Agnostici e Agnosticismo

Aperto da David Giuliodori, 02 Aprile 2020, 21:26:35 PM

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David Giuliodori

Salve a tutti, vorrei parlare di Agnosticismo.
L'agnostico può essere debole quando la sua ricerca è molto forte e rivolta ad una speranza di trovare qualcosa.
L'agnostico può essere forte quando non si impegna nella ricerca nella certezza che seppur trovasse qualcosa non lo convincerebbe di essere di fronte alla risposta finale.
L'agnostico può essere razionalista quando guida le sue ricerche con raziocinio e se si trovasse di fronte a qualcosa di imponderabile farebbe fatica a credere.
L'agnostico può anche essere vicino alle idee di Kant che affermava che la mente umana è limitata e non è in grado di capire un mistero così grande e incommensurabile.
Sicuramente l'agnostico non è un ateo.
Voi cosa ne pensate?
Dove vi ritrovate voi in queste descrizioni?
Mi piacerebbe aprire un dialogo insieme su questo.

anthonyi


Ciao David, benvenuto in logos, per me agnostico intende un individuo che crede nella possibilità  di argomentare a favore o contro le argomentazioni spirituali. L'agnostico non può avere fede nel senso classico definito dalle religioni, però può credere nella ragionevolezza di alcune verità religiose, può ad esempio pensare, fino a prova contraria, che è ragionevole che un Dio ci sia, oppure che ci sia la vita ultraterrena. Naturalmente può anche pensare l'opposto, tutto dipende dagli argomenti che sono sotto la sua osservazione.


Ipazia

L'agnosticismo aveva senso in momenti storici in cui l'ateismo era diventato una specie di religine di stato. L'agnostico, saggiamente, si tirava fuori dalla lotta politica tra teisti e atei. Oggi la distinzione tra atei e agnostici è molto meno marcata. Entrambi si trovano più a loro agio in una società laica ed entrambi sono incompatibili con impostazioni sociali ed epistemiche di tipo teocratico e dogmatico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

David Giuliodori

Citazione di: anthonyi il 02 Aprile 2020, 22:18:41 PM

Ciao David, benvenuto in logos, per me agnostico intende un individuo che crede nella possibilità  di argomentare a favore o contro le argomentazioni spirituali. L'agnostico non può avere fede nel senso classico definito dalle religioni, però può credere nella ragionevolezza di alcune verità religiose, può ad esempio pensare, fino a prova contraria, che è ragionevole che un Dio ci sia, oppure che ci sia la vita ultraterrena. Naturalmente può anche pensare l'opposto, tutto dipende dagli argomenti che sono sotto la sua osservazione.
Ipazia, dovrai pur concedere che un Agnostico un Dio lo cerca.
Che un Agnostico potrebbe riconoscere Gesù o Buddha come grandi illuminati e molto vicini a Dio.
Ad un ateo tutto questo non serve. Lui ha scelto la strada di vivere senza tutti questi pensieri sulla religione e chi l'ha seguita.
Io partirei da qui per studiare a fondo le due distinte figure.


iano

#4
Ciao David e benvenuto.
Descrivi l'agnostico come chi stia cercando distrattamente o con attenzione, e perciò
pospone o sospende il giudizio.
Ma , per definizione l'agnostico dovrebbe essere colui che lo esclude , e fra tutti è quello che usa la  limitata ragione .
Mentre atei e credenti non hanno nessuna ragione per esserlo , seppur ne espongano molte e molte ne cerchino con più o meno impegno , tanto che ad essi calza meglio l'agnostico che descrivi.
L'agnostico è l'unico che ha ragione .
Ma gli altri ,non per ciò, hanno torto. ;)


Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

#5
Citazione di: David Giuliodori il 02 Aprile 2020, 22:42:37 PM
Ipazia, dovrai pur concedere che un Agnostico un Dio lo cerca.
Che un Agnostico potrebbe riconoscere Gesù o Buddha come grandi illuminati e molto vicini a Dio.
Ad un ateo tutto questo non serve. Lui ha scelto la strada di vivere senza tutti questi pensieri sulla religione e chi l'ha seguita.
Io partirei da qui per studiare a fondo le due distinte figure.

La distinzione è decisamente sfumata da quando l'antagonismo tra teismo e ateismo ha perso, almeno a livello filosofico, la sua contrapposizione forte dell'epoca dei lumi. Alla fine è proprio l'agnosticismo (perche maiuscolo ?) ad avere vinto, attraversando trasversalmente i fronti opposti e ponendosi nel punto inter-medio tra i due estremi dogmatici. La contemporaneità è il trionfo della  "ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis)", del socratico "sapere di non sapere", del dubbio metodologico, che rimanda sì ad una ricerca, ma che sta a monte della ricerca di Dio, ed è la "ricerca fondamentale" dell'universo antropologico: la ricerca di senso. La cui ars magna è la filosofia.

In tale ricerca, posto che l'a-gnosis la fa da padrona, le sfumature possibili sono molteplici e la scelta finale consiste nello scommettere pascalianamente sul proprio cavallo vincente lasciando, a-dogmaticamente, ogni certezza al suo destino.

Come in ogni scommessa entrano in campo i valori che uno, possedendoli, è disposto a giocarsi. Valori sussumibili nel vissuto di ciascuno che è un precipitato di condizioni storiche, collettive ed individuali. E' una scommessa di cui probabilmente non si saprà mai il vincitore, ma anche questo mistero sta nel senso del mondo, racchiuso, come il dio del catechismo cristiano, "in cielo, in terra e in ogni luogo".
...
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: David Giuliodori il 02 Aprile 2020, 22:42:37 PM
Che un Agnostico potrebbe riconoscere Gesù o Buddha come grandi illuminati e molto vicini a Dio.
Ad un ateo tutto questo non serve. Lui ha scelto la strada di vivere senza tutti questi pensieri sulla religione e chi l'ha seguita.
Io partirei da qui per studiare a fondo le due distinte figure.
Ciao David e benvenuto anche da parte mia. Non penso che ciò che affermi sia corretto, a meno di non identificare l'ateo con una specie di antiteista militante che effettivamente spesso nega qualsiasi valore a Dio e dintorni per partito preso. Io mi ritengo ateo, più precisamente ho una posizione evemerista delle divinità, e non ho nessun problema a riconoscere l'illuminazione di alcuni personaggi, storici o di finzione che siano. Alcuni atei vivono senza pensieri sulla religione, molti altri la usano come terreno di battaglia per la propria crescita, e hanno nel tempo sviluppato armi molto affilate. Per correttezza filosofica gli atei dovrebbero sempre dirsi agnostici, non avendo argomenti conclusivi, penso però che molti decidano di spingere la propria definizione oltre, per comunicare all'altro dove più probabilmente si posizioneranno retoricamente in un dialogo e quale parte vorranno prendere nel gioco delle parti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Aprile 2020, 22:28:59 PM
Entrambi si trovano più a loro agio in una società laica ed entrambi sono incompatibili con impostazioni sociali ed epistemiche di tipo teocratico e dogmatico.



In realtà anche l'ateismo può essere dogmatico ed avere la tentazione di chiudere spazi alla fede religiosa per affermare la sua verità atea. L'agnosticismo non corre lo stesso rischio.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 03 Aprile 2020, 09:37:52 AM
Per correttezza filosofica gli atei dovrebbero sempre dirsi agnostici,
Sinceramente non ne vedo la ragione, essere ateo vuol dire avere una posizione a priori e questo tenderebbe a limitare la possibilità di una dialettica interiore o interpersonale sull'esistenza della spiritualità, divinità ...

Lou

Citazione di: David Giuliodori il 02 Aprile 2020, 21:26:35 PM
Salve a tutti, vorrei parlare di Agnosticismo.
L'agnostico può essere debole quando la sua ricerca è molto forte e rivolta ad una speranza di trovare qualcosa.
L'agnostico può essere forte quando non si impegna nella ricerca nella certezza che seppur trovasse qualcosa non lo convincerebbe di essere di fronte alla risposta finale.
L'agnostico può essere razionalista quando guida le sue ricerche con raziocinio e se si trovasse di fronte a qualcosa di imponderabile farebbe fatica a credere.
L'agnostico può anche essere vicino alle idee di Kant che affermava che la mente umana è limitata e non è in grado di capire un mistero così grande e incommensurabile.
Sicuramente l'agnostico non è un ateo.
Voi cosa ne pensate?
Dove vi ritrovate voi in queste descrizioni?
Mi piacerebbe aprire un dialogo insieme su questo.
L'agnostico sospende il giudizio in merito all'esistenza di dio/dei, l'ateo la nega.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

iano

@David
Chiunque può riconoscere la grandezza di chiunque indipendentemente dalla fede.
Certamente l'agnostico ha meno pregiudizi.
Ammetto candidamente che grazie a questa discussione ho scoperto di essere agnostico.
Comunque l'essere agnostico non mi ha mai impedito di vedere anche il lato positivo della fede.

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

Salve. Citando Lou : "L'agnostico sospende il giudizio in merito all'esistenza di dio/dei, l'ateo la nega".
Sarei d'accordo, precisando che l'ateo militante - più che un antispiritualista - dovrebbe essere semplicemente un laicista anticlericalista.
L'agnostico sarà invece colui che si disinteressa dei contenuti di qualsiasi religione teistica senza darsi da fare per negarli od avversarli. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

#12
Citazione di: Lou il 03 Aprile 2020, 14:37:56 PM
L'agnostico sospende il giudizio in merito all'esistenza di dio/dei, l'ateo la nega.

Direi che atei ce ne sono di tanti generi che vanno dall'ateoscientismo integralista ad un anticlericalismo militante ad un agnosticismo indifferente. Sul piano filosofico l'ateo non nega, ma prescinde dall'esistenza dei numi. E', come si diceva nei bei tempi andati della teocrazia trionfante, un "senzadio".

Da atea mi rifiuto di essere etichettata come pura e semplice negazionista, pur ritenendo pesanti, ma non dogmaticamente risolutive, una messe di prove che rendono improbabile l'esistenza dei numi, tale da permettermi di condurre la mia vita senza di loro.

Il negazionismo ateo sarebbe peraltro ossimorico, dal punto di vista ateo, non potendosi negare qualcosa che non esiste....
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Lou

Citazione di: viator il 03 Aprile 2020, 15:40:10 PM
Salve. Citando Lou : "L'agnostico sospende il giudizio in merito all'esistenza di dio/dei, l'ateo la nega".
Sarei d'accordo, precisando che l'ateo militante - più che un antispiritualista - dovrebbe essere semplicemente un laicista anticlericalista.
L'agnostico sarà invece colui che si disinteressa dei contenuti di qualsiasi religione teistica senza darsi da fare per negarli od avversarli. Saluti.
Per inciso, un laicista anticlericalista può benissimo essere un teista aconfessionale. :)

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

iano

Citazione di: viator il 03 Aprile 2020, 15:40:10 PM

L'agnostico sarà invece colui che si disinteressa dei contenuti di qualsiasi religione teistica senza darsi da fare per negarli od avversarli. Saluti.
In effetti da agnostico , potenzialmente indifferente alla questione , vedo , magari appunto con superficialità, una parentela fra credenti ed atei.
Mi ha sempre sorpreso infatti che atei e credenti pensino di poter portare ragioni al loro essere, e questo mi fa' appunto un perfetto agnostico.
Però non sono indifferente ai contenuti delle religioni in quanto espressioni umane.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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