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Transumanesimo e Sini

Aperto da green demetr, 03 Novembre 2019, 22:19:04 PM

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green demetr

https://www.youtube.com/watch?v=HGdP7nzrj7c

Non pretendo di argomentare più di tot.

Intanto ascoltatelo. Importantino eh!

Poi se volete se ne parla.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Eutidemo

#1
Ciao Green :)
Ho ascoltato soltanto l'inzio della "lectio magistralis" di Carlo Sini, che mi riprometto di guardare con più calma quando avrò tempo; tuttavia, se mi è consentito, vorrei comunque prospettare alcune considerazioni preliminari al riguardo.

***
Il "transumanesimo", a quanto ne so, sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione "post umana"; o "trans umana", se si preferisce tale terminologia.

***
Ma, a mio avviso, tale approccio epistemologico è completamente "mistificante", perchè dà per scontata la "fissità" degli organismi naturali, mentre invece non è affatto così; l'"uomo", infatti, non è un "lago", bensì un "fiume", in continua evoluzione e mutamento, sia per le condizioni esterne indipendenti da lui, sia per quelle che lui stesso ha creato e crea tecnologicamente da milioni di anni (non certo solo da oggi).


***
Ed infatti, non certo da oggi, ma "da sempre", l'uomo ha fatto intensivo uso delle "scoperte" e delle "invenzioni"  per aumentare le sue capacità fisiche e cognitive, nonchè per migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento; quindi, volendo recepire il termine, l'"uomo" è sempre stato "transumano", perchè in continua evoluzione non solo "culturale", ma anche "filogenetica".

***
Ed infatti, milioni di anni fa, eravamo esclusivamente "fruttivori", poi, grazie all'uso di artefatti letali, siamo diventati anche "carnivori"; ed è solo da circa diecimila anni, in epoca "protostorica", che, dopo la scoperta dell'"allevamento", ci siamo assuefatti ereditariamente, filogeneticamente ed evoluzionisticamente, e non solo culturalmente,  anche a bere il "latte" animale (che, prima, per noi, era pressochè velenoso).
E potrei fare numerosi altri esempi!

***
Ovviamente, "tassonomicamente", io sto parlando del "genere" "homo" (o, al massimo, della "famiglia" "hominidae"), e non della "specie" "sapiens"; quest'ultima, infatti, che non esisteva prima della trasformazione originaria da una specie precedente, e che non esisterà più quando si trasformerà in una specie successiva, tuttavia, per adesso, ha una sua "specifica", sia pur transitoria, conformazione fisica e psichica.
Così come, per fare un esempio che calza solo per analogia, un adolescente, fisicamente e psicologicamente, non è più un bambino e non è ancora un uomo!
Tutto è sempre  "in fieri"!

***
Occorre peraltro considerare che l'evoluzione umana è sempre stata a "cespuglio" e non a "catena" (come, fittiziamente, nell'immagine sopra); mentre da oggi in poi, "forse", sarà soltanto a "catena".
Ma non si può mai dire!

***
Quanto al fatto che l'"uomo", a differenza di altri animali, sia sempre stato "prevalentemente" lui (ma non esclusivamente), a condizionare la propria evoluzione, questo è sempre stato vero; da un certo periodo in poi, forse, la cosa ha cominciato ad avvenire sempre più "consapevolmente".
Ma è tutto qui; sempre "umani" (o almeno "hominadae") resteremo...perchè ormai siamo "tassonomicamente" troppo specializzati, per diventare cervi!
Altrimenti, dovremmo dire che siamo già "transumani"...rispetto alla specie ominide che ci ha preceduto; almeno secondo quello che sarebbe stato il loro punto di vista!
Un saluto :)

Ipazia

#2
Alla fine la risposta sul transumanesimo è stata data, nonostante l'ironia iniziale. Magistrale il finale, la pars costruens, che veicola l'"oggettività" verso la "soglia del transito" del cammino comune. Fra-inteso per definizione, ma va bene così.

Come ambiguamente fecondo è il titolo: Fine dell'uomo; "il" o "la" ? E si torna alla dialettica. Superamento che si fa trasvalutazione, Aufhebung vs. Umwertung. Destino più che progetto. Ma destino che nasce da progetti umani in una infinita, spettacolare (vedi finale), eterogenesi dei fini e delle stratificazioni antropologiche.

Rispondendo ad Eutidemo il transumanesimo di cui trattasi non è il superman tecnologico, ma l'esito della trasvalutazione nicciana dal mitologico all'(trans)umano (archè e post ricondotto alla sua ontologia evolutiva naturale). Che include anche il superamento della mitologia scientifica. Sini si sofferma anche su questo dato in due passaggi (critica e maieutica) importanti.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Sariputra

Temo che, se non cambia il modello economico attuale, le teorie transumanistiche produrrebbero inevitabilmente una società forse simile a quella descritta da Roger Zelazny nel famoso romanzo visionario di Sf  "Lord of Light" (Signore della Luce-1967). In questo romanzo solo alcuni uomini dispongono della tecnologia altamente sviluppata (costosissima..), grazie alla quale si sono dotati di poteri e capacità "semidivine". Poi  ovviamente c'è la rivolta contro i dominatori da parte di coloro che sono stati esclusi da queste possibilità...
Ricorda molto l'eugenetica... o lo step successivo della società material-capitalistica..."il potente capitalista 2.0"  :(.
Già adesso sempre più gente nel mondo non riesce più ad accedere a cure mediche, anche di base, perché troppo costose. Persino negli states sembra che la vita media sia in leggera diminuzione...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Eutidemo

Ciao Ipazia :)
L'uomo cominciò a diventare "tecnologico" da quando prese a scheggiare la prima selce; non c'è nessuna differenza rispetto a quando iniziò ad utilizzare la stessa selce per realizzare il primo microchip di computer.
Si tratta solo di stadi successivi di maturazione tecnologica dell'"homo artifex"; niente di più e niente di meno.
Il  "superman tecnologico" e4 la "trasvalutazione nicciana" dal mitologico all'(trans)umano (archè e post ricondotto alla sua ontologia evolutiva naturale), sono solo "chiacchiere filosofiche" senza senso alcuno, da parte di chi non conosce la preistoria e la storia dell'essere umano.
Quanto alla mitologia scientifica, non ho idea di che cosa possa significare!
Un saluto! :)

Eutidemo

#5
Ciao Sariputra. :)
A quanto risulta paleontologicamente e storicamente, a partire dalla scoperta dell'agricoltura, le società umane sono <<sempre>> state internamente divise tra:
- coloro che detenevano i capitali economici (mobili ed immobili), e quindi, rispetto agli altri, erano dotati di poteri e capacità "semidivine";
- coloro che, invece, disponevano per sopravvivere solo del proprio lavoro, libero o servile, ), e quindi, venivano direttamente o indirettamente "sfruttate".
Il capitalismo moderno è solo la declinazione attuale di tale deprecabile fenomeno; e neanche la peggiore.

***
Storicamente, infatti, questa differenziazione sociale, c'è sempre stata ovunque, sia pure con "relativi" alti (democrazia ateniese) e bassi (assolutismi orientali); e, purtroppo, c'è anche oggi, sebbene, "oggettivamente", molto meno che in passato.
Solo chi non ha mai aperto un libro di storia può sostenere il contrario.

***
Il che non significa "assolutamente" giustificare gli abusi del "finanzcapitalismo" globale; che resta pur sempre un abietto apparato di sfruttamento dell'uomo sull'uomo in ogni parte del pianeta: dagli USA alla CINA (senza trascurare l'Italia, ovviamente).

***
Tuttavia, lasciando da parte le "terrificanti" condizioni di diseguaglianza e povertà dei secoli passati, per quanto riguarda il presente il lentissimo "trend" verso migliori condizioni di vita sembra tuttavia inarrestabile.
Ed infatti, il 10% della popolazione mondiale viveva, nel 2015, con meno di 1,9 dollari al giorno, mentre due anni prima questa percentuale era dell'1,2%; il che significa che nel 2015, 735,9 milioni di persone hanno vissuto al di sotto della soglia di povertà, rispetto a 804,2 milioni di persone nel 2013.
Tuttavia, c'è da rilevare che, se, oggettivamente, la povertà è diminuita (di poco) in tutte le regioni del mondo, questo, però, non si è verificato nel Medio Oriente e del Nord Africa; in tali aree, infatti, soprattutto a causa dei conflitti in Siria e Yemen, il tasso di povertà è purtroppo aumentato al 5% nel 2015, dal 2,6% che c'era nel 2013.

***
A parte tale grave "controtendenza" geografica, dal 1990 al 2015, il tasso "generale" di povertà nel mondo, attualizzando ovviamente il valore della moneta, è passato dal 36% al 10%, cioè è diminuto di 1% all'anno; il che è molto poco, ma è già qualcosa.

***
Resta da vedere se, eliminando gli abusi del "finanzcapitalismo" globale, che resta pur sempre un abietto apparato di sfruttamento dell'uomo sull'uomo in ogni parte del pianeta, il tasso di eguaglianza potrebbe "ulteriormente" aumentare; personalmente sono convinto di sì, ma credo che la modifica dovrebbe essere razionale e avveduta, e non alla "sans façon" in base a semplici slogan di decerebrati estremisti.

***
Ed infatti, in Cambogia anche Pol Poth aveva provato ad eliminare drasticamente tutte le sia pur minime  diseguaglianze sociali e di ricchezza, sopprimendo a colpi di mitra chiunque portasse gli occhiali; ed infatti, venivano perseguitate e uccise tutte le persone che avessero un'istruzione (che sottintendeva di essere "ricchi"), per cui anche il solo fatto di portare gli occhiali era sufficiente per essere considerati come intellettuali e capitalisti, e, quindi, come nemici del popolo.
L'"equalizzatore" Pol Poth, in tal modo, in effetti, un po' di "eguaglianza" sociale indubbiamente la ottenne; quella della "livella" di Totò, cioè la MORTE!
Ed infatti, si rese responsabile della tortura e del massacro di circa un milione e mezzo di persone (compresi bambini, donne e anziani); cioè, in totale, circa un terzo della popolazione cambogiana perse la vita nel periodo tra il 1975 e il 1979, in quello che è tristemente noto come il "genocidio cambogiano".
Neanche Hitler Stalin e Mao, in proporzione, riuscirono ad a fare di meglio; o meglio, di peggio!

***
Per cui, fermo restando che secondo me occorre fermamente combattere gli attuali abusi del "finanzcapitalismo" globale, che resta pur sempre un abietto apparato di sfruttamento dell'uomo sull'uomo in ogni parte del pianeta, a mio avviso, però, occorre richiamare in auge la soluzione socialdemocratica post  "Bad Godesberg", e non lasciarsi andare ad insulse soluzioni populiste di sinistra o di destra; che, storicamente, checchè ne dica il catto-fascio-comunista Fusaro, hanno sempre aggravato il problema invece di risolverlo!
Un saluto! :)

green demetr

Citazione di: Eutidemo il 04 Novembre 2019, 05:12:34 AM
Ciao Green :)
Ho ascoltato soltanto l'inzio della "lectio magistralis" di Carlo Sini, che mi riprometto di guardare con più calma quando avrò tempo; tuttavia, se mi è consentito, vorrei comunque prospettare alcune considerazioni preliminari al riguardo.

***
Il "transumanesimo", a quanto ne so, sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione "post umana"; o "trans umana", se si preferisce tale terminologia.

***
Ma, a mio avviso, tale approccio epistemologico è completamente "mistificante", perchè dà per scontata la "fissità" degli organismi naturali, mentre invece non è affatto così; l'"uomo", infatti, non è un "lago", bensì un "fiume", in continua evoluzione e mutamento, sia per le condizioni esterne indipendenti da lui, sia per quelle che lui stesso ha creato e crea tecnologicamente da milioni di anni (non certo solo da oggi).


***
Ed infatti, non certo da oggi, ma "da sempre", l'uomo ha fatto intensivo uso delle "scoperte" e delle "invenzioni"  per aumentare le sue capacità fisiche e cognitive, nonchè per migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento; quindi, volendo recepire il termine, l'"uomo" è sempre stato "transumano", perchè in continua evoluzione non solo "culturale", ma anche "filogenetica".

***
Ed infatti, milioni di anni fa, eravamo esclusivamente "fruttivori", poi, grazie all'uso di artefatti letali, siamo diventati anche "carnivori"; ed è solo da circa diecimila anni, in epoca "protostorica", che, dopo la scoperta dell'"allevamento", ci siamo assuefatti ereditariamente, filogeneticamente ed evoluzionisticamente, e non solo culturalmente,  anche a bere il "latte" animale (che, prima, per noi, era pressochè velenoso).
E potrei fare numerosi altri esempi!

***
Ovviamente, "tassonomicamente", io sto parlando del "genere" "homo" (o, al massimo, della "famiglia" "hominidae"), e non della "specie" "sapiens"; quest'ultima, infatti, che non esisteva prima della trasformazione originaria da una specie precedente, e che non esisterà più quando si trasformerà in una specie successiva, tuttavia, per adesso, ha una sua "specifica", sia pur transitoria, conformazione fisica e psichica.
Così come, per fare un esempio che calza solo per analogia, un adolescente, fisicamente e psicologicamente, non è più un bambino e non è ancora un uomo!
Tutto è sempre  "in fieri"!

***
Occorre peraltro considerare che l'evoluzione umana è sempre stata a "cespuglio" e non a "catena" (come, fittiziamente, nell'immagine sopra); mentre da oggi in poi, "forse", sarà soltanto a "catena".
Ma non si può mai dire!

***
Quanto al fatto che l'"uomo", a differenza di altri animali, sia sempre stato "prevalentemente" lui (ma non esclusivamente), a condizionare la propria evoluzione, questo è sempre stato vero; da un certo periodo in poi, forse, la cosa ha cominciato ad avvenire sempre più "consapevolmente".
Ma è tutto qui; sempre "umani" (o almeno "hominadae") resteremo...perchè ormai siamo "tassonomicamente" troppo specializzati, per diventare cervi!
Altrimenti, dovremmo dire che siamo già "transumani"...rispetto alla specie ominide che ci ha preceduto; almeno secondo quello che sarebbe stato il loro punto di vista!
Un saluto :)

Buon Eutidemo purtroppo ancora non hai capito cosa sia la filosofia.
Infatti è l'esatto opposto di quello che hai detto.
;)

Riascolta prova a segnare gli autori che segnala. Prova a ragionare in termini filosofici e non giuridico-scientifici.
La prospettiva che ne seguirà sarà totalmente diversa.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 04 Novembre 2019, 09:02:58 AM
Alla fine la risposta sul transumanesimo è stata data, nonostante l'ironia iniziale. Magistrale il finale, la pars costruens, che veicola l'"oggettività" verso la "soglia del transito" del cammino comune. Fra-inteso per definizione, ma va bene così.

Come ambiguamente fecondo è il titolo: Fine dell'uomo; "il" o "la" ? E si torna alla dialettica. Superamento che si fa trasvalutazione, Aufhebung vs. Umwertung. Destino più che progetto. Ma destino che nasce da progetti umani in una infinita, spettacolare (vedi finale), eterogenesi dei fini e delle stratificazioni antropologiche.

Rispondendo ad Eutidemo il transumanesimo di cui trattasi non è il superman tecnologico, ma l'esito della trasvalutazione nicciana dal mitologico all'(trans)umano (archè e post ricondotto alla sua ontologia evolutiva naturale). Che include anche il superamento della mitologia scientifica. Sini si sofferma anche su questo dato in due passaggi (critica e maieutica) importanti.
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Non credo tu abbia capito punto niente cara Ipazia.
L'ironia non è affatto accantonabile. E la risposta non è tale. E sì che ad un certo punto avvisa gli studentelli che la sua da lì in poi sarà una provocazione!

(ovviamente gli studentelli non avranno capito nulla)

Non che possa questo forum farlo (di capirlo), putroppo mi sono emozionato a trovare Sini che parla delle stesse cose mie.
Ma alla fine dell'intervento mi sono accorto che è una delle conferenze più ostiche e oscure che abbia mai fatto.
Defaiance del momento oppure amara ripicca sul mondo universitario?
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Sariputra il 04 Novembre 2019, 11:24:46 AM
Temo che, se non cambia il modello economico attuale, le teorie transumanistiche produrrebbero inevitabilmente una società forse simile a quella descritta da Roger Zelazny nel famoso romanzo visionario di Sf  "Lord of Light" (Signore della Luce-1967). In questo romanzo solo alcuni uomini dispongono della tecnologia altamente sviluppata (costosissima..), grazie alla quale si sono dotati di poteri e capacità "semidivine". Poi  ovviamente c'è la rivolta contro i dominatori da parte di coloro che sono stati esclusi da queste possibilità...
Ricorda molto l'eugenetica... o lo step successivo della società material-capitalistica..."il potente capitalista 2.0"  :(.
Già adesso sempre più gente nel mondo non riesce più ad accedere a cure mediche, anche di base, perché troppo costose. Persino negli states sembra che la vita media sia in leggera diminuzione...

Si per chiudere il trittico di risposte.

Quello che dice Sini è che il transumanesimo è una stupidaggine.

L'aveva già detto sulla rivista noema, allorquando quattro anni fa seguii l'università milanese.

Evidentemente ha capito che serve mandare qualche segnale più forte ai giovani.
Cosa romantica per me.
I giovani non hanno alcuna possibilità.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Tanto per parlare di impossibilità.

Ma ancora a parlare di problema del finazialcapitalismo?

Ma non vi siete ancora accorti di quanto questi temi seppure possibili a livello di critica (ma non di pratica, in quanto equivarrebbero a chiudere le banche stesse....il che è di un ridicolo avvilente....ma mezza italia che sputa odio e sentenze  ancora non l'hanno capito) stiano portando un intero paese a colassare in una spirale di violenza inaudita.
Se prima il fascismo era meramente teocratico (agamben sloeterdijk, marramao) oggi rischia di diventare PRATICO.
Ma insomma italiani svegliatevi!!!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

donquixote

Citazione di: Eutidemo il 04 Novembre 2019, 13:30:41 PMCiao Ipazia :) L'uomo cominciò a diventare "tecnologico" da quando prese a scheggiare la prima selce; non c'è nessuna differenza rispetto a quando iniziò ad utilizzare la stessa selce per realizzare il primo microchip di computer. Si tratta solo di stadi successivi di maturazione tecnologica dell'"homo artifex"; niente di più e niente di meno.
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Non è così, altrimenti le scimmie che usano le pietre per rompere le noci di cocco o gli uccelli che adattano i rami secchi e li cementano con saliva e fango per costruire i nidi sarebbero assimilabili all'uomo, per non parlare dei castori che costruiscono dighe o delle termiti che innalzano grattacieli. Gli strumenti tecnologici dell'uomo assumono una valenza ontologicamente diversa da quando passano dall'essere estensioni del "fare" umano che ogni uomo è in grado di controllare e che dipende esclusivamente dalla sua volontà (come ogni castoro è in grado di costruire una diga, ogni ape una cella nel favo, ogni uccello un nido eccetera) a qualcosa di totalmente diverso che rende l'uomo dipendente e in qualche modo "estensione" dello strumento che solo pochissimi "specialisti" sono in grado di costruire, controllare e modificare (la lancia, la zappa, la carrucola o anche il mulino non sono minimamente assimilabili all'aeroplano, al computer o al telefonino).


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Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

bobmax

Carlo Sini è una brava persona. Ho avuto modo di interloquire con lui in più occasioni, e si è sempre mostrato aperto e disponibile al confronto.
 
Ho tuttavia l'impressione che dopo il suo "Archivio Spinoza: la verità e la vita" si sia arenato.
 
Invece di approfondire la ricerca, come quando affermava: "Il nichilismo deve essere attraversato!", ha optato per una soluzione da offrire. Che desse speranza nel futuro.
 
Ritengo che questa deriva è dovuta al suo voler far del bene e al suo sincero dispiacere per il crescente disinteresse per la filosofia, e più in generale per l'emergere del nichilismo nella società.
 
Convinto di dover offrire qualcosa, che donasse speranza e che fosse "credibile", ha così immaginato, sulla falsa riga del sol dell'avvenire, un nuovo futuro dalle magnifiche sorti progressive.
 
Così facendo ha però finito per rinnegare ciò che pur aveva intravisto e seguito.
 
Prova ne è il suo continuo citare Heidegger e finire con le monadi di Leibnitz: più di così non avrebbe potuto fare per rinnegare Spinoza...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Ciao Eutidemo,
contrariamente alle critiche che sono emerse, sono viceversa dell'idea che la tua sia filosofia.
 
Per il semplice motivo che filosofia è prima di tutto mettere i piedi per terra.
E tu i piedi li hai ben saldi... :)
 
Vi è invece la tendenza a sorvolare su questo aspetto fondamentale, e costruire così teorie a prescindere dalla terra.
Si producono in questo modo idee magari rincuoranti, come quella di Sini, ma che sono solo dei rimedi, invenzioni che non risolvono il problema esistenziale.
 
Solo dopo aver posto i piedi ben a terra, è possibile provare a saltare.
 
Ma allora si sa quello che si lascia, e si salta per una ragione, anche se con un po' di paura.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Prima di mettersi a fare i pessimi insegnanti che fanculano gli studentelli forse è il caso di rivedersi, sturando bene le orecchie e la mente, quanto dice Sini a partire da 43.47: "E infine ..."
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Franco

#14
Incuriosito dal termine "transumanesimo" e dalla proposta di intenderlo attraverso Carlo Sini, ho fruito l'ennesima carrellata cosmico - storico - filosofico - scientifica. La quale, in quanto carrellata, non poteva non far saltar su Nietzsche e Heidegger, piegati entrambi all'ideologia del pensiero debole, che, sempre più spesso, si affretta a scusarsi della propria esistenza.



Il modo in cui Nietzsche e Heidegger vengono richiamati, tradisce un'incomprensione di fondo. Ciò che Sini non comprende - tra l'altro - è che Heidegger non decreta la morte della filosofia, della filosofia tout court, bensì la fine dell'ontologia declinata come comprensione dell'essere sul modello dell'ente. Onde Heidegger non è il pensatore che in pieno '900 faccia il verso a Nietzsche quale teorizzatore della perdita della centralità dell'umano, bensì il pensatore che in pieno  '900 richiama ad un nuovo modo di intendere l'essere allo scopo di una rifondazione della  metaphysica  specialis.

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