Bestemmie e rispetto altrui.

Aperto da SaraM, 09 Luglio 2018, 19:09:26 PM

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SaraM

Poichè per i credenti la bestemmia è come un colpo al cuore,un pugno in piena faccia e poichè lo Stato tutela la libertà religiosa e l'integrità fisica e morale dei cittadini la pubblica bestemmia(per tutte le religioni) dovrebbe essere perseguita.E' necessario rispettare il proprio simile anche come credente.Il dissenso è libero ma non il vituperio:è contro la libertà umana.Pur essendo cristiana mi indigno contro i pellegrini cristiani che vanno in Terra Santa e che ironizzano  sulla preghiera del muezzin o sull'inchino degli Ebrei al muro del pianto.Bisogna rispettare il proprio simile che eleva lo Spirito!

Jacopus

E chi decide cosa e' bestemmia? Se io criticassi la religione pagana argomentando razionalmente e una autorita' mi perseguisse perche' ho bestemmiato? Succede ancor oggi in molti paesi anche a noi vicini, come la Turchia. Sicuramente un luogo dove si irridono i credenti o si bestemmia e' un luogo volgare e stupido ma lo preferisco a un luogo dove con l'alibi della bestemmia si costringano gli uomini a sottomettersi a caste di sfruttatori che fanno dell'ignoranza la loro rendita.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

#2
Salve. Per Sara: Vedi, secondo me è solo questione di buon gusto.
La bestemmia offende immotivatamente la personale sensibilità di qualcuno, e non ha alcuna importanza se tale sensibilità è quella di un solo uomo sulla Terra oppure quella di tre miliardi di persone.

Io potrei essere l'unico fedele di una mia personale credenza che mi porta ad onorare le puttane e sarebbe di pessimo gusto disprezzare una mia personale convinzione che non chiedo ad altri di condividere, pronunciando l'imprecazione "porca puttana!".

Il problema nasce quando, al buon gusto ed alla buona educazione si sostuiscono tabù, morali, pregiudizi di origine culturale e soprattutto il conformismo maggioritario.

Bestemmie ed ingiurie dovrebbero far parte della libertà di opinione consentita dalle leggi.
Una volta che il loro uso non fosse più perseguibile per legge, avremmo una esplosione di tali modi di esprimersi i quali però, dopo qualche tempo di utilizzo, perderebbero ogni loro significato, diventerebbero merce vile perchè troppo ovvia, perderebbero ogni titolo di trasgressività.

D'altra parte, di fronte a certi modi di esprimersi, io sono solito reagire affermando che "da che mondo è mondo gli insulti sono sempre serviti a qualificare chi li usa molto più di quanto qualifichino coloro cui vengono rivolti". Salutoni.

P.S.: A proposito di pubblica tutela delle religioni...per quale ragione lo stato non tutela le sette religiose satanistiche ? La democrazia ha forse delle simpatie ?
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

Io preferisco un bestemmiatore (magari di tradizione toscana, con tutte quelle bizzarre elaborazioni linguistiche) a una persona che cova la sua rabbia nel silenzio progettando orribili vendette contro il mondo...

A parte gli scherzi, il mio consiglio è questo: non scandalizziamoci per delle parole rivolte al cielo (che tanto Dio ha le spalle larghe per sopportare ogni insulto), scandalizziamoci per quelle rivolte a chi è in difficoltà perché quelle sì che sono come pugni in faccia.

È interessante notare come nelle varie comunità religiose ciò che provoca scandalo riveli la specifica natura deviante di esse: per esempio la tendenza al moralismo quando ci si scandalizza dei costumi sessuali di una persona, la tendenza all'esasperazione dell'importanza di precise ritualità quando ci si scandalizza per la mancanza di ortodossia nelle liturgie, etc.
Quando invece a generare scandalo sono le cose che scandalizzavano Gesù, ecco che si torna alla salutare necessità di costruire un altro mondo...

viator

Salve. Dimenticavo di far notare un aspetto : Le comunità più devote sono anche quelle che ospitano al loro interno i più robusti bestemmiatori. Non mi risulta che il  linguaggio blasfemo sia molto presente nelle comunità laiche ! Ovviamente la bestemmia risponde ad un impulso di rabbia nel confrontare la vantata la soave bontà di Dio con certi aspetti della realtà che la contraddicono platealmente.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

0xdeadbeef

Se posso portare la mia testimonianza di abitante di un luogo (un paesino di campagna fra l'Umbria e la Toscana) dove
senz'altro si bestemmia molto (più che molto direi continuamente, con la bestemmia "elevata" a usuale intercalare
dicorsivo) e dove la bestemmia assume quelle "bizzarre elaborazioni linguistiche" di cui parla Kobayashi, direi davvero
che la bestemmia così come da noi intesa tutto è fuorchè "cattiva", anzi...
Molti bestemmiatori "seriali" (quelli che in una frase di 20 parole ci infilano 10 bestemmie) sono anzi persone davvero
dolcissime; personaggi così tipici, esilaranti e caratteristici di tutta una cultura che le persone di città o di altri
luoghi ove non si bestemmia neppure possono immaginare.
Ove dovesse scomparire (Dio ce ne scampi) questa vera e propria "cultura della bestemmia" sarebbe davvero una gravissima
ed irreparabile perdita.
Per quanto mi riguarda, io ci vedo una specie di "spirito dionisiaco", che sorge in ambienti segnati dalla dura fatica
quotidiana dei campi, e dove con la divinità è istituito un rapporto del tutto particolare (con la divinità si parla, e
magari la si ritiene responsabile di quando le cose non vanno bene), così come spiegato mirabilmente dall'autore di
questo articolo http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Nonno_Fiorucci, dove si celebra la scomparsa di uno di questi
personaggi caratteristici (si astengano dalla lettura gli "stomaci delicati"...)
saluti

Freedom

Questo topic, forse, avrebbe avuto sede più appropriata nella sezione "Tematiche culturali e sociali" oppure, se esistesse, nella sezione "Educazione civica".

Mi pare, infatti, il non bestemmiare religione alcuna, comportamento di pura educazione. Dettato anche, per chi ce l'ha, dalla sensibilità.

C'è tuttavia un aspetto, a ben guardare, che può concernere la spiritualità: la volgarità in senso lato è del tutto contraria ad essa. Più si acquisisce sensibilità spirituale più una serie di cose diventa urticante se non insopportabile. Almeno così penso.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

#7
Citazione di: Freedom il 14 Luglio 2018, 23:15:46 PMQuesto topic, forse, avrebbe avuto sede più appropriata nella sezione "Tematiche culturali e sociali" oppure, se esistesse, nella sezione "Educazione civica". Mi pare, infatti, il non bestemmiare religione alcuna, comportamento di pura educazione. Dettato anche, per chi ce l'ha, dalla sensibilità. C'è tuttavia un aspetto, a ben guardare, che può concernere la spiritualità: la volgarità in senso lato è del tutto contraria ad essa. Più si acquisisce sensibilità spirituale più una serie di cose diventa urticante se non insopportabile. Almeno così penso.

E io la penso proprio come te, Freedom.
E' un gesto di maleducazione che urta la sensibilità e non fa certo onore a chi lo pronuncia.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Kobayashi

Citazione di: Freedom il 14 Luglio 2018, 23:15:46 PMC'è tuttavia un aspetto, a ben guardare, che può concernere la spiritualità: la volgarità in senso lato è del tutto contraria ad essa. Più si acquisisce sensibilità spirituale più una serie di cose diventa urticante se non insopportabile. Almeno così penso.

Purché questa sensibilità spirituale non sia la solita presunzione gnostica di essere migliori, quindi troppo delicati e nobili e bisognosi di protezione dalla contaminazione della volgarità di coloro che "non capiscono". Altrimenti siamo sempre lì con la religiosità che serve solo a rafforzare la propria identità.

InVerno

Limitare la libertà di parola è una delle cose più gravi che si possa fare, dovrebbe essere un provvedimento possibile solo in casi di estrema necessità e fatto perlomeno di nascosto, non con un tariffario e processi. Togliere la parola è in generale uno degli atti più violenti e illiberali che possa essere contemplato personalmente, o perpetrato attraverso uno stato. Avere il monopolio sulla parola "Dio" o su quali altre parole possano esservi accostate è un potere immenso che va gestito da persone, non da Dio che non si presenta per queste dispute. La legge non può mettere d'accordo piromani e code di paglia, vicino al sacro ci sarà sempre il sacrilego e l'Italia è una testimonianza vivida di ciò e delle sue conseguenze.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Sariputra

Credo che sia impossibile legiferare contro la bestemmia o la maleducazione in genere. Dovrebbe essere lasciato alla sensibilità, educazione e consapevolezza personale a meno che la bestemmia non si configuri come un'offesa direttamente ed esplicitamente diretta al credente che magari ci si trova davanti. Altra cosa ovviamente l'intercalare quasi inconsapevole che spesso si sente in persone di livello culturale basso...e però magari con  un cuore più generoso di molti "religiosi", o che si definiscono tali.
Esempio di basso livello: si può dire "Porco handicap" o "Handicap cane", ma non "Porco handicappato" o "Cane di un'handicappato".


Altrimenti siamo sempre lì con la religiosità che serve solo a rafforzare la propria identità.

Non è solo una religiosità mal digerita che serve a rafforzare la propria individualità. Oggigiorno si usa anche, per esempio, comprarsi un Suv più grosso di quello del vicino.Ogni cosa che sentiamo come "mia" mi pare serva allo scopo... Insomma non è che sempre dobbiamo "sparare" addosso alla religiosità affibbiandogli tutte le colpe dell'andazzo ( anche perchè ormai l'influenza della spiritualità nel mondo consumistico attuale è assolutamente risibile...).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Kobayashi

Citazione di: Sariputra il 16 Luglio 2018, 14:12:58 PMNon è solo una religiosità mal digerita che serve a rafforzare la propria individualità. Oggigiorno si usa anche, per esempio, comprarsi un Suv più grosso di quello del vicino.Ogni cosa che sentiamo come "mia" mi pare serva allo scopo... Insomma non è che sempre dobbiamo "sparare" addosso alla religiosità affibbiandogli tutte le colpe dell'andazzo ( anche perchè ormai l'influenza della spiritualità nel mondo consumistico attuale è assolutamente risibile...).[/font][/size][/font][/size][/color]


Nessuno sta sparando addosso al religioso.
Il dubbio legittimo è che una spiritualità che ti porta a essere più intollerante (nei confronti di un bestemmiatore o del proprietario di un Suv) non serve assolutamente a niente.
Chi ha fatto un certo percorso di distacco, di fronte al Suv si sorprende che qualcuno possa desiderare un'auto così grossa e costosa, non si sente afflitto per il confronto con la propria auto e bisognoso quindi di argomentazioni spirituali ad hoc per tornare a ristabilire dentro di se' un certo equilibrio.
Così come di fronte al bestemmiatore convinto il "religioso sano" rimane affranto dal fatto che quell'uomo sia così lontano dalla pienezza e dalla gioia che sa donare il suo dio. Ma di sicuro non va a pensare che quelle parole siano un affronto alla sua persona. Soprattutto se si tratta di cristiani. Non si fa che ripetere della necessaria rinuncia a se' e poi, contemporaneamente si continua a interpretare ciò che ci circonda come un attacco alla nostra preziosa individualità?

Freedom

Citazione di: Kobayashi il 16 Luglio 2018, 12:50:05 PM
Citazione di: Freedom il 14 Luglio 2018, 23:15:46 PMC'è tuttavia un aspetto, a ben guardare, che può concernere la spiritualità: la volgarità in senso lato è del tutto contraria ad essa. Più si acquisisce sensibilità spirituale più una serie di cose diventa urticante se non insopportabile. Almeno così penso.

Purché questa sensibilità spirituale non sia la solita presunzione gnostica di essere migliori, quindi troppo delicati e nobili e bisognosi di protezione dalla contaminazione della volgarità di coloro che "non capiscono". Altrimenti siamo sempre lì con la religiosità che serve solo a rafforzare la propria identità.

Ho letto e riletto le mia parole e non capisco perché individui in esse qualcosa che abbia a che fare con la "presunzione gnostica di essere i migliori". Mi riferivo alla semplice educazione nonché sensibilità che sconsiglia, per esempio, di ruttare o scoreggiare in presenza di altre persone oppure di parlare di defecare e urinare mentre si è seduti a tavola. A mio giudizio la sensibilità spirituale è inversamente proporzionale alla volgarità.

http://www.treccani.it/vocabolario/volgarita_%28Sinonimi-e-Contrari%29/
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Sariputra

Citazione di: Kobayashi il 16 Luglio 2018, 15:26:52 PM
Citazione di: Sariputra il 16 Luglio 2018, 14:12:58 PMNon è solo una religiosità mal digerita che serve a rafforzare la propria individualità. Oggigiorno si usa anche, per esempio, comprarsi un Suv più grosso di quello del vicino.Ogni cosa che sentiamo come "mia" mi pare serva allo scopo... Insomma non è che sempre dobbiamo "sparare" addosso alla religiosità affibbiandogli tutte le colpe dell'andazzo ( anche perchè ormai l'influenza della spiritualità nel mondo consumistico attuale è assolutamente risibile...).[/font][/size][/font][/size][/color]
Nessuno sta sparando addosso al religioso. Il dubbio legittimo è che una spiritualità che ti porta a essere più intollerante (nei confronti di un bestemmiatore o del proprietario di un Suv) non serve assolutamente a niente. Chi ha fatto un certo percorso di distacco, di fronte al Suv si sorprende che qualcuno possa desiderare un'auto così grossa e costosa, non si sente afflitto per il confronto con la propria auto e bisognoso quindi di argomentazioni spirituali ad hoc per tornare a ristabilire dentro di se' un certo equilibrio. Così come di fronte al bestemmiatore convinto il "religioso sano" rimane affranto dal fatto che quell'uomo sia così lontano dalla pienezza e dalla gioia che sa donare il suo dio. Ma di sicuro non va a pensare che quelle parole siano un affronto alla sua persona. Soprattutto se si tratta di cristiani. Non si fa che ripetere della necessaria rinuncia a se' e poi, contemporaneamente si continua a interpretare ciò che ci circonda come un attacco alla nostra preziosa individualità?

Non è che si sia più intolleranti nei confronti di chi diispone di un Suv più grosso (almeno io non lo sono...). Si constata semplicemente che si usa il possesso di beni materiali , ritenuti dalla società come "più di prestigio e status" rispetto ad altri, come strumento per affermare la propria identità di fronte agli altri. Un tempo si brandiva la spada più lunga, adesso il suv più grosso...o altre cose che ti fanno ritenere e sentire come "migliore"- :)
Infatti si parla di male-educazione e non di "attacco". L'attacco è l'offesa diretta, esplicita.
Anch'io, come Freedom, non capisco perché equipari il fastidio che si prova davanti alla maleducazione con "la presunzione gnostica di essere migliori"...
Mi sembra che stai leggendo motivazioni inesistenti. Dietrologia?... >:(
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Kobayashi

#14
Per Sari.
Non sto leggendo niente dietro i vostri interventi. Io non sono mai interessato a confutare o polemizzare con qualcuno. Ma partire dalle idee che magari vengono presentate dagli altri per sviluppare ulteriori possibilità.
In questo caso ho utilizzato gli esempi proposti da te per discutere della possibilità che dietro al fastidio per la volgarità della bestemmia si celi in realtà una "cattiva spiritualità".
Quando ero giovane e mi sentivo pronto per la vita religiosa rimanevo scioccato dalle bestemmie o dalle battute anticristiane di certi films. Oggi, dopo anni di "devastazione spirituale" comprendo l'ipocrisia di quel mio periodo, la rigidità psicologica, la superficialità.
Quindi, al limite, le mie parole erano rivolte contro me stesso, se questo vi può tranquillizzare.

Per Freedom.
Non hai scritto che la questione della bestemmia non è soltanto una questione di educazione civica ma ha qualcosa a che fare con la spiritualità per via di una sensibilità particolare che le persone spirituali tenderebbero a sviluppare?
Beh, io sono partito da lì. Tutto qua.

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