dio? E' qui il problema.
        Un'idea di questo problema, cioè la risposta alla domanda "chi ha scritto la parola di Dio", la cerchiamo nel fatto che essa non è semplicemente "stata scritta" ma è da sempre in corso di elaborazione, di critica, di riflessione e, quindi, di scrittura, ad opera non solo di specialisti coscienti di farlo, ma di tutti: credenti, miscredenti, asceti, promotori, avversatori, negazionisti, scettici, non importa di quale religione, se mai ne avessero avuto o ne abbiano avuto una, e, ancora,  apatici di qualsiasi ideologia o gruppo che mai si sarebbe pensato esservi compartecipi attivi della scrittura sacra. Un esempio concreto di questo "continuare a scrivere la Parola" ce la dà, molto semplicemente, la mera omelia di un sacerdote che, con la sua personale interpretazione di quanto già è scritto e inteso come "Parola di Dio", vi lascia pur sempre una sua traccia, il tempo e la storia faranno il resto.
        Concluderemmo, se così ci è lecito dire, che è l'IO, cioè l'Osservatore universale, che, meditando e studiando, seppure nei limiti spesso minimi e controversi delle sue disponibilità intellettuali e materiali ed altro (essendo l'Osservatore una sintesi del mondo di osservatori), contribuisce  a dar senso alla Parola di Dio già scritta o ancora da scrivere. Ma non sarà proprio l'IO l'obiettivo, la "singolarità"  universale, portata a termine dal Cristo, il Figlio dell'Uomo?


        ::)  
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

doxa

#1
Questo topic credo sia meglio inserirlo nella sezione filosofia. Comunque, Mario,  per un attimo fai finta di essere un giornalista e  di scrivere questo testo per un giornale che viene letto anche da lettori di poca cultura. Pensi che quello che hai scritto sia compreso  dal fornaio ? Questo si sforza di prepararti un buon pane e tu in cambio avresti il coraggio di offrirgli come "dono" il testo che hai scritto nel post precedente ?  Pensi che lo capisca. Su dai riscrivilo. Fammi capire con parole semplici ciò che vuoi dire. Grazie. >:(

Scrivere in modo semplice e comprensibile da tutti non significa essere di poca cultura, anzi è vero il contrario.

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