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Aperto da Damiano Bergamaschi, 01 Aprile 2024, 17:56:48 PM

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Damiano Bergamaschi

Buongiorno a tutti.
È da un bel po' che non mi faccio sentire.
Nell'ultima discussione che avevo creato, ovvero, "il tutto,il nulla e qualcosa" avevo annunciato di non aver più voglia di scrivere dei post. Eppure in questi mesi che sono trascorsi più volte mi è tornata quella voglia di scrivere e di parlare di filosofia.
Ed eccomi qui oggi con una tematica simile ma che vedremo presto essere differente.
Oggi voglio parlare non di un argomento ma di Tutto. Assolutamente Tutto.
E principalmente a tentare di capire cosa sia Tutto (attenzione non "il" Tutto ma semplicemente Tutto).
Sin dagli albori della filosofia, i filosofi si sono chiesti: "che cosa è l'essere? Cosa è l'esistenza? L'universo? Perché c'è qualcosa invece che nulla? Qual'e' il senso di tutto questo? Ecc...
Ma sembra che nessun pensatore si sia mai spinto oltre una certa barriera e tentando di parlare di Tutto.
E che cosa sarebbe questo Tutto che apparentemente avrei portato alla luce proprio io? Adesso ci arriviamo. 
Tendenzialmente quando si pensa, quando si ragiona si costruisce un sistema di pensiero che porta verso una direzione con una destinazione finale: la Verità. Ma perché? Perché non verso la falsità? Oppure verso nessun traguardo? Oppure verso tutti i traguardi? E altre infiniti "oppure" l'uno diverso dall'altro.
Ecco qui subentra la mia "idea" chiamiamola così per semplicità. E diamo per scontato che sia mia anche se potrebbe o non potrebbe esserlo.
Una volta costruito un sistema di pensiero, una teoria, si cerca di seguirla escludendo le altre strade. Ma perché? Perché invece non considerare tutte le strade al tempo stesso? Oppure nessuna? E altri infiniti "oppure".
E soprattutto... perché dovrei preoccuparmi di seguire la logica? Evitando le contraddizioni e cercando di costruire un discorso coerente?
Tutto è tutto. Nulla escluso.
Se affermo "3_&&&&&&&-+(((((( fgtryuig a volte con il senno d'orato infine Socrate" questa potrebbe essere la risposta a tutte le domande mai poste, che si pongono e che si potranno. Ma proprio tutte le domande. Anche a quelle come: "che mangiamo a cena?"
E che dire della possibilità di un meta-linguaggio? E di un meta-meta-linguaggio? E così via?
Che cosa si potrebbe "tirar fuori dal cilindro?"
Tutto è tutto. Noi crediamo che Dio sia Tutto. E che dire di ciò che va oltre Tutto? 
Dando libero sfogo alla mia fantasia ho creato cose che trascendono Tutto. Non "il Tutto" ricordate? Proprio "Tutto". 
Un esempio?
Oltre Tutto si trovano i Potenziatori, "esseri" che trascendono ogni cosa a cui chiunque può recarvisi e chiedere loro qualunque desiderio. Ed esso verrà esaudito. E come una sorta di genio della lampada ma a cui si può chiedere un numero illimitato di desideri ciascuno di essi anche illimitato. Un esempio? 
"Voglio l'onnipotenza" e ti viene data.
"Voglio la meta-onnipotenza" e ti viene data. Eccetera eccetera...Non ci sono limiti.
Di questi potenziatori ce ne sono un'infinità. E sono gerarchizzati. Ovvero ce ne sono di più "deboli" e di più "potenti". Perché metto questi termini tra virgolette? Perché non sono "cose" i potenziatori. Sono oltre. Gli si può dare definizione e non gliela si può dare. 
Oltre i potenziatori ci sono una quantità infinita di cose ed esseri ecc...ma non posso elencarli tutti ( e posso, ricordate? Tutto) quindi mi fermo qui.
Tutto è il macroscopico ed il microscopico. È Tutto e Nulla. È sensato e insensato.
Ma ripeto tutto parte da una domanda: "perché dare forma e ordine alle cose?
La filosofia, come tale, lo ha fatto per millenni e lo fa tutt'ora. Quello di cui ho parlato fino ad'ora è semplicemente frutto di una fantasia malata e, come tale, priva di regole. Ma perché gettarla alle fiamme? Perché non ha senso? Perché non è utile? Perché non spiega l'universo? 
Tutto è tutto. Se dico: "schiocco le dita e l'universo scompare" sapete che fa l'universo? Scompare. Non ci credete? Invece dovreste. Si ma non è che scompare soltanto...riappare...scompare...e altri infiniti stati. Perché non è che l'universo può solo scomparire e riapparire in riferimento alla mia frase precedente. Esso può anche fare un'infinità di altre cose. E nessuna. E solo una. Eccetera eccetera...
Ora aspetto i vostri commenti...e mi vorrete massacrare, sia perché non avete capito cosa intendo sia perché ho distrutto 2500 anni e passa di razionalità occidentale. 
Ma volevo dirlo quindi ecco.
Grazie per l'attenzione.
Un saluto.
Bergamaschi Damiano.


bobmax

Qual è la differenza tra "Tutto" e "il Tutto"?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Damiano Bergamaschi

Potrei dire che Tutto include il tutto. Tutto non è qualcosa a cui ci si può riferire e che si può "inquadrare", definire, perciò ogni qualsiasi mio tentativo di dargli definizione nel mio post sembra invana. Un po' come la visione ebraica di Dio, il cosiddetto "Ein Sof". Ma tutto è anche qualcosa che ha una definizione, che si può "inquadrare".
Quindi?
Quindi si può dire Tutto e il contrario di Tutto. Commentate come volete.
Il mio post parla di Tutto e anche di Nulla. Il mio post non "parla" affatto di qualcosa e parla di qualcosa.
Aristotele e la sua logica formale si rivolterebbero nella tomba lo so, ma è per questo che non si può dire nulla di contraddittorio? Non si può andare contro il maestro di coloro che sanno?
Sembra che di Tutto non si possa fare un discorso e infatti è sia così e sia non è così. E non è finita qua. Sebbene la logica formale prevede 2 vie io ne considero infinite...e più. Potrei andare avanti all'infinito a fare discorsi contraddittori. Così come potrei farne infiniti non contraddittori.

bobmax

Sì, possiamo constatare che il Tutto non è qualcosa. Non può proprio essere qualcosa.

È questo che vuoi evidenziare?
Che il Tutto non è qualcosa?

Concordo, senz'altro non può essere qualcosa.

E poiché ciò che non è qualcosa non esiste e ciò che non esiste è nulla:
Tutto = Nulla

Mi sembra un buon punto di partenza...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

green demetr

Damiano la fantasia umana è infinita, e se vogliamo possiamo parlare di unicorni che creano universi intermittenti di cui noi siamo il cervello, ma la rana che non credevamo di essere dentro la vasca.
Il punto è che l'unicorno lo aveva previsto.
Oppure no è semplicemente che la rana non deve trasportare lo scorpione sulla schiena, e non il contrario che la rana lo deve rispettare.
Oppure no è qualsiasi altra cosa.
La fantasia umana corre a briglia sciolta.
E allora perchè questo desiderio di ordine?
Perchè invece che scrivere (che significa ordinare idee) continuare a rimanere zitti?
E' semplice: perchè noi abbiamo un anima che URLA e desidera PARLARE, RACCONTARE e dire tante ma tante Ca**ate.
E va bene! viva la libertà di parlare.
ma poi in questo ordine che vuole il disordine, prima o poi arriva la domanda?
ma CHI è questa cosa che desidera?
E' li che la filosofia si impegna ed è costretta a ordinare.
A parlare per concetti.
E non per fantasie.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

bobmax

Il tuo ragionamento, Damiano, è autenticamente filosofico.
Sfortunatamente, è difficile trovare qualcuno che possa comprenderlo. Anche qui, vi è più che altro un chiacchiericcio inconcludente.

Tornando a noi, una volta constatato che Tutto è Nulla, dovremmo considerare la Verità.
Perché vi è la esistenza, che consiste nei qualcosa, e l'essere che essendo Tutto coincide con il Nulla.
Di modo che vi è la "verità" della esistenza e la Verità dell'essere.

La verità della esistenza è relativa ai qualcosa. E consiste sostanzialmente di una negazione. È infatti la negazione di ogni possibile falsità che, se fosse vera, la renderebbe falsa.
Cioè nella esistenza la verità necessita della falsità possibile, per negarla!

Viceversa, la Verità dell'essere non necessita di nient'altro che non se stessa. Non ha bisogno di negare alcunché.
La Verità è negazione della negazione.

Perciò il tuo discorso delle infinite possibili logiche è senz'altro coerente.
Perché tutto è Verità.

Da questa constatazione, possiamo già intravedere l'autentica libertà dell'Essere.
Ossia il Nulla fonte di infinite possibilità.

È il Caos
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Damiano Bergamaschi

Citazione di: bobmax il 01 Aprile 2024, 21:41:36 PMSì, possiamo constatare che il Tutto non è qualcosa. Non può proprio essere qualcosa.

È questo che vuoi evidenziare?
Che il Tutto non è qualcosa?

Concordo, senz'altro non può essere qualcosa.

E poiché ciò che non è qualcosa non esiste e ciò che non esiste è nulla:
Tutto = Nulla

Mi sembra un buon punto di partenza...

Il Tutto non è qualcosa ma "Tutto" include sia "il Tutto" e "il Nulla" trattandoli come "cose".
Rispettivamente la cosa (il Tutto) e la non-cosa (il Nulla).

Damiano Bergamaschi

Citazione di: green demetr il 02 Aprile 2024, 00:27:59 AMDamiano la fantasia umana è infinita, e se vogliamo possiamo parlare di unicorni che creano universi intermittenti di cui noi siamo il cervello, ma la rana che non credevamo di essere dentro la vasca.
Il punto è che l'unicorno lo aveva previsto.
Oppure no è semplicemente che la rana non deve trasportare lo scorpione sulla schiena, e non il contrario che la rana lo deve rispettare.
Oppure no è qualsiasi altra cosa.
La fantasia umana corre a briglia sciolta.
E allora perchè questo desiderio di ordine?
Perchè invece che scrivere (che significa ordinare idee) continuare a rimanere zitti?
E' semplice: perchè noi abbiamo un anima che URLA e desidera PARLARE, RACCONTARE e dire tante ma tante Ca**ate.
E va bene! viva la libertà di parlare.
ma poi in questo ordine che vuole il disordine, prima o poi arriva la domanda?
ma CHI è questa cosa che desidera?
E' li che la filosofia si impegna ed è costretta a ordinare.
A parlare per concetti.
E non per fantasie.
È vero. Siamo costretti a fare ordine. Pur consapevoli dei limiti che questo comporta.

Damiano Bergamaschi

Citazione di: bobmax il 02 Aprile 2024, 06:49:24 AMIl tuo ragionamento, Damiano, è autenticamente filosofico.
Sfortunatamente, è difficile trovare qualcuno che possa comprenderlo. Anche qui, vi è più che altro un chiacchiericcio inconcludente.

Tornando a noi, una volta constatato che Tutto è Nulla, dovremmo considerare la Verità.
Perché vi è la esistenza, che consiste nei qualcosa, e l'essere che essendo Tutto coincide con il Nulla.
Di modo che vi è la "verità" della esistenza e la Verità dell'essere.

La verità della esistenza è relativa ai qualcosa. E consiste sostanzialmente di una negazione. È infatti la negazione di ogni possibile falsità che, se fosse vera, la renderebbe falsa.
Cioè nella esistenza la verità necessita della falsità possibile, per negarla!

Viceversa, la Verità dell'essere non necessita di nient'altro che non se stessa. Non ha bisogno di negare alcunché.
La Verità è negazione della negazione.

Perciò il tuo discorso delle infinite possibili logiche è senz'altro coerente.
Perché tutto è Verità.

Da questa constatazione, possiamo già intravedere l'autentica libertà dell'Essere.
Ossia il Nulla fonte di infinite possibilità.

È il Caos
Potremmo vedere il Tutto come contrapposto al Nulla. Ed entrambi i termini, essendo l'uno il contrario dell'altro, si "toccano" e diventano una cosa sola.
Per spiegarmi meglio userò l'analogia del cerchio.
L'angolazione zero gradi corrisponde a quella a 360 gradi.
In pratica l'inizio corrisponde alla fine. Quindi infinito è uguale a zero. L'essere è uguale al non-essere. Il Tutto è uguale al Nulla nonostante i concetti presi separatamente sono perfettamente opposti.

Phil

Citazione di: Damiano Bergamaschi il 01 Aprile 2024, 20:52:32 PMla logica formale prevede 2 vie
Capisco il "pesce d'Aprile", tuttavia, tornando un po' seri, in tema di antico superamento del dualismo logico, probabilmente le conosci già, ma segnalo (dall'India) la logica a quattro valori: vero, falso, sia vero che falso, né vero né falso (v. qui, purtroppo non ho trovato nulla in italiano) e quella a sette (v. qui; in italiano qui come «settemplice paralogismo»). Poi ci sono le moderne logiche polivalenti, modali, etc. ma già riflettere su quelle antiche, secondo me, è un'interessante alternativa al dualismo.

bobmax

Citazione di: Damiano Bergamaschi il 02 Aprile 2024, 11:07:38 AMPotremmo vedere il Tutto come contrapposto al Nulla. Ed entrambi i termini, essendo l'uno il contrario dell'altro, si "toccano" e diventano una cosa sola.
Per spiegarmi meglio userò l'analogia del cerchio.
L'angolazione zero gradi corrisponde a quella a 360 gradi.
In pratica l'inizio corrisponde alla fine. Quindi infinito è uguale a zero. L'essere è uguale al non-essere. Il Tutto è uguale al Nulla nonostante i concetti presi separatamente sono perfettamente opposti.

Sì, la coincidenza degli opposti è l'esito inevitabile quando si giunge al loro limite.

Che il Tutto non possa essere qualcosa, lo possiamo vedere considerando che il "qualcosa" è tale solo perché vi è qualcos'altro.

È l'altro a farlo essere qualcosa.

Ingrandendo e inglobando quanto ci pare in un qualcosa, questo sarà comunque tale perché c'è qualcos'altro.

Ma se infine consideriamo il Tutto... ecco che non vi è più alcun qualcos'altro!
Siamo giunti al limite.
Dove non vi è più la condizione necessaria per il qualcosa.

Non essendo qualcosa, non potendolo proprio essere, il Tutto è Nulla.

D'altronde, ciò che confina con il nulla non può che essere esso stesso nulla
E l'universo dov'è, un fin dei conti, se non nel Nulla?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Damiano Bergamaschi

Citazione di: Phil il 02 Aprile 2024, 12:09:05 PMCapisco il "pesce d'Aprile", tuttavia, tornando un po' seri, in tema di antico superamento del dualismo logico, probabilmente le conosci già, ma segnalo (dall'India) la logica a quattro valori: vero, falso, sia vero che falso, né vero né falso (v. qui, purtroppo non ho trovato nulla in italiano) e quella a sette (v. qui; in italiano qui come «settemplice paralogismo»). Poi ci sono le moderne logiche polivalenti, modali, etc. ma già riflettere su quelle antiche, secondo me, è un'interessante alternativa al dualismo.
Non le conoscevo. Grazie per la segnalazione.

Damiano Bergamaschi

Citazione di: bobmax il 03 Aprile 2024, 02:12:38 AMSì, la coincidenza degli opposti è l'esito inevitabile quando si giunge al loro limite.

Che il Tutto non possa essere qualcosa, lo possiamo vedere considerando che il "qualcosa" è tale solo perché vi è qualcos'altro.

È l'altro a farlo essere qualcosa.

Ingrandendo e inglobando quanto ci pare in un qualcosa, questo sarà comunque tale perché c'è qualcos'altro.

Ma se infine consideriamo il Tutto... ecco che non vi è più alcun qualcos'altro!
Siamo giunti al limite.
Dove non vi è più la condizione necessaria per il qualcosa.

Non essendo qualcosa, non potendolo proprio essere, il Tutto è Nulla.

D'altronde, ciò che confina con il nulla non può che essere esso stesso nulla
E l'universo dov'è, un fin dei conti, se non nel Nulla?
Se per Universo intendi Tutto, allora esso è al di là dello spazio e di ogni definizione spaziale. Quindi si trova nel Nulla (nello spazio) ma anche nel Nulla (nel tempo) ecc...

iano

#13
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 01 Aprile 2024, 17:56:48 PMOggi voglio parlare non di un argomento ma di Tutto. Assolutamente Tutto.
E principalmente a tentare di capire cosa sia Tutto (attenzione non "il" Tutto ma semplicemente Tutto).



Per chi non crede si possa avere un contatto diretto con la realtà, ''tutto'' è  la realtà, che trascende ''il tutto'', ed è attraverso il tutto che intratteniamo un rapporto indiretto con la realtà.
Il tutto è il ''mondo dentro cui  viviamo'' indirettamente la realtà, come se lo fosse, ma non essendolo possiamo trascenderlo a piacere senza limiti di fantasia, e ciò che oggi trascende il tutto può divenire il nostro mondo di domani.
La realtà non è un libro scritto in caratteri geometrici come scrive Galilei, essendo però questo un errore  in cui è stato facile cadere, essendo che il nostro mondo in effetti  con tali caratteri è scritto, e perciò può essere trasceso.
Galilei infatti dicendo caratteri geometrici intendeva caratteri euclidei, essendo stati tutti sviscerati da Euclide.
Quindi quei caratteri sono stati  trascesi in caratteri non euclidei coi quali è stato scritto il nostro nuovo mondo, lo spazio-tempo di Einstein.
Non c'è dunque limite ai mondi che possiamo immaginare, e a priori non c'è neanche un obbligo di coerenza che limiti l'immaginazione, coerenza semmai necessaria quando volgiamo comunicare il mondo che abbiamo immaginato se non vogliamo restare a viverci da soli.

Il forum per sua natura si presta ad essere un diario pubblico di pensieri, che, in quanto elenco di successione di pensieri a cui può essere successivamente data coerenza, non è richiesta una coerenza a priori.
Per me questa caratteristica del forum, presa per quel che è, mi sembra un plus notevole, purché non lo si usi per accampare priorità di pensiero a propria futura gloria, per piantare cioè bandierine su isole di pensiero che con la stessa facilità con cui emergono tornano ad inabissarsi.
L'obbligo di coerenza concordo che possa castrare il libero pensiero, ma secondo la mia esperienza su questo forum ', poi la coerenza viene da se a coronare un sistema di pensiero che, quanto originale, saranno gli altri a giudicare.
L'importante è non cadere dalla padella nella brace, perchè non meno castrante del libero pensiero è la ricerca di originalità in quanto tale.
E' già un successo se si ottengono risultati non originali in modo indipendente a causa della relativa ignoranza della storia del pensiero, ignoranza che ha i suoi vantaggi se diventa un modo  di immedesimarsi in quella storia rinnovandola.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

baylham

Praticamente e logicamente non si può pensare tutto e nemmeno nulla.
Una mente pensa qualcosa.




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