Una risposta o la risposta: quali differenze?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AM

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Aspirante Filosofo58

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.

Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.

Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.

Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.

Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliar
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.

Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.

Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.

Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.

Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.
Forse intendi che io ho deciso di reincarnarmi e quindi, di accelerare il processo di purificazione della mia anima, attraverso esperienze "estreme"? Grazie
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 15:57:07 PMForse intendi che io ho deciso di reincarnarmi e quindi, di accelerare il processo di purificazione della mia anima, attraverso esperienze "estreme"? Grazie

Non ho idea se vi sia una metempsicosi delle anime.
Ma che esista o meno mi sembra comunque inessenziale. Perché non farebbe che riproporre un nuovo esserci. 
Cioè l'essere gettati ancora nel mondo e così via...

Il loop per avere senso deve comunque concludersi.
E allora perché non fermarsi ad una sola vita?

E qui, in questa vita, chi sono io?

Senza rimandare ad altre possibili vite, che non fanno che complicare le cose.
Qui, ora, chi sono io?

La risposta può essere una sola, sebbene nella sua totale ambiguità:

Tu sei nulla e... questo nulla è Dio.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 16:19:05 PMNon ho idea se vi sia una metempsicosi delle anime.
Ma che esista o meno mi sembra comunque inessenziale. Perché non farebbe che riproporre un nuovo esserci.
Cioè l'essere gettati ancora nel mondo e così via...

Il loop per avere senso deve comunque concludersi.
E allora perché non fermarsi ad una sola vita?

E qui, in questa vita, chi sono io?

Senza rimandare ad altre possibili vite, che non fanno che complicare le cose.
Qui, ora, chi sono io?

La risposta può essere una sola, sebbene nella sua totale ambiguità:

Tu sei nulla e... questo nulla è Dio.


Stando a ciò che ho letto sull'argomento (e che devo ammettere, non mi dispiace), lo scopo finale di ogni anima dovrebbe essere la purificazione attraverso una serie di prove, di nascite e rinascite in questa valle di lacrime. Sempre stando alla teoria della metempsicosi (o reincarnazione che dir si voglia) la mia anima avrebbe scelto la strada più impegnativa per purificarsi il più possibile nel minor tempo possibile. Però è una teoria, per l'appunto, che ha bisogno di indizi e/o prove a conferma (come mi pare tipico di ogni teoria).
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 16:31:02 PMStando a ciò che ho letto sull'argomento (e che devo ammettere, non mi dispiace), lo scopo finale di ogni anima dovrebbe essere la purificazione attraverso una serie di prove, di nascite e rinascite in questa valle di lacrime. Sempre stando alla teoria della metempsicosi (o reincarnazione che dir si voglia) la mia anima avrebbe scelto la strada più impegnativa per purificarsi il più possibile nel minor tempo possibile. Però è una teoria, per l'appunto, che ha bisogno di indizi e/o prove a conferma (come mi pare tipico di ogni teoria).

Può anche essere così.

Ma non penso potrai mai avere una prova definitiva.
Perché per averla dovresti uscire da questa vita per poi ritornarci.

Tuttavia ritengo che l'idea della reincarnazione nasca da esperienze realmente vissute. Cioè reminiscenze, vivide visioni, dove ci si ritrova in un altro corpo.

Ho avuto anch'io occasione di sperimentare situazioni di questo tipo.
Ma non le ho interpretate come possibili reincarnazioni.
Ho invece supposto si trattasse dell'Uno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

L'esempio della bella femminicidata era per dire che anche i figli di un dio maggiore pagano il loro pegno alla sorte e, riguardo alle statistiche, le lascerei a Trilussa.

Conosciamo tutti l'uso commerciale, politico, seduttivo, "professionale", di un aspetto fisico attraente e le scorciatoie nella piramide sociale che esso garantisce. Col carico di passioni, invidie, gelosie, che si accompagnano a tale condizione sociale, apparentemente privilegiata.

Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 11:47:31 AMLa risposta è che sei stato gettato nel mondo.

Ma chi ti ha gettato sei ancora tu.

Questa volta, nella tua assoluta libertà, hai voluto darti pochi talenti e stai a guardare come te la cavi.

Ma non importa quanti talenti ti sei concesso, importa come giocherai.

Perché questo è solo un tuo sogno.
Che finirà quando deciderai di svegliarti.

Tolta la parte autogena, concordo con questa risposta sul "senso". La parte autogena è un ricostituente vagamente nicciano del tipo "così volli che fosse", e può funzionare da ulteriore spinta motivazionale per vincere la partita della vita.

Ebbi anch'io un'infanzia deprivata di affetti per motivi familiari, ma questo appartiene ai casi della vita e mi obbligò ad attivare precoci strategie di sopravvivenza, ignote a chiunque abbia avuto un'infanzia dorata, rivelatesi efficaci nel prosieguo della mia vita.

Imparando presto quanto sia vero che ciò  che non uccide, rafforza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#20
Tralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMIn pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.

...la risposta definitiva è:

42

scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.

È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.

Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.

La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Ipazia il 19 Gennaio 2023, 08:25:28 AMTralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...

...la risposta definitiva è:

42

scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.

È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.

Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.

La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.


Scoprire, appunto. Come faccio a scoprire se la domanda sia sensata o meno? Ovviamene cercando varie risposte, confrontandole con la domanda stessa. Perciò vorrei sperimentare il più possibile. Finché non sperimento non posso avere alcuna certezza. Può anche essere che tutto il lavoro di ricerca si riveli inutile, ma io preferisco un rimorso ad un rimpianto. Mi viene in mente una canzone che cantava Mina: "...e la montagna che è davanti a te, ora l'avresti sotto i piedi tuoi. Bastava agire un po' di più..." 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

atomista non pentito

Non capisco (ma solo perché e' impossibile , checche' se ne dica , il "walking in my footsteps" o "mettersi nei panni") la tua esigenza spasmodica di "altro". Ora (esclusivamente) perché non sembri che questa considerazione venga da una persona immersa nella "normalita'" ( ma cos'e' la normalita' o meglio ancora l'anormalita' se non una condizione passeggera?) faccio un breve excursus sulla mia infanzia. Nasco nel 61 , labbro leporino / palatoschisi. Sebbene operato (alleta' di 3 anni) da un luminare dell'epoca con risultati perfetti ( per allora) il risultato non e' minimamente paragonabile a cio' che viene esperito oggi. Alla mia nascita uno dei miei due nonni pare abbia proferito la frase " era meglio se nasceva un cane". Non so se sia vero o meno e per me non ha nessuna importanza. Alla mia mamma venne subito detto che non riuscendo a nutrirmi normalmente non sarei sopravvissuto ( tanto lei e' giovane .......ne potra' avere un altro) aveva 20 anni e la testa dura. Lei voleva me , non un altro. Il farmacista del paese ( sono uno degli ultimi nati in casa) ha una botta di genio. Se non posso essere allattato naturalmente o con i normali biberon proviamo quello modificato che usano per i coniglietti orfani ( li cercavano di salvare non per motivi "animalisti" , ma perche' chi aveva i conigli era meglio se non perdeva l'introito o il cibo assicurato dagli stessi) . Pertanto ... previsioni sbagliate. Il diavoletto non muore anzi , diventa una belva. All'eta' di 10 anni fra i miei genitori iniziano gli attriti che 2 anni dopo sfoceranno in separazione e conseguente divorzio ( nei tempi di allora) . Bonta' loro mi lasciano scegliere con chi stare , ma e' una scelta "esclusivista" , o con me o contro di me e dopo aver tentato la strada "con babbo" emigro "con mamma" ma in quei 3 anni dai 10 ai 13 era come non averli i genitori.
Questo e' il quadretto completo della prima parte della mia vita ( peraltro completata appieno da una infanzia alla tom sawyer and huckelberry finn) quindi comunque positiva. Ebbene , nei momentacci mai mi e' passata per l'anticamera del cervello la domanda ... perché a me ? Neanche quando , trasferitomi a 6 anni in una nuova localita' i nuovi amichetti mi scambiarono per straniero per come parlavo male ( la "menomazione" non l'avevo ancora addomesticata) ed io salii in casa piangendo da mia madre la quale mi rispedi' immediatamente fuori a "riprovarci" , piangendo poi un po' anche lei. Non cambierei una virgola del mio vissuto.

bobmax

Citazione di: Ipazia il 18 Gennaio 2023, 22:19:57 PMEbbi anch'io un'infanzia deprivata di affetti per motivi familiari, ma questo appartiene ai casi della vita e mi obbligò ad attivare precoci strategie di sopravvivenza, ignote a chiunque abbia avuto un'infanzia dorata, rivelatesi efficaci nel prosieguo della mia vita.

Imparando presto quanto sia vero che ciò  che non uccide, rafforza.

Leggendoti mi coglie la commozione.

È questo, per me, uno dei tanti segnali che devo ascoltare.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

green demetr

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AM
Buongiorno, spiego il senso della domanda: quando ero bambino e vedevo i miei coetanei correre dietro ad un pallone, mentre io ero costretto ai bordi del campetto (a causa di una paralisi cerebrale a meno di un anno di età, che mi ha tolto per sempre la gioia di camminare correttamente), chiedevo agli adulti: perché loro sì e io no?" Ovviamente nessuno mi ha mai dato "la risposta", bensì tante risposte "non risposte", del tipo: "perché non è necessario correre per vivere dignitosamente", oppure: perché tu nella vita farai altro", ecc... ecc... Insomma ricevevo risposte che io chiamo "di distrazione". Quindi ho iniziato a pensare a quale fosse la risposta, anche (o forse soprattutto) per dare un senso alla mia vita. In pratica vorrei arrivare alla risposta definitiva che impedisce qualsiasi altra domanda; risposta oltre la quale non è più possibile andare, oltre la quale non si può più chiedere alcun perché. Secondo voi quale può essere questa risposta definitiva? Grazie.

Caro aspirante la risposta è quella che ti sei già dato tu: ossia ricercare il senso della vita.
Se aspetti che lo facciano gli altri per te riceverai solo risposte banali come quelle che ti hanno dato i tuoi genitori amici etc....
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: atomista non pentito il 17 Gennaio 2023, 10:46:46 AMBuongiorno , considerata la premessa ritengo questo argomento oltremodo delicato pertanto mi scuso in anticipo della rozzezza , tuttavia mi sentirei di rispondere che "loro si' e Tu no" , perché un insieme di cause hanno prodotto un effetto. Sugli altri quelle cause non hanno inciso perché non avevano ragione di essere per cause precedenti che hanno causato altri effetti. Le (non) risposte che Ti furono fornite vogliono essere "consolatorie" e proprio per questo realizzano a mio parere l'effetto opposto. La realta' non e' ne cattiva ne buona percio' non necessita di "consolazione" o altro , bensi' di accettazione ed eventuale reazione. Per sdrammatizzare citerei : " La risposta e' dentro di Te ( di me , di noi) eppero' e' sbagliata"
Ma lui parla di un senso, cosa che la tua filosofia positivista non contempla.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2023, 11:23:28 AMRitengo che un indizio per "la" risposta si possa trovare nel libro di Giobbe.

Solo un indizio però, perché pure lì al male non viene data risposta.

Nel libro, è infatti la domanda di senso ad essere portata fino in fondo.
Perché Giobbe vuole la Verità, costi quello che costi!

Se consideriamo l'arrivo di Dio, nel finale, come la conclusione del dialogo interiore di Giobbe (in quanto Dio non esiste), abbiamo un accenno alla risposta.

Che si può forse intuire nella resa di Giobbe di fronte alla Verità.
Perché l'imperscrutabilità di Dio significa che la Verità, per Giobbe, è Nulla.

Cioè Giobbe, con il suo domandare, viene ricacciato a se stesso.
Un se stesso annichilito dal suo stesso volere la Verità.

È l'io di Giobbe a svanire.

Ci terrei a sottolineare che questa è la risposta critiana, nell'ebraismo la risposta è ben più complessa e richiede anni di studio. Quindi eh sì, bisogna lavorare sulla filosofia. E' una questione etica, e quindi come direbbe Nice, anche estetica, un modo di stare nel mondo. (e come direbbe Sini, che odio, ma perdono, prima del mondo).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 18 Gennaio 2023, 10:10:34 AMMi dispiace che l'esempio da me fatto, abbia catalizzato l'attenzione, quando in realtà la domanda era sulla differenza: una risposta - la risposta. Cosa sarebbe accaduto se alla mia domanda fosse stata data una delle seguenti risposte? Voi come avreste reagito?

  • E' il volere di Dio (o di Gesù);
  • E' il caso (a chi tocca, tocca);
  • In una vita passata hai commesso qualche delitto/peccato o comunque qualcosa di malvagio e ora l'Esistenza te ne sta chiedendo il conto;
  • La posizione degli astri al momento della tua nascita non era delle migliori;
  • Sei stato tu stesso, prima di reincarnarti a scegliere la via più breve ed anche più difficile per accumulare karma positivo;
  • Altro...

In altre parole: secondo voi quale di queste è sicuramente la risposta, oltre la quale non ha più senso fare domande?

Grazie



Leggo ora la tua seconda domanda, che rinnega la prima, perchè chiedeva del senso.

Ovviamente non esiste La risposta, ma una risposta.

E comunque se vuoi ti leggo il cielo natale astrale, perchè sei nato sicuramente sotto una cattiva stella. Ho bisogno della tua data di nascita il luogo e l'ora esatta di nascita. Forse potrai fartene una ragione e prenderla come La risposta, ma non   nascondo che è deludente per un aspirante filosofo. Saluti.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 19 Gennaio 2023, 08:25:28 AMTralasciando l'esistenziale e tornando al nucleo filosofico della questione ...

...la risposta definitiva è:

42

scopre dopo lunghi pellegrinaggi l'autostoppista spaziale. Wittgenstein direbbe che la domanda è unsinnig, insensata, e che la risposta alla domanda è che non vi è alcuna risposta. E se non c'è risposta non vi è neppure la domanda.

È come chiedersi cosa c'era prima del bigbang e da cosa è stato generato.

Semmai la domanda sensata è: perché ci facciamo questo tipo di domande e ci danniamo la vita non trovando la risposta ? Quando sarebbe assai più rilassante un socratico "sapere di non sapere", completato dalla filosofica consapevolezza dei limiti dell'episteme, modificabili ma non adulterabili.

La mia risposta è: perche siamo ancora immersi nel pregiudizio metafisico millenario della causa prima, da cui sono nate le religioni e la loro versione moderna, lo scientismo. "Il mio regno per una causa prima", disse l'umano sconfitto.


Mi permetto di dissentire Ipazia, 47 è una risposta senza senso, e proprio da questo il romanzo inizia, lasciando perdere che l'ho chiuso un secondo dopo, per povertà di idee e di narrazione.

Chiederci il senso è nient'altro che la dimostrazione, ma dimostrazione non c'è perchè è un evidenza, per i pochi che hanno ancora un anima, che Dio esiste.

Naturalmente se continuiamo a pensarlo come quella cosa che a te tanto dispiace questo è altro affare.
Io personalmente del Dio che dici essere teologale non ho alcuna conoscenza e coscienza.
Teologali infatti sono gli attributi forse, ma qui mi sto avventurando su possibile strade per riavvicinarmi al cristianesimo, che come diceva severino sarà l'ultimo alleato prima della fine, in questi ultimi tempi.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Citazione di: green demetr il 19 Gennaio 2023, 23:46:54 PMMi permetto di dissentire Ipazia, 47 è una risposta senza senso, e proprio da questo il romanzo inizia, lasciando perdere che l'ho chiuso un secondo...

Ma infatti il cervellone risponde: se la risposta è insensata significa che la domanda lo era altrettanto. Come pure lo sarà con ogni probabilità la soluzione di costruire un supercervellone più intelligente che si occuperà non della risposta, ma della domanda. Altri 7 milioni di anni ?

Anche l'idealismo scherza: scherzi da prete !

L'archè da interrogare, come perora nicce, è la terra, non il cielo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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