Un filosofo che predica il relativismo...

Aperto da Carlo Pierini, 28 Agosto 2017, 20:26:19 PM

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Lou

Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 21:49:10 PM
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 21:34:32 PM
Penso che pensi male: la  filosofia  non nasce come come ricerca della verità, il problema della verità diventa tale solo con l'avvento del cristianesimo, per gli antichi filosofi il problema centrale e decisivo  è l'essere in quanto qualcosa.
Appunto: la ricerca della verità sull'essere, non chiacchiere vane sull'essere.
Dai su, non fare il sofista, che fa comodo.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

donquixote

Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 21:34:32 PM
Penso che pensi male: la  filosofia  non nasce come come ricerca della verità, il problema della verità diventa tale solo con l'avvento del cristianesimo, per gli antichi filosofi il problema centrale e decisivo  è l'essere in quanto qualcosa.
E cosa sarebbe l'archè, il principio primo di tutte le cose che è stato di volta in volta identificato con l'acqua, il fuoco, l'apeiron eccetera se non la verità dalla quale poter dedurre tutto il resto? E casomai il Cristianesimo ha al contrario accantonato il problema della ricerca della verità in quanto questa era stata assunta come "rivelata", occupandosi della sua spiegazione. Poi il problema della ricerca della verità si è ripresentato con Cartesio e i filosofi illuministi fino ad arrivare a Nietzsche che è stato l'ultimo ad occuparsene.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Carlo Pierini

Citazione di: Jacopus il 29 Agosto 2017, 21:44:51 PM
Tra l'altro il concetto di verità è ben diverso da cultura a cultura. L'episteme greca è fondata sull'idea che la verità per essere tale deve essere dimostrata: è in qualche modo l'antesignana del metodo scientifico moderno. L'episteme ha bisogno di essere provata. La veritas latina invece è più connessa alla parola indoeuropea vir, che fa riferimento al significato di fede e che nel linguaggio comune ha il suo reperto archeologico nella parola fede e vera che indicano entrambe l'anello nuziale, simbolo principe della fedeltà.

Comunque la si intenda, la verità è inscindibile dal linguaggio e dalla filosofia. E lo stesso p.d.n.c. (l'unico principio che governa la filosofia) è una conseguenza dell'innegabilità della verità.

Lou

Citazione di: donquixote il 29 Agosto 2017, 21:59:32 PM
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 21:34:32 PM
Penso che pensi male: la  filosofia  non nasce come come ricerca della verità, il problema della verità diventa tale solo con l'avvento del cristianesimo, per gli antichi filosofi il problema centrale e decisivo  è l'essere in quanto qualcosa.
E cosa sarebbe l'archè, il principio primo di tutte le cose che è stato di volta in volta identificato con l'acqua, il fuoco, l'apeiron eccetera se non la verità dalla quale poter dedurre tutto il resto? E casomai il Cristianesimo ha al contrario accantonato il problema della ricerca della verità in quanto questa era stata assunta come "rivelata", occupandosi della sua spiegazione. Poi il problema della ricerca della verità si è ripresentato con Cartesio e i filosofi illuministi fino ad arrivare a Nietzsche che è stato l'ultimo ad occuparsene.
Per quanto mi riguarda è in primis un problema d'essere in quanto "qualcosa", come scrissi.
Che poi, come ben descrive jacopus, che il concetto di verità sia pensato forse  anche nell'antichità come accordo tra intelletto e cosa ne discuteremo.

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Phil

Suggerirei di tenere in gioco anche la filosofia più attuale, che non considera più la Verità come il suo unico traguardo, ma si rivolge anche ad altri ambiti meno aulici ma parimenti nobili (l'uomo ad esempio), proprio come conseguenza dell'aver problematizzato, con gesto squisitamente fenomenologico, il "cosa" sia, o meglio, possa essere la verità (mentre in precedenza ci si interrogava soprattutto su "quale" fosse, "dove" fosse e, eventualmente, "perché" fosse tale). 

Oltre a coloro che ragionano "con" la verità (religiosi), a coloro che ragionano "per" la verità (scienziati), ci sono anche coloro che ragionano "sulla" verità (filosofi), e se alcuni di essi propendono per il relativismo, forse conviene esitare un attimo prima di liquidarli con un anacronistico (quasi "esistenzialmente nostalgico") "se non cercano la Verità, allora non sono filosofi!".
Sebbene, ironicamente, proprio il relativismo ci suggerisca che anche tale prospettiva ha un suo contesto di senso  ;).

Carlo Pierini

Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:08:33 PM
Oltre a coloro che ragionano "con" la verità (religiosi), a coloro che ragionano "per" la verità (scienziati), ci sono anche coloro che ragionano "sulla" verità (filosofi), e se alcuni di essi propendono per il relativismo, forse conviene esitare un attimo prima di liquidarli con un anacronistico (quasi "esistenzialmente nostalgico") "se non cercano la Verità, allora non sono filosofi!".
Sebbene, ironicamente, proprio il relativismo ci suggerisca che anche tale prospettiva ha un suo contesto di senso  ;).

Anche il relativismo pretende che ciò che afferma sia VERO. ...Ergo, esso è auto-contraddittorio, cioè, è una non-filosofia.

Carlo Pierini

Citazione di: iano il 29 Agosto 2017, 19:01:18 PM
Verità e falsità sono complementari.
Se esistono, esistono insieme.

Quindi se io dico: "Oggi sono andato al cinema, ma oggi non sono andato al cinema", ho formato una coppia di opposti complementari? ...E quale sarebbe la sintesi?

Phil

Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 22:23:58 PM
Anche il relativismo pretende che ciò che afferma sia VERO. ...Ergo, esso è auto-contraddittorio, cioè, è una non-filosofia.
Intuisco che non hai letto il topic che t'avevo consigliato, quello su assolutismo/relativismo... peccato, all'epoca l'ho trovato ricco di spunti (che qui non riporto per non abusare di uno smodato "copia e incolla").
Sull'autocontraddittorietà del relativismo, ormai è scontato convocare ancora una volta B. Russell, o svelare la "fallacia dell'argomento fantoccio" o distinguere il relativismo dallo scetticismo ingenuo... concordiamo almeno sul fatto che i relativisti sono filosofi-ops!-pensatori bonaccioni e bonari perché considerano filosofi anche i filosofi che non li considerano filosofi?  ;D 

green demetr

Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 20:53:48 PM
anche - sia.
Un filosofo che "sostiene e afferma" il relativismo, non è un filosofo, perchè?

Credo che sia proprio questa la distinzione fondamentale, ossia che vi sia una precisa decisione di affermare che "qualcosa" è relativo.

E cioè da parte di qualcuno. E quello non è relativo. (facciamo finta che non sia un problema serio il caso che pure "qualcuno" è relativo... ;) ).
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Carlo Pierini

Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:50:07 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 22:23:58 PM
Anche il relativismo pretende che ciò che afferma sia VERO. ...Ergo, esso è auto-contraddittorio, cioè, è una non-filosofia.
Intuisco che non hai letto il topic che t'avevo consigliato, quello su assolutismo/relativismo... peccato, all'epoca l'ho trovato ricco di spunti (che qui non riporto per non abusare di uno smodato "copia e incolla").
Sull'autocontraddittorietà del relativismo, ormai è scontato convocare ancora una volta B. Russell, o svelare la "fallacia dell'argomento fantoccio" o distinguere il relativismo dallo scetticismo ingenuo... concordiamo almeno sul fatto che i relativisti sono filosofi-ops!-pensatori bonaccioni e bonari perché considerano filosofi anche i filosofi che non li considerano filosofi?  ;D

L'ho letto, ma non risponde alla mia obiezione di cui sopra. E l'argomento fantoccio di Russel non ha niente a che vedere col fatto che i relativisti presuppongano che ciò che affermano sia vero, come chiunque affermi qualunque cosa.

iano

#25
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 22:43:47 PM
Citazione di: iano il 29 Agosto 2017, 19:01:18 PM
Verità e falsità sono complementari.
Se esistono, esistono insieme.

Quindi se io dico: "Oggi sono andato al cinema, ma oggi non sono andato al cinema", ho formato una coppia di opposti complementari? ...E quale sarebbe la sintesi?
Il nulla.Il nulla dal quale nasce il tempo e lo spazio e il non tempo e non spazio.
Il tempo che impieghi per percorrere lo spazio per andare al cinema,e il non tempo che non impieghi per non andare al non cinema.
Premdiamo il caso del tempo.
Per Aristotele era l'ordine delle cose,quindi era relativo.
Per Newton ,e nel sentire comune ancora oggi,era assoluto.
Per la fisica quantistica ,sotto una certa scala,non esiste.
Tutte queste teorie convivono bene insieme e Aristotele non smette di sorprenderci.
Essere in grado di concepire il tempo e il non tempo sembra essere cosa utile,quindi.
Se il tempo e il non tempo non ci fossero bisognerebbe inventarseli.
È infatti noi li abbiamo inventati.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Carlo Pierini

Citazione di: iano il 29 Agosto 2017, 23:50:44 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 22:43:47 PM
Citazione di: iano il 29 Agosto 2017, 19:01:18 PM
Verità e falsità sono complementari.
Se esistono, esistono insieme.

Quindi se io dico: "Oggi sono andato al cinema, ma oggi non sono andato al cinema", ho formato una coppia di opposti complementari? ...E quale sarebbe la sintesi?
Il nulla.Il nulla dal quale nasce il tempo e lo spazio e il non tempo e non spazio.
Il tempo che impieghi per percorrere lo spazio per andare al cinema,e il non tempo che non impieghi per non andare al non cinema.
Premdiamo il caso del tempo.
Per Aristotele era l'ordine delle cose,quindi era relativo.
Per Newton ,e nel sentire comune ancora oggi,era assoluto.
Per la fisica quantistica ,sotto una certa scala,non esiste.
Tutte queste teorie convivono bene insieme e Aristotele non smette di sorprenderci.
Essere in grado di concepire il tempo e il non tempo sembra essere cosa utile,quindi.
Se il tempo e il non tempo non ci fossero bisognerebbe inventarseli.
È infatti noi li abbiamo inventati.

Dove sta scritto che il tempo e lo spazio nascono dal nulla? 
L'amico Wittgenstein diceva: "Ciò di cui non si può parlare, si deve tacere". E io sono d'accordo con lui.

iano

#27
Wittgstein,cosa ha detto mi importa e non mi importa.
Mi importa quel che dice Carlo.
E spero a te importI quel che dico io.
Rispondi con parole tue.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Garbino

Un filosofo che predica il relativismo...

Sono completamente d' accordo sull' assunto iniziale. Un filosofo che predica,,,, Un filosofo che predica infatti tutto è tranne che un filosofo. Forse si tratta di uno stregone, di un prete, di un teologo che predica soltanto per fare proseliti. Ma quello che più conta è che un filosofo che predica è convinto e crede fermamente di possedere la verità. La verità, una parola che ormai, da Nietzsche in poi, non può che lasciare un gusto d' amaro in bocca, la verità che è stata inseguita da quasi tutti i filosofi del passato e ne sono rimasti sconvolti dalla sua potenza.

Il futuro della filosofia non può che essere il relativismo. Ma un filosofo non predica il relativismo, un filosofo si erge sulla pochezza dei suoi contemporanei e segue la sua strada densa di pericoli e solitudine. E se ogni tanto getta uno sguardo sui suoi tempi, a volte per amore dell' umanità, ne rimane sconcertato e deluso, e continua per la sua strada, nel cercare di raggiungere i limiti del linguaggio e a determinarne un elevamento. E tutto questo, anche se ripeto ama l' umanità, non per questo amore, ma perché è quello che vuole e a cui soprattutto non può sottrarsi.

Lui ama quello che fa e continuerà a farlo, oltre il tempo, oltre lo spazio, librandosi verso orizzonti che ai suoi contemporanei sono preclusi: per ignoranza, per incapacità, per cecità e purtroppo a volte perché non li si vuole vedere.

Garbino Vento di Tempesta.

Sariputra

#29
"Esiste la verità assoluta" o "Non esistono che verità relative" ? Ambedue le posizioni hanno degli sgradevoli inconvenienti. La pima è paragonabile ad un abile marinaio che si mette in barca munito di una mappa per raggiungere un determinato porto. La seconda allo stesso abile marinaio che si metta in barca sprovvisto di qualsiasi mappa.  Il primo raggiungerà l'obbiettivo, che però potrebbe rivelarsi un'insenatura invece di un porto, non rischierà di perdersi in mare, ma non potrà scoprire alcuna isola misteriosa non segnata sulla mappa. Il secondo , sprovvisto di mappa, potrebbe imbattersi in qualche isola misteriosa, vagando nel mare, ma più probabilmente finirebbe perduto nello stesso senza raggiungere alcunché di solido. La scelta spetta al marinaio ed è evidente che è impossibile dire ( prima della partenza) quale sia preferibile. Ce n'è ovviamente una terza...dalla banchina del porto si può gridare all'abile marinaio: "Dove c...o vaiii?"  ;D ;D ;D ***


*** variante: l'abile marinaio se ne può stare tranquillamente seduto sulla banchina del porto, fumando la sua pipa e osservando il mare che si fa minaccioso in lontananza...

P.S. In realtà l'abile marinaio compirà, in momenti differenti, tutte e tre le scelte. A volte si servirà della mappa, altre vagherà nei dintorni, altre ancora preferirà starsene tranquillo al porto...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

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