Un ignorante in filosofia in un forum di filosofia.

Aperto da iano, 19 Maggio 2024, 23:09:26 PM

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iano

#15
Citazione di: daniele22 il 24 Maggio 2024, 12:34:12 PMFermo restando quel che dissi, fesso significa disgiunto. Il filosofo deve confrontarsi con la giustizia e non con l'esattezza scientifica; dovrebbe pertanto produrre un'etica coerente col suo senso di giustizia. Essendo io agnostico, per me la coscienza coincide con la consapevolezza. ¿Per dove dovrebbe passare dunque tutta la sua produzione filosofica?
Non ho mai pensato che fesso potesse significare altro :)), ne che coscienza potesse significare altro da consapevolezza, ma se  volgiamo  ancor parlare di un agir ''coscienzioso'', diremo che questo è proprio del filosofo.
 
La produzione filosofica viene da se, cioè dal fatto che non possiamo interrompere i nostri pensieri.
Filosofo è colui che presta particolare attenzione ai suoi pensieri, mentre sorgono, conscio del fatto che da ciò, che egli lo voglia o meno, dipenderà il suo agire, assumendosene così la piena responsabilità , senza delegarla, annacquandola , ad un entità superiore, o comunque a lui alternativa..
Voler produrre un etica significa mettere il carro davanti ai buoi, secondo me, come volersi costruirsi un alibi che possa giustificare le nostre azioni, e a questo facilmente e comprensibilmente si abbandonano i giovani, spinti da un impellenza di avventura.
Diversamente è dalla valutazione delle nostre azioni che può nascere un etica.
Un azione politica nasce dalla concordanza di etiche prodottesi liberamente, e non da una concordanza forzata dal dover aderire a un etica preconfezionata.
Si parla di umanità, ma in effetti ne esiste più di una.
Per un giovane la prima bandiera che passa è buona se promette azione.
Un anziano perderà il tempo che gli rimane per cercare una bandiera sotto cui agire, senza trovarla, e alfine, disgustato, attenderà la morte come una liberazione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#16
Citazione di: anthonyi il 20 Maggio 2024, 08:46:53 AMTutti vedono cadere mele dall'albero, una cosa banale, scontata, ma se vista con gli occhi giusti, con attenzione e partecipazione, anche questa cosa banale rivela una legge universale.


In questa frase ritrovo il nocciolo del mio filosofare.
Assecondando infatti la mia natura pigra non vado a cercare meraviglie in giro per il mondo, sapendo di averle da sempre sotto gli occhi. Si tratta solo di riuscire a vederle, restituendole quell'attenzione che l'uso gli ha tolto, anche se questo questo equivale a togliere alle cose un evidenza che non gli verrà più restituita.
E come far annichilire un mondo per ritrovarsi in mano come cenere una legge universale, ed è così che la realtà si fà sempre più astratta.
Però in effetti la scienza non annichilisce un bel nulla se uno crede che un mondo non esclude gli altri, per cui nuovi mondi si affiancano ai vecchi arricchendoli.
Osservare attraverso la scienza come si creano nuovi mondi getta luce sulla creazione del vecchio solido mondo fatto di evidenze e cose in sè, non potendosi altrimenti dire.
Viceversa se altrimenti si riesce a dire, come fà la scienza, sparisce ogni evidenza e il vecchio mondo sembra sbriciolarsi.
Ma le cose non stanno propriamente così, perchè nessuno potrà toglierci le vecchie evidenze.
Si tratta solo di non lasciargli l'esclusiva che avevano una volta, in cambio dell'acquisizione dell'arte di costruire nuovi mondi.
Non esiste nessun spazio e tempo assoluti, sebbene siamo stati in grado di vederli, e nessuno ci impedisce di continuare a farlo.
Ciò che per noi è stato sempre evidente, è equivalso un diverso modo di scrivere le leggi universali.
Un pò come quando si cerca di spiegare la bibbia per immagini agli analfabeti.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: iano il 24 Maggio 2024, 16:11:36 PMNon ho mai pensato che fesso potesse significare altro :)), ne che coscienza potesse significare altro da consapevolezza, ma se  volgiamo  ancor parlare di un agir ''coscienzioso'', diremo che questo è proprio del filosofo.
 
La produzione filosofica viene da se, cioè dal fatto che non possiamo interrompere i nostri pensieri.
Filosofo è colui che presta particolare attenzione ai suoi pensieri, mentre sorgono, conscio del fatto che da ciò, che egli lo voglia o meno, dipenderà il suo agire, assumendosene così la piena responsabilità , senza delegarla, annacquandola , ad un entità superiore, o comunque a lui alternativa..
Voler produrre un etica significa mettere il carro davanti ai buoi, secondo me, come volersi costruirsi un alibi che possa giustificare le nostre azioni, e a questo facilmente e comprensibilmente si abbandonano i giovani, spinti da un impellenza di avventura.
Diversamente è dalla valutazione delle nostre azioni che può nascere un etica.
Un azione politica nasce dalla concordanza di etiche prodottesi liberamente, e non da una concordanza forzata dal dover aderire a un etica preconfezionata.
Si parla di umanità, ma in effetti ne esiste più di una.
Per un giovane la prima bandiera che passa è buona se promette azione.
Un anziano perderà il tempo che gli rimane per cercare una bandiera sotto cui agire, senza trovarla, e alfine, disgustato, attenderà la morte come una liberazione.

Secondo me la filosofia è una scienza che si rivolge alla collettività. Ho in precedenza espresso un'opinione sul filosofo. Da ateo, quindi, la mia riflessione è incentrata su di un concetto di giustizia che dovrebbe infine sostituire la giustizia divina, quella a cui si rivolgono i credenti. Con questi ultimi infatti condivido molte posizioni, ma non tutte. L'etica a sua volta dipende da tale concezione che il filosofo produce e non è unica, ma in modo obbligato riferibile al senso di giustizia che egli propone a coloro che filosofi non sono. Il resto è solo confusione, ovviamente dal mio punto di vista personale. Non sarò io a censurare il tuo pensiero, ¿come potrebbe un anarchico?, ma di sicuro ne ho disprezzo

iano

Citazione di: daniele22 il 25 Maggio 2024, 07:58:12 AM
Secondo me la filosofia è una scienza che si rivolge alla collettività. Ho in precedenza espresso un'opinione sul filosofo. Da ateo, quindi, la mia riflessione è incentrata su di un concetto di giustizia che dovrebbe infine sostituire la giustizia divina, quella a cui si rivolgono i credenti. Con questi ultimi infatti condivido molte posizioni, ma non tutte. L'etica a sua volta dipende da tale concezione che il filosofo produce e non è unica, ma in modo obbligato riferibile al senso di giustizia che egli propone a coloro che filosofi non sono. Il resto è solo confusione, ovviamente dal mio punto di vista personale. Non sarò io a censurare il tuo pensiero, ¿come potrebbe un anarchico?, ma di sicuro ne ho disprezzo

Se disprezzi il mio pensiero vuol dire che lo comprendi, e dopo questo involontario complimento che mi fai, e che non ti posso restituire, dimmi tu se vuoi continuare il dialogo, a meno che per disprezzare non intendevi...disgiungere.
Io continuerei con piacere il dialogo, ma visto l'effetto che ti fà forse non è il caso.
Cosa ne pensi?

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: iano il 25 Maggio 2024, 09:51:46 AMSe disprezzi il mio pensiero vuol dire che lo comprendi, e dopo questo involontario complimento che mi fai, e che non ti posso restituire, dimmi tu se vuoi continuare il dialogo, a meno che per disprezzare non intendevi...disgiungere.
Io continuerei con piacere il dialogo, ma visto l'effetto che ti fà forse non è il caso.
Cosa ne pensi?


In realtà iano non disprezzo il tuo pensiero, anzi, trovo molto acuti certi tuoi spunti, solo che li trovo disorganizzati e, francamente, a volte sterili. Ritiro quindi il mio disprezzo dopo i tuoi post sul diritto di Israele ad esistere, condivisibili o no che siano. Forse l'avrai fatto qualche altra volta, intendo quello di dire la tua sulla giustizia in temi di attualità, ma non sei certo un abitué di questi temi, luogo dove soprattutto si scatenano le mostruosità della fantasia umana, luogo dove un filosofo, seppur ignorante, dovrebbe dire la sua.
Giungo quindi al ritornello a cui molti si appellano spesso e volentieri: "Ognuno la pensa in modo diverso e se non accetti questa cosa sei uno che..............." Beh, io penso invece che la pensiamo tutti allo stesso modo, ovvero pensiamo a tenerci alla larga dal proprio malessere; solo che ognuno lo fa, nel nostro caso lo dice, in modi a volte assai discutibili.
Retrocedendo quindi nel tempo, questo pensiero unico, quello cioè di evitare il proprio dolore, non quello di tutti intendi, manifestò linguisticamente certi concetti, certe esistenze, ad esempio Dio, proprietà privata, coscienza di classe e libero arbitrio tanto per dire. Se io non riconosco tali concetti metafisici arbitrari e offensivi nei confronti della ragione umana, ovvero se non accetto il diverso pensare degli altri, dato appunto che penseremmo tutti alla stessa cosa, chiedo: chi tra me, che non accetto, e gli altri, che accettano tutto pur di salvare il proprio tornaconto, sarebbe un autoritario, un prepotente, un fascista, cose queste che giustamente vengono stigmatizzate? Io posso tollerare Dio, no di certo tutto quello che dice, ma dal filosofo pretendo non le sciocchezze che si mettono in campo vuoi dall'una o dall'altra parte della barricata, intendi ad esempio materialismo vs idealismo. Costoro, tra l'altro, vorrebbero farmi credere che la giustizia debba essere merce di contrattazione; ma credo ben che sia materia di contrattazione se si è pervasi da idee esposte pure dall'insigne Telmo Pievani sulla natura convenzionale del linguaggio, altro arbitrio ben poco fondato e atto a farci credere che l'essere umano sia veramente superiore alle altre specie, sia cioè più intelligente. Perché, se così fosse, allora sì la giustizia, che dovrebbe essere attinente alla ragione umana e non personale, diverrebbe materia di contratto tra i più intelligenti tra gli esseri umani. Questo naturalmente in teoria perché poi in pratica e alla faccia dell'intelligenza, il senso di giustizia viene quantomeno impostato dai più forti. Infine, sempre costoro, tutti compresi, sarebbero in realtà dei truffatori, vili truffatori inebriati non so se dalle loro ideologie o di sé stessi ... hybris ... Ma i tempi sono maturi perché la nostra lingua, testimonianza di coscienza, di conoscenza collettiva, si è accorta di sé stessa, proprio come lo scimpanzé, e sentenzia, attraverso la mia voce per ora, di essere nulla più che una grande puttana.
Un cordiale saluto

iano

#20
Citazione di: daniele22 il 29 Maggio 2024, 07:00:20 AM
In realtà iano non disprezzo il tuo pensiero, anzi, trovo molto acuti certi tuoi spunti, solo che li trovo disorganizzati e, francamente, a volte sterili. Ritiro quindi il mio disprezzo dopo i tuoi post sul diritto di Israele ad esistere, condivisibili o no che siano. Forse l'avrai fatto qualche altra volta, intendo quello di dire la tua sulla giustizia in temi di attualità, ma non sei certo un abitué di questi temi, luogo dove soprattutto si scatenano le mostruosità della fantasia umana, luogo dove un filosofo, seppur ignorante, dovrebbe dire la sua.

Bontà tua.
Ma cosa diresti a un moderatore che ti facesse una simile osservazione?
Da oggi sò che i miei interventi sui diversi argomenti saranno conteggiati.
E poi come continua questa storia?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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Pensarbene

vincerai il premio partecipazione...
IANO FAI COME ME,SCRIVI QUELLO CHE VUOI,QUANTO VUOI DOVE VUOI.
Mejus abundere quod negligere!!!!
 

Pio

Anche se a volte può essere un vantaggio essere un neofita, penso che non ci si dovrebbe mai vantare della propria ignoranza. Non è cosa di cui andare fieri, insomma. Certo, la filosofia è una prateria sterminata dove pascolano innumerevoli pensieri di altrettanto innumerevoli pensatori. Conoscere tutto non è possibile. Magari una infarinatura generale per non pensare che Platone sia stato un relativista può essere molto utile. Oppure approfondire il pensiero di un filosofo verso cui nutriamo delle affinità elettive, ancora meglio secondo me. Vorrei aver avuto più tempo, possibilità e metodo per studiare filosofia nella mia vita. Non è stato così, purtroppo.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

iano

#23
Citazione di: Pio il 29 Maggio 2024, 14:50:59 PMAnche se a volte può essere un vantaggio essere un neofita, penso che non ci si dovrebbe mai vantare della propria ignoranza. Non è cosa di cui andare fieri, insomma. Certo, la filosofia è una prateria sterminata dove pascolano innumerevoli pensieri di altrettanto innumerevoli pensatori. Conoscere tutto non è possibile. Magari una infarinatura generale per non pensare che Platone sia stato un relativista può essere molto utile. Oppure approfondire il pensiero di un filosofo verso cui nutriamo delle affinità elettive, ancora meglio secondo me. Vorrei aver avuto più tempo, possibilità e metodo per studiare filosofia nella mia vita. Non è stato così, purtroppo.
O magari si tratta proprio di una prateria sterminata dove pascolano innumerevoli pensieri, (bella immagine ) che purtroppo, o per fortuna, a seconda dei punti di vista, non si riescono a  mungere tutti.
Quanti se ne mungono dipende dall'abilità del nuovo pastore, che nel nostro specifico caso è il forum, che ne munge più di quanti ne riusciva a mungere il vecchio.
Del fatto che io e te oggi veniamo munti quindi non abbiamo da vantarci, lasciando che sia il pastore a farlo, se vuole.
Ma in ogni caso quello che viene munto è sempre latte, sia che derivi da una dieta studiata, sia che derivi da un brucare a caso.

Non si tratta quindi di vantarsi, ma di palesare a chi avesse dei dubbi, che non siamo mucche da latte.
Siamo semmai un esperimento involontario mai tentato nella storia del pensiero, reso possibile di fatto dal nuovo media, di cui, per quanto mi riguarda, sento essere arrivato il momento di tentare un resoconto, come sto provando a fare.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
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iano

La mia prima impressione, che in verità è la conferma di una mia previsione, è che il media cambi il modo di pensare.
Che la produzione di pensiero non sia cioè indifferente ai mezzi che usiamo per condividerlo, e di questo chiunque potrebbe dare conferma o meno in base alla sua esperienza .
 
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InVerno

Citazione di: Pio il 29 Maggio 2024, 14:50:59 PMAnche se a volte può essere un vantaggio essere un neofita, penso che non ci si dovrebbe mai vantare della propria ignoranza.
Io mi vanto della mia ignoranza, almeno ho una scusa valida per quando vengo pescato a dire sciocchezze, e se dico qualcosa che viene percepito intelligente almeno posso vantare che sia tutta farina del mio sacco, win/win. Non bisorrebbe aver pieta invece per chi ha le pareti tappezzate di libri e non sa dire niente di offensivo, la noia fatta a persona, l'idiot savant per eccellenza. Mi viene in mente questa pratica ubiqua del collegarsi con una webcam e avere la libreria dietro, vendono persino le librerie finte per questi collegamenti,ma anche quelle vere si vede benissimo che sono enciclopedie o collezioni comprate un tanto al mucchio, mai aperte, messe dietro alla schiena come armi di intimidazione dell interlocutore, infinita tristezza, di figuri che non si rendono conto che se sparano cotante sciocchezze PUR avendo letto tanto, la questione e molto piu grave che se non avessero mai letto niente. A volte mi tocca ammettere di aver letto qualcosa, e non sempre me la posso cavare dando la colpa alla scuola dell'obbligo..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Breve commento allo scambio Pio-Inverno. Cibando il nostro cervello di libri, possiamo esercitare le nostre abilità intellettuali, che sono però presenti anche come patrimonio genetico. E' lo stesso meccanismo, translato, che possiamo constatare con i muscoli. Magari madre natura ci ha già dotato di una buona muscolatura, indipendentemente dall'esercizio che se ne fa, ma se si esercita si ottiene un miglioramento globale delle prestazioni. Credere che di certi argomenti si possa parlare in modo competente senza aver mai letto nulla è un atteggiamento piuttosto naive. Va bene in un forum ma è anche un atteggiamento tanto pericoloso quanto, purtroppo, diffuso. In realtà leggere o studiare è faticoso, e di questi tempi, si preferisce ciò che non è faticoso, ciò che è divertente. Studiare non è divertente. Almeno all'inizio.
Brillantezza del pensiero ed erudizione non sono contrapposte ma si alimentano e migliorano reciprocamente.
PS: la prossima volta, Inverno, ti offendo un pochino, così potrai ammirare tutta la mia intelligenza nel suo massimo splendore.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Ma io non parlavo del valore dell'erudizione, ma unicamente del suo vanto, rispondendo allo spunto di Pio. Un po' come la ricchezza economica, chi è davvero ricco gira in ciabatte e tshirt, i poveri arricchiti per sbaglio hanno i lingotti finti attaccati al cruscotto..vantarsi della propria erudizione è pacchiano e arrogante, riconoscere la propria ignoranza è filosofia, o perlomeno umiltà. 
PS. Hai sentito di quegli studenti mussulmani che si sono sentiti offesi da Dante? Meglio loro di quelli che lo leggono come le istruzioni del frullatore..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

La filosofia non è qualcosa che si sa.
Semmai, è qualcosa che si è.

Perché filosofare non consiste nella costruzione di un sapere.
Bensì nella messa in discussione di ogni sapere.

Perciò rinuncia a ogni certezza definitiva.
E così proseguire, camminando su appoggi instabili, consci della possibilità di cadere in qualsiasi momento.

Epperò rischiare, scegliere la direzione da seguire, animati soltanto dalla propria fede nella Verità.
Si è infatti quella stessa scelta.

La filosofia chiede soltanto questo: di essere.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

#29
Qualcuno crede che filosofia sia mettere in discussione ogni sapere. Io sono d'accordo, ma è solo una parte del discorso filosofico.
Dopo aver creato il vuoto filosofico si tratta infatti di riempirlo di nuovo, e anzi le due cose descritte come due parti avvengono in effetti in contemporanea,
perchè mentre che con un secchiello proviamo a svuotare
il mare, non riusciamo nemmeno a farvi un buco.
Infatti mentre vi togliamo l'acqua altra prende il suo posto.
Noi non vediamo l'acqua che riempie il buco perchè lo fà  in modo così immediato da non crearsi alcun buco in effetti, e vediamo invece solo l'acqua che abbiamo tolto raccolta nel secchiello.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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