Chi di voi crede nella resurrezione di Cristo?

Aperto da Socrate78, 24 Aprile 2019, 17:03:11 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Socrate78

Ovviamente in questo forum non immagino di trovare nemmeno un sostenitore vista l'altissima percentuale di atei/agnostici, ma vi spiego perché io credo nella resurrezione di Cristo e quindi ritengo di essere veramente cristiano, nel senso autentico (e non traslato) del termine. Secondo me il fatto di credere nella Resurrezione non è un mero fatto irrazionale di fede, ma esistono al contrario degli indizi che addirittura portano, dal mio punto di vista, a concludere che l'ipotesi della Resurrezione è ben fondata razionalmente, per quanto possa sembrare istintivamente impossibile. Partiamo da un primo fatto, la tomba vuota di Gesù. Il fatto che la tomba di Gesù fosse vuota traspare non solo dai Vangeli, ma anche da una fonte ostile al Cristianesimo, il Talmud babilonese: gli ebrei infatti nel Talmud (scritto nel I secolo D. C.) accusavano i cristiani di aver fatto sparire il corpo di Cristo per creare un falso mito, quindi se credevano questo è ben evidente che ammettevano che la tomba fosse vuota! Del resto se la tomba non fosse stata vuota chi metteva in giro la storia della Resurrezione sarebbe stato immediatamente considerato un impostore o meglio un malato di mente. Ma il problema allora è questo: ammettendo che la tomba era vuota siamo sicuri che si tratti davvero di un falso costruito ad arte? Secondo me la risposta è che davvero tutto era autentico. Infatti nei Vangeli è scritto che le prime persone a fare la scoperta della tomba vuota il mattino di Pasqua furono delle donne e ciò è significativo, poiché per la mentalità ebraica (come di molte civiltà antiche) la testimonianza di una donna valeva molto poco (in tribunale niente), mentre aveva un gran peso la testimonianza degli uomini. Di conseguenza, se gli apostoli avessero voluto davvero creare un mito, per dargli credibilità avrebbero fatto scoprire quel fatto straordinario a discepoli maschi, così la loro testimonianza sarebbe stata solida e credibile. O no? C'è un altro aspetto da considerare: nei Vangeli è scritto che Gesù apparve a molti discepoli nelle settimane seguenti alla sua morte. Ora, ammesso e non concesso che si fosse trattato di allucinazioni, come mai tutti hanno avuto la stessa identica allucinazione? Le allucinazioni sono un fenomeno individuale, non accade mai che diverse persone, in situazioni differenti tra l'altro, vedano e addirittura tocchino nell'allucinazione la stessa cosa, pranzino con l'oggetto dell'allucinazione e via discorrendo. Bisogna ammettere che è quantomeno insolita questa cosa, e oltretutto le presunte apparizioni avrebbero una prova materiale esterna a supporto di non poco conto, cioè la tomba vuota. I Vangeli e gli Atti degli Apostoli mostrano poi come i primissimi cristiani (ancora per molti aspetti ebrei) furono disposti ad essere derisi, perseguitati, uccisi e banditi dalla comunità ebraica per la loro fede nella resurrezione, ora ditemi: chi, sapendo di mentire, è disposto ad andare incontro a ostracismo, distruzione di legami affettivi, lapidazione per una menzogna consapevole? Direi che è quantomeno improbabile. Inoltre la narrazione evangelica canonica, nei punti in cui descrive la Resurrezione, non presenta stilisticamente particolari elementi mitici (esagerazioni, descrizione di miracoli, ecc.) che invece si riscontrano in testi successivi ed apocrifi, rifiutati dalla Chiesa: di conseguenza anche dal punto di vista stilistico siamo lontani da quelle iperboli, esagerazioni, che caratterizzano le leggende e l'agiografia. I Vangeli sono stati inoltre scritti presto, quello di Marco è databile nel tardo 50 D. C. , e il lasso di tempo è secondo me troppo breve per parlare della creazione di un mito, che guarda caso sembra invece spuntare nei testi apocrifi molto successivi a quelli canonici, poiché in quel caso il tempo era trascorso e si era avuta una proliferazione di narrazioni false ed esagerate sul fatto originario. Per queste ragioni io credo che effettivamente qualcosa di straordinario sia accaduto e che Gesù sia risorto veramente: anche Blaise Pascal affermò a questo proposito: "Che cosa è più incredibile? Nascere o risorgere? E' più incredibile che dal non essere venga l'essere o che ciò che era continui ad essere?" Il filosofo Pascal giunge quindi a sostenere che è solo l'abitudine a farci ritenere che la resurrezione sia per definizione impossibile e la credenza in essa folle.

Pio

Io credo nella Resurrezione di Cristo, primizia dell'uomo nuovo. Uomo che mette la sua fiducia e la sua umanità dolorosa nelle mani del Risorto. Concordo con la tua esposizione. Naturalmente dicendo questo ci si fa automaticamente dei nemici.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

viator

Salve Pio. Dei nemici spero proprio di no. Diciamo che le argomentazioni a favore della Resurrezione portate da Socrate78 le trovo deboli. Si basano unicamente su quanto scritto, poi tradotto ed in parte interpretato, su alcuni testi di grandissima tiratura editoriale i cui contenuti sarebbero avvalorati dalla loro diffusione (e quando mai la tiratura di un testò sarebbe la misura della veridicità di quel che contiene ??). D'altra parte tali testi potrebbero anche venir - all'opposto - screditati dalla incertezza sulle date della loro stesura e dalla mancanza di informazioni precise sui loro autori.

Comunque, di fronte alla credulità umana così come manipolata da un qualsiasi illusionista, sedicente stregone, "profeta" o mago, figurati quanto è facile inscenare una rappresentazione in cui delle tombe si svuotano e si riempiono. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Per Pio. Quando parli di nemici intendi ovviamente i credenti in altre religioni. È tipico dei credenti infatti scannarsi a vicenda nei modi più crudeli. Chi ha una visione agnostica e tollerante non pensa certo ad essere nemico di chi crede. È sufficiente che lo faccia senza essere invadente e rispettando il mio spazio di libertà. Principio che i regimi religiosi rispettano ben poco se riescono anche a detenere il potere politico.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Pio

Non siete voi miei nemici. È ripreso da Giovanni 15: "Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia." Strano che non la conosciate. Infatti, appena ho parlato di Dio sono stato forse amato? "disperato" (Ipozia); "intollerante" (Jacopous); "credulone" (implicito Viator) sono stati gli epiteti riservatemi. Siete voi che mi considerate nemico, non io. Riflettete. Voi offendete, non io.
I credenti nelle altre religioni non sono nemici, semmai alleati. Viene un tempo in cui solo il credere nell' eterno ci salverà dal lavaggio del cervello consumistico e mediatico.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

green demetr

Ciao Socrate,

a me interessa più cosa comporta questa resurrezione.
devo dire che la fascinazione della bibbia mi ha sottratto agli studi del cristianesimo,
tra l'altro giovanni mi chiama. Quindi per ora ho solo delle vaghe impressioni.

credo che la resurrezione sia proprio un momento sospeso, me lo sono sempre immaginato così.
una allucinazione collettiva, uno spaccarsi dei cieli, prima e dopo l'Evento, l'Avvento.

Credo forse il momento del terrore, del mio terrore, forse lo stesso dei discepoli, della gente che incontrava il gesù storico.
Di me bambino, di me adulto.

Non si tratta di fede, si tratta anzitutto di un terrore.
(e il terrore in psicanalisi è proprio la paura di DIO)

E infatti secondo me, è passato molto tempo per ricostruire con delle narrazioni quella paura, fino alla costruzione ahimè dei controllori della fede.
Come dire che quel terrore non deve essere più ridestato.
Solo un maniaco depressivo come Lutero, poteva riportalo indietro.

Credo che la resurrezione è comunque il momento più alto e misterioso dei vangeli.

Per questo non riesco solo a balbettare qualcosa. Pensieri in cui inciampo.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Socrate78

@Jacopus: Per quale ragione al mondo si deve essere per forza agnostici o meglio atei per essere tolleranti? La vostra visione denuncia chiaramente l'intolleranza, poiché tradotto è come dire: "Devi essere agnostico/ateo per essere una persona migliore!", quindi implicitamente si è intolleranti e ostili verso chi crede.

InVerno

Premesso che non penso che validare storicamente la resurrezione, o al contrario cercare di invalidarla storicamente, porti da qualche parte, quello che risulta più difficile credere da parte mia del racconto evangelico è il trattamento eccezionale riservato al corpo del Cristo. La crocifissione, per quel che ne sappiamo dai resoconti di altre e della pratica in se, non era un modo truculento per uccidere o torturare particolari personaggi, per quello i romani avevano fantasia e pratiche diverse. Ma un modo per creare "manifesti umani" da esporre nelle piazze o all'ingresso delle città, e il corpo del crocifisso era assolutamente necessario fosse presente per far si che questo monito avesse un senso, per questo, per quanto ne sappiamo, è molto improbabile che il corpo dei crocifissi venisse inumato subito dopo il decesso, ma molto più probabile venisse lasciato fino alla decomposizione, e poi i resti buttati nella fossa comune (e non in una tomba individuale). Essendo che il corpo del crocifisso era diventato a questo punto parte di un simbolo dell'impero, direi fosse molto improbabile potesse essere tirato giù dalla croce senza incorrere nelle ire delle guardie. Si può pure pensare che per Cristo sia stata fatta un eccezione, ma nei vangeli essa non viene motivata, anzi considerato che viene raccontata la forte inimicizia di chiunque avesse potere in quel momento (sia la casta sacerdotale ebraica, sia i romani) questa presunta eccezione è piuttosto gratuita, e non si capisce come il gruppo di straccioni illetterati (questo erano) suoi discepoli avessero potuto ottenere questo trattamento di favore. Tutto può essere, anche che sia andata veramente così per nessun motivo particolare, ma di tanti crocifissi lasciati sotto la pioggia  il sole e il pubblico ludibrio, bisogna dire che per Cristò andò - per qualche motivo - diversamente, e che visto quanto sono contradditorie le fonti evangeliche proprio su questa parte della storia, si può concludere che non si tratti di testimonanzie oculari.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 25 Aprile 2019, 09:44:05 AM
Premesso che non penso che validare storicamente la resurrezione, o al contrario cercare di invalidarla storicamente, porti da qualche parte, quello che risulta più difficile credere da parte mia del racconto evangelico è il trattamento eccezionale riservato al corpo del Cristo. La crocifissione, per quel che ne sappiamo dai resoconti di altre e della pratica in se, non era un modo truculento per uccidere o torturare particolari personaggi, per quello i romani avevano fantasia e pratiche diverse. Ma un modo per creare "manifesti umani" da esporre nelle piazze o all'ingresso delle città, e il corpo del crocifisso era assolutamente necessario fosse presente per far si che questo monito avesse un senso, per questo, per quanto ne sappiamo, è molto improbabile che il corpo dei crocifissi venisse inumato subito dopo il decesso, ma molto più probabile venisse lasciato fino alla decomposizione, e poi i resti buttati nella fossa comune (e non in una tomba individuale). Essendo che il corpo del crocifisso era diventato a questo punto parte di un simbolo dell'impero, direi fosse molto improbabile potesse essere tirato giù dalla croce senza incorrere nelle ire delle guardie. Si può pure pensare che per Cristo sia stata fatta un eccezione, ma nei vangeli essa non viene motivata, anzi considerato che viene raccontata la forte inimicizia di chiunque avesse potere in quel momento (sia la casta sacerdotale ebraica, sia i romani) questa presunta eccezione è piuttosto gratuita, e non si capisce come il gruppo di straccioni illetterati (questo erano) suoi discepoli avessero potuto ottenere questo trattamento di favore. Tutto può essere, anche che sia andata veramente così per nessun motivo particolare, ma di tanti crocifissi lasciati sotto la pioggia  il sole e il pubblico ludibrio, bisogna dire che per Cristò andò - per qualche motivo - diversamente, e che visto quanto sono contradditorie le fonti evangeliche proprio su questa parte della storia, si può concludere che non si tratti di testimonanzie oculari.

Ciao Inverno, al di là della fede nel racconto storico, mi sembra che le tue considerazioni riportino contraddizioni che nei Vangeli non ci sono, Gesù viene sceso dalla croce perché c'è la pasqua ebrea imminente e non potevano esserci cadaveri appesi, certamente il fatto che il cadavere avesse un trattamento particolare è dovuto all'intercessione di Giuseppe di Arimatea, membro del Sinedrio.
Comunque tu dici una cosa interessante, la crocifissione ha un forte valore di "manifesto umano", col linguaggio di oggi potremmo dire un valore scenografico. Quel valore scenografico, che Roma utilizzava per rappresentare la sua forza, poi viene preso dalla religione Cristiana, e non si può dire che non sia stato un successo propagandistico.

Jacopus

Per Pio. Ti prego di rileggere quanto da me scritto. Tu facevi riferimento a nemici della tua fede. Nemici generici. Un po' intuendo a chi ti riferissi ti ho risposto, facendoti presente che la storia ci insegna da millenni che non sono certo i non credenti i più acerrimi nemici dei credenti ma i credenti di altre fedi. Ovviamente era una risposta al tuo argomentare. Questo non significa che tutti i credenti siano intolleranti. Tutt'altro. Ma la differenza molto semplice sta in ciò. Viviamo in uno stato laico e tu puoi dire pubblicamente come la pensi. In uno stato teocratico i non credenti e gli eretici sono lapidati, fustigati, crocifissi, imprigionati. Spero di essere stato chiaro. Ad ulteriore chiarificazione, sono sposato felicemente da 20 anni con una donna cattolica che dunque è molto tollerante lei con me ed io con lei. È neppure di tolleranza si dovrebbe parlare ma di semplice rispetto reciproco. Comunque non voglio disturbare oltre. Qui si parla di spiritualità. Mi sono sentito di dover intervenire solo per quel accenno ai nemici della religione e della religiosità. Prego tutti di non farsi accecare dagli stereotipi e dai pregiudizi. Tutto qui. Buona continuazione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 25 Aprile 2019, 11:33:33 AMCiao Inverno, al di là della fede nel racconto storico, mi sembra che le tue considerazioni riportino contraddizioni che nei Vangeli non ci sono, Gesù viene sceso dalla croce perché c'è la pasqua ebrea imminente e non potevano esserci cadaveri appesi, certamente il fatto che il cadavere avesse un trattamento particolare è dovuto all'intercessione di Giuseppe di Arimatea, membro del Sinedrio.
Comunque tu dici una cosa interessante, la crocifissione ha un forte valore di "manifesto umano", col linguaggio di oggi potremmo dire un valore scenografico. Quel valore scenografico, che Roma utilizzava per rappresentare la sua forza, poi viene preso dalla religione Cristiana, e non si può dire che non sia stato un successo propagandistico.
E' vero che i Romani hanno sempre lasciato libertà religiosa nelle proprie regioni, ma la libertà religiosa non si estendeva fino alla possibilità di smontare simboli dell'impero, quali erano i crocifissi. A rigor logico, se proprio avessero voluto rispettare questa sensibilità ebraica, avrebbero più semplicemente posticipato la crocifissione a dopo la pasqua, anzichè metterla in scena prima per poi smontare tutto in fretta e furia. Tanto più che Cristo si era macchiato ai loro occhi di contravvenire alla lex maiestatis, cioè alto tradimento, proprio il tipo di reato per cui l'esposizione in croce doveva servire da deterrente. Ma certamente gli esseri umani non sempre si comportano in maniera razionale  e questo strano corso degli eventi non è impossibile, solo improbabile.
Per quanto riguardo Arimatea, cioè un membro del Sinedrio che lo aveva appena condannato, che offre la propria tomba ad un predicatore che si professa il messia, appena dimostrato di non essere il messia (morendo) ognuno trae le proprie conclusioni. Gli storici hanno questo metodo di dare più credito alle persone che vanno contro il loro interesse, e lo stesso applicano alle testimoni donne della tomba vuota. Un membro del sinedrio e testimoni donne sembrano (in un racconto storico) fuori posto per chi volesse inventare una storia. Il problema è capire se si tratta o meno di un racconto storico... Perchè i Vangeli a mio avviso non lo sono, e invece sono costellati di persone "fuori posto" che si convertono, il fulcro della narrazione è proprio dimostrare che anche i più improbabili cristiani vengono infine rapiti dalla parola di Cristo. Perciò io non li trovo per niente fuori posto, ma anzi al posto giusto per una narrazione con scopi evangelici e propagandistici.
Ps. Sono d'accordo con quanto dici riguardo l'uso del crocifisso.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

Le cose, i viventi hanno un inizio, uno sviluppo, una fine. Perciò non credo nella reviviscenza di Gesù.  Penso che la morte sia necessaria, giusta, anche a volte bella, perché eliminarlaNel frattempo godiamo della vita.

Freedom

Citazione di: Socrate78 il 24 Aprile 2019, 17:03:11 PM
Ovviamente in questo forum non immagino di trovare nemmeno un sostenitore vista l'altissima percentuale di atei/agnostici, ma vi spiego perché io credo nella resurrezione di Cristo e quindi ritengo di essere veramente cristiano, nel senso autentico (e non traslato) del termine. Secondo me il fatto di credere nella Resurrezione non è un mero fatto irrazionale di fede, ma esistono al contrario degli indizi che addirittura portano, dal mio punto di vista, a concludere che l'ipotesi della Resurrezione è ben fondata razionalmente, per quanto possa sembrare istintivamente impossibile. Partiamo da un primo fatto, la tomba vuota di Gesù. Il fatto che la tomba di Gesù fosse vuota traspare non solo dai Vangeli, ma anche da una fonte ostile al Cristianesimo, il Talmud babilonese: gli ebrei infatti nel Talmud (scritto nel I secolo D. C.) accusavano i cristiani di aver fatto sparire il corpo di Cristo per creare un falso mito, quindi se credevano questo è ben evidente che ammettevano che la tomba fosse vuota! Del resto se la tomba non fosse stata vuota chi metteva in giro la storia della Resurrezione sarebbe stato immediatamente considerato un impostore o meglio un malato di mente. Ma il problema allora è questo: ammettendo che la tomba era vuota siamo sicuri che si tratti davvero di un falso costruito ad arte? Secondo me la risposta è che davvero tutto era autentico. Infatti nei Vangeli è scritto che le prime persone a fare la scoperta della tomba vuota il mattino di Pasqua furono delle donne e ciò è significativo, poiché per la mentalità ebraica (come di molte civiltà antiche) la testimonianza di una donna valeva molto poco (in tribunale niente), mentre aveva un gran peso la testimonianza degli uomini. Di conseguenza, se gli apostoli avessero voluto davvero creare un mito, per dargli credibilità avrebbero fatto scoprire quel fatto straordinario a discepoli maschi, così la loro testimonianza sarebbe stata solida e credibile. O no? C'è un altro aspetto da considerare: nei Vangeli è scritto che Gesù apparve a molti discepoli nelle settimane seguenti alla sua morte. Ora, ammesso e non concesso che si fosse trattato di allucinazioni, come mai tutti hanno avuto la stessa identica allucinazione? Le allucinazioni sono un fenomeno individuale, non accade mai che diverse persone, in situazioni differenti tra l'altro, vedano e addirittura tocchino nell'allucinazione la stessa cosa, pranzino con l'oggetto dell'allucinazione e via discorrendo. Bisogna ammettere che è quantomeno insolita questa cosa, e oltretutto le presunte apparizioni avrebbero una prova materiale esterna a supporto di non poco conto, cioè la tomba vuota. I Vangeli e gli Atti degli Apostoli mostrano poi come i primissimi cristiani (ancora per molti aspetti ebrei) furono disposti ad essere derisi, perseguitati, uccisi e banditi dalla comunità ebraica per la loro fede nella resurrezione, ora ditemi: chi, sapendo di mentire, è disposto ad andare incontro a ostracismo, distruzione di legami affettivi, lapidazione per una menzogna consapevole? Direi che è quantomeno improbabile. Inoltre la narrazione evangelica canonica, nei punti in cui descrive la Resurrezione, non presenta stilisticamente particolari elementi mitici (esagerazioni, descrizione di miracoli, ecc.) che invece si riscontrano in testi successivi ed apocrifi, rifiutati dalla Chiesa: di conseguenza anche dal punto di vista stilistico siamo lontani da quelle iperboli, esagerazioni, che caratterizzano le leggende e l'agiografia. I Vangeli sono stati inoltre scritti presto, quello di Marco è databile nel tardo 50 D. C. , e il lasso di tempo è secondo me troppo breve per parlare della creazione di un mito, che guarda caso sembra invece spuntare nei testi apocrifi molto successivi a quelli canonici, poiché in quel caso il tempo era trascorso e si era avuta una proliferazione di narrazioni false ed esagerate sul fatto originario. Per queste ragioni io credo che effettivamente qualcosa di straordinario sia accaduto e che Gesù sia risorto veramente: anche Blaise Pascal affermò a questo proposito: "Che cosa è più incredibile? Nascere o risorgere? E' più incredibile che dal non essere venga l'essere o che ciò che era continui ad essere?" Il filosofo Pascal giunge quindi a sostenere che è solo l'abitudine a farci ritenere che la resurrezione sia per definizione impossibile e la credenza in essa folle.
Fai bene a servirti della ragione perchè senza di essa, la fede, può risultare insufficiente a guidare il pellegrino nella ricerca spirituale. Pur tuttavia, a titolo personale, ritengo che si sia giunti ad un livello di fede accettabile solo quando si è "sicuri" di una cosa senza essere in grado di dimostrarla. Quando dico "sicuri" non so esattamente spiegarlo; è un "sentire". Di più non so dire.

E poi, siccome la fede non è una roba che una volta raggiunta è conquistata per sempre, mi viene da aggiungere che, probabilmente, la cosa più intelligente che un ricercatore spirituale cristiano può fare è chiedere di aumentare la propria fede.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 25 Aprile 2019, 14:03:09 PM
Citazione di: anthonyi il 25 Aprile 2019, 11:33:33 AMCiao Inverno, al di là della fede nel racconto storico, mi sembra che le tue considerazioni riportino contraddizioni che nei Vangeli non ci sono, Gesù viene sceso dalla croce perché c'è la pasqua ebrea imminente e non potevano esserci cadaveri appesi, certamente il fatto che il cadavere avesse un trattamento particolare è dovuto all'intercessione di Giuseppe di Arimatea, membro del Sinedrio.
Comunque tu dici una cosa interessante, la crocifissione ha un forte valore di "manifesto umano", col linguaggio di oggi potremmo dire un valore scenografico. Quel valore scenografico, che Roma utilizzava per rappresentare la sua forza, poi viene preso dalla religione Cristiana, e non si può dire che non sia stato un successo propagandistico.
E' vero che i Romani hanno sempre lasciato libertà religiosa nelle proprie regioni, ma la libertà religiosa non si estendeva fino alla possibilità di smontare simboli dell'impero, quali erano i crocifissi. A rigor logico, se proprio avessero voluto rispettare questa sensibilità ebraica, avrebbero più semplicemente posticipato la crocifissione a dopo la pasqua, anzichè metterla in scena prima per poi smontare tutto in fretta e furia. Tanto più che Cristo si era macchiato ai loro occhi di contravvenire alla lex maiestatis, cioè alto tradimento, proprio il tipo di reato per cui l'esposizione in croce doveva servire da deterrente. Ma certamente gli esseri umani non sempre si comportano in maniera razionale  e questo strano corso degli eventi non è impossibile, solo improbabile.
Per quanto riguardo Arimatea, cioè un membro del Sinedrio che lo aveva appena condannato, che offre la propria tomba ad un predicatore che si professa il messia, appena dimostrato di non essere il messia (morendo) ognuno trae le proprie conclusioni. Gli storici hanno questo metodo di dare più credito alle persone che vanno contro il loro interesse, e lo stesso applicano alle testimoni donne della tomba vuota. Un membro del sinedrio e testimoni donne sembrano (in un racconto storico) fuori posto per chi volesse inventare una storia. Il problema è capire se si tratta o meno di un racconto storico... Perchè i Vangeli a mio avviso non lo sono, e invece sono costellati di persone "fuori posto" che si convertono, il fulcro della narrazione è proprio dimostrare che anche i più improbabili cristiani vengono infine rapiti dalla parola di Cristo. Perciò io non li trovo per niente fuori posto, ma anzi al posto giusto per una narrazione con scopi evangelici e propagandistici.
Ps. Sono d'accordo con quanto dici riguardo l'uso del crocifisso.

Inverno, le argomentazioni che ti ho espresso sono le stesse che sono state argomentate da un gran numero di Teologi, non è che tu sei il solo che si fa certe domande. Poi per carità se tu vuoi vedere contraddizioni laddove io e tanti non ne vediamo, liberissimo, per dire è scritto nei Vangeli che Giuseppe di Arimatea non era presente al processo a Gesù, un processo fatto di fretta perché bisognava evitare che il popolo avesse la possibilità di intervenire e figurati se andavano ad informare uno che probabilmente si sarebbe opposto.
Sono d'accordo con te che quella non è stata un'esecuzione normale, piena anche di comportamenti non logici, come il tradimento di Giuda, per i quali conta di più l'elemento simbolico. Che siano stati costruiti ad hoc? Il punto è che se fosse così facile costruire una storia di morte e risurrezione ed indurre miliardi di individui a crederci per avere una sorta di potere di controllo sul mondo chissà quanti illusionisti nella storia ci avrebbero provato, e invece no, nessuno ha provato a duplicare quell'evento.
Per me al di là del credere agli eventi di quei tempi, il fatto straordinario, ed inspiegabile, è quello che è successo nei due millenni successivi, quando nel nome di quel morto crocifisso, miliardi di individui hanno costruito questa cosa che chiamiamo civiltà. Naturalmente tu non condividi, perché probabilmente pensi che la civiltà possa essere costruita senza dei e religioni, peccato che la controprova non ce l'abbiamo, perché non ci sono esempi di società, antiche o moderne, sviluppatesi senza questi. La società attuale sicuramente ha un alto livello di ateismo, ma essa ha alle sue spalle una storia piena di fede, e tutta quella fede è stata per me assolutamente necessaria per fare in modo che noi oggi potessimo liberamente confrontarci su questi argomenti con tutta una serie di sicurezze che in natura non esistono.
Un saluto

InVerno

Boh, mi sembrava che Socrate volesse discuterne sul piano storico e dal quel punto di vista quel che dicono i teologi non fa testo (così come il contrario, si intende) non penso che storia e teologia siano due vasi comunicanti.  Poi che credere un fatto anzichè un altro renda felici, dia vita a società prospere,  oppure apra le porte della percezione verso mondi inesplorati, sono tutte cose interessanti ma che con la storia c'entrano come i cavoli a merenda.  Sicuramente non penso che la civiltà sia prerogativa dei cristiani, ma suppongo che questo etnocentrismo assurdo ti sia scappato e non infierirò.  E' Cristo storicamente risorto o meno? Questa mi pareva la domanda e il tenore argomentativo, poi di opinioni ve ne sono aiosa,  io personalmente considero la maggior parte delle ipotesi razionalistiche altamente più probabili della resurrezione, e che solo un mistificatore seriale come Pascal possa pensare che nascere sia più improbabile che risorgere.. ma dal propagatore del cristianesimo come polizza sulla vita, uno non si aspetta di meglio ne di peggio.
Allo stesso modo non penso che un eventuale "non resurrezione" tolga nulla alla grandezza del personaggio, al massimo toglie speranze di vita eterna ai suoi credenti che non ho alcun interesse ne a demolire ne a coccolare, Cristo rimane uno dei giganti del pensiero umano, risorto o marcito che sia. Magari ho sbagliato io a considerare questa discussione come su un piano storico-razionale..ma altrimenti perchè argomentare? Basta dire "credo" come suggerisce Freedom anzichè far finta di affrontarla su un altro piano.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (5)