all'inizio il buddismo crea sofferenza ?

Aperto da bluemax, 30 Aprile 2019, 12:37:31 PM

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bluemax

Pare che la selezione naturale abbia un unico scopo: trasmettere dei geni alla generazione successiva.
Tra le qualità che sono sopravvissute a questa "prova" vi sono anche quelle mentali, cioè strutture e algoritmi integrati nel cervello che influenzano la nostra esperienza quotidiana.

Che tipo di percezioni, idee ed emozioni ci guidano ogni giorno?
La risposta non è "le percezioni, idee ed emozioni che ci forniscono un'immagine accurata della realtà". La risposta è: "Le percezioni, idee ed emozioni che hanno aiutato i nostri antenati a trasmettere il patrimonio genetico alla generazione successiva".
Che quelle percezioni, idee ed emozioni ci forniscano un'immagine veritiera della realtà non è assolutamente vero.
Il cervello pare "progettato" (notare virgolette) per illuderci.

E' però fondamentale capire la dinamica generale per cui veniamo attirati in modo irresistibile dal piacere dei sensi, che si rivela, SEMPRE, transitorio.
Passiamo il tempo a cercare fonti di gratificazione (ciambelle coperte di zucchero a velo, incontri sessuali, promozioni prestigiose, acquisti online) ma il brivido si dissipa in fretta, e dietro di sé lascia SEMPRE il vuoto.
(La vecchia canzone dei Rolling Stones, I can't get no satisfaction, riassume esattamente l'idea buddhista della condizione umana)
In cosa consiste, esattamente, l'illusorietà dell'inseguire ciambelle, sesso, beni di consumo o una promozione?
La sopravvalutazione della gioia che ci daranno.

Provate a mettervi nei panni della natura: se doveste creare organismi capaci di trasmettere i loro geni, come fareste a spingerli a compiere quelle attività finalizzate a questo obiettivo? In altri termini, dato che mangiare, fare sesso, lasciare il segno sui propri simili e superare i rivali aiutava i nostri antenati a diffondere i loro geni, come programmereste il loro cervello per indurli a svolgere queste attività ?
1) Il piacere non deve durare per sempre, altrimenti non lo cercheremmo più; il nostro primo pasto sarebbe anche l'ultimo, un unico atto sessuale ecc... ecc... Non sarebbe possibile il continuare la specie.
2) Il cervello dovrebbe pensare di più al piacere che accompagna una certa attività invece che al fatto che duri poco.
qui si ottiene una spiegazione plausibile della difficile situazione umana secondo il Buddha. Anche secondo lui il piacere è fugace, e ci lascia regolarmente insoddisfatti (dukkah).
La selezione naturale ha progettato il piacere in modo che finisca in fretta, lasciandoci un senso di insoddisfazione che ci spinge a cercare altre fonti di piacere. La selezione naturale non "VUOLE" esseri felici ma "PRETENDE" esseri produttivi. Per renderci produttivi fa sì che il lasso di tempo durante il quale pregustiamo il piacere sia intenso, ma che il piacere stesso sia breve. Il compito della natura è costruire macchine che diffondono geni, e questo significa prevedere una certa dose di AUTO illusione.

Ecco cosa ho scoperto: INIZIALMENTE conoscere la verità non migliora la vita. Anzi, la può anche peggiorare.
Siamo ancora bloccati nel naturale ciclo umano della ricerca, (inutile) del piacere ma se ne intravede l'assurdità. In altre parole, si riconoscete che si tratta di un tapis roulant, un attrezzo creato apposta per farmi correre, senza farmi arrivare da nessuna parte. Eppure, almeno inizialmente, continuo a correre!

Inizialmente si ha sia il fastidio del prendere atto delle sofferenze mentali, sia il fastidio dell'essere dominato da esse.

Questa la drammatica situazione che ogni studente buddista si trova a dover affrontare nei primi mesi/anni di studio... la scoperta di questa TREMENDA verità.

Phil

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PM
Questa la drammatica situazione che ogni studente buddista si trova a dover affrontare nei primi mesi/anni di studio... la scoperta di questa TREMENDA verità.
Questa (lo saprai meglio di me) è, a suo modo, la prima nobile verità del buddismo; finché la si trova «tremenda» si ha bisogno del buddismo (la solita storia della zattera...). La seconda verità razionalizzerà quel «tremenda» (causa/effetto); la terza verità introdurrà la speranza di superare quel «tremenda»; la quarta verità, forse la più in salita, porterà alla disillusione da quel «tremenda» (che quindi non sarà più tale).
Buon cammino.

P.s.
Parafraserei il titolo del topic: è la sofferenza che "crea" il buddismo, è da lì che esso muove (il che non toglie che i primi passi possano essere un po' sofferti).

viator

Salve Bluemax. Conferma filosofica, esistenziale, biologica del fatto che le nostre vite - quale sia l'ambito in cui vogliamo considerarle - sono regolate unicamente da bisogni oppure da facoltà.

Soddisfatti i bisogni (i quali rappresentano la costrizione) prenderemo provvisoriamente ad esercitare le facoltà (cioè a cercare di fare ciò che "liberamente" vorremmo fare, il quale consiste ovviamente solo in ciò che pensiamo possa piacerci - la ricerca del piacere, appunto).

La provvisorietà naturalmente è generata dal fatto che i bisogni - essendo ciclici - si ripresenteranno. Inoltre l'uomo è dannatamente abile nel trasformare in necessario anche ciò che in sè non lo è affatto, al punto da "inventarsi" la categoria dei "bisogni" psichici, ai quali corrisponderanno altrettanto aleatori "piaceri" psichici.

Che si vuole ?? E' questo il prezzo da pagare per aver raggiunto il vertice della complessità evolutiva. Io non la vedrei così tragica ! Ci resta il compiacimento psichico del poterci considerare una specie superiore.  Che rappresenta l'ennesima attività masturbatoria della psiche. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

odradek

#3
a Bluemax


citazione:
Passiamo il tempo a cercare fonti di gratificazione (ciambelle coperte di zucchero a velo, incontri sessuali, promozioni prestigiose, acquisti online) ma il brivido si dissipa in fretta, e dietro di sé lascia SEMPRE il vuoto.

Ciambelle = alimentarsi.   Incontri sessuali = replicazione geni. Promozioni prestigiose = prestigio all'interno del clan (da 50mila anni)  Acquisti on line = un misto delle precedenti.
I meccanismi eccezionalmente complessi che governano la nostra mente originano da piccole "rotelline" innestate alla fine del tronco cerebrale.
Queste girano continuamente, senza sosta, come le stelle nel cielo, immutabili. Nel corso dei millenni altri meccanismi si sono innestati su queste "rotelline"; ci sono ruote grosse che rallentano il movimento delle rotelline di base, altre che ne trasmettono il movimento ad altri meccanismi e sistemi, leve, ingrannaggi e molle e respingenti che modulano e regolano il "moto continuo" di queste rotelline.
Negli ultimi duecento anni altri ingranaggi si sono innestati, ancora più minuscoli e frammentati, che continuano (a volte quasi ormai apparentemente scollegati dal "movimento originario") a "girare", ma senza più la "regolarità" di origine.
Lascia il vuoto perchè il movimento è costante, il movimento serve proprio a creare il "vuoto" dentro che dovrà essere riempito con il "fuori". Funziona come una pompa che crea "vuoto" e mancanza.


citazione :
Provate a mettervi nei panni della natura: se doveste creare organismi capaci di trasmettere i loro geni, come fareste a spingerli a compiere quelle attività finalizzate a questo obiettivo? In altri termini, dato che mangiare, fare sesso, lasciare il segno sui propri simili e superare i rivali aiutava i nostri antenati a diffondere i loro geni, come programmereste il loro cervello per indurli a svolgere queste attività ?

Piantandogli alla fine del tronco cerebrale quelle poche rotelline. Ci penseranno poi loro.

citazione:
La selezione naturale ha progettato il piacere

Il piacere lo ha "pensato" l'uomo non la selezione naturale. Gli animali non provano "piacere", provano bisogni, che sono "innescati" ciclicamente; loro non cercano il desiderio e nemmeno corrono dietro al desiderio del desiderio.

citazione :
Il compito della natura è costruire macchine che diffondono geni, e questo significa prevedere una certa dose di AUTO illusione.

Il compito della natura è costruire macchine che diffondono geni. Dawkins in una delle sue giornate migliori. Chapeau.

citazione :
e questo significa prevedere una certa dose di AUTO illusione.

Ancora no. l'auto illusione è culturalmente umana; noi abbiamo l'autoillusione gli altri viventi no.

Menandro

#4
Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMChe quelle percezioni, idee ed emozioni ci forniscano un'immagine veritiera della realtà non è assolutamente vero.
Questa in realtà è una questione aperta: ci sono decine di discussioni nel forum a testimoniarlo. ;)

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMPassiamo il tempo a cercare fonti di gratificazione (ciambelle coperte di zucchero a velo, incontri sessuali, promozioni prestigiose, acquisti online) ma il brivido si dissipa in fretta, e dietro di sé lascia SEMPRE il vuoto.
Lascia il vuoto se il tuo approccio a queste cose è stato quello della macchina divoratrice, se eri completamente dominato da quelle pulsioni, se eri come costretto a farlo.

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMIn cosa consiste, esattamente, l'illusorietà dell'inseguire ciambelle, sesso, beni di consumo o una promozione? La sopravvalutazione della gioia che ci daranno.
E tu impara a non sopravvalutarla, forse è più facile che imparare a nullificarla.

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMProvate a mettervi nei panni della natura: se doveste creare...
La selezione naturale ha progettato il piacere
Così ti crei nell'immaginazione un dio malvagio che ha progettato la tua sofferenza per un suo imperscrutabile scopo, in questo modo rendi peggiore il quadro generale e moltiplichi la sofferenza.

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMSiamo ancora bloccati nel naturale ciclo umano della ricerca, (inutile) del piacere ma se ne intravede l'assurdità.
Il piacere non è inutile, e non è necessariamente dannoso.

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMla scoperta di questa TREMENDA verità.
A me sembra tremendo distruggere la parte buona dalla vita per difendersi da quella cattiva.

Socrate78

Il buddismo non mi interessa, non salva l'uomo affatto ma anzi lo fa vivere in una condizione di "morte", poiché fa vivere la persona in una specie di supremo distacco che non è vera vita, come detto sopra si distrugge la parte buona della vita per difendersi da quella cattiva del dolore. Il fatto che il piacere sia transitorio non significa che non sia vero e non è detto che una volta finito ci sia davvero il vuoto dentro di noi, non ci sarà questo vuoto se siamo in grado di dare un senso alla nostra esistenza in qualche modo. E poi chi l'ha detto che la sofferenza è così totalmente cattiva? E' il dolore che indica che siamo umani, che siamo vivi davvero, è la sofferenza che ci fa comprendere i nostri limiti e le nostre debolezze e ci fa mettere nei panni degli altri deboli come noi. Solo Cristo salva davvero, guarisce davvero l'uomo, le altre religioni/filosofie sono paragonabili semmai a cure palliative che non fanno sentire il dolore, ma non guariscono l'uomo dal male di vivere.

bluemax

Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PM
Il buddismo non mi interessa, non salva l'uomo affatto ma anzi lo fa vivere in una condizione di "morte", poiché fa vivere la persona in una specie di supremo distacco che non è vera vita

Permettimi di dissentire. Il buddismo non è niente di più che un insegnamento per indicare la via che conduce alla cessazione della sofferenza. Quella da me scritta niente altro è che la PRIMA (di quattro) nobili verità ossia il conoscere che ESISTE la sofferenza (diverso dal fatto che l'uomo soffre). Una sorte di consapevolezza alla quale non possiamo in alcun caso sottrarci. (le altre nobili verità indicano COME eliminare questo stato di cose.

Non credo vi sia alcun DISTACCO dalla realtà nel capire come funziona. Penso che il distacco maggiore sia quello che IGNORA come stanno realmente le cose illudendoci che non sia così.


Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PM
come detto sopra si distrugge la parte buona della vita per difendersi da quella cattiva del dolore.

Non credo vi sia alcuna "parte buona" come alcuna "parte cattiva" nella vita. Queste considerazioni sono solo valutazioni fatte da un ego illusorio che vede buono, bene ecc... ecc... solo se ha un vantaggio e viceversa. Bene e Male non esistono sono solo valutazioni soggettive dettate dall' ego. Il buddismo non si propone di distruggere un bel niente ma solo di prendere consapevolezza della realtà ultima non inquinata dalle valutazioni erronee dell' EGO e, grazie a questa purificazione mentale (se vogliamo) uscire dall'infinito gioco della mente duale.

Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PM
Il fatto che il piacere sia transitorio non significa che non sia vero e non è detto che una volta finito ci sia davvero il vuoto dentro di noi, non ci sarà questo vuoto se siamo in grado di dare un senso alla nostra esistenza in qualche modo.

Il vuoto è inteso come mancato appagamento. Dukkah se vogliamo, la ricerca della felicità in cose che non hanno la caratteristica intrinseca di poterla dare perchè prive di questo "potere". Il piacere (come il dispiacere) è transitorio e questa perenne insoddisfazione è comune ad ogni essere senziente.
Una bella borsa di Prada, come una bella donna, come una divinità puo' illudere (anzi lo fa) il cervello di poter avere tramite essa la felicità eterna. Ma la borsa, se vediamo bene, è fatta di cuoio, di metallo, di rame, ecc... ecc... ma tra i suoi "ingredienti" manca la "felicità" o "gioia". Questa illusione la mettiamo noi. Ed ecco che per questo motivo la borsa fa semplicemente la borsa niente di più e niente di meno. E' la consapevolezza di questo a renderci IMMUNI a tali "delusioni" ;)


Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PM
E poi chi l'ha detto che la sofferenza è così totalmente cattiva? E' il dolore che indica che siamo umani, che siamo vivi davvero, è la sofferenza che ci fa comprendere i nostri limiti e le nostre debolezze e ci fa mettere nei panni degli altri deboli come noi.

come dicevo prima, nessuno ha detto che la sofferenza è CATTIVA. E' stato semplicemente detto che ESISTE e ne va preso atto. Non esiste "Qualcuno" che soffre ma esiste la "sofferenza" in quanto tale che pervade OGNI essere senziente per via delle sue caratteristiche mentali (e biologiche). Che poi tramite la sofferenza nasce l'empatia, la pietà e la COMPASSIONE (con + passione) è pacifico. Questa sofferenza che accomuna ogni essere senziente deve poter far riflettere.

Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PM
Solo Cristo salva davvero, guarisce davvero l'uomo, le altre religioni/filosofie sono paragonabili semmai a cure palliative che non fanno sentire il dolore, ma non guariscono l'uomo dal male di vivere.

Non voglio entrare nella diatriba di quale sia la divinità migliore. So per certo (frase di un famoso pre-buddista) che non è grazie ad essa che puo cessare la sofferenza visto che ogni sensazione, emozione, valutazione deve per forza di cose passare da un unico punto. Ossia la MENTE. ;) comunque sia ognuno cerca la cura nella "medicina" che più è adatta alla sua mente. Questo non vuol dire che la "medicina" cristo sia errata ma è solo una medicina per altri tipi di mente (o EGO) niente di più e niente di meno ;)

ciao ;)

Sariputra

#7
Concordo con Bluemax, che saluto.
Per rispondere alla domanda posta: "all'inizio il Dharma buddhista provoca della sofferenza?" la mia risposta è no. In nessuna parte l'Insegnamento provoca sofferenza. Il Dharma semmai inizia a rendere consapevoli di tutta quella massa di sofferenza che è in noi e che siamo abituati a trattare come la sporco, ossia la mettiamo sotto il tappeto, per non vederla...
Il Buddha storico stesso definisce il Dhamma: "Buono all'inizio, nel mezzo e alla fine", se la memoria non mi inganna...non son più giovane (dalla cinta in su... ;D ).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

daniele22

Citazione di: bluemax il 30 Aprile 2019, 12:37:31 PMEcco cosa ho scoperto: INIZIALMENTE conoscere la verità non migliora la vita. Anzi, la può anche ....
Ciao. Scusa il mio intervento di ieri, ma se l'ho fatto è perché quando lessi il tuo intervento, incuriosito, andai a rovistare tra i tuoi pensieri. Ho letto il tuo primo nel forum e ho letto il primo in fondo alla prima pagina dei tuoi messaggi. Riporto così il pezzo che mi ha fatto dire "allora siamo in due". Immagino quindi che con la parola "verità" tu intenda la verità della condizione umana. Non sono un buddista, ma ho fatto pure io la stessa scoperta

Ipazia

«La verità è brutta: abbiamo l'arte per non perire a causa della verità!»

Fiedrich Nietzsche. frammento 16 (40) 6.

Scritto alla fine di una vita intellettuale erratica e sognante, prima del buio finale. La via occidentale.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 30 Aprile 2019, 22:28:58 PMIl buddismo non mi interessa, non salva l'uomo affatto ma anzi lo fa vivere in una condizione di "morte", poiché fa vivere la persona in una specie di supremo distacco che non è vera vita, come detto sopra si distrugge la parte buona della vita per difendersi da quella cattiva del dolore. Il fatto che il piacere sia transitorio non significa che non sia vero e non è detto che una volta finito ci sia davvero il vuoto dentro di noi, non ci sarà questo vuoto se siamo in grado di dare un senso alla nostra esistenza in qualche modo. E poi chi l'ha detto che la sofferenza è così totalmente cattiva? E' il dolore che indica che siamo umani, che siamo vivi davvero, è la sofferenza che ci fa comprendere i nostri limiti e le nostre debolezze e ci fa mettere nei panni degli altri deboli come noi. Solo Cristo salva davvero, guarisce davvero l'uomo, le altre religioni/filosofie sono paragonabili semmai a cure palliative che non fanno sentire il dolore, ma non guariscono l'uomo dal male di vivere.
Ciao, non entro nel merito dei tuoi gusti e interessi: il buddismo non ti interessa? Ok, qual è il problema? Perché affermi che il buddismo fa vivere l'uomo in una condizione di morte? Cosa è per te la vita? Che cosa la nascita? Che cosa la morte? La mia vita è stata assai complicata, al punto che spesso ho seri dubbi di stare vivendo. Se questa è vita, meglio che finisca presto (mi riferisco solamente ed esclusivamente alla mia e non giudico quella degli altri, ovviamente). A meno che anche vivere tra dolore e sofferenza abbia un suo perché e vorrei scoprirlo. Non mi interessa finire alla sinistra del Padre (visto che si sa già chi siede alla sua destra: il suo Figlio unigenito, un posto "vacante" è alla sua sinistra). Non mi interessano le religioni organizzate, ma semmai, unicamente i messaggi positivi che leggo in esse. Il buddismo me ne ha trasmessi parecchi, e sono tutti messaggi di vita, il cui significato non deve essere necessariamente identico a quello delle altre religioni.

Per esempio: nonostante il cattolicesimo prometta il Paradiso a chi si comporta bene, esso considera questa vita "terrena" sacra e inviolabile, perché dono di Dio (su tale affermazione avrei tanto da dire, ma passo oltre); il buddismo no. Per il buddismo questa vita è illusione, maya; una delle tante che si susseguono per ogni essere vivente: dalle piante, agli animali, all'essere umano, imparando e progredendo, vita dopo vita. Passatemi l'esempio: per il buddismo il susseguirsi di nascite e di morti, di vita dopo vita, è come il calendario di un campionato sportivo. Alla fine, fermare la ruota delle nascite, non dover più essere costretti a rinascere (ma farlo unicamente, se si desidera essere delle guide spirituali illuminate per i propri simili), sarà come aver vinto lo scudetto! 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

taurus

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 07 Marzo 2024, 09:07:00 AMSe questa è vita, meglio che finisca presto


Infatti anche nei testi di questo "monoteismo" alcuni autori (ispirati !) riportano lo stesso concetto _ ovvero per cosa/perchè mai ancora continuare un' esistenza amara e dolorosa ?  
E si rivolgevano al loro divin-Vasaio  (data la sua super-potenza, a cui nulla è impossibile !) di farli tornare polvere !

Vedi per esempio:
- Tobia + Giobbe + Qoelet + Geremia

Addirittura Qoelet considera il NON-nato come il PIU' felice in assoluto _ perchè avra' l' invidiabile Fortuna di Non sperimentare mai le sozzure di questo fottuto mondo !

Ma questi passi di detti autori... si preferisce non evidenziarli _ poichè alquanto "scomodi". Molto meglio invece esaltare, magnificare, osannare la stupefacente benevolenza del santo-Abba' e/o (per i crdenti della croce) il suo amato divin-figlio !

Ora proprio la dottrina mosaica delle due vie (e/o dottrina Tradizionale) garantiva, al ligio credente, la certezza della favoleggiante benevolenza.. come premio per l' osservanza e pratica dei suoi diktat "divini".

Ovviamente all' empio erano garantite i fulmini e le terrificanti punizioni da parte del sacro Abba' !!!

Da osservare comunque che i favolosi premi erano da intendersi  Terreni/di Questo mondo !

Dunque COME si manifestava detta benevolenza del santo Abba' ?
- numerosa prole, schiavi, pioggia regolare, abbondanti raccolti, latifondo, tanti
animali domestici, salute di ferro, longevita'.. ecc. ecc...

Ma questa leggiadra illusione venne poi s-bugiardata/s-montata.. da Giobbe + Qoelet..ecc..eccc...

Lo "scornato" clero _ non si diede per vinto.. da qui (DOPO Antioco IV + Maccabei + deutero-Daniele) quella "romantica" benevolenza e/o caramella celeste, fu rimandata/posticipata/trasferita al DOPO... (post-mortem) !

Seppur NESSUNO sapeva di cosa si trattasse..
Ma per i sapientoni del clero la cosa piu' importante era "addormentare" il gregge.. con soave favole celesti e poterlo rassicurare di quel magico Dopo (un mondo eterno.. di balocchi)  - - 

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taurus

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 07 Marzo 2024, 09:07:00 AMnonostante il cattolicesimo prometta il Paradiso a chi si comporta bene, esso considera questa vita "terrena" sacra e inviolabile, perché dono di Dio

Ovviamente questo clero, assistito H 24 del III trinitario, "volutamente" si dimentica di aver praticato per secoli.. un' eutanasia Attiva ( ROGHI) a coloro che pensavano con la Propria testa !

Ma ormai si sa.. come agisce la "camaleonte" chiesa romana....

Aspirante Filosofo58

Ho trovato questa storiella, che a me pare interessante: 

Un'antica storia buddhista nota come 'La parabola del seme di senape' racconta di una donna cui un giorno, all'improvviso, muore il figlio di otto anni.
Folle di dolore, prende tra le braccia il bambino e percorre in lungo e in largo il villaggio scongiurando la gente di aiutarla.
Qualcuno la indirizza verso il luogo dove il Buddha è seduto in meditazione.
Così la donna lo raggiunge per chiedergli aiuto.
Lui le assicura che sì, potrà aiutarla, non prima però che lei abbia portato a termine un compito:
riportargli un seme di senape, preso in una famiglia mai colpita dalla morte.
La donna così comincia ad andare in giro per il villaggio nella speranza di trovare quel seme.
La storia narra che bussò di casa in casa ma non riuscì a trovare una famiglia che non fosse mai stata colpita dalla morte.
Rendendosene conto comprese che la morte colpisce ogni essere vivente e che il dolore ci accomuna.
Questo le permise di fermarsi e seppellire il fanciullo.

Con questa comprensione, tornò dal Buddha.
Egli le chiese:
"Dov'è il granello di senape?"
Lei sorrise e disse:
"Rivelami la verità.
Vorrei conoscere ciò che non muore mai
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

taurus

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 07 Marzo 2024, 17:33:44 PMHo trovato questa storiella, che a me pare interessante: 


Molto simile di quanto hai postato tu... si trova  anche nel dahmmapada (capitolo Il male):

- Non v'è luogo su tutta la terra, Non nelle caverne montane, nè negli oceani, nei cieli ove la morte non sia presente ! (128)

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