Menu principale

Verità insabbiate

Aperto da cvc, 20 Settembre 2018, 12:02:12 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

cvc

Una delle più ricorrenti definizioni di filosofia è quella di "ricerca della verità". Ed in effetti nei millenni i filosofi hanno esaminato, messo a nudo e sviscerato la verità in tutti i modi non tralasciandone nemmeno l'etimologia della parola stessa e , secondo me, anche esagerando in molti casi. Però l'umanità è varia e non tutti gli uomini sono alla ricerca della verità. Molti, più per ragioni pratiche che per inclinazione d'animo, sono esattamente l'opposto dei filosofi, sono gli insabbiatori della verità. Non mi riferisco in particolare ai sofisti che insegnabo l'uso strumentale della verità e che sono semmai una parte del problema e non la più grave. Mi riferisco a quelli che fanno di tutto, omicidi compresi, per nascondere verità che ostacolerrbbero i loro interessi. Si apre qui il mondo dei servizi segreti, dei segreti di stato e dei complotti. In altre parole entrano in gioco i professionisti della non verità. I quali fanno in modo che alcune verità non possano mai emergere tagliando brutalmente il nodo con la spada. Nrlla fattispecie con sicari, polonio, ordigni e macchinazioni varie.
Ebbene, quale deve essere la posizione della filosofia di fronte a queste verità mancanti. Oggi un amico mi ha girato un video che parla della disgrazia del ponte Morandi, che potrebbe essere stata causata da un'esplosione con l'intento di far cadere il governo. Come quando si parlava che gli attentati dell'11 settembre potevano essere causati dai servizi segreti USA. Al mio amico che mi chiedeva.cosa ne pensassi del video ho risposto che se anche fosse, se ci son dietro i servizi segreti nessuna verità emergerà mai in ogni caso. Perché si tratta dei professionisti della non verità. L'oggetto della filosofia risulta quindi mutilato da una verità vhe viene spesso fatta a pezzi e sotterrata dove nessuno potrà mai trovarla.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

viator

Salve. Interessante l'ipotesi del tuo amico (o di chi ha prodotto quanto lui riporta). E' un classico esempio di oculato uilizzo del web e di YouTube (entrambe realtà equivalenti a colossali discariche in cui, per trovare qualcosa di utile (ma anche, molto più raramente, di prezioso) occorre spalare montagne di immondizia).

Non si capisce come siano criticabili poteri occulti e servizi segreti che sviino ed insabbino, visto che i privati cittadini, in nome della libertà di espressione, hanno il diritto di scaricare la propria ed altrui immondizia comunicativa attendendosi che i lettori la trovino preziosa.

Cosa dovrebbe fare la filosofia di fronte alle verità mancanti, le trame, gli insabbiamenti, l'informazione-pattumiera ? Discutere di verità assolute che ovviamente non esistono e continuare a masturbarsi davanti alla loro immagine.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

La ricerca della Verità trae la sua motivazione proprio dal fatto che esiste la falsità.

Questa motivazione è perciò squisitamente etica. E in quanto tale consiste nella necessità di stabilire chi siamo.

Perché la Verità ha bisogno di noi, della nostra stessa ricerca. E viceversa, noi "siamo" solo nella Verità, mentre nella falsità "non siamo"

Non è questa l'essenza della filosofia?

Se non ci fosse falsità, non vi sarebbe ricerca. Probabilmente... non ci sarebbe proprio nulla.

Ossia nessun esserci, ma puro Essere

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

cvc

Citazione di: bobmax il 22 Settembre 2018, 11:29:05 AM
La ricerca della Verità trae la sua motivazione proprio dal fatto che esiste la falsità.

Vero. Ma, usando una retorica obsoleta, si dovrebbe forse distinguere fra la falsita naturale e quella artificiale. Falsità naturale è quella per esempio dell'animale che si finge morto per salvarsi. Artificiale è quella di chi la usa per scopi malvagi. Ma è un po' come dire che la storia la raccontano i vincitori o in generale i sopravissuti. E quanta morale e stata fatta e da noi ereditata sulla storia raccontata dai vincitori e dai sopravvissuti, e non è detto che quella storia sia la realtà. Anche se a noi torna utile pensare che alla fine chi vince le guerre è il più buono. E forse chi occulta la realtà ci fa un favore, perché forse non riusciremmo ad accettare un mondo meno buono di come lo crediamo.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

bobmax

@Cvc

Tuttavia con "Verità" non si intende semplicemente il fattuale. Non è sufficiente la conoscenza di come stanno davvero le cose.
Perché la Verità non si limita al "dato di fatto".

Occorre infatti pure la mia approvazione incondizionata, in quanto ciò che c'è è bene che sia.
Devo perciò poter affermare: "Tutto è bene!".

Senza di me, nessuna Verità è possibile.

Ma essendoci il male, la Verità non può esserci.


Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Discussioni simili (5)