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T'amo non t'amo

Aperto da viator, 23 Aprile 2018, 12:54:19 PM

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viator

Salve. Mi capitò d'incappare nel seguente componimento che ho trovato piuttosto suggestivo anche dal punto vista filosofico. Talvolta (in mezzo ad oceani di pattume pseudopoetico) la poesia si presenta nella sua essenza, che dovrebbe appunto essere quella di riuscire ad esprimere in modo lapidario certe sintesi del reale. Voi cosa pensate della fondamentale egoisticità dell'amore ?? Oppure non credete che 'amore, pur essendo desiderio allo stato puro, sia fondato sull'egoismo naturale (quello privo di classificazioni etiche o morali) ??


PENSO CHE T'AMO E SBAGLIO.
DICO CHE T'AMO E MENTO.

EPPURE T'AMO SENZA AMARE TE.
COME CIASCUNO, SEMPRE

AMO D'AMOR LA FAME CH'E' DENTRO ME.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

C'è l'amore e c'è l'oggetto potenziale dell'amore e non è scontato che si incontrino.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

sileno

Teoria per cui si ama l'amore più dello stesso amato, dove assume valore l'assenza, la distanza, l'attesa.

I riferimenti sono letterari, classici, romantici ( amore senza raggiungere l'oggetto) psicoanalitici ( freudiani).

In Tristano e Isotta gli amanti amano l'amore e li fatto stesso di amare.

Utile la lettura di" Discorso su frammenti amorosi" di R. Barthes.

bobmax

Poesia che esplora il limite. 
Così come non posso volere di volere, allo stesso modo non posso voler amare. Amo o non amo, non dipende da me.

Tuttavia cosa amo?
Eppoi quanto è autentico questo mio amore?
Perché se l'amore non è assoluto può essere davvero amore?

Devo allora fare un atto di fede: l'Amore è, la Verità è.

Occorre perciò una teologia:
Dio = Bene
Fine della teologia.

Allora, forse, il mio amore imperfetto può aspirare all'assoluto.
Dio ama se stesso
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

sileno

E' noto l'"Odi et amo di Catullo: "Ti odierò se potrò, altrimenti ti amerò controvoglia .... così non riesco a vivere né con te né senza di te". Stesso concetto troviamo in Marziale ( "non amo te nè posso dire perché. Questo solo posso dire, non amo te ) e Tibullo.
Odio assieme ad amore per indicare i sentimenti contrastanti degli amanti.
Tale contrasto,,odi et amo, è uno dei topoi più comuni nellla letteratura mondiale di ogni tempo.

"Odio e amo – perché lo faccia mi chiedi forse/ non lo so, ma sento che mi succede e mi struggo".
.............................
Amore tra uomo e donna: non mi risulta tale conflittualità in un ambito religioso, divino,ecc.

bobmax

L'amore scaturisce dalla povertà, come insegna Platone. 

Nella vita capitano delle occasioni dove questa carenza può essere forse un po' colmata. Attrazioni sessuali, esperienze genitoriali, filiali. Così come slanci ideali, spirituali. 

Motivi per sperimentare amore, però mai perfetto. 
Se lo fosse non saremmo nel relativo ma nell'assoluto.

Tante occasioni per mettersi in viaggio alla ricerca dell'Uno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

doxa

 Nei 6 post precedenti a questo non ho letto cos'è per voi l'amore, cosa s'intende per amore. Avete tentato di ammantare questo sentimento ricorrendo alla poesia, alla religione, alla filosofia, tre ambiti diversi dall'amore di coppia, che nasce senza premesse e con molte conseguenze.

L'esperienza iniziale dell'amore è unilaterale, indipendente dalla persona amata.

L'amore per lei/lui  si costruisce e si approfondisce col tempo, con gesti e atteggiamenti che esprimono il proprio amore verso lei/lui.
L'amore è dono reciproco.

L'amore comporta il reciproco impegno della coppia.

Il percorso per giungere all'amore permette l'incontro di due individui, l'io va verso il tu per formare il noi.

 "Ti amo" significa che sono affettivamente coinvolto verso di te.

Nel linguaggio comune l'espressione "vero amore" si riferisce all'amore incondizionato, unico nella vita di una persona e definitivo.
L'espressione "vero amore" lo distingue dall'innamoramento, dall'infatuazione, dal desiderio sessuale.

L'amore dà gioia nella vicinanza della persona amata. Si vuole il suo bene, si cerca la sua compagnia.

Nella persona che amiamo consideriamo le caratteristiche ed i tratti caratteriali che ci sembrano necessari per affrontare insieme il rapporto di coppia nella quotidianità.

Amare il/la partner per ciò che è, con i suoi difetti ed i suoi pregi.

Amare è una libera scelta che presuppone la reciprocità come condizione della relazione. L'amore è una dono reciproco e libero.
La capacità di amare è il punto di arrivo del processo di maturazione di un individuo. Viene sviluppata tramite l'espressione delle emozioni, dei sentimenti, della sessualità, dei valori.

L'amore comprende la passionalità, l'impegno, l'amicizia. La combinazione di questi elementi crea il rapporto amoroso. 

sileno

Citazione di: altamarea il 24 Aprile 2018, 22:03:42 PM
Nei 6 post precedenti a questo non ho letto cos'è per voi l'amore, cosa s'intende per amore. 




Io ho risposto secondo il tema proposto: amare e non amare allo stesso tempo, che trova riscontro in alcune fonti da me citate. Qualcuno, a mio parere è andato fuori tema, e tu proponi l'argomento "Cos'è l'amore" .

viator

#8
Salve. In effetti, aprendo questo argomento, non intendevo certo dare la stura a commenti e considerazioni sentimental-letterarie sull'amore.

Altamarea l'ha capito, altri no.

Cosa sia l'amore (quello umano, poiché c'è anche quello cosmico e - per chi ci crede - quello divino, anche se la radice resta comunque sempre la stessa) dal mio punto di vista è molto semplice : naturale ed egoistica pulsione al completamento di sé attraverso la fusione, l'incorporazione con l'altro; che può avvenire attraverso il possesso, il concesso od il sesso.

Ma in qual modo la radice egoistica dell'amore può approdare ai suoi effetti apparentemente opposti (che invece molti credono suoi tipici !), cioè quelli altruistici ??.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sileno

Citazione di: viator il 25 Aprile 2018, 13:05:41 PM

Ma in qual modo la radice egoistica dell'amore può approdare ai suoi effetti apparentemente opposti (che invece molti credono suoi tipici !), cioè quelli altruistici ??.



Innamoramento più per autosoddisfazione egoistica
amore maturato  egosimo ma anche altruismo
amore per i figli in prevalenza altruistico
amore evangelico in prevalenza altruistico

Angelo Cannata

#10
Citazione di: viator il 25 Aprile 2018, 13:05:41 PM
Salve. In effetti, aprendo questo argomento, non intendevo certo dare la stura a commenti e considerazioni sentimental-letterarie sull'amore.

Altamarea l'ha capito, altri no.

Cosa sia l'amore (quello umano, poiché c'è anche quello cosmico e - per chi ci crede - quello divino, anche se la radice resta comunque sempre la stessa) dal mio punto di vista è molto semplice : naturale ed egoistica pulsione al completamento di sé attraverso la fusione, l'incorporazione con l'altro; che può avvenire attraverso il possesso, il concesso od il sesso.

Ma in qual modo la radice egoistica dell'amore può approdare ai suoi effetti apparentemente opposti (che invece molti credono suoi tipici !), cioè quelli altruistici ??.
A mio parere l'andamento dei messaggi in questa discussione rispecchia la situazione del pensiero oggi.

Un primo aspetto di questa situazione è costituito dal tuo messaggio iniziale: si tratta dello sforzo umano di affrontare le questioni con senso critico e con oggettività. Si può considerare come lo sforzo di adottare metodi di pensiero efficaci, che storicamente hanno dato luogo alla filosofia e soprattutto alla scienza: la filosofia si distingue infatti per uno sforzo di pensiero critico, la scienza di sforza di essere massimamente oggettiva. Il problema è che con questo metodo di pensiero, come hai dimostrato nel tuo messaggio, è impossibile parlare d'amore in una maniera davvero soddisfacente: l'hai ricondotto nient'altro che ad egoismo e non potevi fare altrimenti, perché il pensare critico e oggettivo doveva andare a parare per forza lì. Il pensare critico e oggettivo si caratterizza infatti, in gran parte, anche per uno sforzo di ricondurre tutto a cause ed effetti chiari, verificabili, dimostrabili. Dove altro poteva andare a concludere quindi un pensare simile che si provasse ad affrontare l'argomento dell'amore?

Ci sono stati poi messaggi del tipo che tu hai chiamato "sentimental-letterari". Questo tipo di messaggi rappresentano un modo di pensare alternativo a quello critico e oggettivo: si tratta del modo di pensare soggettivo. Il modo di pensare soggettivo mira ad una più libera espressione della persona, quindi meno vincolata a dover dare risposte soddisfacenti alle obiezioni critiche, meno tenuta a fornire dati oggettivi. Questo è il modo di pensare che trova espressione maggiormente nelle arti di ogni tipo e poi anche nelle religioni. L'artista infatti non si fa scrupolo di dover dare conto di ciò che ha fatto, non ha da fornire risposte alle critiche di alcun genere, non deve dare dimostrazione di alcunché: egli si esprime e basta; piace a chi piace, non piace a chi non piace. Il problema di questo modo di pensare è che viene a risultare incontrollato e incontrollabile, non fornisce punti di riferimento stabili e chiari e quindi presta il fianco a inganni, prese in giro o riduzione alla banalità.

Di per sé non ti puoi lamentare che qualcuno abbia scritto commenti "sentimental-letterari", perché il primo a farlo sei stato proprio tu, già nel primo messaggio: è o non è poesia ciò che hai scritto in maiuscolo? E la poesia è o non è letteratura? Scrivere "AMO D'AMOR LA FAME CH'E' DENTRO ME" è o non è un intimo e intenso coinvolgimento dei sentimenti e quindi è o non è un fatto sentimentale?

Lo scopo di queste domande che ti ho appena posto non è accusarti di alcunché, ma piuttosto evidenziare un altro aspetto implicito nella situazione del pensiero di oggi: si intuisce che il pensiero critico e oggettivo è del tutto insufficiente per esprimere la realtà e il vissuto umano, si tenta di compensare aggiungendovi un po' di riferimenti al soggettivo, ma il problema è proprio questo: i due modi di pensare vengono soltanto aggiunti l'uno all'altro, sono giustapposti, affiancati, senza che vi sia una vera comunicazione, un vero dialogo, una vera sintesi tra di essi. Nel tuo messaggio iniziale critica oggettiva e arte della soggettività si trovano semplicemente affiancate, senza connessione: vi sono una riflessione critica e una poesia che vi si collega, ma senza una connessione di metodo.

La questione che io vedo è quindi questa: oggi c'è bisogno di individuare modi di pensare che riescano a creare una vera connessione tra modi di pensare oggettivi e modi di pensare soggettivi. Fin quando non si troveranno modi di costruire questa connessione si resterà a fare l'altalena tra criticismi che riducono l'amore a egoismo, dettatti dal pensare oggettivo, e sentimentalismi che lo riducono a incontrollabilità o banalità, dettati dal pensare soggettivo.

bobmax

Angelo, questa connessione esiste già, nei grandi che ci hanno preceduto. Basta andare a ritrovarli. 
Ogni grande poeta è innanzitutto un grandissimo logico. Ma noi, ormai succubi dell'oggettività in sé, non riusciamo più a comprenderli.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Angelo Cannata

bobmax, se tu vedi la connessione, ma noi non riusciamo a comprenderli, vuol dire che tu ritieni di vedere qualcosa di più di ciò che vedono gli altri. Dovresti quindi spiegare in che modo tu vedi questa connessione e mostrare quindi che non si tratta, anche in loro, di semplice affiancamento, giustapposizione.

Altrimenti ti sei contraddetto: se tu fai parte del noi che non riusciamo a comprenderli, non si capisce come tu possa allora dire che la connessione c'è.

bobmax

Hai ragione Angelo, ho usato il noi. D'altronde non si tratta proprio di comprendere ma semmai di vivere. Entrando in sintonia. Magari leggendo Leopardi con empatia però, cercandolo.
Impresa possibile solo per chi ha fede nella Verità.
E ogni scienziato degno di questo nome deve necessariamente avere fede nella Verità. Una considerazione che a molti sfugge ma è invece essenziale.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Angelo Cannata

Secondo me ciò che hai scritto rappresenta ciò che avevo detto prima: un fare l'altalena tra tentativi di essere oggettivi e tentativi di dar spazio alla soggettività.
Non te lo sto dicendo come accusa: ritengo infatti che oggi tutti ci troviamo in questa situazione e non possiamo sottrarci, ovviamente io compreso, a quest'altalena, fin quando non individueremo buone sintesi tra le due vie.
Probabilmente le vie che sto esplorando io, cioè la spiritualità, il camminare, potrebbero assumere questo ruolo, ma neanch'io ho al momento le idee abbastanza chiare: quando io stesso mi provo a pensare la spiritualità o il camminare come sintesi di tutto, ho l'impressione che anch'io non stia facendo ancora altro che altalena, un alternare oggettività e soggettività. Comunque sto tentando di lavorarci, forse potrà venirne fuori qualcosa.
Già sarebbe una grande conquista concordare che la questione fondamentale sia proprio questa: trovare sintesi tra soggettività e oggettività: potrebbe anche essere che i termini migliori in cui porre il problema siano completamente diversi.
Ad ogni modo, su qualcosa bisogna pur tentare di lavorare, cercare, io sto provando su questo.