Un filosofo che predica il relativismo...

Aperto da Carlo Pierini, 28 Agosto 2017, 20:26:19 PM

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Carlo Pierini

Citazione di: Sariputra il 30 Agosto 2017, 09:09:07 AM
"Esiste la verità assoluta" o "Non esistono che verità relative" ? Ambedue le posizioni hanno degli sgradevoli inconvenienti. La pima è paragonabile ad un abile marinaio che si mette in barca munito di una mappa per raggiungere un determinato porto. La seconda allo stesso abile marinaio che si metta in barca sprovvisto di qualsiasi mappa.  Il primo raggiungerà l'obbiettivo, che però potrebbe rivelarsi un'insenatura invece di un porto, non rischierà di perdersi in mare, ma non potrà scoprire alcuna isola misteriosa non segnata sulla mappa. Il secondo , sprovvisto di mappa, potrebbe imbattersi in qualche isola misteriosa, vagando nel mare, ma più probabilmente finirebbe perduto nello stesso senza raggiungere alcunché di solido. La scelta spetta al marinaio ed è evidente che è impossibile dire ( prima della partenza) quale sia preferibile. Ce n'è ovviamente una terza...dalla banchina del porto si può gridare all'abile marinaio: "Dove c...o vaiii?"  ;D ;D ;D ***

Visto che il cavallo di battaglia del relativismo è la non-identità tra mappa e territorio, io paragonerei l'assolutista con un marinaio che ha una mappa GPS, la quale è anch'essa una mappa sicuramente non-identica al territorio. Ecco, qualcuno può dirmi che tipo di mappa avrebbe un marinaio "relativista"?

Sariputra

#31
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 09:51:58 AM
Citazione di: Sariputra il 30 Agosto 2017, 09:09:07 AM"Esiste la verità assoluta" o "Non esistono che verità relative" ? Ambedue le posizioni hanno degli sgradevoli inconvenienti. La pima è paragonabile ad un abile marinaio che si mette in barca munito di una mappa per raggiungere un determinato porto. La seconda allo stesso abile marinaio che si metta in barca sprovvisto di qualsiasi mappa. Il primo raggiungerà l'obbiettivo, che però potrebbe rivelarsi un'insenatura invece di un porto, non rischierà di perdersi in mare, ma non potrà scoprire alcuna isola misteriosa non segnata sulla mappa. Il secondo , sprovvisto di mappa, potrebbe imbattersi in qualche isola misteriosa, vagando nel mare, ma più probabilmente finirebbe perduto nello stesso senza raggiungere alcunché di solido. La scelta spetta al marinaio ed è evidente che è impossibile dire ( prima della partenza) quale sia preferibile. Ce n'è ovviamente una terza...dalla banchina del porto si può gridare all'abile marinaio: "Dove c...o vaiii?" ;D ;D ;D ***
Visto che il cavallo di battaglia del relativismo è la non-identità tra mappa e territorio, io paragonerei l'assolutista con un marinaio che ha una mappa GPS, la quale è anch'essa una mappa sicuramente non-identica al territorio. Ecco, qualcuno può dirmi che tipo di mappa avrebbe un marinaio "relativista"?

La terza posizione o non-posizione ( quella del marinaio che osserva il mare) non è da intendere, erroneamente, come un rifiuto della Scienza e della Conoscenza, bensì come la posizione estetica, la posizione dell'artista , che trova più appagante il "vedere" le cose , piuttosto che conoscerle intellettualmente. Ed essendo che , dal contatto dell'occhio con la realtà esterna, sorgono nome e forma ( ossia tutte le designazioni mentali), diventa fondamentale la "corretta visione", anche dell'eventuale mappa ( con GPS o senza...). :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Carlo Pierini

#32
Citazione di: Sariputra il 30 Agosto 2017, 12:02:45 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 09:51:58 AM
Citazione di: Sariputra il 30 Agosto 2017, 09:09:07 AM"Esiste la verità assoluta" o "Non esistono che verità relative" ? Ambedue le posizioni hanno degli sgradevoli inconvenienti. La pima è paragonabile ad un abile marinaio che si mette in barca munito di una mappa per raggiungere un determinato porto. La seconda allo stesso abile marinaio che si metta in barca sprovvisto di qualsiasi mappa. Il primo raggiungerà l'obbiettivo, che però potrebbe rivelarsi un'insenatura invece di un porto, non rischierà di perdersi in mare, ma non potrà scoprire alcuna isola misteriosa non segnata sulla mappa. Il secondo , sprovvisto di mappa, potrebbe imbattersi in qualche isola misteriosa, vagando nel mare, ma più probabilmente finirebbe perduto nello stesso senza raggiungere alcunché di solido. La scelta spetta al marinaio ed è evidente che è impossibile dire ( prima della partenza) quale sia preferibile. Ce n'è ovviamente una terza...dalla banchina del porto si può gridare all'abile marinaio: "Dove c...o vaiii?" ;D ;D ;D ***
Visto che il cavallo di battaglia del relativismo è la non-identità tra mappa e territorio, io paragonerei l'assolutista con un marinaio che ha una mappa GPS, la quale è anch'essa una mappa sicuramente non-identica al territorio. Ecco, qualcuno può dirmi che tipo di mappa avrebbe un marinaio "relativista"?

La terza posizione o non-posizione ( quella del marinaio che osserva il mare) non è da intendere, erroneamente, come un rifiuto della Scienza e della Conoscenza, bensì come la posizione estetica, la posizione dell'artista , che trova più appagante il "vedere" le cose , piuttosto che conoscerle intellettualmente. Ed essendo che , dal contatto dell'occhio con la realtà esterna, sorgono nome e forma, diventa fondamentale la "corretta visione", anche dell'eventuale mappa ( con GPS o senza...). :)

Sì, avevo afferrato il senso della tua riflessione. Ma la conoscenza non segue criteri estetici per auto-costruirsi, sebbene, a posteriori si scopra che la verità è anche bellezza. Qui si stava discutendo sull'argomento della "non-identità tra mappa e territorio", che i relativisti imbracciano - erroneamente - per giustificare la propria tesi. E dico "erroneamente" perché:
1 - essi distorcono il significato di verità assoluta attribuendogli la valenza di "onniscienza", mentre anche una affermazione che dichiari esplicitamente il proprio grado di approssimazione può essere una verità assoluta, sempreché corrisponda con l'osservazione (per esempio, l'enunciato "la Terra non è piatta, ma approssimativamente sferica" è una verità assoluta, poiché c'è piena corrispondenza tra ciò che si dice e ciò che è);
2 - essi fanno di tutta l'erba un fascio tra mappe accurate o adeguate e mappe ...alla cazzo di cane (cioè viziate da errori paradigmatici), senza rendersi conto che c'è modo e modo di costruire mappe, per quanto nessuna di esse possa identificarsi col territorio. Ma soprattutto non si rendono conto che la conoscenza di un certo oggetto non è mai costituita da una sola mappa, ma da una molteplicità di mappe reciprocamente coerenti tra loro e riguardanti altrettanti diversi aspetti dello stesso oggetto.
3 - essi non tengono conto di ciò che sottolineavo nel topic "La conoscenza è una complementarità di opposti" (sezione "Tematiche spirituali"), dove mostravo tutte le buone ragioni che supportano l'idea di una complementarità strutturale/ontologica tra "soggetto" e "oggetto", cioè, tra archetipi soggettivi (come gli archetipi numerici) e fenomeni oggettivi.

Per cui, solo se sommiamo tutti questi vizi filosofici, possiamo giungere alla conclusione che "non-identità tra mappa e territorio" significhi "relatività del sapere empirico" e quindi "assoluta inaffidabilità della conoscenza". Ma si tratta, appunto, solo di un vizio filosofico, tanto più grave in quanto pretende di esprimere la verità, cioè, pretende che la sua mappa corrisponda in modo assoluto col territorio epistemologico che descrive. Secondo i relativisti, cioè, nessuna mappa corrisponde col territorio, tranne la loro mappa. Ci vuole una bella faccia tosta per sparare simili eresie!!

Sariputra

@ Carlo Pierini.

Sì, sono andato maldestramente fuori tema ( si dice Off-topic vero?...) tutto preso e innamorato dal mio paragone "marinaresco"...  :)
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Carlo Pierini

Citazione di: Sariputra il 30 Agosto 2017, 14:24:45 PM
@ Carlo Pierini.

Sì, sono andato maldestramente fuori tema ( si dice Off-topic vero?...) tutto preso e innamorato dal mio paragone "marinaresco"...  :)

Non c'è problema. E' più che normale uscire dall'argomento del titolo, proprio perché ...tutto è collegato con tutto.  :)

Phil

Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 23:23:27 PM
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:50:07 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 22:23:58 PM
Anche il relativismo pretende che ciò che afferma sia VERO. ...Ergo, esso è auto-contraddittorio, cioè, è una non-filosofia.
Intuisco che non hai letto il topic che t'avevo consigliato, quello su assolutismo/relativismo... peccato, all'epoca l'ho trovato ricco di spunti (che qui non riporto per non abusare di uno smodato "copia e incolla").
Sull'autocontraddittorietà del relativismo, ormai è scontato convocare ancora una volta B. Russell, o svelare la "fallacia dell'argomento fantoccio" o distinguere il relativismo dallo scetticismo ingenuo...

L'ho letto, ma non risponde alla mia obiezione di cui sopra. E l'argomento fantoccio di Russel non ha niente a che vedere col fatto che i relativisti presuppongano che ciò che affermano sia vero, come chiunque affermi qualunque cosa.
Mio "giovane" amico (o quanto meno incline ad errori di gioventù ;) ), se associ l'"argomento fantoccio" a Russell (v. "argomento fantoccio di Russel"?!) dimostri, oltre al non conoscere nessuno dei due, di non aver letto seriamente quel topic (pur sostenendo il contrario, parola di marinaio! ;D ), in cui la tua obiezione non trova una risposta, bensì una lista di risposte...
Tuttavia, non ti biasimo se hai preferito restare ormeggiato al riparo, nel tuo fidato porto (junghiano?), ma ricorda "le navi non sono fatte per restare al sicuro nel porto" e "acque calme non hanno mai fatto buoni marinai"   ;)   


Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 09:51:58 AM
Ecco, qualcuno può dirmi che tipo di mappa avrebbe un marinaio "relativista"?
Un relativista ti risponderebbe: "Nessuna prestampata, perché egli è un cartografo, le mappe le fa (a matita) mentre le usa... inoltre egli sa che ogni porto ha una posizione sulla mappa relativa: il porto di Napoli è a nord, a sud, a est o a ovest? Dipende sempre e solo da dove si parte...  ;) "

Personalmente, lo vedo invece metà "cartografo" e metà "turista a vita" (o un "nomade di mare"), ovvero prende nota di dove viaggia, ma senza farlo con la perentoria dedizione di un cartografo (e magari non si ferma mai troppo a lungo nello stesso porto, incuriosito dagli altri...).

P.s.
Suppongo tu lo ritenga invece uno scellerato pirata su una scialuppa, alla deriva... che confida nel provvidenziale soccorso di una nave di qualche ONG ;D

Carlo Pierini

#36
Citazione di: Phil il 30 Agosto 2017, 16:54:29 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 23:23:27 PM
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:50:07 PM
Intuisco che non hai letto il topic che t'avevo consigliato, quello su assolutismo/relativismo... peccato, all'epoca l'ho trovato ricco di spunti (che qui non riporto per non abusare di uno smodato "copia e incolla").
Sull'autocontraddittorietà del relativismo, ormai è scontato convocare ancora una volta B. Russell, o svelare la "fallacia dell'argomento fantoccio" o distinguere il relativismo dallo scetticismo ingenuo...

L'ho letto, ma non risponde alla mia obiezione di cui sopra. E l'argomento fantoccio di Russel non ha niente a che vedere col fatto che i relativisti presuppongano che ciò che affermano sia vero, come chiunque affermi qualunque cosa.
Mio "giovane" amico (o quanto meno incline ad errori di gioventù ;) ), se associ l'"argomento fantoccio" a Russell (v. "argomento fantoccio di Russel"?!) dimostri, oltre al non conoscere nessuno dei due, di non aver letto seriamente quel topic (pur sostenendo il contrario, parola di marinaio! ;D ), in cui la tua obiezione non trova una risposta, bensì una lista di risposte...
Tuttavia, non ti biasimo se hai preferito restare ormeggiato al riparo, nel tuo fidato porto (junghiano?), ma ricorda "le navi non sono fatte per restare al sicuro nel porto" e "acque calme non hanno mai fatto buoni marinai"   ;)  

L'ho letto il post di Jacopus,, ma lui parla di relativismo etico cristiano, al quale ho già risposto (etica del samurai, ricordi?).
Mentre qui si sta parlando di relativismo epistemico, su cui mi sono pronunciato un po' più a fondo qui sopra (ore 13:07). Per cui, invece di girare intorno ad ogni argomento, se mi vuoi rendere felice, prendi penna e calamaio  ;) e rispondi punto per punto a ciò che ho scritto.

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 09:51:58 AM
Ecco, qualcuno può dirmi che tipo di mappa avrebbe un marinaio "relativista"?
Un relativista ti risponderebbe: "Nessuna prestampata, perché egli è un cartografo, le mappe le fa (a matita) mentre le usa... inoltre egli sa che ogni porto ha una posizione sulla mappa relativa: il porto di Napoli è a nord, a sud, a est o a ovest? Dipende sempre e solo da dove si parte...  ;) "
Personalmente, lo vedo invece metà "cartografo" e metà "turista a vita" (o un "nomade di mare"), ovvero prende nota di dove viaggia, ma senza farlo con la perentoria dedizione di un cartografo (e magari non si ferma mai troppo a lungo nello stesso porto, incuriosito dagli altri...).

CARLO
Esattamente. Peccato che questa immagine romantica non corrisponda con quella dei marinai reali, quelli col GPS di cui parlo nel post più sopra, appena segnalato.

Phil

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 17:37:14 PM
L'ho letto il post di Jacopus,, ma lui parla di relativismo etico cristiano, al quale ho già risposto
Corpo di mille balene! Cosa c'entra il buon Jacopus?
Il mio invito
Citazione di: Phil il 28 Agosto 2017, 22:12:31 PM
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/relativismoassolutismo/
buona lettura!  ;)
era riferito alla lettura di tutto il topic (ben 12 pagine!), per poter seguire le differenti argomentazioni, fra cui, ovviamente, anche la mia... non è che, per caso, da giovane e irruento marinaio, hai abbordato solo il primo post (che è di Jacopus, suppongo  ;) ) e hai arditamente concluso (nonostante il mio suggerimento) che tutte le 12 pagine non fossero esattamente pertinenti alla questione?
Spero di sbagliarmi...

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 17:37:14 PM
Per cui, invece di girare intorno ad ogni argomento, se mi vuoi rendere felice, prendi penna e calamaio  ;) e rispondi punto per punto a ciò che ho scritto.
Il mio punto di vista (commentato anche criticamente dagli altri utenti) lo puoi ritrovare proprio in quel topic linkato sopra... come mai non lo riporto di nuovo qui? Perché, come ho già premesso,
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:50:07 PM
qui non riporto per non abusare di uno smodato "copia e incolla"
Inoltre, onestamente, il modo in cui hai "maltrattato" Russel e l'"argomento fantoccio", non mi motiva molto a scriverti altri input, che potrebbero fare la stessa triste e mortificante fine (gettati nel mare della noncuranza come lische marce...).

Comunque, a questo punto, la rotta per il mio contributo te l'ho indicata più d'una volta (altro che "girare intorno"!), sta a te scegliere se issare la vela della pazienza e salpare per quelle misteriose 12 pagine, oppure decidere che il viaggio sarebbe tempo perso e preferire quindi restare, con il vento in poppa, vicino ai lidi che già conosci...

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 17:37:14 PM
Mentre qui si sta parlando di relativismo epistemico, su cui mi sono pronunciato un po' più a fondo qui sopra
Non temere, il relativismo epistemico è affrontato molto anche nel topic che, non a caso, ti avevo già segnalato prima... basta fidarsi e leggerlo  ;)

Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 17:37:14 PM
Esattamente. Peccato che questa immagine romantica non corrisponda con quella dei marinai reali, quelli col GPS di cui parlo nel post più sopra
Mi piace pensare che un esperto di simboli abbia perfettamente colto il significato allegorico della mia giocosa metafora (senza offesa per i marinai reali con il GPS, ovviamente...); anzi, sei sicuro che, fra le righe, non ci sia celato persino qualche archetipo? ;)

Carlo Pierini

#38
Citazione di: Phil il 30 Agosto 2017, 22:21:36 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Agosto 2017, 17:37:14 PM
L'ho letto il post di Jacopus,, ma lui parla di relativismo etico cristiano, al quale ho già risposto
Corpo di mille balene! Cosa c'entra il buon Jacopus?
Il mio invito
Citazione di: Phil il 28 Agosto 2017, 22:12:31 PM
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/relativismoassolutismo/
buona lettura!  ;)
era riferito alla lettura di tutto il topic (ben 12 pagine!), per poter seguire le differenti argomentazioni, fra cui, ovviamente, anche la mia... non è che, per caso, da giovane e irruento marinaio, hai abbordato solo il primo post (che è di Jacopus, suppongo  ;) ) e hai arditamente concluso (nonostante il mio suggerimento) che tutte le 12 pagine non fossero esattamente pertinenti alla questione?
Spero di sbagliarmi...

...Ah... credevo che ti riferissi al solo post di apertura, quello di Jacopus. ...No, non ho tempo di sciropparmi tutte e 12 le pagine del topic. Ho dato un'occhiata ai tuoi e ad altri interventi, ma si tratta di riflessioni puramente astratte in cui mancano due cose essenziali, senza le quali non si tira fuori un ragno dal buco:
1 - la definizione di "verità assoluta" e di "verità relativa";
2 - dei precisi riferimenti, sia pure di carattere generale, alla conoscenza reale e alla sua storia, in particolare al confronto tra la conoscenza pre-scientifica e la scienza.

Senza questi due elementi fondamentali - di cui invece tengo conto nei miei post già citati: quello delle 13:07 di oggi e, soprattutto, in "La conoscenza è una complementarità di opposti (il 1° e il 4° post del topic) - senza questi due elementi, dicevo, si fanno solo chiacchiere inconcludenti. Per cui, se ti interessa uno scambio di idee sul tema, e se ne hai voglia, dovresti agganciarti ai miei topic e commentare quelli.

davintro

effettivamente la dualità "mappa-territorio" non potrebbe in alcun modo essere utilizzata per fondare l'idea dell'inesistenza di una verità assoluta, slegata dalla particolarità dei contesti. La mappa non è il territorio, ma non ha neanche la pretesa di identificarsi in esso, questa non-identità non toglie nulla della sua ragion d'essere, della sua essenza. La mappa esiste come linguaggio simbolico finalizzato non al pieno rispecchiamento del territorio, ma ad una rappresentazione simbolica che permetta all'osservatore di orientarsi in esso. Chi disegna la mappa non pretende che sia una fotocopia del territorio, le è sufficiente che i segni simbolici corrispondano simbolicamente a cose reali, ai reali luoghi del territorio, per svolgere la funzione per cui esiste. La mappa ha una ragion d' essere pratica, non teoretica, quindi la sua non-identità col territorio non giustifica per nulla l'inadeguatezza dei nostri sistemi  teoretici interpretativa. La mappa rientra tra gli strumenti del nostro agire pratico, che non è finalizzato a elaborare una visione scientifica del reale, ma ad agire performativamente su di esso sulla base dei nostri interessi. Però è anche vero che il piano pratico e quello teoretico sono distinti ma mai scissi completamente, l'agire pratico sulla realtà presuppone la convinzione riguardo un certo livello di conoscenza della realtà oggettiva. Chi disegna la mappa lo fa sempre in riferimento intenzionale alla percezione del territorio che la mappa è chiamata, simbolicamente, a rappresentare, e che la mappa sia più meno corretta a svolgere tale funzione di rappresentazione, qualunque giudizio circa tale correttezza porta comunque con se implicitamente l'idea dell'esistenza di un territorio reale di fronte a cui la mappa può essere più o meno adeguata. Dunque non solo la non identità mappa-territorio non corrisponde ad una presunta necessaria inadeguatezza di ogni nostro pensiero sulla realtà, ma l'esistenza stessa di mappe presuppone l'ammissione dell'esistenza di un territorio che è il termine di raffronto a cui la validità della mappa è intenzionata, in quanto questa intenzionalità è la ragion d'essere della sua esistenza. La mappa non è il territorio, ma senza il territorio non ci sarebbe alcuna mappa, e l'esistenza di un territorio al netto di ogni possibile imperfezione della mappa, un territorio "X", genericamente inteso, costituisce un livello seppur formale e trascendentale di certezza della nostra conoscenza. Ecco perché personalmente mi ritengo sostenitore di un realismo che ammette la possibilità di errori dei nostri sistemi concettuali, ma che lascia intatta la certezza dell'esistenza di una realtà oggettiva in generale, la cui esistenza è indipendente dalle nostre opinioni soggettive, condizione indispensabile di ogni pensiero su di essa, un realismo non ingenuo, ma critico e trascendentale

Carlo Pierini

#40
Citazione di: davintro il 31 Agosto 2017, 23:54:58 PM
effettivamente la dualità "mappa-territorio" non potrebbe in alcun modo essere utilizzata per fondare l'idea dell'inesistenza di una verità assoluta, slegata dalla particolarità dei contesti. La mappa non è il territorio, ma non ha neanche la pretesa di identificarsi in esso, questa non-identità non toglie nulla della sua ragion d'essere, della sua essenza. La mappa esiste come linguaggio simbolico finalizzato non al pieno rispecchiamento del territorio, ma ad una rappresentazione simbolica che permetta all'osservatore di orientarsi in esso. Chi disegna la mappa non pretende che sia una fotocopia del territorio, le è sufficiente che i segni simbolici corrispondano simbolicamente a cose reali, ai reali luoghi del territorio, per svolgere la funzione per cui esiste. La mappa ha una ragion d' essere pratica, non teoretica, quindi la sua non-identità col territorio non giustifica per nulla l'inadeguatezza dei nostri sistemi  teoretici interpretativa. La mappa rientra tra gli strumenti del nostro agire pratico, che non è finalizzato a elaborare una visione scientifica del reale, ma ad agire performativamente su di esso sulla base dei nostri interessi. Però è anche vero che il piano pratico e quello teoretico sono distinti ma mai scissi completamente, l'agire pratico sulla realtà presuppone la convinzione riguardo un certo livello di conoscenza della realtà oggettiva. Chi disegna la mappa lo fa sempre in riferimento intenzionale alla percezione del territorio che la mappa è chiamata, simbolicamente, a rappresentare, e che la mappa sia più meno corretta a svolgere tale funzione di rappresentazione, qualunque giudizio circa tale correttezza porta comunque con se implicitamente l'idea dell'esistenza di un territorio reale di fronte a cui la mappa può essere più o meno adeguata. Dunque non solo la non identità mappa-territorio non corrisponde ad una presunta necessaria inadeguatezza di ogni nostro pensiero sulla realtà, ma l'esistenza stessa di mappe presuppone l'ammissione dell'esistenza di un territorio che è il termine di raffronto a cui la validità della mappa è intenzionata, in quanto questa intenzionalità è la ragion d'essere della sua esistenza. La mappa non è il territorio, ma senza il territorio non ci sarebbe alcuna mappa, e l'esistenza di un territorio al netto di ogni possibile imperfezione della mappa, un territorio "X", genericamente inteso, costituisce un livello seppur formale e trascendentale di certezza della nostra conoscenza. Ecco perché personalmente mi ritengo sostenitore di un realismo che ammette la possibilità di errori dei nostri sistemi concettuali, ma che lascia intatta la certezza dell'esistenza di una realtà oggettiva in generale, la cui esistenza è indipendente dalle nostre opinioni soggettive, condizione indispensabile di ogni pensiero su di essa, un realismo non ingenuo, ma critico e trascendentale

1 - Non ho capito se ammetti, o no, l'esistenza di verità assolute;
2 - non mi risulta che il relativismo sostenga l'inesistenza del "territorio";
3 - cosa significa: <<...l'esistenza di un territorio ... costituisce un livello seppur formale e trascendentale di certezza della nostra conoscenza>>?


L'angolo musicale:
GOTYE: Somebody that i used to know
https://youtu.be/8UVNT4wvIGY

green demetr

La realtà assoluta caro Carlo e caro Phil e caro Davintro è quella dell'AB-Solvo. CHe arriva prima di subito nel pensiero ermetico, che sfocia per intenderci nella filosofia hegeliana e post-hegeliana.

Ossia è la dissoluzione l'unica vera Grande Verità. Ossia la Morte.

Poichè vi è il termine Grande, ossia con la maiuscola, noi non facciamo alcuna attenzione a come il Pensiero si formi.

Perchè il pensiero deve usare la Maiuscola? Perchè ha bisogno di scambiare la dissoluzione con il suo esatto opposto.

Questo non vuol dire Iano, dire parole a caso o non dirne alcuna (anche se è lecito nel discorso autistico).

Vuol dire creare un sistema segnico che nasconda il continuo morire degli anni, dei mesi, dei giorni, dei minuti.

In questo senso la mappa segnica, l'eterno cerchio dei significati, nasconde un territorio ben peggiore di quello che quella X lasci testimoniare.

Certamente nel nostro muoversi quotidiano noi intendiamo una certa X che si chiamo realtà, ma il suo senso, laddove interrogassimo il nostro soggetto S, sarà semrpe diverso.

E' necessario per una società che rifiuta l'Ombra (Jung) costruire una Solarità inesistente.

E' solo il principio gerarchico, quelle delle scuore royali (newton, leibniz fin su a Darwin) che decide cosa è bene (Scienza) e cosa è male (Fantascienza).

E' solo il movimento di soldi che sostiene il CERN (che portebbe sfamare l'intera AFRICA per dire), che ci fa capire come c'è un DIRITTO del più forte sul più debole.

Sono solo costruzioni mentali. Persino il Reale in fin dei conti non è "reale" (leggere Lacan).

La questione del relativismo invece non ha nulla a che vedere con l'assolutezza degli assunti (gerarchici).
E' un falso problema, che serve solo per nascondere il discorso paranoico che lo informa.

C'entra invece con nuove forme di approccio alla relazione, a quello che decidiamo di dirci, e a come usare gli oggetti che ci circondano.
Perchè tutto è sempre politica.

Esiste invece il relativismo assoluto, quello sì.

Il relativismo assoluto è quello di Nietzche, non esistono pensatori in grado di averlo anche solo pensato.

La dissoluzione non è solo degli oggetti (compreso il soggetto che pensa di stare morendo) ma è proprio del soggetto parlante. Ossia della sua semeiosi.
La dissoluzione di ogni semeiosi, in favore di infinite semiosi, è il grande progetto nietzchiano.
In questo senso non esiste alcuna maiuscola, perchè ogni semeiosi che è conscia di essere Maschera, sempre si confronta con la dissoluzione che la sottende.
Il punto è avere la forza di uscire dal gorgo delle forze mulinanti del gorgo dissolvente.

Come spesso ci avverte Nietzche il Pensiero facilmente si ferma  in luoghi ameni, al sicuro e preferisce addirittura angoli bui dove restare, piuttosto che sempre viaggiare. (come il marianio di Sariputra).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

baylham

"Qui e ora Il Sole gira intorno alla Terra"

C'è qualcuno che è in grado di dimostrare la falsità di questa verità assoluta?

Sariputra

Citazione di: baylham il 05 Settembre 2017, 11:20:43 AM"Qui e ora Il Sole gira intorno alla Terra" C'è qualcuno che è in grado di dimostrare la falsità di questa verità assoluta?

Mi sembra abbastanza semplice. Dall'osservazione sembrerebbe che sia la Terra a girare intorno al Sole... ;D  Scherzo ovviamente. Hai invertito i termini...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Carlo Pierini

Citazione di: baylham il 05 Settembre 2017, 11:20:43 AM
"Qui e ora Il Sole gira intorno alla Terra"
C'è qualcuno che è in grado di dimostrare la falsità di questa verità assoluta?

Se avessi appreso le nozioni più elementari della fisica, sapresti che una massa come quella del Sole non può gravitare attorno ad un'altra massa 300 mila volte più piccola, come lo è la Terra; ma può succedere solo il contrario.

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