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Velocità costante.

Aperto da iano, 22 Maggio 2023, 00:10:57 AM

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bobmax

Ritengo che per riflettere sulla  relatività ristretta, a ragion veduta, occorra prima studiare la dimostrazione delle trasformazioni di Lorentz.
Confrontandole con le trasformazioni di Galileo.

Per poi considerarne le applicazioni concrete. Come, ad esempio, la relazione tra campo elettrico e campo magnetico.
Dove il secondo non è che l'effetto relativistico del movimento del primo.

Allora, si potrà realizzare come la velocità della luce non sia una semplice costante. Ma un assoluto che relativizza lo spazio e il tempo.

Per cui scrivere S/T = k non coglie l'essenza della questione. In quanto indica soltanto una velocità costante. E non "la" velocità che, essendo invariante rispetto all'osservatore, rende relativo all'osservatore lo spazio-tempo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

Bobmax,si potrebbe rovesciare il discorso dicendo che è lo spazio tempo variante che determina lavel dell'alluce come massima costante universale 
Perchè mai la velocità della luce dovrebbe influenzare lo spazio tempo se non riesce neanche ad evitare i campi gravitazionali che incontra ADATTANDO LA SUA ROTTA AD ESSI?!
Se noi guardiamo la galassia di Andromeda la vediamo in un certo punto del cielo notturno ma in realtà quella che vediamo è l'arrivo dei fotoni 

bobmax

Citazione di: Pensarbene il 05 Giugno 2023, 10:40:35 AMBobmax,si potrebbe rovesciare il discorso dicendo che è lo spazio tempo variante che determina lavel dell'alluce come massima costante universale
Perchè mai la velocità della luce dovrebbe influenzare lo spazio tempo se non riesce neanche ad evitare i campi gravitazionali che incontra ADATTANDO LA SUA ROTTA AD ESSI?!
Se noi guardiamo la galassia di Andromeda la vediamo in un certo punto del cielo notturno ma in realtà quella che vediamo è l'arrivo dei fotoni

La velocità della luce che prescinde dall'osservatore è senz'altro una cifra.
Cifra enigmatica che rimanda al nulla.

Perché in questo modo mette in discussione la realtà stessa dello spazio-tempo. Il quale, per la luce, è un puro nulla.
La questione infatti si sposta dallo spazio-tempo all'osservatore.

La luce è un assoluto non perché sia la Verità. Lo è perché nullifica ciò che si credeva assoluto.

È cioè un segno, un messaggero. A noi sta riflettere su quale messaggio si tratti.

La gravità si è rivelata essere non una forza, ma l'effetto della deformazione spazio-temporale.
Deformazione dovuta alla non meno enigmatica "massa".

D'altronde tutte le forze ci sono in quanto si manifestano, ne vediamo il "come", senza però riuscire a cogliere il perché.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

La vel della luce è stata misurata accuratamente:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Velocit%C3%A0_della_luce

Gli osservatori siamo noi,per forza di cose,e questo basta.
Resta un dubbio caro bobmax e amici:"CHI OSSERVA NOI MENTRE OSSERVIAMO...PENSIAMO....FACCIAMO....ecc...ecc..."
HO QUALCHE DUBBIO IN PROPOSITO... :)) :)) :)) :)) :)) :))!!!

iano

#49
Citazione di: bobmax il 05 Giugno 2023, 11:05:04 AMLa gravità si è rivelata essere non una forza, ma l'effetto della deformazione spazio-temporale.
Deformazione dovuta alla non meno enigmatica "massa".

Dal fatto che non esiste la forza , che può essere sostituita da una deformazione spazio temporale, io traggo che non esiste una deformazione spazio temporale, e che forza e deformazione sono due modi diversi di descrivere le nostre esperienze, sentendosi liberi di fare in futuro nuove descrizioni alternative.
Questa impostazione filosofica. giusta od errata che sia, ha il suo fine nel renderci mentalmente elastici nello scovare nuove descrizioni, vedendo nella progressione delle descrizioni verso una verità, un ostacolo a ciò.
Il mio se vuoi è approccio psico-pragmatico, perchè anche quando fosse l'impostazione filosofica errata, mantiene una sua utilità.
Utilità che non manca anche all'approccio classico già ampiamente sperimentato.
Cosa dovrebbe portare di nuovo l'approccio alternativo?
Credo inaugurare un nuovo rapporto fra fisica e matematica, invertendo quello classico, per vedere l'effetto che fà.
E' un approccio non serioso, del tipo gridare allo zoo  ''è scappato il leone''.
In questa inversione si può partire quindi da una equazione S/T=K, per una riflessione filosofica molto semplice, senza tagliare le gambe a chi vorrebbe farla paventando le trasformazioni di Lorentz (come dire, lasciate ogni speranza o voi che non le conoscete).
In questo approccio invertito si invita a considerare prima ancora delle trasformazioni di Lorentz, le trasformazioni  su cui si basano le geometrie, per capire poi magari che quelle di Lorentz o di Galilei ne sono esempi applicativi, e in quanto applicazioni della geometria alla fisica, sostanzialmente non diverse.
Da qui, la mente resa elastica, non esaltata dalla ricerca della verità, e non confusa dai diversi gradi di assoluto da considerare, inizia ad andare alla ricerca di nuove trasformazioni, per gioco, per vedere l'effetto che fà.

E' un invito il mio a metter da parte vecchie rappresentazioni seriose che andando alla ricerca della verità giungono alla drammatica rappresentazione del nulla.
BASTA PRENDERSI TROPPO SUL SERIO.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

bobmax

Prima di smettere di prendersi troppo sul serio... occorre prendere le cose sul serio.

Se viceversa si prende una scorciatoia, scegliendo subito il faceto... allora non si può neppure smettere di prendersi sul serio.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Pensarbene

#51
Ragazzi,guardate che i fotoni ci stanno prendendo per il c....o da millenni,loro e i loro cugini.
Il cosmo sta evaporando nella mente dei fisici mentre la follia si impossessa del pianeta trasformando la realtà,MA SOLO NELLA MENTE UMANA ,in una nebula di inconsistenza popolata da......(omissis)umani e non umani.

Aggiungo:

Se fosse vero che il fotone è un quanto,quanti quanti potrebbero esistere secondo i fisici attuali?
a)il quanto di tempo
Il tempo potrebbe essere costituito da quanti
b)il quanto di spazio-tempo
non parlo di misure geometriche ma di quanti
in senso planckiamo della parola.
In particolare:
1)il gravitone ribattezzato e riconsiderato come quanto di gravità
2)il Vettore o quanto di velocitã
3)l'Energone o quanto di energia
4).....
Perchè  non introdurre la quantistica  nella psicologia:
a)l'Intuitione o quanto di intuizione
b)il Logicone o quanto di logica
c)il  Metaforone o quanto analogico

Naturalmente sto scherzando ma in ciò che qualcosa di vero e di ironico dissacrante.
Diciamolo: la buona e vecchia materia ci preserva dalla follia , ci rassicura e ci accompagna servendoci bene se noi la rispettiamo,la gestiamo e la amiamo così come essa è.
Il resto lasciamolo agli Dei,visto quello che combinano cercando di farne una mitologia "scientificamente corretta" e/o pseudotrascendente   incasinando il mondo e confondendo le idee a tutti quanti.


iano

#52
Citazione di: Pensarbene il 06 Giugno 2023, 17:31:31 PMRagazzi,guardate che i fotoni ci stanno prendendo per il c....o da millenni,loro e i loro cugini.


Bravo! Così è se ci credi.
Ma in qualche modo, come dice Bobmax, bisogna crederci, pur sapendo di doverci ricredere.
E' come andare a teatro.
Sai che una fizione. E allora perchè ci vai?
La magia della rappresentazione è che finché dura ci credi , perchè se non ci credi non funziona.
La nostra vita è una rappresentazione.
Senza quella rappresentazione non sappiamo di vivere, pur vivendo, e per chi ha coscienza non sapere di vivere è non vivere.
Alla vita però non occorre coscienza, non occorre necessariamente rappresentarsi.
Ma nel momento in cui ci si rappresenta è un errore identificarsi con la rappresentazione. Un errore da cui però sembra impossibile fuggire.
La rappresentazione ''deve essere vera'', salvo riscrivere un nuovo copione.
Se si comprende a fondo la magia del teatro, si è compreso tutto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

"Bravo! Così è se ci credi."

Intendi dire se credi a quello che dice la scienza oppure se credi che siano i fotoni stessi e il mondo subatomico ad essere "fuori di testa" :))
Secondo me e altri,noi viviamo in un manicomio "concretizzato" come "realtá".

iano

#54
Citazione di: Pensarbene il 07 Giugno 2023, 10:00:45 AM"Bravo! Così è se ci credi."

Intendi dire se credi a quello che dice la scienza oppure se credi che siano i fotoni stessi e il mondo subatomico ad essere "fuori di testa" :))
Secondo me e altri,noi viviamo in un manicomio "concretizzato" come "realtá".

Se crediamo a quello che diciamo noi, che non è la realtà, ma allo stesso tempo non è gratuito. E' una ''realtà'' relativa a noi, perchè siamo noi che la sperimentiamo, e perchè siamo noi che dobbiamo viverci.
Ogni nuovo mondo che ci creiamo è fuori di testa, perchè diverso dal vecchio considerato regolare, perchè regolare è ciò cui siamo assuefatti.
Questa assuefazione, e quindi l'impressione di vivere in un mondo normale, è però difficile da ottenere oggi, in quanto sperimentare con strumenti fisici, in alternativa ai sensi, non è il nostro pane quotidiano. Dovremo quindi rinunciare a vivere in un ''mondo normale'' perchè nessun mondo è normale in sè.
Ma se rinunciamo alla ricerca della verità, se non c'è un mondo giusto e uno sbagliato, possiamo vivere in mondi diversi, perchè uno non esclude l'altro.
Ed è quello che facciamo.
Chi crede invece che esita un solo mondo, unico e vero, non potrà che sentirsi alienato in futuro, in modo irrimediabile.
I conservatori si inventeranno ogni espediente per salvare il vecchio mondo, ma siamo a un punto evolutivo di non ritorno.
I mondi nuovi non piacciono a nessuno, se non a pochi ''fuori di testa''.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''